Roma, 6 dicembre 2018
Cosa
fare di questo mirabile mondo nuovo che, fra mille strepiti inutili, avanza
ogni giorno?
Osteggiarlo?
Non se ne ha certo la forza.
Ritardarlo?
E come? E, poi, perché? Certe agonie sono patetiche.
Disprezzarlo?
Questo è troppo facile.
Riderci
sopra? Ciò mi si attaglia di buon grado; ed è pure gratis.
Il
potere dell’amore. Dell’amore universale. Imagine.
Imagine, ideata da John Lennon, su
istigazione ideologica della strega Yoko Ono, giapponese per caso, la Marina
Abramovich del tramonto del rock. Imagine
mette d’accordo tutti, è sempre in testa alle più stupide classifiche, ai
sondaggi più cretini: “La canzone più bella di tutti i tempi”, “L’inno della
pace”, “L’abbraccio cantato della fratellanza planetaria”. Il Papa, il
Presidente degli Stati Uniti, Angelina Jolie, Moscovici, Laura Boldrini, il
Dalai Lama, Bono Vox potrebbero cantarla in coro su un palco ecumenico; e non
escludo che lo faranno! Al coretto, inoltre, presto o tardi, si uniranno tutti:
iraniani, russi; persino i musulmani dovranno bofonchiarla; pure i rabbini. Non
escludo, del pari, ch’essa possa assurgere a sigla funebre dei tempi a venire.
Potreste dire che sono un sognatore, eppure … l’avete mai letto a fondo il
testo? Ve lo propongo, oggi, in vena di barzellette, perché, a volte, le verità
più segrete son esposte in evidenza.