28 ottobre 2019

Il gregge alza la testa (paralipomeni a "Avemo vinto, poppolo!")


- Avemo vinto, poppolo!

- Per un paio d'anni siamo a posto

Roma, 28 ottobre 2019

Ottobre, andiamo. È tempo di votare … Ben il 65% degli elettori umbri ha staccato il fondoschiena dalla poltrona per recarsi alle urne. I pecoroni, insomma, han lasciato gli stazzi, lordi di letame da olotelevisore, eccitati da pastori e capibastone e sottopanza, per addomesticarsi definitivamente in qualche stambugio da voto; ricavato, nella maggior parte dei casi, da scuole, scuole laddove, ormai, gli studenti più non studiano, ma si diportano, onde confermare, anno dopo anno, esame dopo esame, quel sottile analfabetismo da tecnici per cui i primi rudimenti d’informatica convivono con la vaporosa consapevolezza che Alessandro Magno, Giulio Cesare e Ramsete II sono contemporanei l’uno all’altro (e magari si strinsero la mano a Teano).
Fra i disegnini degli scolari, e qualche compito in classe in bella evidenza (gite ad Auschwitz, sicuramente, “dove l’orrore scese sulla Terra”), gli armenti delle gaie province di Perugia e Terni hanno ingombrato con la loro inutile mole di aventi diritto le ex aule del sapere, bruttate da manifesti (vi sono stampigliati i nomi degli elettori passivi; passivi di avviso di garanzia, a giudicar da certi ceffi) e da eleganti casse da morto verticali in cui il summenzionato  ovino, al riparo dagli sguardi indiscreti (il voto è segreto!), può apporre una “X”, da analfabeta qual è, su delle colorate letterine di Natale; onde imbucarle nell’urna (nomen omen) ove i desideri del micco anzidetto moriranno, come muoiono le verdi speranze, i desideri e le rivalse politiche; ché, infatti, una volta dentro, la letterina alla Befana della Speranza Partitica si ridurrà a carta straccia.
Carta da macero, infatti, è; l’unico suo risultato sarà, per via democraticissima, di spostare qualche tangentista da sinistra a destra; e non poi tanto dacché il malaffare è talmente incancrenito che persino un Pericle sarebbe impossibilitato a governare contro un muro di omertà, clientelismo e maneggio: comunale, provinciale, regionale.
Basti guardare alla povera Virginia Raggi, che già nel physique du role richiama alcuni tratti da martirologio: la peggiore sindaca di tutti i tempi, secondo i maneggioni, già dall’indomani dell’elezione, perché Santa Virginia vuole far rimanere pubblica l’acqua di Roma, e non privatizzarla. E allora? E allora la privatizzeranno, mercé gli uffici del Trippa, nei prossimi anni. Quando l’armento elettore si vedrà recapitata una bolletta annuale a tre zeri maledirà chi, secondo voi? Il destino cinico e baro e, genericamente, i politici, tutti ladri: dimenticandosi che il privatizzatore Ottimo Massimo l’ha eletto lui, il micco, con la sua croce da analfabeta.
Ma si avanti così, a casaccio, a forza di voto, perché il muflone elettore segue i flussi e i riflussi, credendo il flusso sia il contrario del riflusso; e viceversa; che al riflusso segua il flusso; non intuendo (è un imbecille, infatti) che un mare di merda è, figurativamente, simbolicamente, effettivamente, palindromo: il contrario della merda sempre in merda consiste.
Sì, il voto è inutile, il campionato di serie A truccato così come i concorsi e le lotterie e, però, ragazzi, la speranza di mutare il corso degli eventi (la convinzione fallace di mutare il corso degli eventi) cresce come un tumore inestirpabile nel cuore di ognuno.
L’elettore medio vota “I topi non avevano nipoti”; poi, dopo cinque anni, gli prende il ticchio di cambiare tutto e dice: voterò il contrario! E vota, infatti, incitato da giornali e TV e social idioti; e corre a votare l’esatto contrario di “I topi non avevano nipoti”. Ma lui è furbo, scaltro, una volpe.
I tangentisti, i lobbisti, i politici di lungo corso non risentono minimamente di tali rivoluzioni. Anche la rivoluzione umbra li fa ridere. Essi sono, infatti, insediati nel profondo del formaggio, a rodere la sostanza, da ratti schifosi quali sono, sempre lì, da decenni. Nulla cambia e però all’Elettor Micco sembra di aver fatto piazza pulita, la rivoluzione. Non è sprizzata manco una scintilla, ma si crede nel capovolgimento, nella sommossa da matita copiativa.
L’Umbria, questa regione verdissima e ben cementificata, stretta da relazioni d’affari potentissime, si prepara a servire i nuovi tangentisti, i nuovi cialtroni: in nome della trasparenza e della sovversione da urna.
Le crocette muovono la Storia, secondo l’Elettore che, dopo tale sforzo, andrà a nanna cinque anni, come il povero coglione che è e merita.
Ai piani alti nemmeno si brinda, per loro è routine. Cambia qualche maggiordomo, certe cameriere ai piani. Magari i più fedeli si mettono in sonno, a surgelarli massonicamente, per poi risvegliarli a tempo debito onde ottemperare a servigi speciali.
La ruota gira, il pubblico è sazio. L'insurrezione elettorale finisce tra sbicchierate e sondaggi, i soliti panzoni a far compagnia di giro.
Qualche controinformatore è, incredibile dictu, soddisfatto. Non ci arriva, d’altra parte, non ci arriva proprio.
Sconfitta l’astensione! 10% in più di pecore nei covili della democrazia a marcare con lo zoccolo la rivolta contro il governo!
Son ottime le notizie per il potere, pur un potere, quello italiano, ridotto a poca cosa, ma sempre utile, per il Potere vero, a tenere a bada qualche improvviso colpo di testa.
Intanto Er Trippa, la Pasionaria Cecioni e la Mummia calano con le falangi sui ricchi scranni umbri a sbranare la profumata porchetta dell’erario regionale.
Negli angiporti dell’intelligenza qualcuno fa festa.
Roba da spararsi nel palato.

