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05 marzo 2019

La nuttata è passata (non si interrompino i sogni)


Roma, 5 marzo 2019

La nuttata del PD è passata? In così poco tempo? Perché no.
Nicola Zingaretti è il nuovo segretario del PD. Lo si sapeva da circa due anni almeno, eppure ci sono stati 1.800.000 esserini che si sono recati a votare alle primarie di tale partito per farlo vincere. Come se il destino avverso incombesse sulla ridanciana pelata del Nostro. 1.800.000 italiani convinti che, recando circa 3.600.000 euri al partito del tradimento strutturale della Patria, si potessero decidere le sorti di una candidatura già decisa laddove si decide veramente.
Come certe elezioni in cui il candidato dell’apparato riceveva dai compagni il 98,31%: meticolosamente scrutinato, ovvio. Il comunismo non c’è più, ma l’apparato sì. E non è certo l’apparato del PD.

01 ottobre 2018

La messa è finita



Roma, 1 ottobre 2018 

La lettura non mi è mai piaciuta. Leggere per leggere: lo trovo un esercizio grossolano. Leggere per conoscere: ecco, questa è una pratica spirituale che mi ha sempre accompagnato nella vita. Scandalosa, certo, tanto che molti ex conoscenti, che avevano contezza della vastità della mia biblioteca personale, non si capacitavano: “Ma come, non ti piace leggere? E tutti quei libri cosa li hai a fare?”. Gli rispondevo: “Per leggerli, ovviamente”. E quelli non capivano. I libri sono cose preziose poiché contengono preziose verità. E spesso la verità si occulta in piccoli paragrafi di tomi sterminati (I miserabili di Victor Hugo, a esempio, li ricordo solo per le due pagine su Pierre Cambronne). A volte la verità coincide con l’opera stessa: è il caso delle memorie di Marco Aurelio; altre è contenuta nella bella menzogna oppure ci brucia retrospettivamente, a libro letto e, quindi, morto.
Quando lessi I proscritti di Ernst von Solomon, in anni verdi e privi del sale della sapienza, lo compresi a metà: operina revanscista, filonazista, generata dallo schianto della Prima Guerra, col Kaiser in fuga; riposi il libro, nella scaffalatura più alta; intanto la vita, spietata, avanzava, un giorno dopo l’altro, arricchita da esperienze e illusioni nuove, depauperata da disillusioni spaventose: ed ecco che quelle righe, improvvisamente, ritornarono alla mente, senza neppure sapere perché; apparentemente neglette, ma ora rinverdite da una imprevista e sconvolgente resipiscenza. 

10 maggio 2018

Perdere, e perderemo!


Roma, 10 maggio 2018

Questa mappa, tratta da wikipedia, ci mostra la diffusione di una sola multinazionale nel mondo: la catena di fast food McDonald's.
Essa illustra la linea di resistenza all'Impero del Nulla: Mesopotamia e poco altro.
I giochi sono decisi.
Escludiamo alcune eccezioni dovute al clima (Tibet, Groenlandia, i Poli) e a ghiribizzi temporanei (Islanda, Montenegro).
Altri apparenti ribelli (Africa, Sud Est asiatico) cederanno le armi ben presto: la penetrazione cinese in tali aree renderà appetibili territori oggi poco considerati commercialmente.
La Corea del Nord, a esempio, si è recentemente unita al coro dei castroni mondiali.
Resiste parte dell'area mediterranea e il blocco sumero-babilonese. Fra i resistenti amo ricordare:
Yemen, dove Pier Paolo Pasolini girò uno dei suoi documentari migliori: Le mura di Sana'a. Più che un reportage fu un appello a fare qualcosa per la bellezza. Si era nel 1970. Sana'a come Orte; come Sabaudia. Proprio da Sabaudia, bella città fascista, egli lanciò l'ultimo disperato grido, conscio del proprio fallimento di intellettuale, di militante del PCI e di italiano di fronte all'apocalisse.


22 maggio 2017

Spigolature piddine. Da socialisti a sociopatici


Pubblicato il 27 luglio 2015

Giorni d’estate, giorni di svago. Almeno per chi ha qualche tallero da spendere.
E giorni di letture. Sì, l’estate è da sempre il luogo della lettura estesa, e del piacere della lettura, sospesa fra il ripescaggio personale, l’approfondimento e il gradevole disimpegno.
Il gradevole disimpegno ha varie sfumature: il giallo, il thriller, l’afflato sentimentale; personalmente preferisco il genere fantastico novecentesco (Lovecraft, Aickman, Du Maurier) e, in misura minore, quella branca inesplorata del fantastico del 21° secolo che è la letteratura piddina. 
Cosa intendo per letteratura piddina? Tutto ciò che i piddini, più o meno noti, scrivono su facebook, twitter, unità, huffington post, repubblica, espresso e via sghignazzando.
Leggere la letteratura piddina (cum grano salis: 10 minuti a settimana bastano) risana il corpo e lo spirito; scorrere quelle pagine fitte di stupidità, arroganza, oltraggio al buon senso, scempiaggini, bambinerie, menzogne, capovolgimenti della realtà, dona il piacere di un cupio dissolvi, esilarante e catartico; tale da farci esclamare: “Se l’Italia deve andare in malora che ci vada allora, maledetti imbecilli!”. E giù una risata, liberatoria e amara.
Un toccasana. Io faccio così: mi immergo dieci minuti fra social network, brogliacci di partito e gazzette di riferimento, a casaccio. Dieci minuti: veloci e casuali. Non abbiate paura: qualsiasi rete voi gettiate in quelle acque in dieci minuti trarrà tonnellate di insipienza. A vostro svago.
Cominciamo con feisbuk.
Ecco un piddino d’ordinanza a proposito dell’accordo greco a favore degli strozzini: