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13 settembre 2019

Bagatelle per un massacro

Fosco Maraini, La lotta contro il nulla
Roma, 13 settembre 2019

Il rigagnolo del Sessantotto, annientato del tutto il movimento socialista, rivela l’intima natura postcapitalista; evolvendo, quasi ovviamente, le proprie pulsioni occulte in un agghiacciante postumanesimo.
Di ciò non reco certo colpa a Mario Capanna o Daniel Cohn-Bendit. Sono trasmutazioni inarrestabili della Storia che interpreto, dal mio cantuccio, come inevitabili. Ritengo, infatti, inevitabile la decadenza dell’uomo occidentale. Egli, imbevuto di quell’ansia di dominazione concettuale forgiata dalla grecità, è matrice dell’uomo universale e, per ciò stesso, quale padrone delle menti e del linguaggio, occidentalizzerà, alla fine dei giorni, e al termine della notte della civiltà, ogni cultura: nella putredine di ogni collasso di senso. Apollo ci aveva avvertiti: nulla di troppo, conosci te stesso, meglio per te, uomo, non essere mai nato! E però la sapienza è pian piano scivolata via dalla considerazione del secolo: invano, oggi, gli antichi baluardi reclamano il limite: sbriciolati gli spalti, decimate le scolte, divelti i cardini delle porte: una vasta rovina, meravigliosa ad ammirarsi, per chi ancora sa, ma inefficace a contrastare persino i più timidi fantaccini del nulla.

Si rimpiangeranno i gulag, il sangue, i massacri, le pestilenze, le eresie, i roghi dei libri e degli uomini: tutto questo, infatti, è vita.