28 commenti :

  1. Tutto bello e condivisibile, al solito.
    Ma permettimi, da insospettabile, pluriennale, convinto non-votante, alcune distinzioni, lontane anni luce dal tifo calcistico.
    Benchè nel buio della notte tutte le vacche appaiano grigie, tuttavia alcune puzzano in maniera invereconda, tanto da renderle vomitevoli, altre sono grigie e basta.
    Non è ragione sufficiente per sceglierle o eleggerle, (le seconde).
    Ma le prime...
    Ho conosciuto personalmente El Trippa, niente di che... populismo sociale, destra sociale, Spendi e Indebita VS Tassa e Spendi dello Zingarello e soci. Unica variante dello spendere sì, ma sempre i soldi degli altri.
    Però almeno l'ho trovato umanamente accettabile... roba da osteria... si capisce. Simpatico, quasi. Credo di averglielo detto...votarlo no, io non voto. Mi ha sorriso, deluso.
    Comunque, durante quelle due ore di chiacchere, filetti di ricciola, Cà del Bosco satén a go-go (eravamo ospiti...) mai ho avuto il desiderio di impiccarlo, impellenza che mi assale, invece, al cospetto, reale o mediatico, delle vacche del primo tipo, siano esse di genere maschile, femminile o dubbio.
    Per questo non posso esimermi dal provare almeno un leggero godimento nel vederle finire in un burrone... E vorrei che non fosse solo in senso metaforico.
    Caro Alceste, lasciaci non dico la speranza o il sogno, che non è più pane per i nostri denti ma almeno la possibilità di un briciolo di sano sadismo alla vista dell'ultima Beresina del nostro nemico giurato: quello tutto banche e carte di credito, della schiavitù digitale, del ripopolamento africano dell'Italia, del New Green.
    Nella perfetta consapevolezza che il vincitore di oggi sarà un altro esercito di occupazione domani.
    E noi ci spataccheremo dalle risate quando arriverà anche il suo di burrone.

    Per intanto ci prepareremo, predisporremo le difese per il disastro che verosimilmente causeranno cotali prestanomi, peraltro dilettanti...

