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29 maggio 2019

Per un paio d’anni siamo a posto


Roma, 29 maggio 2019

Un simulacro di felicità mi ha invaso nella notte fra domenica 26 maggio e lunedì 27 maggio 2019.
In poche ore mi son tolto di mezzo calcio ed elezioni.
Il campionato ha regalato gli ultimi verdetti; così cianciavano i media, a reti unificate. Verdetti in larga parte già conosciuti poiché predisposti con cura, ma la suspense va sempre evocata per i citrulli del video. Sino a fine luglio siamo a posto: gli isterismi lasciano il posto alla speranza del calciomercato, ai ballon d’essai ben studiati per far comprare il giornalino da spiaggia o far cliccare sul nuovissimo portale online: “Il Milan sulle tracce di Messi! Messi cerca casa a Milano! La Pulce si intrattiene con il dirigente amico del procuratore nipote dell’altro procuratore! Sembra fatta!”; poi si clicca e ci si accorge che Messi era in ristorante meneghino a causa di un disservizio sul volo internazionale Dubai-Barcellona. Ma il tifoso sogna e spera. La speranza è l’essenza della sopportazione in un mondo inagibile agli umani.
E, del pari, la politica ha rilasciato il verdetto principe grazie allo spoglio delle schede, agli scrutinii, al conteggio delle croci: in tal caso una bella parte di Italiani si è satollata di speranza. Appagata nella vittoria: la destra è satolla, il PD è satollo. Destra e sinistra, coloro che hanno distrutto l’Italia con i medesimi uomini che oggi vengono osannati, hanno tacitato col nepente della vendetta di carta i bollori rivoluzionari dei Bertoldo democratici.

09 novembre 2018

La famiglia Addams


Roma, 9 novembre 2018

Non bisognerebbe mai dare un’occhiata alla prima pagina di “Repubblica”, sentina, ormai in via di dismissione, del mondo al contrario (in dismissione poiché sostituita da mezzi più efficaci, non perché rifiutata dalla maggioranza).
E però, lo ammetto, a volte mi piace guardare, dall’orlo del pozzo, il putrido circolo di quel liquido lutulento. Si tratta di brevi occhiate. Necessario ritrarsi quasi subito, per una semplice questione di profilassi.
La prima pagina di oggi, 9 novembre, è il consueto florilegio antitaliano, antinaturale, illogico, stupido, antiaristotelico, spudorato.
Al centro due reportage.
Una storia: 

Adottata da single gay. “Alba, la mia bimba down che mi ha reso un papà felice” 

E un’inchiesta (addirittura!): 

In fuga per un lavoro. “I nostri figli all’estero. Un dolore, ma è il loro futuro” 

Sulla storia (che non ho letto: il parapetto del pozzo è pericolante) c’è poco da dire. L’istituzione familiare deve essere dissolta, acidificata, sino a scomporla in una serie di molecole impazzite e solitarie, liberamente associabili fra loro, a piacimento, senza tetto né legge (anche se, come si accorgeranno, la socialità declinerà sempre più, sino al solipsismo e al narcisismo più deliranti). 

19 maggio 2018

Più nutrie per tutti [Il Poliscriba]


Il Poliscriba

Ciao, Cruciani. Sono a una mostra d’arte di New York, mangio ostriche e bevo champagne rosè Ruinart… il lusso, lo squirting, le nutrie … W il Duce!Così parlò una femmina della riccanza  a "La Zanzara"

Diego Fusaro, riascolta la registrazione del tuo scazzo a "La Zanzara" ed eviterai di riproporre a te stesso (ma chi ti legge ancora?) il solito ciarpame attizza-proletariato.
Lo so, i prolet esistono ancora, non comprano i tuoi libri, non se li caga più nessuno, o meglio, se li fila l’ebreo Parenzo che querela ogni presunto 'fassista' che canta Faccetta nera in preda a una mitomania annoiata, per due miserabili minuti di popolarità radiofonica antiFiano.
E tu, figlio illegittimo di Preve, che hai augurato un bentornato a un Marx fuori tempo massimo, continua con il belletto prima di entrare in scena, invidiato dai laureati in Lettere che, per purezza d’animo (leggi: incapacità di cogliere il trend del mercato occupazionale), si sparano 8 ore di call-center per 400 euro al mese, evitando, furbamente, il controllo con pedometro e braccialetto in uno stabilimento Amazon.
Intanto continuano a non pervenire all’appello: operai specializzati, idraulici, elettricisti, carpentieri, saldatori, tornitori, camionisti ... tassodermisti (qualcuno dei lettori del Blog di Alceste ha visto La rieducazione, film indipendente del gruppo Amanda Flor?)