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21 giugno 2019

Persona (Phersu. Postilla su Silvio)


Roma, 21 giugno 2019


Silvio Berlusconi è un uomo? Hic stat busillis. Un uomo definito alla nostra intelligenza, intendo, ben conosciuto nei suoi impulsi e nelle sue intime credenze: tutto ciò che configura le scelte razionali e ponderate dell'esistenza. Lo conoscete? La risposta è no.
Chi ha letto l'introduzione a L'elogio della follia di Silvio Berlusconi per i tipi della Berlusconi Editore? Pochi, suppongo. Mi azzardo a dire: chi ha letto L'elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam? Forse ha avuto l'intenzione di farlo, come spesso accade con i classici, ma al dunque ...
Perché Silvio Berlusconi ha sempre ammirato quel libro citandolo costantemente nei suoi anni migliori?
Conosciamo noi quest'uomo davvero?
Non intendo riferirmi alla vasta letteratura giudiziaria che ne ha assorbito quasi del tutto la biografia. Essa è inessenziale alla comprensione di una figura che, fra venerazione, dileggio e frastuono ha dominato almeno un trentennio: dominato nelle tendenze e nel pensiero.

Rileva, e questo è certo, un uomo pubblico, riconosciuto da tutti, costruitosi per gradi, spesso involontariamente, a volte arricchendosi di quei tratti che piacciono al popolicchio e di cui si è voluto adornare per meglio ingannare il popolicchio. Tale è il Berlusca, mascherone dell’Arte, appeso per il collo nel retrobottega di Mangiafuoco, penzolante assieme ai Balanzone, agli Arlecchino, alle Colombine e ai vari Brighella.
Al Berlusca appartengono, nell’immaginario comune e popolare, il Mundialito per Club, il Drive In, la pubblicità, Lentini, il fotoromanzo.