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12 novembre 2019

Io sono Giorgia [Il Poliscriba]


Il Poliscriba

Guardo MyssKeta(mina) offrire cosce procaci da puledra autosufficiente al parterre di una discoteca di Bologna.
Indossa la solita mascherina da odalisca d’harem; lei, erotica fantina su mortadelle, che l’infantile orda di ammiratori dessinistra vorrebbe candidata per il PD alle prossime regionali d’Emilia-Romagna, urla: “Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana”.
Giorgia Meloni, la Le Pen de’ noantri, la pasionaria regina di Coattonia, così come i merli repubblichini e faziolitti berciano dai palinsesti tv e dalle pagine illeggibili dei loro colicosi mandatari editoriali, sta assurgendo ad altezze mediatiche impensabili fino a qualche mese addietro.
Ma veramente il Potere, così impersonale, che liscia il pelo del candido felino persiano acquattato sulle tornite gambe di MyssKeta - forse programmata da una farfalla Monarch a vivere un’estate d’orge social e destinata ad essere terminata in un inverno  dominato dalle macchine pensanti - vuole  tutto questo dimenarsi ritmico di slogan sovranisti?