14 aprile 2020

Il fantasma della libertà/2


Roma, 14 aprile 2020

In attesa di sapere se è vera o meno la notizia per cui un decreto legge può abolire gli articoli della Costituzione (no, non lo è), mi sorprendo a vivere sentimenti che prima non capivo. 
Nei libri di Manuel Vázquez Montalbán, a esempio, l’annusapatte Pepe Carvalho, reduce dal Franchismo, ha una reazione di rigetto solo a sentir parlare di polizia e commissariati. Dopo un mese circa di trattamento (assai blando, ovviamente) comincio, almeno io, a lentamente comprenderlo. Il controllo minuzioso abbinato alla propaganda totale, intensiva, onnicomprensiva, alla fine, sfianca. I rovistamenti polizieschi (documenti, identità, tragitto, motivazioni) sono, come detto, la parte leggera ancorché profondamente urtante. Ciò che logora davvero è l’atmosfera, continua, del sospetto. Si è ingenerato un microclima in cui ci si guarda continuamente le spalle e ogni passante pare un delatore intabarrato. Ma perché si ha paura se tutte le carte detenute sono in regola? Ma, obietto, le carte non saranno mai più in regola. Mai più. 
Tale affermazione ora non la si gusta a pieno. Proseguendo di tale passo essa diverrà, forse, merce comune anche alle intelligenze più recalcitranti. Ex falso sequitur quodlibet: ho citato spesso tale locuzione a proposito dei nuovi cretini. Se vengono abolite la logica e il principio di non contraddizione, sdoganando il falso, allora tutto è possibile. Allo stesso modo se accettiamo che un decreto legge possa, di fatto, fare premio sulle fonti primarie del diritto allora tutto è possibile. Non voglio evocare derive dittatoriali poiché qui siamo già in piena dittatura. Non inganni il termine; consideriamo il nudo concetto. Il dictator romano veniva nominato in seduta notturna, dai consoli e dal Senato. Una carica straordinaria, non assimilabile a nessun altra, che prevaleva sulle magistrature ordinarie. Il dictator assommava in sé poteri civili e militari, senza collegialità; era, inoltre, insindacabile rispetto alla deliberazione popolare della provocatio. La nomina avveniva in casi estremi, in periodi emergenziali vien da dire, quali guerre o sedizioni. L’ultimo dittatore fu Caio Giulio Cesare. Con Cesare la dittatura da eccezionale si mutò in ordinaria tanto che negli ultimi cinque anni di vita la detenne continuativamente. La congiura venne originata proprio da tale stato d’eccezione ritenuto inaccettabile da qualche sognatore. L’eccezionalità aveva, infatti, inferto ferite profonde alla normazione repubblicana: il figlio adottivo di Cesare, Ottaviano, inaugurò, di fatto, l’Impero.
All’inizio è sempre l’emergenza: i barbari alle porte, Spartaco, la peste, le rivolte contadine; poi, con l’infrollirsi dei costumi, e l’allontanamento dalla gestione della cosa pubblica del corpo popolare (compresa, ci tengo a dirlo, la difesa militare dei confini da parte dei cittadini stessi), si trova comodo delegare furiosamente, sempre e comunque. E si arriva alla dittatura. La dittatura non è Pinochet e nemmeno Attila. È solo mancanza di libertà. E noi ci siamo ampiamente. Noi siamo liberi solo in questo: possiamo votare. Si potrebbe riscrivere la Costituzione corredandola d’un solo articolo: siete liberi di apporre uno sbrego di matita copiativa sulla carta elettorale. Ogni tanto. Sul resto si deleghi. Mi piacerebbe conoscere un costituzionalista che neghi questo stato di cose. Se lo nega è perché lui, il costituzionalista intendo, non vive più tra noi. La burocrazia dei concorsi pubblici, dell’amministrazione spicciola, della giustizia spicciola, dei centri per l’impiego, la burocrazia fiscale; le norme che regolano i contratti con le multinazionali, i contrattini di lavoro: qualcuno di voi ha l’impressione di libertà? Quando affermate, durante la giornata, la vostra libertà?

Poiché non siete liberi di far nulla sono riusciti a ingigantire a dismisura il dibattito partitico sino a farvi credere che le manfrine parlamentari siano assolutamente decisive; e voi, che potete determinare col voto l’entità dei partiti che escogitano manfrine sempre nuove, i più decisivi di tutti. In realtà ciò su cui ci si accapiglia è spesso minutaglia. Gli argomenti più scottanti sono ad personam; in tal maniera l’elettore uterino si schiera inevitabilmente, per tifo, l’uno contro l’altro, confidando non nella propria idea di Stato o di Patria, ma in quella che perfetti sconosciuti dovrebbero garantirgli in un futuro imprecisato. Non si dice: voglio questo; bensì: voterò X che, a quanto risulta dalle gazzette, opererà, come promesso, la tal cosa assicurando la vittoria sugli altri, i nemici. Il corpo elettorale è, quindi, degenerato in tifoseria; si esulta non per la vittoria, ma per la sconfitta dell’odiato nemico come un supporter romanista o milanista può godere d'una disfatta laziale o interista.

I partitici, dal canto loro, questo anelano. Per quanto possa risultare semplicistico o banale, l’esperienza non superficiale che ognuno di noi ha maturato nell’ambiente della cosiddetta politica conferma a pieno che un qualsiasi figuro, dai deputati ai senatori, dai regionali ai provinciali ai comunali, è lì per i voti. E basta. E l’elettore è lì per cosa? Per dargli proprio quei voti che per lui rappresentano, in una democrazia pallida e ormai degenerata sin alla putrefazione, l’unico sfogo dei sentimenti naturali di libertà e giustizia.
Tutti, e dico tutti, si preoccupano di farsi votare, di far votare il proprio partito. C'è solo una cosa che li preoccupa più di questo: il voto in senso lato. Un politicante di sinistra, insomma, vuole che si voti a sinistra e, quindi, la propria persona. E, tuttavia, gli sembra addirittura più importante il voto tout court. Perché se nessuno vota o si perde interesse al voto o più non si confida nel voto quale fonte di libertà e democrazia, allora l'intero castello di carte rischia di crollare al minimo refolo di vento.
Per questo i generici quanto martellanti appelli al voto risultano più decisivi di quelli parziali, elettoralistici.
La democrazia è implosa nel voto liberale, peraltro ampiamente inquinato da potentati propagandistici e menzogne assortite. E, in tale frangente, in cui ogni scoglio salvifico è sommerso dall’alta marea, l’unico appiglio nella disperazione è la speranza del voto! Cioé la speranza in niente. 
Tutto il dibattito su coronavirus e libertà civili (quelle autentiche) avrà, alla fine della fiera, un solo sbocco: votare a favore o sfavore di qualche associazione di privati: di un qualche partito. Questo la dice lunga sul grado di effettiva libertà di cui si gode. Comunità, corporazioni, scuola, università, sindacato, rappresentanze culturali: nel breve volgere di pochi decenni è stato tutto annientato. Solo il voto ci resta: ci resta nulla, quindi. 
A pensare che dovremo passare dei mesi a vedere tribune politiche di semianalfabeti mi viene il voltastomaco. Eppure andrà così. Il numero decide. E la maggioranza vuole votare, non vuole la libertà.
I diritti, quindi, diverranno qualcosa di volubile, sempre meno ancorati alla tradizione giuridica, ormai messa a dura prova dallo shock. I diritti andranno e verranno, come la luce d'una lampadina durante una bufera. Non vi sarà più un porto sicuro in cui poter affermare: è così, il sì è sì, il no è no. Vi diranno: a volte è così, a volte no; talvolta sì, con cautela, altre forse no, ma non è detto. Come le cifre e i rimedi del virus: cangianti, fluttuanti, terroristici e suasivi, speranzosi e ineluttabili. 
In ogni caso, vi diranno: siete liberi. Liberi di votare.

