01 giugno 2020

La città dalle nove porte [Nachtigall]


di Nachtigall 

Baikal 

Il mozzicone di candela, che si spegneva a poco a poco nel candeliere contorto, illuminava debolmente quella misera stanza, nella quale l'assassino e la prostituta, per una strana combinazione, s'erano uniti nella lettura del libro eterno

F. M. Dostojevskij

Ovunque si volga lo sguardo è deserto di ghiaccio e neve, lo stesso sole, pure bellissimo in cielo, pare da giorni sorgere di controvoglia, con una comprensibile fretta di dileguarsi dietro l'orizzonte. L'elettricità, sull'isola dove mi trovo, non è comparsa che con il nuovo millennio, suggello di fuoco a conclusione definitiva di un'epoca. Nei pochi villaggi, gli alberghi costruiti dai cinesi risaltano come note stonate in una composizione altrimenti divina. In questa terra di confine ancora regnano forze primordiali oscure e l'uomo si inchina alla di loro superiorità. Ma il limite che questa terra segna è nel tempo più che nello spazio: da una parte vi è il passato, dall'altra, oltre, l'oblio. Intorno a me è la stessa pace che si deve provare in fondo all'oceano.Una folata di vento gelido mi scuote dai miei pensieri: presto farà notte. Ne va una buona oretta per tornare al villaggio. Mi metto in cammino, di ottimo umore.
Vedendomi arrivare, L. esce dalla banja e mi si fa incontro. Un brivido mi percorre la schiena, d'eccitazione e di freddo.
Priviet”.
Slacciandomi il colbacco e abbassandomi la sciarpa, avrei sorriso di rimando, se solo la condizione dei muscoli facciali l'avesse consentito. “Già qui? Ho appena acceso. Tra venti minuti possiamo entrare“. Dentro la casetta di legno, anche se non ancora dentro la banja vera e propria, dopo pochi piacevoli attimi, il troppo caldo velocemente diventava fastidioso. Sebbene molto irriggidito mi spoglio rapidamente, rimanendo in magliettina. Mi dò un'occhiata intorno. Sulla mia destra, un appendiabiti e sotto una scarpiera con infilate dentro varie paia di ciabatte di diverse misure e colori. Per quanto mi riguarda – rimango scalzo. Non troppo avanti una porta semisocchiusa lascia intravedere un'altra stanza, un piccolo spogliatoio, con asciugamani e lenzuola pulite e un cesto per la roba sporca, da cui si accede a quella che io chiamo „camera di primo raffreddamento”, quella di secondo essendo il mondo esterno. Il pavimento qui è formato da assi di legno leggermente distanziate fra loro, l'acqua della doccia potendo così direttamente finire sul terreno sottostante, emanante un certo freddo contrastato però abbondantemente dalla prossimità del forno acceso della banja. Oltre alla doccia (un tubo da cui girando una valvola si può far uscire dell'acqua) ci sono dei secchi in metallo, di cui uno appeso in alto alla parete, riempibile all'occorrenza di acqua gelida tramite un rubinetto nelle prossimità e rovesciabile comodamente sulla propria testa per mezzo di una corda. In un altro secchiello ci sono rami secchi di betulla, altri due o tre sono vuoti. Dalla camera “di primo raffreddamento” si accede finalmente alla banja. Alla mia sinistra invece è un salotto: un divano e credo vi fosse anche un televisore. Poi al centro un tavolo abbastanza grande, per otto o dieci persone, delle sedie ed infine una piccola cucina. Nell'angolo, accanto al divano, un lettino per massaggi, di quelli portabili, smontato. Dipinti del lago senza alcun valore ed una riproduzione di un Roerich ci osservano dalle pareti. Sul tavolo ci sono dei cetrioli in salamoia, del salo speziato con abbondante aglio, pane nero e, sovrana, una bottiglia di vodka, la cui forma rassomigliante un fallo eretto non tragga in inganno, giacché si tratta solo del contenitore: non c'è simbolo più loquace per rappresentare la neoprimitiva ginecocrazia odierna. Mi immagino l'etichetta: liquido solvente, versare un po' di volontà e lasciare a macerare per quindici minuti a temperatura né calda né fredda; la dissoluzione è servita, bere, se possibile, tutto d'un fiato. In cucina bolle un samovar. Mi viene in mente un quadro di epoca sovietica nella mia cameretta sull'isola Vasilevskij, a San Pietroburgo, dove mi rinchiusi per un mesetto anni addietro. Vi è rappresentata questa scena: ad un signore distinto viene offerto un bicchierino di vodka e lui scansandolo con un gesto netto della mano e del braccio risponde: niet. Ad un'occhiata più attenta, quasi il ricordo del distinto signore li avesse disintegrati, mi accorgo che non vi è nulla di tutto ciò: niente salo, niente vodka, niente samovar. Sul tavolo c'è solo qualche porzione monouso di miele, di marche differenti, e due tazze sporche del tè del giorno prima.
Accendo il bollitore elettrico. “Vuoi?“ “Davaj “. Lo spengo poco prima che bolla l'acqua, che verso nelle tazze, avendo cura almeno di cambiare prima le foglie. Ci sediamo. Secondo la saggezza estremo orientale pare che si possa arrivare all'illuminazione semplicemente imparando ad eseguire alla perfezione il rituale della preparazione del tè. La cosa, chissà perché, mi dà in quel momento da pensare. “Hai trovato l'incenso e le candele?“. L. sorride felice, togliendosi degli oggetti dalle tasche per mostrarmeli. Li appoggia sul tavolo ed io li raccolgo. Il sole fuori è scomparso. Attorno a noi il silenzio discretamente sussurra inni alla grandezza: mi ricordo di qualcosa di importante. Spengo la luce, nella sala è buio totale, accendo l'incenso e qualche candela. Respiro a pieni polmoni l'aria profumata e umida. Il forno è ormai acceso da un po' e forse ci si potrebbe far la sauna dal divano. “Andiamo?“ “Poshli!“.
Nudo fuori dalla casa osservo il fumo che si innalza dal mio corpo accaldato. Lo seguo con lo sguardo, fino a trovarmi faccia a faccia con un meraviglioso cielo stellato. “Scendi pure, in questo momento sono un Tuo pari“. Così vado vaneggiando per un minuto abbondante. 

La Piccola Morte

“... Ti faranno fumare / per farti sognare che / il futuro od un „messia” / presto tutto cambierà. / Ed avrai come vanto / una nuova condanna / ti diranno che il vento è / il respiro di una donna / per far sì che un lamento, uno solo / copra ogni tormento di un velo. / Ma se tu rifiuterai / di giocare all'attore / forse un libro scriverai / come libero autore. / E tu forse parlerai / di orizzonti più vasti...
Lucio Battisti

Ieri notte ho fatto un sogno. Mi trovavo ad una festa che durava Dio sa da quanto tempo, chi beveva, chi conversava. Non c'era allegria, anzi direi che si continuasse stancamente a festeggiare per inerzia. Del resto, non so nemmeno che cosa si festeggiasse, può darsi che io fossi un imbucato? E perché mai, poi? Non ricordo, però ad un certo punto qualcuno mi si è avvicinato e mi ha informato che in un'altra stanza un Santo moriva a causa di gravissime ferite e mi intimava di andarlo a visitare, prima che fosse stato tardi. Conoscevo questo Santo di nome, le sue opere l'avevano reso una persona molto conosciuta anche in ambito profano, del resto a me risultava fosse già morta da un pezzo, ma si sa che i sogni a volte seguono delle logiche particolari. Non mi conosce nemmeno - pensavo - perché dovrei importunarlo in un momento come questo? Capivo però di ragionare in maniera miope e ben presto mi sono persuaso della necessità di fargli visita all'istante. Troverò qualcosa da dirgli, mostrerò il mio sincero dispiacere per la sua sorte e lo pregherò di insegnarmi qualcosa – così ragionavo, facendomi coraggio. Nel frattempo il mio informatore era scomparso, cosicché ho iniziato la ricerca di quella stanza da solo. Girovagavo con l'impressione di essere sempre vicino, in realtà mai arrivavo. Curiosando per l'ambiente circostante, mi distraevo continuamente e il posto assumeva sempre più le sembianze di un labirinto. Ad un certo punto, lungo il corridoio, alla mia sinistra, una porta aperta: una taverna. Ho deciso di entrare, per chiedere indicazioni, ma il posto era deserto, le sedie sul tavolo davano l'impressione che si aveva sbaraccato, dimenticandosi forse di chiudere. Solo, uscendo, ho udito dei rumori, forse di stoviglie, provenire dalla cucina, ma avevo deciso a questo punto di non disturbare. Proseguivo quindi le ricerche, mi trovavo a quanto pare in un edificio immenso. Qualcuno finalmente si offriva di accompagnarmi. Camminavo dietro questo sconosciuto quando, passando accanto ad una stanza, ho sentito una musica che mi sembrava di conoscere fin troppo bene, colpi venivano dati ritmicamente, veloci e decisi, a far da sottofondo a miagolii osceni. Ricordo bene di aver qui sorriso come un bambino. Passando oltre, finivamo con il ritrovarci, seguendo il corridoio, accanto alla stessa stanza, solo dalla parte opposta. Accortomi di una fessura nel muro, volevo sbirciare ma la mobilia faceva ostruzionismo. Una domanda amletica mi tormentava: è bella o non è bella? Quando questo assillo si è quietato nella mia mente, mi sono accorto che la guida era scomparsa. Idiota! - mi sono detto, mettendomi a correre e raggiungendo velocemente un punto in cui il corridoio si divideva in tre. Tre porte davanti a me si richiudevano in quell'istante, come se proprio in quel momento qualcuno, per ciascuna delle tre porte, fosse passato oltre. Ne ho aperta una, ma non si vedeva più nessuno. Proseguendo, oramai senza fretta, sono arrivato in un ufficio, un archivio. C'erano raccoglitori ordinatissimi e tutti ben etichettati sugli scaffali, e anche ve ne erano di impilati sulle scrivanie, pieni di documenti, e altri aperti, come se qualcuno stesse facendo delle ricerche. L'ufficio era vuoto. Mi sono soffermato su una scrivania per studiare i raccoglitori; erano in perfette condizioni, sebbene pieni non contenevano ciascuno un foglio di troppo, avevano l'aria di essere stati maneggiati diverse volte, ma da mani molto delicate. Osservando poi la calligrafia sulle etichette mi sono convinto in maniera inequivocabile che poteva trattarsi solo di una donna. Mi sono messo così a fantasticare sul volto di questa archivista, e tanto più mi sforzavo, tanto più mi accorgevo che il Santo svaniva, la presenza che avevo avvertito costantemente fino ad ora si faceva sempre più flebile, capivo anche che stavo per svegliarmi e che ormai era tutto perduto.
Sdraiato sul divano, richiudendo gli occhi, devo aver pensato di meritare una medaglia alla cretinaggine; se si fosse trattato del bardo, avrei vinto una dannazione d'oro. Toltomi il cuscino da sotto la testa, l'ho scaraventato contro la parete: al diavolo! Certo era di vitale importanza sapere che volto avesse un'archivista immaginaria! Se io fossi tanto stupido da non comprendere, allora mi sarebbe perdonato. Ma perseverare pur vedendo, questo è diabolico. Un brivido di freddo mi ha attraversato il corpo, alzandomi. 

Il Rituale 

Una forza portentosa mi sbatte da una parte, solo per infrangersi sullo scoglio di un'altra forza, di uguale entità ma di direzione opposta. Appoggio la Tua mano destra sul mio petto e la mia mano destra sul Tuo, all'altezza del cuore. Liberi, possiamo sederci come unità androgina sul Trono della Città dalle Nove Porte, oppure separati, diventarne schiavi, possiamo ascendere ma possiamo anche discendere. “Ricordati perciò di respirare. Uno, due, tre - inspira. Quattro, cinque, sei - espira”. “Fino a che i nostri respiri non si fondano in uno e l'espirazione con l'inspirazione diventi una cosa sola”.
Immobile, mi sento come schiacciato. In mezzo a due fuochi, il rischio è di rimanere ustionato.
Di cosa hai paura?“. Con uno sforzo sovraumano mi impongo di non abbassare lo sguardo. Le fiamme nel frattempo hanno fatto saltare tutti i circuiti. “Qual è il tuo limite?“. Per quel seno, un Re avrebbe abdicato al suo Regno. Non è difficile immaginare com'è cominciato il processo che ci condurrà alla fine dei Tempi. In quegl'occhi ho visto l'abisso, tutta la storia passata e futura del mondo. Ancora un passo, come da rituale. “Di cosa hai bisogno?“. Di niente più mi importa - potrei essere già morto. Istanti senza tempo non scorrono, a me pare di essere il Tuo corpo che vibra e sussulta. Eppure non c'è più nemmeno contatto fisico. Sfioro qualcosa ad uno o due centrimetri da Te, che sembra interamente rivestirti. Non lo vedo eppure c'è: si percepisce e se ne osservano gli effetti. “ Io sono Te, Tu sei me, e non c'è fra di noi alcuna differenza".
Queste parole cadono come un fulmine che in un solo attimo squarcia una quercia secolare, ma non segue un tuono: è silenzio di tomba.
Ora una mano preme sul collo, l'altra afferra la testa per i capelli. Mi sembra che tutto il mio essere si riduca a quelle due mani. “Ricordati di respirare” mi ricordo di aver detto. Il respiro si è fuso, io non esisto più. „Io” non esiste più.
Ricordo quelle guance rosse, le labbra come se sorridessero, uno strano venticello e una musica celeste. Hanno tremato per quella le mura del Paradiso. Invece io no: ero lì, fermo immobile come l'Eterno. Come se fossimo eterni.
Quando finalmente hai riaperto gli occhi, l'ultima candela si stava lentamente spegnendo. La tempesta era passata, e il sole, vinta finalmente l'oscurita', si avviava tranquillo alla conquista della volta celeste.
Grazie, Signore, per tutto questo: infinitamente grazie e a buon rendere. 

Note estive su impressioni invernali 

Un oceano di silenzio scorre lento / senza centro né principio. / Cosa avrei visto del mondo / senza questa luce / che illumina i miei pensieri neri?
Franco Battiato

Quando prendevo questi appunti, sullo specchio davanti a me pareva che ci fosse riflessa una scritta: “Rym”, vale a dire “Roma”. O era “Myr”?

54 commenti :

  1. La vita non ha più senso, ormai.

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    1. al contrario:

      for (0:infinity)
      {
      1- periodi felici generano uomini molli;
      2- uomini molli generano tempi difficili;
      3- tempi difficili generano uomini forti;
      4- uomini forti generano periodi felici;
      }

      siamo nella fase 3, c'è un sacco da fare prima di ammazzarsi.

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    2. Bellissimo! Bravo! Grazie per lo sketch :)

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  2. ebbravo Nachtingall che ha gli incubi e le visioni!
    Sei per caso slavo?

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    1. Caro barabba,
      sono nato in Italia da genitori italiani, a diciassette anni per non dover finire il liceo e anche per ragioni profilattiche (un distanziamento "sociale" ante litteram, a salvaguardia di una seppur minima integrita') ho colto la prima occasione plausibile per svignarmela. Tempo fa avevo coinvolto tutti i parenti per stilare un albero genealogico, riuscendo a risalire fino a inizio Ottocento ma non oltre: di sangue slavo non ne risulta.
      Una persona a me molto cara mi ha definito "un'anima russa in un corpo italiano", ma concordo solo parzialmente con questa definizione. Di tipicamente slavo ho forse acquisito un certo "spostamento" mentale.

      Ottima la formulazione matematica della dottrina del tempo circolare, qui sopra. La riciclero'.

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    2. Ho chiesto se sei slavo, perché mi sembra tu scorrazzi per tutte le russie.
      "Spostamento" mentale nel senso della tipica follia slava? Penso ai calciatori tutto genio e sregolatezza che vengono da là.
      O anche alle bande di serbi rapinatori di banche, i più scavezzacollo.

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    3. Beh, scorazzavo... Ora chi lo sa.
      Sì, mi riferisco alla tipica follia slava.

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  3. Complimenti per il racconto, mi sono permesso di copiare la citazione del grande Fedor perché capita a proposito di una recente conversazione con una mamma che attraversa un periodo molto brutto. Mi hai fatto ricordare la prima volta che entrai in una sauna russa e non compresi subito l'uso delle frasche di betulla ,poi vidi il " massaggio " sul corpo stremato dal vapore e mi fu chiaro il concetto. Per ristorarmi all'aperto non usai vodka ma il kvass quasi analcolico
    A volte la felicità non la si apprezza quando si presenta,ma il suo ricordo ci tiene compagnia per sempre.
    Antonio

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  4. Caro Nachtigall,
    che piacere ritrovarti in prima pagina, e bravo Alceste che da' spazio alle esperienze dei suoi lettori. 
    Questo scritto giunge a fagiuolo quale boccata d'aria, anzi d'ossigeno. 

    Dunque questo e' il rituale di cui parlavi tempo fa in un commento. Sembra un rituale di Alchimia Interna taoista, pratica di salute molto efficace, tra le altre cose, naturalmente poi passata anche in certe scuole buddiste e viceversa. In Cina tutto cio' passa sotto il termine di "corrente misterica", presente anche in Giappone nella corrente Mikkyo (spesso tradotti come tantrismo, ma sono un misto di buddismo, taoismo, sciamanesimo…). Probabilmente quello di cui parla Evola nel libro che citavi e' legato a cio'. 

    Mi sorgono spontanee un paio di domande (mi limito a queste): in quali termini viene definito tale rituale: tantrismo? Poi, se ti va, in due parole, a cosa ti riferisci con "la citta' dalle nove porte"? Mi ricorda tanto qualcosa...
    Ise

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  5. La cosa piu' bella per me e' l'area geografica di cui parli.
    Baikal per qualche tempo fu una delle mie mete ideali di viaggio, ma non ci sono mai arrivata; il posto piu' vicino da me raggiunto e' stato Hailar, un distretto nella zona nord occidentale della Mongolia Interna, non lontano dal confine con la Russia e la Mongolia. 

    Il mio interesse per Baikal nacque quando seguii un corso di lingua mancese, lingua morta e sepolta, eravamo quattro gatti. I mancesi, l'antico popolo Jurchen, regnarono tre secoli in Cina con la dinastia Qing, l'ultima dinastia imperiale; erano originari proprio dell'area del lago di Baikal. Dopo aver imparato l'alfabeto, il professore ci sottopose il testo da tradurre esordendo cosi': non esistono testi di grammatica mancese, per la traduzione di questo brano dovrete andare a intuito. Ahah fu la piu' bella esperienza di studio linguistico. 
    Il testo era la narrazione della leggenda sull'origine del popolo mancese: tre divinita' femminili immortali scendono dal Cielo sul lago per farsi il bagno. Al momento di ripartire la piu' giovane, Fekulen, trova sopra alle sue vesti lasciate a riva una mela portata da una gazza (in realta' sia la mela che la gazza erano spiriti divini). Mangia il frutto e resta incinta. Le sorelle le dicono di restare fino alla nascita del bambino in quanto tale doveva essere la volonta' del Cielo. Da lei nascera' Bukuri Yongson, il progenitore del popolo mancese. Leggende simili esistono in tutta l'area asiatica. Tale leggenda fu trasmessa oralmente quindi non si sa a quando risale, fu messa per iscritto credo proprio con la fondazione della dinastia Qing per nobilitare il lignaggio mancese. 
    Nella leggenda scritta, il lago a cui si fa riferimento e' il lago Bukuri, tra Cina e Corea. Tuttavia ricordo il professore dirci che in origine doveva trattarsi del lago Baikal; poi forse per legittimare la presenza mancese in Cina fu "adottato" quello ai confini cinesi, dove comunque da tempo i mancesi si erano trasferiti.
    La cosa bella fu che riuscivo a tradurre senza errore pur avendo solo i rudimenti grammaticali, e, per la prima volta, senza grande sforzo. Lo presi come un segno, cioe' come una buona scusa per approfondire un poco. In seguito mi appassionai alla storia dei mongoli, anche loro legati al lago Baikal, ed aventi lo stesso alfabeto mancese-i mancesi lo copiarono dai mongoli (ma non ora in Mongolia dove hanno adottato l'alfabeto russo).
    Infine tempo dopo e per caso mi appassionai agli Uyghuri; senza neanche volerlo scoprii poi che avevano anch'essi la loro origine li' e fu proprio il loro antico alfabeto (prima che adottassero l'alfabeto arabo) ad essere preso come base per quello mongolo e poi mancese. Pensa te che tour di ricordi che mi hai fatto fare!
    Saluti,
    Ise

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    1. Cara Ise,

      come sempre si possono raccogliere moltissimi spunti da quello che scrivi, devi essere una specie di Tucci al femminile. Ti confesso che ho preso appunti.

      Cominciamo da Hailar: sono andato a vedermi dov'e' e ho cercato delle foto su internet. Ho fatto un respiro molto profondo.

      Riguardo la lingua mancese, posso immaginare che bella esperienza dev'essere stata. Un altro alfabeto, un altro modo di pensare, quando si inizia appena a capirci qualcosa si apre tutto un mondo, se questo poi e' scomparso ben prima della globalizzazione, lo si ritrova finanche allo stato "puro".

      Fekulen quindi rimane incinta, pur essendo vergine. La gazza non striscia, al contrario vola, e la mela che porta dal cielo permette di realizzare una volonta' superiore. Interessante.
      Come che siano andate le cose, fu senza dubbio opera di divinita' femminili. Infatti pur essendo la Patria a rigor di termini dei padri, e' Madre.
      Si tratta, e' vero, sempre di una discesa, ma qui l'aspetto principale e' il progetto divino.
      Uno sciamano mi mostro' un giorno un disegno che simboleggia un ciclo, ho una foto che ti linko sotto. La creazione del Baikal deve essere avvenuta pressapoco a sinistra, sotto la Luna, dove siede un signore con la lunga barba di colore scuro. In basso abbiamo ovviamente la Terra, la nostra vita terrena. Poi, come si vede, per ascendere nuovamente c'e' un fiume da percorrere al contrario. Si intravede un arcobaleno, simbolo di un'alleanza.

      Qui ci sta un altro respiro profondo, per prendere fiato prima della salita.

      Primo disegno: https://ibb.co/hm2c8mg
      Secondo disegno: https://ibb.co/TrybnHd

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    2. Hai ovviamente visto giusto, questo e' il rituale di cui parlavo.
      Ci sono elementi tantrici e taoisti, e' un adattamento di antiche conoscenze ai nostri giorni. Io parlo genericamente di tantra per semplicita', ma e' una definizione superficiale.
      Questa in cui ho scritto e' l'unica forma in cui riesco e voglio parlarne pubblicamente, mancano le parole e finirei solamente con il sminuirlo o renderlo una cosa ridicola.
      L'effetto, in parole povere? Quello di un rubinetto che si apre per la prima volta, dopo tanto tempo.
      In quei giorni di pratica ho visto un altro mondo possibile, un'immagine che non potro' scordare neanche sotto TSO.

      ...Hai citato la corrente Mikkyo, per restare in Russia qualcosa si trova(va), forse degenerato in qualche modo (non conosco), nella setta cristiana dei Khlysti, oltre, appunto, che nello sciamanesimo.

      La citta' dalle nove porte e' ovviamente una metafora del corpo umano. Roma, nel capitolo invertito fin nel titolo e' da leggere al contrario ed intendere in senso dantesco.
      Un titolo equivalente poteva essere "Non di solo pane vive l'uomo", ma era meno evocativo.

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    3. Magari fossi una Tucci al femminile, invece no, Tucci ha dedicato tutta la vita allo studio dell'Oriente, io solo qualche anno, con scarsi risultati e totale assenza del di lui talento. 

      Su Hailar la cosa piu' bella e' che siamo andati presso la distesa infinita della prateria, dove d'inverno col ghiaccio si viaggia su slitte trainate da cammelli, mai avrei immaginato di trovare li' questo animale. 

      Sulla lingua mancese: la cosa interessante fu l' esperimento di retroingegneria. Di solito si studia prima la grammatica di una lingua e poi la si applica ai testi per ricavarne il significato che lega l'insieme delle parole. In questo caso invece, fummo costretti a dedurre la struttura grammaticale dopo aver tentato di capire il legame tra le parole e il significato del testo. Alla fine un poco si intuiva per logica conclusione o a forza di esclusioni, eppure non sempre si era in grado di razionalizzare la regola grammaticale sottesa.

      Su Fekulen, rimasi anch'io sorpresa per le analogie sulla vergine ingravidata da un'entita' che puo' ricordare lo spirito santo. C'e' da dire anche che quella porzione di Asia Orientale e' stata molto influenzata dal Nestorianesimo; il leggendario prete Gianni, di cui parlo' anche Marco Polo, sembra sia vissuto da quelle parti. 
      Il fatto che si tratti di divinita' femminili, secondo me, e' un poco fuorviante. La gazza e la mela in realta' erano divinita' maschili trasformate dal Dio supremo in gazza e mela all'uopo, quindi sempre di lavoro di squadra si tratta. 
      La parte fuorviante credo sia nel fatto che, per usare la simbologia taoista a me cara-tanto per cambiare, la donna fornisce il vuoto, il contenitore, l'uomo il contenuto, quindi quando vediamo la creazione risultante dall'incontro tra i due, tendiamo ad attribuirla maggiormente al "contenitore" da cui proviene, mentre e' un lavoro a due dove la parte maschile in realta' dovrebbe essere quella maggiormente attiva e creativa, mentre quella femminile piu' passiva.  

      Nell'Asia Centrale turcofona e Mongolia il Cielo (Tengri) e' la massima divinita', che non credo abbia alcuna connotazione maschile o femminile, anche se la parola tradotta a noi risulta maschile e cio' puo' essere fuorviante, non l'ho neanche mai visto o sentito antropomorfizzato come concetto (lo vedo ora nel disegno che hai mandato, nella carta "Eternity Tengri"); in Cina anche, anticamente era il Cielo (Tian), come in Giappone (Ten). L' imperatore cinese era chiamato Tian-huang "imperatore celeste", come quello  giapponese Ten-no. Matteo Ricci per far comprendere ai cinesi la nostra idea di Dio lo tradusse come "Signore del Cielo" (Tian-zhu), e il cattolicesimo e' ancora tradotto come "l'insegnamento del Signore del Cielo".

      Una curiosita' sul primo disegno che hai mandato: la carta piu' in basso con scritto Umai, che a quanto ho capito simboleggia la Terra, cosa vuol dire letteralmente? Intendo il significato della parola Umai se lo conosci. 
      Baikal si conferma, nel mio immaginario, un luogo sacro per una buona fetta di Asia. 
      Fai bene a non sminuire con le parole quanto da te sperimentato, comunque ti ringrazio per la condivisione. 
      La citta' dalle nove porte mi richiamava alla mente il corpo umano e i nove orifizi, ma anche i "nove palazzi del cuore", una sorta di "portali" per i nove tipi di energia che circolano nel corpo umano secondo la dottrina taoista. Mi chiedevo se tale definizione era una tua idea o se era mutuata da qualche testo o altro. 
      Ise

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    4. Ise,

      credo che stiamo dicendo la stessa cosa. Cio' che appunto mi fa storcere il naso delle tradizioni dove prevalgono divinita' femminili e' questo: l'inversione concettuale dei ruoli e della gerarchia.

      La caduta, di per se', e' di segno femminile, come il sotto rispetto al sopra, la terra rispetto al cielo, la mater-ia rispetto allo spirito.
      E' sempre il secondo di questi termini di paragone che "informa" il primo, che per questo e' detto "femminile".
      Va chiarito che i termini maschile e femminile qui sono da intendersi relativamente (positivo/negativo, attivo/passivo forse renderebbero meglio il concetto).
      Nel disegno, la discesa avviene di notte con la luna, quindi sotto l'auspicio di divinita' femminili, questo intendevo. Cosa fa la luna? Riflette (che e' una non azione), quindi e' passiva. Ma potrebbe mai riflettere se qualcos'altro, per esempio il sole, non emanasse luce? Logicamente no.

      Se ho capito bene, su questo punto siamo d'accordo.

      Sul cielo - dipende. Se lo metti in relazione alla Terra e' maschile, se lo intendi come Assoluto, allora e' androgino (sopra le parti, oltre la dualita'). Sono validi entrambi i concetti, a seconda di cosa si vuole comunicare.
      Non riesco ad immaginare come potrebbe finire per essere femminile: forse rispetto al sole?
      Questo intendo con relativita'.
      Una mamma che insegna al figlio svolge un ruolo attivo (maschile secondo la terminologia che stiamo usando), il figlio un ruolo passivo.
      Se il cielo e' la massima divinita', allora e' giusto che non sia ne' maschile ne' femminile, concettualmente.

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    5. Per quanto riguarda Umai.
      Chiarisco prima di tutto che ho dato una mia lettura del disegno, anche basata su quanto mi e' stato raccontato. Come tutti i simboli, sono possibili interpretazioni a tanti livelli e lungi dal sovrapporsi, queste si completano a vicenda. Il bello dei simboli e' che con l'aumentare della consapevolezza acquistano sempre nuovi significati, senza contraddire i precedenti ma completandoli.
      Nel posto dove e' situato Umai io ho identificato la vita terrena, altri potrebbero vederci significati differenti.
      Umai e' una divinita' turca o mongola, da questi discendono i buriati, razza ad alta concentrazione di sciamani!
      Significa "utero materno" (credo nella loro lingua, ma non ho capito) e fa il palo con il concetto russo di "madrepatria", ma anche banalmente con "mater-ia".

      Stessa cosa per la citta' dalle nove porte! Sono corrispondenze possibili, gli orifizi, i tipi di energia, tutto torna! A me qui interessava piu' parlare di una vittoria sui sensi tramite i sensi, percio' avevo in testa gli orifizi e il corpo umano. L'immagine non e' mia, la prima volta credo a memoria di averla trovata nella Bhagavad Gita. La tua interpretazione potrebbe essere ad un livello piu' alto.

      Per quanto riguarda il Baikal, trovo affascinante il concetto di geografia sacra, che ho appreso leggendo Guenon.

      Grazie a te per avermi dato l'occasione di esporre questi concetti, per un confronto.

      Spero di essermi espresso abbastanza chiaramente, ho il cervello fuso.

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    6. Caro Nachtigall,

      Ti sei espresso benissimo, grazie.
      Non volevo farti fondere il cervello eheh, come ti ho detto certe cose mi riportano a certi bei ricordi e non mi trattengo, fortuna non avevo testi o foto qui con me, senno' chissa' quante altre cose uscivan fuori.
      Siamo d'accordo sui concetti maschile e femminile, anche riguardo il Cielo. Se Umai e' utero materno allora Tengri in tal caso puo' ben essere inteso al maschile.

      E ora, dopo tanto discorrere, possiamo rilassarci con una bella canzone italiana dove la coppia maschile e femminile non poteva essere piu' riuscita: Battiato ed Alice, I treni di Tozeur.
      https://youtu.be/RFpyhzQVhPk 
      "E per un istante ritorna la voglia di vivere a un'altra velocita'…"
      Cari saluti,
      Ise

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    7. Cara Ise,
      uno dei miei secondi fini era proprio quello di far riaffiorare in chi legge bei ricordi, percio' se ci sono riuscito mi fa molto piacere. Quindi peccato che tu non abbia avuto li con te foto o testi, senno' chissa' quante altre cose sarebbero uscite fuori!

      Tornando un attimo al disegno e concludendo, visti Cielo e Terra come maschile e femminile, possiamo dire che l'Assoluto sia il cerchio entro cui e' racchiuso il disegno.

      Ho aperto il blog questa notte prima di andare a dormire e ho trovato il tuo consiglio musicale: pensa che ascoltavo in loop "Niente e' come sembra", come un mantra, e mi hai per fortuna distolto, stavo iniziando a delirare!

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    8. "peccato che tu non abbia avuto li con te foto o testi, senno' chissa' quante altre cose sarebbero uscite fuori!"

      Ah ma allora sei un provocatore nato! Se ci si incontra se ne parlera', con piacere, a voce. Improbabile di questi tempi, ma chissa' in futuro.
      Sarebbero uscite fuori parecchie cose perche' stiamo parlando della dimensione interna dell'uomo, quella forse un poco tabu' (ma magari meglio cosi', nel momento in cui non lo sara' piu' temo sara' perche' sara' stata disinnescata), quindi quella piu' soggetta a fraintendimenti, censure ed autocensure, e pero' ricca di significato e di connessioni che di solito ci sfuggono. Ricordare questa dimensione all'interno di noi, nudi, senza null'altro che noi stessi, poteva essere un altro secondo fine del tuo testo, o sbaglio?

      Bene, l'Assoluto e' il cerchio e quanto vi e' all'interno e' il Suo disegno.

      Mi e' venuta in mente I treni di Tozeur perche', almeno un tempo, arrivare in certi luoghi comportava viaggi di giorni in treni simili a quelli di Tozeur, dove o morivi di fame (se non ci fossero stati ad ogni fermata quelli che dal finestrino ti vendevano come oro le uova marce cotte al sole), o per dissenteria dopo aver mangiato le suddette uova, oppure per apnea prolungata a causa dei cattivi odori (di piedi e molto altro ancora) negli stretti scompartimenti gender-free in cui si tentava di dormire, su tavole di legno a castello a tre piani. Non so se anche il tuo viaggio e' stato cosi', forse ora i mezzi sono un poco piu' moderni, magari c'e' un aeroporto a 5 minuti dal lago, non so… spero che i russi preservino le loro localita' meglio dei cinesi.
      Ise

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    9. I treni! Sono riuscito a parlare di Baikal senza parlare di treni! Ahah!
      Adoro in generale viaggiare in treno, e con quanti meno comfort, tanto meglio. Mi rispecchio nella descrizione che hai fatto. Mi affascinano i tipi umani e l'atmosfera quasi cameratesca. C'e' un aeroporto ad Irkutsk e poi tramite una marshutka (un piccolo bus, un taxi collettivo) si arriva in circa quattro ore all'imbarco per il traghetto verso l'isola degli sciamani - come e' anche chiamata Olkohn'. Perche' Baikal si', ma c'e' posto e posto, come sai.
      Ma ho un cuore, e ad Irkutsk ci sono arrivato la prima volta in treno (quattro giorni e non so quanti fusi orari da Mosca). Su CSP avevo tenuto un piccolo diario.
      Per questioni di tempo/lavoro ho poi preso l'aereo, non senza una sensazione di tristezza che era quasi malessere fisico.
      Ma nemmeno il treno mi accontenta! Dal finestrino io sognavo Gengis Khan. A proposito di altre velocita'.

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    10. Quanto al destino del Baikal, la democrazia ha superato in scempiaggine, come prevedibile e previsto, il comunismo. Ci sono delle resistenze ma la tendenza e' quella di abbassare la frequenza delle vibrazioni, come sembra il caso in buona parte del mondo, con quel tipico gusto macabro della caduta e avversione a quanto e' bello che contraddistingue i nostri nemici.
      Non sono comunque di quelli che dicono che non c'e' piu' speranza e che siamo avviati verso un binario morto. Noto anzi che molti, di quelli che resistono, stanno uscendo allo scoperto, si parla piu' chiaramente e con franchezza e anche pubblicamente di cose che fino a ieri erano tabu', quasi come se il coglionavirus fosse servito da sveglia generale ("non c'e' nulla di nascosto che non sara' svelato"), quasi come se ci si preparasse alla battaglia decisiva.
      Ci si riconosce ormai spesso a vista, chi porta il marchio e chi no. Meglio di cosi'! E anche gli indecisi finalmente sembrano disposti ad ascoltare, essendo ormai diventate ridicole le scuse che accampavano per non vedere. Serve comunque tenere - chi puo', anche in base all'indole di ognuno - un basso profilo e raccogliere le energie, ci siamo quasi ma non ci siamo ancora, per le gesta temerarie le occasioni credo che non mancheranno: ma farsi trovare pronti e uniti, aldila' delle differenze, questo e' essenziale. Black Lives Matter? Si', anche le altre, anche quella di Dario Musso. Forza e coraggio (a proposito di canzoni c'era anche "Di passaggio").

      Si'! Sono un provocatore nato e spero davvero che ci sia occasione di incontrarsi e parlare finalmente dell'unica cosa che realmente conta, la dimensione interna dell'essere umano, anche perche' internet si fa sempre piu' stretta. Del resto, ora che lo dici, volere e' potere.

      "Ricordare questa dimensione all'interno di noi, nudi, senza null'altro che noi stessi, poteva essere un altro secondo fine del tuo testo, o sbaglio?"

      Eh vabbe' ma se te li dico tutti! Dal mio piccolissimo ho provato a dare degli spunti, non so con quanta efficacia. Se pero' siamo arrivati a parlarne forse ho gia' di che gioire.

      Un abbraccio

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  6. Grazie per i complimenti. Di Dostojevskij conviene recapitarle un libro direttamente!
    Anche io apprezzo il kvas, specie d'estate. Ma dicono che non sia veramente banja russa se non ci metti almeno un cinquantino di vodka (la misurano in grammi, come l'oro!).
    Dove sei stato, per curiosita'? Se non la citta', l'oblast!

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    1. Magari riuscire ad esplorare la Russia! Sono stato nell'enclave russofona della Lettonia, sempre più ridotta ai minimi termini, dove però conservano tutte le tradizioni, come si conviene a chi abita in terra nemica.
      Antonio

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    2. Ah, quelli con il famoso passaporto di non-cittadino!
      Non ho mai capito se pagano anche delle non-tasse od in quel caso si chiude un occhio.
      Non li invidio!

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    3. bisogna anche capire i baltici: saranno 5-6 milioni in 3 stati.
      Comprensibile abbiano paura di quinte colonne interne dell'ingombrante vicino.
      Appena cent'anni fa c'erano un'elite germanica, ex cavalieri teutonici/di Livonia e il resto della popolazione baltica, nessun altro.
      Leggere "I proscritti" di Ernst von Salomon per scoprire cosa successe dopo.

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    4. Grazie barabba, prendo nota. Spero poi un giorno di trovare il tempo per approfondire tutti gli spunti che trovo su questo blog!

      Io i baltici li capisco, un po'. Quella che non capisco molto e' l'Unione Europea (e sfido del resto...).
      Potrebbero parlare per giorni della discriminazione dei transessuali nel deserto del Gobi, eppure certe cose, che a parti inverse loro per primi definirebbero "anacronismi", e che li riguardano da vicino, non le vedono.
      A me va bene tutto, i massacri, i furti, gli stupri, le umiliazioni: tutto cio' che rientra nel "guai ai vinti". Pero' trovo davvero insopportabile la mancanza di coerenza. Si puo' criticare il nemico semplicemente in quanto nemico, senza adoperare doppi pesi e doppie misure: ecco, questo sarebbe ammirevole.

      Nel caso specifico bisogna dire che l'Unione Sovietica (di cui non sono certo un simpatizzante) si dissolse da un giorno all'altro e da un giorno all'altro milioni di persone (persone comuni) si ritrovarono stranieri a casa loro. Essenzialmente a questo mi riferivo nel mio commento.

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    5. Sicuramente l'esistenza dei tre stati è artificiale, frutto degli equilibri internazionali del momento. I confini naturali della russia sono i carpazi, o le paludi di Prypiat, a seconda della forza della polonia.

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    6. Nel gennaio del 2014 provai, io mingherlino, ad esporre questa nozione su un treno lunga la tratta Kiev - Ivano-Frankovsk, ad un energumeno che di sua iniziativa aveva preso a discutere con me di determinati argomenti che gli stavano molto a cuore...
      Mi dirai: ma perche' non ti sei fatto i fatti tuoi?
      Infatti non lo so, mi piace stuzzicare... mi salvo' il responsabile del vagone, che intervenne dandomi persino ragione.

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    7. in che lingua si tenne la conversazione? Immagino, data la complessità del contenuto, che all'energumeno non siano bastati i grugniti.

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    8. Lui parlava in surzhyk, un ucraino diluito con molti vocaboli russi. Il responsabile del vagone credo che parlasse proprio in russo. Quanto a me, parlavo una lingua da me inventata, allora in fase sperimentale ma gia' usata con un certo successo in Slovacchia: un misto di polacco e russo. Il qual miscuglio, nelle giuste dosi, avrebbe anche potuto diventare in effetti ucraino purissimo, dimostrando la tesi. Ma ci sarebbe voluto un alchimista. Il mio all'atto pratico era un russo appena comprensibile, certo anche fastidioso all'udito, ma comunicai tutto quello che volevo dire a grandi linee, con qualche compromesso sui vocaboli... E quanto a capire, capii benissimo!

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  7. Se posso... Non vorrei fare il guastafeste non me ne voglia nach lo so che mi trovera' molesto indigesto e rompi balle ma sa com'e'alla natura non si comanda
    e allora le dico che la preferisco molto ma molto di più quando tiene un tono colloquiale semplice umano da uomo della strada xche'cosi 'mi da più del compitino buttato giù per il piacere di riempire gli spazi della pagina, non e' il modo non sia descrittivo ci perde e' stonato suona le corde sbagliate non c'e'armonia non vibra una cippa manca l'anima che invece mette quando si confronta con noi senza maschere , essere se stessi sempre! regola basilare in ogni situazione mai adeguarsi a chi si trova difronte deve scrivere come se stesse parlando a sé stesso almeno a me piace così, era una qualita' dell'anima di Predappio era quello il suo Segreto per quello che coinvolgeva e ammutoliva piazze intere

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    1. Ahah! Ha fatto benissimo a fare queste osservazioni (vada anche il "lei"!), se e' cio' che pensa; se per buona educazione nessuno dovesse fare alcuna critica sarebbe... PolCor... e non c'e' niente di peggio a questo mondo.
      Pero' nel merito non sono d'accordo, un conto e' essere se' stessi, un conto e' cercare di curare un minimo la forma, un conto e' lo scritto e un altro la chiacchiera (anche quando per iscritto).
      Nella noncuranza della forma io intravedo una deriva democratica.
      Poi posso risultare troppo artificioso, per carita'. Pero' posso dire a mia discolpa che una parte di questo testo io l'ho presa dai miei appunti e l'ho solo leggermente adattata, cambiando alcuni particolari, per poterla rendere pubblica: gli appunti li avevo scritti a caldo per me stesso, per fissare determinati stati d'animo, non pensavo quando scrivevo che li avrei mai fatti leggere a qualcuno, la gran parte di quel poco che scrivo finisce nel cestino, o quando sono proprio fesserie nel tritacarte.
      Grazie comunque per le osservazioni, di cui tengo conto, e per avermi dedicato del tempo.

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  8. Si è risolto un problema complesso, la russificazione di tutte le repubbliche ex sovietiche, nella maniera più semplice e conveniente per i " nuovi padroni ". Abbandonare al proprio destino milioni di russi.Niente ius soli per gli slavi. Senza diritti civili si è presto discesi nella miseria economica per larga parte della popolazione, tanto che molti cercano di di ricongiungersi con la madrepatria attraverso l'acquisizione della cittadinanza che il governo Putin ha messo a disposizione. Per chi rimane, spesso solo e anziano, si accontenta di un regime di apartheid tollerato dalla civilissima UE.
    Antonio

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  9. Io vengo da terre dove imperversavano i naif e allora dal quadro credevo che pure lei fosse di quella scuola di matti geniali che non stanno su alla forma e alla semantica perfetta, pensavo che si buttasse a capofitto senza badare al padrone di casa che invece e'un noto curatore della forma un
    Eccentrico a cui piace piacere l'alceste sembra un pasticciere nei suoi pezzi ci aggiunge sempre qualcosa al suo" dolce " vuole aggiungere sempre un particolare goloso vuole stupire nel volere accontentare tutti aggiunge aggiunge sempre Malta sempre Malta tutto per non deluderci, e'una brava persona peccato non si sia buttato in politica come borghi e bagnai 2 che anche se stanno con quel bamba di salvini fa sempre piacere ascoltarli, il vedere persone all'altezza del ruolo inorgoglisce mentre vedere il berlusca gasparri gargamella bersani ( operato al cervello) provoca uno scoramento da abbattere un bue Vien voglia di rinchiudersi di tutta fretta nel sarcofago di Dracula

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    1. ma per favore Sed Vaste borghi e bagnai sono due pessimi soggetti, hanno venduto madre padre e sorelle per piazzarsi sotto i riflettori e sono telecomandati anche loro, specie bagnai risponde al gruppetto di de mita, capezzone, la maglie, culo e camicia con l'ambasciata americana guarda caso ogni volta che aprono bocca criticano la germania. Mo pappalardo se ne è uscito d'amblé con la manifestazione italexit e loro manco una parola gli hanno dedicATO; sono dieci anni che chiacchierano di europa cacca e germania cattiva e non hanno mai fatto niente anzi ora fanno retromarica e ci vogliono pure rimanere per non essere presi per tuttosubitisti. Intanto la germania sta completando il nordstream2 dalla russia con l'america che guarda impotente e frustrata dalla rabbia il massimo che gli hanno ritorto contro è stato lo scandalo delle emissioni della volkswagen, un aereo sfracellatosi contro una montagna e un tunisino che ha guidato il furgone nel presepe di berlino. Pure la germania è tuttosubitista? tengono tutti gli altri paesi europei sotto ricatto monetario, con la corte di karlsruhe con diritto di veto se qualche succubo ue prova a alzare la testa, indotto industriale in tutto l'est europa dalla macedonia alla polonia, accordo con la russia per le materie prime, proiezioni di guadagno infinite vista la solida posizione nel mercato di sbocco in estremo oriente. a me pare il tuttosubitismo paghi allora! a lei!!??!

