23 luglio 2021

San Carlo Giuliani

 

Unreal City, 23 luglio 2021

In questi giorni si celebra la morte, il sacrificio, l’assassinio, di Carlo Giuliani. Giuliani, a sentire le campane, protestava contro la globalizzazione. A Genova, infatti, sfilavano i No-global. C’è chi è d’accordo, chi non è d’accordo; piccole zuffe digitali si accendono, a distanza di vent’anni, nei pollai sociali della nazione. Un fatto di cronaca nera, nemmeno eclatante, ancora brilla di luce propria, agli occhi di tanti: dissenzienti, nostalgici, destrorsi, sinistrati.
E perché?
Siamo un’epoca ormai catalettica, amorfa, spenta. Quel colpo di pistola risuona, quindi, nella interminata vastità dei nostri cuori cavi, incapaci di pompare il sangue della passione, come l’ultimo colpo di artiglieria mai sparato. Riconosco agli anni del terrorismo, ma anche a quelli delle stragi di Stato e della Guerra Fredda, una inarrivabile altezza di sentimenti. Errori e crudeltà inutili erano dettati da una volontà di sopraffazione, segno indiscusso di vitalità. Negli ultimi quarant’anni invece? Nulla. Solo qualche omicidio politico mirato, a ricordare chi comanda, scosse la putredine delle mozioni dell’animo. La morte di Giuliani, quindi, il corpo esanime a terra, il sangue, il carabiniere, la camionetta; i pestaggi susseguenti; tutto ha risvegliato in noi un mondo perduto e, oggi, inattingibile. Ci siamo attaccati a questa morte come assetati nel deserto: finalmente la vita! Il sangue! L’orrore, la paura! Il pericolo, la minaccia! La guerra! L’uomo è violenza, cioè vita, eppure nega a sé stesso la violenza e, quindi, la vita. Reprimere la propria essenza lo porta a costruire sopra questi episodi un mito fondativo: la sinistra, ma anche la destra che lo rinnega! D’altra parte, riflettiamo: in tutto ciò che si scrive come si etichetta l’interlocutore? O col termine comunista o col termine fascista o nazista et cetera. Ciò cosa dice, segretamente? Che il senso pieno della vita risiedeva nella violenza, nella disputa, nel confronto duro delle opinioni. Oggi, rammolliti in una pappa uniforme, esitanti (perché scientificamente impauriti dal Potere: è un Programma ben preciso) persino nel dare del trippone a un trippone, o del frocio a un frocio, o della racchia a un manico di scopa con le verruche, al massimo ci sfoghiamo a parole, anzi a fonemi digitali: e dove attacchiamo questi ansimi di violenza onde donargli una qualche credibilità vitalistica? A ciò che ricordiamo: il comunismo, il razzismo, il fascismo, il nazismo. Fra una o due generazioni non avremo nemmeno questi ricordi. I dialoghi nemmeno fioriranno più. Perché dialogare se tutto nasce e muore in una palude mefitica? Dove l’orgoglio, la lealtà, la forza delle idee senza un confronto con l’Altro? Il sangue di Carlo Giuliani riesce ancora a vivificare i nostri motteggi inconcludenti. Il suo corpo possiede il labile lucore d’una reliquia salvifica.