Un porto sicuro però esiste. La casa, poiché quella sarà il nostro universo futuro. E il supermercato. Il supermercato, coi reparti rettilinei e irreali, che illudono d'un ordine inesistente, pare assurto a zona franca dove ritrovare, finalmente, la serenità. La celeberrima metafora di George Romero assume, in questi mesi, una coloritura inusitata. Invece che in chiesa i malfattori qui si rifugiano, al riparo dagli strali dell’occhiuta polizia sanitaria. Parcheggiata l'auto, il cittadino si sente più sollevato. Lì non lo raggiungeranno avvertenze, intimazioni, raccomandazioni: è salvo. Mai avrebbe immaginato che le cataste di pizze surgelate o le piramidi di pomidori pelati avrebbero rappresentato il baluardo della propria intimità civica. Eppure è così.

D'altra parte ci aspettano tempi di sovversione, mai visti: tempi al contrario. Gli assassini escono dai tribunali tra i plausi della folla, si defeca comodamente seduti in salotto, ci si abbuffa nei cessi.
I più avvertiti, invece, si lamentano d'una o due formichine negli interstizi del battiscopa; intanto un elefante rosa a pallini verdi barrisce nella loro camera.

51 commenti :

  1. Nessuno verrà a salvarci.Un virus davvero provvidenziale per i padroni del discorso.

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  2. Un virus provvidenziale per i padroni de discorso

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  3. Caro Alceste, rimembri ancor... quando ti facevo il panegirico della Libertà opponendola ai concetti di Stato e pure di Patria, a certuni così cari?
    Mi scambiasti forse per un liberal d'oltreoceano, quando ero solo un povero libertarian démodé, una specie in via di estinzione nella palude collettivista e sociopatica.
    Di libertà ne abbiamo avuta troppa negli ultimi decenni; lo testimoniano ampiamente le comiche ed aberranti derive che regolarmente puntualizzi e censuri. Ma tali derive, siano esse etiche, estetiche o economiche, stavano solo a segnalare il punto di non ritorno, la misura colma, la ybris alla quale inevitabilmente doveva seguire il cambio totale di paradigma bello che pronto, la Restaurazione più radicale e, fidati, estremamente violenta.
    Se il divano non sarà amato per convinzione indotta, ci penserà la forza. Se la nuova religione non sarà abbastanza convincente, interverrà chi detiene da sempre il monopolio della violenza. Chiacchere e distintivo, come sappiamo.
    Poi, in fondo, sappiamo anche bene che la schiavitù è stata un' istituzione secolare; forse è ora di rispolverarla. Senza la quale un nuovo Fidia o un Prassitele sarebbe possibile?
    La libertà non è merce per tutti anche se ce l'hanno venduta a saldo e a rate, tre per due.
    Seguiteremo ad amarla, in pochi, come rimpianto, come la trascorsa gioventù.
    Neanche illudendoci di poter morire per essa: ne otterremmo solo un TSO...

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    1. Credo che il mio primo post su Pauperclass sia stato: "Reclamo dignità. Voglio essere uno schiavo". Basta mettersi d'accordo sui termini di libertà, democrazia ed eguaglianza. Come spesso ripeto, quei termini sono stati pervertiti nel loro esatto contrario per cui quando se ne parla si ingenerano equivoci a non finire.

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    2. Non c'è dubbio. Possiedo la tua intera bibliografia e spesso condivido, come sai…
      Ma nella prassi sono costretto a predicare la semplicità, pena l'evaporazione.
      Se neanche noi riusciamo ad accordarci sull'uso dei termini...vuol dire che hanno lavorato proprio bene e che è veramente finita.
      Può darsi sia così ma dobbiamo vivere comunque e difenderci alla meno peggio.
      Amo la letteratura e l'enigmistica ma nel chiuso della stanza. Ho avuto ottimi insegnanti di filosofia, greco, latino ma anche maestri d'ascia e di coltello volante, di tiro, al volo e di precisione, di economia (mio nonno e pochi altri).
      Leggerò sempre le tue analisi preziose.
      Ma ora siamo in guerra e le parole e i fatti devono essere chiari e delineati, il nemico ben riconoscibile, l'amico fedele.
      Ricordi Costantinopoli assediata mentre all'interno si discuteva sul sesso degli angeli?
      Absit iniura verbis…
      o ...verbo, come diceva T.Livio.

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    3. La semplicità è insita nei classici. Per me è così. COn le dovute cautele, differenze et cetera. Purtroppo i concetti di libertà, giustizia, democrazia si sono progressivamente incrostati di altri significati fino a snaturarsi nel contrario. Il concetto di libertà che aveva Seneca è il contrario di quello degli economisti di Chicago, tanto per fare un esempio banale. Io, lo dico da sempre, mi tengo Seneca. Anche perché, avendo a riferimento un maestro, puoi sempre divenire un eretico intelligente.

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  4. Ma se ti multano Alceste , la contesti la multa? Fai ricorso?
    Sono illegittime le contravvenzioni per autocertificazione non convincente?

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    1. Secondo me sì. Dovete fare ricorso. Con poliziotti e carabinieri e quant'altro, invece, cercate di non discutere.

