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06 febbraio 2022

IO


Roma, 6 febbraio 2022

Il Male serve il Bene. Ma il Nulla distrugge entrambi. Guardatevi dal Nulla, quindi.

Dapprima il PIL, quindi lo spread, ora l’inflazione. La scienza statistica, usata contro il popolo, è una contraddizione in termini. Anzi, comincio a pensare che il gergo tecnico sotteso equivalga a quello della malavita: “buiosa” (la galera), “la birra” (partita di droga), “paranza” (clan) sono in corrispondenza d’amabili sensi con “capital asset”, “future Clearing House” e “margine operativo netto”. Alludono, insomma, a truffe e raggiri a livello planetario; trovarvi una causalità interna, e persino una debole plausibilità logica, risulta impossibile. Se un presidente occidentale, democraticamente eletto, cicala in Parlamento di “commodity futures” o “development capital” egli, in realtà, lancia messaggi e segni immediatamente riconoscibili dai compari: come il palo a chi tenta la rapa all’arrivo della madama. Che questi termini (“commodity futures” e “development capital”) abbiano un senso proprio e che tale senso si intersechi logicamente con quello di ulteriori altri sino a formare una “scienza” è fatto non perspicuo; assai poco intuitivo; difficilmente accettabile, quindi, se non campato in aria. Di cosa sia composto un libro postmoderno di economia politica non saprei dire.

Il Festival di Sanremo, da quando fu istituito l’Auditel (7 dicembre 1986), è in costante miglioramento d’ascolti. Da tale banale constatazione, e dalle relative, catastrofiche, inferenze, dovremmo tutti venire in sospetto delle scienze statistiche propinate (= usate contro) al popolo.

Patrick Zaki, colonna patriottica della Repubblica Italiana, assediato da supplichevoli microfoni d’ogni parte e colore, insiste a vociferare in inglese. Pacioso, insulso, e apparentemente inoffensivo, quasi quanto la larga padella facciale di Romano Prodi, fintamente ebefrenica.

16 maggio 2018

Gli inesistenti trionfi dell’inesistente cultura italiana


Roma, 16 maggio 2018

La cultura italiana va forte.
Il Salone Internazionale del Libro 2018 a Torino è stato un successo.
144.386 biglietti!
Edizione record!
Il direttore Nicola Lagioia era commosso; addirittura, per un’ora, i cancelli d’entrata sono stati chiusi: troppi visitatori. Per il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, già sindaco del capoluogo, “è una rivincita”; verso chi non è dato sapere: egli assomma, infatti, ogni potere amministrativo possibile in quelle plaghe felici e, quindi, quale plebeo turba i suo sonni? E però niente, sente sul collo
l’alito del populismo: da un letto d’ospedale, col viso imporporato dalle febbri della nullafacenza, gonfia il petto guerriero ove rugge la rivalsa: “Una rivincita!”. Indi, chetatosi, che le caldane del revanscismo essudavano dalla fronte autorevole stille di giusto sdegno, sì, ma perniciose per il mantenimento della corretta pressione, il Nostro ha passato in rassegna i fanti dell’orgoglio letterario sabaudo: “La certezza che questa manifestazione si appoggi su un solido presente, fatto di grandi numeri, di visitatori in costante aumento, di espositori soddisfatti e finalmente uniti. Ringrazio [tutti] … dal Presidente Massimo Bray al direttore Nicola Lagioia, dal Circolo dei Lettori alla Fondazione per la Cultura, a tutti i dipendenti che non hanno mai fatto venire meno la propria professionalità …” et cetera et cetera.

01 luglio 2017

La battaglia che non si combatte


Pubblicato su Pauperclass il 10 febbraio 2017

La geopolitica è interessante, appassionante e ci consente di tifare come juventini e interisti, ma in Italia non esiste che un conflitto: quello del patriziato italiano contro il resto del paese.
Il patriziato, che assomma circa il 20% degli italiani, è assai variegato al suo interno. Ne fanno parte, infatti, personaggi fra loro apparente diversi: Prodi e Monti, capoccia dell’ANM e del CSM, presidenti di Camera e direttori di talent show, i giudici del TAR e i cuochi televisivi, sindacalisti in pantofole ed ex segretari di partiti con fiamma a Montecarlo, appaltagironi e comiche sguaiate di RAI3, mafiosi e archistar, anticamorristi alle vongole e proprietari di yacht, trans e cattedratici, mestatori di gossip col parrucchino e pettegoli al soldo dei servizi segreti, decani del giornalismo e Comandanti delle due Polizie, cravattari e capi di cooperative, attorucoli da prima serata di RAI1 e comandanti degli Stati Maggiori, cardinali alla Carlo Maria Martini e amministratori delegati di aziende private a capitale pubblico, onorevoli animalfemministi e onorevoli destrorsi à la Chiappe d’Oro, i capoccia di MPS e i priori di comunità di cenobiti col wi-fi, giocatori di serie A e ministri colla terza media, sindacalisti in pantofole e assassini devoti al sociale, amministratori delegati di multinazionali delle auto con residenza in Svizzera e magnati di stampa progressista con residenza in Svizzera, grassatori di Iniquitalia e presentatori di Sanremo, ONG lacrimevoli e ONLUS piangine, figli e nipoti di presidenti della sedicente Repubblica Italiana, giudici amministrativi e vallette con la farfallina presso la voliera della fica, statali e parastatali di livello apicale, direttori di ASL, pervertiti e mignottoni assortiti (ognuno può escogitare, per puro divertimento, gli accostamenti più favolosi).