30 ottobre 2018

“Mo' annamo dai cinesi a compra' la robba pe' Halloween” (Il mondo di Williamson)


Soriano nel Cimino/Chia, 30 ottobre 2018 

La frase del titolo è stata pronunciata da una donna, di circa venticinque anni, in presumibile possesso di un diploma di laurea in scienze umanistiche. Si rivolgeva ad altre sue pari, laureate anch’esse, in vista dell’organizzazione di un evento culturale presso un’istituzione pubblica - evento che coinvolgerà (questo lo so per certo) alcune scolaresche romane.
Laureate, nate a ridosso del nuovo millennio, precarie. Italiane per caso: teneri esserini del futuro.
Mi trovavo lì, di prima mattina, per restituire un libro di Costanza Papagno, Come funziona la memoria.
Se il saggio della Papagno si riannoda inconsapevolmente ad alcuni temi di Blade Runner, le parole della ragazza - un’addetta culturale della Repubblica Italiana in via di acculturazione o deculturazione -  mi hanno fatto venire in mente un racconto di Philip Dick, Souvenir. Anche qui, come vedrete, si parla di acculturazione; forzata. La tesi è semplice: di cultura ne deve rimanere una sola poiché le alternative sono pericolose per un retto progresso. I cinesi, Halloween. Deculturare l’Italia è stato più facile del previsto tanto che, quando a un Italiano ricordi chi siamo stati (sia pure un Italiano che si picca d’esser istruito o, addirittura, cólto), questo reagisce con supponenza o fastidio o cinica albagia liquidatoria (l’aria di sufficienza è tipica dei coglioni; non è un caso che la maggior parte degli Italiani che si presumono cólti, infatti, e lo dico con cinica albagia liquidatoria, è costituita da perfetti coglioni).
I cinesi, Halloween.
Presto toccherà anche ai cinesi e a Halloween il dissolversi; intanto un risultato è stato raggiunto: dissolvere noi. Ammetto di essere lagnoso; ammetto, al contempo, che, se fosse per me, avrei scaraventato da tempo i cinesi e Halloween fuori dei confini del Regno: purtroppo io nulla conto.
Tali parole le ho ascoltate poco prima di recarmi alla raccolta delle olive; un rito faticoso e antieconomico a cui mi sottopongo sol perché, undici anni fa, bofonchiai un giuramento al capezzale di un mio avo.
La parola data, la promessa da mantenere a ogni costo, l’impegno che lega: tratti psicologici dei perdenti attuali. Abitanti del mondo di Williamson. 

* * * * *

Philip Dick scrisse Souvenir nel marzo 1953; fu pubblicato nell’ottobre dell’anno seguente su “Fantastic Universe”.

