“L’ultimo gradino … quel gradino finale,
decisivo, che porta alla soglia dell’irreparabile, spalanca l’abisso, divide
per sempre dal dopo … viene avanti una figura inedita che si affaccia
all’orizzonte del nostro Paese … silenziosa, qualcuno che nelle mille
convulsioni dell’Italia ancora non conoscevamo, e che sembra spuntare di colpo
dalle pagine di un romanzo di Harper Lee sull’America più profonda: è il
fantasma dell’uomo bianco”.
Queste parole sono scandite dalla prosa, nobile e piagnucolosa, di Ezio Mauro, ex direttore de “La Stampa” e di “Repubblica”.
Queste parole sono scandite dalla prosa, nobile e piagnucolosa, di Ezio Mauro, ex direttore de “La Stampa” e di “Repubblica”.
Il
libro da cui sono estratte si titola: L’uomo
bianco. Per la comprensione immediata del brogliaccio ecco il breve sunto:
“Siamo noi che, lasciandoci via via
rinchiudere nella corteccia delle paure nostre e altrui, ci trasformiamo come
dei mutanti, fino a voler tornare a distinguerci in base alla pelle e al
sangue. È l’ultimo spettro italiano: quello dell’uomo bianco”.