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17 febbraio 2023

Hyde

Roma, 17 febbraio 2023

La farina di insetti tostati costerà di più, venti euri al chilo, e, poiché ricca di proteine, sarà destinata al mondo degli atleti e degli sportivi et cetera. Anche un giovane fornaio mima la manfrina: sì, il prezzo è alto perché … notevole livello ... digeribilità ... è che noi, incessantemente, sperimentiamo …  siamo agli inizi … si è capito il gioco? Presto gli insetti verranno reclamati come un privilegio … già vedo noti babbei forzuti in canotta a ingurgitare tavolette e integratori … e il popolicchio invidioso: perché noi no? Vogliamo  pure noi il pan di merda: ne abbiamo diritto … e allora il mercato, chissà perché, si piegherà alle loro esigenze … con la tecnica a limare i costi e la domanda, incredibile, ad abbassare i prezzi … così, accortamente vaselineggiando, senza il minimo sentor d’intrallazzo ... loro sperimentano, capite? La coltivazione del grano ha ventimila anni alle spalle … un imponente apparato di norme e cautele dalla Persia a Roma … centinaia di selezioni e accortezze … addirittura il privilegio di aver favorito la stanzialità, ma loro sperimentano … nel cucinino di un imbecille con la barbetta … in un paio d’anni … e la gente ci crede, anzi vedo già le prime sgomitate da Black Friday stregonesco … tutti con lo stampino, in serie, come matrioske in una catena fordiana … gli accademici casual multicolori con la gargozza anglizzata a timbrare col bollo del progresso.

A fronte di ciò che ci attende comprendo e perdono il revanscismo più brutale, alcune rivendicazioni d’ignoranza … persino la ruvidità dello Strapaese … l’alterigia del provincialismo italiano, che pure odio … tutto è preferibile a questi minuetti psicopatici in nome delle magnifiche sorti e progressive …

La prima definizione di coma irreversibile fu elaborata nel 1968 da un comitato creato ad hoc dell'Harvard Medical School …”. Nel 1968 … presso Harvard … da un comitato creato all’uopo … L’hic et nunc mettono da subito in sospetto; è quella locuzione latina, ad hoc, a far scattare gli special del flipper della sopravvivenza. Certo, la riga viene da wikipedia.it … e però sento di prestarle fede. Non voglio nemmeno approfondire. I favolosi anni a cavallo fra la devastazione e la dissoluzione … in cui il corpo, l’ultimo nostro regno, fu espugnato: in nome della libertà del corpo, beninteso! Sempre così, al contrario! L’ipermercato degli organi nasce anche da qui. Legale, esatto, scientificamente inoppugnabile. Scientifico, signori! L’ha detto la scienza! È scientificamente provato! Certo, è scientifico, a esempio, che laddove si ravvisino alcune evidenze tumorali (inglese, anni Sessanta, università, casual) ci siano in ebollizione gli alambicchi e le storte fumanti dell’inversione … che i più, la massa dei micchi, equivoca ovviamente come arricchimento della storia … relegando i Pochi, il contrario del contrario, alla Gehenna  della Reazione … ma per te sono tutti stupidi! Sei l’arroganza in persona! E così i cretini son sempre gli altri! Così vengo rampognato … è il basso continuo della mia vita … e però quando dico che proprio gl’Inglesi s’inventarono l’habeas corpus, o meglio: l’incipiente borghesia inglese strappò alla monarchia la conquista del corpo intangibile, nessuno sa oppormi gran che. Come mai tale contraddizione? Si potrebbe impetrare consulto a Silvanina Sciarra: come mai? Solo i membri della Corte Costituzionale, infatti, masticano queste materie con la dentiera della sicumera; i Nostri volano talmente alto, in regioni così eteree della logica, che possono dimostrare tutto e il suo contrario … nel nostro caso ci spiegherebbero che l’habeas corpus si è talmente raffinato che, proprio per affermare pienamente sé stesso, viene negato al cittadino. A furia di liofilizzarsi, insomma, sentenza dopo sentenza, ha raggiunto la suprema astrazione giuridica: è scomparso.

24 gennaio 2022

Il prigioniero


Roma, 24 gennaio 2022

Vede, caro figliuolo ... Il generale Francesco Paolo Figliuolo (1961-vivente), potentino come mezzo Roberto Speranza, e italiano come (forse) mezzo Roberto Speranza, pluridecorato, più del Gran Mogol delle Giovani Marmotte, avrà mai sparato una cartuccia in vita sua?
E chi lo sa.
Di sicuro sappiamo ch’egli iniziò formazione e folgorante carriera nel 1980: corso 162 (motto: “Onore!”) presso l’Accademia Militare di Modena.

Cronologie. 23 febbraio 1972 (corso 154, nessun motto), otto anni addietro. Eugenio Cefis (1921-2004), successore di Enrico Mattei, tiene un famigerato discorso presso l’Accademia Militare di Modena: Il pontefice dell’ENI illustra (con inflessioni apodittiche e mai dubitative) alcuni nudi fatti: l’Italia (e l’Europa) più non esisteranno; i cadetti dell’Accademia, futuri Figliuoli del mondialismo, ben avrebbero fatto, quindi, a dichiarare fedeltà agli enti sovranazionali invece che alla Patria, la terra dei padri. In pochi minuti Cefis liquida un paese, un continente, una cultura ancestrale.

Giugno-luglio 1972. Pier Giorgio Bellocchio (1931-vivente), fratello del regista Marco, pubblica nel mensile “L’Erba Voglio” (nr. 6) l’allocuzione di Cefis, arricchendola di qualche azzeccata postilla.

Settembre 1974. Elvio Fachinelli (1928-1989) dona l’ominoso numero della rivista a Pier Paolo Pasolini, assieme a un libriccino di Giorgio Steinmetz (alias Corrado Ragozzino) su Cefis. Pasolini, che in quel momento sta lavorando alle bozze di Petrolio, accetta il regalo di buon grado. Quelle parole lo recheranno alla verità dei fatti incontrovertibili; egli ne comprese al volo la devastante portata tanto da fargli abiurare l’impegno politico comunista, la sinistra, la futilità della polemica di partito. La sua conoscenza, profondamente intuitiva, della storia italiana, sotto tale nuova prospettiva cambiò radicalmente. È la rivelazione dell’anamorfosi: il cambio del punto di vista, originato dal caso (in questo: un discorso di Cefis), fa sì che la figura dapprima percepita si definisca in nuove, imprevedibili, definitive e terrificanti silhouettes.

9 gennaio 1975. Pasolini annuncia il grande romanzo Italiano, Petrolio, in un’intervista a “Stampa Sera”.

2 novembre 1975. Il cadavere di Pasolini è rinvenuto presso l’Idroscalo di Ostia.

Dalla lettura de “L’Erba Voglio” alla rena fetente di Ostia passano circa quattordici mesi.
Quando si staccano gli occhi dal circo del quotidiano, dalla polemica e dagli imbecilli e, anche per puro caso, si affondano nella melma della verità: nell’Hellfire Club della verità, allora ... Allora si scappa; o ci si vende; oppure si muore.
 

L’occhio della Provvidenza. Roberto Speranza nasce a Potenza il 4 gennaio 1979. Come sempre accade, egli, inavvertito ai più, sbaraglia sin da giovane tutti i concorrenti. Politici di lungo corso, volponi, maneggioni e culi di piombo cedono il passo alla nuova speranza del partito. Nessuno sa perché ciò accada: e tuttavia accade. Speranza muove da un fortino partitico anch’esso trascurato, spesso dileggiato. Eppure adesso è qui. Come un predatore seriale: pochi attimi prima non c’era, ora è nel villaggio.

13 luglio 2019

Kill Pill


Roma, 12 luglio 2019

Ho recentemente letto, nel breve spiraglio di luce della follia digitale che, ogni tanto, mi concedo, lasciando filtrare la parte d’irrealtà che mi circonda, dell’introduzione di una nuova pillola della “buona morte”, riservata agli over seventies, sani o insani che siano: in Olanda.
In Olanda, par di capire, un settantenne, o su di lì, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, pur non affetto da particolari infermità, e nemmeno agonizzante quindi, anzi, forse anche in buona salute, se non arzillo, vanta ora la piena capacità giuridica di recare a sé stesso la morte: previo, languido, accertamento (par sempre di capire) dello Stato (olandese, in tal caso).
Tali notizie non le approfondisco mai. Leggo due o tre righe, velocemente. Mi ci soffermo un poco, poi le elimino dal cerchio della coscienza per non rimanere invischiato da tale brago di meschinità, dal pantano asettico a cui hanno ridotto una civiltà.
La prima domanda che l’ingenuo si pone a fronte di tanta devastazione è quella più inutile: “Questa notizia è vera o è falsa? È una suggestione spettacolare, una provocazione o davvero l’ennesima catabasi nella piena Libertà Nichilista, paludata da riforma liberaldemocratica?”.
Chi ha ben compreso l’essenza dell’informe, del pensiero debole e dell’aleatorio che dominano incontrastati i cieli dell’Occidente e, quindi, del mondo tutto, sa, con indefettibile certezza, che il vero e il falso sono ormai categorie inservibili per giudicare il Potere.

