tag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.comments2024-03-15T21:59:20.568+01:00Il blog di AlcesteAlcestehttp://www.blogger.com/profile/04852044188872845420noreply@blogger.comBlogger10791125tag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-44869817304465715812024-03-15T21:59:20.568+01:002024-03-15T21:59:20.568+01:00Sono d'accordo. La truffa del libro digitale, ...Sono d'accordo. La truffa del libro digitale, a esempio, ci insegna molto. Dicevano: l'e-book è comodo, abbiamo tutta la letteratura in un kindle, leggeremo di più. Risultato: vendite a picco. L'apprezzamento umano passa per i sensi, e i sensi costruiscono il mondo emozionale raffinato poi nella metafisica. Da quando siamo diventati digitali non ho più letto uno straccio di poesia d'amore che non fosse la parodia di un biglietto da cioccolatino. Sulla pazzia che esaurisce sé stessa avrei più di un dubbio. La spirale della dissoluzione è, a volte, inarrestabile. Lo vedo in numerosi soggetti devianti o borderline, compiaciuti della pazzia, avidi di sempre maggiori pazzie, del piacere dell'autoannientamento. Non sarà facile sopravvivere. Alcestehttps://www.blogger.com/profile/04852044188872845420noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-51192205295660439422024-03-15T21:54:06.704+01:002024-03-15T21:54:06.704+01:00Il nostro problema è che siamo diventati troppo pi...Il nostro problema è che siamo diventati troppo piccoli. Minuscoli. Siamo risucchiati dalle sciocchezzuole della vita. L'atrofia del sacro è anche quella che ci fa vivere in una monodimensione microscopica. Fatterelli, fatterelli, chiacchiere. Per questo delle piccole emozioni hanno il potere di distruggerci. Per lo stesso motivo le persone si odiano così tanto, ovvero si disprezzano per cause talmente insulse da sbalordire. Abbiamo già rinunciato al mondo superiore: condannandoci. Tornare indietro non credo sia più possibile. L'unica cosa che ci resta da fare è conservare. Questo è possibile. E rinunciare alla comodità, al calduccio delle posizioni più agevoli, compromissorie. Alcestehttps://www.blogger.com/profile/04852044188872845420noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-47915383841357653932024-03-15T21:48:38.514+01:002024-03-15T21:48:38.514+01:00No di certo, però sento nell'aria un profumo d...No di certo, però sento nell'aria un profumo di tecnico responsabile ... La Meloni, che ha sistemato tutto quello che c'era da sistemare per una serena vecchiaia, attenderà istruzioni prima di impacchettare l'impacchettabile. Istruzioni magari recapitate in forma di pizzino in qualche biscotto della fortuna servito alla sala-ristorante della Camera.Alcestehttps://www.blogger.com/profile/04852044188872845420noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-90415346009554482002024-03-15T13:26:38.730+01:002024-03-15T13:26:38.730+01:00Caro Alceste, ricordo bene quando sognavi di rivol...Caro Alceste, ricordo bene quando sognavi di rivoltare l'Italia.. ma alla fine, essendo l'Italia fatta dagli italiani, bisognerebbe prima rivoltare questi e solo poi l'Italia, altrimenti qualunque cambiamento sarebbe solo superficiale o effimero. <br /><br />Comincio a credere che l'unica via di uscita sia la guerra contro se stessi, non cercare di cambiare il mondo esterno (che è come è) ma di cambiare il mondo che abbiamo dentro, perché per quanto ci possiamo sentire distaccati dallo chifo che vediamo fuori, se ci guardassimo dentro con sufficiente attenzione ci accorgeremmo che in misura variabile.. a quel mondo comunque partecipiamo. È rifiutando quel poco (o tanto) che sia, nell' impegno quotidiano e nell'aiuto del prossimo che forse, si può fare nascere in questo la volontà di imitare.