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25 giugno 2017

Bestiario estivo


Pubblicato il 3 agosto 2016

LE LUSIADI

Vi ricordate Luigi Lusi, l’ex tesoriere della Margherita?
Il birichino, dopo aver sottratto decine di milioni alle casse del partito, li aveva fatti rientrare (previo giretto in Canada) dalla finestra spalancata dello scudo fiscale, investendo, quindi, in Italia, su varî immobili. Eventuali spiccioli ebbero, invece, a confluire su un suo conto personale.
Dopo lunghe e minuziose indagini – talmente minuziose e occhiute che alcuni magistrati avranno di certo acquistato un paio d’occhiali da riposo – Lusi fu rinviato a giudizio per appropriazione indebita e condannato in primo grado a otto anni.
Dopo una meditazione claustrale presso il Santuario della Madonna dei Bisognosi (eletto a sede degli arresti domiciliari), Lusi, con la coscienza resa adamantina da tale lavacro di spiritualità, emise un proprio personale controcazzo: “Non erano nella mia disponibilità quelle somme, giammai! Ero solo una rotella nell’ingranaggio! Eseguivo gli ordini di Rutelli, Franceschini, Bianco, Letta! Sono loro le anime nere! Sono una vittima!“.
Rutelli, Franceschini, Bianco, Letta e compagnia reagirono come leoni feriti. Vergognati ladro! gli urlarono dietro.
Sbalestrati da tali rivelazioni i magistrati si chiusero in un pensoso riserbo.
Pensarono a lungo.
Poi ci ripensarono ancora.

18 giugno 2017

Gradite una tredicenne?


Pubblicato il 3 aprile 2016

Ci aspettano feste e Lupercali nei tempi a venire.
Le feste per i più ricchi; e i Lupercali per gli schiavi.
Per tutti si prospetta un'esistenza senza più freni.
S'infrangano gli ultimi tabù. La vita è bella.
Ci si apra a una Woodstock universale.
Maestri di cerimonia: Lady Gaga, Angelina Jolie e Hugo Boss.
L'amore sopra tutto. Se c'è amore cosa importa il resto, quell'insieme di fredde norme barbariche chiamate morale?
E la pederastia? La si sdoganerà; con cautela; e tanto amore.
D'altra parte quanti anni aveva la protagonista della storia d'amore più celebre, Giulietta? Poco più di tredici.
Scena terza dell'atto primo: Giulietta, la madre (Donna Capuleti) e la nutrice.
Tra le facezie lubriche della popolana e il contegno della madre (vuol darla in isposa al conte Paride) Shakespeare è molto esplicito.
La nutrice ricorda un episodio di undici anni prima: Giulietta era caduta e s'era fatta un bernoccolo sulla fronte. Il marito della nutrice ("era un tipo allegro, lui!"), la risolleva dicendole:

"... ehi, Giulietta, cadi sulla pancia?
Quando sarai più furba cadrai sulla schiena, eh Giulietta?"

Giulietta dice "Sì", e smette di piangere.