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    1. Nel burrone non c'ho mai visto nessuno di loro.
      Che, poi, antropologicamente tu non sopporti i piddaruoli posso capirlo.
      Fa parte del giochino psicologico.
      I piddaruoli, ti assicuro, non sono pochi, non sopportano me o te.
      Sono diversificazioni del merchandising del tradimento.

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  2. Visto che dopo le ultime elezioni politiche ho stracciato la tessera elettorale, posso dire di annoverarmi anche io tra quelli che hanno smesso di votare, tanto nulla cambia.
    Vorrei però che Alceste ci dasse dei compiti a casa a noi non votanti consapevoli. Una o due cose da fare per avere almeno la sensazione di opporre una qualche resistenza al degrado che avanza. Una o due cose semplici da fare nel quotidiano che ci possano dare minimamente la sensazione di minare le basi del sistema.

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    1. Non votare.
      Non partecipare a qualsiasi evento social o massmediatico.
      Vivere al contrario.
      Recuperare le basi del senso comune.
      Leggere i classici.
      Rileggere il passato.
      Coltivare la meditazione.
      Trovare un proprio dio o recuperare una propria liturgia.
      Mai perdersi nei particolari.

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    2. Per quelli, come me, che hanno la quinta elementare
      comprata a Rabat, i punti uno e due significano: non partecipare alle feste di partito, non partecipare a miss Italia e al festival di San Remo, non partecipare ai concerti di Vasco, non salire sul "Lolita expess" con Greta, tenersi lontani da piazza San Pietro, abolire le feste e le ricorrenze laiche compresa la festa del lavoro che, è monopolizzata dalla trimurti, dai parmigiani, e dai fratelli maggiori che hanno sempre il fazzoletto in mano, infine un calcio in culo a Babbeo Natale, che se ne torni alla Disney, dato che da quando c'è lui la Coca-Cola è aumentata.

      Il controcazzari

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    3. Fortunatamente credo di avere, bene o male, già compitato il tuo decalogo, caro Alceste; perciò non mi sento un patacca ma neanche uno sborone, come dicono in Romagna.
      Ottimi consigli e utilissimi, necessari. Ma, sul pratico, insufficienti se poi chi dovrebbe attuarli al contempo si dedicherà a collezionare scontrini fiscali onde partecipare alla Lotteria della Befana…
      Vedi che il diavolo talvolta si nasconde nei vituperati dettagli?
      Ma ci capiamo...Ciò che veramente occorrerebbe fare sarebbe insano metterlo per iscritto.
      Se non su dei pizzini.

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    4. Bello il decalogo, una buona sintesi potrebbe essere
      "coltiva o recupera l'Arte della Memoria"
      Senza memoria non vi è che vacuità, nonsenso e nichilismo.
      aggiungo un pensiero in tema con il periodo novembrino: trovo che un'utile pratica sia quella di farsi, di tanto in tanto, una passeggiata in un cimitero; soffermarsi ad osservare quelle miriadi di volti che ci hanno preceduto ci riporta ad una dimensione più realistica dell'esistenza: il mondo non nasce con noi né finirà con noi, siamo solo un tramite e nostro compito e dovere è quello di tramandare qualcosa, anche se qualcosa di apparentemente insignificante.
      siamo quel che siamo perché qualcuno ci ha preceduto e siamo responsabili riguardo a cosa rimarrà in chi ci seguirà.

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  3. "Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un'opinione diffusa sia cretina anziché sensata.“ — Bertrand Russell, filosofo, logico e matematico gallese 1872 - 1970.

    Pacciani descrive un' elettrice Umbra del 2019, Pacciani era un veggente?

    https://youtu.be/DuOmy_b64go

    Il controcazzari

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  4. Stupendo, un quadro perfetto! A mio parere però l’acme è stato raggiunto alle scorse elezioni nazionali, quando i grillini presero il 32%. Mai visto tanto fanatismo combinato ad idiozia. “Abbiamo fatto la rivoluzione”, “ora il popolo ha finalmente i suoi rappresentanti contro le élite”; e questo modo di pensare non era tanto degli eletti, ma degli elettori, dei “militanti”. I grilli i più fanatici invece, anche di fronte alle giravolte più sensazionali, alle contraddizioni più palesi, continuano a sperare nel vate(r) del “vaffa”: “è una tattica! Dice di essere favorevole all’euro perchè vuole attuare la rivoluzione dall’interno!”, “è una strategia! Si allea con la lega (o pd) perché vuole rivoluzionare la politica italiana!”. Ovviamente il tutto si è risolto nel nulla. Ma poteva essere altrimenti? È questo che succede quando si fanno le rivoluzioni in ciabatte. E le cose non andranno diversamente con il nuovo rivoluzionario a pane e nutella. Quando si sarà ricavato un posto al trogolo, ogni tanto grugnirà qualche fesseria per la felicità delle masse bovine.

