10 giugno 2017

S’ode dolce un fruscìo di loden …


Pubblicato il 13 febbraio 2016

Non so quanti ricorderanno la storica frasetta di Pietro Nenni negli anni Sessanta: "S'ode un tintinnar di sciabole ...". Egli paventava, allusivamente, un colpo di stato militare a spezzare la continuità democratica dell'Italia.
Allora il potere natoamericano (definizione limitativa, ma efficace) si serviva ancora di generali, spie, traditori e consimili sgherri per intorbidare le acque del consenso (o del dissenso) e perseguire, quindi, i propri scopi.
Con la finanziarizzazione dell'economia e la creazione della società dello spettacolo, i generali e i golpisti sono stati sostituiti da una più suadente propaganda a reti, giornali e social unificati.
Lo svolgersi della tattica propagandistica (in tempi di crisi) è molto semplice.
Espirazione, inspirazione, espirazione, inspirazione. 
A volte viene posto a capo degli interessi natoamericani un Politico di assoluta fiducia; quando il Quisling non regge più è sostituito con un Antipolitico che, a prima vista (a vista dei gonzi), sembrerebbe tutt’altro rispetto al Politico.
Fanfani, Renzi e Berlusconi sono Politici.
Amato, Dini, Ciampi, Monti sono Antipolitici.
Prodi riassume in sé entrambe le fasi. Berlusconi vanta qualche sussulto d’indipendenza. 
Piccole imperfezioni da eliminare.
Inspirazione, espirazione, inspirazione …

Caduto l'Antipolitico Monti, con la sua derivazione Letta, è stata la volta del Politico, Renzi. Ma ora Renzi non basta più, ci vuole un Antipolitico di nuovo: un tecnico.
E così torna forte il modello Monti (il modello Monti, non l'individuo Monti).
Attenzione: comune ai due modelli, il Politico e l'Antipolitico, funzionali entrambi al Potere, come detto, è la loro totale estraneità al corpo elettorale e alle regole democratiche come sancite dalla Costituzione. Il Politico e l'Antipolitico, in tale accezione, nascono, crescono e muoiono esclusivamente nell’ambito propagandistico del Potere.
Fuori d'esso tali burattini non rilevano affatto; forse neanche esistono (possono riciclarsi, al massimo, come leccapiedi di multinazionali. Preclare il caso di Clinton, Schroeder, Blair e compagnia, la cui forza intellettuale, infatti, è pari a zero).
Questa, insomma, è la musica stessa del Potere, il volgersi lento e suadente - come un lungo bordone di ambient music - dell'infinocchiamento totale del cittadino-elettore. Un elettore che, a ben guardare, neanche elegge più. Egli, ormai, conferma solo i cambi di ruolo, ma lo fa ben al di fuori di qualsivoglia parvenza di processo democratico. Egli approva o disapprova su facebook; o blatera in fila alla posta e alla banca; e tanto gli basta.
Il perfezionarsi progressivo del potere terminale è questo: il cittadino, pian piano, non sente neanche più l'esigenza di votare o farsi sentire. Presto rinunzierà di spontanea volontà a quelle deboli prerogative. Anzi, sentirà come naturale lo svuotarsi di ogni diritto a reclamare il proprio destino e quello della comunità in cui vive e opera.
Ma torniamo ai due ruoli di Politico e Antipolitico.
Il politico Renzi è spacciato. Lo terranno in vita sino al referendum, ma la sua funzione di traditore degli italiani (a meno di una clamorosa serie di vittorie) è esaurita. Serve un nuovo Antipolitico. E allora ecco che fra le stanze del potere e dell’informazione, sempre più abietta, s'ode, dolcissimo, un fruscìo di loden. La prova? Prove non ne esistono. Indizi forti di propaganda sì. Ne voglio segnalare uno, minimo. Ex ungue leonem.
Pochi giorni fa è uscito su Repubblica Milano (http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/02/12/news/mario_monti_ospedale-133259763/) questo articolo (ma una variante appare su tutti gli altri media). Il titolo:

Mario Monti, lezione di sobrietà in ospedale: "In fila come tutti, un esempio"

Sottotitolo (o come si chiama in gergo giornalistico):

L'ex premier notato dai pazienti di un ospedale milanese ad attendere il turno insieme alla moglie. La foto diventa virale, accompagnata dal commento dell'utente che ne fa un modello di stile: senza scorta e seduto sulle scale ad aspettare

E questo è un estratto che riporta, fra l’altro, le parole di un tal Luca Gaspari, utente di facebook, il testimone primo di tanta debordante sobrietà:

"Ieri mi è capitata una cosa singolare. Ero in un ospedale milanese con mia mamma ed a un certo punto è arrivato il prof. Mario Monti con sua moglie". E' diventato virale in tempi di ‘accusa alla casta’ il post di un utente di Facebook che ha deciso di raccontare e condividere la sorpresa di vedere l'ex premier, presidente della Bocconi, comportarsi come un "comune mortale": nessuna corsia privilegiata per saltare i tempi di attesa della Sanità, e nessuna stanza riservata. Lì, ad aspettare, come tutti gli altri, seduto sulle scale a lavorare. Un understatement eletto a modello di sobrietà, caratteristica tra le più elogiate quando il professore arrivò a prendere il posto di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi”.
"La signora Monti si doveva sottoporre alla stesso intervento per il quale era in attesa anche mia mamma. La cosa inaspettata è che il Professore è arrivato senza scorta, ha fatto la coda come chiunque e la moglie ha aspettato il suo turno come chiunque. È rimasto seduto sulle scale in attesa per tutto il tempo, poco prima c'era anche la moglie, nessun salottino privato o quant'altro. Ha parlato con chiunque gli chiedesse qualcosa senza nessun problema ed ha lavorato  tutto il tempo”.

Insomma, avete capito? 
La chiusa, dello stesso Gaspari, è veramente un orgasmo Antipolitico:

"Vorrei dedicare tutto ciò a quei beceri che ci rappresentano che in continuazione sfruttano la loro posizione per avere un proprio tornaconto sempre e comunque. Il senso di tutto è che quando si è grandi lo si è senza bisogno di doverlo palesare ed ostentare ! Personalmente resto con un solo dubbio ... non so se preferisca l'acqua gassata o naturale! Complimenti".

Il succo dell'articolo, corredato da una foto di rara perfezione propagandistica (Monti sulle scale dell’ospedale, bottiglietta a lato, continua a leggere e studiare e lavorare indefesso: non perde mica tempo, lui!), è questo:

Basta coi politici ladri, scansafatiche, inetti, gradassi e scandalosi.
Ci vuole un uomo sobrio, discreto, lavoratore, silenzioso, che pensi nell’interesse della patria, e che salvi noi, persone comuni, dalle burrasche dello spread e della vorace finanza internazionale.
Io chiamo tutto ciò: populismo plutocratico.
Il potere prima crea a proprio uso i Politici ladri, scansafatiche, inetti, gradassi e scandalosi (in tal modo ricattabili per un pezzo di pane) e poi, all’occorrenza, li getta via come una scarpa vecchia sostituendoli con un Antipolitico integerrimo.
In fondo l’assetto comunista e democristiano dai Sessanta in poi cos’era se non una lunga fase Politica (ladra, inetta, gradassa, scansafatiche …)? Poi, nel 1992, subentrò l’Antipolitica …
Quando l'Antipolitico integerrimo si rivelerà per quello che è (un fellone e un traditore della patria) la propaganda spingerà, per dirla con Carlo Emilio Gadda, sul controcazzo: basta tecnici, basta Antipolitica, qui ci vuole la Politica! Restiamo umani!
E il ciclo ricomincia.
L'importante è che i cittadini non partecipino assolutamente a tale gioco, per carità.
Un gioco molto usurato (i tempi sono calamitosi e i burattini e i cambi di scena si susseguono con ritmo sempre più vorticoso): ma pare funzionare.
Ora il turno del Politico sembra finito (povero Renzi!) e cominciano i peana per l'Antipolitico.
L'articolino appena letto (un Pulitzer per il signor Luca Gaspari, ammesso che esista) è un indizio inequivocabile.
Inequivocabile anche il titolo dell’Ansa: 


Foto Mario Monti su scale ospedale conquista il web

E quando parla la vecchia baldracca …
Prepariamoci.
Non a Mario Monti individuo, ma al modello Mario Monti.
L’offensiva è partita. Proprio ieri Mario I il Sobrio, su una delle tante cloache catodiche, sibilava:

L’Europa e i mercati non capiscono perché essendo l’Italia il paese con il più alto debito pubblico e la più consistente ricchezza privata non si possa limare un po’ quest’ultima per aggredire il debito”.

Wunderbar! Povero Renzi! E poveri noi.

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