<br /><br />Ma è qualcosa che non si può fare sui o con i social, attraverso internet o telecomunicazioni in genere, perché certe vibrazioni passano solo attraverso il contatto umano diretto. Ci vorrà molto tempo, ma tanto la pazzia che domina il mondo dovrà prima esaurire l'enorme spinta ormai accumulata... si può solo conservare un po' di brace accesa sotto la cenere.Riccardohttps://www.blogger.com/profile/00760952840864838562noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-65506224482410708052024-03-14T21:54:05.443+01:002024-03-14T21:54:05.443+01:00ma non sceglie mica lei, la Meloni, di rimanere o ...ma non sceglie mica lei, la Meloni, di rimanere o andarsene...Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-1157107584611919252024-03-14T09:13:46.733+01:002024-03-14T09:13:46.733+01:00Mi vado convincendo che il primo passo da compiere...Mi vado convincendo che il primo passo da compiere sia chiarire a sé stessi non "cosa dobbiamo fare", ma "a cosa dobbiamo rinunciare". Senza questa chiarezza non riusciremo neppure a immaginare un primo passo che ci porti in una direzione alternativa. Pietro Montevecchiohttps://www.blogger.com/profile/15068713833164553433noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-29703750753432331172024-03-13T07:32:59.846+01:002024-03-13T07:32:59.846+01:00Devo dire che ho sentito solo alcuni di quelli che...Devo dire che ho sentito solo alcuni di quelli che hai citato... naturalmente bisogna diffidare di certi facili approcci e altrettanto facili entusiasmi. Personalmente mal sopporto anche molti "complottari" soprattutto quando cercano a tutti i costi di chiudere il cerchio (questo è così perché questo è colà) unendo i puntini un po' forzatamente. Preferisco una visione più umana come quella del nostro qui sopra.<br /><br />Sulla musica ti invito ad ascoltare ovviamente della buona musica. Preferibilmente classica in tutto il suo storico ( rinascimentale, barocco, classicismo, romanticismo), come base. Se hai confidenza con le terre slave, come mi sembra di intuire, puoi facilmente confrontare cosa significa la musica per noi e per loro, in termini di importanza, anche questo può dare notevoli spunti di riflessione.<br /><br />Sitka<br /><br />Sitkahttps://www.blogger.com/profile/12634962570646875692noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-86340267686088183362024-03-12T11:40:17.479+01:002024-03-12T11:40:17.479+01:00GrazieGrazietotonnohttps://www.blogger.com/profile/00878643645707674638noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-42655724904152134102024-03-11T23:39:49.045+01:002024-03-11T23:39:49.045+01:00ciao a tutti, vorrei rimarcare la mia gratitudine ...ciao a tutti, vorrei rimarcare la mia gratitudine verso Alceste e verso voi tutti che rendete vivo e pulsante questo bellissimo Blog nel quale si guarda in faccia al nemico con grande intelligenza ,talvolta con ironia sottile e con tante altre qualità che nella vita di tutti i giorni ho molta difficoltà a trovare. Apro spesso il blog con la speranza che ci siano o nuovi articoli o nuovi commenti. Grazie davvero. Ora provo dare un piccolo contributo sperando di poter ricambiare almeno in parte la gioia che traggo dal leggere i vostri pensieri e riflessioni, per me davvero preziosi, segnalandovi un altro blog che a me piace tanto e che spero possiate apprezzare anche voi. Vi voglio bene,<br />Alessandro<br /><br />http://freeanimals-freeanimals.blogspot.com/Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-2138998919539882252024-03-11T22:26:35.100+01:002024-03-11T22:26:35.100+01:00Consigliare libri è sempre un azzardo. Dovrei cono...Consigliare libri è sempre un azzardo. Dovrei conoscere un po' meglio i tuoi gusti. Del Novecento italiano consiglierei sempre Luigi Pirandello. O i racconti o il "Fu Mattia Pascal".Alcestehttps://www.blogger.com/profile/04852044188872845420noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-35054162699717823962024-03-11T22:23:58.056+01:002024-03-11T22:23:58.056+01:00Sì, forse. Vediamo nel medio periodo. A ottobre 20...Sì, forse. Vediamo nel medio periodo. A ottobre 2024 scadono i due anni di governo, vediamo se la Signora si disimpegnerà o rilancerà.Alcestehttps://www.blogger.com/profile/04852044188872845420noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-76577131258455936782024-03-11T22:21:14.584+01:002024-03-11T22:21:14.584+01:00I contadini sono grumi di diffidenza. Verso tutti ...I contadini sono grumi di diffidenza. Verso tutti e tutto. La vita è stata dura, e non solo dal Neolitico, ma da qualche millennio prima. Tutto in loro è risparmio. Sono come una pianta che calcola e programma ogni minimo rivolgimento, non sprecano nulla, sono l'epitome della conservazione. Per questo sono stati odiati in egual misura da sinistra a destra. I contadini di oggi, quelli col trattore computerizzato, ovviamente hanno più poco di rustico. A loro scusa, come ho scritto, la smobilitazione dell'agricoltura italiana: si sono adattati e, per ciò stesso, dipendono oramai dagli spicci europei e regionali e quant'altro. Il loro mondo, però, è lo stesso del cittadino, e i ritmi quelli che squillano all'unisono degli smartphone. Solo in alcuni luoghi del Meridione ho ritrovato quelle pulsioni ancestrali, parecchi anni fa. Oggi, forse, le ritroveremmo in Medio Oriente, o in qualche ridotta africana. Il tempo non perdona e mai torna indietro. Alcestehttps://www.blogger.com/profile/04852044188872845420noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-69501730209927644082024-03-11T21:54:06.468+01:002024-03-11T21:54:06.468+01:00Io sostengo, e credo di non essere totalmente fuor...Io sostengo, e credo di non essere totalmente fuori strada, che la diffidenza dei contadini abbia delle origini piuttosto radicate, spiegabili con secoli e secoli di eccessive imposizioni e di gratuiti abusi perpetrati da chicchessia. Dall’ecclesiastico, che pretendeva la decima, al soldato invasore, pronto a rubare tutto ciò che trovava e a uccidere senza scrupoli, se era il caso; dal funzionario locale, alla ricerca spasmodica dell’obolo regale, fino al grande affittuario, il quale alla provvigione in denaro faceva talvolta seguire una quantità del medesimo raccolto.<br />E non è che oggi fili tutto liscio come l’olio. Lo straniero di turno (figura oramai onnipresente, ahinoi) il quale fatica in certi casi a distinguere una susina troppo acerba da un’altra pronta per essere staccata dall’arbusto, ma che pretende di andare via tassativamente all’orario prestabilito e che in aggiunta non esita a chiedere (o a pretendere?) a fine giornata di riempirsi la propria busta di un altro frutto a lui gradito, anche se posto sul fondo del vicino. Il professionista di città che, durante stagione estiva, a volte perfino prima dell’alba, sfreccia via dal fazzoletto di terra, dove invece si sta recando il contadino, colla propria refurtiva ben celata nell’ampio cofano del suo fuoristrada. Il cacciatore della domenica che, dal primo autunno, è sempre pronto a volteggiare nei paraggi di questo o quell’appezzamento per proprie finalità di “autoapprovvigionamento”. <br />E poi: l’autotrasportatore di zona (figura ben nota a chi fa portare il proprio raccolto verso il mercato ortofrutticolo regionale o extraregionale), che dapprima “attira” il coltivatore promettendogli venti o tentacentesimi in piú al chilo, salvo poi rimunerarlo di meno (giornata meno propizia all’ingrosso? percentuali sul trasporto? carburante aumentato? mah!); il fornitore di cassette e imballaggi, colle cassette di legno che oramai sembrano avere un costo unitario simile alle… casette di montagna in legno; il venditore di fitofarmaci e concimi che vende la propria merce a prezzi crescenti.<br /><br />Certo, non mancano i contadini che, come afferma Alceste, sono pronti a vendersi per due spicci. Alludo in particolare a coloro che, dietro un tot di ricompensa per ettaro versata dalla casa fitofarmaceutica di turno, non esitano a spargere sul proprio fondo un ritrovato appena sperimentale, fermo restando l’obbligo di non utilizzarne anche degli altri (pena la perdita di quanto pattuito dopo lo svolgimento di specifici controlli ex post), anche qualora effettivamente occorresse ricorrere a un aggiuntivo prodotto, piú sicuro e largamente utilizzato da anni.<br /><br />Insomma, a chi legge dovrebbe esser chiaro che io sono figlio di un bracciante agricolo, a sua volta proprietario di un appezzamento di terra, che solo troppo tardi ha compreso l’utilità di non veder svanire nell’oblio le conoscenze agricole del padre. Troppe distrazioni e inconvenienti hanno in passato appesantito il mio passo. Troppe suggestioni inutili han confuso pure chi mi ha messo al mondo. Probabilmente, parafrasando Alceste, non sarò mai un “libro” (né un “buon libro”) di pratica agreste; tuttavia non posso fra altro che provare a raccogliere quanto piú pagine possibili.<br /><br />A margine, approfittando della circostanza, mi permetto di auspicare che il buon Alceste abbia ancora tanta voglia di farci, e farmi, compagnia colle sue considerazioni e riflessioni. <br /><br />Raffaele<br /><br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-13947203814378436982024-03-11T21:53:57.312+01:002024-03-11T21:53:57.312+01:00Io sostengo, e credo di non essere totalmente fuor...Io sostengo, e credo di non essere totalmente fuori strada, che la diffidenza dei contadini abbia delle origini piuttosto radicate, spiegabili con secoli e secoli di eccessive imposizioni e di gratuiti abusi perpetrati da chicchessia. Dall’ecclesiastico, che pretendeva la decima, al soldato invasore, pronto a rubare tutto ciò che trovava e a uccidere senza scrupoli, se era il caso; dal funzionario locale, alla ricerca spasmodica dell’obolo regale, fino al grande affittuario, il quale alla provvigione in denaro faceva talvolta seguire una quantità del medesimo raccolto.<br />E non è che oggi fili tutto liscio come l’olio. Lo straniero di turno (figura oramai onnipresente, ahinoi) il quale fatica in certi casi a distinguere una susina troppo acerba da un’altra pronta per essere staccata dall’arbusto, ma che pretende di andare via tassativamente all’orario prestabilito e che in aggiunta non esita a chiedere (o a pretendere?) a fine giornata di riempirsi la propria busta di un altro frutto a lui gradito, anche se posto sul fondo del vicino. Il professionista di città che, durante stagione estiva, a volte perfino prima dell’alba, sfreccia via dal fazzoletto di terra, dove invece si sta recando il contadino, colla propria refurtiva ben celata nell’ampio cofano del suo fuoristrada. Il cacciatore della domenica che, dal primo autunno, è sempre pronto a volteggiare nei paraggi di questo o quell’appezzamento per proprie finalità di “autoapprovvigionamento”. <br />E poi: l’autotrasportatore di zona (figura ben nota a chi fa portare il proprio raccolto verso il mercato ortofrutticolo regionale o extraregionale), che dapprima “attira” il coltivatore promettendogli venti o tentacentesimi in piú al chilo, salvo poi rimunerarlo di meno (giornata meno propizia all’ingrosso? percentuali sul trasporto? carburante aumentato? mah!); il fornitore di cassette e imballaggi, colle cassette di legno che oramai sembrano avere un costo unitario simile alle… casette di montagna in legno; il venditore di fitofarmaci e concimi che vende la propria merce a prezzi crescenti.<br /><br />Certo, non mancano i contadini che, come afferma Alceste, sono pronti a vendersi per due spicci. Alludo in particolare a coloro che, dietro un tot di ricompensa per ettaro versata dalla casa fitofarmaceutica di turno, non esitano a spargere sul proprio fondo un ritrovato appena sperimentale, fermo restando l’obbligo di non utilizzarne anche degli altri (pena la perdita di quanto pattuito dopo lo svolgimento di specifici controlli ex post), anche qualora effettivamente occorresse ricorrere a un aggiuntivo prodotto, piú sicuro e largamente utilizzato da anni.