Roma, 25 giugno 2020
Adesso
la controinformazione si è accorta della corsa alla distruzione dei simboli
dell'Occidente.
Se ne accorge poiché gli eventi precipitano con una violenza iconoclasta mai vista prima. La furia in essere ricorda i perversi polimorfi per cui nulla deve frapporsi tra il sacco di carne di cui sono detentori e un supposto piacere. Le combinazioni concettuali più bislacche, le più gratuite illazioni, i giudizi più stupidamente avventati, l'arroganza che deriva da una crassa supponenza – tutto ciò si sussegue come una tempesta d'inesauribile forza che solo può placarsi con la rovina completa di noi stessi, dell'Italia, dell'Europa.
Se ne accorge poiché gli eventi precipitano con una violenza iconoclasta mai vista prima. La furia in essere ricorda i perversi polimorfi per cui nulla deve frapporsi tra il sacco di carne di cui sono detentori e un supposto piacere. Le combinazioni concettuali più bislacche, le più gratuite illazioni, i giudizi più stupidamente avventati, l'arroganza che deriva da una crassa supponenza – tutto ciò si sussegue come una tempesta d'inesauribile forza che solo può placarsi con la rovina completa di noi stessi, dell'Italia, dell'Europa.
Gli
attori di tale godimento dissolutorio, lo ricordiamo, non sono niente. Possiamo
catalogarli come polveri da crollo. Ma il crollo fu originato da altri
cedimenti strutturali, equivocati quali progresso. E pulviscolo è anche la
controinformazione, purtroppo, poiché non riesce minimamente ad affrancarsi
dall'attualità, dal trito fatto, essendogli negato il privilegio di
un'ideologia larga e peculiare. Il distillato di una visione alta: il
"saper vivere", in ultima analisi, che corrisponde a un vivere
alternativo, cioè a un'etica intransigente.
Inutile, insomma, ordire traballanti requisitorie o larghi fogli excel, scientificamente probanti, se poi, la sera, si gioca a Lara Croft o si ordina da Glovo e Deliveroo per allietare la partita di calcio o di basket tarocche prenotate (con carta di debito) presso Dazn o Sky.
Ciò che mi stupisce di questi tempi è l'infrollimento generale. La mancanza assoluta di spirito di sacrificio, a esempio. Il Covid, da tal punto di vista, è stata una manna per tali ciabattoni della volontà. Ogni minimo impegno umano viene avvertito come una minaccia alla tranquillità della propria esistenza, così fittamente articolata in una serie di inderogabili scadenze. "Ho da fare", "proprio non posso", "mi piacerebbe, ma" sono le nenie più in uso da questi mollaccioni la cui unica mira, par di capire, l'unico scopo sulla terra, consiste nel passare dalla poltrona alla sedia a sdraio: a ristorare chissà quali forze dato che la loro intera esistenza si basa su sciocchezzuole, appuntamenti, incontri e lavoricchi sempre più angusti e umilianti. Ma, per carità, proprio non possono.
C ome
O rganizzare
V acanze
I nterminabilmente
D olci
Il prete scende verso le sue pecore, tra i banchi, pecore disunite come mai furono. Uno o due a banco, al massimo, per non trasmettere il virus, secondo una disposizione sancita da una segnaletica da ufficio postale. L'acquasantiera, questo manufatto che mi vide in prima linea con sbocchi d'ira incomprensibili dai più, sono state finalmente obliterate da inderogabili erogatori di disinfettante all'alcool. L'acquasantiera: litigate, protervie verbali, combattimenti con preti d'ogni risma. "L'acquasantiera non può essere di plastica! Non può trovarsi secca! Non potete mettere un recipiente per conservare le melanzane in frigo dentro una vasca di pietra!".
Bei tempi, si pensava di invertire il corso delle cose, ma il corso delle cose mai s'inverte; a meno di non creare nuove cause, nuovi simboli, suggestioni metafisiche. Il prete scivola tra i banchi, consegna particole, poi ciabatta verso l'altare. Sotto la tonaca s'indovinano le scarpe da ginnastica, Diadora, un po' scalcagnate.
Quando mi prese il ticchio di leggere biglinate, tanti anni fa, dai Dogon alle piramidi, m'imbattevo spesso nella profezia di San Malachia sull'ultimo papa. Secondo accorte ricostruzioni, Giovanni Paolo II sarebbe stato il terz'ultimo Pontefice; Benedetto il predecessore dell'ultimo, l’estremo difensore della fede. Allora pareva una scemenzuola buttata lì; oggi, a bergogliare gli accadimenti, sembra una probabilità di buon peso. La Chiesa, di fatto, è sciolta. Chiunque avverte, a pelle, come gli attacchi più deliranti (vietare il San Michele poiché ricorda Chauvin mentre atterra Floyd; in tal caso, a lume di logica, Floyd personificherebbe Satana) possano avere una benedizione presso il Tevere. Vietare Michele? Perché no? Se spiace a Black Lives Matter ... E poi: abbiamo così tante colpe: Colombo, Cortez ... i roghi di Salem, povere streghe ... giusto pagare ... non in moneta bensì in Storia ...
Leggo che si vorrebbe dipingere Black Lives Matter anche in Italia, a caratteri cubitali ... a Roma, Firenze, Napoli ... Non me la prendo con quell'ammasso di peli e fonemi da bar che ha proposto tale scemenza ... e nemmeno col prete con le Diadora, altra vittima della deculturazione fatta con diserbanti vietnamiti.
La strada per l'inferno non è lastricata di buone intenzioni, ma di continue concessioni all'informale.
L'informale, il senza forma. Dimenticarsi di alzare una bandiera, presentarsi con la barba incolta al commissariato, discutere di diritto commerciale coi jeans sdruciti, quante minuscole concessioni all'informale stanno deflagrando oggi. Antiche istituzioni, una volta seriose e compassate, degenerano in comunità hippie. La disinvoltura, però, non si traduce in maggiore efficienza bensì nell'estinzione dell'efficienza, in ogni ambito.
C erti d'
O norare il
V ibrione
I ndolenti
D ormiamo
Inutile, insomma, ordire traballanti requisitorie o larghi fogli excel, scientificamente probanti, se poi, la sera, si gioca a Lara Croft o si ordina da Glovo e Deliveroo per allietare la partita di calcio o di basket tarocche prenotate (con carta di debito) presso Dazn o Sky.
Ciò che mi stupisce di questi tempi è l'infrollimento generale. La mancanza assoluta di spirito di sacrificio, a esempio. Il Covid, da tal punto di vista, è stata una manna per tali ciabattoni della volontà. Ogni minimo impegno umano viene avvertito come una minaccia alla tranquillità della propria esistenza, così fittamente articolata in una serie di inderogabili scadenze. "Ho da fare", "proprio non posso", "mi piacerebbe, ma" sono le nenie più in uso da questi mollaccioni la cui unica mira, par di capire, l'unico scopo sulla terra, consiste nel passare dalla poltrona alla sedia a sdraio: a ristorare chissà quali forze dato che la loro intera esistenza si basa su sciocchezzuole, appuntamenti, incontri e lavoricchi sempre più angusti e umilianti. Ma, per carità, proprio non possono.
C ome
O rganizzare
V acanze
I nterminabilmente
D olci
Il prete scende verso le sue pecore, tra i banchi, pecore disunite come mai furono. Uno o due a banco, al massimo, per non trasmettere il virus, secondo una disposizione sancita da una segnaletica da ufficio postale. L'acquasantiera, questo manufatto che mi vide in prima linea con sbocchi d'ira incomprensibili dai più, sono state finalmente obliterate da inderogabili erogatori di disinfettante all'alcool. L'acquasantiera: litigate, protervie verbali, combattimenti con preti d'ogni risma. "L'acquasantiera non può essere di plastica! Non può trovarsi secca! Non potete mettere un recipiente per conservare le melanzane in frigo dentro una vasca di pietra!".
Bei tempi, si pensava di invertire il corso delle cose, ma il corso delle cose mai s'inverte; a meno di non creare nuove cause, nuovi simboli, suggestioni metafisiche. Il prete scivola tra i banchi, consegna particole, poi ciabatta verso l'altare. Sotto la tonaca s'indovinano le scarpe da ginnastica, Diadora, un po' scalcagnate.
Quando mi prese il ticchio di leggere biglinate, tanti anni fa, dai Dogon alle piramidi, m'imbattevo spesso nella profezia di San Malachia sull'ultimo papa. Secondo accorte ricostruzioni, Giovanni Paolo II sarebbe stato il terz'ultimo Pontefice; Benedetto il predecessore dell'ultimo, l’estremo difensore della fede. Allora pareva una scemenzuola buttata lì; oggi, a bergogliare gli accadimenti, sembra una probabilità di buon peso. La Chiesa, di fatto, è sciolta. Chiunque avverte, a pelle, come gli attacchi più deliranti (vietare il San Michele poiché ricorda Chauvin mentre atterra Floyd; in tal caso, a lume di logica, Floyd personificherebbe Satana) possano avere una benedizione presso il Tevere. Vietare Michele? Perché no? Se spiace a Black Lives Matter ... E poi: abbiamo così tante colpe: Colombo, Cortez ... i roghi di Salem, povere streghe ... giusto pagare ... non in moneta bensì in Storia ...
Leggo che si vorrebbe dipingere Black Lives Matter anche in Italia, a caratteri cubitali ... a Roma, Firenze, Napoli ... Non me la prendo con quell'ammasso di peli e fonemi da bar che ha proposto tale scemenza ... e nemmeno col prete con le Diadora, altra vittima della deculturazione fatta con diserbanti vietnamiti.
La strada per l'inferno non è lastricata di buone intenzioni, ma di continue concessioni all'informale.
L'informale, il senza forma. Dimenticarsi di alzare una bandiera, presentarsi con la barba incolta al commissariato, discutere di diritto commerciale coi jeans sdruciti, quante minuscole concessioni all'informale stanno deflagrando oggi. Antiche istituzioni, una volta seriose e compassate, degenerano in comunità hippie. La disinvoltura, però, non si traduce in maggiore efficienza bensì nell'estinzione dell'efficienza, in ogni ambito.
C erti d'
O norare il
V ibrione
I ndolenti
D ormiamo
L'informale vanta questo pregio agli occhi del potere: rende plasmabile ogni cosa.
Ogni capriccio è consentito, persino una pagina facebook dedicata alle bestemmie.
Non vorrei ingenerare equivoci facendomi passare per beghino. Ciò che vorrei sommessamente significare è che le mura di una chiesa difendono persino gli infedeli. Capisco, però, che è dura accettare un sillogismo che vanta centinaia di premesse.
A vedere il muso anonimo e ottuso d'un Sardino qualunque si ha l'impressione d'una perdita talmente irrimediabile da ingenerare orrore. Qui si è in presenza di un'assenza capitale: la personalità. Ragioniamo. Certamente un Sardino rileva quale somma di funzioni fisiologiche: mangia, beve, defeca e minge. Queste poche azioni sono le uniche che, è solo un esempio, condivide pienamente col sottoscritto. Concediamogli pure una manciata di fornicazioni con regolare versamento di umori. I due insiemi (io e il Sardino) sono ancora blandamente sovrapponibili benché, mi tocca ammetterlo, crepi la modestia, in certi atti sommenzionati mantengo una gravitas raramente raggiungibile da tali esserini. E il resto? Cosa hanno in comune con me? Piaccio a pochissimi, ma nessuno può dirmi ch'io sia un plagiario o un tipo suggestionabile o accomodante o concessivo. Ho una mia propria personalità, ricca di convinzioni, forte di un retaggio antico; una proprietà definita dell'umano che mi distingue anche da animi affini. E questo avviene non perché sia stato educato bene o sia deferente a una ideologia precisa. No, sono portato a credere che tale indipendenza derivi da alcuni libri letti, e poi riletti, libri decisivi, cui si sono accompagnate esperienze inevitabilmente decisive nel formare un carattere che è così e non potrà mai essere altrimenti. Il Sardino, invece, nella versione col cerchietto o senza, è un assemblaggio di dati posticci che, assieme, fingono una personalità: creduta tale sol perché l’accozzaglia suona in concordia col vento dei Tempi. In realtà se un dio maligno gli dicesse: "Vi abbiamo mentito, è tutta una farsa" questa gente sparirebbe, improvvisamente, inghiottita dal caveo nulla che è proliferato in luogo dell'anima. Abituati a ripetere: "Portobello!", ogni giorno, ossessivamente, essi, senza il riferimento del Potere che quel grido chioccio ("Portobello!") giustifica interminabilmente, ammutolirebbero all'istante rimanendogli estranei quei luoghi comuni di cui sono composti quali frankenstein postmoderni.
È raggelante, poi, la cesura col passato. Lasciamo stare i Maggiori, da Giotto a Gadda, da Leon Battista Alberti a Galileo, da Marco Polo a Torricelli. A un Cristian Raimo qualsiasi dicono poco pure Fellini e Alberto Sordi. Questa la tragedia. Si eclissa un mondo, nella sua interezza. Personalmente, come uomo nel guado, con un piede piantato nello ieri e l'altro nel presente eterno, ricordo con vividezza come Fellini, Truffaut o Bergman fossero popolari. In questo senso: c'era una larga fetta di Italiani che il sabato o la domenica decidevano, dopo la compulsazione del giornale locale acquistato in edicola, di spendere qualche migliaio di lire per andare al cinema. A vedere Totò e Milian, fra gli altri, ma anche I quattrocento colpi o La dolce vita, campione d'incassi. Oggi cosa sarebbe d'un film, cito a caso, come Il fascino della borghesia, L’infanzia di Ivan o Nashville? Ma questo è ancora poco. Prendiamo l'attore italiano in cui convive la popolarità, la denuncia sociale e una irresistibile cialtroneria: Alberto Sordi. Cosa sopravvive di lui, oggi, a diciassette anni dalla morte? Ben poco. Nessuna sa degnamente celebrarlo per il fatto, lapalissiano, che pochissimi ne conoscono la reale filmografia, quella decisiva. Il vedovo, Una vita difficile, I vitelloni: che ne sanno di tali pellicole il Sardino, o il Raimo, quello che dileggiava Moravia perché l'aveva sorpreso a usare troppo spesso il passato remoto? Anche i più anzianotti, però, ormai disabituati al bel cinema, come lo furono all'arte, alla scienza, all'archeologia, al civismo, non riescono più a inquadrare una figura un tempo universale come Sordi. Al massimo ricordano le sue prove tarde, Il tassinaro o il citatissimo Il marchese del Grillo, irto di macchiette e grossolanità. Non è un caso se, per i cento anni dalla nascita di Sordi, le bacheche di facebook si siano riempite della triviale battuta "Io so' io e voi non siete un cazzo"; ignorando, peraltro, che tali parole non sono che versi d’un sonetto di Gioachino Belli.
Non sfugga poi l’ennesima mano luciferina. Cambia la definizione di museo. Ecco quella nuova, appena proposta: “I musei sono spazi democratizzanti, inclusivi e polifonici per il dialogo critico sul passato e sul futuro. Riconoscendo e affrontando i conflitti e le sfide del presente, conservano reperti ed esemplari in custodia per la società, salvaguardano ricordi diversi per le generazioni future e garantiscono pari diritti e pari accesso al patrimonio per tutte le persone.
I musei non sono a scopo di lucro. Sono partecipativi e trasparenti e lavorano in partnership attiva con e per le diverse comunità al fine di raccogliere, preservare, ricercare, interpretare, esporre e migliorare la comprensione del mondo, con l’obiettivo di contribuire alla dignità umana e alla giustizia sociale, all’uguaglianza globale e al benessere planetario”.
Forse vi sfugge il senso ultimo di tali ciacole. Ve lo condenso in tal modo: “Accanto alla Tempesta del Giorgione, nei prossimi anni - non c’è fretta - dovranno comparire, quale risarcimento storico, le collanine del Niger o le stupidate di Basquiat. A miscelare suggestioni, a sveltire le sveltine democratiche, con l’obiettivo di contribuire alla dignità umana ...”.
Il prete con le scarpe da ginnastica lo comprendo. È, in fondo, un poveretto. Che lo sia me ne rendo conto quando chiude il Paternoster coll’insopportabile “e non abbandonarci alla tentazione”. Mi ricorda lo stilita di Buñuel che sapeva contrastare al Male e al Maligno, ma non potè far nulla contro il casual. Gli inganni luciferini venivano rintuzzati poiché comandati in nome del Male; l’informale, il mediocre, il piccino, lo sciocco, lo stolido, però, quelli furono invincibili. Tanto da ridurre il povero Simón a ubriacone da discoteca mentre la diabolica Silvia Pinal gli ride in faccia, di gusto: una vittoria così semplice e totale non può che farsi esilarante.
Mille anni e mille anni e mille anni ancora giacciono dietro di noi, in una rovina inimmaginabile sino a poco tempo fa. Davanti non si ha niente, solo qualche resoconto svogliato come questo. In ogni caso: Vade ultra!
Nella "giustezza" generale di quanto hai scritto una considerazione svetta: "il marchese del Grillo è irto di macchiette e grossolanità".
RispondiEliminaProprio l'altro giorno, in tv, si ripeteva che quello fu il capolavoro di Sordi-Monicelli.
A me ha sempre urtato la banalità del discorso del prete-Bucci al popolaccio prima della decapitazione; ugualmente una certa recitazione che Sordi sviluppò dagli anni ottanta in poi.
Hai detto bene: il Sordi dei film che hai citato è insuperabile, e soprattutto i tempi e il contesto in cui operava erano struggenti comparati con l'oggi.
Il discorso di Bucci piace a troppi sospetti per essere buono: e infatti ...
EliminaIl problema del Sordi anni Ottanta è comune a molti artisti italiani: fu abbandonato dai collaboratori. Scenografi, sceneggiatori, registi, musicisti, costumisti, per motivi insondabili (o, forse, sondabili: l'antiprotezionistica legge sul cinema), smisero di costituire una riserva a disposizione delle star.
Alcuni attori si spensero, letteralmente. La televisione li adescò consegnandoci sciocchezzuole rassicuranti: i marescialli Rocca, i Don Matteo e i Montalbano vengono da questa prima disfatta.
Sordi ci mise mestiere, ma il genio della scrittura è altra cosa.
A tutti consiglio, oltre ai maggiori, i maestri segreti del cinema: Dino Risi e Damiano Damiani. Guardate "L'ombrellone" o "Il giovedì" di Risi, oggi ampiamente misconosciuti e poi fatemi sapere. Il primo è con Walter Chiari, il secondo con Enrico Maria Salerno, due fascisti reduci dal campo di Coltano.
Li guarderò senz'altro caro Alceste, sul discorso di Bucci non mi ero mai soffermato...ma sono sempre stato convinto che il quel film invece il personaggio di Bucci non sia banale affatto...anzi che dica molto sull'Italiano e su certe sue caratteristiche, carattetristiche che non venivano perdonate nè allora nè oggi...in definitiva un personaggio per niente banale. Che poi il discorso venga preso e portato come chissà che...mi ricorda tante citazioni "scelte" di Pasolini. In realtà è la parte di minore pregio...
EliminaQualche info interessante sul campo di concentramento di Coltano, (da vicchiopedia):
Eliminahttps://it.m.wikipedia.org/wiki/Campo_di_concentramento_di_Coltano
Bubba
Per esempio, io del personaggio avrei sottolineato di più la scena in cui tutti si fanno il segno della croce per rispetto, e Sordi costringe anche il reticente francese ad inginocchiarsi...la trovo abbastanza significativa.
EliminaAlceste, hai dunque trascorsi di partecipazione alla vita parrocchiale.
RispondiEliminaLitigare con il prete sull'acqua santa denota familiarità con l'ambiente.
Mi confondi, perché mi sembra avessi dichiarato un passato da comunista militante.
Infatti, qualcuno era comunista: io. Posso rincarare la dose: i primi due anni rimasi nel PDS. Poi la litigata, dopo un intervento al quale era presente Giovanni Berlinguer. Un dramma. L'essere militante (o militonto) non m'impediva, però, di esser preda di "derive estetizzanti": l'andare a messa, l'archeologia, il Medioevo; sul Medioevo ho letto parecchio. Parecchie opere, intendo, non parecchi saggi. La Legenda Aurea, a esempio. Ma non sono derive poiché, questo lo compresi dopo, la bellezza è sintomo di una giusta esistenza. Se c'è il brutto si è fuori strada, sempre. Avete visto Sgarbi trascinato via dai commessi alla Camera? I CI si compiacciono, io mi dispero: una scena "brutta", evidentemente. A messa ci vado ogni tanto, la mattina, per controllare. Sull'architettura religiosa non transigo. Mi danno fastidio certe immaginette di Cristo, certe padrepiate, le candele elettriche, i ceri finti, i mosaici finti, i tabernacoli punk, le statue postomoderne della Vergine a cui conferiscono una sorta di estasi clitoridea. Una volta feci un casino perché in una chiesina vicino Cortona (o Arezzo) avevano attaccato a un cippo sepolcrale, con un chiodo, non so quale banale avvertenza parrocchiale. E la tipa che era con me mi disse: "Ma che ti scaldi a fare, ma non sei ateo?". Sì, e allora? Sono italiano, però.
EliminaQuando ti descrivi nell'articolo: "Piaccio a pochissimi, ma ... formare un carattere che è così e non potrà mai essere altrimenti." non posso non pensare che è una derivazione indipendente e quasi alla lettera che dai, della descrizione del tipo umano "autodiretto" data nel libro "La folla solitaria" scritto negli anni '50 dal sociologo (((americano))) Riesman.
EliminaStando a quanto scrive nel libro, la personalità autodiretta segue cronologicamente e si sostuisce al tipo umano diretto dalla tradizione. Egli non si conforma più acriticamente a precetti immutabili tramandati dalle generazioni, ma si fa strada a fatica e tra mille dubbi seguendo la propria volontà (ricordiamo le ((origini)) dell'autore); gli unici strumenti di navigazione che usa sono le regole morali interiorizzate durante i propri anni formativi. Questo tipo umano faustiano sarebbe alla base dei progressi fatti dalla civiltà occidentale nell'età moderna.
A partire dagli anni più o meno contemporanei alla data di scrittura però, Riesman nota l'emergere di un nuovo tipo umano, l'eterodiretto, conseguenza del benessere diffuso: costui non adopera più la propria coscienza plasmata dai propri valori come strumento per navigare l'esistenza, ma si definisce a partire da come vive la società attorno a lui: quello che gli altri pensano, consumano, fanno diveniva la nuova bussola per prendere decisioni, ed orientarsi nel proprio quotidiano. Per lui è più importante essere amato che stimato, al contrario di come invece era per l'autodiretto.
Questo nuovo tipo di conformista era ben più adatto dei precedenti a fungere da ennesimo, minuscolo, docile ingranaggio nell'immenso macchinario sociale creato dal capitalismo moderno, che non ha realmente bisogno di personalità autonome, o voci critiche.
Detto questo, mi devo procurare la Leggenda Aurea, nemmeno ne conoscevo l'esistenza. Ho letto invece il resoconto scritto da Liutprando da Cremona della propria ambasciata a Costantinopoli nel mezzo del X secolo: è fortissimo notare come si insultavano e danneggiavano a vicenda, spalanca una finestra su come gli uomini effettivamente erano, e quale fosse lo spirito della loro epoca. Cose che non intuiresti leggendo un saggio di Cipolla o Le Goff.
Caro Alceste, di dieci anni più giovane, non ho fatto in tempo ad essere comunista, ma lo sono stati i miei genitori, e militanti attivi peraltro. Alla luce di quello che è venuto dopo, mi chiedo come hanno fatto, i miei genitori e tutti quelli che come loro hanno militato nel PCI per decenni in maniera disinteressata, a non vedere la nullità, la pochezza, la mediocrità e in certi casi, la sociopatia dei suoi dirigenti ? E non mi riferisco solo ai D'Alema, ai Napolitano e ai Veltroni ma anche ai locali ras e caporioni di partito, intrallazzoni come e peggio dei loro omologhi democristiani, basta fare un giro in Emilia per rendersene conto. Luciano Bianciardi, già nei primi '60 ne aveva dato un ritratto impietoso. Mi ricordo che quando, verso la fine degli anni '90 la ex-comunista Tiziana Maiolo diceva peste e corna dei suoi ex compagni di partito, pensavo che fosse soltanto risentimento per non avere avuto la propria fetta di torta e probabilmente c'era anche questo, ma credo che in fondo il suo disgusto fosse sincero.
EliminaNel PCI c'erano molte cose. I notabili di partito se la passavano bene, ma anche il generone intellettuale che li circondava.
EliminaPerò un fatto occorre dire: vi fu una scissione interna, di fatto, tra comunisti e sinistra. Il PCI, insomma, si divise tra vecchia guardia e nuova sinistra. La vecchia guardia fu liquidata a metà anni Ottanta.
La vecchia guardia comunista era reazionaria, dura, e conduceva battaglie sociali basate sul pane, senza troppe rose. Era scettica su divorzio e aborto, detestava la televisione, arrivò a boicottare quella a colori, non sopportava gli invertiti, credeva che il gioco d'azzardo andasse abolito (anche il lotto), era a favore della socialità basata sullo sport (pugilato, lotta greco-romana).
I comunisti non erano di sinistra, erano comunisti. Dal 1985 in poi vennero fuori i caporioni veri, allettati dalle mangiatoie pubbliche e delle cooperative rosse. Secondo me il PCI, l'ho detto, finì definitivamente con il cadavere di Moro. Da allora si regolarono i conti e si amministrò il patrimonio.
Per Barabba:
EliminaConsiglio sempre il libro di T.S. Eliot "Tradizione e talento individuale" sui rapporti, nell'arte, fra tradizione e genio singolo.
Ti racconto questo.
Durante il lockdown ho fatto finta che mi si fosse fermata l'automobile, poco prima di Villa Pamphilj. Così ho fatto una passeggiatina lungo l'acquedotto Traiano.
Le mura di Villa Pamphilj o le arcuazioni che sorreggono l'acquedotto hanno qualche secolo. Sono composite. Si notano prima le erbacce comunali, quindi le parietarie; quindi l'opus di costruzione romano, poi i mattoncini più tardi, infine i rifacimenti sei-settecenteschi. Questi sono interessanti poiché nel restauro si mischiava di tutto: calce, pezzi di mattone antico, mattoni moderni, pietre e pure schegge di cippi o di marmi antichi che affioravano, nei dintorni, esalati dalla campagna romana come ossa di dinosauro. E quei marmi, bianchissimi, spesso politi, risaltano subito nel bruno delle mura.
Ecco, quelli sono gli eretici come li intendo io.
Schegge del passato, pezzi di architetture complesse, oramai vinte, che, però, trovano, pur brillando rispetto agli altri, una propria collocazione nella tradizione, nella concatenazione che ha bisogno di tutti, conformisti, eretici, pazzoidi, santi, guardiani.
Gli eretici devono strapparsi alla tradizione, ma è necessario che siano vinti. Il loro sacrificio non è vano, anzi: è fondamentale per l'autentico progresso. Consiste nel rendere più saldo il muro, nei secoli.
Mi segno il trattato di Eliot.. non solo terra desolata dunque.
EliminaSperiamo che l'auspicio di sconfitta che giovi il sistema la intendesse solo in campo artistico, e che eccentrici e dissidenti invece riescano a deragliare il sistema dai binari distopici del pensiero unico, verso cui sembra inesorabilmente avviarsi!
Tra l'altro come si dice "lockdown" in italiano? Ho trovato "blocco" e "isolamento" sul vocabolario, ma non credo che rendano l'idea
Io parlerei di "coma artificiale" o "coma indotto" o "stato sospensivo della funzione vitale".
EliminaIo lockdown lo definisco "sequestro", di un paese, un quartiere, una persona, inclusivo di bavaglio. Si sequestra un luogo o una persona e gli si impedisce la vita normale. Qualcuno lo traduce "confinamento", ma quelli che venivano mandati al confino, ad esempio, continuavano a godere di alcune semplici liberta' personali: uscire, passeggiare in paese, socializzare, a volte si stringevano pure amicizie importanti…alla fine credo fosse meno snaturante e disumano di un moderno lockdown di mesi.
EliminaIse
'confinamento' direi che è più calzante di 'coprifuoco', il termine che finora ho usato di più ma mi lasciava insoddisfatto.
EliminaGli americani adoperano anche il termine ' emplacement' che deriva dal francese en- + placement: 1) installazione che ospita un armamento militare; 2)luogo in cui è localizzato qualcosa. La seconda definizione mi pare più consona ed icastica dell'attuale (dis)umano frangente.
EliminaHo coniato per l'occasione la definizione "Grande Reclusione".
EliminaOdio gli straniererismi (che agli italiani mancano le parole, da doverle rubare agli inglesi? ma scherziamo?) e ancora di più l'ipocrisia nascosta con parole poco comprensibili.
Perche', domiciliari non e' un termine abbastanza preciso?
Eliminahttps://it.wikipedia.org/wiki/Arresti_domiciliari
Con il provvedimento che dispone gli arresti domiciliari, il giudice prescrive all'imputato di non allontanarsi dalla propria abitazione o da altro luogo di privata dimora ovvero da un luogo pubblico di cura o di assistenza ovvero, ove istituita, da una casa famiglia protetta.
Quando è necessario, il giudice impone limiti o divieti alla facoltà dell'imputato di comunicare con persone diverse da quelle che con lui coabitano o che lo assistono.
Se l'imputato non può altrimenti provvedere alle sue indispensabili esigenze di vita ovvero versa in situazione di assoluta indigenza, il giudice può autorizzarlo ad assentarsi nel corso della giornata dal luogo di arresto per il tempo strettamente necessario per provvedere alle suddette esigenze ovvero per esercitare un'attività lavorativa.
Il pubblico ministero o la polizia giudiziaria, anche di propria iniziativa, possono controllare in ogni momento l'osservanza delle prescrizioni imposte all'imputato.*
*su questa ultima parte posso confermare che nel caso della mia ragazza cio' avveniva fisicamente due o tre volte al giorno.
Ma perché vi stupite tanto? Vi scandalizzate ancora così tanto? Questo, però, mi sfugge. Tutto bello e tutto giusto come sempre, però lo scandalizzato stupore lo trovo ormai patetico. Sono decenni che si respira puzza di merda eppure qualcuno si desta ancora esclamando:” ma qui qualcuno ha cagato!” e si scandalizza e si amareggia. E il sole, allora, è nuovo ogni giorno solo per gli altri? Sembra sempre che sia capitato tutto stamattina, fino a ieri sera tutto bene. Bisogna fare attenzione: magari si pensa di somigliare a Nietzsche e invece s’e’ identici a Furio. Crumbo
RispondiEliminaTi sembro, psicologicamente, il tipo che si stupisce?
EliminaA parte, ti segnalo, solo per questa volta, tale fatterello: se un tizio entra in casa, a causa del padrone che si ostina a tenere la casa aperta, ci si aspetta che si pulisca le scarpe e la bocca, non che si butti sul primo divano che trova criticando mobili, tappeti e carta da parati. La metafora, lo ammetto, è faticosa, ma semplice.
Alceste non ti piccare così. Ogni tanto una provocazione ci vuole, tanto per spezzare quel solito ritmo da sito web dove il santone si profonde in disquisizioni e gli adepti accoccolati uggiolano fra timore reverenziale e soddisfazione. Tanta pompa e poi ci si picca per così poco... abiti nel blog? Pensavo avessi casa in muratura... Suvvia un poco di ilarità! Crumbo
EliminaLo volete capire che sono disperato? Non sopporto i goliardi, chi non prende le cose sul serio e pure chi scherza ... non se ne può più ... voglio solo gente tetra e lugubre, possibilmente assassini permalosi.
EliminaAlceste, ma che sei permaloso?
EliminaNeanche io apprezzo goliardia e cialtroneria, men che meno l'arroganza che le muove. Ho invece sempre apprezzato l'ironia e l'autoironia, quella che dona leggerezza, o meglio leggiadria, anche nelle situazioni grevi e disperate; perche' tale leggiadria e' dell'animo, che deve mantenere una visuale generosa, non e' certo del pensiero, ne' del sentimento, i quali, se profondi, sono legati nelle loro pastoie e, in periodi di lutto come questo, possono divenire piu' pesanti e inesprimibili che mai. Solo la poesia, a mio parere, puo' liberarli, codificarli in suoni e lettere che li facciano emergere; altrimenti ben venga l'ironia che esorcizza. Lo dico io che vengo da una terra i cui abitanti anticamente eran chiamati Tètrici.
A volte proprio le persone piu' disperate mi hanno insegnato l'ironia, l'ho vista trasmutare la loro disperazione in arte di vivere. Gli anziani soprattutto: oltre a non avere prolungamenti elettro-digitali del corpo biologico, hanno spesso un' ironia che le generazioni successive hanno perso del tutto (ed anche i nuovi anziani). Io sospetto che cio' sia proporzionale al carico di sofferenza e fatica, vere, che si e' sostenuto in vita. Non parlo di te caro Alceste, dato che non ti conosco nella vita, parlo dei "moderni" in generale, che si lamentano e si lamentano, e si lamentano… poi cadono negli stessi cliche' di cui si lamentano. Me inclusa, per questo provo a lamentarmi meno, ahah, scherzo. Spero tu non te la prenda se a volte scherzo, non credo di riuscire a fare diversamente in certi momenti, o cosi' o pomi', come diceva sempre mia nonna (anche lei si era fatta influenzare dalla pubblicita' negli ultimi anni). Patti chiari e amicizia lunga, direbbe un bisnonno.
Saluti,
Ise
Credo di essere più che permaloso. Ho paura di perdere tempo, non so come esprimermi. La gente perde tempo, continuamente, mi infligge delle stupidate terrificanti, non capisce proprio che ormai sono a pochi anni dal Signor Nonno Cor Farcione ... mi devono rompere le scatole, inesausti. Il bello è che poi si lamentano di non avere tempo. Non ce la faccio a fare l'allegrone, sono tetro, scatto per un nonnulla, non posso farci niente. Si diventa così, nemmeno so perché. Mi dà fastidio tutto, anche un bicchiere che si rovescia, mando tutti al diavolo, ma non basta, si ripresentano come se nulla fosse, si sentono soli, li rimando al diavolo, ritornano. Un pessimo soggetto come me è difficile trovarlo.
EliminaAnch'io trascendo spesso, credo di meritare più rispetto di quello che mi viene tributato. Ma quando m'incazzo, la vittima poi mi ciancia alle spalle, distorce i fatti a suo favore per screditarmi come un povero pazzo, mi fa terra bruciata attorno.
EliminaGli altri gli danno retta, senza preoccuparsi, vigliaccamente, sbrigativamente, di sentire il mio lato della storia, perché, deduco, c'è un comune interesse a farmi stare sotto: da 'uomo contro' mino la coesione del gruppo, la conforme, placida, mediocrità a cui i più anelano.
La stessa dinamica si ripete di comitiva in comitiva: io dico cose non scontate, vengo rintuzzato, le ribadisco, vengo ostracizzato.
A te non succede perché evidentemente conti qualcosa: i più rispettano solo, animalescamente, lo status. Ma attento, se li trascuri troppo si spargerà la voce che 'ti senti superiore' e inizieranno a sabotarti con le loro piccole guerriglie. Semplicemente, rassegnati a dargli il tributo giornaliero che esigono, li devi rassicurare che esistono, vogliono da te la loro libbra di carne quotidiana.
La sostanza di quel che si dice non importa, ragionamenti e logica sono esclusi, troppo impegnativi.
In effetti, ogni rapporto sociale è solo esercizio fatico di riaffermazione delle gerarchie interne alla comitiva. A quel punto, misantropia unica via.
Temo che a vivere in mezzo alla melma si rischia di diventare cosi' tutti. Pero', se essere tetro e "scattante" ti aiuta a tenere lontani i soggetti "piu' pessimi" di te, direi che potrebbero essere qualita' da coltivare. Se invece mon ti ci senti a tuo agio, c'e' un vecchio rimedio cinese che consiste nell'infliggersi degli aghi in alcuni punti chiave per riequilibrare l'umore.
EliminaHo sentito parlare anche di un rimedio con aghi e bamboline per quei soggetti che ti danno fastidio, ma non e' cinese e non garantisco sui risultati.
Gli allegroni per carita', meglio i tetrici, potendo scegliere.
Ise
Alceste, confesso che ci ho dovuto riflettere un po' prima di dare invio.
RispondiEliminaMa questo è il solo commento che riesco a fare al tuo pezzo, a quello precedente, e a tutto ciò che vediamo precipitare attorno a noi. La realtà preme a tavoletta sull'acceleratore e ormai sta sorpassando la fantasia.
Se fantasia è.
Ogni materia -nobile o meno nobile- attira chi le si confà. Ed è un dato di fatto che la narrativa di anticipazione/fantascienza attira qualcosa di simile all'equivalente laico dei profeti.
("Fantascienza": parola che, vale la pena ricordarlo, fu coniata da Giorgio Monicelli quando la nostra era ancora una lingua viva e non un dialetto da provincia dell'impero).
Persone che guardano al futuro come altri alla partita di pallone e che, più spesso di quanto si creda o si voglia, lo vedono davvero. Ipotesi al riguardo in altra sede. Poco tempo fa, recuperando su Internet Archive il quasi nulla che si è salvato dal recente passaggio di Attila, mi è capitato un libro di Heinlein che non conoscevo; cercando sul tuo blog non compare, quindi presumo sia una novità anche per te. In Italia era stato pubblicato -ridotto di un terzo- nel 1965, per poi essere riesumato solo nel 2009 mercé l'elezione di Obama. Come scrittura, intreccio, dialoghi, il peggiore dei libri di Heinlein che ho letto. Come contenuto ... diciamo che, benché siano passati quasi sessant'anni di horror e splatter, ai lettori più sensibili è prudenzialmente consigliata la lettura a stomaco vuoto.
https://archive.org/details/lafortezzadifarnham
Spiegazione del titolo, "morale" e manifesto nel quadretto finale.
In altri tempi, nemmeno tanto lontani, libri del genere li avrei messi a prendere polvere sul ripiano più in basso. Oggi ... comunque lo si giudichi, una cosa è certa: quando al pogrom delle statue seguirà il rogo dei libri questo sarà sicuramente nel mucchio.
C64
Il pogrom dei libri già c'è. In Italia - dico: Italia - legge forse il 5%.
EliminaLe statistiche (legge il 49%) sono dopate. Quello che dico è che l'apocalisse si sta già consumando, mentre scrivo questo.
Non voglio essere sbrigativo ma e'meglio che lo sia come potete pensare di riprendervi da sta situazione se voi per primi non lo volete fare, mi spiego meglio : ormai nella vostra testolina e'entrato un solo pensiero il pensiero di farla finita cosa credete che i vostri padroni non lo sappiano ? Ma dovreste solo ringraziarli vi risparmiano Pure la fatica di dover andarvene in un modo Truculento e indegno così invece Vi stanno solo facilitando la dipartita, siate funzionali
RispondiEliminae non egoisti, siate concreti realistici una volta Tanto nella vostra inutile vita, smammate ! tirate su i pochi spiccioli che vi rimangono e uscite raus ne trarrete giovamento ve lo garantisco, lasciate l'Italia ai turisti e ai nuovi italiani caffe latte, la felicità per un italiano vero e' starsene lontano dall'italia, io più ci penso e più mi cullo nella mia indocina terra dalla quale sgorga latte e miele, ma non dimenticate di lasciare le chiavi di casa ai nuovi arrivati i nuovi italiani colorati, sentire che pure l'alceste una mente fine abbandonarsi 'alla bolgia dantesca comunista di trogloditi (dalle mie parti sono tutti comunisti dei tarati dalla nascita) fa cadere le braccia fa male vuol dire proprio che la programmazione di tutti gli italiani e' riuscita al 100%, consiglio a giovani e vecchi vivamente di fare le valigie in modo guardingo e filarsela via alla chetichella onde evitare una marchiana figura planetaria gia'non passa giorno che non ve ne capiti una, siete diventati un paese di paperini disneyland e 'in Italia!
Ma tu lo sai perché l'Italia e i paperini italiani sono sotto attacco e voi no?
EliminaPerché noi siamo l'Italia e invece la Cambogia non è un cazzo.
Ma che discorsi! Ma Se me la mette su quel piano allora non c'e'storia con nessuna altra nazione! che paragoni mi fa!
Eliminasiete superiori a tutti lo so lo so , non passa giorno che qualche turista scampato al lockdown non mi viene incontro a capo chino tessendo le vostre lodi le vostre qualita' inestimabili puah! sempre a menarmela con sta Roma ( mai stato) Firenze ( mai stato) Venezia ( si ma malinconia saltami addosso piove sempre e non amo i veneti),paiono tutti in combutta francesi inglesi USA Australia new zeland belgium spain India ireland Russia ecc pare che si mettano tutti d'accordo per farmi sentire a disagio xche'io da buon italiano indottrinato a sparlare dietro all' Italia ci tengo e'nella mia natura mi hanno programmato così cerco solo di farvi sprofondare di più mentre sono i turisti che incontro al contrario che prendono le vostre difese, un ragazzo americano in bus mi raccontava di aver passato la più bella settimana della sua vita tra Roma e qualche altro posto che non conoscevo era talmente entusiasta nel raccontare che nel minibus si era gia'creato un microclima di odio per frenarlo ho dovuto interromperlo bruscamente chiedendogli "e le ragazze sono facili ti sei sollazzato ai fatto una scorpacciata" e lui risposta secca "no!" chiusa l'apologia d'italia
Colombo, Cortez, i roghi di Salem, l’inquisizione, la distruzione di Corinto, quella di Cartagine, il saccheggio del 410, quello del 455, Canne, Teutoburgo, Adrianopoli, Poitiers, Roncisvalle, Legnano, Cortenuova, Roberto il Guiscardo, la quarta crociata deviata, la riscossa dei bizantini sessant’anni dopo, Bajazet, la battaglia di Nikopol, la compagnia catalana, i lanzichenecchi e tutti gli altri scontri e battaglie, decisivi o inutili. Ma solo io vedo un ordine cosmico in tutto ciò? Se all’altro mondo incontrassi Brenno gli direi: hai fatto bene. Poi voltandomi verso Furio Camillo aggiungerei: e tu hai fatto meglio.
RispondiEliminaSe pensi a quanta vita hanno messo in circolo questi massacri.
EliminaVado fuori tema per l’argomento del post ma abbraccio un problema che, secondo me, riguarda questo blog e un po’ tutta l’informazione internettiana etc etc. Qui si citano spesso i micchi, in altri siti detti italioti, gonzi, bovi e via discorrendo. Avete mai notato quali sono le vere persone libere, oggi come oggi? Ne esistono ancora, non molte e in netta via d’estinzione. Gli anziani dei piccoli centri, delle campagne, delle frazioni. Cosa li caratterizza, prevalentemente? La mancanza di apparecchiature elettroniche, come pc, tablet, smartphone. Non ne sanno niente e non vogliono saperne niente. Non ne hanno bisogno. Non sono esseri fratturati. Non stanno a disquisire sul web di questo e quello. Non sprecano parole. Noi, anche in questo blog, no. Per forza di cose fagocitiamo gli apparecchi, con un mucchio di parole. Scambiamo uno spazio virtuale di tutti e nessuno fatto di tutto e nulla per una casa e ci stizziamo pure. Manca la profonda comprensione della propria insanabile frattura. E si parla, si parla...magari ci si mette pure su un altarino, piccolo piccolo per carità! E si disquisisce del proprio se.
RispondiEliminaIn effetti, adesso che mi ci fai pensare, anche i Diari di Dostoevskij sono una fiumana di parole che appesantiscono le biblioteche.
EliminaIn tutta la mia vita, da qualunque parte andassi, in tutti i buchi sociali che mi hanno accolto, mi hanno considerato un tizio di poche parole.
Invecchiando, evidentemente, sono diventato un cicalatore.
I vecchi senza smartphone hanno una cultura cui abbeverarsi, come me.
Loro si stanno estinguendo, come me.
A differenza di loro, mi dispero. Disperandomi sento l'obbligo di scrivere qualcosa. Di qui il blog, libero da facebook, twitter e compagnia.
Sono arrivato a quarantacinque anni senza vergare una parola in rete, poi mi ha scritto Eugenio Orso ed è iniziato questo. La mira di queste ciacole è quella di stuzzicare una riflessione, un pensiero, un dubbio. Tutto qui. Ho la certezza che Alceste il Blog non intasi granché la miccosfera.
E comunque, come scrissi, alla fine anche l'Inca sconfitto prende la penna d'oca e scrive in spagnolo.
E benissimo fai o Alceste a tenere sotto controllo quanto avviene nelle chiese...
RispondiEliminaInfatti noi siamo con orgoglio e sofferenza atei o, alla peggio, agnostici, non certo pavidi e sciocchi "laici", conserviamo ancora un contraddittorio rapporto con un Dio.
E assistiamo con pena alla deriva temporale dei suoi ministri.
Su questo schermo distopico prossimamente sarà programmato: prenotazione obbligatoria via pec per assistere alle funzioni religiose con tanto di identificazione con firma digitale; certificato elettronico di sana e robusta costituzione con espletato adempimento all'obbligo vaccinale; e soprattutto imposizione di Pos o app alternativa sullo scemofono per adesione alla questua parrochiale...
Forse i curati di campagna non ne saranno proprio felici ma le gerarchie sì; tutta la baracca potrà sorreggersi solo mediante l'ottopermille (o auspicabilmente il dieci) implacabilmente estorto al contribuente e tracciato all'origine, così anche evitando pericolose appropriazioni da parte di esuberanti pretini desiderosi di gratificare la morosa (femmina, per giunta!).
Ma sono dettagli, al massimo indizi su quello che ci aspetta, cartine di tornasole della società tirannica (è ora di usare questa vetusta ma espressiva parola!) del futuro prossimo.
"...Tirannide indistintamente appellare si deve ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzione delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; o anche soltanto eluderle, con sicurezza di impunità. E quindi, o questo infrangi-leggi sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore o legittimo, buono o tristo, uno o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva che basti a fare ciò, è tiranno; ogni società che lo ammetta è tirannide; ogni popolo che lo sopporta è schiavo". VITTORIO ALFIERI. Della Tirannide. 1777.
Caro Alceste, ti comunico, ma già lo saprai, che dopo aver aggiornato il nuovo window, davanti al tuo indirizzo web compare un triangolo rosso con punto esclamativo e la scritta NON SICURO, sempre in rosso, colore che mi è ancestralmente odioso.
Poi se guardi ti spiegano che non bisogna darti la carta di credito... Sono furbi ma tanto io le ho già tagliate tutte...
Ti darò brevi manu mezza oncia. Gialla, a parziale ma grato risarcimento.
Oppure fai scivolare una busta con qualche centone sotto la porta. Mai avrei immaginato di rimpiangere monete e banconote ... le mille lire addirittura mi commuovono ...
EliminaPeccato che la tua porta ricordi tanto quella dell'Ade: dove sarà mai?
EliminaLe vecchie banconote della lira affascinavano anche perché presentavano in effigie i Verdi, i Manzoni, Michelangeli e Raffaelli e persino il detestato Colombo; erano un tardo ma ancora efficace tentativo di imitazione del meraviglioso conio delle monete primi secolo, incise dal Romagnoli per conto del "Re numismatico" che ci ha tramandato inoltre il prezioso Curpus nummorum italicorum.
Ti sei mai fermato, per contro, a considerare la calcolata bruttezza e la totale insignificanza di quei biglietti da fiera di paese che sono le banconote in euro, vecchie e nuove ancor peggio, incise da Nessuno e garantite da un acronimo? Come ormai latitano i tempi del Pistrucci incisore del San Giorgio che uccide il drago sul versus della sovrana inglese!
Ma presto pure tali tagliandi da partita di basket verranno arsi col sacro fuoco della "trasparenza" digitale e stavolta a piangere saranno pure coloro che di arte e cultura abitudinariamente se ne fanno un baffo...come due baffi si fanno della libertà.
Per cambiar discorso, ho deciso di battezzare la Ise l'esatto contrario di uno Sgarbi: calma, ponderazione, lucidità e umiltà, le caratteristiche che saranno indispensabili quando si dovrà estrarre la spada dalla vagina ed usarla senza odio alcuno, senza strepiti inutili ma con fermezza, potendo sì perdonare al nemico ma solo dopo averlo "rotto dal mento in fin dove si trulla".
Quando verrà censurato Dante?
Loris!
EliminaSe questi sono i pensieri che ispirano le mie parole, dovro' seriamente rivalutare le mie facolta' paranormali, fosse mai che l'Italia si ridesta dal sonno profondo!
Ora pero' le sto focalizzando sulle patate che ho piantato, dicono che fanno tutto da sole, quindi non serve il mio pollice verde, ma devo fare in modo che il loro funzioni bene.
PS: in Italia ho nascosta da qualche parte una collezione di monetine da 5 e 10 lire, nulla di troppo patriottico come immagini, ma mi piaceva collezionarle.
Cari saluti,
Ise
Da me i preti non calzano scarpe da ginnastica, ma le loro prediche sono come scarpe da ginnastica: certamente comode, anzi accomodanti verso il mondo, ma teologicamente deboli.
RispondiEliminaRicordo da ragazzina che un prete “all’antica”, un certo Don Livio, una volta fece uscire dalla chiesa con tono severo una ragazza che indossava una minigonna, mentre ora, alla Santa Messa della domenica (in settimana no, perché siamo solo quattro gatti spelacchiati), ci sono persone che si presentano davanti a Gesù Cristo come se andassero a farsi una passeggiata sotto il sole: braccia completamente scoperte, pantaloni tipo da basket, scarpe da ginnastica, ecc.
Hai ragione, Alceste, la sciatteria nell’abbigliamento denota il degrado morale di una società e fai bene a sottolinearlo.
Ora si lamentano, i preti, che non ci sono iscritti per l’oratorio estivo e che c’è meno gente alla messa.
Ma come? Non hanno contribuito anche loro a diffondere il virus della paura, anziché la parola di Cristo? Mah …
Continuerò a frequentare la messa per la sua bellezza e continuerò ad inginocchiarmi perché è giusto così, sperando che qualcun’altro riprenda le buone abitudini.
Ah dimenticavo, il tuo andare controcorrente, Alceste, denota che sei vivo.
Anna
Traditori come loro è difficile trovarli. Menefreghisti, sciatti, stupidi, ignoranti ... nei seminari manco si insegna il latino, ormai, come mi confessava un ottuagenario che nemmeno celebra più. Tutte le mattine lo vedo innaffiare le piante in oratorio, mi sa che ha rinunciato pure lui a fare qualcosa.
EliminaSul cinema ti do ragione è morto, faccio due esempi Dunkirk e solo immagine non c'è nemmeno il sangue e tutto pulito senza ambiguità semmbra una crociera più che una guerra, poi ho guardato La Croce di ferro e questo è un capolavoro c'è ambiguità sessuale per via della vita di trincea lo scontro tra classi sociali, morte orrenda ovunque che non risparmia ne donne e bambini, il regista Sam Peckinpah sarà stato alcolizzato e drogato ma è uno che ha vissuto veramente, in Blade Runner ad esempio l'appartamento di Deckard è pieno di polvere con il piatto su un tavolo per creare realismo nel seguito e tutto pulitissimo inerte in pratica un film morto.
RispondiEliminaCome diceva James Bond "sardine che si credono squali"
Peckinpah fu bravo anche nel "Grande Uno Rosso".
EliminaNon è tanto il realismo a colpire quanto la verità del vissuto.
Questi filmacchi di oggi non sono niente, niente, aria fritta, cucinata da gente che non vive o vive di luoghi comuni farlocchi. I loro sono sentimenti posticci, costruiti su ciò che gli si ordina: libertà uguaglianza fraternità rispetto per la donna ... una serqua di stupidaggini inculcate sin dalla più tenera età a poveri bimbetti oggi pienamente rincoglioniti.
Sentimentalismo in luogo di sentimento, frasi fatte, gradassate, fumetti, scemenze da cinefili (Tarantino) ... forse solo qualche orientale si salva ancora. Peggio del cinema ci sono solo i telefilm e le serie, vera discarica del politicamente corretto.
delle serie alcune ne salverei: Breaking Bad era più o meno un capolavoro suvvia... peccato che il nemico finale si sia rivelato essere la banda di nazisti dell'Illinois, inevitabile visti i (((registi))), ma si sa, che da questi tipi di ammiccamenti al politically correct oggigiorno non si può scappare.
EliminaVorrei fare due considerazioni.
EliminaLa prima di indole generale: queste serie sono memorabili? Resistono, cioè, al tempo? No. Ho rivisto X-Files, per cui, una volta, stravedevo, e mi è sembrata fiacca, noiosa e pure un po' insulsa.
Seconda considerazione: siamo sicuri che "Breaking bad" abbia quel difettuccio finale oppure, più probabile, le intere cinque annate sono state costruite (con gran mestiere) proprio per appiccicargli quel finale?
Lo stesso per "I Soprano". Un grande spreco di caratteristi, sceneggiatori solo per deridere "Il Padrino". E perché? Ma perché il film di Coppola è la quintessenza del fascino patriarcale. Lo si deve demolire. E allora ecco i mafiosi squinternati, froci, a cui piace leccare la fica, coi figli squinternati, rincoglioniti et cetera
Ciò non toglie che siano operine modellate con perizia. Ma è sempre così.
Dev'esserci, da qualche parte, un organismo che riceve le sceneggiature e le rimanda al mittente con qualche modifica ... dev'esserci ... e infatti c'è.
Alceste sono in vena di romperti le palle per cui abbi pazienza e sopporta questa domanda, che può esser rivolta anche ad altri lettori del blog. E’ pura curiosità mista, anche, ad incredulità. Ma davvero ti sei visto tutte queste serie televisive? Già lo notai tempo fa che ne citi molte. X files non l’ho mai vista, come non ho mai visto I Sopranos e tutte le altre. Mi manca sia il tempo che la voglia. Bada, non è per forza una critica. Mi chiedo se tu lo faccia per lavoro, passione, interesse personale o cosa. Personalmente lo trovo un po’ sfiancante seguire le serie per cui mi interessa capire le motivazioni di chi le segue. Crumbo
EliminaX FIles lo seguii perché son da sempre interessato alla fantascienza e al fantastico tanto da avere una biblioteca tematica non banale.
EliminaLe altre le vidi, a spizzichi e bocconi, per comprendere cosa ci riserva il Nemico.
E già dagli anni Novanta era chiaro dove la dittatura volesse andare a parare.
Le serie complete (viste dall'inizio alla fine) che sono nel mio carniere:
- Breaking bad
- X Files
- I Soprano
- Law & Order
Le altre a sprazzi poiché si sono fatte più sfacciate, non c'è nemmeno bisogno di analisi.
Le serie TV sono il vero grimaldello del potere assieme alla pornografia, ai videogiochi e allo sport.
I libri, i saggi, le statistiche non contano niente. Conta lo spettacolo.
Una puntata di Law & Order SVU o Homeland è meglio di tante tiritere.
Han fatto più adepti di Michael Jackson con tali scemenze. E noi dietro.
Ora siamo alla svolta:
https://www.ilgiornale.it/news/mondo/politically-correct-si-abbatte-anche-su-sky-bollino-su-film-1871756.html
O pensi come un coglione (seriale, è il caso di dire) o sei nel ghetto.
Su Breaking Bad, direi che è più che godibile anche a rivederla adesso a un decennio di distanza. X files mi pare comprensibile che invece possa risultare un po' ingenua al gusto del troppo smaliziato consumatore odierno.
EliminaMi devo correggere però: il creatore di entrambi gli show, Gilligan, è insospettabile. Tuttavia scopro, ed è importante notare, di come dalla quarta stagione in poi Netflix abbia acquisito un qualche diritto di trasmissione. Immagino il punto di svolta globo-homo sia stato proprio quello, con l'entrata in scena dell'improbabile biondino angelico, rivelantesi poi spietato killer nazi-razzista.
I Sopranos non erano male, credo l'eccessivo insistere sui tic di personaggi caricaturali nelle loro idiosincrasie ed eccentricità, sia stato un andazzo preso da tutto il cinema sin dai film di martin scorsese, per rendere le pellicole più memorabili: si sà che le persone strane rimangono impresse nei ricordi anche a decenni di distanza.
Infatti, quanto a vanvera tutti noi spettegoliamo di fatti e storie attorno i soggetti strani nelle nostre cerchie? Coprono almeno la metà del totale delle nostre chiacchiere. E se non c'è nessuno particolarmente bislacco, qualcuno della cerchia avrà la sfortuna di venir rivestito della carica.
Invidio poi a Crumbo, oltre ai suoi spesso brillanti e icastici interventi, il tiepido entusiasmo per le serie televisive. Probabilmente avrà meno tempo da perdere. Per quanto mi riguarda, conosco il mondo anglosassone, e tutto il loro materiale filmico lo guardo in lingua originale. Posso capire che le serie tv siano doppiate in uno strano italiano, artificiale e grottesco, che solleva il velo d'incredulità. Nel mio caso di consumatore fruitore dell'audio originale, tale velo rimane calato.
Detesto invece i telefilm italiani tipo Romanzo criminale, coi produttori stranieri e le forzature di violenza iperrealistica, di femmes fatales e di farabutti narcisisti col sorrisetto soddisfatto come Enrico de Pedis non fu mai.
PS: segnalo qui a lato, tra le "Dramatis Personae", la presenza di tal 'Ferico' di Svevia, che restringe le dimensioni del carattere usato per Federico.
Sulle serie tv ti do ragione al 100 %. Anche se non sono un appassionato, si contano sulle dita di una mano quelle che ho seguito, esse rivelano i piani del mondo a venire. Non so perché a inizi anni 2000 cominciai a seguire " Sex and the City " e ne rimasi colpito , era estate e a tarda notte andava in onda il manifesto del Nuovo Universo. Quasi tutte le figure maschili ridotte a semplici macchiette senza contare i pochi genitori abbassati al rango di bestie da giardino zoologico. Unica eccezione l'amante della protagonista, un miliardario sciupafemmine,che in virtù della propria posizione, poteva permettersi questo ruolo. Ebbi uno scontro durissimo con mia sorella quando scoprì che seguiva la serie con mia nipote di appena sei anni. Da allora l'epiteto " sei un reazionario " chiude spesso le nostre discussioni.
EliminaAntonio
A proposito di serie televisive, voglio consigliare le prime due di Fargo, dei Coen. Le migliori in assoluto mai prodotte, a mio parere due piccoli capolavori.
EliminaUtilizzo un metodo simile a quello di Alceste per studiare l'Arcinemico. Le serie Tv come certi generi di films sono molto utili per il calcolo della traiettoria del proiettile. Friends ai sui tempi, per esempio, fece strage tra i miei coetanei ( classe 1984) e il suo naturale proseguimento è stato Modern Family. Basta guardare gli spot per capire tutto il messaggio dell'intera serie. Anche perché di profondo da capire non c'è nulla. Anche i cartoni animati hanno fatto la loro parte sporca. Io mi ricordo di una Cristina D'Avena che gira per lo studio con bandiere europee ancora negli anni '80. Preparava quelli dei miei anni alla lobotomizzazione. Addirittura all'asilo (semiprivato gestito da suore) mi facevano cantare: "....dico ciao al bimbo Indianooo...al Cinese all'Australianoooo,dico ciao...". Piccolo pensiero per Alceste: anche io non riesco più ad avere interazione sociale, sopratutto polverizzerei chiunque mi fa perdere anche un solo secondo della mia vita...(attese per passaggi a livello,code per negligenze ed ignoranza..ecc..ecc...ecc)....non mi dilungo tanto so che capisci. Con affetto Andrea
EliminaBasti vedere quel cartone animato con i ragazzini zozzoni, South Park ...
EliminaMOdern Family è uno degli apici, non c'è bisogno di vederla, basta sbocconcellare con cautela ... in fondo di merda si tratta ...
E pensare che noi snobbavamo gli sceneggiati italiani anni Settanta ... a rivederli oggi gli si darebbe l'Oscar ...
Per Alan Ford:
EliminaDi Fargo me ne hanno parlato bene, ma dieci puntate sono un po' troppe.
L'originale film con Steve Buscemi non si batte, però. Lo ritengo una piccola ricognizione della stupidità come l'altra, più leggera, "Burn after reading".
Che ne pensate della recente nouvelle vague di serie tv ambientate in realtà parallele, in cui i negri schiavizzano i bianchi?
EliminaUltima è quella edita da amazon (fanno anche film ora), "cracka", questa volta di ispirazione splatter. Un neo-nazista che uccide sadicamente gente più abbronzata di lui per sport, riceve il degno contrappasso quando si ritrova all'improvviso nella succitata realtà parallela.
Non scherzo, è diventato veramente un genere, ce ne sono altre di serie sulla falsariga. Morgoth recensisce questo 'cracka' nel suo ultimo pezzo e si interroga circa il tempismo della distribuzione, in coincidenza delle rivolte.
Intanto pare che Trump voglia sanzionare gli iconoclasti che distruggono statue, ma non mette in dubbio che tali statue dovessero essere rimosse, solo che 'dobbiamo trovare il modo di farlo in maniera legale'...
Sono serie puramente "ideologiche" che sfruttano l'idea centrale di The man in the high castle (La svastica sul sole) di Philip Dick, l'autore fantastico più plagiato (e non remunerato) del secolo. Nel romanzo i Giapponesi avevano vinto la guerra e il protagonista entrava in un segmento temporale, il nostro, dove si trovava a suo disagio ...
EliminaCaro Alceste, nel leggerla sempre con grande interesse e piacere rivivo la carrellata di "informali" che ultimamente mi è capitato di incontrare; il poliziotto "culo di piombo" con la panza da amatriciana che ha scarabocchiato il rinnovo del passaporto (ebbene sì, confesso che si sta ragionando seriamente sulla diserzione), il vigile urbano (ops...non si può più definire così) mi correggo, l'agente di polizia locale con il capello unto e forforoso, il cappello appoggiato in testa stile padella e la barba di almeno quattro giorni, il prete in jeans e t-shirt, il politico in canottiera, l'insegnante in minigonna, il vecchio con la camicia hawaiana e potrei continuare all'infinito, perché il potere dissolutore si è insinuato nella nostra vita proprio attraverso l'informale, la comodità, il relativismo, il "fa lo stesso";
RispondiEliminaGiorello affermò in una intervista recente la necessità di rompere con le abitudini delle tradizioni, prodromi degli integralismi e delle ortodossie che il filosofo libertario considerava esiziali.
Personalmente sono convinto che l'unica soluzione oggi potrebbe provenire proprio da una cura da cavallo a base di onore, morale, dignità, docce ghiacciate, studio assiduo e pratica fisica rigorosa e dura...in tutti i campi e in tutte le discipline.
Un caro saluto
Ricordo che Giorello, che già dalla fisiognomica mi infastidiva, scrisse un libro chiamato "Contro il metodo".
EliminaBene, cosa c'è qua sotto?
Nient'altro che la goliardia sessantottina. Non altro, non altro.
Il pensiero debole si è, però, ancor più indebolito tanto da autoeliminarsi.
Oggi siamo alle associazioni di idee con relativo linguaggio: Io Tarzan fuoco mangiare Jane bistecca coccodrillo fame.
Caro Marco,
Eliminale auguro una diserzione felice.
Conoscendola tramite questo blog, almeno quanto alla personalita' che s'intravede dai suoi commenti, sono sicura che col suo mestiere sapra' essere ben apprezzato anche altrove.
Cari saluti,
Ise
Grazie Ise, vorrei tanto avere la possibilità di esercitare e trasmettere ancora per qualche tempo il metodo e le conoscenze dei miei maestri, affinché non vadano perse.
EliminaQuesti ultimi sette otto anni sono stati faticosi, soprattutto perché ho percepito il disgregarsi tutto intorno a me e il perdere quel mondo glorioso dei Lauri Volpi, dei Gigli, delle Toti Dal monte, dei Toscanini, dei Serafin, dei Franco Ferrara, a loro volta portatori di quella fiaccola raccolta da chi ancor prima si faceva custode di tradizioni.
Poco alla volta la vecchia scuola è stata soppiantata dai metodi moderni, americanizzati; il gusto latino aborrito e censurato ai concorsi e nelle audizioni a favore delle castigatezze virginali di stampo nordico calvinista.
