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17 giugno 2019

Sono un mostro


Roma, 17 giugno 2019

Leggo il portale online de “Il Fatto Quotidiano”.
In sequenza la celebrazione dei buoni.
Quelli che ci condurranno alla Terra Promessa. Il roveto ardente dell’agape nichilista mette in fila le perle del nuovo rosario:

Disabili più discriminati
Femministe antiabortiste
Ritrovati residui di marijuana in Cina (500 a. C.)
Aggrediti quattro antifascisti con le magliette del cinema America
Giornata Mondiale del Rifugiato
Le detenute raccontano l'amore omosessuale
Docente di giorno, drag queen di notte. Storia di Gianmarco: "Così in discoteca racconto il dramma dei migranti" (due al prezzo di uno)


Il bordone della lacrima è quello di un vittimismo revanscista: sistematico, vendicativo. Che le vittime reclamino l’identica agenda del Potere è un puro caso. La libertà assoluta, l’eliminazione del vincolo. Li si devono pasturare questi feti fascisti, a ridurli a bigattini per pescare sempre più libertà, la droga è un incentivo alla creatività, il diverso è da preferire al normale, il verso è il recto. Chi non è d’accordo è, ovviamente, un nazista, un violento, un abusatore, il residuo protervo di un’età buia e fredda.
Il sole, invece, il sol dell’avvenire, scalda i cuori e ci avvia all’Israele della pace.
Mosè, sotto il gran sole bianco del deserto, reca infine le tribù alla spianata definitiva.
Sotto queste notiziole, vere o false o verosimili, antipasti o julienne di ex verità o stuzzichini vegani alla menzogna, spicca la gran portata trimalcionica del banchetto informativo: l’Islam cattivo.

26 luglio 2018

L’Olocausto in soffitta (segnali dal Mondo Nuovo)


Roma, 26 luglio 2018

Mark Zuckerberg: “Sono ebreo, e c’è un gruppo di persone che nega sia avvenuto l’Olocausto … lo trovo profondamente offensivo. Non penso, però, che la nostra piattaforma debba eliminarle. Penso ci siano cose su cui molte persone hanno opinioni non corrette, non credo che sbaglino intenzionalmente”. 

Tali parole non giungono inaspettate.
L’umanità sta lentamente, un po’ dolorosamente, mutando le prospettive morali più profonde: dall’Antico Ordine al Nuovo. Non si tratta di togliere o censurare, però, ma di osservare diversamente. Mutano gli sguardi, non le cose. Lo stesso oggetto di prima, ma visto con altre gradazioni, colori, prospettive. Anamorfosi. Un guazzabuglio di forme incomprensibili, tramite un medium (una superficie riflettente, di solito), assume un senso completamente nuovo. E viceversa: ciò che costituiva un senso ultimo, definitivo, antico, perde il proprio status di comprensione per perdersi nell’indifferenziato.

L'informe si definisce, ciò che è sempre stato definito diviene indifferenziato.
Tale evoluzione non è, tuttavia, naturale, bensì voluta dal Potere tramite un progressivo slittamento dello sguardo interiore. Talvolta ho parlato di precessione morale. Il nostro panorama etico cambia impercettibilmente, un giorno dopo l’altro, una disfatta dopo l’altra, sino a situarci, senza che ce se ne renda conto, in un mondo assolutamente alieno. Guardate cosa è accaduto in soli trent’anni …