17 febbraio 2023

Hyde

Roma, 17 febbraio 2023

La farina di insetti tostati costerà di più, venti euri al chilo, e, poiché ricca di proteine, sarà destinata al mondo degli atleti e degli sportivi et cetera. Anche un giovane fornaio mima la manfrina: sì, il prezzo è alto perché … notevole livello ... digeribilità ... è che noi, incessantemente, sperimentiamo …  siamo agli inizi … si è capito il gioco? Presto gli insetti verranno reclamati come un privilegio … già vedo noti babbei forzuti in canotta a ingurgitare tavolette e integratori … e il popolicchio invidioso: perché noi no? Vogliamo  pure noi il pan di merda: ne abbiamo diritto … e allora il mercato, chissà perché, si piegherà alle loro esigenze … con la tecnica a limare i costi e la domanda, incredibile, ad abbassare i prezzi … così, accortamente vaselineggiando, senza il minimo sentor d’intrallazzo ... loro sperimentano, capite? La coltivazione del grano ha ventimila anni alle spalle … un imponente apparato di norme e cautele dalla Persia a Roma … centinaia di selezioni e accortezze … addirittura il privilegio di aver favorito la stanzialità, ma loro sperimentano … nel cucinino di un imbecille con la barbetta … in un paio d’anni … e la gente ci crede, anzi vedo già le prime sgomitate da Black Friday stregonesco … tutti con lo stampino, in serie, come matrioske in una catena fordiana … gli accademici casual multicolori con la gargozza anglizzata a timbrare col bollo del progresso.

A fronte di ciò che ci attende comprendo e perdono il revanscismo più brutale, alcune rivendicazioni d’ignoranza … persino la ruvidità dello Strapaese … l’alterigia del provincialismo italiano, che pure odio … tutto è preferibile a questi minuetti psicopatici in nome delle magnifiche sorti e progressive …

La prima definizione di coma irreversibile fu elaborata nel 1968 da un comitato creato ad hoc dell'Harvard Medical School …”. Nel 1968 … presso Harvard … da un comitato creato all’uopo … L’hic et nunc mettono da subito in sospetto; è quella locuzione latina, ad hoc, a far scattare gli special del flipper della sopravvivenza. Certo, la riga viene da wikipedia.it … e però sento di prestarle fede. Non voglio nemmeno approfondire. I favolosi anni a cavallo fra la devastazione e la dissoluzione … in cui il corpo, l’ultimo nostro regno, fu espugnato: in nome della libertà del corpo, beninteso! Sempre così, al contrario! L’ipermercato degli organi nasce anche da qui. Legale, esatto, scientificamente inoppugnabile. Scientifico, signori! L’ha detto la scienza! È scientificamente provato! Certo, è scientifico, a esempio, che laddove si ravvisino alcune evidenze tumorali (inglese, anni Sessanta, università, casual) ci siano in ebollizione gli alambicchi e le storte fumanti dell’inversione … che i più, la massa dei micchi, equivoca ovviamente come arricchimento della storia … relegando i Pochi, il contrario del contrario, alla Gehenna  della Reazione … ma per te sono tutti stupidi! Sei l’arroganza in persona! E così i cretini son sempre gli altri! Così vengo rampognato … è il basso continuo della mia vita … e però quando dico che proprio gl’Inglesi s’inventarono l’habeas corpus, o meglio: l’incipiente borghesia inglese strappò alla monarchia la conquista del corpo intangibile, nessuno sa oppormi gran che. Come mai tale contraddizione? Si potrebbe impetrare consulto a Silvanina Sciarra: come mai? Solo i membri della Corte Costituzionale, infatti, masticano queste materie con la dentiera della sicumera; i Nostri volano talmente alto, in regioni così eteree della logica, che possono dimostrare tutto e il suo contrario … nel nostro caso ci spiegherebbero che l’habeas corpus si è talmente raffinato che, proprio per affermare pienamente sé stesso, viene negato al cittadino. A furia di liofilizzarsi, insomma, sentenza dopo sentenza, ha raggiunto la suprema astrazione giuridica: è scomparso.

Il “Bosco Verticale”, progettato dallo studio d’architettura di Stefano Boeri, fratello di Tito, ha urgenza di manutenzione. D’altra parte fu inaugurato ben otto anni fa, non gliela diamo una riverniciatina? Vincitore di numerosi premi, il nostro palazzo ecologico, ricco di duemila specie arboree, è “un ambizioso progetto di riforestazione metropolitana che attraverso la densificazione verticale del verde si propone di incrementare la biodiversità vegetale e animale del capoluogo lombardo, riducendone l'espansione urbana e contribuendo anche alla mitigazione del microclima”. Minchia! Ostrega! Puttana Eva! … così potremmo esclamare, all’unisono con la meraviglia dei tre personaggi del giornalino osé “Lando” (o era “Il Tromba”?) … la “densificazione verticale” … pomidoro al quarto piano, una foresta di lecci sull’attico e cipollotti al mezzanino … però, quale colpo di genio … si poteva salvaguardare l’agricoltura italiana, e con essa la vera diversità, anziché puntare su centinaia di ipermercati confezionamerda … e invece ecco la trovata … gli anarchici si confermano la solita massa di allocchi, avevano l’occasione giusta per sovvertire la capitale morale d’Italia e se la sono lasciata scappare. Altro che bombe, quella è anticaglia … bastava espiantare basilico e licheni lituani e sostituirli con stramonio e aconito … prima o poi a qualche ospite del Bosco sarebbe venuto in mente di farsi un bel decotto ed ecco lì … dirigente dell’Agenzia delle Entrate muore dopo una lancinante agonia … star dell’haute couture trovata con la testa nella coppa del cesso e le unghie nere … si sarebbe creata una fama sinistra, è il caso di dire, che avrebbe spopolato il centro stesso della gentrificazione modaiola … un colpo da maestri, pulito, di rara potenza simbolica … il boicottaggio del sistema d’irrigazione, poi, avrebbe provocato in poco tempo antiestetiche macchie d’umido e infiltrazioni esiziali per la struttura … le Torri Gemelle, maledette e abbandonate dal Dio della Manutenzione, sarebbero rovinate nella calcina della sconfitta postmoderna … e invece gli insurrezionalisti sempre qui, sbraitando insensatezze ottocentesche … col Cospito pannelliano a mostrare la gabbia delle costole: il Moloch statuale ci opprime, compagni! E giù a berciare per le strade di una Milano oramai distrutta.

Nanni Moretti colse il ridicolo della propria parte politica con più intelligenza di ogni altro. La sua trilogia (La messa è finita, Bianca, Palombella rossa) mostra l’avanzata delle tenebre nell’area socialista con vivezza spietata. Presso l’istituto (sperimentale, ovvio) “Marylin Monroe” il preside accompagna il professor Apicella ad assistere a una lezione: furtivi, essi colgono l’attimo in cui il docente spiega alla classe il retroterra romantico contenuto nella ballata di Gino Paoli Il cielo in una stanza: che prende a effondersi da un juke box accanto alla lavagna; o in luogo della ex lavagna. Il preside assente, dolcemente rapito. Si era nel 1984. Il casual e il disimpegno logico irrompevano nella vita educativa e culturale italiana, s’iniziava a impastare farina d’insetti e acqua distillata.

Il ridicolo, a questo veniamo spinti incessantemente. Lazzi, orge, bestemmie gargantuesche, il compiacimento dell’illogica, tanto più goduto quanto più razionalmente insostenibile, l’offesa diuturna ai mores più discreti … annientare, cioè ridurre a niente ciò che siamo stati … un compito immane di erosione e prostrazione delegato a clown, faccendieri, buffoni di corte, venduti, strapagati pezzi di merda … a questo si assiste, ogni maledetto giorno, sul corpo sacro del Paese. L’essere costretti a tali spettacoli come il drugo Alex legato sulla sedia della tortura, eyes wide shut … questo sfinisce. Si rientra a casa straziati dall’orrore di una stupidità onnicomprensiva … persino le innocui bacheche dell’associazionismo svelano questo cabotaggio miserabile: musicoterapia, tai chi da Federcasalinghe, profumo di poesia, nutrirsi di luce, qua la zampa … i poveretti, defraudati della cultura popolare e di quella reale, che, inevitabile, attinge al metafisico, brancolano come idioti negli scantinati del manicomio mondiale: orientalismi, filantropismi, poeticismi, ecologismi … emanazioni gnostiche di quarto o quinto livello, da mestatori del pensiero, sarabande disperate di chi non possiede più nulla.

Il ridicolo, un sommesso ghigno spettrale, accompagna ogni notizia … le migliaia di informazioni che  il Potere riversa, a mo’ di martello, sulla chiave di volta mondiale: l’Italia. La seconda Roma, Costantinopoli, è distrutta; la terza, Pietroburgo, strangolata dagli usurai che hanno inscenato una guerra in cui nessuno sembra vincitore. Le propaggini antiche di Roma, intesa come grumo di civiltà, la civiltà delle civiltà, sono le estreme barricate prima della fine. Italia, Persia e Russia si frappongono sempre più stancamente all’imperio di Edward Hyde.

