Roma, 4 agosto 2020
Amico poliziotto, amico carabiniere,
ti scrivo per dirvi questo:
non conti più niente.
Le manganellate, i soprusi, l’odio, l’ordine
pubblico, il golpe De Lorenzo, nei secoli fedele, usi a obbedir tacendo,
sub lege libertas, indagine su un cittadino al di sopra d’ogni sospetto,
la quarta Forza Armata, Genova, c’eravamo tanto pestati, le guardine, il
tanfo dei materassi, le sfilate, lo spirito di corpo, quei bravi
ragazzi, divise e stellette, il prete e il carabiniere, pane amore e
fantasia: addio.
Non conti più niente, solo qualche privilegio ti
distingue da noi poveri fessi: gli scivoli, le pensioncine, le
indennità, le malattie, le ferie, le spiagge della polizia, le spiagge
dei carabinieri, i centri sportivi della polizia, i centri sportivi dei
carabinieri.
Privilegi che noi avvertiamo come tali e che anche voi
sentite ingiusti pur se, a caval donato dal potere, non si guarda certo
nella bocca.
Presto non ci sarete più, sciolti assieme alla
poltiglia o alla plebaglia digitale universale. E con voi spariranno i
finanzieri, i secondini ... a che pro un finanziere in un mondo che non
produce nulla e in cui ogni transazione è controllata automaticamente e
immessa in database onniscienti? A che pro i secondini se ogni carcere
tenderà a trasformarsi in blando open air?