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26 agosto 2018

La bellezza come argomento


Roma, 26 agosto 2018

Un profluvio di interpretazioni ha allagato il meschino mondo dell’informazione italiana a proposito del crollo del ponte Morandi.
Tecniche. Economiche. Complottistiche.
Retroscena, fatti, invenzioni, dati di ogni risma, spesso incongrui.
Il Poliscriba ne ha parlato in un post agostano, con una sensatezza a cui va la mia riconoscenza di lettore.
Non ambisco a portare al dibattito, ormai permanente, l'ennesima interpretazione, incapace come sono di elevarmi a certe altezze, ingegnosamente ingegneristiche, fra stralli, piloni e trazioni; né di tuffarmi nel pelago delle supposizioni geopolitiche, che amo scansare come la peste; né, al contempo, di schierarmi politicamente come se il cemento precompresso fosse occasione di sfida tra fazioni (per tacere dei ciangottamenti su "Gronda sì e no").

17 agosto 2018

Crolla il Ponte Morandi sotto il peso delle statistiche [Il Poliscriba]


Il Poliscriba

Il Pontifex era l’artefice di ponti, colui che sa costruire ponti, per cui i costruttori di ponti, presso Etruschi e Romani, furono riveriti e collegati con il divino.

È crollato un ponte!
È crollata la fiducia.
Il cittadino, il pagatore di tasse, l’utente finale … noi … piange, non crede all’impossibile, all’inesattezza della scienza che sbuca proprio quando la vittoria sul Fato e il Caos sembra a un passo.
Noi ci fidiamo che la cosa pubblica funzioni.
Non possiamo farne a meno ... della fiducia quanto della Res Publica.
Convinti di sentirci immuni dalla fede, miscredenti teologici, conduciamo o meglio siamo condotti in una vita di sonnambulismo, e ci offriamo nudi, senza difesa,  alla tecnica, esaltando la scienza in mancanza di dei, la frenesia in mancanza di pace, l’obbrobrio in vece della bellezza, la stupidità in assenza di intelligenza, le vuote parole incapaci di ascoltare in silenzio e provare vera angoscia per il vuoto dentro e fuori di noi.
Come esseri totalmente irrazionali, paludati dalle pieghe dei nostri vestiti carnali, ci picchiamo di essere gli uomini nuovi, gli androidi pronti per innesti high-tech e godiamo all’idea di un’immediata integrazione che supererà l’estensione tra corpo e macchina.