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04 ottobre 2017

Angelina Jolie e i destini dell'umanità

 

Pubblicato il 25 maggio 2013

I fatti sono noti. Ecco il resoconto di una delle tante gazzette: "Angelina Jolie si è sottoposta a mastectomia bilaterale profilattica: ha la mutazione di un gene che aumenta molto la probabilità di tumore al seno, per questo (e per rassicurare i suoi figli) ha deciso di farsi togliere entrambi i seni e farli ricostruire dal chirurgo plastico con due protesi".
La notizia mi ha colpito, lo ammetto. E questo lo giudico un evento, poiché, ormai, tendo all’atarassia come un pitone nel dopocena. Ha inciso forse la notorietà internazionale del personaggio? Lo escludo. Forse la decisione, pur meditata e razionale, di amputarsi di parte della propria femminilità, tanto più importante per lei, sexy girl planetaria? In parte. E quel ‘meditata e razionale’ che sconvolge. Una tale scelta non dovrebbe suscitare ritrosie irrazionali, dilemmi antichi, spirituali?
Attenzione: non si vuole di certo sindacare il diritto dell'attrice a una vita sana e possibilmente lunga (e felice) né ad evocare norme che impediscano di disporre liberamente del proprio corpo.
Ma qui è in gioco qualcosa d’altro.

29 settembre 2017

Come scrivere senza sforzi il vostro romanzo personale

Nella sostanza sono d'accordo (come potrei non esserlo, visto quello che scrivo?); son meno d'accordo coi gusti letterari di Bardi e colle sue diagnosi.
Miyazaki e tutti i cartoni animati mi dicono poco e nulla. Ausonio, invece, mi piace.
La diagnosi, invece, è solo una: decadiamo poiché ci distacchiamo dalla tradizione.
C'è bisogno di un albero possente da coltivare (manieristi) o da incidere (eversivi della parola) o sfrondare (terroristi della parola) per progredire.
Se tale albero è reciso alla base non v'è più né manierismo, né sperimentalismo, né avanguardia.
Solo il dogma origina un'eresia e solo l'eresia fa crescere ciò che si riteneva un dogma.
Il corso d'acqua della creazione, non più alimentato, si divide in mille rivoli: la maggior parte è assorbito dall'impotenza, altri si avvitano attorno al proprio narcisismo. Nasce la metaletteratura, lo scherzo, l'aneddoto, la puttana letteraria.
Ciò che penso l'ha sintetizzato benissimo il commentatore Radek in calce a L'età della scimmia (gli stessi concetti si ritrovano, peraltro, in Nietzsche).
Proprio il disfacimento della figura del letterato e la degenerazione d'essa in una pletora di scrittori permalosi, insulsi e autoreferenziali (a cui importa nulla dell'arte e tutto della pubblicazione) mi ha fatto tornare in mente una sciocchezzuola scritta esattamente quattro anni fa.
La ripropongo come scherzo decadent, anche per alleggerire la mia plumbea reputazione.

* * * * *

Ogni lettore ha un proprio sogno nel cassetto, più o meno rivelato al cuore: scrivere un libro.
La pigrizia, il terrore della pagina bianca, la sensazione di non aver nulla da dire hanno spesso bloccato la volontà di questi autori in erba.
Niente paura. Le cose sono cambiate.
Cosa si cela dietro un romanzo oggi? Un buon titolo (generico e stupidamente evocativo), packaging accattivante, raccomandazioni, pubblicità sfacciata, relazioni di parentela, pubblicità subliminale, conoscenze nel mondo dell’editoria, pubblicità sull’onda d’una moda passeggera, la tessera della Massoneria, numerazione dell'Opus Dei, Fabio Fazio. La letteratura è fuori questione; e l’originalità pure, schifate entrambe da subito (giustamente, occorre aggiungere).
Non so come siate messi con la Massoneria e Fazio e quant’altro; posso regalarvi una dritta, però. Il titolo è decisivo. Non solo perché attira, nelle pile della libreria, il gonzo medio, ma perché un buon titolo stimola da subito l’idea per un canovaccio e una trama mediocri che, una volta oggettivati, attireranno, senza fallo alcuno, il gonzo medio.

10 giugno 2017

Il potere avanza, false flag o no

 
Roma, 10 giugno 201?
 
Chi ha assassinato 130 persone a Parigi?
Un commando riferibile all'Isis quale forza terroristica antioccidentale?
Oppure un commando che, sotto le spoglie dell'Isis (e sotto le spoglie degli ignari esecutori), fa solo il gioco delle élite capitalistiche mondiali?
Sui media ufficiali la questione non si pone: è l'Isis, pura concrezione dell'odio religioso e del terrore, ad attaccare, quale negazione del nostro stile di vita, fondato sulla libertà e la pace. Ci sono, è vero, dei sottili distinguo, specie sulle superstiti gazzette sinistrate, ma il coro, al netto di tali deboli stecche, è unanime.
Nei siti della controinformazione il dibattito è più articolato: prevale, però, la tesi del false flag. Secondo tale interpretazione sarebbe l'Occidente stesso (o meglio: gli Stati Uniti e i suoi vassalli; o Israele e i suoi vassalli) ad aver armato i terroristi (utili idioti, in tal caso) onde provocare nell'opinione pubblica una reazione viscerale (emotiva e irrazionale) che vada nella direzione di una restrizione ulteriore di libertà e democrazia - la vittima, insomma, debitamente ingannata, chiederà d'essere ancor più vittima.
Per conto mio, che intendo poco le sottigliezze geopolitiche, è piuttosto evidente che, nell'uno e nell'altro caso, l'Europa è spacciata.