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05 gennaio 2023

La modernità come cancro terminale

Roma, 5 gennaio 2023

Una cellula. Una sola, tra migliaia di miliardi … che, a caro prezzo per la salute del collettivo di cui fa parte, cioè il nostro corpo, va a prendersi il sogno proibito dell’immortalità … Il rompicapo del cancro è una folle corsa verso l’illusione dell’immortalità. Illusione, perché l’aggressore, il sovvertitore dell’ordine, non ha altra prospettiva che il perire insieme al sistema di cui è parte …”.
Sono le prime parole d’introduzione di Telmo Pievani al saggio di Pier Paolo Di Fiore, Il prezzo dell’immortalità. Cosa sappiamo del cancro e come possiamo sconfiggerlo. Pievani, di cui temporaneamente dimenticheremo certe ottuse intemerate scientiste, così prosegue:
L’edificio complessivo dell’organismo poggia sempre sul filo di un equilibrio dinamico, in un gioco di interazioni, di segnali e di meccanismi molecolari che tengono a bada le spinte anarchiche e le tentazioni di perversa libertà delle cellule … se per qualche ragione i controlli e i vincoli saltano, una forza primordiale silente si sprigiona e semina lo scompiglio”.
Noteremo, en passant, come lo scientista Pievani usi termini metafisici; o teologici. Di fatto sta parlando della civiltà umana degli ultimi centomila anni con la lingua di un predicatore medioevale. E però, per tutti, chiacchiera di cellule; e allora: è scienza!
Ma torniamo a noi.

17 agosto 2018

Crolla il Ponte Morandi sotto il peso delle statistiche [Il Poliscriba]


Il Poliscriba

Il Pontifex era l’artefice di ponti, colui che sa costruire ponti, per cui i costruttori di ponti, presso Etruschi e Romani, furono riveriti e collegati con il divino.

È crollato un ponte!
È crollata la fiducia.
Il cittadino, il pagatore di tasse, l’utente finale … noi … piange, non crede all’impossibile, all’inesattezza della scienza che sbuca proprio quando la vittoria sul Fato e il Caos sembra a un passo.
Noi ci fidiamo che la cosa pubblica funzioni.
Non possiamo farne a meno ... della fiducia quanto della Res Publica.
Convinti di sentirci immuni dalla fede, miscredenti teologici, conduciamo o meglio siamo condotti in una vita di sonnambulismo, e ci offriamo nudi, senza difesa,  alla tecnica, esaltando la scienza in mancanza di dei, la frenesia in mancanza di pace, l’obbrobrio in vece della bellezza, la stupidità in assenza di intelligenza, le vuote parole incapaci di ascoltare in silenzio e provare vera angoscia per il vuoto dentro e fuori di noi.
Come esseri totalmente irrazionali, paludati dalle pieghe dei nostri vestiti carnali, ci picchiamo di essere gli uomini nuovi, gli androidi pronti per innesti high-tech e godiamo all’idea di un’immediata integrazione che supererà l’estensione tra corpo e macchina.