07 agosto 2018

Monarchia Universalis



Roma, 7 agosto 2018

Certe questioni andrebbero adagiate sul lettino dell'anatomista; spesso, però, si preferisce un coltello da squartatore.

La questione della globalizzazione, a esempio. Sarebbe bene eliminare questo termine, ormai usurato da vani e opposti estremismi.
Le parole vanno e vengono.
Sostituirei globalizzazione con Monarchia. Universale.
Monarchia è ciò che ci attende, al di là degli strepiti decennali che ci hanno ingannato.

Ricordo, in una tramissione di RAI3 del 1992, Milano, Italia, un neroricciuto Gad Lerner esibire sul palco, come fa l'imbonitore coi propri mostriciattoli, Maurizio Boccacci, allora guida spirituale del movimento Meridiano Zero, di matrice filofascista o parafascista (o consonante a quel che rimaneva del fascismo).
Nel 1992 si stava cucinando, almeno per l'Italia, provincia ancora opulenta, ma arretrata ideologicamente, il Mondo Nuovo a venire.
Lerner aveva il compito di introdurre, al pubblico esterreffatto dal crollo del regime post ’45, un nuovissimo dramatis personae (ovvero i soggetti che avrebbero dominato la scena sino a oggi) apprestando, al contempo, con finta premura, l'exeunt omnes di ciò che più non sarebbe servito alla Monarchia incipiente.
Da una parte si ebbe, quindi: la Lega Nord, i vagiti berlusconiani, i cattolici dialoganti all'acqua di rose, i sindacalisti con l'asso della pace sociale nella manica sinistra, i socialisti a pois rosa; dall'altra la garbata damnatio memoriae del comunismo, del fascismo e del popolarismo cattolico ovvero dei tre pilastri ideologici del secolo - un recare all’uscita della Storia che Lerner approntava con qualche salamelecchio e un furbesco accento liquidatorio grazie all’esibito anacronismo dei rappresentanti più estremi o più irriducibili.
In uno di tali caravanserragli in seconda serata comparve il predetto Boccacci, un po' impacciato, e sicuramente emozionato nel vedersi catapultato agli onori del disonore, e buono a declamare la propria ribellione antitecnocratica, antiusuraia, antimondialista. La globalizzazione, lui, infatti, la chiamava mondialismo. Lerner lo mise, ovviamente, sui ferri roventi dell'antisemitismo, come un San Lorenzo martire, stuzzicandolo su banche, usura e compagnia cantante. L'intento era quello di ricondurlo alla zuppa fascista (a ciò che gli antifascisti credono sia il fascismo), ricca di Pound, Jünger, Mussolini, Bombacci, fagioli e patate, in modo da rassicurare l'elettore babbeo allora in incubatrice: visto? son sempre gli stessi, le minestre non cambiano, dio che noia questi fascistoni, dobbiamo liberarci da tale vecchio ordine che appesantisce il passo al nostro paese e rinnovarci con gli stivali delle sette leghe dell’apertura al mondo! La speranza sorge davanti a noi! Avanti coi referendum e la concertazione! Dopo il gelo degli anni di piombo scaldiamoci al sole del progresso!

Boccacci e il mondialismo esaurirono le comparsate in breve tempo.
Da destra si comprese poco del rischio Monarchia.
Si era ancora prigionieri di una visione angusta, ottocentesca, del potere. Si andava avanti colla benzina dell’anticomunismo.

Fu poi la volta dei compagni. Nel 2001, a Genova, il mondialismo fu ribattezzato, in pompa magna, globalizzazione. Lì si cambiava il mondo! Naomi Klein! La decrescita felice! José Bové! Slow food! Orti urbani! Bandiera arcobaleno!
Qui la storia ebbe maggior successo di vendita.
L'antiglobalizzazione a sinistra permetteva discrete tirature e vendite in crescita di fanzine, magliette e spray.
I no-global durarono almeno tre anni, poi divennero global e si limitarono a condolersi sul cadavere di Carlo Giuliani.
Anche qui si era prigionieri, tuttavia, di una credenza inscalfibile: a destra sono tutti cattivi e Bush è il più cattivo di tutti. Anche Clinton è cattivo, in fondo, ma un po’ meno.

Intanto, nel mondo reale, grazie ai referendum usa e getta di Mariotto Segni (debitamente filtrati da Sergio Mattarella) e all'inchiesta ciclonica Mani Pulite, la Repubblica era stata rifondata secondo i dettami della pace e della bontà. A Gianfranco Fini, D'Alema, Berlusconi, Bertinotti, Bossi, Buttiglione e compagnia era stato affittato una magnifica ribalta da Pulcinella su cui menare fendenti con randelli di gommapiuma. Sinistra e destra, destra e sinistra, va bene, scanniamoci pure, e mi raccomando: nel tiro alla fune tiriamo su un bel polverone. E poi il conflitto d'interessi! Le 35 ore! Le cartolarizzazioni! Tutte barzellette per distrarre una opinione pubblica che ancora credeva a tali furiose ammucchiate wrestling dove The Ultimate Warrior e The Millior Dollar Man, debitamente attizzati, si affrontavano con gran spreco di versacci e sudore, davanti a un pubblico di babbei strabuzzati, prima di farsi assieme una bella pizza ristoratrice: debitamente rimossi belletti e truci vociferazioni.

