28 giugno 2017

Quella sporca ventina (di milioni)


Pubblicato su Pauperclass il 5 dicembre 2016

Perché ha vinto il no?
Non sono uno stratega, un economista, un demografo, un sociologo.
So, tuttavia, che il potere è da sempre lo stesso, e che la verità dei suoi moventi si cela nei dettagli.
I dettagli sono rivelatori poiché trascurati, in quanto apparentemente irrilevanti, dalla sua volontà di menzogna.
Perché ha vinto il “No”?
Ieri sera, per puro trastullo (i risultati erano già evidenti), ho digitato “Ministero Interno” su google.
Mi è apparso il link principale (www.interno.gov.it) e, sotto, una serie di link minori.
Eccoli:

Elezioni e Referendum
Cittadinanza: consulta la pratica
Concorsi
Immigrazione e asilo
Cittadinanza
Contatti

In parole povere: il Ministero dell’Interno della (sedicente) Repubblica Italiana, ovvero quello che dovrebbe occuparsi del proprio territorio e dei sessanta milioni di individui che lo abitano, ha metà dei sottolink impegnati nel rendere la vita facile a chi Italiano non è.

Sicurezza, burocrazia facile, riorganizzazione della polizia, gliene frega assai di questo agli internisti di casa nostra. Gli Italiani? Muti e pedalare, che c’è da pagare le tasse di dicembre.

Gli altri tre link: Elezioni e Referendum (il “Sì” ne cercava, di fatto, l’abolizione), Concorsi (i magici concorsi ministeriali … son sicuro che il figlio del fruttarolo sotto casa mia ha le stesse possibilità della sorella di Alfano …) e Contatti (campa cavallo …).
Chissà perché ha vinto il “No” …
Ancora. Leggo da Il Corriere della Sera:

Lo choc del Nazareno. E Maria Elena Boschi piange. Appena tre giorni fa … usciva raggiante dal Teatro San Carlo di Napoli fasciata in un abito di seta a spighe turchesi. Ora l’incredulità …

Le lacrime rigano le gote rosate di Elena, lasciandovi una deliziosa e toccante scia di rimmel scuro …
Poi il giornalista (?) descrive il delusissimo backstage piddino:

Lorenzo Guerini, Matteo Orfini e Francesco Bonifazi, tesoriere e reuccio degli aperitivi allo chicchettoso Salotto 42, commentano a bassa voce. Luigi Zanda, che ne ha già viste tante in vita sua, ma certo questa è un po’ speciale, si avvicina a Dario Franceschini, che tra i ministri è stato il primo a comparire. C’è anche Marianna Madia. Anna Ascani avanza in fondo al corridoio barcollando su trampoli neri in giacca color fragola …

Reuccio degli aperitivi … trampoli neri … abito di seta a spighe turchesi …
La Democrazia Cristiana, coi suoi completi grigi e informi, dov’è? E il Partito Comunista, i grigissimi compagni del PCI, come li chiamava Gaber, dove sono?
Trampoli neri … chissà perché ha vinto il “No” …
A Roma il “Sì” vince ai Parioli … a Milano nella cittadella borsistica … tartine e riformismo, insomma, la nuova frontiera caviar.
Anche il catatonico New York Times deve dire la sua. Mette sul piatto il vinile preferito, talmente usurato, però, che la puntina si inceppa sempre nello stesso solco: “Vince il populismo … vince il populismo … vince il populismo …”. Certo, come no …
Si potrebbe continuare a vergare centinaia di fogli con lo stesso tenore.
Il disinganno, incredulo e incattivito (scalfariano, oserei dire), di una munita accozzaglia di privilegiati di fronte all’irruzione della realtà composta da bifolchi, populisti, zozzoni e blogger coprolalici.
Quella sporca ventina. Venti milioni non istituzionali, renitenti alla luce dei sondaggi, sfiancati dalla burocrazia e dalle tasse, immiseriti dalla scomparsa di un welfare dignitoso, sbavanti di rabbia, abbarbicati persino alle fake news pur di mandare a casa il Bomba e le girls delle Ziegfeld Follies che ballano in sincrono perfetto il charleston e il blackbottom della Nato e degli Stati Uniti d’Europa.
Come ha scritto Eugenio Orso: questa è la “canaglia” (trumpiana) che vota e si prende la rivincita; la piccola e media borghesia, pauperizzata e ricacciata nelle fogne della storia, che risale i condotti (ogni condotto che trova) esondando nei bagni di marmo rosa delle miserabili élite italiane … sindacati, magistratura, confindustriali coi soldi di Pantalone, grand commis, dignitari imperiali, politicanti di eterno corso, corrotti … sempre pronte a svendere la nazione per quattro soldi.
Facciamoci, per ora, quattro risate.
Prima del referendum ero moderatamente ottimista.
Ora ritorno al mio consueto mood: un moderato pessimismo.
Brunetta ha lasciato già intendere che, se il PD vuole, un governicchio tecnico si può fare … magari contrattando condizioni di favore per Mediaset … Padoan, Grasso, Franceschini … chiunque …
Le solite cose.
E una consapevolezza in più: gli zombificati italiani sono 13.432.208.

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