<br /><br />Insomma, a chi legge dovrebbe esser chiaro che io sono figlio di un bracciante agricolo, a sua volta proprietario di un appezzamento di terra, che solo troppo tardi ha compreso l’utilità di non veder svanire nell’oblio le conoscenze agricole del padre. Troppe distrazioni e inconvenienti hanno in passato appesantito il mio passo. Troppe suggestioni inutili han confuso pure chi mi ha messo al mondo. Probabilmente, parafrasando Alceste, non sarò mai un “libro” (né un “buon libro”) di pratica agreste; tuttavia non posso fra altro che provare a raccogliere quanto piú pagine possibili.<br /><br />A margine, approfittando della circostanza, mi permetto di auspicare che il buon Alceste abbia ancora tanta voglia di farci, e farmi, compagnia colle sue considerazioni e riflessioni. <br /><br />Raffaele<br /><br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-78567354433304153482024-03-11T21:39:16.577+01:002024-03-11T21:39:16.577+01:00e la vittoria di Marsilio in Abruzzo, non contradd...e la vittoria di Marsilio in Abruzzo, non contraddice l'inizio del suo scritto?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-2970940932949810252024-03-11T09:29:34.521+01:002024-03-11T09:29:34.521+01:00Buongiorno Alceste, mi piace molto quello che scri...Buongiorno Alceste, mi piace molto quello che scrivi. Sono un ignorante in campo letterario, potresti darmi qualche consiglio di lettura. Quando vado in libreria mi perdo. Grazietotonnohttps://www.blogger.com/profile/00878643645707674638noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-28987947987874495852024-03-10T22:02:08.755+01:002024-03-10T22:02:08.755+01:00Sitka, ti ringrazio per gli spunti. Mi leggerò que...Sitka, ti ringrazio per gli spunti. Mi leggerò questo “L’avventura di un povero cristiano” e forse anche il saggio che hai citato di Antonello Cresti, sebbene mi pare di capire che sfiori appena la questione che interessa a me o comunque che ne consideri altri aspetti. Mi dispiace proprio essere completamente ignorante in fatto di musica, perché sono sicuro che alcuni pezzi del puzzle, che a me mancano, si trovino lì. Dovrò rimediare anche a questo.<br /><br />Sull’utopia sono molto scettico perché il discorso è monopolizzato da teosofisti e kompagni (ammesso che vi sia tra i due gruppi differenza sostanziale): la coerenza dell’acqua salverà il mondo… la coscienza è un fenomeno quantistico (no ai condizionamenti!) … per citare i più simpatici… ma poi ci sono quelli dell’IA, quelli dell’Acquario, quelli delle città dei 15 minuti, quelle dell’Era Matriarcale di Ammore e Prosperità (viva la Gimbutas!). Si capisce che è una bella lotta.<br />L’Anticristo è in fondo un’utopia che, è scritto, sedurrà anche i migliori. Sembra che così dicendo io mi voglia inserire nella categoria di “quelli dell’Apocalisse” (l’Apocalisse come utopia!) ma in realtà considero le profezie delle possibilità in stile if… then… else…, senza un tempo definito e quindi rimandabili indefinitamente. Qualcosa che si attiva al verificarsi di alcune condizioni, tipo un allarme antifumo. Nemmeno è da sottovalutare il potere autoavverante delle profezie… ovvero quelle profezie che si avverano perché, credendoci, si agisce in quella direzione. Epperò ci tenevo a sottolineare questa relazione perché le utopie sono, nel migliore dei casi, un’arma a doppio taglio…<br />D’altra parte non dico certo che non bisogni agire… abbiamo una coscienza proprio per giudicare e agire di conseguenza… nel mondo ma non del mondo… Epperò nel nostro, non con Alice nel Paese delle Meraviglie (capisco perfettamente che non era quello che avevi in mente, ma è per rendere il concetto di quello che voglio dire).<br />nachtigallhttps://nachtigall.pl/noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-57746294486880958402024-03-09T17:03:40.662+01:002024-03-09T17:03:40.662+01:00Rimando anche a certi scritti di Silone in partico...Rimando anche a certi scritti di Silone in particolare L'avventura di un povero Cristiano.<br /><br />SitkaSitkahttps://www.blogger.com/profile/12634962570646875692noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-7102830489196439492024-03-09T16:58:48.954+01:002024-03-09T16:58:48.954+01:00Questo commento è stato eliminato dall'autore.Sitkahttps://www.blogger.com/profile/12634962570646875692noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-82570776575730758452024-03-09T15:47:13.593+01:002024-03-09T15:47:13.593+01:00Per Alceste: il mio ragionamento è analogo al tuo ...Per Alceste: il mio ragionamento è analogo al tuo ma applicato alla musica. Io azzardo e fisso la data sulla rivoluzione industriale. Da lì si è perso molto, guadagnato quanto? Il sistema di notazione inventato da Guido D'Arezzo non ha fatto lo stesso.<br /><br />Per Nachtigall: sono molto d'accordo, le specie, quelle e altre, ma poi si va nei branchi e si coopera con la logica del branco...sono altre leggi, bene conoscerle ma certo non sono le nostre e non devono esserlo.Sitkahttps://www.blogger.com/profile/12634962570646875692noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-91103159107369886812024-03-09T12:23:18.916+01:002024-03-09T12:23:18.916+01:00@Sitka
Riguardo la musica funzionale al potere: so...@Sitka<br />Riguardo la musica funzionale al potere: sono convinto che nella programmazione dell’essere umano giochi un ruolo di primo piano. Nell’ipnosi collettiva, nell’Incantesimo, intendo.<br />Qualche volta mi sono sorpreso a canticchiare dei ritornelli sentiti in giro: terrificante, ma riguarda ancora la parte semicosciente. Lasciando da parte i testi (e il simbolismo nei video), sono proprio i ritmi a destare in me maggior preoccupazione.<br />(Quello del ripetere i ritornelli penso sia lo stesso meccanismo che agisce nei ‘ripetitori umani’ che ti ripetono il telegiornale mentre magari pensano di stare esprimendo un proprio pensiero)<br />Ci sarebbe molto da dire a riguardo.<br /><br />nachtigallhttps://nachtigall.pl/noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-62314028416759189622024-03-08T20:45:18.764+01:002024-03-08T20:45:18.764+01:00Sono in larga parte d'accordo con ciò che dici...Sono in larga parte d'accordo con ciò che dici. Sul vinile: spesso on si considerano fattori extramusicali, come la copertina (a volte delle opere di valore) e il fatto che fossero poco disponibili i dischi più raffinati. D'importazione, si diceva allora. Certo progressive tedesco o giapponese. Questo faceva sì che la musica, anche allora, fosse sospirata e di non immediata fruizione: ne veniva amplificato l'aspetto dell'attesa e, quando l'attesa veniva soddisfatta, si centellinava ogni nota. Non contiamo, poi, il fatto che, per suonare un disco, dovevi avere un'attrezzatura non banale, comprese delle buone casse. Questo faceva sì che si ascoltasse meglio. Oggi bastano spotify e un paio di cuffie da cinque euro: ne consegue che, al massimo, si apprezzino certi riff o certi ritornelli.Alcestehttps://www.blogger.com/profile/04852044188872845420noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-46096449138984187672024-03-08T11:53:18.319+01:002024-03-08T11:53:18.319+01:00Continua: Il vinile tu lo andavi a prendere fisica...Continua: Il vinile tu lo andavi a prendere fisicamente, in un posto magari lontano, lo custodivi come un oggetto prezioso. Era un prodotto industriale di altro valore che faceva leva su un Ethos diciamo così dell'epoca. Di questo ne erano consapevoli inconsciamente anche gli industriali.<br />Bach si è fatto mille e più kilometri a piedi sotto la neve per sentire Buxtehude al nord della Germania. Altro che Woodstock.<br />Si parla spesso di quell'epoca, anni 60, 70...perché è la più vicina oggi, per avere testimonianza diretta, ma proviamo ad immaginare cosa si provava quando tutto questo non c'era e capiremo bene cosa si è perso. <br />Intanto la musica se la volevi sentire te la doveva suonare qualcuno, oppure te la dovevi fare tu, con tutto quello che ne consegue. E non parlo ovviamente solo della musica colta, scritta, ma di tutto il mondo musicale del passato che, a giudicare dal numero di strumenti oggi scomparsi, doveva essere piuttosto vario.<br />Questo faceva sì che molti praticassero lo studio di uno strumento, dalle figlie di buona famiglia al pianoforte fino al fisarmonicista da ballo, gli effetti del mondo di prima sono rimasti per un po'. <br />Benito Mussolini era un violinista dilettante, il figlio Romano (poi noto jazzista, padre di Alessandra, che dopo due incisioni ha meglio optato per la politica) lo accompagnava al piano la sera...<br /><br />Il buon Bela Bartok, anche lui ungherese, come Semmelweiss, negli anni 10 del 900 si rende conto che il patrimonio immateriale dei canti e delle musiche popolari contadine del suo e dei paesi limitrofi, con la scomparsa degli usi e i costumi dovuta alla rivoluzione industriale, andranno sparendo. Si arma così di carta e penna prima e di fonografo poi e origina il campo di ricerca etnomusicologico.<br />Durante una spedizione in Turchia in un villaggio ha difficoltà a trovare cantori, persone disposte a cantare, ad un certo punto trova un pastorello molto bravo, che però rifiuta di cantare in quanto temeva che lo sconosciuto apparecchio (il fonografo) registrandolo gli rubasse la voce e lui la perdesse. Bello quest'episodio no? Mi si dia del passatista...il pastorello forse incarnava inconsapevolmente una consapevolezza profonda.<br />Effettivamente quell' Ethos, così come quel mondo, si è perso. <br /><br />In un saggio Antonello Cresti dice una cosa interessante intitolandolo "la scomparsa della musica". In pratica afferma come la musica onnipresente (al bar alla radio al supermercato) significhi in realtà la sua scomparsa e "complottisticamente" (detto in maniera simpatica) descrive come certa musica di oggi sia funzionale al potere.<br />Discorso interessante, devo discordare con lui solo nel salvare gli anni 70, con tutto l'affetto e il gusto che posso avere per la musica prodotta all'epoca era appunto un prodotto, che se si toglie dal mercato è sostituibile da un altro prodotto e qui infatti io rilancio e dico: <br />Non è più deleterio per l'Ethos dei nostri e di altri tempi averci tolto la capacità di cantare/suonare? <br />E attenzione, di conseguenza anche di ascoltare.<br />Avendoci tolto la motivazione principale a farlo che era quella di sentire musica, appunto.<br /><br />Sitka<br /><br />Sitkahttps://www.blogger.com/profile/12634962570646875692noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-61038833983682274522024-03-08T11:52:56.095+01:002024-03-08T11:52:56.095+01:00Sicuramente il vinile essendo un segnale analogico...Sicuramente il vinile essendo un segnale analogico era più analogo appunto alla realtà. Più che di fedeltà del segnale, per quanto riguarda il vinile, parlerei di fedeltà del supporto in quanto un vinile, appunto un solco inciso rappresentante l'onda sonora, impolverato nella soffitta del nonno se lo spolveri e lo fai suonare, fra solchi e zompetti, senti la melodia preferita del nonno, può esserci qualche interferenza e si può perdere qualche dettaglio, ma la senti . Il CD che è uscito luccicante e costosissimo (si vedeva che c'era la fregatura) e si è imposto nell'industria discografica se tutto va bene dura dieci anni, ma anche nel migliore dei casi se si rovina lo butti, non senti nessuna melodietta. Questa la differenza.<br />Ma voglio essere più estremo: prova a dare fuoco a un vinile, magari una parte si salva, qualcosa la senti se mandi indietro la puntina, il solco rimane, già il nastro delle cassette è più delicato, ma prova a dare fuoco a un CD, o a un computer...senza contare che la perdita del dato con questi supporti digitali può essere maggiore... insomma il cristallo è delicato, quello farlocco lo è ancora di più.<br />Come vedi già il concetto di registrare pone e crea una serie di problemi, pur regalandoci una possibilità non richiesta (della quale anche io ovviamente, copiosamente usufruisco).