Intanto, oltre Giove e l'infinito, il potere, dietro la cortina di urla e cannoneggiamenti, masticava lentamente il boccone.
L'Utopia. La Monarchia.
Dominare il mondo riducendolo all'unità irreversibile; alla pace eterna; un mondo senza più dissensi al suo esterno poiché senza più esterno; e senza dissensi al proprio interno grazie ai nuovi ritrovati: diritti civili estremi, soppressione del passato, pornografia, legalizzazione del crimine, sdoganamento delle perversioni quali nuances della personalità, fine dell'economia statale e inizio del regno dei mercanti ubiqui, denaro digitale, assistenzialismo a doppio taglio.
Le guerre in Jugoslavia e in Medio Oriente, la pressione politica durissima contro l'Iran e i dissidenti di regime (Corea, Cuba et cetera), la liquidazione degli antichi complici e delle vecchie parole d'ordine, ormai consunte; il politicamente corretto come censura  totale; lo svuotamento controllato degli Stati nazionali. Gli Stati: eviscerati dei loro afflati socialisti (scuola, lavoro, salute) propri agli ordinamenti del dopoguerra e tenuti in vita solo per utilizzarne le bocche da fuoco repressive - fisco, magistratura e polizie - le uniche ancora effettive, in modo da tenere a bada la crescente pauperclass (e in attesa della sublimazione in un fisco, in una magistratura e in una polizia a livello centralistico: europeo; e poi mondiale).
Qui si alzò una nuova cortina fumogena.
Se da una parte ci si accapigliava fra destri e sinistri, dall'altra, in parallelo, ci si scontrava fra liberali liberisti e socialisti statalisti. I primi si dolevano dell'invadenza statale in tema di tasse e regole addebitandola ai "comunisti" regolamentatori; dall'altra si piangeva sulla scomparsa del welfare ascrivendo tale colpa al thatcherismo d'assalto.
L'oppressione fiscale (Equitalia!) e la distruzione del regime pensionistico (le riforme!), a esempio, avanzavano indisturbate sotto la stessa bandiera; i capponi della controinformazione, tuttavia, invece di individuare il quartier generale comune dell’offensiva, continuavano a beccarsi tra di loro rinfacciandosi colpe in nome di un'ideologia consunta e inesistente. Statalista! Ladro di economia! gridava il liberista con la fabbrichetta a Belluno. Affamatori del popolo! Reaganiani! urlacchiava il dirimpettaio con la pensione retributiva ministeriale.

In tale marasma non potevano mancare i Soloni: debito, diagrammi, statistiche, moneta, contromoneta, inflazione, cambio ... il suk del depistaggio, ipnotico e assordante, si arricchì dei protagonisti d'un Grand Guignol esilarante fissato, nella consuetudine televisiva, in maschere simboliche da commedia dell’arte: il ribellista, il conservatore, l’alto studioso con la cattedra di Equilibrismo Dinamico Monetario all'Università di Freedonia o di Alto Intrallazzo Macroeconomico nel Centro Studi della Fondazione Ausonia, il tradizionalista, lo squatter, il reazionario, il rivoluzionario di destra, il rivoluzionario da terrazzo, il filomigrante, i chattatori compulsivi, gli svizzeri ecumenici, i bastonatori della Suburra, gl’incensieri vaticani, i prodiani dialoganti a destra, i pontieri berlusconiani col volto da manichino psicopatico.
Lo spettatore aveva una scelta infinita di guitti per non capire nulla del gioco sotteso; un gioco da bambini, semplice, semplicissimo, una verità esposta in evidenza, eppure sistematicamente ignorata: e il gioco avanzava le sue pedine, dal Vicolo Corto al Parco della Vittoria, impassibile e indisturbato.

Ormai è troppo tardi. Si può solo rimanere stupefatti della velocità del corso degli eventi. Ma anche questo è comprensibile se ricordiamo la fulminea risposta di quel personaggio di Maupassant o di Hemingway: "Come ti sei ridotto così?", gli domandano. E lui: "Un poco alla volta. E poi tutto insieme".
Un lavorìo di decenni, e poi tutto insieme.

La Monarchia è a un passo dalla vittoria finale. Ci sono da dirimere alcune questioni, è vero, da ultimare trattative ... da tratteggiare zone d’influenza … un decennio, due ... poi vivremo una notte infinita.
La dittatura edonista. La Monarchia altruista.

Mi ricordo un romanzo di James G. Ballard, Deserto d'acqua (The drowned world, 1962). Tradotto in seguito, più adeguatamente, come Il mondo sommerso.
Le calotte si sono sciolte ai Poli, la Terra è invasa dalle acque, la civiltà termina il proprio ciclo. I sopravvissuti si adattano lentamente al nuovo ambiente, ricco di una vegetazione mostruosa – giganteschi cespugli di gimnosperme, felci - e di una fauna che, lentamente, grazie al ritorno d’un clima antidiluviano, si accresce di entità anfibie triassiche che preannunciano l'era dei dinosauri: lucertole con pinne dorsali, alligatori, zanzare grandi come libellule. Un sole infuocato domina su distese d'acqua indifferenti: water, water everywhere! … tempeste termiche si gonfiano e svaporano sopra lussuosi hotel dai corridoi liberty insidiati dalla putrescenza: residui dell'edonismo turistico.
Kerans, il protagonista, si aggira fra le macerie di ciò che fu registrando la regressione dell'umanità a pulsioni primeve. I cambiamenti esterni si riflettono nell'interiorità. L’orizzonte desolato, sterminato, umido e marcescente, rotto solo dallo sciaguattio dei pelicosauri, rovista nell’animo degli ultimi uomini predisponendoli a una inevitabile regressione morale e intellettuale. Si torna a ciò che si era stati, devoluzione. Vorrei essere un paio di ruvide chele trasportate sul fondo dei mari, cantava Thomas Eliot, l'altro profeta inascoltato, mentre presagiva baluginanti immagini del Mondo Nuovo.

Per cambiare una società alle radici non occorre indottrinare i suoi componenti. Basta mutare il panorama morale e intellettuale. Gli uomini si sono adattati alle felci e alle gimnosperme del politicamente corretto di loro spontanea volontà. Equivocano tutto ciò come scelta: è questo, infatti, il demonico retaggio dello Spirito dei Tempi che aleggia in alcune epoche come un soffio avvelenato e mortifero. Si crede di agire; in realtà si è agiti dai fondali psicostorici dipinti dal sabba dei persuasori occulti. Oggi gridiamo all’accoglienza, all’apertura, all’immoralità morale per gli stessi motivi. Per questo il politicamente corretto della massa a volte s’indurisce come fanatismo: ognuno crede d’essere la espressione pura della libertà, ma quando è interrogato a fondo non può che mostrare o smarrimento (e negare l’innegabile) o una plateale arroganza. Questo il Mondo Nuovo! L’abbiamo voluto noi! Inutile mostrargli gli strappi nelle quinte, i cieli di cartapesta, i pupazzi seduti in platea; essi hanno fede: è lo Spirito dei Tempi che lo esige.

Noi Italiani viviamo ciò che gli Americani, più avanzati nella fase della distruzione umana, hanno vissuto prima di noi. È bastato importare quello stile di vita, quel deserto d'acqua, in cui già era tutta la Monarchia Edonista, e l'Italiano ha cominciato a mutare velocemente: ed eccoci qua, prigionieri di comportamenti che ci erano sconosciuti: insofferenza l'uno all'altro, solitudine, isteria, malattia mentale, stress, voglia d'escapismo, ansia di dissoluzione, tentativi di costruire, all'interno del sistema, una società alternativa, estremizzazioni di comunità chiuse, voglia di riarmo, di survivalismo.
Ma quella non era l'America come questa non è l'Italia. Sono esperimenti sociali, riuscitissimi, tanto che, senza spargere una goccia di sangue, si sono mansuefatte intere moltitudini.

E il progetto va avanti! Senza violenza interna. Quella va riservata solo ai residui barbari. Questione di anni, ormai.

Cambia il mondo attorno a noi e noi regrediamo con esso.
Cosa gli si può opporre? Il sistema censorio ci bracca da vicino, i rifugi prossimi sono stati sterilizzati.

Essere completamente soli, senza alcuna responsabilità verso nessuno: questa una soluzione.
Scappare sulle vette: giusto.
Vivere una doppia vita.
Relegarsi in una sparuta colonia di nostri pari, onde aspettare la morte psicologica senza troppe ansie.
Ma sono tutte variazioni sulla sconfitta.

Un sole a picco su di noi, sferzante. Nessuna ombra. L’avvento dello Zarathustra di Nietzsche, della liberazione totale dell'uomo, della trasvalutazione di tutti i valori. Quand'ombra non rendono gli alberi.
(Mezzogiorno; momento dell’ombra più corta, fine del lunghissimo errore; apogeo dell’umanità: INCIPIT ZARATHUSTRA) ...
Ma il lunghissimo errore era la vita; e ciò che permetteva la vita … chiuso l’errore finisce l’antica umanità. E la nuova non sorge libera, bensì schiava e senz’anima. Iloti.
L'uomo nuovo non ha sotterfugi da opporre al potere, è lì, sul tavolo operatorio, esposto a qualsiasi gioco. La trasvalutazione dei valori c'é stata! Certo!
Ora siamo assolutamente amorali e, perciò, assolutamente impotenti. Persi nel labirinto più sottile che si conosca: il deserto.
Inutile trovarvi punti di riferimento. Una torre, un cespuglio, un albero, un sasso qualsiasi! Non ce ne sono!
Siamo liberi, non vi sono impacci!
Siamo liberi ... e terrorizzati da tanta libertà tanto da anelare il nuovo guinzaglio.
Liberi di servire … 

Liberi servi è il titolo del saggio che Gustavo Zagrebelski dedica alla leggenda del Grande Inquisitore di Dostoevskij ... Dostoevskij: Cristo non vuole la pace, ma la spada. E concede la vera libertà, attraverso la porta stretta o la cruna di un ago. Ma l'uomo vuole il pane, non la vera libertà. E vuole l'autorità che glielo provveda. Meglio servire, allora, un Cristo meno esigente, un Cristo al contrario, ovvero il Grande Inquisitore, che visse nel deserto come il Maestro e lo abiurò. E ora? Come un Monarca l'Inquisitore regna sugli uomini, assicurandosene la fedeltà totale in cambio d'una manciata di granaglie.

Qualcuno fugge ... o tenta di farlo ... ma dove può rifugiarsi in una Monarchia ove non cala mai il sole? Come un pollo all'ingrasso nel gallinaio universale ... magari qualcuno si appiatta in un angolo, per un po' ... ma il destino, alla lunga, lo segna ... stia buono, il pollacchione, il Buon Pastore al Contrario pastura tutti i giorni la granaglia del reddito digitale, e assicura il ricambio dell'acqua e un minimo di pulizia, persino la rete poliziesca contro le faine ... lo fa vivere insomma, senza troppi pensieri ... e nessuna voglia di ribellarsi, anche perché, per ribellarsi, occorre pensare molto e perdere tutto ... certo, qualche versaccio ogni tanto va emesso per far capire che si è liberi ... il chicchirichì … un sommesso chiocciolìo … lo scatto breve e furente d’un pollo con le ali mozze … in una pioggia di penne e polvere ... il gallo si becca con i concorrenti ... un po’ d’agitazione … il Buon Pastore intanto ride e raccoglie le uova ... una frittatina stasera, un arrosto con patate domenica prossima ... il Buon Pastore, che dona la vita per le sue pecore ... o galline, per coerenza con la metafora ...

Questo il governo zootecnico, la Monarchia Universalis che da tutti verrà accettata poiché non avrà le sembianze del dispotismo, ma dell’apertura e della tolleranza.
Non ci sarà bisogno nemmeno di forzare troppo l’uniformità, almeno i primi tempi … bastando l’inflessibilità della legge universale.
Il lavoro parrà estinguersi naturalmente così come i commerci fra privati.
Poche multinazionali, che non avranno bisogno di guadagnare o di farsi concorrenza, forniranno l'adeguato pastone spirituale e fisico.

Il Grande Fratello, il Benefattore, Ford, Coordinatore Mondiale, Joh Fredersen, Pacificatore - tanti nomi ha già avuto il Monarca. Quando la distopia sembrava lontanissima ne eravamo terrorizzati; ora che è realtà vi aderiamo con quel fatalismo in cui, inevitabile, si insinua un compiaciuto servilismo.

52 commenti :

  1. Trattasi di aderire al nulla. Se non lo fai eserciti di già corrotti e mentecatti di perseguitano. Il mondo al contrario, senza manicomi dove tenere i matti, senza prigioni dove tenere i corrotti, e senza pena di morte per i criminali violenti e non. Un mondo contro natura, contro l'umanità sensibile. Ho visto i peggiori buffoni avanzare nella scala sociale, mentre intorno si perdeva il senso della misura e della dignità. Ho visto la mia città farsi latrina tra branchi di negri, islamici , zingari e altre etnie che neanche si capisce bene cosa siano. Ho visto la gente del posto vendersi per trenta denari pur di tirare acqua al proprio mulino, ho visto gente disposta a vendersi l'anima al demonio pur di provvedere al proprio orticello. Poi non ho visto più niente perché ho smesso di guardare. Sono stanco. Non mi trovo bene in questo nulla. Non mi piacciono le persone che lo popolano. Quello che viene creato lo aborro. Tanto varrebbe che un asteroide colpisse il pianeta e facesse tabula rasa. Dopo i pochi sopravvissuti ricomincerebbero da zero. Un nuovo inizio, un nuovo giorno.

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    1. Il desiderio del Grande Botto è comprensibile. C’è l’aveva anche De Niro in Taxy driver: lui voleva il diluvio, però.

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  2. Ola' Alceste: roba fine stavolta! Tanto di cappello: il cesello (scusa la rima) e' di puro broccato. Con quella vena malinconica ed inesorabile che quasi ti fa sentire al cinema. Spesso ritorno a guardare un film di qualche anno fa: The Road, tratto dal romanzo di Cormac McCarty. Cerco di capirlo. I film di Hollywood sono molto meno banali di quanto sembri: vanno decodificati (una mia fissa). Pratico a fatica un'arte marziale (l'ho gia' detto, pazienza): quella degli antichi samurai, il Katori Shinto Ryu. Lo stile insegnato dai miei maestri e' tradizionale e feroce. Il dojo ha un problema: nessuno si iscrive piu'. Troppo dura come pratica, si cava niente soddisfazione (scheggia celiniana). Ormai siamo rimasti in 4. Due maestri, un allievo anziano ed io, che cerco di sopravvivere ad ogni lezione. La tradizione vera richiede dedizione e l'accettazione dell'insegnamento feroce del maestro. Richiede l'annullamento dell'io. Cosa difficile. Ricevere bastonate in allenamento o continui rimproveri e' frustrante. Avanzare di pochissimo negli anni e' frustrante. I miei maestri spesso si interrogano sul futuro del dojo, e quindi si alambiccano, a volte, su come "tirar su nuovi allievi". Tra me e me penso che la via antica sia per pochi. Quindi siamo destinati ad estinguerci. Due mesi fa ad un maestro hanno diagnosticato una leucemia mieloide. Me l'ha detto col sorriso preoccupandosi che non ci stessi troppo male. Io ci sono rimasto male, anche se non l'ho dato a vedere. Voglio bene a M. E' paziente con me. La via difficile e' sempre stata per pochi, e io ho la fortuna di ricevere scampoli di insegnamenti antichi e segreti! Prendo a prestito le parole di un tizio americano che su Youtube ha il canale ODD REALITY: il tipo e' specializzato in film distopici ed altre amenita'! Nel commento ad un video dice (piu' o meno): "in fondo, per chi vuole vedere, oggi viviamo un'epoca straordinaria. Mai l'umanita' ha potuto avere cosi' tanto davanti ai suoi occhi". Vero. Ma forse abbiamo anche "troppo" davanti ai nostri occhi. Gli alchimisti un tempo ricercavano principi eterni. Ritornare alchimisti. Eremiti. Guerrieri. Poeti. Amatori. Atei o religiosi. Ritagliare dentro una fortezza inespugnabile e solitaria, ed infischiarsene del mondo delirante che i ramarri dal sangue blu ci stanno costruendo: il mondo e' destinato a bruciare. In fondo anche Gad ha ormai i (pochi) capelli bianchi, ed una pancetta da autista da tir. Sta anche lui trasmutando inesorabilmente. Un caro saluto a tutti. Anonimo di nome R

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    1. Quel tizio su YouTube ha ragione: siamo dei privilegiati. La disciplina? E chi la vuole. Sono tutti geniali dopo due lezioni. Come per le foto, la musica, la pittura. L’uomo del futuro sarà un inetto ricco di talenti inventati.

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  3. Essi (cit. Barra Caracciolo) non sono fallibili come tutti noi ? Questo governo zootecnico è sostenibile anche solo economicamente ? E le tensioni geopolitiche che si stanno accumulando? E la possibilità ,non tanto remota, di un conflitto mondiale che,per quanto folle possa essere come idea, potrebbe essere la nostra unica speranza?

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    1. Il Grande Botto rimane una speranza, ma chi lo vuole davvero? Con la tecnica illimitata un governo del tal genere sarebbe ampiamente possibile. Ma forse sbaglio.

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  4. Ci sono troppi Antichi Miti su crolli di torri e castighi divini, e troppo sudore è stato versato incidendo parole nelle pietre per non avere almeno il dubbio che non raccontassero fregnacce. Per quanto riguarda poi le profezie, l'Apocalisse è forse meno attuale delle distopie di inizio '900?

    Insomma, non so dire come andranno le cose ne ho l'arroganza di pretenderlo ma ho la personale convinzione che se mai la monarchia universale dovesse realizzarsi, sarà come il volo di Icaro...

    Dopo di che, qualunque cosa sarà successa, i sopravvissuti avranno un bel da fare per ricostruire anche solo le parvenze di una civiltà.

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    1. Neanch'io so come andranno le cose ... non ho aspirazioni da profeta. Se il Sistema garantirà un pezzo di pane a tutti la Monarchia sarà un futuro desiderabile dalla maggioranza.

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  5. Pero' qualcosa si muove. In molti sono sempre piu' consapevoli della situazione assurda in cui viviamo, e reagiscono civilmente. Magari anche commentando in questo blog. Sicuramente lo frequentate gia' su youtube, comunque sia vi segnalo BYOBLU dell'ottimo Claudio Messora. In questi giorni "sotto attacco" poiche' rappresenta una fonte di informazione libera. Consiglio anche di dare un'occhiata al sito di Blondet. Ho letto l'articolo sulla decapitazione del bambino e uccisione della madre (una tedesca) in Germania da parte del padre nigeriano. Notizia brutalmente repressa dalle autorita' tedesce. La gente non deve sapere cosa le sta realmente succedendo attorno. Un caro saluto a tutti. Anonimo di nome R

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    1. Anche i polli di mia nonna intuivano qualcosa il giorno prima del pranzo di famiglia ... vediamo

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  6. Mi sono illuso per qualche tempo di ritagliarmi un spazio di ombra, di sfuggire a questo eterno sole che ti consuma la pelle, i muscoli, le ossa e i pensieri....ogni giorno che la consapevolezza diventa sempre più chiara e delineata svanisce la speranza, mi resta la consolazione solitudine
    "The child is grown
    The dream is gone
    And I have become
    Comfortably numb"

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    1. L’uomo monade è il punto d’arrivo del progressismo illuminista.

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  7. Alceste,,che ne pensi di Simone Weill?
    In particokare, se lo conosci, del suo ultimo scritto "la prima radice". Te lo domando perché prefigura un mondo nuovo ma partendo dai doveri dell'uomo piuttosto che dai diritti, e ancorando tutto a principi che definisce eterni e immutabili.

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    1. Devo confessare che non ho mai letto nulla di lei ... rimedierò.

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    2. Ok. Dai, mi interessa troppo una tua opinione. :)

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    3. La Weil era la lettura preferita dell'ultimo Silone

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  8. Curioso come la strage di carne da lavoro sia trattata dai giornaloni, l'incidente di Bologna sembra sia avvenuto proprio nel momento adatto a far passare in secondo piano i nodi della globalizzazione che vengono al pettine.
    Anzi ad una più attenta analisi anche l'incidente è riconducibile agli stessi motivi.Un mio amico camionista che conduceva una vita senza problemi e che il lavoro gli piaceva e affrontava con molta passione fino al 99 fu il primo a dirmi che con i trattati europei e la concorrenza della manovalanza dell'est il suo lavoro sarebbe diventato un calvario.Ci aveva visto giusto visto che per mantenere una vita dignitosa per la sua famiglia ha dovuto sgobbare il doppio negli anni a seguire con relativo infarto mentre era alla guida e che hanno scoperto solo una volta che aveva riportato il camion in rimessa e si era fatto accompagnare al Pronto Soccorso.
    Mi piacerebbe un post di Alceste a riguardo.

    P.S. Il capolarato sulla pelle dei "migranti" e relative condizioni bestiali che i "migranti" accettano di buon grado visto che alla fine il gioco gli vale la candela riuscendo a vivere sia nel paese che li ospita e mandando al paese natio soldi che valgono non è questione solo italiana ma di tutti i paesi occidentali e non, dalla Malesia al Qatar, dagli Stati Uniti al Paraguay.
    C'è stato un periodo in cui i lavoratori hanno combattuto per alzare la testa ottenendo anche dei risultati insperati e per tutta risposta con i liberali radicali prima e con l'avvento delle nuove sinistre dopo sono stati rispediti in pieno ottocento.

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    1. È tutta una burla. Prima li illudono, poi li sfruttano, poi li sindacalizzano e li fanno votare. Un ricambio di clientela. E poi mi chiedo: i cinesi con le valigie di euri chi li ha fatti entrare e detassati?

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    2. Gli africani sono più informati di quanto ci fanno credere per compiacere il nostro disprezzo o la nostra bontà. Uguale. Solo hanno più pazienza. Alla manifestazione di Firenze finito il corteo degli italioti incominciò la loro celebrazione. C'erano degli uomini eleganti e cominciò tutta piazza santa Maria novella a cantare. Faceva paura perché l'Italia e l'Europa non erano niente. Quando ci sarà lo ius soli o quel che sarà voteranno la destra più destra, alla faccia di chi ritiene, che non possano comprendere la nostra cultura. Quello che non sopporto, è la rozzezza delle élites (nord) europee. Complimenti per l'articolo (post!) Finora il mio preferito era quello con la foto del film di Malik, specie quando racconta la storia di Atahualpa : è un racconto di Borges? Ciao, S.

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    3. Credo che sia in resoconto delle gesta degli Incas di Francesco Saba Sardi. L’ho liofilizzato secondo i miei ricordi.

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  9. Alceste, che la maggioranza desideri la monarchia globale con tutti i suoi diritti civili e i due tozzi di pane quotidiano garantito è poco ma sicuro, ma credo sia ininfluente in termini di risultato finale.

    Lo scontro è soprattutto metafisico e non sarà l'accettazione della nuova schiavitù da parte delle masse a garantire la lunga vita di una simile costruzione. A un certo punto la realtà dovrà per forza riaffermermarsi irrompendo sulla scena senza bussare e sarà un evento tanto più traumatico e devastante quanto più a lungo ed efficacemente essa sarà stata negata...

    La Realtà fisica e spirituale semplicemente "è ciò che è" a prescindere dal capriccio umano... più la si comprime in un angolo, in un contenitore dalle dimensioni finite, più le si riduce lo spazio in cui è confinata e più che questa, come fosse un gas, aumenta di pressione e quando il suo contenitore cederà lo farà con energia proporzionale alla pressione raggiunta.

    Sono sicuro del fatto che la Realtà non potrà fare a meno di riaffermarsi, altrimenti dovremmo accettare l'identità uomo-dio, infatti una realtà che non si riaffermasse sarebbe una realtà che muta... secondo il capriccio umano!!??

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    1. Caro Mariani, lei mi ha tolto la parola di bocca. Meglio non sarei riuscito ad esprimere i suoi concetti. I gas insegnano moltissimo circa la natura di questo regno, dove siamo confinati. Ha ragione lei: la vera battaglia e' metafisica, e si combatte dalla notte dei tempi. In fondo, varcheremo tutti quella porta. Ma come? Per quanto sappiamo, o crediamo di sapere, o ci illudiamo di sapere, la realta' sfugge ad ogni comprensione razionale. Fanno ribrezzo i giornalai, i pennivendoli, le marionette della politica, dei talk show, i padroni dei destini, i manipolatori, gli usurai, i fabbricanti di medicine fasulle e mortali. Alla sera tutti devono pur coricarsi, incattiviti con l'uomo e la sua ostinazione a resistere nonostante tutto. Vi e' una barriera invalicabile per coloro che rinnegano l'uomo. La cosa interessante, per quanto mi riguarda, e' che praticamente ero diventato ateo. Su di me avevano fatto un lavoro eccellente. Poi... Ho cominciato ad aprire gli occhi: la realta' ha cominciato a farsi strada. Saro' all'altezza? Un caro saluto. Anonimo di nome R

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  10. Sig. Alceste, sarà un altro monarca ad annientare l'Universale, con nuovi cavalieri nuovi preti, nuova aristocrazia.Con nuovo sangue e nuovo sudore sarà più doloroso del grande botto auspicato.

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  11. @ Anonimo di nome R:

    Anch'io son venuto su da ateo per poi un giorno aprire gli occhi.. per questo leggendo il tuo commento mi sono un pò immedesimato e mi è venuta voglia di condividere un articolo di Dimitry Orlov che mi piacque tanto da decidere di tradurlo dall'inglese per condividerlo più facilmente.

    Se piacque a me, da ex ateo, potrebbe piacere anche a te... Dmitry in questo articolo tratta gli spiriti come i fisici trattano fenomeni non direttamente osservabili... per una mente di orientamento ingegneristico come la mia è stata una lettura molto stimolante.

    Nel link qui sotto il documento in pdf.. so che serve un pò di fiducia e coraggio per aprire un PDF allegato da sconosciuti per questo ho impostato il livello maggiore di condivisione, quindi se ci cliccate vi si apre nel browser senza dover eseguire l'accesso con un account Google ne doverlo scaricare. Potete anche visualizzarlo direttamente da un browser qualsiasi in versione 'portable'.

    Spero sia gradito anche al buon Alceste che qui ci ospita...

    https://drive.google.com/file/d/161a_BFnXCpVV-kMqAAs0rMC-pFRVHxQ8/view?usp=sharing

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    1. Ottima lettura. Consiglio, a chi non lo conoscesse e su quest'onda (con un approccio più antropologico) "la ragione aveva torto" del buon Massimo Fini.
      Curioso come su questioni che agli occhi di molti sembrerebbero molto importanti (economiche e politiche) non concordo assolutamente con Fini, ma ne condivido ugualmente lo "spirito".

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  12. Por um tempo pensei que a internet com suas redes sociais iria libertar o homem da crueldade dos políticos, meros instrumento da classe dominante. Parece que me enganei, se atentarmos para as redes observamos que o homem está cada vez mais imbecilizado pela grande mídia e se limita reproduzir o que impõe a grande media, e portanto, estamos nos imbecilizando mais ainda. Será que Umberto Ecco estava com a razão. A internet deu voz aos imbecis, antes sem um veículo para transmitir suas imbecilidades. É muito triste, vermos pessoas até com alto grau de escolaridade, mas completamente imbecis, repetindo o que diz a grande mídia e achando que está sendo original.

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    1. Estava com a razao Pasolini: o chamado "novo puder" muda as almas de maneira que eles vao ficar sim, livres de desejar e realizar desejos, so que os desejos deles seram conformes ao novo puder, neste sentido ele ja percebeu tudo, nos 70s...sem internet.

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  13. A Mariani grazie del link. Lo guardero'.
    Segnalo un video su youtube. Questione vaccini. Consiglio vivamente di guardarlo.
    MODIFICHE AL GENOMA UMANO UTILIZZANDO I VACCINI.
    Radio Autismo
    Un caro saluto a tutti.
    Anonimo di nome R

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  14. Un estratto da Simone Weill

    "Il radicamento è forse il bisogno più importante è più misconosciuto dell'anima umana. È tra i più difficili da definire. Mediante la sua partecipazione reale, attiva e naturale all'esistenza di una collettivita' che conservi vivi certi tesori del passato e certi presentimenti del futuro l'essere umano ha una radice.
    Si tratta di una partecipazione naturale, cioè imposta automaticamente dal luogo, dalla nascita, dalla professione, dall'ambiente.
    A ogni essere umano occorrono radici multiple. Ha bisogno di ricevere quasi tutta la sua vita morale, intellettuale, spirituale tramite gli ambienti cui appartiene naturalmente.
    Gli scambi di influenze fra ambienti molto diversi tra loro sono altrettanto indispensabili quanto il radicamento nell'ambito naturale. Un determinato ambiente dev'essere influenzato dall'esterno, non per essere "arricchito", ma per essere stimolato a rendere più intensa la propria vita. Deve nutrirsi degli apporti esterni soltanto dopo averli assorbiti e gli individui che lo compongono li devono ricevere soltanto da esso. Quando un pittore di autentico valore va in un museo, la sua originalità si sente rafforzata. Lo stesso deve accadere alle diverse popolazioni del globo terrestre e ai diversi ambienti sociali.
    Si ha sradicamento ogniqualvolta si abbia conquista militare e, in questo senso, la conquista è sempre un male.
    Lo sradicamento è minimo quando i conquistatori sono in popolo migratore che si insedia nella terra conquistata, si mescola alla popolazione e vi mette radice. Questo fu il caso degli elleni nella Grecia, dei celti in Gallia, degli arabi in Spagna. Ma quando il conquistatore rimane straniero sul territorio che ha occupato, lo sradicamento è una malattia quasi mortale per le popolazioni sottomesse.
    Raggiunge il massimo livello quando vi siano deportazioni in massa, come nell'Europa occupata dalla Germania o nell'ansa del Niger; o quando vi sia una soppressione brutale di tutte le tradizioni locali, come nei possedimenti francesi dell'Oceania. Persino senza conquista militare, il potere del denaro e la dominazione economica possono imporre una potenza straniera al punto da provocare la malattia dello sradicamento.. Il denaro distrugge le radici ovunque penetri, sostituendo a ogni altro movente il desiderio di guadagno. Vince facilmente tutti gli altri moventi perché richiede uno sforzo di attenzione molto meno grande. Nessuna cosa è chiara e semplice come una cifra"

    (Simone Weill, "la prima radice" 1943)

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  15. Alceste, non se ne può più. Tra l'odio verso i miei simili e le prospettive allarmanti che abbiamo davanti, mi sento sempre peggio. Forse avremmo dovuto votare Bonino, almeno avrebbe concesso l'eutanasia per chiunque la desiderasse. Il Grande Botto non ci sarà, inutile farsi illusioni (anche se non sono nemmeno così convinto della Monarchia Universale. Forse si poteva ipotizzare 15 anni fa, oggi il Mondo è multipolare, anche se degradato).

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    1. La multipolarità è un inganno. Tutti vogliono la stessa cosa. Il mondo sembra multipolare perché ogni potenza cerca di strappare qualcosa dal banchetto, ma la cultura è unica.

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    2. "Forse avremmo dovuto votare Bonino, almeno avrebbe concesso l'eutanasia per chiunque la desiderasse"

      E' probabile che ci siano riusciti con gli hub, chissà... Magari si muore piano piano, a lungo termine, come il veleno per i topi

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  16. Le migrazioni che vengono presentate come fenomeni "spontanei" e " storicamente ineluttabili" sono in realtà invasioni ed espropri a scopo sostitutivo.

    1) Gli africani (i negri o neri come si dice secondo la vulgata americana di "black"vs. "nigger") servono a meticciare la razza indo-caucasica (europea). Ecco perché spesso li tengono a fare niente presso le amministrazioni comunali.
    2) I cinesi servono a espropriarci del nostro commercio e dei nostri prodotti made in Italy (dumping), a fare concorrenza sleale e a taroccare le merci.
    3) i musulmani servono all'esproprio della nostra religione, dei ns. costumi e della nostra identità (muezzin e moschee invece di chiese e campane).
    5) gli slavi e la variegata delinquenza dell'Est post-Schengen servono a mettere in pericolo le nostre vite e a rapinarci denaro, beni e case.
    6) gli zingari hanno più o meno la stessa funzione del punto 5, con il vantaggio della loro "intoccabilità" (c'è sempre il fantasma dello zio Adolfo e i campi di concentramento da agitare).

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    1. Tutti servono a distruggere l’Europa bianca .... ma anche i mezzi da distruzione sono mezzi e vittime. Questo il punto. Le migrazioni ci distruggono, ma anche i migranti verranno distrutti. Basti vedere a cosa è ridotto il nero nelle aree metropolitane americane ... a un devastatore dei mores bianchi e basta.

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  17. Ho riaperto oggi dopo anni la mia pagina "Fassebook": e' il cimitero dell'umanita'! Dove volete che vada quest'umanita'? A noi Fassebook, e ai siriani, yemeniti, irakeni, libici le bombe e.... l'ISIS! Ieri ero ad un funerale di un ragazzo morto per incidente in moto. Ovvio! Lascia moglie e un figlio. Amen! In chiesa mi sono concentrato sul rito funebre: l'omelia, anche se banale , nell'assieme reggeva. Mi sono detto che, se togli anche il rito funebre cristiano, questa societa' di tatuaggi e piercimg si squaglia come il residuo smangiucchiato di un ghiacciolo al sole. Sanno bene come fregare l'umanita', i padroni dei debiti... Fassebook, incitamento all'odio, politicamente corretto, populismo, fassismo... fassebook. Ho dato un po di amicizie a caso su fassebook. Poi sono entrato in un profilo: lei 40enne, belloccia, sul viale del tramonto, atteggiata da diva holliwoodiana, le foto di lei da diva e in costume al mare, poi quelle del figlio (presumo) e di un cane. Del padre del bambino, o di un compagno, neanche l'ombra. Le foto di lei avevano invariabilmente lo stesso commento maschile: "sei affassinante, sei bellissima, sei sessi, ti vorrei conossere..." il commento di una donna? "Sei una troia!". Poi uno mi ha detto che tra donne oggi e' un complimento darsi della troia. E' politicamente corretto. E' corretto.... Penso che riapriro' Fassebook tra 33 anni e 666 giorni. Concordo con te Alceste: tutta fuffa e cortine fumogene. Il Nuovo Mondo e' gia' tra noi:da almeno 70 anni. Si sta solo svelando passo passo. Per quel che ci riguarda, vaccinazioni di massa e fassebook sono solo che atti di svelamento del volto del Nuovo Mondo. Fassebook... Un caro saluto a tutti. Anonimo di nome R

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    1. Ci siamo dentro ... e pensare che qualcuno vuole combattere il sistema dall’interno ! Con il voto!

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  18. L'Italia sta diventando come il pianeta delle scimmie. Ci hanno portato la giungla sotto l'uscio di casa.

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  19. Pensa Alceste che un mio dipendente si e' rasato i capelli, ed abbiamo scoperto che ha tatuato il codice a barre sulla nuca: un geniale anticipatore dei tempi!
    Ucsat. (Acronimo di: "Un cane senza apocalittici tatuaggi"). Anonimo di nome R

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  20. https://youtu.be/av4ufSKBBl4

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  21. Lettura come al solito lucida e illuminante. Grazie infinite.

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  22. Sono nel Bierzo, Spagna. Ho chiuso un contratto importante. Sono un po brillo, e sono tra gente semplice e sincera. Mi sovviene l'Italia di un tempo, quando tutti vivevano di poco. Nel paese anche il "senza casa" era ospitato e viveva. Indietro non si torna ma le radici vanno celebrate... il culto delle origini. Fassebook, politically correct.... che vadano a fare in culo! L'italia ai (veri) italiani. La Spagna ai (veri) spagnoli. Il globalismo e' il vero inferno! Che vadano a fare in culo! Scusate, sono un po brillo ma felice. Ho bevuto vino in una bodega antica, che sa di muffa. Im vinum veritas. Un caro saluto a tutti. Anonimo di nome R

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  23. "Compiaciuto servilismo"?!? Tu!? Non ci crederò' mai. Grazie grande Alceste.

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  24. Il viadotto di Genova è crollato
    da solo?

    http://www.hackthematrix.it/?p=20370

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  25. Per Anonimo. L'ho pensato anch'io subito. In molti hanno visto una specie di fulmine che si e' abbattuto su un pilone del ponte e poi e' venuto giu' tutto. In America sono in moltissimi a pensare che i recenti incendi in California siano stati causati da laser o simili. Case distrutte con il giardinetto intatto. Auto con motori e vetri fusi, e accanto bidoni per l'immondizia in plastica intatti. Andate a vedervi, per esempio, il canale Aplanetruth in youtube. Mai visto incendi di questo tipo... Molto simile a quanto accaduto in Grecia recentemente. "Gomblottismo"? Chissa'! Comunque sia il ponte aveva, sembra, anche problemi strutturali. Ben conosciuti. Quindi? Sia che si tratti di armi ad energia o inazione (non energia) da parte di chi doveva agire, in entrambi i casi il ponte l'hanno buttato giu' coscientemente, volutamente. E ovviamente c'hanno costruito condomini sotto. Per creare uno shock collettivo ancor piu' grande. Nei miei viaggi di lavoro in Francia, saro' passato 50 volte su quel ponte, e sempre con paura. Ultima cosa: se tutti sapevano, e visto che siamo a Genova, dove era Grillo? Troppo impegnato coi vaffa e nei meeting con la Casaleggio & Co? E' la sua citta'! Dove cazzo era questo alto fustigatore della corrottissima morale pubblica? Che se ne vadano a fare in culo tutti! Grillo per primo! Che se non ha visto e' da rottamare sull'umido per incapacita' manifesta, se ha visto o taciuto va rottamato sul compattatore! Il paese va avanti senza shock, per quel che mi riguarda. Cominciamo a pensare ad una moneta nostra, con una nostra banca centrale ed un tesoro che si compra i titoli del debito, senza doverli regalare a strozzini come BCE, e cosi' con gli interessi che oggi paghiamo agli usurai e che domani non pagheremo piu', ricostruiremo questo paese. Certo, ci butteranno giu' non solo i ponti, e la leva obbligatoria dovra' essere estesa anche alla "quota rosa del paese". Che imparino tutti ad usare le armi. Come da sempre in ogni paese ha "costumato". Up patriots to arms... Comunque sia, questo ponte segna un punto di non ritorno tra Italia ed Unione Europea. Tra Italia e usurai. O ci riprendiamo questa Italia, e la difendiamo con le armi, oppure assisteremo al suo sprofondare nell'inferno. Vedremo anche le palle di questo governo, e dei suoi "leader". Da ieri le carte sono scoperte! Un caro saluto a tutti. Anonimo di nome R

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  26. In memiria ai morti di Genova, segnalo su youtube:
    Canale: IL DECIMO TORO
    Video: Da Bakunin a Dostoevskij: il nichilismo russo.
    Un caro saluto a tutti.
    Anonimo di nome R

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  27. https://youtu.be/-Ps72qsFeMg
    Guardatevi i primi secondi del video. Non c'e' un fulmine ma una esplosione alla base dei piloni. L'hanno fatto saltare co tritolo? Un caro saluto a tutti. Anonimo di nome R

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  28. Lo spero, ma non lo credo. Sono convinto che, strutturalmente, l’umanità declinerà verso ciò che illustro. Chi vivrà vedrà.

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  29. Eppure tu sei prova a te stesso di un ritorno al
    cristianesimo

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  30. Quando il maggior rappresentamte del Cristianesimo si affaccia a San Pietro benedicendo l'ateo contro l'osservante e il fedele c'è poco da fare. La mia personale esperienza conta poco.

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Siate gentili ...