05 aprile 2019

Martino Vu (divagazioni)


Roma, 5 aprile 2019

Un ragazzotto sui vent’anni o poco più mi ferma per la strada: “Mi scusi, sa dov’è il ci a ef … sta in zona … qui mi dà via martino vu, non so …”. “Il CAF di via Papa Martino Quinto, vuoi dire?”. Lui acconsente con un mezzo sorriso, come a dire: “Perché no, mi sa che è proprio quello!”. “Raggiungi la chiesa, quindi a sinistra, cinquanta metri e sei arrivato”. “Grazie!”. “Ciao, buona giornata”.

Di cosa si comporranno, poi, le buone giornate dell’omettino del futuro proprio non riesco a immaginarmelo.

Il CAF, acronimo di Centro Assistenza Fiscale, da non confondere col vero CAF, Craxi Andreotti Forlani, oggi in dimenticanza, come l’infimo rudere d’un palazzo creduto magnificente - il CAF sindacale, intendo, il bancoposta fraudolento donato dal potere in cambio dei lavoratori e dell’articolo 18 e di altri tranci legislativi che servivano a campare, nobilitato da una “ef”, pronunzia buona per il pidgin angloamericano dei micchi. “Si es ai”, CSI ovvero: “Crime Scene Investigation”; e allora “ci a ef”. Sempre meglio di “si ei ef”.

25 ottobre 2018

Il letamaio come utopia (Desirée)

Campi da gioco a San Lorenzo (1931). Dall'album "Roma Sparita"
Roma, 25 ottobre 2018

Una sedicenne, una ragazzina: stuprata nel sonno indotto delle droghe, in un edificio fatiscente, quindi uccisa o lasciata morire; i particolari non sono rilevanti.
Il volto di Desirée, come quello di Pamela Mastropietro, campeggia incessantemente sui visori delle multiformi trincee digitali. Il dibattito viene aperto da subito e reso, da subito, inintellegibile. Alcuni raccolgono facili adesioni politiche sporgendo le trippe dell’avevo-detto-io, altri, i coda-di-paglia, giocano in difesa inalberando diritti mistici; studiosi e professori e indagatori sociali, intanto, estendono articolesse dove si danno pacche gli uni con gli altri: accusano, smorzano, deviano … non gliene frega molto … a loro interessano le tartine sulla scrivania universitaria … assolto il compitino, con uno sbadiglio se ne andranno a casa dove li attende la partita di Champions League; o degusteranno ostriche alla diossina in qualche ristorantino che solo loro conoscono (“conosco un posticino …”).
Desirée è morta. Non conosco i colpevoli, non m’interessano. Ciò che mi interessa, come nel caso del ponte Morandi (La bellezza come argomento), è il luogo dove tale episodio  - di un’apocalisse che si segue, giorno dopo giorno, in poltrona - si è consumato. San Lorenzo, una volta borgo operaio e artigiano, e oggi sede indiscussa della cosiddetta sinistra antagonista ovvero di ciò che è degenerazione postmoderna del Sessantotto, a sua volta risibile e sanguinosa parodia del socialismo ottocentesco.
San Lorenzo: un immondezzaio a cielo aperto.

16 ottobre 2017

L'amore ci avvolge tutt*


Roma, 16 ottobre 2017

Se si vuole analizzare la merda non occorre entrare in un laboratorio bensì scendere nelle fogne.
Basta coi libri di testo seriosi, i trattatelli sulla moneta, le elucubrazioni noiosissime sulla Catalogna, gli andirivieni concettuali sull'Euro ... andiamo a spalare la merda.
Mi hanno insegnato più Laura Boldrini e Capezzone sullo stato delle cose che viviamo che non il gradasso zerohedge.com.
E così non mi sono lasciato sfuggire il saggetto di Michela Marzano: Papà, mamma e Gender.
Michela Marzano, giornalista di Repubblica e Vanity Fair, filosofessa, professora ordinaria all'Université Paris Descartes (la Francia è sempre la ridotta preferita dai sessantottini di risulta), curatrice di una collana di saggi per la PUF e deputata (non da me) presso il sedicente Parlamento della sedicente Repubblica Italiana.
Spala, vecchio Alceste, spala ...
E io l'ho letto.
Se, per un incantamento, Michela Marzano mi sedesse accanto direbbe subito: non hai capito niente!