[Il Poliscriba]
Martedì 21 maggio 2013, circa alle ore 16 (un secolo
fa per il web, mai accaduto per l’ignoranza insita o indotta nella specie
italica/europoide) nel coro della cattedrale di NÔtre-Dame a Parigi, lo storico del diritto e saggista
Dominique Venner (classe 1935), si suicidò sparandosi un colpo in bocca.
Poco prima dell'atto, Venner pose sull'altare un testo
che doveva o avrebbe dovuto spiegarlo a chi lo conosceva e a chi di lui si
ricordava soltanto come oppositore della legge in favore del matrimonio
omosessuale, che fu adottata e promulgata dal Parlamento francese il 17 maggio del 2013, quattro giorni prima
dell’estremo gesto.
La lettera:
"Perché mi do la morte?
Sono sano di spirito e di corpo e sono innamorato di mia moglie e dei miei
figli.
Amo la vita e non attendo nulla nell'al di là, se non il perpetrarsi della mia razza e del mio spirito.
Amo la vita e non attendo nulla nell'al di là, se non il perpetrarsi della mia razza e del mio spirito.