Notizie, menzogne, verità deturpate, invenzioni pubblicitarie nichiliste … questo kipple immondo, assassino dell’antico buon senso, permea ogni cosa trasfondendovi pervasivo un senso di precarietà e di follia ottusi, arroganti. Passo per una via di periferia e vedo aiuole affogate nel cemento; aiuole che fanno parte di un novissimo comprensorio ecosostenibile, ideato in consonanza ideologica col bosco di Stefano Boeri: “Moderno, energeticamente sostenibile e colorato … in quel lotto dove prima sorgeva un edificio vecchio e fatiscente … è nato uno stabile di sociale housing bioclimatico. Un intervento costato alle casse della Regione Lazio 2,2 milioni di euro … il nuovo edificio … è pensato con una forte attenzione alla sperimentazione fruitiva e percettiva … il rapporto [con la] città è mitigato sul fronte principale da una grande parete verde: un filtro al tempo stesso artificiale e naturale composto da un sistema schermante a lamelle colorate, con arbusti e piante rampicanti … un vero e proprio Landmark verde per il quartiere …”. Così si spetezzava al tempo dell’inaugurazione, nel 2019 … un singolo palazzetto più di quattro miliardi di lire … tuttora incompleto nell’attuazione delle direttive frou frou (la grande parete verde si sarà persa per strada), ma perfetto per deprimere inquilini e passanti … di una bruttezza inemendabile, stupida e innegabile; quindi, secondo Alceste, per cui estetica e ingegneria statica si coavvincono inestricabili, rivelatrice sia di occulti peccati spirituali che di prossime magagne strutturali e manutentive … le aiuole sopraddette, blocchi di cemento grezzo colorati in grigio, soffocano lo sbuffo di qualche povera rosmarinacea … anch’essa in fase di suicidio … la patina dei blocchi, poi, va sfaldandosi, lenta, a mostrare la lebbra tipica di tanto postmoderno fanatico. Uno scempio. E questo, dopo l’arraffo, solo per affermare: abbiamo sostituito le case di Mussolini con questa avanguardia futuristica bio-libertaria-social che tutto il mondo c’invidia … certo, a ristrutturare ciò che v’era prima avremmo  speso meno della metà, ma ora abbiamo un gioiellino … totalmente incongruo rispetto all’architettura circostante, già fatiscente, orrendo alla vista e al cuore … ma gli architetti nostri devono pur lavorare per diffondere il verbo del nuovo mondo a venire; e pagarsi le ferie a Maratea.

Dopo circa due mesi dal devastante terremoto del 1997, Federico Zeri si reca alla chiesa di San Nicolò, a Fabriano. Morirà di lì a un anno, il 5 ottobre 1998. La chiesa è visitata per la prima volta dopo il sisma; la ingombrano ancora i calcinacci, la volta è semicrollata; quadri, statue e suppellettili sacre sono alla mercé degli elementi, i piccioni svolacchiano scacazzando tutto. Il San Michele Arcangelo del Guercino è ancora lì, assieme agli impolverati Gentileschi e Salvator Rosa: nessuno si è curato di spostarli. Si attendono le gare d’appalto. Zeri esclama: “Poveri noi … spaventoso, semplicemente spaventoso … incredibile, è incredibile”. Son parole vane, tuttavia. Nemmeno il Bastian Contrario, con le sue caustiche rampogne, previde mai l’Ambizione della Bestia a cancellare l’Italia … troppo ricca di pericolose suggestioni, saliscendi metafisici, ripostigli spirituali. In lui, incancellabile, seppur debole, sopravviveva la speranza.

Sì, il secol superbo e sciocco ci illuse, indicando cieli senza limite; e gl’infiniti universi.
Seguì un sottile, lunghissimo disinganno; i primi dubbi.
Ci si trincerò nella fortezza del metodo laddove l’errore equivale al progresso.
Poi si batté la testa: oltre non possiamo andare!
È la velocità della luce? disse qualcuno.
Forse il soffitto, rispose uno spettatore.
E, fra le risa, iniziò il Carnevale.

Alcune locuzioni mi mettono di buonumore. Fra le preferite: “Costituzione della Repubblica Italiana”.

Mettiamola così … assai piatta e semplicistica, ma in tema con le inutili elezioni regionali testé concluse: non esistono la destra e la sinistra, e nemmeno il progresso … al pari della reazione ... non esistono le fughe in avanti … le meraviglie futuribili della scienza che, proprio perché futuribili, non possono vedersi … non esistono male e bene quando si parla di umanità … l’unico (e ripeto: l’unico) movimento dell’anima da assecondare è la tenace conservazione … tutto ciò che si oppone alla conservazione va eradicato ferocemente … in tal senso: gli eretici, gli apostati, i prometeici, vanno combattuti e ridotti al silenzio ... così come la polis greca fece con Socrate. Solo le ferite inferte da tali personaggi sono importanti e vanno curate con attenzione e rispetto impedendo alla conservazione di ristagnare e implodere su sé stessa; l’eresia è utile sol perché consente quella dialettica interna per cui il corpo centrale della tradizione sopravvive e si arricchisce dopo ogni assalto. I nostri tempi sono tempi ultimi perché vige l’inverso: sono le baccanti, le streghe, i pazzi furiosi, gli eccentrici, gli Icaro ad aver prevalso sul corpo vivo della civiltà … le ferite, invece di cicatrizzarsi, sono andate in suppurazione … il Re è morto … e un branco di giullari nani fa festa sul suo cadavere … la ferita del Re Pescatore, stavolta, s’è incancrenita alla morte. Con lui muoiono gli ultimi eroi, a tradimento: il padre di Amleto avvelenato dall’essenza di tasso, Teseo straziato al centro di un labirinto dialettico di imposture …

Il nostro immaginario purtroppo è inquinato da Hollywood, per cui si crede che Frankenstein fosse un gigante con elettrodi conficcati nelle tempie, Dracula un latin lover e il signor Edward Hyde un neandertaliano dalle sopracciglia cespugliose. Stoker, Mary Shelley e Stevenson, però, alludevano a ben altro. Hyde, a esempio, è giovane mentre Jekyll, dottore in medicina e in legge, un solido cinquantenne borghese; Hyde è piccolo, Jekyll ben formato. Diversi fra loro, per inclinazioni, gusti e temperamenti eppure Hyde non è il puro contraltare negativo di Jekyll: “[Hyde] non è facile da descrivere. C’è qualcosa che non quadra nel suo aspetto, qualcosa di sgradevole, di assolutamente respingente. Deve avere qualche deformità, insomma, ti dà la netta sensazione di qualche deformità, ma non si capisce dove. Una cosa è certa: quell’uomo ha un aspetto fuori del comune, eppure non saprei indicare un solo dettaglio anormale. Non so che dire, mi arrendo, non son in grado di descriverlo. E non per un vuoto di memoria, perché vi assicuro che lo vedo come se lo avessi di fronte a me in questo momento”, dice il pragmatico Enfield all’avvocato Utterson, “cultore della sana normalità della vita”. Qual è il vero peccato di Hyde? La sua reale deformità? Sempre a Hollywood risolsero la faccenda con il consueto ammicco. L’ebreo Robert Mamoulian insinuò per primo, anche abbastanza sfacciatamente (si era nel 1931), la repressione sessuale. Jekyll vuole sposarsi, il matrimonio tarda, i coglioni protestano: irrompe il lato oscuro. A Londra e nelle colonie sono istintivamente nominalisti e, perciò, individualisti; l’astrazione li turba: di qui la loro ossessione per il colore generalissimo, il bianco. E il problema Henry Jekyll è risolto sul lettino pornografico dello psicanalista. Ma qui a liberarsi non sono le interiora della passione venerea, ma la Bestia ovvero il Nulla. Stevenson attinge alla verità quando al giovane Hyde, cui non si rinvengono difetti evidenti, contrappone il mondo solare di Utterson, Lanyon, Enfield; e dello stesso dottor Jekyll. Sbaglia solo nell’attribuire a Mister Hyde la patente di malvagità. Male e Bene, infatti, sono egualmente necessari al sano sviluppo della civiltà. Hyde, quindi, il Nascosto, l’autentica physis dell’umanità, la Verità Terribile e sempre taciuta, è la dissoluzione venuta su dai precordi notturni dell’Essere per annientare, null'altro. Per questo a Enfield riesce assai arduo circoscrivere la propria ripugnanza; egli la addebita al Male, perché vedo in pericolo il decoro contingente, ma è il Nulla che qui opera. Il Fango. Che tale Nulla, come in Dracula, venga a dissolvere e mettere in pericolo una particolare e definita civiltà, quella inglese ottocentesca, borghese e irta di minuetti, è irrilevante. Stevenson, Stoker, Wilde, Shelley e Machen parlano tutti del medesimo orrore: l’irruzione della devianza e il contagio della dissoluzione. L’Inghilterra fu, ed è, il laboratorio principe del nichilismo. L’America e l’Europa ebbero testimoni più tardi, consapevoli o meno: Lovecraft e Melville, Baudelaire, l’espressionismo più cupo. La pandemia origina al Nord, si propaga; impossibile da fermare poiché sia gli untori che i contagiati che i monatti poco si distinguono dai sani. Di più: la maggior parte dei malati si crede sana ovvero portatrice di sana libertà. I Liberati sono i veri Lebbrosi, i Repressi i Resistenti. Totem e tabù costituirono da sempre i sigilli inviolabili del vaso di Pandora … quindi la pozione fumante di Jekyll liberò Hyde.

Date queste avvertenze, leggiamo alcuni brani della confessione finale di Henry Jekyll: “Cominciai a percepire … la tremula immaterialità, la nebbiosa consistenza di questo corpo che ci riveste ... l’irradiazione di certe facoltà intrinseche al mio spirito … sapevo bene di mettere … a repentaglio … la fortezza stessa dell’identità … bevvi d’un fiato la pozione … seguirono … una nausea mortale e un orrore dello spirito … [poi] qualcosa di indicibilmente nuovo e, per la sua stessa novità, di incredibilmente dolce … mi sentivo felice, più giovane e più leggero nel corpo, mentre avvertivo un’inebriante irrequietezza che mi invadeva e un flusso di immagini sensuali che turbinavano disordinate nella mia mente. E, nell’anima, uno scioglimento dalle costrizioni dei doveri, e una sconosciuta, ma non innocente libertà”.
Liberarsi del fardello della civiltà è inizialmente piacevole. Libero! Si vola leggeri perché la Bestia è ancora nella sua prima fase di risalita: “Quando lo specchio mi rimandò per la prima volta la sua orripilante immagine, non provai ripugnanza, ma piuttosto il desiderio di accoglierlo con slancio”. Capite gli entusiasmi dei figli dei fiori? Alla lunga, però, è impossibile contrastare l’Abisso: “Se questo stato di cose si fosse protratto a lungo, l’equilibrio della mia natura alla fine ne sarebbe rimasto sconvolto … e la personalità di Edward Hyde diventare irrevocabilmente la mia”. Ciò cui noi assistiamo ogni giorno: legioni di Hyde, assieme compiaciuti e terrorizzati dalla possessione del Nulla: odio per il Giusto; e paura. Finché si arriva al punto di non ritorno: “Lui … non aveva nulla di umano. Niente sopravviveva in lui se non odio e paura”. Ricordate queste parole quando andate sui social: odio e paura. Ed ecco la resa: “Lo stupefacente egoismo di Hyde e la sua capacità di vivere solo l’attimo presente forse risparmieranno queste pagine dalle sue ripicche di scimmia. In realtà, la maledizione che sta per abbattersi inesorabile … ha già mutato e stremato anche lui”. L’Antico e il Nuovo Ordine sono condannati in solido. L’uomo liberato è destinato non solo all’infelicità, ma anche all’autodistruzione. Demiurghi, maghi e idolatri. Perché? Perché hanno sbagliato i calcoli. Anche i sali usati da Jekyll sono sbagliati: “Mi son persuaso che la mia prima scorta dovesse essere impura e che proprio a quell’ignota impurità era dovuta l’efficacia della pozione”. I calcoli sbagliati, l’errore illuminista, così festoso all’inizio … e ora? E ora niente, il veleno è già in corpo, la necrosi delle zone periferiche evidente. Al paziente restano poche ore di vita.
 
En passant: le migliori riduzioni del capolavoro di Stevenson sono due, l'una francese (Il testamento del mostro, Le testament du Docteur Cordelier, 1961, di Jean Renoir), l'altra italiana (Jekyll, 1969, di Giorgio Albertazzi).
 
Nella Commedia dell’Arte al contrario fa la sua comparsa l’Italiano Deforme. “Dio mi perdoni, è veramente un uomo?”, così esclamai alla vista del direttore di uno dei più noti e rispettabili quotidiani liberal degli ultimi cinquant’anni. Un’apparizione circense. Il capo s’innestava su un tronco quasi privo di spalle, inguainato da una camicia senza giacca – un mozzicone concepibile solo nei carrozzoni di Freaks. La testa, soprattutto, enorme rispetto a quel ciocco di carne, rivelava uno sguardo di fissità mostruosa: solo il labbro inferiore, sensualmente enfio e pendulo come uno scroto, si moveva, alter ego d’un ventriloquo infernale, a declamare enormità apocalittiche. Eppure quanti sono a capire questo? Solo la consuetudine con l’euritmia estetica e logica, infatti, può ingenerare il sospetto che molti, fra noi, non siano quasi più umani. Quanti Hyde ogni giorno inscenano queste pantomime godendo del nostro Golgota? Funebri recite testamentarie: dell’Italia, di ciò che vi ancora di naturale e degno d’amore.

Sono lealista, tradizionalista, conservatore, dogmatico e non perché cattolico, monarchico, sanfedista. La mia è una scelta metafisica … o meglio: biostorica … sono antignostico perché in me non ravvedo scintille divine bensì il fango da cui fu tratto il Primo Uomo; sono contro gli psicologismi poiché il maggior dono è la dimenticanza delle proprie origini meschine … città, monumenti e libri sorsero perché la spaventosa verità sulla Caduta fu custodita in ogni tempo da una aristocrazia di accorti sapienti che parlarono esotericamente per allegorie ai loro Pari … o tacquero, a pena della vita.

La Santa Inquisizione. Sorprendente come alcune parole desuete e dimenticate, rimesse al centro di un periodo storico particolare, si animino secondo la loro valenza pristina … santa poiché difende il Sacro cioè il cuore stesso della Civiltà che ci trattiene benigna presso il crinale dell’abisso … l'Inquisizione, uno dei tanti istituti sorti per contrastare gli outsider … i borderline … i folli … persino i geni … al pari dell’ostracismo. Sì, gli Efesini furono nel giusto quando esiliarono il migliore fra loro, Ermodoro; quell’uomo era troppo per la città ... e avrebbe significato la fine se avesse continuato ad amministrarla a lungo … meglio per lui andare ramingo per il mondo, e magari approdare sulle sponde del Lazio ove alcuni trogloditi l’avrebbero accolto come primo e brutale normatore delle XII Tavole. Eraclito la prese sull’agro: “Gli Efesini meriterebbero di morire tutti … poiché hanno esiliato Ermodoro, il migliore tra di loro”. Sbagliava. In ciò, purtroppo, risiede l’equilibrio, il nulla di troppo, l’aurea mediocritas e la magnifica contraddizione in cui si risolve l’enigma della parabola umana.

Sì, Ermodoro era troppo e, alla lunga, fu di troppo … avrebbe sconvolto gli equilibri della bolla stazionaria della civiltà efesina … in cui le tutte le spinte contrastanti assommano a zero quando l’equilibrio domina energie e pensieri … la conservazione dell’energia interna: a questo bada l’aristocrazia … permettendo accortissimi scambi, tutelando i mores e la lingua, erigendo mura, istituendo controlli liturgici negli atti più delicati della vicenda umana: nascere, crescere, riprodursi, morire … i Custodi sono soprattutto domatori di mostri.

Qualche giorno fa osservavo due signore quarantenni, abbastanza piacenti (tipo anonimo seppur lisciato e curato; probabile sponda sinistrata), tenersi mano nella mano in un negozio di scarpe. Si consigliavano amorevolmente su una scelta ardua: un elegante accenno di tacco oppure la costosa ciocia femminista? Ecco qui una discreta coppia tribadista, mi son detto, ovviamente priva di quell’allure masturbatorio generato dall’immaginario pornoglam. Saranno felici? Generalizzo: forse no; probabilmente no. Infelici gli altri, ancor più infelici loro. Cos’è che dona la felicità, allora? Confessiamolo: rimaniamo di sale a fronte delle immagini, di solo qualche decennio fa, di inossidabili coppie ottantenni; o a riguardare tombe e cenotafi in cui i coniugi s’abbracciano persino nella morte. Certo, di tutto questo oggi si ride. Perché se ne ha paura. Ricordiamo: siamo degli Hyde, imprigionati dall’odio e dalla paura; di qui il ghigno, i cachinni, lo sberleffo social che liquida il nostro recente passato. Quale inferno si è evocato per annientare questo? La libertà, ovvio, la falsa libertà. Essere gettati nella vita, senza morale e legge, la responsabilità della scelta interamente sulle nostre spalle: ecco la ragione del dileguarsi della felicità. La scelta di un marito, d’una moglie, d’un figlio, d’una dimora … questi atti non lasciavano scampo nella società che ancora manteneva una parvenza di tradizione … si entrava nell’età degli amori costretti entro certi sentieri. Anche qui le eresie che ci si concedeva (la prostituzione, la ninfomania, le scappatelle adolescenziali) venivano tempestivamente esecrate: a riconfermare i mores. L’equilibrio tra un complice e oculato permissivismo e l’imperio pesante, ma rassicurante, del perbenismo, ungeva i binari dell’esistenza.

Ho visto decine di parenti sposati morire uno appresso all’altro, di consunzione del cuore. Dove sei marito mio, moglie mia?
Così il mio nonno paterno, gli ultimi anni della sua vita terrena, perduto fra la catalessi della demenza e la nostalgia che riaffiorava nei rarissimi e, forse, casuali, sprazzi di lucidità. Lo accudii anch’io, per qualche giorno, riuscendo persino a recarlo in piazza San Pietro, lui che non si era quasi mai spostato dalla campagna e che liquidava con scetticismo l’esistenza di scale mobili sotterranee.

Davanti alla finestra della casa di città egli sedeva, composto sulla carrozzella, le mani dure incrociate sul grembo, immobile come un re azteco detronizzato dagli invasori. Al suo sguardo, oltre la vetrata, si spalancava un panorama di antenne, palazzine in cortina e solai, le cui sagome risaltavano con nitidezza impressionante sullo sfondo di un cielo ialino, di sorprendente purezza. Sul far della sera, nell’ora azzurra delle rivelazioni, la camera si abbuiava lentamente, celando progressivamente il mobilio, e quel composito florilegio di cianfrusaglie che ogni famiglia accumula negli anni caricandolo di un’intima potenza apotropaica.
Egli, solitario, su quel sedile alla buona fornito dalla ASL locale, godeva di una solitudine ora assoluta, immedicabile; stava; cosa attraversava, allora, la sua mente, dimentica dei giorni che furono? Lampi, scaglie della gioventù? Una volta sfuggì al nostro controllo. Lo ritrovammo nei pressi un vecchio cancello oramai serrato, a guardarsi intorno, la mano destra ad accarezzare spaesata i disegni dell’inferriata: l’accesso a un fazzoletto di terra che anni prima amava coltivare a orto, terminate le fatiche sui campi più grandi.
La luce morente filtrava ad avvolgere morbida la scena. Spiavo dalla soglia quell’uomo estraneo, esitando tra rassegnazione e premura: avrebbe gradito, forse, un bicchiere di tè? D’un tratto vidi sommuoversi le labbra. Ne uscì un sospiro, poi un sussurro; a mezzo dei denti, come il mozzicone d’una preghiera indecifrabile che, però, riconobbi subito. Le sei lettere di un diminutivo, a storpiare amorevolmente il nome della moglie, mia nonna, la donna con cui ebbe confidenza sessantaquattro anni. Un lampo, una figura casualmente evocata da una scarica elettrica dell’encefalo; definita, viva, dai contorni reali, come certe ipnagogie che ci prendono nel dormiveglia, ricche di colori e suoni e profumi. La moglie amata era davanti a quegli occhi che non vedevano quasi più il mondo; o già oltre il mondo.
Quella flebile invocazione, entro una cameretta anonima al limitare della città, rivolta in un momento irrilevante del tempo, mi torse subito il cuore, a eccitare incontrastabili e vertiginosi pensieri sull’affetto, la morte, la nostalgia, il decoro e l’amore. Tutto il controllo che avevo esercitato nella vita … contro ogni sommovimento, improvvisamente cadde. Un groppo alla gola; a denti stretti cercai di dominare quella corrente impetuosa. Sì, la vita mi si presentò senza veli. Era la verità in persona che irrompeva in me dichiarando la nuda e inoppugnabile futilità delle cose umane; mentre quest’uomo, immerso in un mondo di tenebra, presentava all’eternità incombente il proprio personale pegno d’amore. Mai lo sentii bestemmiare o ingiuriare; la sua esistenza: un giorno dopo l’altro, teoria scadenzata da un Ordine che avvertiva immediatamente inderogabile; ignorando il calcolo differenziale, le Termopili e l’eliocentrismo; quasi senza passione, in quello stato d’inconsapevole felicità che può fare a meno dell’autocoscienza e delle parole.

Bazàrov, l’Edward Hyde del nichilismo letterario russo, muore. Un banale incidente nell’assistere un contadino malato di tifo. Bazàrov! Ateo, irridente, rivoluzionario, algido, sprezzante e anempatico, tale il dottor Evgénij Bazàrov! Sì, egli muore, dopo aver sbagliato i calcoli. Forse l’amore … forse … e se non l’amore per Anna, quello di Vasilij e Arina, i suoi premurosi genitori ... come negarlo? Come negare l’amore, ecco la quintessenza del maggior libro di Turgenev, come escluderlo dalle sottili equazioni della vita? E, se lo si ammette, pur come variabile minima, come negare che faccia saltare ogni fredda predizione? Fosse anche uno smalto sul nulla, concedo anche questo … non potrebbero l’amore di un vecchio padre e di una vecchia madre per il figlio costituire il sasso nell’ingranaggio perfetto che oggi ci stritola?
Il sacrificio, la perseveranza, la devozione inestirpabile verso la memoria:


Vi è un piccolo cimitero di campagna, in un angolo remoto della Russia. Come quasi tutti i nostri cimiteri presenta un aspetto molto triste: i fossi che lo circondano si sono da un pezzo riempiti d’erba, le croci grigie di legno si sono inclinate e marciscono sotto i loro tettucci un tempo verniciati, le lastre di pietra sono tutte smosse, come se qualcuno le spingesse di sotto, due o tre alberelli striminziti danno appena una misera ombra, e le pecore vagano indisturbate in mezzo alle tombe. Ma fra queste ve n’è una che l’uomo non tocca e che l’animale non calpesta: soltanto gli uccelli vi si posano all’alba e cantano. Una cancellata di ferro la circonda, due giovani abeti sono piantati ai suoi capi: Evgénij Bazàrov è sepolto in questa tomba. Ci vengono spesso, da un villaggetto poco lontano, due vecchietti già cadenti, marito e moglie. Sostenendosi a vicenda, vanno col  loro passo appesantito; si avvicinano alla cancellata, si stringono ad essa, si mettono in ginocchio, e piangono amaramente e a lungo, e a lungo guardano con attenzione la pietra muta, sotto la quale giace il loro figlio; si scambiano brevi parole, spolverano la pietra, aggiustano un ramo dell’abete, tornano a pregare e non possono abbandonare quel luogo, dove par loro di essere più vicini al figlio, alla memoria di lui … Possibile che le loro preghiere, che le loro lacrime siano infruttuose?
Possibile che l’amore, l’amore santo e devoto, non sia onnipotente? Oh, no! Per quanto appassionato e turbolento sia il cuore nascosto in una tomba, i fiori vi che vi crescono sopra ci guardano serenamente coi loro occhi innocenti: non dell’eterno riposo soltanto essi ci parlano, di quella gran pace della natura indifferente; essi ci parlano anche di un’eterna riconciliazione e di una vita senza fine …

Chi ha orecchie per intendere, intenda.

59 commenti :

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    1. Anche la mia di lacrima non ha resistito, è scesa copiosa ad addolcire il labbro riarso di questa pallida Domenica.

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  2. il grattacielo green ... 2000 specie ... con cosa le coltivano ? Cagano nei vasi o usano tonnellate di concime chimico ?
    Sistemi isolati, il grande sogno .

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    1. Fra pochi anni sarà un catorcio di cemento orribile. Questa gente non sa cuocere un uovo al tegame e vuole esser futuribile.

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    2. e soprattutto parla per decisioni prese a tavolino senza alcun fondamento, ma solo in base a quanto ci si può guadagnare;

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    3. Eppure continuo ad inorridire quando filantropi, politici e mezzi uomini decantano i progetti di queste "opere futuribili" e similari. Come si fa' a non scoppiare con una gran risata in faccia a queste persone. Ed invece, imperterrite, come formiche operaie in migliaia si adoperano per il raggiungimento del grande progetto, si armano di ogni nefandezza pur di perseguire il grande scopo. Ciechi della strada che percorrono vedono solo il loro personale e momentaneo, triste, utile.

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    4. L'assurdità è che parliamo di appartamenti acquistati a 15.000 EURI a metro quadro. Solo i costi di condominio sono sui 20.000 EURI l'anno. E viene fuori che hanno lesinato sulla costruzione manco fossero palazzoni popolari di Baggio ?!!

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    5. Sempre a proposito dl Bosco Verticale, c'è da sperare in un epilogo come nel "Condominio" di Ballard, almeno ci si diverte un pò.

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  3. Ti leggo più tardi,il mio ragnetto è scappato via..ha paura degli onnivori.insettivori(insomma)vori.

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  4. Caro Alceste. Ti seguo da anni, ma non ho mai scritto nulla. Oggi sento il bisogno di scrivere perché desidero dirti che ti voglio bene. Grazie di tutto.
    Stefania

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  5. Un appartamento nel Bosco Verticale può costare dai 12.000 ai 15.000 euro al metro quadrato. Spese condominiali da oltre 1500 euro al mese.
    Ho sempre preferito le case basse di campagna, con l'orticello sul retro, figlie di un'antica umanità.
    I "Nasoni" stanno portando avanti il loro piano satanico nell'indifferenza di una cristianità dormiente o addirittura, in molti casi, connivente.
    Che fare?
    Mi piace ricordare il discorso di Enrico V:
    «Chi è mai che desidera questo? Mio cugino Westmoreland? No, mio caro cugino. Se è destino che si muoia, siamo già in numero più che sufficiente; e se viviamo, meno siamo e più grande sarà la nostra parte di gloria.
    In nome di Dio, ti prego, non desiderare un solo uomo di più. Anzi, fai pure proclamare a tutto l’esercito che chi non si sente l’animo di battersi oggi, se ne vada a casa: gli daremo il lasciapassare e gli metteremo anche in borsa i denari per il viaggio.
    Non vorremmo morire in compagnia di alcuno che temesse di esserci compagno nella morte.
    Oggi è la festa dei Santi Crispino e Crispiano; colui che sopravvivrà quest’oggi e tornerà a casa, si leverà sulle punte sentendo nominare questo giorno, e si farà più alto, al nome di Crispiano.
    Chi vivrà questa giornata e arriverà alla vecchiaia, ogni anno alla vigilia festeggerà dicendo: “Domani è San Crispino”; poi farà vedere a tutti le sue cicatrici, e dirà: “Queste ferite le ho ricevute il giorno di San Crispino”. Da vecchi si dimentica, e come gli altri, egli dimenticherà tutto il resto, ma ricorderà con grande fierezza le gesta di quel giorno. Allora i nostri nomi, a lui familiari come parole domestiche – Enrico il re, Bedford ed Exeter, Warwick e Talbot, Salisbury e Gloucester – saranno nei suoi brindisi rammentati e rivivranno questa storia. Ogni brav’uomo racconterà al figlio, e il giorno di Crispino e Crispiano non passerà mai, da quest’oggi, fino alla fine del mondo, senza che noi in esso non saremo menzionati; noi pochi.
    Noi felici, pochi.
    Noi manipolo di fratelli: poiché chi oggi verserà il suo sangue con me sarà mio fratello, e per quanto umile la sua condizione, sarà da questo giorno elevata, e tanti gentiluomini ora a letto in patria si sentiranno maledetti per non essersi trovati oggi qui, e menomati nella loro virilità sentendo parlare chi ha combattuto con noi questo giorno di San Crispino!».

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    1. Nasoni, sottonasoni o quant'altro, voglio crepare invece di condividere una sola briciola o una sola goccia del loro pane e vino. Li ho sempre schifati, prima istintivamente, ora razionalmente.

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  6. A questo tuo meraviglioso scritto appongo un contributo leggero di Chesterton:

    "Di solito si parla delle istituzioni come di cose fredde e forzate.
    La verità è che quando gli uomini sono pervasi da uno straordinario buonumore, da una libera e selvaggia predisposizione all'invenzione, essi creano, sempre e inevitabilmente, delle istituzioni.
    Gli uomini cadono nell'anarchia solo quando sono stanchi, ma fintanto che sono lieti e vigorosi, costantemente, si mettono a far leggi.
    Questo dato, che è la verità alla base di tutte le Chiese e le repubbliche della storia, resta vero anche per il più comune gioco da salotto o per il più genuino gioco all'aperto.
    Non siamo mai liberi, fino a quando un'istituzione non ci rende liberi e la libertà non può esistere finché non ci sia un'autorità che la dichiari".

    G.K. Chesterton, Uomovivo.

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    1. Sono d'accordo con Chesterton. Con tale avvertenza: anche Loro inscenano istituzioni. Quasi sempre sono pervertimenti di quelli esistenti, è vero ... occorre, però, cautela nei giudizi.

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    2. Hai detto benissimo: inscenano.
      La sensazione è proprio che non vi siano più leggi e istituzioni, la farsa dei dpcm pandemici la dice lunga; sembrava che la parola legge non volesse sottomettersi alle circostanze.

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  7. Molti non hanno capito che a pochissimi frega degli insetti, della culatonaggine, della falsa guerra in Ucraina (i vertici russi, sono COMPLICI.
    È evidentissimo.).

    Ma "loro" utilizzano SEMPRE e comunque/ovunque la tattica del "FAR CREDERE CHE".

    E poi ..chi sono "loro" ??
    I maestri del brutto, dell'odio e della dissoluzione.
    Perché quando leggo di un singolo a me sconosciuto che se ne esce con oscenità, ribaltamento dei valori, dissoluzione, vado a controllare e indovino sempre ???

    "XYZ, nato a xxxx da famiglia xxxxxxxxx."
    Inutile affermare che "loro" non sono tutti colpevoli.

    Bene... Non tutti gli xxxxx sono cattivi.
    Ma tutti i cattivi, sono xxxxx.

    A parte i loro schiavi, divorati dall'ambizione e dall'avidità.

    E io, nel 2023, che sono qui che mi censuro...
    Temo che vinceranno "loro"....

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    1. La guerra e' falsa ma ti vengono a prendere in casa, e gli ospedali, lo so per certo, sono pieni di gente mutilata, gente che in buona parte e' andata a combattere in maniera volontaria, per un motivo o per l'altro (debiti da pagare, non vedere la moglie, diventare un eroe, etc. etc. - non escludo nemmeno che qualcuno sia andato a morire semplicemente per Z., sebbene non ne conosca personalmente). Io non sottovaluterei questo aspetto. La ex Ucraina e' solo un laboratorio, se questa condizione dovesse venire esportata nell'Unione Europea, i 'pochissimi' diventeranno 'tantissimi'. Nemmeno del pipistrello a nessuno fregava niente (#abbracciauncinese) fino a quando non sono stati imposti i confinamenti. A quel punto c'erano virus ovunque... e guai a non crederci, vedi Dario Musso...

      Per quanto poi tenda a condividere l'idea che i vertici russi siano complici, non direi 'evidentissimo'. Da un punto di vista materialista e limitato alla geopolitica si puo' sostenere in maniera coerente di come la Russia stia guadagnando da questa situazione (va be' in Occidente riescono persino ad argomentare che la Russia stia perdendo...). Per dire 'evidentissimo' bisogna aver rifiutato a monte il concetto che il mondo sia diviso in stati e aver riconosciuto che e' invece diviso in logge. Io tendo a credere che sia cosi', per molti aspetti lo e' senz'altro... ma e' poi cosi' evidente?

      Un caro saluto e sempre complimenti ad Alceste per il pezzo

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    2. Logge o zone d'influenza cosa cambia? I morti ci sono, ma perché? A me sembra che si voglia la maggior distruzione possibile, come in Mesopotamia e Afghanistan. Se mi sbaglio tanto meglio.

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    3. Intendevo, guerra finta con morti veri.
      A "loro" interessa solo far fuori più cristiani possibili, da una parte e dall'altra.
      E a fare delle prove per l'Europa per un futuro non lontano, che "loro" stanno preparando.

      Sì. Ormai sono convinto che il mondo è diviso in logge, non in stati.

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    4. @Alceste
      Logge e' trasversale: tipo 1984, facciamo la guerra cosi' abbiamo qualcuno a cui dare la colpa (e tanti altri vantaggi) ma poi a casa propria tutti vaccinati, moneta digitale e credito sociale. Diciamo tutti marchiati e non se ne parla piu'?
      Zone d'influenza presuppone la possibilita' che esistano visioni del mondo, interessi diversi e che la 'Storia' non sia gia' scritta: e' in contraddizione con il governo mondiale perche' ognuno e' padrone a casa propria, mentre la loggia serve un interesse superiore.
      Nel primo caso la guerra e' una sceneggiata tipo gladiatori nell'arena (o rito sacrificale?), nel secondo puo' essere 'giusta' o 'sbagliata', 'utile' o 'inutile' etc. a seconda dei gusti.
      Questo volevo dire.

      Distruggere e' uno degli obiettivi ma forse il cronicizzare lo stato di emergenza e' l'elemento piu' importante. La distruzione potrebbe avvenire molto, molto velocemente. La Menorah a Dnepropetrovsk, faccio una profezia, non sara' toccata dalla guerra.
      Emergenza e soprattutto dannazione.
      Naturalmente e' solo la mia opinione.

      @Cangrande
      Si', avevo capito, ho sottolineato i morti per dare importanza al concetto che, quando la propaganda lo decide, un determinato problema diventa di estremo interesse per tutti. E anche perche' se seguissi le vicende sulla televisione italiana dubiterei non solo dei morti ma persino dell'esistenza della Russia...

      A Milano c'e' la coda per i panini con farina di grillo a 14 euro. Gente pagata per fare pubblicita'? Puo' essere, ma sinceramente non faccio fatica a credere che esistano tanti coglioni.
      E' questo che non capivo del tuo 'frega a pochissimi', perche' per il resto mi trovi piuttosto in sintonia. Lo dico in altre parole: cio' che stiamo vivendo e' la democrazia applicata, la pancia che guida la testa.

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    5. I coglioni ci sono, ma i venduti sono sempre di più.

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    6. @ Nachtigall

      È, appunto, il "far credere che".

      Come le code notturne all'uscita del nuovo smartphone, velinate ai giornali.
      Poi si scopre che i trogloditi erano pagati.
      Serve per FAR CREDERE all'esclusività nel possedere qualcosa.
      Come col "vaccino", quando FACEVANO CREDERE che c'erano i "furbetti" che sgomitavano per passare la fila. Vero niente. Erano tutti attori/complici (poi l'aliquota di coglioni è inevitabile e nutrita, ovvio).

      Il "far credere che" è questo.

      E gli esempi sono immumerevoli.
      Da Sanremo alla finta guerra in Ucraina, all'esecrabile contante.
      Serve per creare il desiderio verso qualcosa (oppure repulsione).

      Tutto ben spiegato da Bernays, nel suo libro "Propaganda".

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    7. In questi giorni stanno cercando di farci credere che la siccità provochi l' "acqua bassa" a Venezia, ossia stanno negando la legge dei vasi comunicanti; veramente non trovo le parole per commentare (l'acqua corrente che abbiamo a casa, e che quindi sperimentiamo tutti i giorni in continuazione, fanno finta che non esista per convincerci che siamo la causa del riscaldamento globale, incredibile)

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    8. Ma certo, i trucchi pubblicitari, i sondaggi inventati, le elezioni truccate... queste cose le do' per scontate. Hai fatto bene a segnalare un testo cosi' importante, sono cose senz'altro da sapere. Hanno gente sveglia, questo e' fuori di dubbio. MA giocano e vincono facile.

      I venduti sono sempre di piu'? Indubbiamente, Bergoglio fa anche rima con Badoglio, da cui il verbo inglese to badogliate. Per rendere l'idea del livello...

      E' il vicino di casa che chiama la polizia se tieni accesa la luce nella stanzetta (davvero: all'inizio ci fu un periodo in cui vietarono di usare qualsiasi illuminazione in casa dopo un certo orario, per non favorire l'avanzata russa...), lo fa gratuitamente, non ci guadagna niente, anzi magari si fa personalmente un nemico.
      Ovvio che non si sogna da solo di farlo, che e' stato indottrinato. Ma appunto: perche' alcuni rimangono impermeabili alla propaganda? Evidentemente si puo', a meno di non voler teorizzare una qualche superiorita' razziale e quindi alcuni possono e altri no...
      Molti scelgono volontariamente di essere complici e questo per quanto mi riguarda e' il problema. Non la propaganda, che fa il suo lavoro.

      E sono legioni. Lo dico non basandomi su qualche sondaggio governativo... e' che ho contato le museruole che vedevo in giro nel 2020. Quello fu il referendum per il Grande Reset (lo stravinsero).

      Se capisco bene, Cangrande, tu questi invece li vedi come 'vittime' della propaganda, incapaci di intendere e di volere.
      E' in corso un'inevitabile operazione di pulizia, a me dispiace solo di esserci in mezzo.

      @Anonimo

      Meglio non dare suggerimenti sull'acqua corrente utilizzata in casa che poi sistemano... Comunque si': incredibile.

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    9. Ah, una cosa a proposito dei grilli: ma insetti che mangiano insetti non e' cannibalismo? Ops... spero di non aver spoilerato...

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    10. @ Nachtigall

      I troglos li vedo vittime e carnefici insieme.
      Forse più carnefici...

      Invece il grande mistero è PERCHÉ alcuni sono impermeabili alla propaganda.
      Credo che sia, appunto, una questione di razza/spiritualità/DNA/programmazione fin dalla nascita (o prima).
      È assodato ormai che "l'aver studiato" non c'entra un cavolo. Anzi...
      La TV, i giornali, c'entrano relativamente. Quelli che "avevano capito", mai si sarebbero sognati, ad esempio, di "sporcarsi l'anima", guardando la TV.
      Era percepita da subito come un nemico mortale.

      Mi sovviene Nietzsche nell'incipit di un suo libro: "Noi siamo iperborei"...
      Ecco... Da febbraio 2020, ne ho capito il significato.

      È una questione di razza/DNA... Quello che "loro" vogliono assaltare.

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    11. @ Cangrande

      E' una spiegazione. A me personalmente piace, di mio sono razzista. Non la escludo, comunque non del tutto.
      L'unico problema che ci vedo e' che favorisce il peccato di orgoglio, che poi e' il principale.

      Non spiega come mai esistono i 'risvegli', gente addormentata fino a ieri che si sveglia, prende coscienza, si pente sinceramente e cambia schieramento.

      Non so se tu sia religioso, mi scuserai eventualmente per la terminologia che puoi cambiare con qualcosa a te piu' affine nel caso, ma io ci vedo l'intervento dello Spirito Santo e mi spiego subito (anche in un percorso di piu' vite se uno ci crede).
      Tutti abbiamo una legge interiore, a moltissimi qualche volta capita di ignorarla ovvero: pensiamo che qualcosa sia sbagliato, ma lo facciamo comunque. Il che crea un conflitto interiore... per risolverlo alcuni, non avendo la forza di smettere di fare cio' che ritengono essere sbagliato, smettono semplicemente di considerarlo sbagliato.
      La propaganda, conoscendo questo meccanismo, fornisce loro appigli di ogni tipo. Se la cosa va avanti a lungo uno inizia a considerarsi davvero nel giusto e a quel punto diventa cieco alla verita'. Il processo e' reversibile ma richiede una 'morte', in senso lato, e una 'resurrezione'. Per evitare il crollo, in genere si ignorano le informazioni che mettono in dubbio il castello di sabbia che si e' costruito, reagendo con sempre piu' aggressivita'... E' una questione di vita o appunto di 'morte'.
      Se uno invece tendenzialmente risponde alla sua legge interiore (o anche quando la viola AMMETTE a se' stesso di starla violando), anche quando cio' non e' affatto conveniente dal punto di vista materiale, rimane in pace (=onesto) con se stesso e puo' prendere le informazioni per quello che sono.
      Cosa c'entra lo Spirito Santo? Esso interviene quando vuoi con tutto te stesso adeguarti a quella legge ma non ne hai la forza, e rompe l'Incantesimo della propaganda. Naturalmente non e' una regola ferrea, non si comanda allo Spirito Santo che rimane sovrano nelle sue decisioni... ma diciamo che in genere a chi bussa viene aperto. L'intervento e' sempre nettamente percepibile da chi lo riceve, se e' un pochino sensibile.

      Ne ho approfittato per tornare sull'argomento perche' la domanda che avevi fatto gia' la volta scorsa e' molto interessante. Secondo me questo e' il nocciolo della questione.

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    12. Non sono persona colta, per cui procedo prudente, ma sul confine est Ucraino ovest Russo credo ci sia un elemento sacrificale, derivante da qualcosa di gnostico. Non mi spiego altrimenti la spregiudicatezza (o il gaudio) con cui prendono decisioni che aumentano il numero di caduti.

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    13. @ Nachtigall

      Sì. Da qualche anno sono tornato credente. Cattolicesimo "vero", alla Lefebvre, per intenderci.
      Il discorso sullo Spirito Santo è azzeccatissimo e credo che tu ci abbia "preso".
      I risvegliati credo siano pochi. La loro è paura, in verità.
      Quelli che invece hanno capito tutto da subito, credo siano un retaggio dell' "uomo spirituale". Gli iperborei, appunto.
      Che sono quelli che "loro" odiano e temono.

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    14. MaH, io sinceramente avevo capito tutto da subito, ma avevo comunque "paura" di tutto lo schifo che sarebbe arrivato nei mesi a seguire... Certo è che senza questa pandeminchia e relativa accelerazione su altri temi, non li avrei mai 'visti' così come li vedo ora (è tutto alla luce del sole, praticamente). Prima avevo ancora dei sospetti, adesso non più. Però è normale avere paura di fronte ad una tirannia di questo livello.

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    15. Andrea, credo che lo scopo di tutto questo sia appunto una prova per vincere l'ultima paura. E' solo ad un livello piu' basso che esiste Davos e compagnia, servono per fare il lavoro sporco. Non vuol dire che le sofferenze non siano reali (e, complessivamente, ancora non abbiamo visto niente) ma semplicemente che c'e' Altro. In termini biblici, Satana vuole dimostrare a Dio (il suo datore di lavoro) che su Giobbe si e' illuso e Dio - pretendendo l'eccellenza dai suoi figli - vuole vedere cosa ha capito Giobbe realmente, aldila' delle chiacchiere (quando le cose vanno bene sono tutti bravi).
      Per accettare questo discorso la precondizione e' che non si pensi che esista solo questo mondo...

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    16. D'accordo con Nachtigall.

      Per Andrea.
      Pure io avevo capito tutto perfettamente ed immediatamente. E il terrore mi ha pervaso, perché avevo chiarissimo il "piano". Era previsto da decenni...
      Poi piano piano ho capito che sarà una (dolorosissima) "prova" a livello individuale.
      Un passaggio necessario.

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  8. Non è detto: posso aver calcolato male. Dimmeno uno che non ha mai sbagliato i calcoli ... non esiste, quindi ... vedremo. L'importante è tramandare e resistere. E trasformare quel poco di controinformazione in controcultura ... o in cultura, vedi tu.

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  9. L’amore, il senso del Bello, la Musica, questo è ciò che rende l’uomo felice. Gregor non si pasce di cibo mortale e muore di inedia; è l’unico essere a casa Samsa ad essere realmente attratto dal suono del violino e non può resistere senza i mobili che abbelliscano la sua stanza. Questi altri sono tutti commessi viaggiatori che non abbisognano d’altro. Uomini e no.

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  10. La neve va sciogliendosi e io gironzolo per la proprietà valutando i danni: quest'anno ha ceduto un tratto della recinzione, alcuni alberi da frutto hanno perso grossi rami, piante officinali, siepe, giovani alberelli ....un disastro, e tra qualche giorno scoprirò come stanno i cavoli e la fava, speriamo bene.
    Anche i boschi della zona hanno pagato dazio, tanti alberi abbattuti, alcuni sono finiti in mezzo alla strada, per fortuna nessun incidente, c'è da dire che quest'anno i tetti hanno resistito, l'ultima grossa nevicata ne aveva fatti collassare più d'uno.
    Mentre scrivo mi torna in mente un villaggio di pescatori che tempo addietro visitai in Indonesia, un paio d'anni prima un grosso tsunami aveva spazzato via quasi del tutto l'intero villaggio, case e barchette distrutte, tanti morti e disperazione, comunque si erano rimessi in piedi, il villaggio era tornato a vivere.
    Gironzolando nel mio giardino, così come fu nel villaggio in Indonesia, mi accorgo che i danni inflitti dalla natura sono tali agli occhi di chi pretende di avere il controllo di qualcosa che non si può controllare. Credo che il tasso del bosco non si curi affatto dell'albero caduto, il tasso non ha la pretesa che il bosco sia come lui decide, il tasso vive il bosco così com'è, sempre perfetto. Vivere il centro di una grande città così come il tasso vive il bosco sarebbe risultato mica da ridere, io comunque non sono ancora pronto quindi rimango in campagna, quest' oggi cerco di apprezzare i danni della nevicata.
    Buon oggi a voi tutti,
    grazie ad Alceste

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    1. La città non dà nulla, non è più fatta per gli uomini. Il bosco sì, è lo stesso da decine di migliaia di anni, non cambia. Da un disastro in campagna ti puoi rifare, è sempre stato così, i contadini hanno sempre mangiato; solo in città si muore di fame in tempi di ristrettezze. In caso di guerra o di disastro naturale, molta gente morirà nelle città; anzi è già morta e sepolta, i più sono zombies ridotti a mangiare insetti.

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  11. “Chi ha orecchie per intendere, intenda.” … solo chi ha vivo il senso di tragicità della vita ha le orecchie per intendere, ma la Verità (quella con la V maiuscola) o prima o poi viene a bussare a tutte le porte, quindi è meglio vigilare.
    Grazie Alceste per i tuoi scritti e santa giornata a tutti.

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  12. Riporto un link di un articolo di Blondet che testimonia bene la decadenza della sinistra italiana:
    https://www.maurizioblondet.it/di-tormentone-in-tormentone-verso-la-guerra-civile/

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  13. Milano è la sentina di ogni fuffa, che discende poi per li rami in tutta Italia. Quella minchiata del bosco verticale è solo un grattacielo con i balconi occupati dagli alberi. Anche a casa mia il balcone è pieno totalmente di vasi. Dovrebbero darmi le royalties per l'idea, altro che compagno Boeri. La differenza è sul prezzo a metro quadro: a 15.000 euro con portiere H24 e riccastri condòmini fa figo e trend: fanno anche il pugno comunista se lo vuoi.

    Per doppiare han fatto sotto un giardino pubblico con piante fiori manco fosse un'ideona, simulacro di un giardino botanico con tanto di cartellonista di spiega, i monaci sorridono a vederlo, in ogni convento monastero c'erano dai tempi di Cristos i giardini con le erbe e fiori. Ma qui fa figo, l'ha fatto Catella.

    Salveranno l'ambiente così. Roba per riccastri idioti: tutti i nuovi palazzi della zona sono già pieni di infiltrazioni, perché "Sotto il vestito niente", dagli anni 80 della "Milano da bere" è cambiato solo che i danè girano ora solo per chi i compagni riccastri delle ZTL, per il popolo lavoratore brioches.

    Prima lì c'era un Luna Park, "Le Varesine". Una landa desolata dove andavamo noi boys anni 70 e 80 a fare cross in bici (le mitiche Saltafoss) tra siringhe tossici e mala. E' bastato cambiare la destinazione urbanistica all'area, per far arricchire i proprietari.

    Milano è fatta così: dove c'era merda, nascono soldi. Che è poi la modernità liberal in purezza. Aspetto che casa mia arrivi al massimo di valore di mercato per vendere e ritirarmi in valle.

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  14. in ogni convento monastero ... piante officinali, tintorie, afrodisiache e la scuola dove insegnavano a raccoglierle, trattarle, usarle; quella del monastero benedettino di santa Scolastica a Subiaco era famosa, per parteciparvi occorreva prenotarsi uno o due anni prima

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  15. Sempre che sia vero, mi è giunta notizia che in una città come Genova siano trascorsi 20 giorni senza che si registrasse una nascita.
    Terrificante.
    Un caro saluto a tutti, nonostante tutto...

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    1. In tutta sincerità: mi sembra un po' impossibile. Jack

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    2. Infatti, ma non ho trovato smentite...

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  16. Una nota di colore relativa alla pianta tintoria isatis tinctoria: cresce spontanea in Provenza e nella Tuscia; è quindi facilissima da raccogliere, ed ancor più facile da trattare: basta metterla a macerare nell'acqua, quindi comprimerla in sfere, dalla spremitura delle quali si ricava poi un tipico pigmento blu; dette sfere prendono il nome dialettale di "cuccagne" perché fanno guadagnare bene senza troppo lavoro.
    Non stupisca lo studio della piante afrodisiache (ma forse è più corretto parlare di piante stupefacenti-allucinogene); alcune citazioni: la maga Circe che trasforma i compagni di Ulisse in "maiali", o l'unguento di cui parla Apuleio ... effetti ricavati da piante nostrane e facilmente reperibili; Giovan Battista Vico si prese la briga di rifare l'unguento (ne parla in un suo libro) e di applicarlo su alcune donne; queste parteciparono, senza muoversi da dove si trovavano - cosi racconta il Vico -, ad un sabba: incontrarono il diavolo ecc. Insomma occorre studiare il nemico.

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    1. Oddio, l'isatis tintoria non è che basti solo metterla a macerare nell'acqua, per estrarre il colore blu 🙂...

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  17. certo che no, non credevo il processo di estrazione del pigmento potesse interessare a qualcuno e ho tirato via. E la notizia dell'assenza di nascite a Genova mi ha rattristato profondamente - ho vissuto quasi 20 anni a Genova, mio nonno materno era un ufficiale della marina militare e viveva a Bogliasco, circondato da piante e fiori di tutti i tipi - sono molto affezionato a Genova, continuo a guardare il tempo che vi fa (nevica ancora ?) come facevo tutte le mattine per sapere se potevo uscire con la barca: il brutto tempo arriva da oriente, da Portofino

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    1. Genova è all'ultimo stadio della decadenza. Il sindaco maneggione sta puntando tutto sull'edilizia superlussuosa, ma sotto lo sfarzo delle gorgiere pullulano cancrene e parassiti.

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  18. Elly Schlein , ricca, di famiglia benestante, tripla cittadinanza (americana, svizzera e italiana), ha fatto campagna elettorale per Obama; vice governatore dell'Emilia Romagna, bisessuale, sensibile a tematiche del mondo lgbtq+, ebrea aschenazita; mai visto un povero, mai vista una fabbrica, mai vista una casa popolare, mai lavorato; eletta nuova segretaria del PD.
    Secondo la dirigenza del PD è la persona giusta per avvicinarsi ai problemi del popolo e della classe lavoratrice.
    Caro Alceste, era meglio morire da piccoli...

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    1. Mi chiedo come si possa diventare vice governatore di una regione. C'è una lotta furibonda anche per diventare consigliere municipale. Evidentemente Elly sfreccia su piste diverse dagli altri, come lo Speranza Roberto, pure lui apolide lucano. La faccia di Bonaccini, comunque, diceva tutto ... e se c'è rimasto male lui ...

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  19. Roma invece ... !
    stavo dalle parti della villa di Plinio il Vecchio per raccogliere qualche pezzo di corteccia, di massimo 10 cm quadrati, da utilizzare come "zattera" ad una un'orchidea, una phalaenopsis, che un mio amico mi aveva mandato dal Brasile; mentre cercavo la corteccia più adatta sono stato avvicinato da due poliziotti a cavallo che mi hanno detto che non potevo raccoglierla perché la zona è protetta ecc; ho fatto notare loro che stavo raccogliendo pezzi i corteccia caduti naturalmente, che stavano marcendo; niente da fare, li ho dovuti abbandonare ... ; a poche centinaia di metri un (im)prenditore romagnolo ha costruito un campeggio per "ricchi tedeschi" (non lo sto affermando io, ma sono parole del suo avvocato pronunciate in una seduta del consiglio comunale) di 9000 (novemila) posti letto, abbattendo 70 (settanta) pini centenari (e altrettanti ne dovranno essere abbattuti); qualcuno potrebbe pensare "ha dato lavoro e creato opportunità per il futuro": a meno di 1 km c'è un altro campeggio, che viene aperto solo in estate; nel resto dell'anno è il regno delle prostitute nigeriane: stanno allineate a decine con la schiena rivolta verso la strada a mostrare ciò che vendono, trovato un cliente si inoltrano "nella macchia mediterranea protetta" verso un qualche materasso che i loro protettori hanno opportunamente posizionati, prelevandoli da una discarica di rifiuti ingombranti (materassi, frigoriferi, televisori, lavatrici, mobili da ufficio, ...) poco distante; il lavoro è lavoro, occorre chiudere un occhio; non ci stiamo a formalizzare. I due campeggi sono separati da un canale di acque di scolo della bonifica (ai tempi di Plinio quei terreni erano sommarsi dal mare, la strada delle prostitute nigeriane era la passeggiata a mare dell'epoca; ma il riscaldamento globale non dovrebbe fa innalzare le acque ? Qualcosa mi sfugge). Ce li vedi i "ricchi tedeschi" che fanno il bagno in prossimità dello scarico delle acqua di scolo della bonifica ? Anche in questo caso qualcosa mi sfugge. Ho approfondito: ho richiesto la copia del VIA (Valutazione dell'Impatto Ambientale) due o tre volte (speravano di prendermi per stanchezza) e alla fine me ne hanno consegnate 10 (dieci): essendo "zona protetta" non si possono abbattere più di 7 alberi, e quindi hanno presentato 10 VIA e hanno abbattuti 70 alberi; con i 10 VIA sono andato dal Presidente dell'Ente parco, all'Ufficio preposto ai controlli edilizi (sito in un edificio abusivo ! Quasi da ridere), sono andato a trovare tutti quelli che mi sono venuti in mente; la risposta più "simpatica" me l'ha data Guardia di Finanza: non ha visto cosa hanno fatto al porto ! (nota esplicativa: il Porto di Roma è abusivo; il porto di Roma, capisci ? Dimenticavo la Guardia di Finanza ha un ufficio nel porto abusivo)

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  20. Carissimo Alceste, il tuo brillante articolo mi fornisce come sempre di che meditare ma oggi sento la necessità di andare oltre le solite lodi per la forma incantevole e puntare al succo del discorso. Il katecon, l'ordo, hai capito di cosa parlo e il problema della libertà.
    Talvolta il ragionamento convince, in altre occasioni invece sento una specie di stridore irritante che fa da sottofondo alla prosa sontuosa. Mi sembra, ma forse fraintendo, che tu stia giocando tutta la partita sulla necessità di tale "ordine" che avrebbe la funzione storica o metastorica di "trattenere" dalla progressiva ed inevitabile entropia, concetto mutuato ed esteso dalle teorie della fisica classica. Naturalmente evito, causa personale ignoranza, di discutere tali teorie; nel contempo faccio presente che la fisica quantistica le ha copernicanamente ribaltate: la realtà è olografica, contiene un ordine interno in continuo sviluppo autoriproduttivo. Altro che entropia.

    Tornando a noi, penso che, nel bel mezzo del terribile momento che stiamo vivendo, non sia opportuno cadere nella trappola che ci hanno teso: cambiare il senso delle parole, nel caso quello di Libertà. Vogliamo chiamala Libero Arbitrio? Mi sta bene. E' l'unica difesa verso vecchi e nuovi ordini sempre imposti e mai naturali. Naturalmente condivido i tuoi gusti passatistici e classici, estetici e letterari ma non dimentico che i nostri illustri avi della Capitale e il loro potere statale hanno inventato anche la crocefissione. L'ordine e la legge naturale VS l'ordine imposto e la coercizione; questo deve valere per noi. Poi ci saranno sempre gli altri inferiori.
    Un abbraccio
    Loris

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  21. Ribaltate a livello subatomico ... il correligionario di Elly sentiva che nella quantistica c'era qualcosa che non andava ... in effetti credo che la teoria contenga calcoli non del tutto corretti, errori di subatomica rilevanza non ancora compresi a pieno. La libertà nasce proprio dall'assenza di libero arbitrio, se capisci cosa intendo ... la naturale simbiosi con un ordine che esclude proprio il capriccio e l'arbitrio della scelta che, alla lunga, schiaccia l'individuo. Prova a parlare con questi "liberati" ... sono disperati, deformi, stritolati dalla libertà ... no, si è liberi e felici proprio nell'assenso sorgivo ai mores che sorsero per preservare una comunità ... il che non toglie che siano auspicabili atti di dissenso, anche violenti, utili a irrobustire il corpo centrale.

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    1. Sì, ma non continuiamo a confondere Stato e Comunità. I mores sorsero per affermazione spontanea, così come le lingue, la scrittura, la moneta; le Leggi furono imposte da violenti predatori che trasformarono in stati le comunità. Legge naturale cancellata dalla legge positiva.
      Quanto alla felicità di conformarsi alla Legge... Davos docet: non avrai nulla e sarai felice. Va bene per gli schiavi. Il novus ordo sostituisce quello vetus. Il liberto se ne fotte di entrambi anche se preferiva il vecchio perchè più facile da sgamare. I recinti sono tutti orribili, vanno bene per bestie e per le masse...
      Per la quantistica ottimo il recente "Irriducibile" di Federico Faggin.
      Conclusione: caro Alceste, abbiamo una sensibilità simile (anche se la tua è nettamente più pronunciata) ma un carattere, un'indole diversa. Sono insofferente alla coercizione.
      Loris

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    2. Proprio l'altro giorno discutevo con un conoscente il quale mi diceva di essere orgogliosamente ateo che oggi come oggi è ora di sfrondare tutte quelle credenze che hanno tenuto insieme interi popoli ecc ecc...la solita solfa del mondo nuovo in arrivo. Beh ognuno fa il suo percorso ed è quello che è...solo gli dicevo, è complicato nell'anno 2023 essere completamente atei...nel senso scusa? mah, prendi un fisico quantistico e un monaco benedettino, li metti in una stanza a discutere alla fine tutti e due sarebbero d'accordo nel dire che "in realtà tu non esisti". ("...io non sono di questo mondo" - Gesù). Il top della scienza e il top della religione serenamente d'accordo, solo che quelli con la tonaca ci sono arrivati qualche mille anni fa. Il mio interlocutore si è limitato a dire "beh ma è diverso"...un pò come dire "non ci sono alternative" di piddina memoria...In ogni caso la Divina Provvidenza è sempre all'opera.

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  22. Loris,
    Stato e Comunita' sono egualmente superstizioni se non sono sottomessi alla Legge divina.
    La liberta' non e' licenza (questa e' neolingua!), ma calmo dominio di se' stessi.
    Il problema nasce dall'aver ridotto tutto all'umano.
    Questo, anche se con altre parole, mi pare che dica Alceste (e del resto il Cristianesimo), nel caso mi correggera'.
    Io sono perfettamente d'accordo con cio'.

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  23. Ragazzi, suvvia, parlo di libero arbitrio e legge naturale che sono alla base del cristianesimo e qualcuno capisce "licenza".... Mai visto Tommaso d 'Aquino? E la scuola di Salamanca? Letto S. Paolo? Non vorrei che i neoconvertiti fossero più realisti del re, specie se figli e nipoti del materialismo dialettico...
    Cristo è stato un dio così libero da lasciarci anche la libertà di inchiodarlo su una croce.
    Ci sputiamo sopra?
    Abbiamo una vera visione spirituale o ci arrocchiamo intorno a un conservatorismo fine a se stesso? Viviamo il Vangelo di Giovanni o tifiamo per l'Inquisizione spagnola?


    Scusate il tono ma talvolta, pur adorando i paradossi letterari di Alceste, sento anche il richiamo al principio di non contraddizione...
    Colpa mia.
    Loris

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  24. Loris, figurati... Tutti siamo (giustamente, lo dico a scanso di equivoci) per il libero arbitrio e proprio per questo, senza un punto di riferimento superiore, andiamo allo sbando. Quello che volevo dire e' che i 'violenti predatori' hanno tanto libero arbitrio quanto le presunte vittime... che si fa, allora?
    Noi abbiamo piena liberta', ma non vuol dire che non ci saranno conseguenze per le nostre azioni. La liberta' ci e' data proprio per conformarci volontariamente alla Legge, che NON e' quella umana e di Davos. A Davos ci siamo arrivati proprio allontanandoci dal messaggio di Cristo, e' stata una 'nostra' libera scelta: 'abbiamo' permesso che si arrivasse a cio'.
    Questo, a me, sembra il significato del Cristianesimo. Se poi e' altro mi scuso. Non sto dicendo che io sono d'accordo con cio'... Quello e' irrilevante. Ma penso che esser cristiani sia molto piu' difficile di quanto generalmente si ammetta, specie per chi, come me (e te, da quanto scrivi) e' insofferente alle coercizioni.

    "La più grande preoccupazione della teologia moderna è il ruolo del cristiano nel mondo. Preoccupazione singolare, visto che il cristianesimo insegna che il cristiano non ha alcun ruolo nel mondo." [Nicolás Gómez Dávila]

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Siate gentili ...