Il Poliscriba
Una
prosa avulsa dalle insulsaggini PolCor, dovrebbe oggi corroborare quelle poche
anime infiammate costrette in corpi ghiacciati dall’incessante vivere
meccanico.
Tutto
ciò che si scrive sulla vita, dopo i
periodi decadentisti, surrealisti, strutturalisti, concettualisti e
pornoedonisti, dovrebbe mirare a un’espressione segnatamente realista, quella
che 170 anni fa si definiva naturalista.
A tal
proposito, ricordo con disappunto quando mi recai alla prima moschea aperta a
Torino nelle vicinanze di Porta Susa. Trattavasi di un umile trilocale sopra i
portici di c.so San Martino. Era il 1990; fui invitato da due compagni di
stanza (condividevo un piano di abitazione all’interno del quale più stanze
erano affittate a studenti universitari come me, a impiegati o lavoratori in
trasferta), provenienti dal Marocco che, all'epoca, si guadagnavano e
rovinavano la vita lavorando in una conceria.
Perché
disappunto?