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19 aprile 2022

Una partitocrazia immonda

Avanti poppolo ... 

The Great Reset ovvero L’Immane (Ri)Programmazione. Immane (latino immanis “crudele, perfido”, poi “spaventevole” e quindi “gigantesco, enorme”’, der. dell'arc. manis e manus “buono, adatto, giusto” [cfr. agli Dei Mani] col prefisso in “non” et cetera) ovvero universale, spaventoso nella estensione, crudele (a freddo, spietato) e perfido cioè senza fede (cfr. la per-fidia degli Ebrei et cetera); Ri(Programmazione) (latino tardo programma, greco πρόγραμμα der. di προγράϕω “scrivere prima”) ovvero solo Programmazione se si è atei materialisti o Riprogrammazione nel caso si abbia fede in una Programmazione Sacra Oltremondana et cetera. 

L’Immane (Ri)Programmazione (IR) avviene, proprio ora, sotto i vostri e i "gli ochi nostri tenebrosi” grazie all'incanto d'una azione entropica su scala universale, materiale e spirituale. Essa consiste nel ridurre ogni essere umano, dotato finora di personalità modi e sentimenti peculiari, a unità fungibile e intercambiabile. Uno vale uno (= uno vale l'altro, id est uno vale quanto un cane o un gatto = tutti valgono nulla). Di qui l’alluvione di change, podemos, si può fare, cambiamento et cetera che ritroviamo nelle Rivoluzioni Colorate dai Sessanta in poi; di qui, del pari, l’equivoco, da parte di qualche allocco, che si tratti di comunismo (il socialismo reale, coi suoi milioni di sacrificati, al confronto diverrà, nella considerazione dei resettati a venire [homunculi, omarini, esserini del futuro] un déjeuner sur l’herbe … al netto delle formiche, s’intende).

Cupio Dissolvi. Solve et Coagula. Lasciamo perdere, se si vuol capire davvero, categorie ridicole come il nazismo, il fascismo, il comunismo. Speranza non è né nazista né comunista. La Storia è troppa stratificata e complessa per ridurla a tali mascheramenti effimeri. Volete comprendere o no che qui è in gioco la sopravvivenza del genere umano stesso? E si vuol giochicchiare con le svastiche? Questi anelano a farsi Alchimisti dell’Ultima Thule e stiamo a cianciare del battaglione Azov?

IR si serve della globalizzazione per favorire "l’uno vale uno" materiale (migrantismo, delocalizzazione, pandemie, liberismo) e spirituale (secolarizzazione, insignificanza della morale e dell’etica, ripudio della gerarchia e della diversità culturale, pervertimenti polimorfi et cetera). Le due ganasce (Usura e Politicamente Corretto) mirano a polverizzare definizioni e differenze in modo da agire su un’umanità malata, plasmabile a piacere, omogenea: in-differente. Senza scampo poiché il retaggio tradizionale (oscurato o ridotto a barzelletta o a grumo ripugnante di orrori) più non fornisce chiavi di lettura del presente o, addirittura, i modesti bagagli della sopravvivenza (ciò che, una volta, si chiamava genio del popolo, arte d'arrangiarsi et cetera).

Ma torniamo a noi. Partitocrazia immonda … La locuzione è di derivazione pannelliana. Tanto famosa da assurgere a refrain comico di qualche imitatore d’antan (Gigi Sabani, se ricordo bene).

09 gennaio 2022

Non erediterai nulla e sarai felice [Roberto Pecchioli]

Liu Xiaodong, Things aren’t as bad as they could be

Finalmente se ne comincia a parlare. La recisione del legame col passato non può che accompagnarsi a un ulteriore spossessamento: il patrimonio familiare. L'intrasmissibilità del sapere, della bellezza e, ora, di ciò che possediamo; e che ci definisce. E questa intrasmissibilità, sancita per legge, non può che avere una immediata causa economica, quale scusa. In attesa delle leggi sull'eutanasia, sulle droghe come farmaco e sulla liberalizzazione delle parafilie, s'incominciano a vedere i primi fuochi d'artificio nel campo del felice impoverimento di massa, già preparate dalle elucubrazioni sulla decrescita (anch'essa felice, anzi: felicissima).
Il tutto avverrà con progressione naturale, al riparo dalla pandemia, una scusa come un'altra; i "sì" pronunciati a favore della miseria, peraltro, sono stati infiniti.
Roberto Pecchioli è assai sottovalutato; uno dei pochi a fornire una cronaca lineare e coerente dell'apocalisse.

Roberto Pecchioli

La campana suona per tutti, per me e per te. Peggio per noi se non ne percepiamo il suono in mezzo al frastuono. L’Agenda 2030 si sta svolgendo sotto i nostri occhi, ma non vediamo né sentiamo. Dopo aver attaccato la proprietà privata delle case di abitazione minacciando di vietarne la vendita se non in regola con le scalmane climatiche “verdi”, in attesa di tassare in maniera esorbitante le abitazioni attraverso la rivalutazione catastale (ce lo chiede l’Europa!) sale il livello dell’attacco. Il quotidiano "Le Figaro" ha denunciato che nel programma presidenziale di Emmanuel Macron, l’enfant prodige di casa Rothschild, vi sarà una pesantissima tassa sulle successioni. La proposta parte dal CAE, Consiglio d’Analisi Economica, un’istituzione della presidenza francese. L’obiettivo è tassare le eredità sino a farle scomparire in una generazione. L’idea è attribuita agli eredi del pensiero di Pierre Bourdieu, il sociologo marxista che coniò il concetto di “violenza simbolica”, esercitata non con l’azione fisica, ma con l’imposizione di una visione del mondo, dei ruoli sociali, delle categorie cognitive, delle strutture mentali attraverso cui viene percepito e pensato il mondo, da parte di soggetti dominanti verso soggetti dominati; una violenza “dolce”, invisibile, esercitata con il consenso inconsapevole di chi la subisce.
L’articolo de "Le Figaro" termina riassumendo come il tema dell’imposta di successione venga affrontata dalle varie famiglie politiche alla vigilia delle elezioni presidenziali: “La sinistra vuole alzarla, la destra abbassarla, e il centro … non dice niente”. Nulla di nuovo: l’iniziativa è sempre nelle mani dell’avversario, per la timidezza, la paura, la malafede di chi difende solo il proprio orticello senza una visione e un progetto. La sostanza è che in occasione delle elezioni presidenziali di una Francia in cui la maggioranza naturale è sempre più a destra, si deciderà anche sul più ambizioso tra i punti dell’Agenda 2030: l’abolizione della proprietà - per gradi e mascherata da politica fiscale - attraverso la difficoltà di trasmetterla ai discendenti o a chiunque altro. Nessuna sorpresa: impazza la cultura della cancellazione, il rifiuto di trasmettere la civiltà e perfino la vita. Cancellare l’eredità materiale è solo una coerente conseguenza. Il destino è la tabula rasa: nessun lascito di cultura, di comunità e di spirito. Il finale è scontato: gli ultimi padri non lasceranno eredità materiali agli ultimi figli. Le generazioni si sono rinnegate a vicenda. Ognuno ricomincerà da zero: al gregge tosato provvederà il pastore.

03 maggio 2020

Una mascherata da 50 centesimi di euro [Il Poliscriba]


 Il Poliscriba

Non è mia intenzione scrivere un pezzo di economia industriale.
Riporto dati nudi e crudi, come quelli che, un tempo, certi regimi snocciolavano alla radio come rosari di piani quinquennali di staliniana memoria.
Ognuno tragga da sé le proprie conclusioni.
Quello che si può, a ragion veduta, considerare un inganno, è sempre e solo il nascondere il vero guadagno di chi possiede i mezzi di produzione di massa.
La novità marxista, oggi accantonata come singolare teoria di un folle, aveva avuto il merito di svelare l’arcano mistero di quanto plusvalore veniva estratto dal lavoro produttivo.
Lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo è una indefessa estorsione, programmata e meccanica, di ricchezza per pochi, oggi pochissimi se confrontati con la popolazione mondiale.
Un semplice calcolo matematico ci porta a capire qual è la sperequazione odierna di chi detiene il potere di tale sfruttamento.
Questo è il rapporto agghiacciante dell’avidità: per ogni nuovo super ricco inserito nella lista di Forbes, 100.000 persone discendono nell’abisso della povertà assoluta, senza accesso a beni e servizi primari.
Nel “ricco” Occidente, ma tranquillamente possiamo integrare l’area con India, Cina, Corea del Sud e Giappone, la proporzione tra il minimo salario garantito 200/1000 euro al mese e uno stipendio manageriale, non scende sotto l’ 1 a 300; stiamo parlando di un minimo di 60.000 euro al mese. 

Sulla questione della monetizzazione per vie interattive. Sono briciole per chi non investe grandi capitali in pubblicità; vere e proprie fortune per chi trascina con sé il pianeta degli interconnessi alla rete, inconsapevoli di essere strumenti che, oltre a pagare cara la connessione al web che credono sia un diritto inalienabile, offrono, inconsapevolmente, ore e contenuti, in maniera del tutto gratuita, ai giganti della comunicazione e della privacy sul web.

Il discorso si amplierebbe oltre lo scopo precipuo di questo articolo, ma meriterebbe un serio approfondimento.
Partiamo, ora, da alcune considerazioni inattuali, sotto forma di citazioni, quasi parabole, che si spera possano risvegliare una decina di coscienze. 

19 luglio 2019

Macchine che producono pauper [Il Poliscriba]


Il Poliscriba

Ho dedicato 15 anni a studiare l’opera di Marx, ho scritto 4 volumi di commento alle relazioni del Capitale e mi sono fatto la convinzione che Marx non sia uno scrittore del passato ma del futuro
Enrique Dussel

Papa Francesco, per molti cristiani integralisti, l’Anticristo, ha sostenuto e indicato i poveri come una categoria teologica. (io l’anticristo me lo figuravo più bello e affascinante ...)
Nemmeno il Messia si è sognato di esprimere un concetto più astruso, astratto e disumano di così.
Come giustamente fa notare il Dussel, di cui ho citato uno stralcio dal suo saggio Il Dio del sistema, infatti, quando Egli rovesciò le bancarelle dei mercanti davanti al Tempio di Gerusalemme, si comportò da politico e non da religioso, in quanto proveniente da un lignaggio regale, la casa di David, e non sacerdotale della stirpe levitica. Quindi integralmente laico.
In questo blog, oltre che cercare di analizzare i fatti storici, perché siamo sempre in una prospettiva di tempo passato e non possiamo altro che ipotizzare/profetizzare scenari futuri o futuribili, fate un po’ voi, si cerca di dare una risposta al Che fare?, vista la carente volontà e quindi di concerto, l’impotenza di cambiare lo stato di cose attuali, sprofondate nel più abietto degrado politico, economico, sociale ed etico.

01 luglio 2019

Una puttana si aggira per l’Europa …


Silva Candida, 1 luglio 2019

La puttana della Bontà.
Tutte le forze della vecchia Europa si sono unite per compiacere la Nuova Prostituta, la Donna Scarlatta: papi e governanti democratici, eretici, laici e radicali atei, preti e suore, ebrei e musulmani, malvagi e altruisti, banchieri e pauperisti, Bono Vox e Lady Gaga. Da ciò scaturiscono due indubbie conclusioni:

1. la Bontà Universale è il legante del Nuovo Mondo
2. è tempo per gli avversari, i mostri, di rinunziare definitivamente e lasciar correre il nuovo anelito epocale

Occorre preterire i raptus interpretativi, la cronaca minuta, i cambi di campo, le vociferazioni, la geopolitica.
Al lavoro è la Grande Opera.
Non esiste il prima o il dopo, il reazionario o il rivoluzionario, la destra o la sinistra o qualsiasi decrepita concrezione; del pari, non esistono i corpi dei messicani o degli africani annegati; né chi si compiace di quelle morti; nemmeno chi le rivendica con il volto rigato dal rimmel da agape del terzo millennio.
La Grande Opera, solo quella esiste.
I tormenti, gli scontri, le truculenze, le comparsate televisive a nulla valgono; sono teatro, sciocchezzuole: al dunque, ovvero al Dunque, son tutti d’accordo.

Una nave appesantita da qualche culturista sfonda barriere e divieti; vengono organizzate collette e maledizioni; le giugulari si gonfiano catodicamente: eppure la nave va. Inarrestabile. Le flotte europee e italiane non posseggono uno straccio di unità e qualche marinaio in grado di arrestare una barchetta di cartone comandata da una ragazzina. È tutta una buffonata, un teatrino da Gianicolo. Affondiamola! No, spingiamola col vento della solidarietà! Una sfida alla sovranità nazionale! No, una sfida agli egoismi dell’opulenta Europa! Un’invasione! Macché, la giusta nemesi per un continente che ha massacrato i deboli! Intanto, mentre tutti sono occupati a considerare i randelli di gommapiuma, la Sea Watch continua indisturbata come in una versione parodica de Il campo dei santi. Il programma, la Grande Opera, va avanti.

30 dicembre 2017

I passi di un uomo (mangia caca mangia)


Roma, 30 dicembre 2017

In una breve nota al suo divertimento, Lo specchio degli enigmi, contenuto nella raccolta Altre inquisizioni, J.L. Borges scrive:

Che cos’è un’intelligenza infinita? domanderà forse il lettore. Non c’è teologo che non la definisca; io preferisco un esempio. I passi che muove ogni uomo, dal giorno della sua nascita a quello della sua morte, disegnano nel tempo un’inconcepibile figura. L’Intelligenza Divina intuisce tale figura immediatamente, come quella degli uomini un triangolo. Quella figura (forse) ha la sua determinata funzione nell’economia dell’universo”.

Nel Poema congetturale si legge:

"A questo fatale pomeriggio mi ha condotto
il labirinto molteplice di passi
che i miei giorni hanno architettato fin da un giorno
dell'infanzia. Alla fine ho scoperto
la recondita chiave dei miei anni,
la sorte di Francisco de Laprida,
la lettera mancante, la perfetta
forma che seppe Dio fin dal principio.

Spogliamo della teleologia i due passi. Ne consegue che solo Dio può avere contezza immediata e luminosa del ghirigoro immane che i passi che un uomo tratteggiano lungo l’intero corso della sua esistenza.
Dio oppure uno smartphone.