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08 giugno 2020

L’Arcinemico ci guarda


Roma, 8 giugno 2020 

α. Il volto secolare e scarnificato di Jeremy Bentham ci osserva dai recessi della postmodernità.
Scrive Adan Zzywwurath nel secondo volume della sua Fantaenciclopedìa:
Bentham diede precise disposizioni che riguardavano il futuro del suo cadavere. Lo donò alla Scienza, stabilendo che il suo corpo doveva essere sezionato in una pubblica seduta d’indagine anatomica. Docili alla consegna estrema, gli amici scortarono le spoglie del grand’uomo alla Scuola d’Anatomia di Webbstreet dove, dice il Waree, furono accolte con tutti gli onori. Il dottor Southwood-Smith, prima di squartarlo dinanzi alla platea, dedicò al filosofo un applaudito e commosso discorso di circostanza. 
Bentham dispose nelle sue ultime volontà che il suo corpo venisse poi imbalsamato, imbottito, rivestito con cilindro e bastone da passeggio, e infine posto a sedere su uno scranno e conservato in un’aula dell’University College, in Londra. Ma soprattutto il filosofo diede due direttivi ineludibili: la prima, che la sua mummia fosse mostrata pubblicamente, e per sempre: la seconda, che gli occhi del suo cadavere restassero perennemente spalancati”.

Tale agghiacciante resoconto può costituirsi quale uno dei cippi post quem del Nuovo Mondo; ben prima dei suoi più profondi vaticinatori (Dostoevskij, Zamjatin: entrambi russi) e dei profeti di second’ordine (Huxley, Orwell: entrambi inglesi). Ciò non deve muover la nostra meraviglia poiché se Mosca è una terza Roma, col suo Czar, allora i suoi abitatori non possono che comprendere immediatamente l’intero fenomeno. Gl’Inglesi, invece, poiché coinvolti nel fenomeno, anzi forza attrice e motrice del fenomeno stesso, non ne afferrano l’intima e rovinosa grandiosità. Ma lasciamo perdere tali quiquilie e addentriamoci nell’esame delle precedenti righe.
Chi fu Jeremy Bentham (1748-1832)? Trascriviamo, per comodità, da Wikipedia: “Bentham fu uno dei più importanti utilitaristi, in parte tramite le sue opere, ma in particolare tramite i suoi studenti sparsi per il mondo. Tra questi figurano il suo segretario e collaboratore James Mill e suo figlio John Stuart Mill, oltre a vari politici (e Robert Owen, che divenne poi uno dei fondatori del socialismo). 
Argomentò a favore della libertà personale ed economica, la separazione di stato e chiesa, la libertà di parola, la parità di diritti per le donne, i diritti degli animali, la fine della schiavitù, l'abolizione di punizioni fisiche, il diritto al divorzio, il libero commercio, la difesa dell'usura, e la depenalizzazione della sodomia. Fu a favore delle tasse di successione, restrizioni sul monopolio, pensioni e assicurazioni sulla salute. Ideò e promosse un nuovo tipo di prigione, che Bentham chiamò Panopticon.