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02 settembre 2023

Hysteria!


Roma, 2 settembre 2023

In Niger scacciano i colonizzatori! L’India va sulla Luna! I BRICS non pagano il petrolio in dollari! Crolla il sistema che ha governato il mondo nell’ultimo secolo! Se non più! E tutti a ballare la polka … come se tali avvenimenti non favorissero sfacciati, invece di negarne l’inveramento storico, proprio ciò di cui si celebra l’apparente funerale: la globalizzazione terminale, la Monarchia Universalis.  

Lacrime su Michela Murgia, altra inessenziale figurina della sedicente scena letteraria e intellettuale dell’ex Italia. Il funerale, né cattolico né pagano, celebrato nella chiesa di piazza del Popolo, una volta dedicata alla Vergine, e oramai mezza sconsacrata, ha rivelato l’essenza dei Nuovi Tempi … a riguardare certi spettacoli trascorro intermittente tra rictus spettrali e facies da umor nero … L’enormità delle eulogie, sproporzionate rispetto al reale peso della Defunta, l’indifferenza al luogo di culto, scambiato dal becerume per una fumosa sezione di partito, le allocuzioni strampalate … ove alcune citazioni da fumetto, commiste ai ricordi più goffi, si induriscono improvvisamente in sconclusionate quanto violente invettive alimentate da un odio incomprimibile, di cui gli autori stessi ignorano la scaturigine reale … tutto induce a uno sbalordimento che sconfina nel malessere. Una di tali Erinni postmoderne, che il Potere ama ingigantire sin al rilievo d’intellettuale, brutta e insecchita dal risentimento, vocia scomposta dal baldacchino della prosopopea: la concione rassomiglia alle registrazioni allucinate carpite da una cella imbottita, ma ognuno la prende sul serio, per carità, dal pretame agli stracciaroli della stampa lì convenuti … eppure indovino, negli interstizi di quei monologhi, a unico conforto, una segreta e divorante disperazione … si può volare assecondati dai venti del Conformismo dei Tempi Nuovi sin a credersi latori della Verità, ma è arduo ingannare la propria natura profonda: da tale duello interiore deriva l’isterismo.

Ormai nemmeno leggo più tanto. Mi hanno tolto questo piacere. Infatti, non esistono più libri. L’obiezione principale che mi si può muovere ("E le librerie, allora?") non tiene conto del fatto che le librerie non vendono più libri. Pochi giorni fa sono entrato in una delle ultime operanti a Roma, di una nota catena. L’odore dei disinfettanti, esaltato dall’aria viziata dei condizionatori, quella miscela nichilista di falso pulito, mi ha subito aggredito alla gola. Ormai ogni lupanare delle multinazionali, o di bugigattoli nazionali a esse affini, dalle banche al vestiario, profuma allo stesso modo, di detergenti asettici, anonimi, seriali. Le luci al neon e l’ordinamento meticoloso dei prodotti delle scaffalature reca un senso di smarrimento; l’impressione è che tale ordine celi l’estrema povertà dell’offerta. Cinema e musica sono scomparsi; residua l’attualità di qualche titolo; e l’orrenda moltiplicazione di offerte di libri per bambini, uno peggiore dell’altro, di baedeker da cucina, vademecum new age, ricettari da svago. Come se l’ominicchio attuale dovesse ancora svagarsi … ma da cosa? Le copertine sono necessariamente sgargianti, con titoli vistosi, smerdate da foto o disegni di terrificante stupidità; l’impaginazione è grossolana, la carta mediocrissima, le cuciture inesistenti. Al di là del contenuto, il libro ha perduto del tutto il proprio valore di preziosità. Un libro si stampa e si getta via. Ciò ha praticamente distrutto il settore dell'antiquariato: i libri stampati negli ultimi trent’anni ci si vergogna persino a esporli accumulandoli come spazzatura fuori del negozio,
in offerta a pochi euri; la maggior parte viene viene sversata nei bookcrossing o nelle carceri. Dopo pochi minuti ero già disgustato da tutto: difficile nascondere il ribrezzo al contatto di quelle levigature di straziante alienazione; la mancanza di materiali nobili liofilizza anche il pensiero … pure quegli allucinati omaggi alla cosiddetta cultura, le gigantografie di Garcia Marquez e Brecht, scoraggiano all’acquisto ... persino di Garcia Marquez e Brecht ... il povero Bertolt, poi, chi se lo compra più oramai? Quando il PCI e l’Einaudi spingevano per Mutter Courage, forse … ma oggi lo si riguarda come testimonial, al massimo .... a testimoniare l’engagement … ma di chi? Di Saviano, che quello ha da scalare le classifiche di vendita … Anche il settore dei classici rigurgita di orrori. Impossibile (dico: è impossibile) leggere Conrad o Catullo in tali edizioni brossurate … la forma, signori … stupra brutalmente il contenuto … il verso Ancor che l’aigua per lo foco lassi, di cui, in mancanza di maestri, s’ignora la natura e la segreta, intima, bellezza, non può fisicamente leggersi o apprezzarsi sfogliando quelle pagine puzzolenti di colla alla buona … l’utilitarismo straccione sbaglia ancora i calcoli, o meglio: gli Italiani, ancora una volta, si son lasciati infinocchiare da questi imbonitori taccagni, sacrificando ciò che furono ... eppure si comprendeva, sino a pochi decenni or sono.

15 ottobre 2018

Katharina l’Eroina ovvero: dal Michigan la salvezza (dell'Europa)


Roma, 15 ottobre 2018

E così in Gemania c’è stata la rivoluzione. Più precisamente: in Baviera, terra dell’Ispettore Derrick. La CSU, una gamba del governo Merkel, ha perso le elezioni. Le buccine giornalistiche, quando manco v’era la certezza di un exit poll conclusivo, avevano già deciso su quale tonalità strepitare: il cambiamento. Strepitare da subito, prima che il volgo capisca cosa è successo, rimane un classico della propaganda. Una sorta di imprinting: lo spetezzo più veloce, meglio se all’unisono con altri culi da trombetta, decide il profumo definitivo da annusare nelle settimane a venire. In attesa di altre ventilationes. E stavolta è difficile liberarsi dal profumo del cambiamento, annunciato con tale fragore da Milano Finanza, blog e giornaloni conniventi.