Il Poliscriba
Non è mia intenzione scrivere un pezzo di economia
industriale.
Riporto dati nudi e crudi, come quelli che, un tempo, certi
regimi snocciolavano alla radio come rosari di piani quinquennali di staliniana
memoria.
Ognuno tragga da sé le proprie conclusioni.
Quello che si può, a ragion veduta, considerare un inganno, è
sempre e solo il nascondere il vero guadagno di chi possiede i mezzi di
produzione di massa.
La novità marxista, oggi accantonata come singolare teoria di
un folle, aveva avuto il merito di svelare l’arcano mistero di quanto
plusvalore veniva estratto dal lavoro produttivo.
Lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo è una indefessa
estorsione, programmata e meccanica, di ricchezza per pochi, oggi pochissimi se
confrontati con la popolazione mondiale.
Un semplice calcolo matematico ci porta a capire qual è la
sperequazione odierna di chi detiene il potere di tale sfruttamento.
Questo è il rapporto agghiacciante dell’avidità: per ogni
nuovo super ricco inserito nella lista di Forbes, 100.000 persone discendono
nell’abisso della povertà assoluta, senza accesso a beni e servizi primari.
Nel “ricco” Occidente, ma tranquillamente possiamo integrare
l’area con India, Cina, Corea del Sud e Giappone, la proporzione tra il minimo
salario garantito 200/1000 euro al mese e uno stipendio manageriale, non scende
sotto l’ 1 a 300; stiamo parlando di un minimo di 60.000 euro al mese.
Sulla questione della monetizzazione per vie interattive. Sono briciole per chi non investe grandi capitali in pubblicità; vere e proprie fortune per chi trascina con sé il pianeta degli interconnessi alla rete, inconsapevoli di essere strumenti che, oltre a pagare cara la connessione al web che credono sia un diritto inalienabile, offrono, inconsapevolmente, ore e contenuti, in maniera del tutto gratuita, ai giganti della comunicazione e della privacy sul web.
Sulla questione della monetizzazione per vie interattive. Sono briciole per chi non investe grandi capitali in pubblicità; vere e proprie fortune per chi trascina con sé il pianeta degli interconnessi alla rete, inconsapevoli di essere strumenti che, oltre a pagare cara la connessione al web che credono sia un diritto inalienabile, offrono, inconsapevolmente, ore e contenuti, in maniera del tutto gratuita, ai giganti della comunicazione e della privacy sul web.
Il discorso si amplierebbe oltre lo scopo precipuo di questo
articolo, ma meriterebbe un serio approfondimento.
Partiamo, ora, da alcune considerazioni inattuali, sotto forma
di citazioni, quasi parabole, che si spera possano risvegliare una decina di
coscienze.