"Ora, con questo vomitare ininterrotto, stampato e
mediatico, economia-economia-economia, questo non
occuparsi d’altro delle nuvole dirigenti, questo sparare
addosso alla gente con fucili d’assalto che c’è una crisi
inaudita, mai vista finora, colossale, irrimediabile,
ovviamente planetaria, e che perciò bisogna sottomettersi,
insieme al farmaco, a qualsiasi sopruso del potere, di anima
umana non ne vedrai più pendere che brandelli, e il Panico ti
avrà in pugno. Siamo diventati, ascoltando la radio, leggendo
i giornali, un bugliolo tremante, un triste cesso dove si
deposita il malaugurio - vedi i titoli, assorbi i commenti,
crogiòlati negli approfondimenti …"
Guido Ceronetti
Chi odia l’uomo e il suo consorzio, oggi spera nella più grande devastazione e ne affida il compito al COVID-19; ma sarà deluso, non è ancora il tempo della fine.
Nel mentre tu difendi, conserva, prega.
Vi sono mistici, carismatici che, in più parti del mondo, in epoche diverse e senza sapere l’uno dell’altro e delle loro visioni, hanno profetizzato il Grande Avvertimento, che si paleserà come una luce abbagliante e incendierà tutte le anime di un fuoco vivo, bruciante, emergente dall’algida coscienza mammifera che ci funesta, perché così desidera la volontà di Colui che è in favore dell’ultima chiamata al credo, alla salvazione dopo un lungo periodo di devastazioni climatiche, naturali e spirituali.
I misantropi non sono indulgenti, io non sono indulgente, e per quanto non odi l’uomo in maniera viscerale, non temo l’isolamento dal volgo al quale mi sono consegnato da tempo.
Pietosi non sono i cinici né chi dubita d’ogni cosa.
L’infermiera accasciata, vinta dal suo servizio agli infetti, fotografata dalla dottoressa di Cremona, sovverte per un istante la mia granitica freddezza nei confronti della specie immonda e mortale al quale appartengo mio malgrado e della quale, lo confesso, mi vorrei sbarazzare con un atto suicida, o, seguendo una folle astrazione, invocando il virus letale per davvero, prodotto da una qualsivoglia Umbrella Corporation.