Annientare la passione è lo scopo ultimo del Potere. Il politicamente corretto a ciò mira: a neutralizzare gl'individui pericolosi. Non altro. Il maschio europeo bianco era l'unico a poter riservare grane. Ed è stato trasformato, perciò, in un innocuo castrone; tutto gli è stato rimproverato, oltre le soglie del ridicolo: patriarca tossico, guerrafondaio, sciovinista, omofobo, colonialista. La democrazia ha buon gioco: si fonda, infatti, sull'oro. La democrazia, perso l'afflato iniziale fondato sul sangue, inclina sempre alla plutocrazia. E per mantenerla occorre, quindi, dilavare ogni traccia e urgenza di sangue; e ogni fiore che il sangue concima: l'amore per la Patria, il culto degli antenati e della lingua materna, gli affetti familiari, il lavoro ben eseguito, l'arte. I castroni e le odalische, oggi, sono la maggioranza. Perduto quel mondo corrusco, in nome della pace, che pace non è, bensì eterna letargia, ci si avvia alla standardizzazione dell'hollow man, l'uomo vuoto, senza interiora e interiorità. A tale pupazzo si può far fare di tutto, persino rinunciare totalmente alla libertà. A cosa serve la libertà quando egli prova gusto nel cubicolo, nella tana, nello sgabuzzino? Egli nasce gobbo, prono, piccolo, smorto. Pare davvero l'homunculus; a questo tenero esserino è bastata paventare l'interruzione della catena di approvigionamento per indurlo al fanatismo da greenpass.
Alceste lo scrisse: per vedere l'homunculus novus in ginocchio basterà sbarrargli le porte degli ipermercati a negargli l'insalata in busta. E greenpass sia!

Ma cosa vuoi fare con questi omarini, con questi cialtroni! Cosa vuoi fare, dimmelo! Niente, cosa ci voglio fare ... neanche una zuppa ci puoi metter insieme! Le foto, signori, le foto! Guardate le immagini del mondo perduto! Confrontatele con i volti attuali! Volti? Intendevo dire musetti, faccine, rotondità bamboleggianti. L'assenza di spirito uniforma il fisico: maschi e femmine, giovani e vecchi si assomigliano. Le fattezze si ammollano, lo sguardo è vacuo come quello d'una mucca; cosa vuoi sperare da questa teoria di pupazzetti? Niente ... niente ... si fa per dire ...

Wilma Monaco, una delle ultime brigatiste in azione. Wilma, nome di guerra: Roberta, è sulle tracce di Antonio Da Empoli, consigliere economico di Craxi. Vuole ferirlo? Ucciderlo? Non interessa. Ciò che interessa è che una ventottenne, il 21 febbraio 1986, vanti ancora il fegato di impugnare un'arma contro l'Istituzione. Che sia una carnefice o una poveretta o una santa o una comunista qui non rileva: in questo blog si ragiona sub specie aeternitatis. Wilma si avvicina assieme al gruppo di fuoco; spara; Da Empoli è ferito; il suo autista, un poliziotto, risponde con veemenza; il gruppetto si scompone; solo Wilma ha la tenacia di esplodere una serie di colpi a copertura della fuga; poi, dolcemente, si affloscia, la guancia destra a sfiorare il marciapiede, il volto riverso contro l'asfalto, a negare l'ultima disfatta.

La violenza, la violenza! Alceste è un violento, è un codardo, un nazifascista, un nazicomunista, un passatista, un residuato bellico, un vigliacco! E sia! La verità, lo ammetto, non si accorda con i principi inventati di sana pianta da qualche filosofo sprovveduto nel XVIII secolo. La natura delle cose, cioè la verità, ama nascondersi, e coincide quasi mai colla nostra bontà, inventata anch'essa. Siamo buoni perché siamo vigliacchi, ecco il busillis risolto. Per questo invochiamo i santini a surrogare una forza che più non ci anima: Mussolini, Hitler, Franco, Guevara, Fidel Castro, i partigiani, i martiri cristiani, i sanfedisti, Carlo Giuliani. Ci meritiamo tutto, inutile battibeccare come polli da batteria. Vi metterete in fila e vi pungerete, come tutti. E sapete perché accadrà? Perché lo volete voi. Incredibile? No. Il vaccino è solo un mezzo per dominare. Ma questo dittatura nichilista sogna un mondo che si accetta, ogni giorno, entusiasticamente. Il cubicolo, la televisione, i social, lo sport, il rifiuto della cultura, l'annientamento del passato: quando mai avete abiurato? Mai. E ora avete il paradiso promesso, la Jerusalema. In cuor vostro lo anelate, da pervertiti quali siete. Le scaramucce a chiacchiere son solo un modo per ingannare e costruirvi un alibi epocale. Il vaccino ... il vaccino ... poi corrono a vedere le Olimpiadi! Ve la meritate la punturina, e l'Inferno oltre la punturina.