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  5. Per affinità con l'epoca odierna al momento frequento più il V secolo che non il I a.C.
    Soffermarsi troppo sui vari "ultimi dei Romani" da Ezio a Maggioriano fa perdere di vista cose ovvie come questo richiamo, dagli eventi attuali al colpo di mano fatto da Cesare.
    Certo, la meschinità attuale gronda di ridicolo. Verrebbe da chiedersi, chi è il dictator odierno? Conte? Come Cesare? E i difensori della libertà, i cesaricidi? Cassio chi sarebbe, Salvini? Non era troppo grasso?...

    Di certo io non voterò più, avendo avuto esperienza di prima mano con Borghi & Bagnai e realizzato che lì siamo dalle parti di Jamestown.
    Nient'altro che culto messianico della personalità, una platea di seguaci arrivisti che sgomitano tra loro a chi scimmiotta di più il capo, un pariolino altezzoso che si atteggia a tribuno della plebe. Gente coi capelli grigi ma i pantaloni attillati che si stringono alla caviglia, col cellulare in mano a farsi foto e aggiornare status con frasi adulatorie dei capi...
    ma poi al dunque incapaci di imbastire un discorso sui fondamentali che sia uno. Anzi mi hanno guardato strano quando, in un crocicchio, provo a parlare di area valutaria ottimale.
    Dico, è il capitolo 3 o 4 della bibbia del capo! Sono in piena ortodossia! Sto ripetendo a pappardella uno dei sacri salmi ivi riportati!
    Niente, allora mi incazzo e chiedo, per perfida ripicca, una mezzoretta dopo, quando il mio faux-pas è parzialmente dimenticato, pareri sulle ultime cose più che sensate dette dalla loro arcinemesi Marco Mori. Peste mi colga! E i delatori si mettono subito al lavoro: mi beccherò in serata un paio di occhiate omicide da Borghi.
    Il giorno dopo, colazione, pranzo, mi evitano tutti!!! m'avranno poi sbeffeggiato alle terga come con Baggini nella clip del film di Pietrangeli col link qui nel sito a destra.
    Noto infatti che una fotografa, con nonchalance, mi fa anche una foto di soppiatto, ovviamente nella presunzione che io, essendomi macchiato del delitto di aver voluto dire la mia in tale augusto consesso (di leccaculo) senza mai essere apparso su bioblu, sia senza ombra di dubbio un fesso che merita quello che gli capita. Guarda che, li potrei pure denunciare.

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    1. Salvini e Conte e compagnia non valgono niente. Qui si mette in rilievo come il meccanismo d'eccezione, che vanta un proprio valore, possa venire usato per destrutturare l'ordinario e trasformarlo in Qualcosa d'Altro.
      Già si parla di scaglioni di Italiani: sotto i 55 potranno circolare, sopra no. Si è messo in moto un Golem che diventerà inarrestabile.

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  6. Caro Alceste, a proposito di carte mai in regola, ieri ho preso la macchina a Roma, provvisto di autocertificazione per ragioni di lavoro (dovevo infatti finire un lavoro per la mia scuola e andare in in luogo preciso) e di mascherina chirurgica (da solo in macchina). Vengo fermato alle Terme di Caracalla da una poliziotta alla quale, con tutta tranquillità, sottopongo l'autocertificazione; lei mi dice: "e io che ne so se è vero che lei insegna in questa scuola?"-al che io: "lei infatti non può saperlo, questa è, per l'appunto, un'auticertificazione che è il mezzo che lo Stato ci ha fornito per giustificare gli spostamenti, se aveste rischiesto una certificazione me la sarei procurata"- e lei, per tutta risposta: "io il verbale comunque glielo faccio, lei può far ricorso al prefetto e adesso deve tornare a casa immediatamente". Morale della favola: 570 euro da pagare entro 30 giorni (il lavoro che non potrò completare me ne avrebbe resi 200). Vado a vedere le modalità per il ricorso al prefetto e scopro che in caso di rigetto dovrò versare il doppio esatto dell'ammenda.

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    1. Mi dispiace per la disavventura.
      Le basi di una dittatura consistono proprio nel togliere i riferimenti giuridici e consuetudinari. Non sai, in parole povere, dove sbattere la testa.
      Nel tuo caso non consiglio il ricorso al prefetto poiché temo che questi, quale rappresentante governativo, potrebbe rigettarli in massa. Un prefetto che sconfessa un ministro, in tali frangenti poi, si è mai visto?
      Consiglio, invece, il ricorso al giudice di pace che non contempla il doppio dell'ammenda et cetera. Contestualmetne al ricorso chiedi la sospensione del pagamento.
      Vi è, però, in tal caso, un altro problema: non si sa quando i giudici di pace torneranno attivi. Si rischia, quindi, la "non-sospensione" con tutto quello che comporta in termini di more et cetera
      Aspettiamo una settimana almeno per capire dove il vento tira.

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    2. Adriano e i 200000 mila e più che hanno prese multe che sanno tanto di deterrente temporaneo e amnistiabile volete fare una cosa sensata scendere in strada disobbedienza civile, nessuna violenza nessun ricorso niente sangue niente offese gratuite niente avvocati niente di niente, meglio con la famigliola al seguito scendere in strada e girare pacificamente , non vi faranno niente che Dio mi fulmini se sbaglio! Certo l'unione fa la forza e'sempre stato così e lo sara' sempre cosi perciò più famigliole raccoglie nel vicinato e meglio e', ho visto ho respirato l'aria che tira per il web, trattasi di farsa temporanea e'gia'tanto se arrivano fino a fine aprile con Sta carnevalata ridicola e'troppo studiata male sta Pandemia immaginaria troppo! pure le forze dell'ordine ormai danno la multa compulsiva tanto sanno che non vale niente xche'non verrà mai fatta pagare tutto e'tranne reale questo momento, ci si svegliera'da questo brutto e incubo e i giuseppi spariranno

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    3. Vedi caro Adriano, non so se tu sia un dipendente pubblico (dici: la mia scuola), ma comunque ti comunico che la tua "disavventura" è solo l'ordinaria normalità di quanto accade sovente a un titolare di partita IVA (evasore!) quando subisce la visita degli uomini(?) in grigioverde o viene convocato presso l'Agenzia delle entrate: multa esorbitante e possibile ricorso con INVERSIONE DELL'ONERE DELLA PROVA (significa che sei TU a dover dimostrare la tua innocenza, come se qualcuno ti arrestasse con un'accusa, furto per esempio, lasciandoti la possibilità di fornire le prove della tua innocenza).
      Naturalmente per poter arrivare di fronte a un giudice (che non ha la partita IVA) devi comunque pagare prima il 30% della cervellotica sanzione…
      Quindi nulla di nuovo sotto l'italico sole.
      Certo che se ti è capitato solo una volta nella vita sei stupito ma devi anche ringraziare Dio, per il privilegio e perché, forse, ti ha aperto gli occhi...

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    4. Adriano, scusa, ma ti sei mosso il lunedì di pasquetta? Se sì, il ricorso lo perdi sicuramente.

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    5. Ti puoi muovere anche il 32 dicembre. Il senso è uno solo: un decreto legge non può impedire alcunché.

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  7. Grazie per i consigli. La mia esperienza a suffragio delle tue riflessioni.

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    1. Intanto chiedo nell'ambiente se e quando si riapriranno i tribunali. La vedo nera, però. La speranza è che il ricorso blocchi automaticamente, vista la situazione d'emergenza, il corso delle procedure.

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  8. Cosi' dopo il picco stiamo raggiungendo il punto di non ritorno, con la guerra civile tra untori e delatori. La popolazione psicologicamente esautorata e' ormai disposta a perdere per sempre la salute (mentale, fisica, piu' quella sociale, economica e politica-gia' compromesse) pur di non ammalarsi di una malattia che i terroristi di stato hanno imposto per legge, anzi per dpcm. 
    Si consoleranno un poco quelli che dispongono di cani, visto che questi ultimi potranno portare i loro padroni a passeggiare una o due volte al giorno, seppure con l'obbligo della museruola-mascherina perche' non diventino aggressivi quando incontrano altri umani loro simili. Gli altri attenderanno il susseguirsi degli annunci dei nuovi dpcm di Conte seduti in poltrona o affacciati al terrazzo per controllare che nessuno sia uscito di casa.
    Negli annali storici segreti cosi' si registreranno gli avvenimenti:
    "Ex falso sequitur quodlibet. Le disgrazie si susseguirono senza sosta: crisi sanitarie, sociali, familiari, economiche... senza che nessuno si avvedesse dei diversi rapporti causa-effetto, si continuo' a criminalizzare solo il contagio (che giustifico' l'impiego di polizie e carabinieri sui luoghi del crimine, ovunque vi fossero uomini e aria), rincarando la dose con numeri improvvisati variamente assortiti e notificati da autorita' improvvisate variamente autorevoli. L'unico settore che non vide crisi fu quello politico-militare e quello delle multinazionali del farmaco e della tecnologia. Si sarebbe dovuto chiamare genocidio, ma si preferi' il termine pandemia per non creare allarmismo nella popolazione gia' fortemente provata."
    Col tempo nasceranno blog monotematici per dimostrare che il virus e' stato un complotto per stabilire la dittatura sanitario-tecnologica, come fu per le scie chimiche o per l'11 settembre, 10 o 20 anni di articoli minuziosi per riportare prove su prove, senza ottenere nulla; forse flebili confessioni, magari dopo 30 anni, che finalmente faranno dire ai blogger incanutiti: visto? Io ve lo dico da 30 anni, avevo ragione io! Tali le rare soddisfazioni riservate ai pochi sopravvissuti. 

    La domanda che mi resta e': se queste sono cose pianificate da tempo, quale puo' essere l'imprevisto, l'intoppo che all'ultimo rovina il progetto? Per me la variabile piu' evidente e a portata di mano siamo noi, e' l'uomo e il suo sentire autentico... vedremo se riuscira' a uscire da decenni di anestesia e depotenziamento.
    Saluti,
    Ise

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    1. Le variabili umane coscienti sono indifferenti al Grande Gioco. Intendo questo: una rivolta o una ribellione o una disobbedienza civile consapevole finirebbe in un disastro. Perché verrebbe isolata o perché non siamo capaci di organizzare alcunché (nemmeno una manifestazione, ormai) o perché non possediamo spirito di sacrificio oppure non abbiamo un'utopia per cui morire et cetera.
      Le uniche variabili incontrollabili per il Potere sono quelle ataviche, inconsce. Per questo a me dei manifesti da firmare me ne importa poco. Li ritengo stilati da brave persone, anche sincere nel loro afflato, ma inutili. Non mi ricordo a che proposito scrissi: il tal blogger si vanta di 20.000 contatti al giorno; evidentemente ignora che il TG4 ne ha un milione ogni sera.
      Solo le variabili inconsce sono, lo ripeto, incontrollabili come il fuoco d'estate. Bisogna, però, appiccare questi incendi. Occorre trovare poeti, scrittori, cineasti, artisti, oratori in grado di innescare i fuochi potenziali della psiche. Per questo insisto sul passato sempre e comunque. Per quanto mi guardi intorno, però, non trovo nessuno.

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    2. Alceste ti do’ in parte ragione, ma solo in parte, al commento qui sopra. I fuochi della psiche in chi si possono innescare? Quelli come noi li credo ormai vecchiotti ( son di ben pochi anni più giovane di te). In noi il fuoco psichico s’accende, sì, ma passare all’azione la vedo dura. I giovani mi paiono completamente atemporali calati come sono nell’eterno presente. Tutta questa faccenda temo li fonda col presente completamente, una volta per tutte. Forse la vedo troppo buia. Per quel che riguarda la mia microscopica esperienza mi pare che le persone non abbian altro per la testa che tornare al “prima”, ovvero due mesi fa. Alcuni giovani invece trovano persino entusiasmanti alcuni aspetti della faccenda e immaginano, furbescamente, risvolti vantaggiosi nel prossimo futuro. Il potere odierno ha l’atroce abilità nel creare quasi dal nulla atmosfere generali, inclinazioni generazionali e tendenze planetarie. Di fronte a ciò certe volte la mia fiducia nello spirito umano o quel che ne resta vacilla. Crumbo

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    3. Parlo di istinti che non controlliamo, sepolti nel paleoencefalo. D'altra parte cos'è la paura del contagio e l'ansia del gregge se non la risposta a un innesco psicologico negativo ad alto livello? Non sono un antropologo, ma credo che un incantesimo simile vada "evocato" in senso contrario. Servirebbe, però, un lavoro di gruppo sulle emozioni ancestrali; a coinvolgere studiosi di religione, artisti et cetera pochi, per carità ... e poi servirebbero finanziamenti. La rivoluzione si fa coi soldi, non con le intenzioni.

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    4. da queste parti ci sono gli hundred-handers che sono una lodevole iniziativa di volantinaggio:

      https://t.me/s/TheHundredHanders
      https://wentworthreportdotcom.files.wordpress.com/2018/12/hundred-handers-1.jpg

      Per appiccare incendi nella psiche immagino i migliori candidati siano movimenti identitari tipo di stefano che si arrampica sul palazzo e ammaina la bandiera dell'unione europea. O quel tedesco matto che ha scalato la porta di brandeburgo per sfilarci sopra striscioni anti-immigrati.
      O ancora, il mitico richard spencer leader dell'alt-right internettiana, è uno che gli hanno spalato merda addosso in quantità industriali, da far impallidire salvini e jean marie le pen messi insieme.
      Questo tizio è indistruttibile e imperturbabile, quando si incazza lo fa in maniera memorabile:

      https://ia803101.us.archive.org/16/items/richardspencerisanazi/RichardSpencer_is_a_nazi.mp4

      voglio dire, lo spirito dei Diecimila di Alceste ritengo sia questo. Da notare che il video è stato registrato e caricato a tradimento da qualche voltagabbana 3 anni dopo i fatti.

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    5. Per capire cosa voglio dire basti frugare nella merda che tirano addosso a bimbi e adolescenti. Come hanno cominciato? Guerre Stellari? Lara Croft? John Lennon? Monopoli? Il giovane Holden? C'è qualcuno in grado di costruire mondi immaginari alternativi? Di questo parlo. C'è un genio capace di ri-costruire l'Antico Ordine attraverso simboli o personaggi o icone? E poi: chi finanzia queste psy-ops al contrario? Il contrario del contrario, cioè, il Giusto? Posso guardare con bonomia sia a Di Stefano che a Spencer ma essi, pur indespensabili, non possono surrogare un'azione che si deve esercitare a livello universale. Servono altri uomini e altre donne, non incasellabili, difficilmente manipolabili o ricattabili ideologicamente. A esempio: se uscisse fuori una nuova Bernadette che rivoltasse la frittata conformista del politicamente corretto? E questa figura inattesa ricorresse all'immaginario millenario cristiano? Cosa accadrebbe? In questo caso ella agirebbe nel profondo della specie occidentale riattivando circuiti dimenticati. Non saprebbero come prenderla. Un piccolo esempio. Cosa accadrebbe se uscisse fuori un romanzo come Il giovane Holden o Il dottor Zivago oppure On the road, ma declinati al contrario? Un romanzo generazionale. O un Elvis Presley al contrario? A questo si deve puntare, a mezzo fra la Nostra cultura e, inevitabilmente, il pop (la platea mondiale è di sette miliardi). Invece mi pare che la controinformazione punti su personaggetti autoreferenziali, esangui, astenici, che non riuscirebbero a eccitare manco una rissa al bar.

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    6. "C'è un genio capace di ri-costruire l'Antico Ordine attraverso simboli o personaggi o icone?"

      Tolkien si era cimentato, ma credo più per passione filologica che per necessità di risollevare l'occidente in declino.

      "Cosa accadrebbe se uscisse fuori un romanzo come Il giovane Holden o Il dottor Zivago oppure On the road, ma declinati al contrario? Un romanzo generazionale. O un Elvis Presley al contrario?"

      Bastava chiedere, eccoti l'anti-'jack frusciante è uscito dal gruppo':

      Fistfights With Muslims In Europe: One Man's Journey Through Modernity
      di... Julian Langness

      a quanto pare si è ispirato all'iliade nella stesura del suo magnus opus.
      Serve solo un traduttore e siamo apposto.

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    7. Un traduttore si trova, basta trovare i soldi per pagarlo ...
      Lo so è difficile, impossibile direi. Dobbiamo lavorare al torso spirituale dell'Europa. DIfficile, impossibile quasi.

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    8. "magnuM opus" chiedo venia opus è 3 declinazione, così ingannevole.

      Il titolo di questo libro fa sorridere, ma bada al sodo del problema.
      Quello che attrae nell'alt-right anglosassone è che non ci sono i problemi dell'euro, delle basi americane, dell'assenza di élite, che devono essere risolti da noi prima delle altre questioni demografiche, morali che loro dibattono, secondo me.

      Il loro problema è come uscire dallo scetticismo universale di Hume che è alla base delle loro società, la stretta del serpente empiricista hobbes-locke-hume che definisce la loro identità.
      Non si può parlare di cultura anglo-americana e scinderla dal liberismo economico, dal liberalismo politico e l'individualismo filosofico, che sono ciò su cui si fonda 'l'uno vale uno' odierno che è radice di tutti i mali in occidente.
      Vorrebbero conciliarsi con l'idealismo tedesco, persino con la dottrina del fascismo, sono accaniti lettori di Evola ad esempio, hanno bisogno di basi filosofiche coerenti per vincere la battaglia ideologica contro l'edonismo basato sui diritti individuali. Quest'ultimo la massa ritiene sia il bene e il proprio interesse, a scapito dell'identità etnica della nazione, che esige sacrifici e quindi di primo istinto è sempre rigettata.

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    9. Fossi in loro leggerei Shakespeare.
      Quasi la metà delle opere di Shakespeare dove sono ambientate? In Italia.
      E l'Italia nel Seicento cos'era?
      I classici più il diavolo Machiavelli che i classici se li studiava tutte le notti. Petrarca, anche. Bisogna leggere i classici. Forse l'ho già detto? Lo ridico: bisogna leggere i classici. Eraclito e Tacito racchiudono il mondo. Se non ci credete è perché non li avete letti.
      Shakespeare, dal canto suo, racchiude molte cose. L'Inghilterra dell'Antico Ordine, anzitutto. Basta leggere Macbeth o il monologo di Mercuzio sulla Queen Mab. E poi la classicità, osservata da lontano, ma con reverenza.

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    10. uno di loro osservò che il pensiero occidentale può essere risolto in una serie di postille a Platone

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    11. L'osservazione è in parte giusta. D'altra parte l'ho spesso ripetuta. Quando dico che i Greci ci diedero la cornice e il quadro intendo questo. Noi, al massimo, abbiamo approfondito qualche particolare, lo studio d'una sfumatura. I greci, favoriti in ciò dalla lingua, che permetteva l'astrazione, ci consegnarono il mondo com'è realmente. Solo a livello microscopico le loro osservazioni, forse, perdono di vigore (ma non è detto). Per questo occorre leggere i classici.

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  9. Vicino E difficile da afferrare è il Dio. Ma dov’è pericolo, cresce Anche il salvifico. Nell’oscuro abitano le aquile Ed impavidi se ne vanno Oltre l’abisso i figli delle Alpi Su fragili ponti. E poiché d’intorno s’affollano Le vette del tempo, e i più cari Abitano vicino, languendo sulle Più isolate montagne, Dà dunque a noi acqua senza colpa, Dacci ali, per andare al di là e per tornare Con il più fedele senso.

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  10. Rivedendo Il Dottor Stranamore di recente mi sono reso conto che il personaggio più inquietante di tutti, nonchè il più pericoloso, non è il suddetto psicopatico Stranamore e neanche il paranoico Generale Ripper, ma il Generale Buck Turgidson, interpretato da George C. Scott. Contrariamente ai primi due, le cui psicopatologie appaiono evidenti sin dalla prima inquadratura, Turgidson si presenta come un cazzone medio, pure simpatico, anche se in seguito non si fa problemi a disquisire con Stranamore dello sterminio di milioni di persone come "costo necessario" per vincere la guerra. Anzi, allupato, alla prospettiva di rinchiudersi in un rifugio anti-atomico con una popolazione di sopravvissuti in proporzione 1/10 uomo/donna, come se tutto fosse un gioco. Nella mia vita mi è capitato di vedere la stessa euforia distruttiva in alcuni politici di professione, di bassa caratura si intende, quelli alla mia portata, e alcuni "tecnici",, economisti o meno. E la cosa sconcertante è che non hanno assolutamente nulla di demoniaco, oscuro, anzi, tutt'altro.

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    1. Turgidson è uno psicopatico divertente, Stranamore no. Il personaggio del generale pazzo nemmeno. Alla fine, tuttavia, si danno la mano tutti. Turgidson in fondo la pensa come il generale pazzo; entrambi come Stranamore; e ognuno come il russo che sogna la vodka e le russe nel rifugio antiatomico.
      A minor livello lo stesso atteggiamento si riscontra in alcuni politici di basso rango, come dici, i quali sterminerebbero l'umanità se gli garantissero le cento vergini in paradiso. A maggior livello troviamo le Merkel, le van der Leyen o come si chiama: sono psicopatici, schizoidi, lucidi e anaffettivi, d'intelligenza puramente tecnica, ottusi, quindi, inarrestabili. Quando parlano Kagan o altri politologi o economisti americani o inglesi (intendo: di formazione pragmatica d'ascendenza americana o inglese) si avverte il refolo gelido della follia. Ciò che spaventa è l'irragionevolezza, il fanatismo, la stolidità: spesso in nome della scienza.

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    2. Alceste sei una Mente! Davvero, hai una capacità di vedute impressionante! Una icona pop per propagandare una visione diversa...sinceramente non l’avevo mai immaginato un qualcosa di simile. Un po’ come Marylin Manson al contrario, quindi per il verso giusto. Ricordi il Marylin Manson della metà anni novanta? Un personaggio costruito a tavolino. Il tizio in questione era un performer molto dotato tecnicamente ma privo di carisma. Dopo anni passati a proporsi ai discografici ottenendo sempre rifiuti questi ultimi gli proposero d’incarnare un personaggio rivoluzionario e trasgressivo per l’epoca. Avrebbe avuto soldi e successo garantiti purché rinunciasse al proprio nome e alla propria identità (un noviziato praticamente). Chissà le milionate di dollari investiti in un progetto del genere. Alla fine quel che proponeva il personaggio Manson non era nient’altro che il vuoto, il nulla corredato di trasgressione un tanto al chilo, ma fu successo planetario. Una operazione del genere ma volta alla promozione di valori sostanziosi. Magari la cultura pop che sdogana alti valori fa un po’ storcere il naso sulle prime, ma come giustamente dici ci sono da raggiungere alcuni miliardi di persone. Crumbo

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    3. Non posso che rimandarti, per questo problema, al post:

      https://alcesteilblog.blogspot.com/2017/07/quel-comunistaccio-di-trump.html

      Esamino fugacemente il romanzo Radio Libera Albemuth in cui a liberare l'umanità dall'oppressione (a iniziare la liberazione) è una canzoncina rock, "Let's party".

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    4. Mi ero perso questa recensione del romanzo, Alceste ! Tanti in America pensarono proprio a FFF quando fu eletto Trump, il primo che però non vuole più versare dollari alla regina delle organizzazioni del futuro governo mondiale ( anche perché sente puzza di bruciato nel vedere una pandemia che scoppia nell 'anno delle presidenziali). Ogni tentativo di interpretare la realtà sfugge a qualsiasi logica, forse a causa del vantaggio acquisito dal nemico, Chiesa chiusa ma bergoglianamente in difesa di UE e di Ong oppure smart working coatto a metà dello stipendio normale da qui a qualche mese con il capo della task force che detta le condizioni , si dice, da Londra . Siamo dentro un balzo deciso in avanti ma al posto di Mao c'è una conference call.
      Il buon Philip forse ci avrebbe scritto qualcosa dove la realtà come sempre inganna e un figlio della controcultura di Berkeley degli anni sessanta fu un deciso antiabortista e testimone convinto di una teofania . Rimaniamo in attesa di un nuovo movimento di contro contro-cultura ( nel frattempo nella stanza accanto ascolto la lezione on line di una classe delle scuole elementari e mi viene in mal di stomaco... ).
      Antonio

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    5. Scusa Antonio. Dico questo: la tendenza fondamentale del nostro tempo qual è?
      Quella descritta a sazietà.
      Poi ci sono gli attori in campo.
      Gli attori in campo si dividono per livelli e per campi di influenza.
      Suona assai grottesco credere che Trump sia d'accordo con Colao o Mattarella con Bill Gates; molti nemmeno si conoscono, alcuni sono in disaccordo, altri si odiano. Eppure tutti, alla fine, devono obbedire alla tendenza fondamentale del nostro tempo.
      A me, come blogger con un computer da quattro soldi, perso in una periferia romana, importa poco sapere chi è con chi. Cerco di individuare una tendenza omogenea e quella va nella direzione di una Monarchia Universale Panottica, sul modello delle prigioni americane d'ultima generazione.
      La minutaglia del Trump che fa questo e Putin quest'altro m'interessa nulla. Alla fine della fiera vedi come ognuno di questi sia transeunte. Prova a riguardare le chiacchiere dei blog di dieci-quindici anni fa: era tutto uno strepito contro Blair, Zapatero, Schroeder, Bush. Di questi personaggi rimane oggi cenere. Perché a valere è solo la tendenza fondamentale del nostro tempo.
      Prova a immaginare Vito Corleone, Ayman Roth, Sollozzo seduti allo stesso tavolo. Si odiano, fanno alleanze, dissimulano, si servono di scagnozzi. La mira è sempre quella, però: l'equilibrio dei poteri fra loro, con la politica, con la polizia, con i trafficanti internazionali.
      Alla fine ne rimmarrà solo una: la Monarchia.

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  11. Alceste, perdoni ma ormai mi si è ottenebrata la mente: che intende per "Il giovane Holden o Il dottor Zivago oppure On the road, ma declinati al contrario. Un romanzo generazionale. O un Elvis Presley al contrario" Come sarebbero?

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    1. Intendo dire questo: che la risposta passiva, acquiescente, rassegnata di queste settimane, in Italia e in Europa, è stata lentamente costruita de-culturando l'Italia e l'Europa.
      Per far ciò si è lavorato sottopelle grazie a prodotti di largo successo e consumo, dalla letteratura al rock al giornalismo al fantasy ai telefilm.
      Ciò a cui si mirava erano gli anticorpi logici più profondi creati storicamente e culturalmente dagli Italiani e dagli Europei.
      Elvis era The Pelvis e serviva a dileggiare i passati costumi, così come il profluvio di operine libertarie come "On the road", "Il giovane Holden", "Star Trek" e tutto il rock lisergico, la crescente ondata di libertarismo inneggiante alla perversione polimorfa, all'omosessualità, alle droghe.
      Per questo alcuni individui venivano pompati nonostante l'insuccesso iniziale per farli diventare "di culto" cioè dei paradigmatici "long seller". Oggi, a destra, chi si opporrebbe alle prime legalizzazioni delle droghe? Te lo dico io: nessuno. Farebbero fuoco e fiamme per qualche mese poi lascerebbero fare perché le Meloni i Salvini i Tajani fanno ormai parte del Nuovo Ordine essendo cresciuti a pane e libertarianesimo. Sono sessantottini libertini anche loro come si evince, peraltro, dal nudo dato biografico.
      Per questo servono geni letterari, cinematografici; oratori musicisti giornalisti che abbiano in sé capacità di creare opere "contro".
      Contrarie al mondo al contrario, cioè giuste.
      Un romanzo che illustri la vita di chi si oppone a questa melma; un romanzo su chi ha fede, vera, e vive secondo quella fede. Qualsiasi fede.
      C'è un Tarkovskij che riscrive Andrej Rublev o un Fellini che rifà La dolce vita? Perché questo serve, non le minuziose analisi, peraltro sballate, del coglionissimo Zero Hedge.

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  12. Questa volta Alceste non te la faccio passar liscia! E non sai quanto mi dispiace.
    Ma che significa: " Qualsiasi fede?"
    Non siamo sufficientemente pecoroni credenti? E' la tua nostalgia per un arcadico passato…
    Non ti accorgi che ci tengono al guinzaglio proprio con una "fede"?
    Nella Democrazia, nel Denaro fiat a volontà e, soprattutto, nella Scienza?
    Sono fedi nuove ma svolgono la funzione di sempre, sono le nuove religioni, ancora più pervasive, supportate dalla tecnologia e solo apparentemente meno sanguinarie della Santa Inquisizione. Il Comunismo non ti è parso una fede?

    Bando alle ciance, non vi siete accorti che fra pochissimo ci vaccineranno tutti con il digital-vaccino di Bill, volontario naturalmente, nel senso che se vorrai il rinnovo della patente, andare a teatro, al cinema, al lavoro, a pescare o a donne, per non parlare di stadio, ristorante, aereo, treno, dovrai dimostrare tramite app e tracciamento di essere in regola con i Comandamenti della nuova Fede Universale?
    Non fra anni ma fra mesi (pochi).
    Sarà interessante analizzare minuziosamente la genesi filologica di questo prossimo inferno finché volete ma sarebbe meglio discutere su come AGIRE.
    O preferite accomodarvi sul divano da soli, sognando di poter vedere la Nuova Dolce Vita?
    Sveglia!

    "L'albero della libertà deve essere rinvigorito di tanto in tanto con il sangue dei patrioti e dei tiranni. Esso è il suo concime naturale"
    Thomas Jefferson, Presidente degli Stati Uniti, quando il mondo non era all'incontrario.


    PS: il giudizio su ZH non è da te. Spero.

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  13. Ma quale fede è quella nel denaro?
    Qui si parla di fedi passate al vaglio di trenta generazioni, non quelle estemporanee di mesi e settimane o anni. Il comunismo è durato settant'anni. La sua fede, però, la solidarietà, dura da millenni e c'entra poco con Stalin.
    Una fede si compone di generazioni e sbagli mica di interemerate burioniche.
    Su Zero Hedge: penso che sia una controinformazione inutile. Si deve smuovere la gente o si crepa e amen. E non bisogna dire la verità, la verità non smuove niente. Solo pochi devono detenere la verità, agli altri va proposta una fede in accordo con la verità. Mosé e gli Ebrei andavano nella stessa direzione, ma il Capo non gli faceva la testa tanta sull'itinerario. Gli diceva: andiamo nella Terra Promessa. E quelli, per fede, ci andarono. Non per fede in Mosé, ovviamente.

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  14. A proposito di variabili inconsce qui nel milanese la sensazione è che sia come scattato un timer interno alla gente. Ci si sta preparando per il rientro lavorativo. Posso naturalmente sbagliarmi ma penso che al massimo dopo il ponte del primo maggio qui la gente si muoverà, indipendentemente da rinvii o altro, Colao o non Colao (che tra l'altro pare stia dirigendo la fantomatica task force da Londra...).
    Mi è poi venuta in mente una risposta privata che un alto grado militare da poco in pensione ha dato un paio di settimane fa sul rischio di derive autoritarie e cosimili:
    "Al momento attuale l’Esercito ha più di metà dei vertici con il virus. Legge marziale non credo nemmeno esista o siano in grado di scriverla. L’Esercito al momento è quasi senza direttive e fermo con i suoi problemi. Stiamo inguaiati. Non vedo il rischio di derive autoritarie". Qui fuori intanto è un via vai continuo di macchine. Non so davvero quanto si possa controllare tutto e tutti oltre un certo limite.

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    1. La deriva autoritaria non è un rischio poiché l'abbiamo superata entrando nella dittatura.
      Purtroppo qui si ragiona con la testa novecentesca e si evocano Hitler, Pinochet, Stalin. Il potere non ragione più così. Non vi è più il padrone cattivo, il militare cattivo, lo Stato inquisitorio.
      Il cittadino si autoreclude da solo, si taglia lo stipendio da solo, si concentra da solo, si toglie i diritti da solo e così via poiché l'hanno convinto che è per il suo bene, o per il bene dell'umanità o per il bene dei figli o per il bene del Bene Supremo detto Politicamente Corretto.
      Scordiamoci la garrota, le torture, i pestaggi: a questi pensiamo noi autoinfliggendoci il peggio.
      L'esercito? Ma quale esercito! L'esercito non esercita da decenni, è uno stipendificio e basta. Non servirà l'esercito. Una piccola parte verrà riconvertita a compiti di polizia.
      Ai timer interni ci credo poco. Allenteranno il guinzaglio, a solo perché la maggior parte del lavoro (sperimentare e abituare) è ormai conclusa. Anzi, quando gli diranno: potete tornare alla normalità segnando questo patto col diavolo si sveneranno pur di trovare l'inchiostro con cui firmarlo. E amen.

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  15. Difficile conciliare dittatura, rigorismo, ecologismo, globalismo e pacifismo... l'unica maniera è digitalizzare il mondo, renderlo integralmente virtuale e robotizzato con la minima relazione sociale reale e diretta. Il Reddito Universale servirà fino ad una certa soglia di popolazione. Ecco perchè i Dominatori vanno in confusione, troppi capetti, troppe regioni. Ci vuole un unico Governo, un unico Parlamento, nessun leader, se non un gruppo di pop star come ha detto Alceste. Il dado è tratto con la pandemia, ma ci vorranno ancora alcune generazioni, il tempo giusto per una denatalità soft.

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  16. Non possono, gli Holligans del Pensiero Unico, leggere Shakespeare, perchè sanno bene, i loro filologi come quelli italiani canuti, che il Bardo era, anzi, erano Michele Angelo Florio e figlio, toscani di ascendenze ebraiche. Il primo si accordò con il mercante di Stratford per ingannare l'intellighenzia elisabettiana. https://books.google.it/books?id=Ju48AAAAIAAJ&pg=PA21&lpg=PA21&dq=angelo+florio+1600&source=bl&ots=39P5ZDsE_E&sig=ACfU3U1Z618llMVlVavn_ecZe-wIAGooUw&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj4svfAiO3oAhWkunEKHUqPCdIQ6AEwEHoECBMQLA#v=onepage&q=angelo%20florio%201600&f=false

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    1. Scommetto che hanno scritto "Il mercante di Venezia" per sviare le tracce.

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  17. Alceste, ma se non fosse intervenuto tutto questo,se non fosse sovraggiunto il virus in Cina, se non ci fosse stata la pandemia, quando sarebbero arrivati a questi livelli? Concesso, come da tempo giustamente scrive lei, che il mondo era inesorabilmente incamminato verso questa trasformazione dittatoriale, perchè proprio adesso nei primi mesi del 2020? se non ci fosse stato il virus, non avrebbero potuto utilizzare questa misure; le misure erano giò state preparate da tempo e aspettavano l'occasione giusta per renderle pratiche oppure sono in grado di inventarle al momento? non so se mi sono spiegato; la ringrazio, se riesce a interpretare quello che voglio dire...

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    1. Pearl Harbour l'avevano preparata da quanto? Poi è accaduto l'inevitabile. 1940? Una data come l'altra.
      Un avvocato, un grande avvocato, scriveva lettere a imbuto.
      Fu un vero genio della retorica.
      Cominciava alla larga, concedendo molto all'interlocutore.
      Quindi cominciava a stringere il cappio, in modo inavvertito: i cappi consistevano in alcune solide premesse gettate qua e là.
      Non si avvertiva il pericolo.
      Quindi, alla fine, inaspettatamente, era l'interlocutore stesso a estrarre il sillogismo rovinoso da quelle premesse a cui prima dava poca importanza. Cadeva, cioè, in un imbuto logico.
      Chi leggeva doveva spesso ricominciare daccapo: perché questo conclude la lettera in tal modo? Eppure sembrava amichevole! E invece era solo conseguente.
      Se rinunci alla libertà (tanto ce n'è d'avanzo!) prima o poi te la toglieranno del tutto.
      Se rinunci all'intelligenza prima o poi ti ritroverai senza intellettuali.
      Guarda una pagina del Corriere di 40 anni fa e guarda quella del 2020.
      Benché nel tempo sia divenuto condiscendente a certa simbologia esoterica, credo che il 2020 sia solo l'anno in cui le pere sono mature; e allora cadono.
      La colpa è nostra, ne sono certo. Abbiamo abdicato alla ragione e tanto ci resta.

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    2. E' proprio come lo descrivi; che poi e' simile alla metafora che usasti in altri scritti, quella del mobile gradualmente svuotato dentro dai tarli, pur mantenendo la consueta forma esterna. Ci hanno svuotato lentamente di tutto l'essenziale e riempito di superfluo invadente (di tarli in continua avanzata, sempre di piu', sempre piu' aggiornati riguardo le nostre debolezze), facendoci credere fosse l'essenziale (nel mondo invertito) del nuovo futuro. Ci sono riusciti, loro con l'inganno e lo studio dei nostri comportamenti, noi a causa di ingenuita' e conformismo acritico perche' "comodo" e premiato, esonerante da fatica, sacrificio e ostracismo. In effetti tutto il superfluo era essenziale per ridurci in schiavitu'.
      Anche la mia amica ieri era molto piu' distesa. Mi ha mostrato soddisfatta la prima "tranche" di buoni pasto da 25 euro cadauno che le hanno mandato. Il figlio al mattino e' stato interrogato dal professore via video, la figlia pure segue le lezioni online, tutto procede bene nella nuova normalita'.
      Nulla (eccetto imprevisti) sembra ostacolare l'avanzamento del peggio. Non resta che confidare nella "bonta'" dei tiranni, proprio quella che hanno invertito per prima.
      Forse meglio dedicarci a scrivere romanzi distopici o di fantascienza con cui mandare messaggi in codice ai posteri, per tentare di salvare almeno loro, facendoli tornare alla ragione con piccoli scorci di verita' nella fantasia narrativa. Appena posso mi procuro Philip K. Dick che non ho mai letto, ma che mi appare ora un potenziale grande ispiratore.
      Un caro saluto,
      Ise

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  18. Ad Adriano e ad alceste chiedo di pazientare non siate precipitosi nel pagare multe o nel fare analisi di disfattismo planetario ormai la sceneggiata qui Da me in Indochina sta perdendo di forza ( a dire il vero qui da me la quarantena non c''e' mai stata) stanno cominciando ad aprire tutti i Border tra Nazioni xche'la Pandemia Non esiste, Laos Vietnam birmania Cambogia 0 zero dico zero morti sono 200 milioni di persone, i border che fino a 10 giorni fa erano stati sigillati ermeticamente stanno per riaprire così come le immigration per i visti e documenti ve l'ho detto e'stata una Grande esercitazione Un avvertimento un guanto di sfida che i padroni macron trump e giuseppi hanno voluto lanciare e che si stanno ribeccando sul grugno, vedrete che i vari Giuseppi e ministri collusi verranno ingabbiati o mandati in esilio e nessuno dovra'pagare multe incostituzionali, certo sarebbe bene che vi deste una mossa pure Voi e scendere per fare la "passsseggggggiata" più spesso, in Brasile e in Michigan la gente ha gia' rotto la Quarantena sono scesi in piazza a protestare

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Siate gentili ...