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02 agosto 2019

Le temibili Isole Marshall

Fonte: adnkronos
Roma, 2 agosto 2019

Come si concluderà la vicenda giudiziaria dell'omicidio di Mario Cerciello Rega?
Nel migliore dei modi.
I patti stretti nel dopoguerra, da vincitore a vinto, ci obbligano a fare alcune cose; e a non farne altre.
In forza di tali patti o trattati (più o meno visibili; molti sono invisibili) gli Italiani, o Italici, sono divenuti soci degli Stati Uniti (cosa siano gli Stati Uniti, oggi, è poi da vedere).
Da ciò segue che gli Italici, che sopportano basi militari statunitensi in numero esorbitante sul proprio sedicente libero suolo, consistono in cittadini federati: così come gli Italici lo erano a Roma, prima dell'estensione della cittadinanza.
Vi erano, perciò, cittadini romani (optimo iure) e cittadini italici. I secondi, pur assimilabili nei diritti militari e fiscali, mancavano di alcune prerogative poiché "non partecipavano alla sovranità (le decisioni comuni [furono] loro imposte unilateralmente) ... [e possedevano] diritti privati e istituzioni diverse da quelle di Roma. Quindi, se consideriamo questa 'alleanza' come un insieme omogeneo ... che sta per intraprendere a suo vantaggio la conquista del mondo, dobbiamo constatare subito che il gruppo di cittadini con pieno diritto rappresenta ormai solo una parte, ben presto minoritaria, della popolazione totale" (C. Nicolet).
L'assassino americano vanta "optimo iure" (optimum ius), l'italico Mario Cerciello Rega (sconfitto nel 1945) non del tutto; pur se i due, ormai, li si ritiene inscritti nel compatto e inscalfibile cerchio della democrazia liberale: cittadini di due nazioni 'alleate' lanciate, assieme ad altri 'alleati', alla conquista del mondo.
Vittoria militare, democrazia piena, democrazia di riflesso, Alleati, NATO, Impero, Monarchia Universale.
Forse, un giorno, quando la democrazia liberale avrà piantato i suoi vessilli in tutto il mondo e verrà proclamato l'Impero Totale e Totalizzante, l'assassino e il carabiniere saranno riconciliati giuridicamente (la lex Papiria riconobbe la cittadinanza romana agli Italici sotto il Po nell'89 a.C.; la lex Roscia ai Cisalpini, nel 49 a.C., su impulso di Giulio Cesare). 
Più l'Impero Romano (quello che piace a Hollywood) si avvicinava, più ci si trasformava in cittadini del mondo. Come oggi. 
Sempre più cittadini, sempre meno liberi.
La Monarchia Universale sarà una cornucopia di diritti inutili e scintillanti. 
D'altra parte, quando si arriverà a quei tempi mirabili, non vi saranno più delitti: la droga, come l'incesto o altre parafilie, saranno stati legalizzati da decenni. Io, per fortuna, non ci sarò più, proprio come gli Stati Uniti (ve ne saranno altri, di Stati Uniti, che non alludono al New Mexico o al Maryland).
La vicenda finirà nel migliore dei modi. Confidiamo, quali Italici, nella disattenzione, nei colpetti inferti alla storia giudiziaria, qua e là, e, soprattutto, nella sciatteria, più o meno involontaria.
Sul sito del Ministero della Giustizia ("Percorsi chiari e precisi: un tuo diritto") i cittadini statunitensi registrati nelle patrie galere assommano a 21; quelli delle Isole Marshall a 3746.