<br /><br />Secondo i Greci, la musica aveva un Ethos, ovvero un effetto sull'animo umano.<br />Per questo lo Stato la controllava, e la obbligatoriamente insegnava, a scuola.<br />Controllo lo strumento, controllo l'Ethos, senza contare che lo studio di uno strumento rende più rapidi molti processi di apprendimento (la correzione dell'errore, per esempio, è più rapida e autonoma).<br /><br />Quello che ti manca del vinile non è la musica (leggera o colta) ma quello che significava, naturalmente era musica migliore di oggi, ma c'è un motivo.<br />Sitkahttps://www.blogger.com/profile/12634962570646875692noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-654788918314523587.post-90171325152637121422024-03-08T11:12:01.166+01:002024-03-08T11:12:01.166+01:00Ciao Sitka
Proprio ieri mi sono letto il tuo “Mauk...Ciao Sitka<br />Proprio ieri mi sono letto il tuo “Mauki” qui di fianco. Non c’entra molto eccetto per Jack London che hai citato qui sopra.<br />In realtà sono perfettamente d’accordo, e anzi mi spingerei a dire che la tazza di legno vince quasi sempre. Come quasi sempre si “vince” giocando al ribasso. Un politico (o una pubblicità) dovrà far leva sui bassi istinti se vuole fare il politico (o se vuole vendere), perché un ragionamento non è in grado di seguirlo quasi nessuno. Cristo, parlando ai migliori (li aveva scelti lui), non riesce a farsi comprendere. Alla fine deve intervenire lo Spirito Santo, per potenziare le capacità di comprensione di questi ultimi… perché altrimenti campa cavallo… <br />I miracoli invece, facendo leva sui bassi istinti, vengono compresi da tutti, che poi vanno ad elemosinarli, senza minimamente curarsi di capire “come funzioni”, “come sia possibile”. (La stessa cosa accade con le meraviglie della tecnica).<br />Il fatto è proprio questo, che il Regno non è di questo mondo. La “Natura” è la Chiesa di Satana (messa in questi termini si capisce anche perché venga divinizzata oggi; addirittura cedere senza alcun freno a qualsiasi passione è diventato sinonimo di libertà – l’inversione come regola*). Alcuni parlano dell’esistenza degli extraterrestri, ma è difficile immaginare un essere più extraterrestre dell’essere umano. In realtà non abbiamo quasi niente da spartire, eccetto la Morte, con quanto esiste su questo pianeta; siamo completamente inadatti alla vita selvaggia, a differenza di tutto il resto, e per sopravvivere costruiamo civiltà (utilizzare una pietra come arma o un fuoco per cucinare è già civiltà). In effetti quello che ho appena fatto potrebbe essere un raro esempio di vittoria del bicchiere di cristallo in un ambiente di tazze di legno, ma tendo a credere che sia così in quanto è una condizione voluta e decisa dall’Alto.<br />Diventare bravi si deve, per il semplice fatto che le cose vanno fatte se è giusto farle, non in base al proprio tornaconto. In effetti le azioni che hanno più valore sono quelle che non portano alcun vantaggio (nemmeno la gloria) a chi le compie. Si tratta appunto di questo; di riconoscere il valore relativo del mondo.<br />Con ‘specie cooperanti’ a quali pensi? L’organizzazione ad alveare o formicaio della nostra società è un esempio di cooperazione, dal mio punto di vista. Ma ciò non esclude la competizione. In un esercito o in una multinazionale si ‘coopera’ per un fine superiore, ciò non esclude una fortissima competizione, interna ed esterna. Si potrebbe quasi dire che la collaborazione serva unicamente a competere meglio…<br />* Non si giustifica l’omosessualità allo stesso modo? Affermando che è naturale? Come se la malattia, la legge della giungla, l’inferiorità fisica della donna non fossero altrettanto fatti ‘naturali’ (qui interviene il doppiopesismo: la stessa Natura viene scaricata senza pensarci due volte, se diventa troppo ingombrante).<br />nachtigallhttps://nachtigall.pl/noreply@blogger.com