Ho l'animo deprivato, come dopo un elettroshock. La mia cerchia di fedeli si compone di tre o quattro persone. Da chi andrò? Cosa farò?

40 commenti :

  1. Vero vero...Persino Montanelli, da anticomunista qual'era disse che bisognava rimettere su il muro...ho appena visto Bruno Pizzul che fa la pubblicità a dazn...sulle prime ammetto, non lo avevo riconosciuto.

    RispondiElimina
  2. Buon giorno sig. Alceste. La punturina non la vorrei propio fare ma come tassista a Roma temo di sì. Mio nonno paterno era di Vallerano vt, quindi governo anche i castagni e 150 olivi dio caro. Pensavo che insieme a te e qualche altro "disadattato sociale" potremmo creare un gregge partendo con 6 fattrici per fare dell'ottimo formaggio.
    La veritá potrebbe puzzare e nascondersi tra le pecore? Mi preoccupa la gestione dell'ariete.!! Non ho esperienza. La mia @ è: filippi.lorenzogiuseppe@065551.it

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La punturina la farai, prima o poi. Guarda chi sono i capifila dei no-vax: dei vax dissimulati. A dirti la verità mi era venuta voglia di abbattere tutti gli olivi ... anche la provincia comincia a puzzare ... L'ariete dà sempre noie ...

      Elimina
    2. Perché la punturina è destino ineluttabile? Non si sa opporre un no definitivo?
      Mi licenzi? Mi trovo un altro lavoro!
      Non mi fai entrare all'università? Non mi iscrivo!
      Non mi fai accedere al supermarcato? Chiedo a qualcuno di comprarmi la robba!
      Mi denunci? Mi incarceri? E sia!

      Elimina
  3. cazzo Alceste, sempre fortunato - io non tengo più nemmeno lo specchio , e non per parlare, ma per sputarmi addosso...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Calma. Bisogna prendere il resto della vita con una benigna predisposizione suicidaria: a volte mi faccio grasse risate.

      Elimina
  4. Sulla perversione del mito fondante occidentale
    Tutte le culture hanno un mito di fondazione che dice loro chi sono, e il mito di fondazione dell’Europa moderna è negativo. Come si riconosce un mito fondante? Esso adempie tre funzioni:
    1) illustra l'origine e la struttura del mondo e della società
    2) individua il bene e il male ultimi, dalle cui definizioni discende la giustificazione morale di chi detiene il potere
    3) determina ciò che è ritenuto sacro in quella società.
    La storia della seconda guerra mondiale è diventata il mito fondativo dei moderni occidentali, dacché svolge tutte e tre le funzioni:
    1) Viviamo nel "mondo del dopoguerra". Le linee sulla mappa, le istituzioni, il senso dell'epoca attuale, tutto nasce dal punto di partenza della seconda guerra mondiale.
    2) Il male supremo sono i nazisti. Il bene supremo è opporsi ai nazisti. I valori derivati da queste definizioni sono l'antirazzismo, l'uguaglianza, la diversità, l'antinazionalismo e così via.
    3) L'unica cosa ritenuta sacra, che non può essere negata o derisa nell'Occidente contemporaneo, è l'Olocausto.
    Il problema è che tutte e tre queste funzioni sono retrograde, sterili, negative. Invece di un evento fondante di fertilità e nuova vita, c’è una conflagrazione di morte e distruzione. Invece del bene supremo a occupare il centro nella storia, c’è il male supremo: tutti sanno che Hitler, la personificazione del male, detiene il ruolo di protagonista nella storia della seconda guerra mondiale.
    Invece che essere qualcosa di misterioso e sublime, ciò che è ritenuto sacro (l'Olocausto) è un'oscenità grandguignolesca.
    Avere un mito di fondazione negativo significa che l'albero della vita per gli occidentali è avvelenato. La gente non se ne rende conto, ma i confini del pensiero ammissibile e l'orientamento delle idee all'interno del nostro discorso culturale, vengono tutti a valle del mito fondante della società. Finché la nostra comprensione di chi siamo è determinata da questo mito di fondazione negativo, l'unica direzione è verso il basso.
    Il potere della mitologia (in termini globali moderni, del branding pubblicitario) non è cosa da poco. Perdi il tuo mito fondatore, e perdi la tua identità. Quello che è successo agli occidentali è peggio: non abbiamo solo perso la nostra identità, ma siamo stati incatenati a una nuova, un'identità corrosiva e maligna che minaccia di sommergerci nell'autoannientamento.
    Abbiamo una nostra nuova, masochistica mitologia fondante che richiede continui, infiniti sacrifici , senza dare alcuna speranza positiva, di gloria. Deprimente[…]
    Il sottotesto è che la funzione principale dell'olocaustianesimo non è la commemorazione, ma la genuflessione al Potere.
    A differenza dell'Europa, l'olocaustianesimo non è il primo o più importante neomito fondativo negativo dell'America. Quell'onore va alla schiavitù e alla guerra civile. Il Sud, il male supremo. Lincoln, la figura sacra. Tutto si fonde in una nuova religione civica per dare l'opportunità ai bianchi scristianizzati progressisti e alla page di sentire l'attrazione divina di una chiamata più alta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono sostanzialmente d'accordo con quanto tu dici. Vorrei aggiungere una notazione: i nuovi miti fondanti faranno a meno dell'Olocausto e dei nazisti cattivi. Perché il tempo non passa invano, perché un mito fondativo deve vantare potenza simbolica e l'Olocausto, a esempio, è solo un fatto storico. Peraltro, anche se molti non sono d'accordo, è in via di dissoluzione anche l'Ebraismo. Il rabbino, insomma, intralcia la via verso il sol dell'avvenire. E il sol dell'avvenire vedrà la fusione dei monoteismi in una medesima zuppa polcor.

