Traggo ispirazione da un articolo a firma di Maurizio Blondet dall’esplicito titolo: Obama, pulizie di fine stagione. Uccide i capi di Al-Nusra, molla Kiev …
Nella sua interezza: http://www.maurizioblondet.it/obama-pulizie-fine-stagione-uccide-capi-al-nusra-molla-kiev/
E qui un breve estratto:
“L’ha scritto il Washington Post il 10 novembre: “Alti funzionari del Dipartimento di Stato” hanno informato il giornale che Obama non poteva più permettersi di “trattare col diavolo” per esercitare una pressione militare sul presidente Bachar al-Assad”. Obama avrebbe ordinato di localizzare ed uccidere tutti i dirigenti di Al Qaeda attivi in Siria, anche con droni. E anche il WP non aveva bisogno di chissà quali fonti anonime: bastava che andasse sul sito del Dipartimento Usa del Tesoro per vedere che il detto Ministero comunicava: “Abbiamo smesso di pagare i qaedisti”. Beninteso, il linguaggio non è così esplicito, ma lo è abbastanza: “L’ufficio per il Controllo degli Attivi Esteri” (il Tesoro ha appunto un ufficio con questo nome) ha agito oggi per interrompere le operazioni militari, di reclutamento e finanziamento del Fronte Al Nusra. Specificamente il il detto ufficio ha indicato quattro leader di Al Nusra – Abdallah Muhammad Bin-Sulayman al-Muhaysini, Jamal Husayn Zayniyah, Abdul Jashari, and Ashraf Ahmad Fari al-Allak – in coordinamento col Dipartimeno di Stato, come individui responsabili di fornire al Al Nusra sostanziale sostegno finanziario e logistico, dal reclutamento di combattenti alla raccolta di fondi”.
Non sto mai a chiedermi se una notizia è vera o falsa.
La domanda che mi preme è sempre una: i dati riportati si inseriscono ragionevolmente nella struttura generale del problema?
Anche una notizia falsa o palesemente inventata può divenire indizio di una volontà generale, di un modo di essere, di una politica, di una tendenza epocale.
Per questo motivo credo che i dati riportati da Blondet (veri, falsi, più o meno attendibili) siano la spia di un cambiamento in atto nelle strategie imperiali.
Non so se Donald Trump invertirà il corso degli eventi o li piegherà a una visione razionale e meno suicida.
Quel che appare altamente probabile è che l’elezione del Tycoon (come lo chiamano amabilmente le vedove Clinton) rappresenta una frattura nella politica estera americana dall’11 settembre 2001 in poi. Almeno.
L’Enduring Freedom e i cattivacci col turbante che minacciano a colpi di Allah e teste mozzate il pacifico Occidente sono riposti frettolosamente (e temporaneamente?) in soffitta, come i burattini di Mangiafuoco.
Una squadra della pulizie si sta precipitando sul luogo del misfatto: occorre ripulire divani, tappeti e pareti del salotto dai segni dell’orgia prima che torni papà dalle vacanze di fine settimana.
I Neo-Con e i Neo-Cohen con la bava alla bocca hanno perso il controllo del joystick imperiale. La Strega di Macbeth si è dissolta come uno sbuffo di vapore malsano nell’aria infetta. Residua qualche pagliaccio di contorno: scioccherelli che manifestano per le strade, giornalisti e opinionisti in gramaglie, citrulli che cercano inopinatamente di intrumparsi nel plotone dei sostenitori del Tycoon a colpi di “come avevo da tempo previsto …”, cicalatori dell’antinazifascismo (“Il Ku Klux Klan, signora mia, si rende conto?”), galline progressiste con l’eremo a Capalbio, star assoldate alla bisogna, destrorsi traditori allo sbando.
Trump che farà?
Terrà qualche prova nel cassetto per ricattare politicamente gli assassini?
Li sbugiarderà?
Si venderà?
Vedremo.
La prudenza è d’obbligo. L’importante è non tifare e rimanere ai nudi fatti.
Vedremo.
Per ora dai sommovimenti interni all’Impero si può sintetizzare questa morale.
L’Islam come minaccia dell’Occidente (terroristica, militare, culturale, demografica) è una messinscena dei Neo-Con e Neo-Cohen al potere ininterrotto dal 2001 (potere a cui sono ascesi, peraltro, con un colpo di Stato). E dei loro valletti ed esecutori sparsi in Europa e Asia.
L’Occidente e l’Islam, da tale punto di vista (e solo da questo), sono vittime di un eguale raggiro.
I Wolfowitz, i Bush, gli Obama, i Clinton, Juncker, Al-Qaeda, Merkel, Reporters sans Frontières, Al-Nusra, l’Isis, il Site, il NYT sono alcuni dei figuranti apparsi nelle sequenze di questa recita assassina che ipnotizza il mondo da almeno quindici anni.
Milioni di morti e feriti, nazioni devastate e in preda all’anarchia, la menzogna più spietata propalata e creduta quale verità: il mondo all’incontrario del diavolo e delle streghe.
Il bello è brutto e il brutto è bello.
Una recita accompagnata a latere da un pervertimento culturale senza precedenti (il politicamente corretto) per cui la vittima era il carnefice e il torturatore posava come liberatore.
È tempo di riguadagnare una distaccata razionalità: l’Occidente (fra cui è la Russia) e l’Islam contino i propri traditori e li additino al ludibrio e all’infamia (o, se ne hanno la forza, li processino per crimini contro l’umanità).
Roma, Alessandria, Atene, Damasco, Tehran, Mosul, Kiev: dai recessi dolci della storia questi puri nomi reclamano una nuova fratellanza.
Ognuno uccida chi deve uccidere per rinsaldarla.
Si rinserrino, poi, i confini, si blocchi la globalizzazione infernale, si dica no all’economia del debito e alla moneta immateriale, si chiuda l’innaturale e ignobile farsa del diritto civile usata per depotenziare l’intimo sentire dei paesi e delle nazioni.
Si riguadagni, insomma, la saggezza del buon padre di famiglia, noiosa e angusta, ma, di questi tempi, rivoluzionaria.
Se penso al costo che l’umanità ha dovuto pagare in termini di storia, giustizia, verità e dolore ai giochi di questo manipolo di illusionisti … una perdita irreparabile. Neanche la morte è pena adeguata per chi ha inscenato questo Carnevale di sangue: guitti, mentitori, psicopatici.
L’Occidente, la sua storia e tradizione (che ha la scaturigine in Europa e solo in Europa), può tramontare solo per il dispiegamento irrefrenabile della tecnica: solo questo Golem, che l’Occidente stesso cova inevitabilmente in sé, ha il potere di minare onorevolmente un’anima millenaria.
Che il declino sia opera, invece, di qualche messianico Neo-Con o Neo-Cohen è un’onta che ognuno di noi dovrebbe impegnarsi a lavare.
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