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19 luglio 2017

Il plebeo Bossetti


Roma, 19 luglio 2017

Massimo Bossetti è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, ma è innocente.
Massimo Bossetti non fa parte di nessuna clientela, gruppo, associazione, massoneria. Nell'Italia del 2017 è, quindi, pura carne da cannone, sacrificabile.
Nell'Italia del 2017, che è una galera a cielo aperto, come scrissi in Prigione Italia, occorre appartenere a qualche consorteria altrimenti si è spacciati: il medesimo destino che tocca ai detenuti di una vera galera. Consorterie, a scelta: statali, banche, camorra, partiti, mafia, confindustriali, ring pedofili, giornalisti, lobby sioniste, ONG, servizi natoamericani, pretame, sindacati, militari, vacche sacre del politicamente corretto.
Se si è davvero scaltri o abili è possibile rientrare in più di un gruppo di tale patriziato dominante: questo spiega le porte girevoli fra partiti e magistratura, tra banche e mafia e vertici globalisti, fra pretame e pedofili, fra camorra e ONG.

23 giugno 2017

L'Europa lavora di bianchetto


Pubblicato su Pauperclass il 24 maggio 2016

Queste sono annotazioni poco serie; non dovreste tenerne conto se non come divertissement.
Di più: avrebbero da essere vergate nel diario di un pazzo e lì custodite. Ma ogni tanto uno sfogo ci vuole, e questo, per vantare efficacia deve essere rivolto a qualcuno. La coscienza non può chiudersi continuamente nel recinto di un perbenismo superficiale e sorvegliato: ha bisogno, invece, di allentare di qualche buco la cintura che tiene le trippe, la bile, il risentimento, il non detto, ed esige un pubblico a tali sconce eruzioni di verità.
Per cui, eccoci qui.

E così in Austria ha vinto il candidato verde ed europeista.
Sconfitto il terribile ultranazionalista Hofer.
Grazie al voto postale. Più di 800.000 austriaci migratori hanno ribaltato l’esito elettorale sancito dagli austriaci stanziali.
Il distacco fra Hofer e l’altro tizio era superiore ai tre punti (51 e frattaglie contro 48 e frattaglie), e poi, dopo una notte di riflessione, con molta calma, sono state aperte le buste del Rischiatutto … e, per dirla con Gadda, da mane a sera c’è stato er controcazzo.
Gli exit poll sul voto postale prevedevano circa tremila voti di differenza finali fra Hofer e l’altro tizio; si è visto poi che erano in realtà 30.000.

19 giugno 2017

Laura Boldrini ci indica la verità

Pubblicato su Pauperclass il 6 aprile 2016

Quando il potere parla attraverso figure eminenti, c’inganna sempre circa le sue reali intenzioni.
La tecnica è sistematica.
Se Obama, Hollande o Renzi dicono qualcosa, essi celano la verità sotto una coltre di distinguo e false piste. I media, di solito, acconsentono a queste diversioni.
Per questo occorre dissezionare e, quindi, decrittare le parole e i discorsi dei leader.
Spesso è una fatica inutile.
Il potere, infatti, ci parla anche direttamente, senza finzioni. Crudamente.
Questo avviene quando esso lo fa a mezza bocca, per il tramite di certe sue figure potenti e oscure, oppure di secondo rango, o, addirittura, traverso personaggi che i più ritengono inessenziali, se non ridicoli.
Come sentenziò il Filosofo: l’origine delle cose ama nascondersi.
Alla prima categoria appartengono uomini come Giancarlo Elia Valori e Antonio Maccanico. O Eugenio Cefis.
Alle altre categorie, alcune figure minori, ma non meno importanti, come vedremo: Daniele Capezzone e Laura Boldrini, ad esempio.

Di Eugenio Cefis abbiamo già parlato da questi lidi: