Di fronte agli attentati di Bruxelles mi assale un sentimento abissale di stanchezza e sconforto.
L’ondata che seguirà alle stragi sommergerà, definitiva, le nostre vite.
Non abbiamo scampo, evidentemente.
La retorica del regime ha già sentenziato: “più Europa”.
E così sarà.
Le quadrate legioni del “più Europa” già fanno echeggiare il passo dell’oca del “più Europa” su ogni media e social, su ogni centimetro quadro di fogliaccio di propaganda.
Il capo del governo francese, la nullità Valls, spetezza: “Nous sommes en guerre!”.
La pletora dei consueti esperti (evocata dai comodi sacelli di accademie e fondazioni) cicala a stupidità unificata travolgendo la razionalità.
E credetemi, non sono certo gli armigeri di un complotto.
La maggior parte di loro è in buona fede.
Son solo conformisti. Più realisti del Re del mondo. E tengono famiglia.
Accendo la radio per venti secondi e un professore (un esperto!) tuona con voce grave: “Ci vuole un cambio di passo e un cambio di strategia nonché un cambio di metodologia …”.
Addirittura! Non si preoccupi, caro Lei, il cambio di passo ci sarà.