      Elimina
    2. L'Olocausto da fatto storico, ora che non ci sono praticamente più testimoni di quell'epoca, lo stanno facendo diventare una fantasmagoria: vedi i pellegrinaggi quasi obbligatori di ogni scolaresca ad Auschwitz, i film sempre più polarizzati su bene/male assoluti, l'anatema e il carcere contro chi provi a sviare dalla storiografia ufficiale dell'evento, la santificazione della Segre, i musei dell'Olocausto in posti che nulla c'entrano con esso tipo il Canada o il Giappone.
      Con il galoppare della fantasia a briglia oramai sciolta, il fenomeno assumerà i contorni di una mostruosità lovercraftiana di male inenarrabile. Ricordiamoci che il suo scopo è impedire lo sdoganamento del nazionalismo. Se l'Olocausto comincia a sbiadire, dare del razzista, fascista, nazista al non allineato non sarà più la condanna esiziale che è oggi.

      Concordo però che al momento in Italia vi siano altri miti fondanti, e l'Olocausto vi giunga per lo più come sciacquio sul bagnasciuga, d'onde che hanno il loro epicentro e creano sconquassi altrove, più a nord e ad ovest.
      Il mito di fondamenta, positivo, è il Risorgimento, con i patrioti, i fratelli Bandiera, Manzoni che bagna i panni in Arno e norma l'italiano, Garibaldi e Cavour ecc.ecc. Vedere il libro Cuore dove se ne illustra tipo umano e visione del mondo che questo mito fondante plasma.
      Sorvolando convenientemente il periodo tra le due guerre comprese, un nuovo mito fondante sorge con la storia della repubblica fondata sulla resistenza al regime cattivo. Questo mito è ancora da un lato positivo, attivo (si cerca di vedere una parziale vittoria in una disfatta), ma dall'altro lato crea lacerazioni interne.
      Si viene poi a un terzo strato di mitologia fondante emerso negli ultimi decenni, negativo: c'è sempre una situazione di crisi, politica (1992) o economica (2008-2011), dove molto viene addossato all'irresponsabilità delle generazioni precedenti. Adesso invece sarebbe il momento di espiare, di tirare responsabilmente la cinghia, di fare l'unica cosa ragionevole, dar via ricchezze e alcune libertà. Tutto questo specie dopo la caduta del governo Berlusconi nel 2011, e il lungo casino seguitone in cui versiamo ancora oggi. Questo mito fondante, narrazione se vogliamo, del tutto negativo, la possiamo vedere influenzare ad esempio quella discussione che pubblicai qui tempo fa su un post precedente, con TERRONE NAIF, BAUSCIA e compagnia.
      Questa, à mon avis, la stratificazione del mito in cui si compone la coscienza collettiva italiana attuale. Uno positivo, il risorgimento, uno divisivo, la resistenza, uno negativo, la crisi. I media giocano su questi tre registri per installare negli italiani l'identità etnica di sé stessi. Il mito positivo è usato per rinforzare la rispettabilità delle istituzioni opprimenti, il mito divisivo per demonizzare possibili opposizioni ad esse, il mito negativo infine prescrive la condotta (remissiva) da seguire.
      Ovviamente l'incantesimo collettivo si crea solo alla presenza del bardo. Chi non guarda tv e non partecipa ai social media non risente delle malie della mitologia e può osservare quest'ultima distaccato.

      Elimina
    3. Credimi: di Risorgimento, Resistenza, Olocausto non frega più niente a nessuno. Si tratta di santini cioè di figurine spendibili per una litigata su twitter o facebook e basta. Di Resistenza, Bella ciao e deportati ne so più io di cento Veltroni messi insieme. Dileguati gli ultimi superstiti, vi saranno altri miti da mettere sull'altare ... questi li hanno esauriti a furia di strofinarseli addosso.

      Elimina
    4. Allora vai a spasso osannando platealmente i nazisti e vedi che succede.
      Ci sarà inevitabilmente quello che, alla ricerca dell'approvazione collettiva, ti verrà contro a muso duro, Vauro style. Per lui è una win-win situation. Lo può fare perché la narrazione imposta, quella che aleggia nell'aria, demonizza i nazisti.
      Poi nell'affrontare i fatti quotidiani si ostenta indifferenza a queste tematiche ideologiche, ma nessuno si sognerebbe di mettere in discussione le sentenze partorite nel salotto di Myrta Merlino, che guida la gente a interiorizzare la lista di quello che il potere autorizza a dire e non dire, a pensare e non pensare.
      Se invece vai in giro ad esaltare che sò, i cannibali (chi preferirebbe essere catturato dai cannibali piuttosto che dai nazisti?), ti prenderanno con simpatia per uno svitato, ma nulla più. Perché contro i cannibali nulla gli è stato inculcato.

      Elimina
    5. Anche Roma nacque su un mito di sangue, ma sangue sparso in un punto che qualsiasi romano poteva additare all'orizzonte, anche falso, anche inventato, anche a casaccio. L'Italia rifondata sul passaggio di un fronte militare (di altri popoli), invece che su un sacello, è condannata a guardare le nuvole fino al prossimo spargimento di sangue.

      Elimina
    6. La storia di Romolo e Remo così com è ce la racconta Livio in ab Urbe condita, non credo sappiamo cosa si raccontassero i romani nell'epoca di massimo fulgore delle loro virtù civiche, fino alla conquista della Grecia più o meno. Romolo segna il pomerio ed ammonisce che nessun intruso dovrà oltrepassarlo, ne fa le spese tragicamente il fratello Remo. Entrambi figli di Marte. Vi è in conseguenza gran copia di sacrifici ed esempi di virtus, dignitas e gravitas, Et facere et pati fortia Romanum est.
      Pare che a 12 anni Nietzsche volendo dimostrare il proprio coraggio e il fatto che la storia di Muzio Scevola fosse verosimile, mise il palmo della mano su un fuochetto creato con alcuni cerini, impassibile senza fare smorfie di dolore. Solo il pronto intervento del direttore della scuola gli evitò ustioni serie.
      Sulla Resistenza, mezza Italia crede di aver vinto, è scritto in calce sulla costituzione. Immagino per loro sia galvanizzante. Poco importa che con la Germania ormai occupata, e Hitler a morire di lì a pochi giorni, il Nord Italia era ancora largamente nelle mani dei tedeschi.