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  5. Caro Alceste, mi chiedevo, a proposito di corruzione: perché il patrizio Formigoni è stato lasciato al suo destino, senza uno straccio di vitalizio e soprattutto senza essere supportato dai suoi correligionari ciellini? Può essere uno di quei rarissimi casi in cui il patrizio in questione piscia fuori dal vaso e gliela fanno pagare?

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    1. Un tizio che ha goduto la vita per settant'anni e gliela fanno pagare?
      Credo che le sue disgrazie (minime) siano dovuto a una lotta interna al mondo cattolico italiano.
      Ricorderai come l'andreottiana Comunione e Liberazione, di cui il Celeste fece parte, era una potenza quasi inaffondabile.
      Poi il potere svaporò a favore di una formazione cattolica più in linea col politicamente corretto: S. Egidio. E le parti si invertirono.
      Ora tu senti mai parlare di Comunione e Liberazione?

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  6. Che bella parola "paralipomeni", me ne ricordero' quando tra 20 anni scrivero' le mie memorie, il continuo di quelle rilasciate casualmente tra queste pagine haha. Pensavo di scriverle all'ombra di un ulivo, nei pressi dell'uscio natio, sorseggiando un'Anisetta...non appena tornero' a ritirare la pensione promessami per essere stata buona e accogliente (senza neanche volerlo) con gli esperti di canotti, gommoni e ONG. Dato che probabilmente non ci sara' piu' nessuno degli aventi diritto a tale pensione, perche' sento dire che l'Italia si sta svuotando dei residui bamboccioni disoccupati finalmente, che scappano non si sa dove porelli, sono disposta a ricevere anche due o tre pensioni in piu' nel caso avanzassero.
    Ora pero' arrivano i traditori dell'ultimo minuto, si stava andando cosi' bene a votare i futuri elargitori di pensioni e reddito della paranza, chissa' cosa passa per la testa della gente di fare uno U-turn per dirigersi a destra. Che poi diciamocelo, andare a destra o a sinistra, quando la voragine che include entrambi sta inghiottendo tutti verso il basso, serve a ben poco se non si punta un minimo in alto. Ma guardare in alto ormai e' impossibile, essendo tutti chinati sopra quegli schermini luminescenti (il sol dell'avvenire) che ti dicono tutto quello che c'e' intorno a te, senza che ti scomodi a guardarlo direttamente alzando la testa.

    Suvvia, questa pseudo-societa' che ci sovrasta senza che nessuno lo voglia veramente e' un troll, che noi nutriamo quotidianamente in tanti modi e gesti, dal piu' piccolo al piu' grande senza accorgercene. Ormai, in maniera sempre piu' palese, ci sta chiedendo di rinunciare alla nostra umanita' e al nostro sentire autentico, al nostro ragionare con la propria testa, ai nostri sogni e sentimenti che siamo sempre piu' costretti ad abbandonare o relegare a quei due o tre minuti di odio e di amore pre-confezionati dalle soap opera, che siano televisive, politiche, religiose, economiche, finanziarie...tutte bolle di sapone per distrarci e disumanizzarci.
    Non si puo' continuare a sperare in qualcosa di esterno, si puo' solo sperare in se stessi, se ancora non si e' superato quel limite oltre il quale agisce la hubris che porta alla disgrazia.

    Un caro saluto,
    Ise

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    1. Se appare in una tribuna politica, in un talk show o affini, stai sicura che è uno sbuffo di fumo ... Bisogna contare su sé stessi, e mai recedere. Sembra poco: sembra, ma non lo è.

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  7. Alceste sei l'unica alternativa leggibile in questi tempi bui. Grazie, scrivi spesso.

