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09 agosto 2017

Il superenalotto democratico


Pubblicato su Pauperclass il 3 giugno 2016

Le probabilità di fare 6 al Superenalotto sono di 1 su 622.614.630. E di un 5+1? 1 su 103.769.105. E di un più umile 5? 1 su 1.235.346.
Il banco, insomma, vince sempre. E perché? Perché è il banco a dettare le regole. Credete che i gonzi si scoraggino per questi incontrovertibili dati sulle probabilità? Manco per idea. Gli Italiani sono i più accaniti giocatori europei.
Miliardi di euri, ogni anno, affluiscono nelle casse del banco senza più fare ritorno. Se non in minima parte.
La speranza è una droga potente ed è arduo rinunciarvi a favore di un ragionamento logico.
Anche il conformismo è una droga potente: gli Italiani ci credono nelle regole del banco. Prima o poi toccherà anche a noi di vincere! Ovviamente sragionano.
C’è poca differenza, ormai, fra il Superenalotto e la democrazia.
Il voto democratico, quale speranza di cambiamento, riposa, come nel gioco d’azzardo, su speranza e conformismo. Vale a dire: sul nulla.
Inoltre le regole del voto democratico sono decise dal banco. Inutile sedersi al tavolo democratico con un full: loro già hanno in mano la scala reale. Il banco vince sempre.

25 giugno 2017

Cerco un centro di gravità permanente


Pubblicato il 29 luglio 2016

Grande è la confusione sopra e sotto il cielo, e il Potere ci sguazza alla grande.
Inversioni, cambi di campo, voltagabbana dal giorno alla sera, sospetti, deduzioni geopolitiche, futurologie, interpretazioni del passato a uso del presente.
Il terrorismo a chi giova? A destra, a sinistra, ai fascisti, ai nazisti, ai populisti, a Trump?
Erdogan si è fatto il golpe da solo? Sì, no, forse, è la CIA, no sono i perfidi giudei che controllano la CIA, Erdogan è un dittatore amico dell’ISIS, anzi no, ha fatto la pace con Putin …
Difficile districarsi in tale ginepraio di interpretazioni: opposte, discordanti, arroganti, allusive, concilianti … chissà se fra una strage e l’altra, in questa estate irreale e metafisica del 2016, esiste un filo di Arianna da seguire.
A mio avviso c’è, è sempre quello; sta lì da parecchi decenni, anche se ha è più visibile – spesso e ben teso – dopo il 1989. Ci si può scannare, umiliare; possono esplodere bombe, si possono sgozzare preti, estinguere etnie, ma il nostro filo di Arianna è sempre lì, a guidarci nel labirinto, in bella vista peraltro. Ma attenzione! Esso ci porterà nelle fauci del Minotauro, invece che all’uscita, se, a ogni svolta, a ogni andito, a ogni parete specchiata, a ogni gomito dei cunicoli di Cnosso noi ci facciamo distrarre da strepiti, grida e falsi profeti.
Il Potere senza patrie e bandiere il programma ce l’ha e si articola in due punti: