16 aprile 2022

Buona Pasqua

 

Non è facile apprezzare Piero della Francesca. Un autore ostico, come un'aspra lirica petrosa di Dante Alighieri. Ma chi sono, Dante e Piero? Possiamo avvicinarli con cautela, gradatamente; l'appressamento potrebbe, se si è discepoli tenaci, svelare la comprensione: solo allora, in quel baluginio, si potrà godere d'una parvenza di autentica felicità - una felicità concettuale, e fisica. In quel momento (sono frazioni di secondo) è possibile apprendere qualcosa di simile alla Verità. Tale Pasqua, che consuma sé stessa in attimi brucianti, non sempre è permessa. Si passa una vita ad attenderla. In più di mezzo secolo ebbi la sensazione - forse ingannevole - di tentare il Passaggio solo rarissime volte. E se fosse stata, ogni volta, una fata morgana? Non so. Quei lampi li ricordo ancora, però. Son essi che m'inducono alla persistenza nella vita. Lo scialo di triti fatti, giorno dopo giorno ... pesante, continuo; cosa aspettarsi ... nulla? ... una melanconia crepuscolare, infine, diversa e strana: e, lungo la strada, voltarsi a quel grido inaspettato: "Cleopa, Cleopa! ... dimmi: chi è quel Terzo che, sempre, ti cammina accanto?".

2 commenti :

  1. Dopo la luce rossa delle torce su volti sudati
    Dopo il silenzio gelido nei giardini
    Dopo l'angoscia in luoghi petrosi
    Le grida e i pianti
    La prigione e il palazzo e il suono riecheggiato
    Del tuono a primavera su monti lontani
    Colui che era vivo ora è morto
    Noi che eravamo vivi ora stiamo morendo
    Con un po' di pazienza

    Qui non c'è acqua ma soltanto roccia
    Roccia e non acqua e la strada di sabbia
    La strada che serpeggia lassù fra le montagne
    Che sono montagne di roccia senz'acqua
    Se qui vi fosse acqua ci fermeremmo a bere
    Fra la roccia non si può né fermarsi né pensare
    Il sudore è asciutto e i piedi nella sabbia
    Vi fosse almeno acqua fra la roccia
    Bocca morta di montagna dai denti cariati che non può sputare
    Non si può stare in piedi qui non ci si può sdraiare né sedere
    Non c'è neppure silenzio fra i monti
    Ma secco sterile tuono senza pioggia
    Non c'è neppure solitudine fra i monti
    Ma volti rossi arcigni che ringhiano e sogghignano
    Da porte di case di fango screpolato

    Se vi fosse acqua
    E niente roccia
    Se vi fosse roccia
    E anche acqua
    E acqua
    Una sorgente
    Una pozza fra la roccia
    Se soltanto vi fosse suono d'acqua
    Non la cicala
    E l'erba secca che canta
    Ma suono d'acqua sopra una roccia
    Dove il tordo eremita canta in mezzo ai pini
    Drip drop drip drop drop drop drop
    Ma non c'è acqua

    Chi è il terzo che sempre ti cammina accanto?
    Se conto, siamo soltanto tu ed io insieme
    Ma quando guardo innanzi a me lungo la strada bianca
    C'è sempre un altro che ti cammina accanto
    Che scivola ravvolto in un ammanto bruno, incappucciato
    Io non so se sia un uomo o una donna
    - Ma chi è che ti sta sull'altro fianco?


    Chi dicono che io sia?
    certi dicono che sei Giovanni Battista, altri Elia, altri ancora Geremia o qualcun altro dei profeti
    E voi, chi pensate che io sia?


    Buona Pasqua di Resurrezione

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  2. Victimæ paschali laudes
    immolent Christiani.
    Agnus redemit oves:
    Christus innocens Patri
    reconciliavit peccatores.
    Mors et Vita duello
    conflixere mirando:
    dux vitæ mortuus, regnat vivus.
    Dic nobis, Maria,
    quid vidisti in via?
    Sepulcrum Christi viventis,
    et gloriam vidi resurgentis,
    Angelicos testes,
    sudarium et vestes.
    Surrexit Christus spes mea:
    praecedet suos in Galilaeam.
    Scimus Christum surrexisse a mortuis vere:
    Tu nobis, victor Rex, miserere.
    Amen. Alleluia.

    è sempre più raro ascoltare questa sequenza cantata nella sua versione originale, in genere viene recitata in italiano, per lo più distrattamente, nel giorno di Pasqua prima del Vangelo. Come i migliori testi della Letteratura e le più alte vette dell'Arte anche questa pagina è una porta che, se schiusa, conduce a dimensioni normalmente non accessibili, dimensioni non solo concettuali ma esistenziali; attraversare la porta, sia pure per un istante, ti cambia in modo irreversibile.
    Chi sa se i tanti Giggiani, bianchi, neri e beige,autoctoni o alloctoni, che bivaccano nelle chiese della cristianità l'hanno mai meditata a fondo... personalmente immagino di no e temo che gli attuali seminari siano istituti per geometri STEM con curvatura teologica sotto mentite spoglie.
    Quindi, non ci dovremmo meravigliare più di tanto se tra le stazioni della via Crucis Gino Strada e la Rackete compaiono a fianco del Cireneo e delle donne di Gerusalemme, con il plauso unanime degli apostoli del polcorretto e della cancel culture, laici e chierici.
    "prima stazione: l'Italia va in lockdown sotto il peso della pesante Covid..." Stabat Karola dolorosa juxta navem lachrimosa dum pendebant advenae...

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