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  8. Alceste visto che sei esperto di faccende romane che mi sai dire della comunità di Sant'Egidio?
    Te lo chiedo perchè attraverso tutte le sue ramificazioni ci stanno riempiendo la città di negri (che poi finito il tempo di parassitare vanno a vendere la droga ai giardini sotto casa). So che si prendono l'8 per mille per fare arrivare i clandestini, ma poco altro. Ultimamente questa organizzazione la si ritrova in tutta la terra di Etruria a seminare risorse boldrinesche.

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    1. Ricordiamo che Riccardi, fondatore di S. Egidio, si candidò con Mario Monti.
      Ultracapitalismo, ultracristianesimo, ultraumanesimo si tengono per mano.
      La tratta delle risorse è solo un mezzo per sotterrarci con tutte le scarpe.

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  9. Con le schede elettorali si possono scegliere solo i maggiordomi.
    È triste ma è vero.
    Si è lavorato molto per arrivare a questo;
    due soli schieramenti, i cui vertici si assicurano che il candidato (maggiordomo) non aspiri alla reception o peggio, alla direzione.
    Tutto è sotto controllo, anche la legge elettorale.
    Tuttavia, lasciare la gestone allo stesso maggiordomo per decenni,
    comporta oltre all'asservimento, garantito comunque,
    anche l'incancrenirsi di un clientelarismo privo di ogni freno inibitorio.
    Certo, si può scegliere di non scegliere,
    se l'opsione è tra lo schifo e il disgusto.
    In tal caso, sceglieranno le cameriere ai piani,
    che in maggior numero sono state assunte senza merito.

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    1. Scegliere di non scegliere è una scelta precisa, di rifiuto di un sistema.
      Scegliere fra due entità partitiche no, non è una scelta.
      Spero si colga la differenza.
      Che la prima opzione rechi a qualcosa o non rechi a nulla è discutibile (ovvero: se ne può discutere).

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    2. E, mentre noi ci masturbiamo su uno sputo (Celine, cit) la politica impotente (ma fino a un certo punto) approva la Commissione contro i Crimini d'Odio…
      Sarà impotente ma ottimo e feroce cane da guardia del Padrone, in potere di schiavizzarci tutti.
      La Destra...si astiene...temendo già le prime rappresaglie.
      Che occorra aggiungere qualche nuovo paragrafo al decalogo, caro Alceste?
      Che ci tocchi, alla fine, tornare alla cabina?
      Certo, sarebbe il colmo...quello che Loro bramano ardentemente.
      Oppure…?

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    3. Ormai mancano le parole.
      L’oblo’ della cabina mostra un mondo fluttuante in cui non esiste piu’ un equilibrio autentico; lo e’ di piu’ quello di chi, in solitaria, ha deciso di affrontare i pericoli del mare.
      Da tempo anche in Italia e' iniziata la discussione sul sesso degli angeli, sia letteralmente (poveri bambini), sia metaforicamente, a significare il ridicolo livello raggiunto da qualsiasi preoccupazione/temino-pensierino posto all'attenzione dei gentili ascoltatori del momento (poi ognuno tornera’ ai fatti suoi, minimizzando, ovviamente, e passando all’argomento del giorno successivo).
      A quando il divieto di amare? Non e’ anche quella una discriminazione? Attendo con trepidazione che sia certificato tra i crimini da commissionare, magari ad una AI, che ormai deve aver saturato il calcolo delle probabilita', capacita' e modalita' di amare e odiare del genere umano. D'altronde ogni nostro commento serviva ad aiutare a far luce in tal senso, si vede che ora non serve piu' ascoltare il belare uggioso ripetitivo delle pecorelle sue smarrite.
      Ise

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  10. Oppure fermare con ogni mezzo possibile i volenterosi carnefici del globalismo e l'unico modo che conosco,guerra a parte, è il voto. Ottenuta una maggioranza schiacciante chiamiamola di sovranità nazionale che per forza sarà conservatrice, di destra ci si augura che si torni almeno alla situazione ante Maastricht, con normali stati nazionali che stringono accordi bilaterali commerciali di libero scambio, con una sinistra che dimenticata l'infatuazione per il mercato ritorni a perseguire uno straccio di politica keynesiana. È chiedere troppo?
    Antonio

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    1. Vota Antonio! Vota Antonio!
      "Uno straccio di politica keynesiana"? Ma come? Ancora non basta? E' dal 1915 che la stanno facendo...sempre più ampia e distruttiva, coprendola coi nomi di socialismo, nazionalsocialismo, comunismo, liberismo, liberalsocialismo, neoliberismo. A livello economico, stessa pappa.

