Visualizzazione post con etichetta quartiere San Lorenzo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta quartiere San Lorenzo. Mostra tutti i post

25 ottobre 2018

Il letamaio come utopia (Desirée)

Campi da gioco a San Lorenzo (1931). Dall'album "Roma Sparita"
Roma, 25 ottobre 2018

Una sedicenne, una ragazzina: stuprata nel sonno indotto delle droghe, in un edificio fatiscente, quindi uccisa o lasciata morire; i particolari non sono rilevanti.
Il volto di Desirée, come quello di Pamela Mastropietro, campeggia incessantemente sui visori delle multiformi trincee digitali. Il dibattito viene aperto da subito e reso, da subito, inintellegibile. Alcuni raccolgono facili adesioni politiche sporgendo le trippe dell’avevo-detto-io, altri, i coda-di-paglia, giocano in difesa inalberando diritti mistici; studiosi e professori e indagatori sociali, intanto, estendono articolesse dove si danno pacche gli uni con gli altri: accusano, smorzano, deviano … non gliene frega molto … a loro interessano le tartine sulla scrivania universitaria … assolto il compitino, con uno sbadiglio se ne andranno a casa dove li attende la partita di Champions League; o degusteranno ostriche alla diossina in qualche ristorantino che solo loro conoscono (“conosco un posticino …”).
Desirée è morta. Non conosco i colpevoli, non m’interessano. Ciò che mi interessa, come nel caso del ponte Morandi (La bellezza come argomento), è il luogo dove tale episodio  - di un’apocalisse che si segue, giorno dopo giorno, in poltrona - si è consumato. San Lorenzo, una volta borgo operaio e artigiano, e oggi sede indiscussa della cosiddetta sinistra antagonista ovvero di ciò che è degenerazione postmoderna del Sessantotto, a sua volta risibile e sanguinosa parodia del socialismo ottocentesco.
San Lorenzo: un immondezzaio a cielo aperto.