Il Poliscriba
"La città-cadavere, da incubo, chiamata R'lyeh ... fu costruita incalcolabili eoni prima della storia conosciuta, da enormi, ripugnanti forme che gocciolarono dalle stelle oscure. Ivi si stabilirono il grande Cthulhu e le sue orde, nascosti in verdi, limacciosi sotterranei… Nella sua dimora di R'lyeh, il morto Cthulhu attende sognando"
H. P. Lovecraft
Domenica 29 settembre 2019
Mentre scrivo, sta passando un’orda di centauri rombanti tutto il loro disappunto contro chi auspica la fine dell’era degli idrocarburi, voluta dai signori del fotovoltaico.
Li osservo compiaciuto: mi ricordano le calate barbariche cavalcate sui resti della civiltà romana.
La macchina, lo schiaffo e il passo di corsa hanno ancora un retrogusto del menefrego di futurista memoria.
So distinguere tra il falso e il genuino storico: i bipedi che mi trascorrono davanti alle retine sono forme narcisiste, edoniste, incastri culo-sella che non hanno certo intenzione di andare in guerra; sono predatori del tempo liberato, di like sui social; si muovono emettendo ossido di carbonio in branco, per affinità metalliche, sul set di un fottuto sequel di Mad Max; sono cadenti metamorfosi di quel che resta dell’ovile classe media oltre la sfera del “buono”, ben derisa dal Fusaro filosofo, in cerca di finanziamenti per il suo neonato movimento sovranista, con il giusto epiteto di Selfie della gleba.
Il Gaber gli ricorderebbe che chi si inventa un bel partito per il nostro bene sembra proprio destinato a diventare un buffone.