Roma, 22 giugno 2018
Sturm-truppen, Sturm-Sturm-truppen,
Sturm-truppen, Sturm-truppen, ja!
Sturm-truppen, Sturm-sturm-truppen,
Sturm-truppen, Sturm-truppen, ja!
Sturm-truppen, Sturm-sturm-truppen,
Sturm-truppen, Sturm-truppen, ja!
Pensando a mamma
ke aspetta poppoppò,
dentro in der
kleine kasetta,
tu corri supito in
fretta
a caricare il
tuo fucil!
Dalla canzone Marcia
delle Sturmtruppen di Strumpete und ‘Ndranghete (1980)
Il
Programma va avanti, indisturbato.
L’OMS
(Organizzazione Mondiale della Sanità), uno dei bracci armati del Potere
(versante PolCor), ha deciso che la transessualità è uno stile di vita, non
affine (almeno sinora), ma di eguale dignità a quello del buon padre di
famiglia.
“L’incongruenza di genere è stata rimossa
dalla categoria dei disordini mentali dell’International Classification of
Diseases per essere inserita in un nuovo capitolo delle ‘condizioni di salute
sessuale’ … è ormai chiaro che non si tratti di una malattia mentale e
classificarla come tale può causare una enorme stigmatizzazione per le persone
transgender”.
Le
organizzazione che si occupano di tale melma gioiscono: è “l’equivalente di aver tolto l’omosessualità dai disordini psichiatrici,
è una pietra miliare”, ha commentato Sally Goldner dell’australiana
TransGender Victoria. In tal modo si potrà combattere la transfobia.
Sally
Goldner, inevitabilmente ebrea, è attratta, naturaliter, da abissi antropologici,
dal mondo al contrario. E, infatti, la vediamo lì, sulle barriere; in Australia,
stavolta; Gerusalemme non vanta ancora una Sally Goldner, o una Marcelle
Appelbaum, o una Edith Cohen, che i rabbini hanno ancora qualche dubbio sulla
transfobia e sullo stigma: verrà, tuttavia, anche il loro turno (prima di
quanto si creda. A piccoli passi, come sempre. Inavvertiti zampettii: occorre
avere padiglioni allenati per udirli). Tutta la “psicologia” ebraica del mondo
al contrario, distillata per sopravvivere in condizioni estreme, è ora al
servizio del Potere (versante PolCor). Ne abbiamo già discusso.
Su
tale inversione verranno eiaculati fiumi d’inchiostro, più o meno digitale:
Shakespeare vi dedica sette parole definitive: “Fair is foul, and foul is fair”.
Frattanto
si apprende che nello 007 del 1981, Solo
per i tuoi occhi, una procace Bond girl era, in realtà, un ex ragazzo: la
stampa strimpella la notizia, ci si rivoltola: il brago è troppo invitante.
Vera? Falsa? Tutte e due: l’importante è miscelare, sformare, corrodere; in
attesa di uno 007 frou frou o di nuovo conio (negro?) o, magari, questo il
sogno, di una 008 fiera, muscolata, indipendente, un po’ lesbica e un po’ no:
liquida, diciamo. L’immaginario del maschio bianco dominante, insomma, deve
essere stekkiten, kaputt!