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22 aprile 2018

Lebbra sulle labbra [Il Poliscriba]


Il Poliscriba

A forza di scrivere il dai e dai della vita, si diventa dei forzati del blabla e si pretende, impunemente, di essere liberati dai lettori.
Che narcisismo mal simulato il pontificare su questo e quello.
Poi ti viene in soccorso l’intimismo, la diaristica agostiniana o ti dai al confessionale laico: puro distillato d’arte linguistica.
Ci sei tu, il monitor, le tue stracche considerazioni sulla vita, sul trememondo, sul florilegio di sessi che si accoppano preterintenzionalmente.
Ergo, ti ergi ad accusatore, difensore, giudice di stramaledette intonazioni dies irae: scorregge intellettuali da una testa borlotto immersa in una zuppa demografica indigesta.
Fuori dal proprio pandemonio, incastrato tra le orecchie e il collo, esiste un circondario infestato da bipedi a te estranei, una sorta di centro smistamento frutta e ortaggi, ma tu credi di essere la bilancia, il sacchettino bio da 0.02 cent che abbatte il massacro ecologico o il guanto trasparente non riciclabile che riporta la plastica in auge sui profili social.
Tasto numero 9 … scontrino.
Siete stati pesati e siete stati trovati insufficienti.
Altro che spade di Damocle!