15 aprile 2019

Un bimbo non amato


Roma, 5 aprile 1969

"Stanotte, nel dormiveglia, ho avuto una di quelle illuminazioni (che in psicologia si chiamano 'allucinazioni ipnagogiche') per cui poi generalmente scrivo dei versi: la traduco ora invece in prosa.
I monumenti, le cose antiche, fatte di pietra o legni o altre materie, le chiese, le torri, le facciate dei palazzi, tutto questo, reso antropomorfico e come divinizzato in una Figura unica e cosciente, si è accorto di non essere più amato, di sopravvivere. E allora ha deciso di uccidersi: un suicidio lento e senza clamore, ma inarrestabile. Ed ecco che tutto ciò che per secoli è sembrato 'perenne', e lo è stato in effetti fino a due-tre anni fa, di colpo comincia a sgretolarsi, contemporaneamente. Come cioè percorso da una comune volontà, da uno spirito. Venezia agonizza, i sassi di Matera sono pieni di topi e serpenti, e crollano, migliaia di casali (stupendi) in Lombardia, in Toscana, in Sicilia, stanno diventando dei ruderi: affreschi, che sembravano incorruttibili fino a qualche anno fa, cominciano a mostrare lesioni inguaribili. Le cose sono assolute e rigorose come i bambini e ciò che esse decidono è definitivo e irreversibile. Se un bambino sente che non è amato e desiderato - si sente 'in più' - incoscientemente decide di ammalarsi e morire: e ciò accade. Così stanno facendo le cose del passato, pietre, legni, colori. E io nel mio sogno l'ho visto chiaramente, come in una visione".

Pier Paolo Pasolini, "Tempo", nr. 14, 5 aprile 1969

32 commenti :

  1. I tetti di tutti gli edifici
    storici d'Europa hanno travature in legno, durante la seconda GM le parti in conflitto suolevano bombardare con spezzoni incendiari proprio perché a conoscenza di questo tallone
    d'Achille.
    Non è la prima volta che accadono queste tragedie ad esempio in Italia e toccato
    ai teatri Petruzzelli e la Fenice nonché al Duomo di
    Torino ed in passato altri ve ne sono stati, lei che è uno
    studioso ne saprebbe elencare
    molti di più.
    Pino

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  2. Come gia' dicemmo tanto tempo fa, e' il nulla che avanza, la' dove nessuno crede piu' a una qualsiasi alternativa ad esso.
    https://youtu.be/8fld1E-b4Go

    Ise

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  3. Un po' di numerologia, coincidenze, stupidaggini esoteriche. Venner si suicidò in Notre Dame il 21 maggio 2013; la cattedrale brucia il 15 aprile 2019. Dal 15 aprile al 21 magggio abbiamo 36 giorni= 6x6 Così come la somma cabalistica delle date è 36 (2+1+5+2+0+1+3+1+5+4+2+0+1+9)
    2019-2013= 6.

    Oggi si celebra il 6° anniversario dell'attentato alla Maratona di Boston 15 aprile 2013.

    Ripeto, puerili farneticazioni del sottoscritto, buone per un terno al lotto. Poliscriba

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  4. Non mi stupirei se la vera causa di questo disastro non fosse riconducibile al mozzicone di una sigaretta gettato da un operaio distratto al termine del turno di lavoro. Ma non è importante dal momento che non cambia nulla. Off topic: grazie Alceste per il tuo blog. Ludovico.

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  5. O mozzicone o attentato cambia poco. Il corpo mistico occidentale si sta disgregando tra i lazzi e l'inazione dei custodi spirituali. Questo voleva dire Pasolini, con ragione.

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    1. Molti che oggi si definiscono afflitti, davanti alla cattedrale, si devono chiedere se la parte fisica delle rovine, non ne sia solo il simbolo, di un precedente disastro spirituale.

      Come eravamo:

      https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://m.youtube.com/watch%3Fv%3Dp3A1-avmP5k&ved=0ahUKEwil166dgdThAhVR3qQKHZoeA44Qo7QBCB0wAA&usg=AOvVaw3n0sXoKXYmYqS76_OVnf9i


      Pino

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  6. Parigi in fiamme per mano del suo popolo, in Italia le cose vanno selvaggiamente, Grecia e Turchia battibeccano sulla fascia delle acque territoriali che la prima vorrebbe espandere da 6 a 12 miglia..


    Echi di profezie del novecento .. segni di un grande botto incipiente?

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  7. SOSHU MON AMOUR 4
    BU - LA TEORIA DEI DUE FUOCHI - primo

    Lafcadio Hearn; “quasi tutta l’autentica storia giapponese è compresa in un unico, immane episodio: l’ascesa e la caduta del potere militare”. (Hearn, 259)

    L’ideogramma “bu” (cinese “wu”) rappresenta una lancia e l’idea di controllare o maneggiare con abilità.
    In accordo con la definizione del Mahabaratta, “guerriero è colui che si oppone al caos” e che adempiere al mandato dei Grandi Legislatori (regalità di origine divina) sulle classi produttive di contadini, artigiani e più tardi di commercianti.
    Se il primo guerriero giapponese è un eroe teso alla conquista della terra, subito dopo diventa il fedele servitore del nobile (troviamo l’uno nel “Kojiki” e nel “Nihon-ji”, testi sacri dello Shinto che descrivono l’epopea dell’Impero, entrambi scritti nell’VIII secolo, l’altro nel “Genji” e nell’Heike-monogatari, romanzi del XI e XIII secolo). Infine diventerà condottiero e, tradendo il suo mandato (simbolica è la perdita della Spada – Dan-no-ura), governante.
    I clan guerrieri dei Taira (o Heishi o Heike) e dei Minamoto (o Genji) si affronteranno ferocemente nella guerra Gem-pei (1180 – 1185 ) e la vittoria portò Minamoto-no-yoritomo alla creazione del Bakufu, governo militare del Seii-taishogun (generale capo) nel 1192, fondando lo Shogunato Kamakura. Le spade più favolose verranno prodotte in Giappone durante l’epoca Kamakura: spade Yamashiro, Bizen, Soshu di incredibile bellezza, resistenza e letalita!
    E’ l’epopea samurai che porterà il paese all’equilibrio attraverso quattro secoli di rivolte, guerre, rivalità incessanti, avventure militari di ogni tipo caratterizzate da incredibili livelli di violenza.
    Nel corso dei secoli, la fibra stessa della nazione giapponese si imbevve dell’etica e della vocazione del guerriero. Tali elementi che inducevano il “bushi” ad agire, erano radicati nella ferma fede dell’origine divina del Giappone, nella decisione di dimostrare tale fede con la forza delle armi, a costo della vita, e in quel codice di comportamento che esigeva obbedienza indiscussa agli ordini del superiore diretto, il quale costituiva il legame con il passato divino. Per secoli e secoli queste virtu’, unitamente al modo di vita da esse rappresentato, vennero inculcate nel carattere giapponese, con un processo implacabile di indottrinamento dall’alto, conscio ed inconscio, a partire dal periodo Nara (700 dopo Cristo).
    (continua)
    Anonimo R

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    1. Sarebbe interessante anche considerare la fondamentale influenza cinese/mongola nell'arte della forgia e della raffinata costruzione delle spade (le mitiche DAO, ma non sollo) in area orientale, asiatica e mediorientale (la scimitarra turca ad esempio). E ricordare l'impatto che i tentativi mongoli di conquista nipponica hanno impresso sulla linea delle katane in epoca Kamakura e post.

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    2. Ci arriveremo alle spade Nambokucho. D'altronde il primo Soshu (il vero Soshu) si dispiega tra fine Kamakura ed il primo Nambokucho dove tecniche di forgiatura, forme, dimensioni e tecniche di scherma cambiano, soprattutto a causa degli "assaggi" delle lame mongole durante i due tentativi di invasione del Giappone fatti dal Kublai Kan. Cambia anche l'approccio alla guerra dei Samurai. Non e' pero' possibile un trattato esaustivo sull'argomento "spada". Tocchero' faccende centrali, faccende avventurose, magari magiche e che si legano con il nostro tempo.
      Grazie per il suggerimento.
      Anonimo R

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  8. SOSHU MON AMOUR 4
    BU - LA TEORIA DEI DUE FUOCHI - secondo

    I contrasti inevitabili vennero risolti con le armi: molti clan aristocratici venero annientati e furono distrutti gli enormi monasteri ribelli, oltre alle biblioteche che contenevano l’essenza raffinata della cultura Heian.
    Il buddismo venne ridimensionato e piegato ad una conzezione zen funzionale al potere, la cultura Nara/Heian venne distrutta, la nobiltà venne piegata.
    Ogni volta che il potere religioso dei monasteri buddisti si frappose al potere dei bushi, questi li annientarono distruggendone anche le armi. Infatti i monasteri erano ben armati trattandosi di monaci guerrieri: per loro gli spadai Yamato lavoravano quasi in esclusiva nella produzione di spade, yari, naginata ecc. Da ciò anche la rarità delle belle lame Yamato duecentesche o trecentesche, quasi sempre mumei (non firmate). Rarissime le lame più antiche di questa scuola.
    Il sistema religioso è sempre funzione del potere militare e politico. Ogni volta che una religione si oppone all’avanzata di un progetto di potere politico o si pone come indipendente, questi la distrugge e ne stermina e perseguita i fedeli.
    Il cristianesimo in Giappone ebbe sorte ancor peggiore del buddismo. Nel film “Kagemusha, l’ombra del guerriero” di Akira Kurosawa, il principe Katsuyori del potente clan dei Takeda sta partendo per una spedizione di guerra con il suo esercito alle sue spalle. Mentre sta uscendo dalle mura della sua città, in alto appare un vescovo cattolico con due sacerdoti e in latino benedice la spedizione. Katsuyori risponde con un amen. È il 1574. Questa scena è rappresentativa per comprendere quanto influente fosse il cristianesimo in Giappone nel 1500, primi 1600. Tale influenza però di li a poco era destinata a terminare tragicamente.
    L'attività dei missionari cattolici in Giappone cominciò nel 1549 ad opera di gesuiti, sostenuti dal Portogallo, e di francescani e domenicani, appoggiati dalla Spagna. Dopo l’ingresso di Matteo Ricci in Cina e il suo successo con l’imperatore, i missionari tentarono con alterne fortune di entrare anche nell’isola nipponica. I predicatori compresero che il loro obiettivo dovevano essere i Daimyo (tradotto: “grande nome”, ovvero la carica feudale più importante nel Giappone medioevale, da non confondersi con la nobiltà) e tramite i signori convertire tutti i sudditi. Il risultato fu molto positivo: tanti cambiarono religione e con loro la popolazione del feudo. Nel corso del XVI secolo la comunità cattolica crebbe fino a superare le 300.000 unità: per essi venne istituita nel 1588 la diocesi di Funay. La città costiera di Nagasaki ne era il centro principale.
    (continua)
    Anonimo R

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  9. SOSHU MON AMOUR 4
    BU - LA TEORIA DEI DUE FUOCHI - terzo

    Riferendoci agli orrori del ‘900, vien da pensare al perché della decisione di bombardare con l’atomica le città di Nagasaki e Hiroshima. Il 9 agosto del 1945 alle 8:15 del mattino, l’Enola Gay sganciò la prima atomica della storia sulla città di Hiroshima. Morirono sul colpo tra 70-80.000 persone, più le vittime successive delle radiazioni. Il 9 Agosto alle 11:00, a Nagasaki, si ripetè lo stesso orrore. Tra gli 80.000 morti in totale, ci sono 1/3 dei cristiani giapponesi, di quella che era la più fiorente comunità cattolica del Sol Levante.
    Ritornando al 1500, dopo il primo momento di diffusione il cristianesimo ebbe una violenta regressione agli inizi del secolo successivo. Le cause furono diverse: le contrapposizioni con il buddismo, le incomprensioni culturali e la paura di un’invasione degli occidentali, soprattutto degli spagnoli attraverso le Filippine.
    Iniziarono presto le durissime persecuzioni dei cattolici, tant'è che la locale comunità cristiana si estinse nel corso del XVII secolo, praticamente nel decennio successivo alla rivolta di Shimabara del 1637-38, dove 40.000 cristiani giapponesi, donne e bambini compresi, si ribellarono alla persecuzione, alla tassazione impossibile (simile a quella dello Stato italiano), alle condizioni di vita inumane e si arroccarono nella penisola di Shimabara, nel castello in disuso di Hara. Qui tennero testa per cinque mesi al più grande esercito di samurai che la storia del Giappone avesse mai visto.
    Nella battaglia finale tutti i cristiani vennero uccisi, migliaia delle loro teste vennero infilzate su pali per terrorizzare chiunque avesse voluto farsi cristiano.
    L’armata dello Shogun forte di 130.000 soldati riuscì a stroncare la ribellione, ma al costo di 70.000 uomini ben armati e addestrati che morirono combattendo contro contadini e anziani samurai cristiani, che pure erano affamati e indeboliti dal freddo ma saldi nella fede in Gesù.
    Partecipò alla rivolta di Shimambara tra le file di Tokugawa anche Ben-nosuke, colui che viene considerato il più grande samurai del Giappone, conosciuto anche con il nome di Miyamoto Musashi, in maturità con il nome di Shinmen Musashi-no-kami Fijiwara-no-genshin, autore del famosissimo trattato di bushido “Il libro dei cinque anelli”, testo centrale nella comprensione dell’etica samuraica. Musashi fu anche un fine pittore e uno stratega. All’ultimo anche filosofo. Si direbbe di lui un’artista, pensatore, guerriero rinascimentale. Ritorneremo più oltre a parlare di questo personaggio. Musashi, narrano gli annali d’epoca, si distinse nel massacro dei cristiani ribelli.
    (continua)
    Anonimo R

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  10. SOSHU MON AMOUR 4
    BU - LA TEORIA DEI DUE FUOCHI - quarto

    Per i due secoli successivi a questa rivolta, l’ultima grande battaglia del periodo Tokugawa, il Giappone si isolò dal mondo e perseguitò tutti coloro che si dicevano seguaci di Cristo. Iniziò l'epoca dei kakure kirishitan ("cristiani nascosti").
    Quando nella seconda metà dell’Ottocento i missionari europei poterono tornare in Giappone, trovarono che i discendenti di quegli antichi cristiani avevano conservato la fede nella clandestinità, tramandandosela di generazione in generazione.
    Ancor oggi si possono trovare nel mercato ma a prezzi notevoli perché molto rare, “tsuba” cinquecentesche/seicentesche (guardie – protezioni delle mani posizionate tra “tsuka” – manico e lama) di fattura cristiana, aventi la croce come stilema oppure essendo fatte a forma di croce. Venivano applicate sulle spade dei samurai cristiani, figure ovviamente poco celebrate dalla storiografia ma straordinarie.
    “Il crocifisso del samurai” scritto da Rino Cammilleri, racconta la grande rivolta dei samurai cristiani di Shimabara, mentre il film “Silence” di Martin Scorsese narra delle persecuzioni dei cristiani nel periodo.
    Nel 1600 si completò il tabula rasa di tutto ciò che era di ostacolo per il potere dei Tokugawa.
    Da quel momento la “Via del Guerriero” si impose brutalmente e sottilmente nell’intera popolazione giapponese. Nella vita di tutti i giorni il dramma di uno scontro potenzialmente mortale tra due uomini veniva continuamente a ripetersi, fino a quando tale forma particolare di esperienza umana si impresse a fuoco nell’anima nipponica.
    Dal punto di vista della tecnica di forgiatura della spada rispetto al periodo “koto” (antico, ovvero fino al 1500), cambia sia l’estetica che la tecnica, entrambe correlate alle nuove esigenze sia belliche che di duello che di mantenimento dell’ordine costituito. Le ingombranti “tachi” verranno definitivamente rimpiazzate dalle più fulminee “katana”.
    (continua)
    Anonimo R

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  11. SOSHU MON AMOUR 4
    BU - LA TEORIA DEI DUE FUOCHI - epilogo - quinto

    Avremo prima le katane “Shinto” (inizio 1600 - metà 1700) e poi le lame “Shinshinto” dalla fine del 1700 fino alla fine del 1800. Le prime molto vistose e massicce, forgiate e temprate spesso in modo da dare più risalto alla bellezza che alla resistenza in battaglia, anche se si annoverano spadai che riproducono capolavori simili ai capolavori del passato. Le seconde che cercano di riprodurre i canoni estetici e tecnici delle grandi spade del 1200 e del 1300 pur senza eguagliarle, tranne forse che per il grandissimo spadaio Kiyomaro che morirà suicida giovane, forse per non essere riuscito a superare i capolavori degli antichi maestri Soshu.

    Eccoci ora alla digressione che va sotto il nome di “teoria dei due fuochi”: il nuovo corso papale, naturale epilogo del Concilio Vaticano II, sta incendiando ciò che rimane della tradizione cristiana cattolica, mentre a Parigi la cattedrale Notre Dame è ormai cenere.
    E’ bruciato infatti nel corso della notte, il simbolo cristiano per eccellenza di una Francia già quasi totalmente scristianizzata, se non fosse per il lascito dell’azione indomita di un samurai religioso, il Cardinale Lefebvre!
    Già durante la rivoluzione francese la cattedrale venne devastata.
    Un video fatto questa notte dall’alto dell’incendio di Parigi (in prima pagina sul Corriere della Sera una foto, ma consiglio di guardare il video su youtube che mostra chiaramente cosa intendo), mostra la pianta della cattedrale a forma di croce totalmente a fuoco: un fuoco infernale, quasi simbolicamente a rappresentare il Cristo risucchiato nell’inferno.
    Se fosse vivo, Jung magari parlerebbe di sincronicità.
    Sotto gli occhi attoniti del popolo, che non comprende le connessioni sincroniche, ciò sta accadendo. Ed accade durante la Settimana Santa che culminerà domenica prossima con la Pasqua, la festa più importante per il cattolicesimo dove viene celebrata la resurrezione del Cristo.
    Un indottrinamento simile a quello subito nei secoli dal popolo giapponese, scristianizzazione compresa, sta accadendo da tempo a noi e sotto i nostri occhi: è accaduto attraverso rivoluzioni feroci e guerre strazianti. Poi è ripreso implacabile sotto la maschera dei “diritti” negli anni ’60 del secolo scorso.
    Oggi avviene, per una ragione o per un’altra, in modo plateale ed osceno. Si direbbe pornografico, demoniaco.
    La tradizione cristiana va abbattuta: costi quel che costi!
    “Audentes fortuna iuvat”.
    Anonimo R

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    1. Il miglior commento all'accaduto nelle 24 ore! Conciso, mirato e definitivo, ridicolizza il chiacchiericcio giornalistico-televisivo, interpretando brillantemente il sentire di noi tutti (i Pochi). Bene accette anche le nozioni di storia orientale, materia nella quale, colpevolmente, accuso considerevoli lacune...

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    2. Non puo' che essere oscena la desacralizzazione del nostro suolo e della nostra anima.
      Tutto cio' accade anche proprio quando quello che doveva essere il "custode spirituale" per eccellenza del nostro "corpo mistico" (cit. Alceste), si piega e si genuflette a offrire la sua sottomissione e assenza di dignita' (non e' umilta' in questo caso) ai piccoli demoni da piedistallo (qualcuno ha ironicamente chiamato la cosa piedofilia) che nell'era gloriosa aveva invece convertito e piegato al servizio del suo potere sacro e supremo.

      Bellissimo excursus da far decantare per bene.
      Mumei come Wuming, stessi caratteri, stesso significato, il Senza nome, l'Anonimo... l'unica condizione secondo me con cui e' possibile ancora agire senza essere agiti. Non per niente sta scomparendo la possibilita' di essere mumei.
      Un caro saluto,
      Ise

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  12. Pasolini...mi manca moltissimo!
    Hermannus Contractus

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  13. SOSHU MON AMOUR 5
    LA LIBIA E PAPA RATZINGER: L'ARTE DELLA GUERRA
    Sincronicamente e' stato appiccato un terzo fuoco: la Libia e' in fiamme! I tre fuochi, invero, sembrano molto ben coordinati.
    Sul fuoco libico vedremo cosa sapra' fare questo Governo. Vedremo la Ministra della guerra finalmente in azione, coordinata dal Comandante in capo e dai suoi due Generalissimi?
    E' 'ora della guerra, della ferocia, del sangue! Persa la Libia, persa l'Italia!
    Che Unione Europea e' mai questa dove ogni paese trama contro un'altro? Oggi (da anni) la Francia trama contro gli interessi vitali Italiani in Libia e contro la sua stabilita' territoriale! Cade la Libia e un milione di tagliagole, giustificati dallo "stato di guerra" e festosamente accolti dal nemico interno e dall'idiota (stessa feccia), invaderanno il nostro paese e nessuno potra' fermarli!
    Certamente il rogo di Notre Dame sta sviando l'attenzione dell'opinione pubblica su cosa stia combinando Macron sulla terra di fronte alle nostre coste sud: le sue promesse di ricostruzione della cattedrale poi sono persino commoventi, fanno anche quasi dimenticare le manganellate in faccia al suo popolo.
    Un grazie a Papa Benedetto XVI e alle sue recenti parole sul rogo della cristianita'!
    Un grazie anche al Cardinale Muller, intervenuto a supporto e difesa di Papa Benedetto XVI.
    Fuoco incrociato "amico" su Papa Ratzinger, su Tripoli e sull'Italia dunque.
    Notre Dame e' ormai cenere.
    Samurai e non marionette servono ora al governo della nostra Nazione e della Cristianita'.
    L'Europa e gli europei sono Cristiani nella mente, lo vogliano o no, credenti, miscredenti o atei. La Cristianita' ha forgiato meravigliosamente questo continente unico! Dobbiamo difendere le nostre origini ed i nostri interessi (domani i nostri monumenti) con le armi, non con la falsa bonta' bergogliana o progressista (stessa puzza di zolfo) o la diplomazia marcia di certi ministri!
    Leggetevi Sun Tzu, leggetevi Miyamoto Musashi cari Comandanti, prima che sia troppo tardi.
    Anonimo R

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    1. Caro Anonimo R,
      appartengo alla categoria degli atei ma concordo sul fatto di essere, culturalmente ed intellettualmente, "europeo e cristiano": nulla da eccepire sul tuo scritto!
      Colgo l'occasione per l'opportunità che mi hai offerto, dottamente, di acculturarmi sull'arte della spada, sia pure orientale: nel crepuscolo sono ancora curioso di imparare più che posso.
      Sinora, a parte gli anni dell'infanzia, adolescenza e prima giovinezza, in cui praticavo scherma per rispetto ed obbedienza a mio padre (ma in realtà anelando al gioco degli scacchi!), le uniche spade che conoscevo erano Excalibur, Anduril e Pungolo, le ultime due dal "Signore degli Anelli" (nella mia vita i "Ring", Nibelunghi compresi, hanno contato qualcosa, anche se ciò, tempo addietro, ha destato l'indignazione di un commentatore di questo affascinante blog "alcestiano"!).
      Buona Pasqua a te, agli Uguccioni tutti e al raffinato e battagliero Antoine Debord (e già che ci sono anche alle tue donne!).
      Hermannus Contractus

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  14. Notre-Dame risorgerà come una donna che si da al botox e al bisturi per rifarsi faccia, culo e tette.

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  15. Il fuoco appiccato con perizia alla cattedrale di Notre Dame mi ha riportato alla mente l'ultima opera di Venner: "Un samurai d'occidente".
    In questo libro Venner ci ricorda, tra le altre cose, l'importanza per la nostra storia dell'Iliade e dell'Odissea. Mi piacerebbe che il buon Alceste facesse un post su una o magari su entrambe queste opere e sul perché dovrebbero essere così importanti per la nostra civiltà. Confesso di non averle mai lette.

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    1. Qualche cosa su Ulisse e Nausicaa l'ho scritta.
      Devo ammettere di avere un debole per l'Odissea come ce l'ho per il Purgatorio rispetto all'Inferno, pur riconoscendo che Inferno e Iliade sono superiori.
      Vediamo cosa si può trarre da due capolavori in seguito ...

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  16. SOSHU MON AMOR 6 - IL MAESTRO - primo

    Il mondo della spada giapponese ha tre attori: Il Maestro forgiatore, Il Maestro affilatore, il Samurai o Maestro di scherma, più un demone o convitato di pietra: il Potere.
    Incrociai parte del mio tempo con il secondo ed il terzo di questi Maestri.
    Con il primo (il Maestro forgiatore) ebbi qualche abboccamento: prevedo nel futuro una cavalcata selvaggia anche su questo territorio. Su altri lidi, invero, sono anch’io un Maestro forgiatore. Ho inventato e realizzato nella mia intensa vita cose straordinarie, con l’acciaio e con la strategia, cose tali da non sfigurare di fronte alle migliori katane e alle migliori battaglie!
    Riguardo al Convitato di Pietra, sono un uomo, quindi è naturale che io tenda con tutte le mie forze a questa dimensione sia terrena che ultraterrena!
    Oggi vi racconto qualcosa del mio grande maestro Togishi e dell’intreccio di vicende, sia fisiche, psichiche, spirituali, nonché triviali, che l’incontro e l’accettazione volontaria del sottomettersi ad un Maestro inevitabilmente porta.
    Per le implicazioni riguardo al mio intimo dissidio tra l’essere battezzato cristiano, ed al contempo sentire l’attrazione oscura e morbosa per la violenza ed i suoi strumenti, a ciò rimando. Forse più oltre.
    Ogni atto violento in se è anche atto sacro. La morte testimonia del sacro. Il cristianesimo ha una sua propria e ferrea posizione nei confronti della violenza. Se vogliamo, il cristianesimo è la più dura tra le arti marziali.
    E’ l’arte marziale paradossale per eccellenza.
    Stavo diventando un samurai cristiano moderno, con tutte le implicazioni che questa trasformazione poteva causare?
    Un mostro? Un minotauro mezzo cristiano e mezzo demone? A cosa il mio istinto aspirava?

    Togishi: affilatore, rettificatore se tradotto letteralmente, oppure riparatore, restauratore ma anche studioso ed esperto di lame antiche giapponesi. Nell’antichità egli era l’armaiolo che seguiva gli eserciti, il manutentore degli arsenali, colui che aveva cura delle spade dello Shogun, dei Daimyo, dei Samurai.

    Il mio Maestro Togishi, un tempo Maestro di karate e nell’arte della riparazione di stampi in acciai durissimi e speciali per materie plastiche, un giorno mi chiama: “devo mostrarti una cosa”.
    Salgo in macchina, faccio i miei 300 km come un innamorato corre dall’amata e sono da lui.
    Tutti i miei Maestri di spada ebbero storie devastanti con le loro donne: in questo campo io li surclassai tutti, maestro Togishi compreso!
    Spade e donne vanno d’accordo fino ad un certo punto.
    (continua)

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  17. SOSHU MON AMOR 6 - IL MAESTRO - secondo

    Il Maestro mi mostra una delle più belle spade giapponesi (forse la più bella e famosa) presenti nelle collezioni europee: un tachi suriage (accorciamento che viene sempre fatto dal nakago – codolo - e che, in caso di o-suriage -grande accorciamento -, causa spesso la perdita della mei – firma -, mei che a volte viene riportata il fase di valutazione ufficiale come “kinzogan mei”), tachi di scuola Ichimonji Bizen, firmato Ichi (ovvero “uno”, un semplice segno orizzontale sul nakago se la lama viene osservata tenendola in verticale, come deve essere quando la si valuta) come era normale per gli spadai Ichimonji kamakura.
    Questa spada era appartenuta al famoso collezionista Walter A. Compton, il miliardario americano proprietario dei Miles Laboratories (Alka Selzer) nonché grandissimo cultore del Giappone ed accanito collezionista di nihonto di altissimo livello. Prima ancora, essa fu tesoro della famiglia Aoyama. Tale spada fu valutata nel 1968 juyo token (spada importante), anche se per il livello di fattura potrebbe oggi tranquillamente rientrare in uno dei tre gradi di valutazione (Tesoro Nazionale, Importante Proprietà Culturale, Spada d’Arte) che, se la spada fosse in Giappone, ne impedirebbero la sua uscita dal territorio.
    Il catalogo della Collezione Compton, con i dati e le foto di questo oggetto (numero 6 di catalogo) che assolutamente non rendono l’idea, lo potete trovare presso la libreria Satcho di New York (www.satcho.com ).
    Questa straordinaria lama venne acquistata all’asta da un collezionista italiano negli anni 80, per una cifra poco inferiore al mezzo miliardo di allora. Il nuovo proprietario nonché custode, dopo trent’anni di convivenza, aveva deciso di metterla in vendita presso una casa d’aste internazionali: il Maestro diede per l’occasione una leggera “rinfrescata” alla vecchia politura. Base d’asta: favolosa.
    Quando il Maestro me la affidò prima di lasciarmela disse: “ce l’hai? Adesso ce l’hai tu”.
    Davanti ai miei occhi (e in mano) avevo un pezzo spettacolare. Non è possibile descrivere la bellezza folle ed arcana di una spada antica di quel calibro: possiamo parlare di “ultra-bellezza”? L’acciaio era qualcosa di incredibile: sembrava prodotta da una civiltà aliena infinitamente superiore alla nostra.
    La forma (sugata) perfetta. Lo stato di conservazione eccellente. La spada era datata seconda metà del 1200.
    Nella cultura giapponese il Maestro ha un ruolo centrale. In Giappone non solo gli importanti lasciti del passato vengono dichiarati “Tesoro Nazionale”, ma anche i grandi Maestri delle arti tradizionali ad un punto della loro carriera possono essere dichiarati tali.
    Loro infatti è il compito fondamentale, socialmente riconosciuto e protetto come dovrebbe essere in ogni civiltà degna di tale nome, di essere i depositari della Tradizione e di fungere sia da numi protettori, che di anelli dell’azione del tramandare la stessa nei secoli. L’avvicinamento da parte mia a quest’uomo e la molla che gli fece decidere di prendermi come allievo, fu qualcosa di rocambolesco, che merita di essere narrata.
    Ma questo (forse) in un’altra puntata.
    Anonimo R

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    1. Perché non riunisci le puntate e me le spedisci?

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    2. Il mio demone e' bizzarro caro Alceste. Poi ha sempre adorato i romanzi a puntate, sai, come quello che Edgar Allan Poe scrisse poco prima di morire e che venne pubblicato in un quotidiano di Boston. "Le avventure di Gordon Pym", mi sembra... Uno dei libri sapienziali. Forse per questo libro (sostiene il mio demone), Poe venne assassinato. Ma fu davvero omicidio? Permettimi di seguire il mio demone Alceste. Poi raccogliero' il tutto, lo mettero' a posto quel poco per e poi ti spediro' la "cosa". Il mio demone e' bizzarro: adesso, per esempio, prega. Domani chissa'. Buona Pasqua a tutti, anche a te caro Edgar.
      Anonimo R

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    3. Gentile Anonimo R,

      sempre molto belli questi suoi affondi nel cuore della cultura giapponese.

      Finita la narrazione epica a puntate, spero apra l'asta per le domande, in modo che anche noi profani possiamo imparare cose nuove e utili, che poterebbero permetterci di unire ulteriori puntini al nostro disegno di vita.

      Saluti,

      Ise

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    4. Per lei cara Ise ho in serbo una chicca.
      Non sono onniscente, ci mancherebbe, semplicemente vivo al meglio delle mie facolta', cercando di avvicinarmi ai limiti che il mio essere al mondo mi impone. Dove la materia si ferma e le conoscenze balbettano, il cuore, la fede, la mente possono aprire porte incredibili, a patto di avere fiducia in se stessi e non avere paura di abbandonare le false credenze a cui ci hanno inchiodato dalla nascita. Il mondo non e' il "mondo", da quel che ho intuito. E non dimentico mai le mie origini, che sono il sangue e cio' che esso contiene. Chiedete quando e cosa volete. Se la risposta fa gia' parte di una (possibile) futura puntata, rispondero' garbatamente ma non esaustivamente. Se non so ammettero' i miei limiti naturali anche se potrei barare. Fa parte del gioco. In fondo le vere leggi sono poche: tutto il resto e' orpello, rumore di fondo, cortina fumogena, gioco.
      Un giorno, ad una conferenza tenuta da uno dei luminari della pubblicita' in Italia chiesi: "cosa ne pensa di Rimbaud?" (io intendevo Artur, il poeta...). Lui capi': "cosa ne pensa di Ribot?" (il cavallo). Ne usci' una risposta stramba, a modo suo interessante.
      Con rispetto.
      Anonimo R

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    5. Le domande le lascio alla fine, che poi magari ci sono le risposte incidentali di percorso.
      Poi ora che ha anticipato la chicca, non voglio certo interrompere il flusso... Anche se la chicca mi suona tanto di uno dei suoi colpi di scena, o colpi di coda e ora pure colpi di spada verso l'interlocutore...Chiedero' a qualcuno dei miei illustri avi se ha uno scudo da prestarmi.
      Gradisca i miei ossequi,
      Ise

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  18. Caro Alceste,
    Buona Pasqua a te ed ai tuoi cari. Resterai a Roma o girerai per la Tuscia? In ogni caso salutami anche loro, che da anni non vedo a causa delle mie "contratture".
    Grazie per tutto
    Hermannus Contractus

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  19. A proposito di Notre Dame, sinceramente mi ha stupito la massa di fumo che si vedeva fuoriuscire dal suo cuore, e anche il modo in cui fuoriusciva, simile all'emissione di un fungo nucleare.

    Sembra si tratti dell'ennesimo avanzamento del nigredo alchemico.
    Fulcanelli descrive Notre-Dame in dettaglio nelle sue caratteristiche alchemiche, qui un assaggio: http://www.latelanera.com/abisso/articolo.asp?id=184.

    Senza addentrarci in complicati simbolismi alchemici, si puo' assaporare una bella descrizione del suo valore simbolico gia' nell'incipit del libro di Fulcanelli menzionato nel link "Il Mistero delle Cattedrali":

    "The cathedral was the hospitable refuge of all unfortunates. The sick, who came to Notre-Dame in Paris to pray to God for relief from their sufferings, used to stay on till they were cured. They were allotted a chapel lit by six lamps near the second door and there they spent the night. There the doctors would give their consultations round the holy-water stoup at the very entrance to the basilica. It was there too that the Faculty of Medicine, which left the University in the thirteenth century to continue independently, gave lectures. This continued to be the custom until 1454, when its last meeting took place, presided over by Jacques Desparts.
    The cathedral is the inviolable sanctuary of the hunted and the burial place of the illustrious dead. It is the city within a city, the intellectual and moral centre, the heart of public activity, the apotheosis of thought, knowledge and art.
    This host of bristling monsters, of grotesques and comic figures, of masks, of menacing gargoyles, dragons, vampires and tarasques, all these were the secular guardians of an ancestral patrimony."

    Che caso, proprio poco prima dell'incendio parlavo di mostri, demoni e guardiani delle quattro direzioni a difesa di un patrimonio ancestrale, quello del Buddhismo giapponese.

    Ise

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