      Elimina
  5. In questi casi la fuga è viltà? E dove?

    RispondiElimina
  6. L'argomento del giorno è senza dubbio il green pass ossia l'obbligo vaccinale. Sull'argomento si è detto di tutto ed il contrario di tutto tirando in ballo propositi malthusiani, sterilizzazioni di massa, transumanesimo, nanochippazione, controllo mentale,... non voglio né sostenere né criticare alcuna di queste ipotesi ma forse la verità è più semplice di quel che possa sembrare; i cani da pastore ossia i vari Burioni, Crisanti, il generalissimo, il ministro senza speranza etc... e tutti quelli che appaiono in televisione o sui social per lo spot quotidiano, stanno semplicemente abbaiando al gregge per censire quanti castroni e quante pecorone si mettono in fila e per verificare l'eventuale presenza di arieti residui (prendo in prestito l'immagine da Lorenzo74). tutto qui.
    I casi avversi, effetti, effettini ed effettacci ci sono già e ci saranno sia a breve che al lungo termine, verranno giustificati in un modo o nell'altro ma sia il virus che il vaccino non provocheranno l'attesa (auspicata?) zombie apocalypse stile "La città verrà distrutta all'alba".
    Un'Apocalisse Zombie c'è già e pure da parecchio tempo, basta guardarsi attorno... peggio di così!

    PS. Siamo molti di più rispetto alle tre o quattro persone che commentano; ci nascondiamo perché, essendo i pochi ancora in possesso di un cervello, temiamo che ci trovino gli zombie col camice bianco e la siringa o il loro personale ausiliario.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A proposito dell'Apocalisse: avete mai provato a far sparire la carogna di un cinghiale? Io sì, ed è stata dura. Dopo poche ore al sole puzzava da far spavento, muscoli ossa denti ... quella bestia pesava un accidenti. Dovevo sotterrarla? No, poiché gli altri cinghiali l'avrebbero dissotterata per mangiarsela ... gettarla nel fosso sottostante? Troppo lontano. Così l'ho rimorchiata come Achille fece con Ettore sino a un campo abbandonato e lì l'ho lasciata. Capito? Una bestia di cinquanta chili. Figuriamoci tre miliardi di morti. Sarebbe il collasso definitivo e non servirebbe certo il ritiro esclusivo di qualche Elon Musk a sfangare le pandemie derivate dalla moria di massa. Più ragionevole il telefilm "Utopia": sterilizzazione in conseguenza del vaccino. Una dolce ritirata dell'umanità verso i 500.000.000. Una demolizione controllata da un blando feudalesimo. Perfetto. Questo è possibile e, forse, sarà così.

      Elimina
    2. Beh Alceste, lei merita una tirata d'orecchie, questa volta: lei ha accollato mezzo quintale in putrefazione su di un demanio non suo, creando ai fatti una discarica abusiva.
      Avrebbe dovuto seppellirlo sul posto, ma capisco che scavare una buca profonda 2 metri e mezzo almeno, quindi scavare anche una rampa connessa, specie col sole d'estate, è una fatica proibitiva.
      Avrebbe dovuto invece chiamare la nettezza rurale (o come si chiami la nettezza urbana in campagna) e far fronte alle relative spese di chiamata.
      Lei ha preferito la soluzione individuale, scrollarsi il problema di dosso nella direzione che offriva meno resistenza, cioè il campo abbandonato. Per la comunità nulla è cambiato, è rimasta gravata di un cinghiale morto. Avrebbe dovuto sacrificarsi e risolvere la grana, con la piena consapevolezza di una perdita netta, in tempo, denaro, fatica, irritazione, senza averne nulla in cambio.

      Elimina
    3. In Italia funziona così: paghi per non avere nulla in cambio. In più, cercando di metterti in pari con la burocrazia, rischi l'osso del collo (dov'è il bollo Y? la concessione X? ...).

      Elimina
    4. Pensavo venissero semplicemente con il camioncino dell'ama, lo issano e se lo portano via.

      Elimina
    5. Macché, quelli esigono scartafacci e conseguenti dollari.

      Elimina
  7. Beh, con tre miliardi di morti arriverebbero le pandemie... si, ma quelle vere, mica quelle mediatiche!
    Ai fatidici 500 milioni ci si tornerà ma, come dici giustamente, in dolce ritirata, sarà una decrescita felice, lieve come un passo di danza... il giro di una danza e poi di un'altra ancora e tu del tempo non sei più... no, troppo dignitosa, più che un'apocalisse con totentanz in fa# minore, il tutto verrà accompagnato dai recitativi dei Fedez e degli Achille Lauro.
    Quanto alla sterilizzazione, il vaccino darà una mano ma il grosso è già stato fatto tramite la castrazione culturale in corso da decenni; una cultura castrata e castrante non è in grado di produrre nulla ed inibisce ogni forma di fertilità, da quella artistica a quella biologica.
    Stiamo facendo semplicemente la fine dei ratti di Paradiso 25.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ai topi di Paradiso 25 mancava un tratto essenziale: la guerra. La guerra non è bella, reca lutto e dolore, però consente di vivere. Spiace dirlo. L'eliminazione del conflitto, a qualsiasi livello esistenziale, porta al collasso interno della società.

      Elimina
    2. la foto:
      https://www.maurizioblondet.it/ddl-zan-bagno-di-sangue-in-vista/

      Elimina
    3. La guerra, ossia un nemico esterno, avrebbe sicuramente giovato alla società dei topi (l'esperimento si chiamava Universo, non Paradiso... lapsus, Dante non c'entra niente coi ratti) per un motivo semplice: la ridefinizione dei ruoli.
      La catastrofe è stata provocata da una sorta di morte entropica, l'esaurimento dei ruoli sociali disponibili, cui segue l'assurdo logico esprimibile come chiunque è uguale a chiunque altro.
      è esattamente quello che sta accadendo nel consorzio umano odierno; l'uno vale uno i.e. l'uno vale l'altro ossia 1=2 e dall'assurdo segue qualsiasi cosa:
      Il maschio è uguale alla femmina, l'autocnono all'alloctono, il giovane al vecchio e se qualcuno sostiene di essere Babbo Natale, la Befana o il Coniglietto Pasquale chi sono gli altri per giudicare? il Papa? neppure quello, visto che la compresenza di due papi sancisce la fungibilità persino di tale figura.

      Elimina
    4. Se non hai la guerra, o il conflitto (anche ideologico e intellettuale), la definizione dei ruoli viene perduta.
      Quando hai, di conseguenza, una sommatoria di castroni tutti eguali, anche la logica va perduta e si entra nel Carnevale della sensatezza.
      Che il Gay Pride o le Olimpiadi o la scuola siano ridotti a ridicoli Carnevale non è un caso.

      Elimina
  8. A proposito di amici: Ise, Hermannus Contractus e altri, non si sentono più, chissà come mai...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ise ha rinunciato per colpa dell'identificazione google, non so gli altri.

      Elimina
    2. manca anche sed vaste/max dewa, senza il suo apporto tutta una serie di tematiche perde nettamente di profondità.

      Elimina
  9. L'operazione di sterilizzazione - non soltanto biologica - avanza a passo spedito da tempo, anche e soprattutto attraverso l'approvazione di autentiche mostruosità giuridiche.
    Le leggi contro lo stalking, il codice rosso, l'antisemitismo, ogni forma anche semplicemente pensata o non pensata di sedicente violenza e chi più ne ha più ne metta.
    Obiettivo amansire, svirilizzare...insomma una sorta di sbiancamento anale degli istinti.
    Altrimenti il rischio è trovarsi la digos in casa o un bel accertamento fiscale; vuoi non avere qualche multa dimenticata nel cassetto o un muro non condonato.
    Immagino avrete visto il trattamento riservato ai vilipendiosi di Sergio nostro.
    Metodo semplice e straordinariamente efficace tanto che persino nel linguaggio di tutti i giorni sei condizionato dal non usare atteggiamenti o parole a rischio denuncia.
    La giurisprudenza di nuovo conio verte sulla "sensibilità" della parte offesa, dove anche il classico immarcescibile vaffà potrebbe offendere il gay di turno.
    Il tutto ovviamente condito dai buoni sentimenti, dal senso civico, dal rispetto delle regole.
    Sono talmente bravi da aver rispolverato persino la vecchia cara "morale" che pensavamo fosse finita in qualche scantinato con le copie stinte di Lotta continua.
    Un caro saluto a tutti dal mondo acromatico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il commento sottostante è stato eliminato perché doppio.
      La sterilizzazione avanza, pare inevitabile. L'importante è conservare il più possibile, proteggere il fuoco sotto la cenere.
      E ricordarsi che l'antisemitismo, l'antirazzismo e via cantilenando sono mezzi e non fini. Utilizzati col consenso delle categorie prsuntamente offese che, peraltro, godono di tale insperato occhio di riguardo epocale.

      Elimina
  10. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  11. "Annientare la passione è lo scopo ultimo del Potere"

    Hanno anche tolto la possibilità di sbagliare e crescere.
    Togliendo la passione e l'errore praticamente si narcotizza l'anima.
    Et voilà società robotizzata, smidollata (leggere le bellissime istantanee del titolare del blog, sullo stato pietoso delle persone)
    I come, dove, quando, mandanti, sicari ecc sono bene illustrati dagli scritti dello Stimatissimo Alceste

    Per quanto mi riguarda credo che farò la fine dei miei antenati Catari, sicuramente combatterò e MAI per nessuna ragione farò il downgrade liquido.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti viviamo sotto narcosi.
      Questi due anni sono stati letali. Ci hanno spossessato del nostro ruolo nella società, nel mondo, nella vita - togliendoci, al contempo, la forza di attori dell'eternità.
      Risultato: un branco di smidollati da poltrona.

      Elimina
  12. Uno di questi su youtube ha pubblicato un video tempo fa in cui criticava la polizia che ballava una coreografia che a lui pareva basata su simboli massonici.
    Adesso ignoti gli hanno appena vandalizzato una casa in campagna che si è appena comprato, imbrattato i muri e la macchina con scritte tipo "pedofilo" anche sulle case dei vicini.
    C'è il video delle telecamere di sicurezza fuori della casa, una cosa tipo "suicidio" David Rossi, con l'energumeno che emerge nella notte per controllare il cadavere:

    https://odysee.com/@ComputingForever:9/A-Message-to-My-Harassers-Broadband-High:2

    Roba da Eyes Wide Shut, sono risaliti all'identità, al fatto che avesse appena comprato una casa nuova, c'è tutta una premeditazione dietro. In campana Alceste, quando il numero di visitatori online salirà troppo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando mi sembra una roba da gendarmi.
      Le cose che ti rovinano la vita sono altre: basta un trojan, un giornalista e un magistrato. Non ti rialzi più.

      Elimina
    2. L'intimidazione con i pezzi piccoli funziona benissimo: "sappiamo chi sei, dove abiti e come vedi abbiamo pochi scrupoli a usarti violenza fisica (vandalismo) e simbolica (calunnie), inoltre non saprai mai chi siamo, abbiamo risorse e possiamo 'attenzionarti' per anni finché non ti sottometti".
      Puntare allo scandalo invece, con il trojan da impiantare, le ore di lavoro della polizia postale e del giudice, il processo e tutto mi sembra una soluzione assai più esosa. Credo possano potenzialmente riservarlo a chi è già esposto e ha costruito un po' di credibilità pubblica attorno a sé, penso a Marco Mori o quello di byoblu. Ma anche in questi casi non credo poi che chi li segua ci caschi, si rischia di creare dei martiri. Forse è fattibile creare scandalo per eliminare chi è addentro al sistema ma è refrattario al nuovo corso, giudici o politici battitori liberi, questa gente qua.

      Elimina

Siate gentili ...