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    2. "guarda caso ogni volta che aprono bocca criticano la germania".

      Lei è uno dei pochi che ha capito l'imbroglio, il 99% dei siti di controinformazione sono o siti web civetta di disinformazione e spionaggio politico di massa (tramite l'uso di script e trojan, questi ultimi nascosti in GIF e filmati), poi ci sono quelli in buona fede disinformati a loro volta o ricattati.
      Chi sono? Aziende di sicurezza informatica che agiscono per conto terzi e unità per la guerra cibernetica di paesi stranieri.

      Bubba

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    3. Sed Vaste, ma lei in una donna la forma la guarda oppure no?
      Si rade, ogni tanto?

      Anna sotto ha parlato di verita': che forse la forma di una donna, la copertina di un libro, i contorni di un paesaggio, un determinato stile, non esprimono una verita'?
      La forma e' essa stessa sostanza, per quanto parziale, o non avrebbe ragione d'essere.
      La bellezza salvera' il mondo (credo Dostojevskij).

      Su Borghi e Bagnai devo dire che avendoli visti in faccia e ascoltatoli una volta sola in vita mia, li avrei liquidati senza speranza, ma senza poter argomentare nulla di razionale: ringrazio percio' barabba per aver fornito il quadretto d'insieme.

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    4. Apprezzo lo scritto, ma forse per parlare di verità bisognerebbe partire da una base condivisa.
      Quello che tu dici: “ … che forse la forma di una donna, la copertina di un libro, i contorni di un paesaggio, un determinato stile, non esprimono una verita'?” lo considero un riflesso della verità, un gran bel riflesso, non c’è che dire, ma ciò che mi piace indagare è la fonte.
      Bisognerebbe anche intendersi quando si parla di forma. Io vedo che la forma (anima), importante come comprincipio sostanziale di un corpo fisico (il tuo scritto), doveva emergere maggiormente nella sua spiritualità per vivificare l’essere.
      Anna

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    5. Anna, ti ringrazio delle osservazioni.
      Naturalmente quando parlavo di forma ed essenza (verita') facevo un discorso generale, non potrei mai mettermi a giudicare un mio scritto, in cui se manca o no qualcosa non sta certo a me dirlo. Devo anche dire che sebbene la mia intenzione fosse quella di condividere, quindi in un certo modo di aprirmi, il mezzo (internet) impone una sana auto censura. Questo a parziale giustificazione ma non scusa.

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    6. borghi e bagnai hanno amici che li tenevsno rilevanti quando non erano in politica e adesso gli garantiscono minutaggio in tv.
      E perché byoblu è veramente in grado di allestire una redazione in più città e stipendiare un manipolo di tecnici e giornalisti, solamente con le "donazioni da casa"? C'è una manina che li equipaggia anche lì, sicuro.

      "Chi sono? Aziende di sicurezza informatica che agiscono per conto terzi e unità per la guerra cibernetica di paesi stranieri."
      Interessante...

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  10. Per me lo scritto deve sempre tendere alla verità, altrimenti mi annoia, ma non vuol dire che non apprezzi anime diverse che si esprimono con parole diverse.

    Anna

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  11. Ma non si può 'prendere che 2 come borghi e bagnai siano pure 2 capi popolo, loro sono le odalische le prime donne che servono il potente di turno loro offrono un servizio non importa a chi basta che sia il più in auge quello che a Detta di tutti sara' il cavallo favorito insomma il dato per vincente, borghi e bagnai sono i cosìdetti burocrati che offrono le loro grazie le trovate le idee al miglior offerente ora salvini da più dell'asino sciancato zoppica ma si rifara', a questi 2 borghi e bagnai piace donarsi gettarsi Tra le braccia Del virgulto Matteo e'quello che gli ispira più fiducia degli altri Matteo sa loro offrire il pasto più abbondante e una serena vecchiaia e una corsa contro il tempo ma loro sanno in anticipo chi e' dato vincente hanno canali "ricettivi" loro ... Sanno tutto ah ah ah! se stanno con salvini e non con pappalardo o conte
    c'e'di sicuro una ragione la loro lungimiranza verra'premiata

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  12. Voglio inoltre ricordare che il Britannia, tedesco non era, e chi speculò in modo criminale sulla lira fu George Soros, molto amico del PD e dei 5stelle, il movimento creato da Casaleggio (un genio) e dal Grullo-Britannia, entrambi neutralizzati, il primo cancerizzato e il secondo sotto ricatto per via del figlio? Ora quello che ne rimane e sotto il totale controllo del PD.

    Riguardo a Blondet, con tutti gli articoli antisemiti che ha pubblicato dovrebbe essere in galera da un pezzo... la comunità ebraica è riuscita a far oscurare Stormfront (su server USA) e non riesce a mettere in riga questo vecchio pseudoleghista? Di gaggi creduloni è pieno il mondo...

    Bubba

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    1. Certe volte leggo Blondet e rimango perplesso anch'io, quando appoggia qualsiasi giravolta ridicola a cui borghi e bagnai danno luogo ogni volta salvini rinnega l'intenzione di uscire dall'euro, anche per lui sono fini tatticismi, che il sovranista allocco, il quale, nel suo gretto tuttosubitismo, si fa l'idea che costoro non siano altro che opposizione controllata, naturalmente non è in grado di aprezzare.
      Penso che sugli ebrei si tiene su una linea sottile, non arrivando mai a scrivere niente di troppo censurabile.
      O forse non se lo filano, perché colpendolo e oscurandolo otterrebbero l'effetto contrario: attirerebbero l'attenzione su di lui.
      Non credo però il suo sito sia una montatura.

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  13. La stampa e la TV della federazione del Kosovo di cui ora facciamo parte, continua a mettere in prima pagina un fatto (forse artefatto), di cronaca nera americana di cui non frega niente a più dell' 80% della federazione, mi chiedo se esista al mondo gente più insulsa, svenduta e di una mediocrità tale da offendere persino l'intelligenza dei tonni palamara, è evidente che questi subumani scribacchini non vanno a fare la spesa e si curano da medici privati, (provate ora a richiedere una visita specialistica, se siete fortunati dovrete aspettare mesi), del resto devono simulare lo stato di bisogno con la UE, altrimenti niente sghei, "il coglionavirus si è portato via tutte le risorse della sanità!".
    Ora credo che tutti i connazionali trapassanti a miglior vita nei mesi a venire lo faranno solo perché affetti da coglionavirus, e chi dirà il contrario verrà immediatamente imbarcato sulla motonave Africamiele col compito di insegnare agli indigeni come si raddrizzano le banane.

    Bubba

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    1. Il fatto e' che abbiamo un nuovo padrone al potere, che ha fatto tabula rasa dei residui bellici statali, come la Sanita', la Scuola, l'industria nazionale ecc. Ora a governare sono le Multinazionali e un gruppo di filantropi col vizio di spostare capitali qua e la' in giro per il mondo, per privatizzare i guadagni, socializzare le perdite… un po' capitalisti e un po' socialisti per mettere tutti d'accordo. Una sorta di nuova criminalita' organizzata, molto piu' estesa, non piu' piovra che allunga i suoi tentacoli sul Bene ma l'incarnazione del Bene stesso, disinteressato (filantropia) ahah. Ovviamente, essendo molto impegnati, prediligono quelle strutture pseudostatali totalitarie che portano i cittadini loro schiavi ad attuare da se' un controllo dispotico su se stessi o i loro vicini. 
      Ise

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  14. non sono il tipo che fa complimenti, anzi. Nel caso di Nachtigall mi è impossibile seguire la mia prassi. Egli è ad un livello molto alto e in questi anni è stato uno di quelli che più mi ha insegnato ed ispirato. Mi ricorda "penne" come Oggettivista e Mincuo, utenti di cui non ho più notizie ma che mi facevano tremare i polsi quando leggevo le loro parole.
    Apprezzo dal profondo che Alceste abbia ospitato i pensieri del saggio Nachtigall ^^

    @Ise
    è possibile trovare da qualche parte quella leggenda del popolo mancese? Davvero affascinante

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    1. Ahah! Grazie Spada. Forse esageri!
      Ricambio, come sai, la stima.

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    2. Quando lo studiai io non si faceva ancora uso esteso del web e non esistevano queste informazioni in rete. Ora cercando ne ho trovate parecchie, tutte solo in inglese purtroppo. 
      Qui un articolo con varie versioni di tale leggenda:
      https://www.cambridge.org/core/journals/journal-of-chinese-history/article/writing-an-empire-an-analysis-of-the-manchu-origin-myth-and-the-dynamics-of-manchu-identity/07FC88C3A956FC31ACE2983099062EAD/core-reader

      Qui invece ho trovato con mia sorpresa il video di un mancese che ce la racconta a voce:  
      https://m.youtube.com/watch?v=NYiHz2-vo8Q

      Saluti,
      Ise

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  15. Le news mandano sempre nuove sirene, richiami da interpretare. La pandemia e' finita, restano solo, durevoli, tutti i suoi effetti, senza che si possa piu' cacciarli indietro, nella verita' dei fatti, nella sostanza della realta', no, essi rimarranno a perenne memoria della stoltezza dell'uomo. Non c'e' cosa piu' terribile, piu' temibile ancora del Male e della Sofferenza, della Stoltezza Umana, ed e' bene che tale assioma sia sigillato nella nostra memoria, quale costante paura atavica. L'unico mezzo di comunicazione, infatti, mi si permetta, dovrebbe essere l'intelligenza, altro che web, o cultura, informazione; quando manca l'applicazione dell'intelligenza, il discernimento che punta verso l'oggettivita', (verso l'essere fuori dal proprio ego) per quanto possibile, allora ci ritroviamo a dover sottometterci ai dogmi della Stoltezza per sopravvivere in quanto esseri sociali. L'alternativa e' essere a-social-i.
    Venendo alle raffiche di notizie sulla disgregazione Usa, a mio avviso stiamo assistendo alla fine di un Impero e l'inizio e legittimazione di un altro, come un rituale di passaggio del testimone del potere (sempre lo stesso, invisibile) dagli Usa alla Cina: lo Scettro e la Corona del nuovo paradigma saranno in Oriente, come era nei piani. Usa e Cina sono Gog e Magog che rispondono allo stesso padrone. Hong Kong, fusione dei due centri di potere del padrone (la citta' piu' artefatta del pianeta, figuriamoci quanto avviene al suo interno, ma non ho ancora trovato un'analisi un minimo veritiera), il vecchio e il nuovo (il peggio di entrambi), e' il simbolo del trasferimento della Corona nell'Impero di Mezzo, che riprende la sua centralita', affinche' tutte le rotte (le nuove vie della seta) portino alla pax sionica: e' finita l'era dei diritti degli uomini ed inizia quella della psicotecnoscienza; dittature pseudo-sanitarie con sorveglianza psicotecnologica di "messa in sicurezza" (ah ma ora si chiama "messa in presenza". La scuola di plexiglass "in presenza" e' il massimo del moderno misticismo plastificato) da es-portare al posto delle illusorie democrazie. D'altronde l'idea portante del nuovo paradigma, la "sicurezza e sanita' pubblica" sopra ogni cosa, fu introdotta con l'11/9: la minaccia si fece globale, ed anche la prima sottomissione ai suoi diktat. Ora e' finita l'era dei corifei Usa concentrati sui diritti umani (truffa ipocrita); inizia quella della tecnoscienza di sorveglianza e salute globale (altra truffa ipocrita) che promette di rendere comoda la vita delle masse, strappandola alla malattia e alla poverta', come solo i cinesi san fare. Boris Johnson: "Insieme ci alziamo per compiere il più grande sforzo condiviso della nostra vita - il trionfo dell'umanità sulla malattia, ora e per le generazioni che seguono."
    Se prima valeva il dogma dei diritti umani, nato in forma condivisibile e vantaggiosa, e poi decaduto nel PolCor e nei diritti farlocchi ed eccentrici contro l'uomo stesso, da ora non tocchera' piu' alla legge, ma alla scienza medica e alla tecnologia del controllo mettere ordine nel mondo tramite i prodi cavalieri gialli, o giallo-rossi, arancioni al massimo… come decadra' tale paradigma, lo possiamo immaginare; come forse si puo' immaginare il prossimo, in sostituzione del decaduto: si accettano scommesse.
    Io propendo per un revival della spiritualita', l'uomo nuovo, sottomesso al dio denaro anche il corpo e il pensiero, resi pubblici e fruibili, a disposizione della scienza algoritmica e statistica, avra' solo l'anima come residuo da coltivare in privato, come ultima spiaggia. Questa si rivelera' un fastidio, un rumore di sottofondo che ancora provoca malattia, malessere, quindi ostruzione al progresso. La scienza riuscira' ad isolare anche quest'ultimo virus e saremo definitivamente vaccinati dalla coscienza. 
    Ise

    RispondiElimina
  16. @Nachigall
    è un dovere complimentarmi con te ^^
    @Ise
    grazie per il video che narra quell'affascinante leggenda
    @Barabba
    la mia esperienza mi ha portato ad una conclusione semplice e univoca : chi va' in televisione o ha numerosi "apostoli" su internet è opposizione controllata.

    Vuoi una prova? Hanno SEMPRE un enorme difetto. Ti faccio degli esempi semplici semplici.

    blondet non è male ma stringi stringi è riconducibile ai liberali (berluskone/salvino)
    messora è del 5smerde (mi perdoni Alceste per il termine ma quei vermi non riesco proprio a chiamarli per nome) e quindi non occorre aggiungere altro
    fusaro è impeccabile dal punto di vista dialettico e dei contenuti poi però tesse le lodi dell'innominato e si inchina a lui, smascherandosi.

    In pratica, se vai in tv hai sicuramente giurato fedeltà al nemico.
    Mi si perdoni l'arroganza ma quanto scritto sopra io lo affermo.

    RispondiElimina
  17. Tutti quelli ai quali viene concessa la possibilità di parlare hanno un interesse e sono disposti a dire qualsiasi cosa per salire un solo scalino che li porti più vicino all'agognata serena vecchiaia.
    Saluti a Nach, Spada e tutti

    Rasna

    RispondiElimina

Siate gentili ...