Frank Williamson, il primo terrestre a effettuare un viaggio spaziale, oltrepassando la soglia del Sistema Solare. “Non era mai tornato. Lui, il suo mondo, la sua colonia, non era mai stati trovati”; tre secoli dopo, però, una spedizione interplanetaria intercetta quell’avamposto solitario su “un pianeta verdeazzurro … scoperto quasi per miracolo da una semplice missione”.
I pro-pro-pro-pronipoti di Williamson, tagliati fuori dal progresso del resto dell’umanità, si sono riorganizzati originando una civiltà in controtendenza rispetto allo sviluppo tecnocratico della galassia unificata.
Sul pianeta sbarca Edward Rogers per tentare una trattativa politica: il pianeta, infatti, dovrà necessariamente inglobarsi nel Sistema Unico governato dal Centro di Collegamento Centrale.
Agli occhi di Rogers appare un paesaggio bucolico: “La città era poco più che un paese, con poche decine di case, qualche palazzo pubblico e alcune strutture industriali che ne segnavano il confine. Oltre la città si stendevano campi verdi, colline e vaste praterie. Pochi veicoli di superficie percorrevano pigramente le strade strette, mentre la maggior parte dei cittadini andava a piedi. Sembrava un incredibile anacronismo ripescato dal passato”.
Il Mondo di Williamson, insomma, pare l’Ancien Régime prima dell’unica rivoluzione che abbia mai contato: quella industriale. Un lembo agricolo e artigianale ricco di qualche conquista tecnologica colata giù dal passato di tre secoli prima.
All’uomo del futuro, del futuro inevitabile e imposto con le armi, il mondo di Williamson appare diverso; perciò alternativo; quindi pericoloso. Lo stile di vita degli autoctoni è troppo eccentrico rispetto al retto corso dell’illuminismo tecnocratico: potrebbe ingenerare appetiti diversi dal corso della storia; magari una volontà di reazione all’ipertecnologia o un tentativo, pur confuso, di riumanizzazione.
Rogers e Williamson iniziano un serrato e disperato confronto.
Abbiamo delle fabbriche particolari [disse Williamson] dei sistemi industriali … abbiamo uffici per le comunicazioni, per la raccolta delle acque e per l’assistenza medica. La nostra struttura tecnologica è pari a quella della Terra”.
Alla Terra del ventesimo secolo” ribatté Rogers. “Ma da allora sono passati tre secoli. Voi state conservando volutamente una cultura arcaica malgrado le coordinate del Collegamento. Tutto questo non ha senso”.
Magari ci va bene così”.
Ma voi non siete liberi di preferire un livello culturale inferiore. Ogni civiltà deve tenersi al passo con la crescita generale. Il Centro di Controllo consente uno sviluppo uniforme, integrando i fattori attivi e rigettando gli altri”.
Philip Dick dice inferiore: avrei preferito avesse detto: alternativo. Sono minuzie, però.
Williamson invita, poi, Rogers a mangiare con la comunità. Il suo fare è remoto, morale, arcano. Fa sedere l’ospite, in quanto ospite, proprio accanto a lui: è la tradizione a imporre quel gesto.
La panca era dura e ruvida sotto [Rogers. Egli] esaminò una coppa di legno fatta a mano. Il cibo era ammucchiato in profonde ciotole, anch’esse di legno. C’era dello stufato, insalata e grosse fette di pane.
‘Potremmo benissimo trovarci nel quattordicesimo secolo’ disse Rogers.
‘Sì’ convenne Williamson ‘la vita feudale risale al tempo dei Romani e al mondo classico. I Galli. I Britanni’.
‘Tutte queste persone. Sono …’
Williamson annuì. ‘Sono la mia famiglia. Noi siamo divisi in piccoli gruppi organizzati in base alla tradizione patriarcale. Io sono il maschio più anziano e quindi il capo a pieno titolo’.
‘Come mai non ci sono [vecchi]?’.
‘I combattimenti’ rispose Williamson con un gesto espressivo.
‘Combattimenti?’
‘Le guerre di clan tra le famiglie costituiscono parte integrante della nostra civiltà … Noi non viviamo a lungo’.
Rogers era stupefatto …
‘Abbiamo bandiere ed emblemi … Ogni famiglia ha i suoi emblemi e colori, e noi combattiamo per difenderli. La famiglia Williamson non comanda più su questo pianeta. Non c’è più un governo centrale. Per le questioni più importanti abbiamo il plebiscito … un voto per ciascuno dei clan. Ogni famiglia del pianeta dispone di un voto … È un sistema tribale. Immagino che col tempo diventeremo davvero delle tribù distinte. Abbiamo ancora una lingua comune, ma ci stiamo frazionando …. Decentrando. Ogni famiglia con i suoi usi e costumi’.
‘Per cosa combattete?’.
‘Per  cose molto concrete come la terra e le donne. Ma anche per altre meno concrete. Il prestigio, per esempio. Quando è in gioco l’onore si svolge due volte l’anno un combattimento pubblico formale, al quale prende parte un uomo di ciascuna famiglia. lI guerriero migliore con le sue armi.
‘Come nei tornei medioevali’.
‘Abbiamo preso da tutte le tradizioni. Dalla tradizione nella sua totalità … Professiamo tutti una specie di animismo. Un sentimento di generale vitalità positiva del processo universale’. Alzò un pezzo di pane. ‘Rendiamo grazie di tutto questo’.
Già nel 1953, quando il racconto fu scritto, Dick coltivava un suo personale Cristianesimo. Comprendeva, per vie oscure, che il monoteismo occidentale, in quanto depositario di due millenni di saperi e istinti, costituiva l’unica via di fuga al totalitarismo della tecnica. La coppa di legno, che tornerà in altri racconti dickiani a simbolizzare il riappropriarsi dell’umano contro la spersonalizzazione della macchina, e il pezzo di pane, levato in alto come nella liturgia cristiana, sono l’atto di comunione sacro che riannoda l’uomo alla terra.
Per questo il tecnico Rogers non potrà che arrivare alla resa dei conti con il mondo di Williamson.
Rogers: “’Interessante. Una società decentrata che tende progressivamente al tribalismo primitivo. Una società che rifiuta consapevolmente i prodotti tecnocratici e culturali avanzati della galassia e in tal modo si sottrae per propria scelta al contatto con il resto del genere umano’.
Soltanto con la società uniforme controllata dal Centro di Collegamento’ precisò Williamson.
Lei sa perché il Collegamento mantiene un livello uniforme in tutti i mondi?’ gli domandò Rogers.Glielo dico io. Ci sono due motivi. Primo, il bagaglio di conoscenze che l’uomo ha accumulato non ammette la duplicazione dell’esperimento. Non c’è tempo. Quando viene fatta una scoperta è assurdo ripeterla su chissà quali pianeti di tutto l’universo. L’informazione ottenuta su uno qualsiasi delle migliaia di mondi viene inviata istantaneamente al Centro di Collegamento e da qui ritrasmessa nell’intera Galassia. Il Centro studia e seleziona le esperienze e le coordina in un sistema razionale e funzionale privo di contraddizioni. Il Centro dispone dell’esperienza totale del genere umano all’interno di una struttura coerente’.
E il secondo motivo?’.
Se una cultura uniforme viene mantenuta e controllata da una struttura centrale non ci sarà mai una guerra’.
Rogers … estrasse un documento di carta ruvida e chiara che appoggiò sul tavolo.
‘Che cos’è?’ domandò Williamson.
‘Gli articoli dell’Annessione. Perché lei li firmi in modo che il Mondo di Williamson possa entrare a far parte della cultura galattica’.
Williamson scosse la testa. ‘Mi dispiace … ma abbiamo stabilito di non aderire. Questa è la nostra decisione definitiva’.
Dopo una breve e patetica resistenza, l’intero pianeta, questo bruscolo nell’occhio del Moloch, viene atomizzato dalla flotta interstellare del Centro di Controllo Galattico.
Sotto di loro il globo verdeazzurro rabbridì convulsamente. Poi, senza il minino rumore, senza sforzo apparente, si squarciò. Per un attimo si trasformò in un sole in miniatura che illuminò il vuoto. Poi si dissolse in cenere. 
Le bombe a fissione sono state collocate alla perfezione. Non è rimasto nulla’.
‘No’ convenne Rogers ‘non è rimasto nulla’”.
Philip Dick predispone, tuttavia, un finale ambiguo, quasi positivo.
Uno dei componenti della spedizione punitiva, il caporale Matson, torna sulla Terra con due souvenir; uno per la moglie: “un grosso taglio di stoffa … con disegni dai colori molto vivaci … Gloria … prese la stoffa e la sfiorò con le dita in maniera quasi reverenziale”; uno per il figlio, la coppa di legno, utensile che assume la forza apostolare di un Graal sacro.
I due sono visti come il terreno vergine su cui l’umanità (l’unica umanità disponibile: quella del pianeta distrutto) potrà, forse, attecchire di nuovo.
A differenza di Philip Dick, mi sento più pessimista. So, per esperienza, che su un terreno sterile nulla è in grado di crescere e, quindi, di fruttificare. A meno che, nelle profondità della terra italiana, non residuino umori impossibili da diserbare. Possibile?
Questo blog, d'altra parte, costituisce un tentativo di sbozzare una coppa di legno, di tratteggiare una mistica italiana.

29 commenti :

  1. Halloween! Quando molti anni fa fu introdotto l'estraneo Halloween nelle usanze italiane, uno sparuto gruppo di studiosi promosse un convegno sulle streghe e le tradizioni italiane ad esse connesse, fra cui la notte di S.Giovanni, in Italia tradizionalmente la notte delle streghe. Partecipai.
    Fu un tentativo di risposta colta all'importazione iconografica, solo iconografica, di Halloween. Abortì. Come era lecito supporre considerato il soppiantamento avvenuto dopo la II guerra mondiale dei riti del Natale propri degli italiani.
    Sono nata nel '46, perciò ricordo molto bene come ciò avvenne. Babbo Natale era per noi uno sconosciuto, l'unica apportatrice di doni (?) era la Befana alla cui clemenza si appendevano le calze alla cappa della cucina: portava mandarini, noci, qualche caramella, carbone vero e qualche altro frutto, forse candito..se si era stati buoni. Libri e giocattoli erano appannaggio riservato alle famiglie più abbienti: i bambini dei poveri erano tutti "cattivi" o quasi.
    Con il benessere arrivò Babbo Natale e l'albero addobbato, che soppiantò il presepe in molte famiglie. Tentarono anche di far fuori la Befana, ma non ci riuscirono per una resistenza interna e silenziosa, ormai forse vinta.
    Halloween è un fenomeno simile: la notte delle streghe italiane aveva i suoi riti, regionali forse, meno unificati, ma presenti in tutta Italia.
    La colonizzazione culturale passa anche e soprattutto dai riti famigliari e individuali, unificazione forzata dei tempi e dei modi della vita, dei costumi, quindi del pensiero. Un macello culturale che si traduce inevitabilmente in un livellamento al basso o all'infimo...
    Per me che sono una vecchia resistere è inevitabile, non riesco a cancellare le mie memorie e non riesco a "non ricordare", l'altro dettato indispensabile per far fuori una cultura.
    Ciao caro Alceste, ti leggo, ti seguo, vorrei spesso commentare...ma ho deciso di farlo solo ora e con parole più nostalgiche che polemiche...
    Krisia

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  2. Il prossimo centro di controllo euroasiatico-africano sara' la Cina? Guardate il progetto Nuova Via della Seta. Un mega-investimento in infrastrutture in tutta l'Asia e l'Europa per creare un efficiente apparato vascolare tramite cui iniettare i gadget cinesi su tutto il territorio centroasiatico e europeo, piu' zucche di plastica di Halloween per tutti!
    Come i mongoli animarono la via della seta con la pax mongolica, la pax sinica sara' il nostro futuro impero? Al pari dei tatari-mongoli, non avranno pieta' nella distruzione. Non con la violenza, con l'ignoranza. Come possono apprezzare il bello se la PiagaComunista da decenni gli ha raso al suolo tutto cio' che lo rappresentava? A malapena riescono a distinguere il vecchio dall'antico. A volte se gli prenoti un soggiorno in albergo rinascimentale rischi la denuncia perche' la camera aveva i pavimenti ondulati e affreschi sbiaditi.
    Finita la distruzione del vecchio e antico, ci porteranno poi loro nel prossimo nuovo paradigma? Quello che libri e film ci preannunciano da qualche tempo, l'ibridazione uomo macchina, lo e-human, la AI, che non sara' esterna all'uomo, ma impiantata in esso. Il cervello elettronico, il computer in cinese, visivamente si scrive: un cervello biologico, preceduto da una presa di corrente. Non funzioneremo piu' senza un aiuto artificiale-elettronico? La nostra memoria sara' tutta in un gadget impiantato?
    Sara' solo un altro giro di giostra nella Menzogna, ma le mosche bianche continueranno a resistere!
    Saluti a tutti,
    Ise

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  3. Probabilmente Rogers non contempla l'esistenza di culture alternative... Per questo parla di "livello inferiore"

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  4. Al di là di tutto, come si recuperano le radici? "Come funziona la nemoria", eh, appunto. Le radici sono soprattutto le scene primarie, chi è nato a ridosso del duemila o dopo ha tra le scene primarie proprio i cinesi e Halloween, ricorda la scuola degradata e appiattita, tra le letture infantili dubito abbia Collodi o Salgari, l'Italia percepita è quella della decadenza. Ri-radicare, proporre la "tradizione" è un'impresa ostica, una sorta di riprogrammazione.

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  5. Riprogrammare si puo' fare se hai il potere e consenso generale, cioe' carta libera sull'educazione dare alle nuove generazioni, e non e' il nostro caso.
    Io so soltanto che i 40enni e 50enni sono l'ultima generazione che ha visto il prima e dopo e che puo' dunque ricordare una realta' alternativa a quella attuale.
    Quindi e' dovere di queste ultime generazioni custodire e trasmettere questa memoria. Custodire e' gia' dura, trasmettere quasi impossibile, ma va fatto ogni tentativo.
    Io spero solo che ci lascino almeno i nostri ruderi e pietre secolari, eterne testimonianze del passato. Ma basta che il Nulla sancisca che non servono o peggio ostacolano il progresso (del Nulla) e verranno rasi al suolo anche da noi.
    Ise

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  6. Riprogrammare, che brutta parola... ma e' vero siamo l'ultima generazione che ha una vaga memoria di prima manodel mondo che fu... se penso a mio nonno che a vent'anni, con la sesta elementare, ando' avivere da solo nella foresta, forte di una robusta conoscenza pratica e di una sana struttura moral; e poi penso a mio padre, cacciatore anche lui, ma per svago, o per far rimanere vivo dentro di se quel mondo dove era cresciuto, ma ormai perduto, sapeva fare le cartucce da se, dosare la polvere a secondo delle stagione, conosceva erbe medicinali, funghi, e i sentieri dei boschi, uomo di letture clssiche e inventore, seppur senza successo... e poi penso a me: vedo una spirale di decadenza; non valgo mio nonno ne' mio padre. E' come se fossi entrato nella caverna di Platone, vedo solo ombre, e le mie conoscenze bastano appena per vivere nella caverna; guai ad uscirne! Eppure bisogna uscirne, altrimenti quella memoria svanira' per sempre con noi.

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    1. Io credo che ti sottovaluti e che molti sono portati a farlo perche' allontanati da una vita che li metta davvero alla prova.
      Le tue conoscenze sono quelle che ti servivano per sopravvivere in questa societa' che non e' piu' quella dei tuoi nonni. Loro hanno fatto lo stesso con le loro conoscenze, essenziali per quei tempi. Ora che la societa' e' deteriorata ci stiamo rendendo conto che e' stato un grande inganno, un' illusione pensare di vivere in quel modo, con tutte le comodita' e poca fatica nel guadagnarcele, e soprattutto delegando ad altri le cose essenziali come la salute, il cibo, la sicurezza... tutto insomma!
      Non e' mai troppo tardi per riprendersi un po' di sovranita' sulla propria vita, quando si tratta di sopravvivenza le abilita' tornano a galla. E se non si tratta ancora di sopravvivenza si puo' fare uno sforzo e mettersi alla prova. Gli esempi da seguire per fortuna non ci mancano, almeno a noi.
      Un caro saluto,
      Ise

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  7. Stavolta ho letto di solito salto faccio una lettura a tentoni i blog d'altronde sono tutti scritti uguale stessa impostura niente di che anzi sembrano tutti fatti per assuefare I poveri internauti divoratori di Fieno,ma stavolta l'ho letta non c'e' bisogno che glielo dica ma avevo visto Giusto io e lei siamo cavalieri col Cristo al collo,LA natura presenta sempre I'll Conto e lei e gli italiani vi potete dire atei comunisti o antifascisti antipapisti fin che volete potete percuotervi autoflagellarvi scorticarvi maledire tutti I santi ma Sara' sempre uno sforzo inutile,LA chiesa ha attecchito in voi dovete solo da brave pecorelle seguire I'll Pastore, vi conosco troppo bene ,adesso siete abbacinati allucinati dalla grancassa e dalla propaganda del Ghetto che con tutti I media cerca di prendere tempo ,avete fretta di vedere il finale volete Vedere un po come va a finire ,intanto si stanno formando gli schieramenti ,a proposito leggevo Il blondet ormai e' chiaro e' Il nemico piu subdolo che LA chiesa possa avere ,scritti incendiari che manco nei siti Ebraici si trovano ,bisogna saper riconoscere I'll segno e I'll marchio del ghetto e dei figli Della vedova nei vari siti reprobi altrimenti si rischia di venerare personaggi che sono il contrario di CIO che si crede ,esempio Blondet e come lui tanti altri

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  8. Aggiungo " slumdog millionaire streaming ita altadefinizione " puo' esservi utile a capire se volete che o si sta dalla parte dell'uomo dello spirito di quel fuocherello che riscalda LA ferraglia che ognuono si porta dietro dai primi vagiti assieme a tutti I valori cristiano cattolici
    oppure si serve mammona ( LA grana guadagnata in modo ripugnante ,frodi ,truffe rapine usure inganni arti lascive ecc) il progresso l'arte robot visto che I nostri padroni Gli ebrei e I massoni vi insegnano a venerare I'll computer il golem tecnologico il progresso ad ogni costo ,ricordatevi Quello di predappio lui metteva prima l'uomo Basta leggere " il discorso dell'ascensione " un Gigante in confronto ai gnomi che soon Venuti dopo di lui

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  9. Salve,
    come sempre, vado fuori tema, ma vorrei segnalare l'ultimo, sfolgorante articolo uscito nel blog dell'ottimo avvocato Della Luna, che Alceste indico' piu' volte stagliarsi dalla pletora controinformativa. A ben donde direi; cito il penultimo paragrafo dell'articolo, linkato anche nella striscia a latere di questo blog:
    "...
    Dei predetti garanti dell’europeismo sono possibili due valutazioni alternative: la valutazione moralistica e la valutazione realistica. La lettura moralistica dice: i presidenti della Repubblica e i suddetti magistrati sono traditori della patria e del giuramento di fedeltà ad essa, in combutta con gli stranieri; sicché sono colpevoli di alto tradimento. La lettura realistica (la mia) dice, per contro: l’Italia è collocata, per ragioni storiche di sconfitte militari, in una posizione di sudditanza rispetto ad certe potenze straniere e ai loro interessi (lo dimostra il fatto che, a 73 anni dalla II Guerra Mondiale, è ancora occupata da circa 130 basi militari statunitensi), cioè si trova in posizione subordinata entro la gerarchia degli Stati, e deve obbedire. Si sa che, per Italia e Germania, esistono in tal senso protocolli aggiunti al trattato di pace con gli Alleati, il cui contenuto non è pubblico, e che vengono fatti sottoscrivere ai capi del governo. I suoi presidenti della Repubblica e i predetti magistrati sono garanti di questa obbedienza agli interessi stranieri e non fanno altro che impedire che i governi vadano contro tale condizione di sottomissione esponendo il Paese a ritorsioni che sarebbero peggiori della sottomissione stessa. Non hanno quindi alcuna colpa. La soluzione non è fucilarli alla schiena per alto tradimento, ma emigrare verso paesi che non siano in una condizione svantaggiata di sudditanza. Molte tra le persone più intelligenti e qualificate hanno preso questa via.
    ..."

    Come commentare? Dunque i patrizi, quel 20% di italiani che parassita ferocemente il restante 80, sono in realta' dei patrioti? Eroico Giuliano Amato? Mattarella benemerito?
    Nutro in realta' qualche riserva al riguardo, ma ciononostante, opinione eccentrica ma piu' che plausibile.

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  10. Su quanto dice Della Luna,
    opinione mia personale: le persone di buon senso cercano spiegazioni razionali per il comportamento folle dei nostri governanti, ma la realta' e' che le spiegazioni razionali non coprono tutta la gamma dei loro comportamenti folli. Se invece proviamo a pensare cose assurde, ad es. che sono posseduti da Mefisto, ecco che le loro azioni sembrano tutte piu' giustificate e coerenti. Questo per dire che ci credo bene che ci sono ritorsioni se non obbediamo, ma non credo che costoro siano mossi da senso patriottico e nemmeno umano in generale, la pecunia-senza coscienza o l'ipnosi o la possessione alcune spiegazioni piu' fattibili.
    Ise

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  11. Ma io non lo so cosa ci vuole a capire che tutti I siti sono fatti da gente che scrive sotto Dettatura un po come I Film I libri da scuola che non vengono scelti mai dai maestri ma dal Provveditorato ,non capite I'll senso Della Manina di grillo LA manina sta dietro a tutto , avete una trave davanti agli occhi non un velo ,CIO che rende a mio Modesto parere diverso l'alceste dai vari controinformatori da mandria e'che da sempre un senso di estemporaneita' d' improvvisazione in CIO ' che scrive poi a livello di gusti non ho niente da Spartire con lui magari mi sta pure una punta antipatico ma e' lo stesso lo preferisco a quelli come Della Luna raziocinanti pieni di assiomi scoglionanti che non scalfiscono mai un bel niente pieni di eloquenza ma mai pericolosa davvero per I Giudei veri registi di tutto CIO che si scrive e si Vede sul Web.Ormai I siti li USO solo per commentare ( quando mi lasciano) non li leggo neppure piu', so gia' dove Vanno a parare stessi copioni stesso spartito stessi escamotage per circuire meglio il bipede bovino da tastiera ,fossi in voi mi dedicherei alla lettura di certi libri facendo pero una selezione una cernita obbligatoria,bisogna far attenzione xche' forse non lo sapete ma il presidente dell'editoria Italiana e' un certo Franco Levi ebreo puro sangue region per cui Occhio,fare anche una capatina su xhamster puo essere un tonificante gradevole visto LA fame che c'e' in Italia

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  12. Sempre su quanto dice Della Luna, la sua conclusione qui riportata cozza con quanto da tempo ci diciamo: la situazione e' globale, per creare le premesse della Monarchia Universale tutti i popoli vanno sottomessi.
    Si e'anche parlato di quali potevano essere le nazioni ancora 'felici' (immuni al nulla che avanza): l'Iran potrebbe essere, poi non si vede altro. Dunque emigrare per trovarsi in situazioni simili con in piu' lo svantaggio di essere soli in un paese straniero non la vedo come una soluzione. Se il problema e' solo la pecunia perche' non la si vede commisurata alla propria intelligenza e qualifiche (!) allora si, potrebbe anche essere uma soluzione. Ma cosi' continuiamo a ragionare nei termini del sistema e divenirne poi i migliori cani da guardia. Disoccupazione, malessere sociale, sentimenti anti-straniero sono globali ed emigrare non e'semplice come un tempo, se mai lo e' stato.
    Ad es. ho conosciuto canadesi francofoni emigrati che chiamano il loro paese Cacanada perche' dicono che e' invaso da stranieri che hanno piu' benefici degli autoctoni e uno sta pure per rinunciare alla cittadinanza. Quindi voi emigrereste in Canada ad es.? Ahhh si, per essere gli stranieri beneficiati, capisco!
    Potrei fare anche esempi di emigrati recenti in difficolta' nel nuovo paese, e non sempre mancano di intelligenza e qualifiche. Giusto per dire che non e' un consiglio da dare come se fosse la soluzione a tutti i mali.
    Saluti,
    Ise

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  13. Il Centro di Collegamento che ci porta la pace...
    Non sapevo di questo blog. Complimenti, aggiungo ai preferiti.
    Buona raccolta. Quest'anno mi ha fregato la gelata.
    La resa è alta, almeno in provincia di Siena.

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  14. Ciao Ise, perche' non tagli quest'ultimo commento che hai scritto da qua, e lo incolli sui blog del Fatto Quotidiano?
    Grazie

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  15. Vi do una perla che spero possiate apprezzare digitate"roger dommergue termometro politico " e' LA lettera che questo prof ebbe il coraggio di scrivere a Steven Spielberg ,dentro c'e' tutto anche LA nostra coglioneria che spazia Maestosa in tutti I campi

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  16. Bella scoperta, analisi magistrale, Halloween ripugnante sottocolonialismo atlantico tramite blockbuster da 2 lire (pardon, cents). Dick ancora una volta immenso, immensamente versione distorta sofferente e moderna di Dostoevskij (davvero moderna, per cui a volte scriveva male. Ma cosa scriveva..)

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    1. Dal buio del passato ( 2018 ! ) ripesco questo commento per sottolineare un aspetto che mi ha sempre colpito di P.K. Dick : è il nostro Dostoevskij ! Proprio nostro, di esserini del '900, non scrive come Fëdor, non scandaglia l'animo né analizza il complicato vissuto personale dei personaggi ma condivide con il russo una caratteristica essenziale: predice il futuro o i futuri possibili. Come Dostoevskij anticipò il '900 , Philip ci rimanda al controllo totale del potere mascherato però da divertissement e buone intenzioni fino alla soluzione finale.
      Avevo qualche dubbio sulla sua fissazione di paesaggi post nucleari che immaginavo fossero figli della ossesssione per la guerra fredda, ma seguendo lo sviluppo della cronaca di questi giorni, mi sa che ci ha azzeccato pure qui. All'epoca andai pure a votare convinto che fosse la volta buona della spallata al " sistema" per poi ritrovarmi il banchiere mondiale che tre anni dopo costrinse i lavoratori a casa se non si infilavano un ago in vena!
      Più dickiano di così...
      Antonio

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    2. Un americano e un russo, assolutamente alieni nella forma l'uno dall'altro, ma non troppo dissimili dalle conclusioni poiché condividono un retroterra di conoscenze classiche. Tutto lì sta il segreto. Se leggi acqua fresca e vedi "Barbie" certe cose manco di vengono in mente, anzi ti reputi felice a grufolare nel pastone.

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  17. Ciao barabba,
    Il pacco quotidiano, come giustamente lo nomino' un grande, non lo apro proprio, ha scelto il mio smartphone di non aprirlo. Con Blondet fa meno capricci, con Alceste va tutto liscio.
    Scherzi a parte, il direttore e' quello che sul suo blog prima di fondare il pacco scrisse una marchetta per la piu' grande democrazia del Medio Oriente e poi comincio' a chiedere i soldi dei lettori per fondare il pacco su cui sembrava dovesse lavorare da volontario, poverino.
    Ma se ti va puoi copiaincollare il commento, per me non c'e' problema.
    Saluti,
    Ise

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  18. Gianluca Masti Della Scala,

    un giorno se hai voglia e tempo mi spieghi meglio dov'e' il marchio del ghetto in Blondet, dato che lui:
    1. Fa nomi e cognomi cone tu spesso esorti ed esigi da chi non e' venduto.
    2. Non omette informazioni importanti come tu spesso accusi i giornalisti a libro paga.

    L'unica pecca che mi sembra darti molto fastidio e' che critica aspramente la chiesa attuale riportando alcuni fatti abominevoli che la riguardano.
    Dovrebbe dunque insabbiare queste informazioni? Far finta che non succede niente? E perche'?
    Saluti,
    Ise

    Ps. prossimo nickname piu' breve please! Fai passare la voglia di risponderti se solo la prima riga va per copiare il nome:)

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  19. Il Fine principale e' che la chiesa cattolica cessi di esistere,tutti gli sforzi dei massoni e Della sinagoga di Satana sono sempre stati per arrivare a quello scopo LA fine del potere Della chiesa Cattolica tutto il resto e' un gioco per creduloni perditempo. Vedi ise hai perfettamente ragione solo che il tuo e' un modo razionale onesto ragioni con discernimento sei in buona fede ma e' qui che ci sta il Quid queste persone vedi il Blondet e gli altri burattini del Web sono messi li apposta xche' come I politici hanno l'arte oratoria questi I bloggher invece sono in possesso di un arte che richiama gli amanuensi, vi portano dove vogliono con I loro scritti vi ubriacano di loquela di discorsi di numeri di Nomi ,e' come un puzzle questi ti mettono un pezzo qui uno LA ma mai e poi mai arrivano a concluderlo a finirlo ad accusarlo a svelarlo completamente al pubblico ,lavorano d'impacco sembra che vi informino ma mai che svelino il male e che lo curino in modo definitivo fanno piu male che bene xche' soffocano LA rivolta fanno in modo che LA rabbia del popolo si disperda in mille teorie fantastiche tutto deve scorrere come un fiume carsico che si disperde in mille rivoli, portate pazienza se scrivo male e' che faccio fatica con sto cell da 400 bath una sciagura fatta a cellulare mi mangia le parole LA punteggiatura

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  20. per Ise.

    non so se mi sottovaluto, ma non e' questo il problema. Come tu dici si imparano le cose che servono per affrontare il mondo che ci e' toccato... L'uomo si adatta quando il suo ambiente cambia, che sia per cause naturali culturali. Un una certa misura si puo' anche dire che il mondo i cui si vive "produce" o "riprogramma" gli esseri umani che vi abitano, le cui capacita' e attitudini prendono fa forma piu' conveniente ad affrontare i nuovi problemi che si presentano. Ora il mondo dei nostri avi, secondo me, "produceva uomini piu' valenti del mondo in cui viviamo oggi: il confronto con la Natura era ancora possibile , le relazioni piu' "umane" e dirette, il rapporto tra quello che si da e quello che si ottiene piu' chiaro. Il mondo di oggi corre vorticosamente verso la totale separazione tra mondo naturale e mondo culturale, il lavoro che sta diventando piu' comune e' il digitare codici, le citta' come enormi buchi neri inglobano sempre piu' numerose orde di futuri schiavi digitali, nel frattempo l'agricoltura, l'industria e la distribuzione fanno sempre piu' affidamento su iper meccanizzazione cibernetica. Il risultato siamo noi, esseri incapaci di sopravvivere al di fuori du questa gigante fattoria digitale. In questo senso siamo estremamente piu' deboli e vulnerabili dei nostri avi.
    Naturalmente il nostro mondo di oggi non e' frutto del caso, e' stato progettato e costruito nel corso dei millenni e, apparentemente, ha trovato il suo eldorado nel "satanico" sviluppo iper tecnologico.
    Non credo che dovremmo preoccuparci troppo se non siamo piu' capaci di confrontarci con la natura: la Natura sara' presto abolita. Cosi' e' stato deciso... ma chissa' se lei e' d'accordo.

    un caro saluto

    il fu rabal

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  21. Rompo il silenzio che mi ero imposto. Per il fu Rabal: certo, la natura a te la stanno rubando! A me pero' non la rubano! Io so bene chi sono (io). Per Ettore Sva dei ecc., mi sa che adesso il moscone lo faccio io! Anche tu ci giri intorno e molto di piu' di Blondet, che non ha certo bisogno della mia difesa. Solo una questione di logica. Blondet attacca Israele? Attacca il potere sionista? Attacca la cricca pedo/omo/masso/comuni/sion che spopola nel miglio quadrato di Roma? Blondet la butta di qua e di la in tema di geopolitica o di pol(l)itica (politica per polli)? Bene! E quindi? Ognuno si muove come puo'! D'altronde Blondet ci mette la faccia! Cosa che ne io e te facciamo. Mi sembra. E' recentissima l'esortazione di un vescovo ai suoi fedeli, dove "ordina" al "suo gregge" di ibridarsi con l'africano/a per fare figli meticci! (Vedi in Blondet, mannaggia!). Una delle mie morose e' africana: qualche anno fa mi chiese di fare un figlio, poi quest'invasione africana imposta e la posizione infame dei vertici ecclesiastici ha bloccato, consapevolmente, i miei vittoriosi progetti terzomondisti! Questa chiesa, che tu difendi tanto e che Blondet attacca nella sua componente modernista, ha sdoganato anche i matrimoni omo. Ora io pur avendo la nausea di questa chiesa e sicurissimamente non per merito di essa, controvoglia devo confessare che, talvolta e con sommo godimento adempio peccaminosamente ai suoi moderni dettami. E tu? Tu che la difendi? Semmai la femmina nera (e rara visto che dall'Africa ci rifilano solo maschi nullafacenti o delinquenti) non ti aggradasse, qualche bel negrone omo si trova sempre sai tra le armate sterminate e testosteroniche delle "risorse boldriniane", per la gioia di vescovi, papi (si perche' abbiamo anche la riserva in panchina) e cardinali... Magari poi sboccia l'amore... E matrimonio d'amore benedetto se "omo", perche' solo se e' "omo" ormai e' benedetto...
    Tempo fa ho consigliato un video di Don Curzio Nitoglia: un prete tradizionalista con le palle che si scaglia contro il degrado della chiesa di bergoglio! Mi ricordo che tu l'hai denigrato! Strano mi sono detto...
    Cosi', tanto per ravvivare il fuoco. Che langue un po' sotto questo cielo un po' troppo monocolore.
    Se ci scappa poi anche un matrimonio "zebrato" in chiesa, invitatemi: ho sempre amato baciare la sposa (solo se femmina pero')!
    Anonimo di nome R

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  22. Ciao Luca Benzi,
    grazie per il nome semplificato:)
    Hai ragione riguardo il web e i blogger, non metto in dubbio che e' uno strumento per tenerci sotto controllo, impotenti, divisi, e per manipolare il nostro pensiero nel modo piu' utile ai padroni. Infatti dovremmo contare su quel che si fa e che fanno, piu' che su quel che si dice o ci dicono attraverso qualsiasi mezzo.
    Cio' non toglie che mi sembra che il Blondet dica le stesse cose che dici tu, le dice a modo suo, da giornalista, portando numeri e prove a sostegno, ma il messaggio secondo me vuole essere lo stesso.
    Comunque non ti preoccupare per me, non c'e' modo che diventi facilmente fan di qualcuno o di tutte le sue teorie. E cosi'credo dovrebbe essere per tutti.
    Buon weekend,
    Ise

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  23. Ciao Riccardo,

    credo anche io che siamo piu' deboli e vulnerabili dei nostri avi, anche se questo lo pensiamo noi che li abbiamo conosciuti, le nuove generazioni potrebbero anche pensare il contrario in qualche modo (eterodiretto).
    Ormai appartengo a quel mondo che sta scomparendo, non solo per eta' anagrafica ma proprio per affinita' 'umana-biologica' diciamo, quindi cerco di non farmi inghiottire dalla fattoria digitale e di restare in contatto con gli ultimi resti di natura.
    Pero' tutto questo e' parte di un cambio di paradigma che si applica appunto a cio' che e' modificabile. C'e' chi sostiene che la natura non sia altro che una tecnologia, passata di moda, ma con ugual funzionamento e funzione (beh la stessa cosa potremmo essere noi, il nostro involucro esterno). E il nuovo paradigma tende a renderci piu' adatti alla nuova tecnologia che non e' piu' biologica ma 'funziona' allo stesso modo. Sara' in grado di autoriprodursi e noi a suo specchio e somiglianza, forse con innesti meccanici con 'vita propria' e con nuovi modi di riproduzione. Insomma un nuovo supporto (una nuova scenografia? ) che pero' non puo' scalfire quello che e' immutabile, ce ne puo' magari allontanare maggiormente, avendo bisogno di sempre piu' intermediari e supporti per dare continuita' al nostro 'essere immutabile'. Anche la lingua, il Verbo, potrebbe gia' essere un supporto successivo che ha soppiantato la capacita' telepatica di comunicare, di cui restano vaghi segnali. D'altronde si dice che l'essenza della verita' non e' esprimibile attraverso il linguaggio. Ora probabilmente anche il linguaggio verra' soppiantato dai bit.
    Ma resta la parte immutabile a cui fare riferimento e da non dimenticare mai, anche se ne abbiamo un'idea vaga e confusa, resta comunque 'percepibile' in vario modo. E questo per me e' gia' un bel segnale positivo, l'unico forse.
    Buon weekend anche a te e a tutti,
    Ise

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  24. RODRIGO

    Che ascolto? ahimè, che dici?

    Ah! come mai non senti
    pietà de' miei tormenti?
    del mio tradito amor!
    Ah! come mai non senti
    pietà del mio tormento,
    del mio tradito amor,
    perchè pietà, oh Dio non senti
    del mio tradito amor?

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  25. Madonna di Dio che bravo che sei (dopo un centinaio di commenti così la smetteró)

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Siate gentili ...