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22 luglio 2019

Una giornata mostruosa


Roma, 22 luglio 2019

La maggior colpa dei buonisti? Aver svuotato di ogni bontà, vera, i cuori degli Italiani.
Essere sistematicamente buoni prepara al ritorno di fiamma della malvagità.
E qui per bontà non si intende la facilità, spesso patologica, all’altruismo. No. Significa, invece, un a precisa strategia di annientamento dell’Antico Ordine. Essere buoni, sempre, a onta della razionalità e persino del buon senso spicciolo non fa che esacerbare l’animo. Essere buoni e giudicare, sempre e comunque, al di là dell’evidenza, giudicare come reazionari e sporchi razzisti i propri stessi concittadini, naturalmetne legati dal sangue e dagli usi, non pùò che generare odio.
L’odio.
L’ingiustizia genera odio.

Tutto questo, lo riconosco, ha un retroterra antropologico ben preciso.
Il popolo nel popolo di memoria comunista.
Noi comunisti siamo un popolo, si diceva, un popolo (comunista) nel popolo (quello italiano). E il popolo comunista costituiva la parte migliore della nazione. Lo disse anche Pasolini, forse addirittura credendoci. Ciò che era al di fuori del popolo comunista, ovvero il popolo italiano, poteva essere disprezzato. Al di fuori del popolo comunista c’erano i forchettoni della DC, i fascisti, i preti, i clientelisti, gli evasori fiscali, i palazzinari. Ciò fu vero, in parte; rispondeva a verità, peraltro, che il popolo comunista fosse esiliato in patria (la conventio ad escludendum) e trattato, come allora conveniva, quale consesso di traditori internazionali.

21 marzo 2019

Io sono leggenda


Roma, 22 marzo 2019

Io sono leggenda. L’ultimo uomo della terra ancora lotta per l’umanità. Non sa di essere l’ultimo sopravvissuto della sua razza; per questo trova in sé, continuamente, a prezzo di sacrifici psicologici e fisici tremendi, la forza di contrastare la devastazione; di uccidere. In nome di cosa? Di un senso di appartenenza ch’egli ancora ricorda con vividezza. La propria casa, la città in cui ha vissuto, le strade, i palazzi, divengono il terreno di scontro fra lui e un nuovo e repellente ordine di viventi: vampiri, esseri ciechi, che, a notte, escono dalle rovine di ciò che, una volta, aveva un senso e ora decade, preda del kipple, l’entropia di Philip K. Dick: rifiuti, pulviscolo, putrefazione. I vampiri sono numerosi, compattati da un animalesco istinto gregario; si fiutano l’un l’altro, gli aliti fetidi condensati in vapori caldi nel freddo della notte; il buio è il loro elemento; la muffa, la disfatta, il vento che sibila fra i lacerti dei palazzi municipali e delle fontane essiccate, perno di arenghi ormai deserti, vigilati da centinaia di bocche mute, la dolce melodia che accresce una voglia di sangue inestirpabile. L’istinto li domina mentre assediano la casa dell’ultimo uomo. Vogliono farla finita, una volta per tutte.

Eloì, Eloì, lama sabactàni. I padri ci stanno abbandonando. E così le madri. Proprio mentre scrivo queste righe, inutili ovviamente, arriva la notizia che un altro padre è morto. Un parente stretto. La figlia non si capacita, urla, si ribella, rovescia tavoli. Ma è così. Cosa si intuisce di irreconciliabile dietro questi lutti? Il senso di una perdita generazionale che non potrà mai venire lenita: un’epoca scivola via per sempre.

01 maggio 2018

Scoprite l'intruso


Roma, 30 aprile 2018

Prima volevo scrivere un post sui sindacalisti del 1° maggio ... specie su Barbagallo, il mio preferito. Però mi si è passata la voglia. 
Poi mi son detto: "Andiamo a donare il sangue". E, tuttavia, mi son ricordato del gran mercato delle vacche delle donazioni (19 euro a sacca) ... e, quindi, addio.
Poi mi si voleva trascinare al centro di Roma ... e no, non volevo andare nemmeno lì. Ho ragionato: "Se passo davanti a Fontana di Trevi ho il mio solito rigurgito di bile ..." ... succede da quando mi è stato detto che il Comune di Roma, da qualche anno oppure ab immemorabili, ha stipulato una convenzione con la Caritas ... alla quale Caritas è permesso di razzolare le monetine sul fondo della suddetta Fontana ... un affaire di circa un milione di euro annui ... e allora niente. Da quelle parti, recate dalla serotina brezza primaverile, avrei potuto ascoltare (horresco!) le note di Bella ciao ... in un soundcheck del concertone ... e allora niente.