      Hanno creato debito mondiale, cioè denaro stampato dal nulla e prestato a polli, per un valore pari a 3 volte il PIL mondiale, droga monetaria pura e la dose ancora non vi basta? Pensate che creare denaro significhi creare ricchezza?
      Il libero mercato credete sia la finanza? Buonanotte…

      Libero mercato: il contadino produce con il suo lavoro una pera, la vende a chi gli pare, nella moneta che gli pare, anche scambiandola con una mela oppure anche regalandola chi gli pare, senza sottostare a pizzi fiscali o bancari, burocrazie, ricatti. Orrore!
      La finanza è tutto il contrario: non produce una cippa, scambia valori inesistenti, presta il nulla ad interesse composto, regolato da ferree, arbitrarie procedure. Non per niente l'hanno inventata i nostri amici, innominabili, fuorché per blandirli.
      Non la smetteranno fino all'implosione economica di debito e valute fiat. I veri valori di capitale li hanno già in mano da tempo, tutti loro: materie prime, cespiti concreti e ora anche le tecnologie.
      A noi discutere di Keynes, MMT, monetarismo, Napoleone e Caio Gracco.
      Pagheremo con iperinflazione ordovenezuelana e, probabilmente, qualcuno con la sua pellaccia. Prosit!
      PS: un saluto a Ise, dall'altra parte del mondo ma sempre una certezza.

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    2. Dunque liberalismo,comunismo,nazionalsocialismo sono semplicemente riconducibili alla nota genia innominabile? Tendo a inquadrare la vicenda in modo ancora più semplice,forse condizionato dalle mie passate convinzioni politiche,che tutto si riduce a lotta di classe,con i dominanti in perenne vantaggio storico sui dominati, ampio margine, tranne in una clamorosa eccezione, come ebbe a dire Costanzo Preve, la rivoluzione bolscevica.
      Sicuramente lettura di parte, figlia di un periodo dove regnavano le categorie fondamentali del secolo breve, ma non riesco a immaginare altra spiegazione, mio limite.
      Antonio

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    3. Caro Loris,
      ricambio il saluto a te, dall'altra parte del mondo.
      Ise

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    4. Caro Antonio, difficile dimenticare i...sapori d'infanzia. Devi però sapere che la cosiddetta rivoluzione bolscevica fu finanziata con 12 milioni di dollari (prima tranche) dalle simpatiche banche americane allora principalmente rappresentate dai Morgan, Loeb, Warburg, massoni e amichetti di candelabro.
      Lenin, come già Marx, scrivevano che il denaro doveva essere abolito in quanto era possibile pagare gli operai con buoni di carta… Ci sono riusciti.
      Ti aggiungo una perla: intorno al 1895, negli ambienti del Foreing Office inglese circolava una carta geografica dell'Europa, un elaborato dettagliatissimo che "prevedeva" lo sgretolamento degli Imperi Centrali in stati nazionali e la fine di quello ottomano. Sugli immensi territori dello Zar una scritta: TERRITORI PER ESPERIMENTI SOCIALISTI.
      Il tutto, come sappiamo, si è puntualmente verificato alla fine della Prima G.M.
      anch'essa finanziata e resa possibile solo dai prestiti delle banche newyorchesi ai belligeranti.
      Su una cosa non posso che concordare: sul vantaggio dei dominanti sui dominati.
      Sì, sembra strano ma l'acqua è bagnata.
      E senza nessuna eccezione.

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  11. È chieder troppo poiché il passato non ritorna. Quella che prefiguri è proprio una Italia pre Maastricht, pre Euro, pre Web etc... come potrebbe tornare? Potrebbe bastare la volontà umana per riportare l’orologio indietro di almeno trent’anni? E poi perché, allora, soltanto di trenta?

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Siate gentili ...