Oggi si cambia il finale sessista di Carmen, l'Etiope Aida non può essere negra e Violetta muore di Coronavirus.
Non sappiamo dove andremo a naufragare e cosa ne sarà di noi, resta molta amarezza e rabbia.
Nel mentre, un abbraccio
Caro Marco,
Eliminanon e' un caso che proprio dopo aver letto questa sua risposta, al tg qui hanno dato la notizia che in Italia hanno allestito un'Opera di Puccini, riadattata all'emergenza, dicevano, con tutti gli attori in mascherina; sullo schermo dietro il palco spiccava la scritta luminosa: "ai nostri cari babbini", che fastidio che usino i bambini. Sono andata a cercare e ho trovato questo articolo: https://www.giornaledellamusica.it/news/puccini-ai-tempi-del-coronavirus
Per voi saranno notizie note; a me, il fatto che arrivino fin qui, mi fa sempre pensare che stiano a segnalare le tappe del disfacimento in atto, come un memorandum.
Credo sia nobile e giusto quanto lei cerca di fare. Quel che racconta sembra proprio quel che Alceste descrive come il nostro pagare "non in moneta bensi' in Storia". Una sorta di passaggio dalla tradizione alla ex-tradizione, un'estradizione con consegna ad entita' estranee di un ricercato speciale, gia' condannato altrove: la nostra cultura. Il suo sapere poi fa parte di una delle tradizioni piu' gloriose, studiata in tutto il mondo, e grazie alla quale l'Italia e' amata.
Capisco la rabbia e l'amarezza. Purtroppo al momento ci tocca decidere cosa riusciamo a gestire meglio, tra opzioni tutte poco gradevoli: rabbia, umiliazione, rassegnazione… l'importante e' non abbandonarsi mai all'ultima.
Le rinnovo i migliori auguri per tutti i suoi progetti.
Alla prossima,
Ise
La controinformazione secondo wikkiopedia:
RispondiEliminahttps://it.m.wikipedia.org/wiki/Controinformazione
La controinformazione nel 2020, secondo Bubba:
Narrative molto simili, simili, differenti, molto differenti, totalmente differenti di fatti, notizie, eventi, riportate dai vari "controinformatori" (haters, aziende specializzate, servizi segreti, unita' militari di ciyberwarfare).
Tutti sono ciechi e sordi loro malgrado:
https://youtu.be/n2a3ecxChak
Bubba
Un territorio e' protetto se si e' uniti; si e' uniti se si sa chi si e' e chi si vuole essere nell'insieme, in comunione d'intenti, prima, molto prima che singolarmente, quindi se ci si capisce su di cio'; per capirsi non occorrono tante parole, ma apertura di cuore, e la telepatica intesa tra simili; simili perche' si condivide da tempo una tradizione, un cammino: lingua, storia, territorio, immaginario, sangue. Il resto e' mancia, come diceva mia nonna. Ci sono luoghi in cui non hanno neanche la minima idea di cosa siano massoneria, giudei, Anticristo, deep state, eppure hanno un modello di vita, unione, etica e comportamento che non lascia l'ingresso libero ai detriti spaziali vomitati da media, politici, e filantropi vari. Noi non riusciamo piu' a capirci, non parliamo piu' la stessa lingua, non condividiamo piu' la stessa storia ne' l'immaginario comune. Sono anni che lo noto. Ognuno e' destinato a restare a vita nella propria trincea digitocratica, sempre in guerra siamo.
RispondiEliminaLa controinformazione e' parte del mainstream, tutto cio' che e' concesso sui mezzi di massa ne fa o ne fara' parte. La visibilita' rientra nel dominio di massa www mainstream, e' parte dei desiderata dello show business, il suo impatto sullo status quo e' disinnescato in partenza; per avere effetto reale anche minimo non si puo' contare sulla visibilita', dovremmo saperlo, massoni e plutoni docent, non operano mai "all'aperto e in trasparenza", ma desiderano che lo facciamo noi. Poi c'e' un altro aspetto, ed e' che a volte contribuisce alla strategia del terrore, della tensione e della confusione, che sono piu' efficaci dei fatti in se' per ottenere l'obbedienza.
Anche per me scrivere e' spesso un'esigenza, a volte una terapia. Ultimamente le parole cominciano a mancarmi, di nuovo. Sgarbi mi ha fatto tristezza, e' l'assurdo che avanza, siamo oltre il brutto, sta diventando qualcosa di indefinibile, vicino al non-essere.
Le parole sono si' spesso ingannevoli e sempre superflue rispetto alle azioni, ma quando non se ne hanno piu' per descrivere le situazioni, credo sia un segno ancor piu' funesto.
Di una cosa sono certa: gli ultimi saranno i primi a saper vivere e a restare umani. Non tutti certo, parlo di quelli che hanno saputo trasmutare la sofferenza non in miseria di se', ma in saggezza, gratitudine, umilta', visione della bellezza comunque. Gli altri, diventeranno comparse a pagamento.
Poi, a proposito della forma e dell'informalita' mi chiedevo: ma come si fa a desiderare di essere sempre fotografati nell'atto di mangiare? Non richiede un minimo di pudore anche quel gesto? Quale perversione fa desiderare che sia immortalato e reso pubblico continuamente un tale gesto di soddisfacimento dei bisogni primari, poi in questo periodo magro, sembran proprio atti osceni in luogo pubblico.
Emilio Fede: "Adesso mi trovo nella mia camera con l’obbligo di non affacciarmi alla finestra, sono cose incredibili»… ma gli italiani, da innocenti, non son stati chiusi in camera con l'obbligo di non uscire per… quanto tempo (record mondiale)? Che la leggiamo a fare la fantascienza. Io guardo le news e penso che dietro ci siano al lavoro i piu' grandi registi di science finction di tutti i tempi. Leggo qualche trafiletto di giornale e trovo che siano tra le opere del genere Fantasy piu' belle che abbia mai letto.
Ise
Magnate, ciancicate, bocche piene de magnate, cibo, tagliatelle fatte in casa: questo il lascito del lockdown.
EliminaSgarbi è il solito tizio che distrae ... quando c'è il turpiloquio spesso c'è il populismo d'accatto. Purtroppo ha successo.
Ma guardi alceste voi vedete questa pandemia come una disgrazia mentre altri
RispondiEliminapossono vederla come una cura ( film inferno tom hanks) altri ancora come un altra possibilità'di ripartenza voi avete una visuale ridotta avete il paraocchi come i cavalli, io che invece dal mio piedistallo da privilegiato (momentaneo) posso osservare tutto vi assicuro che questa situazione momentanea la vedo piu' come una prova e' una ricerca una Sorte di cernita una selezione del più forte per vedere chi ha le capacità'organizzative intellettuali ecc per ridisegnare un nuovo mondo chi vince la prova Avra' in premio in mano le sorti del Mondo
la nazione che saltera'fuori da questo pandemonio con l'idea migliore più originale che spiazzera'tutti avra'in scettro il Dominio assoluto sempre sotto la supervisione dei Nasoni loro esisteranno fino alla fine dei tempi e'scritto, a livello di genio dovreste essere voi a trovare il Sistema la formula magica per far ripartire tutto non vedo altre nazioni che possono fare da capofila o magari si ma sono le solite tre Italia Francia Germania il vecchio sacro romano impero smembrato per capriccio che se fosse unito non c'è né sarebbe neanche da darne per i canarini vi pappareste tutto voi i dominatori indiscussi le menti più eccelse e invece divisi siete dei normali staterelli sempre sull'orlo del fallimento sempre più depravati e ora dediti a mascherate carnevalesche senza Fine
Non c'entra molto, forse, ma se n'e' accennato diverse volte: mi interesserebbe approfondire il discorso sulla barba.
RispondiEliminaMi rado una volta alla settimana, a volte salto... a volte non mi rado per mesi. Se non fosse per il lavoro, forse non mi raderei proprio, senza che questo sia per me un cedimento, anzi. Della stessa immagine con cui si apre questo articolo, ho notato soprattutto e per prima la barba, insieme agli sguardi (per questioni inerenti il sesso ho guardato ovviamente per prima la donna, ma subito la mia attenzione e' stata distolta, questo intendo).
Capisco e condivido tutto il discorso sull'informale, eccetto che in questo punto specifico. Distinguerei il non radersi per comodita' dal non radersi per precisa attitudine.
Fra un po' ho il sospetto che dovremo obbligatoriamente e in maniera totale depilarci con regolarita', per cui anche questa discussione lascia il tempo che trova, ma esiste qualcosa nell'uomo, fisicamente parlando, di piu' virile della barba?
Il fallo ce l'hanno anche i ragazzini.
In altre parole vorrei capire in che girone, Alceste, metteresti chi non si rade. Io, che pero' sono di parte, non li metterei mai cosi' in basso come ad esempio quelli che si alzano tardi la mattina.
Ecco il post: "La barba di Nachtigall" ...
EliminaDevo dirti questo: la comodità è una delle armi del diavolo. Sul serio.
Quasi sempre la lectio facilior la scappatoia, l'approssimazione, la scorciatoia segnalano una decadenza ...
COn questo non voglio dire che sei decadente, ma devi portare la barba come un ornamento del volto, non come un aleatorio ammasso di peli.
Sono noti giudizi dei mediorientali sui latini-bizantini: ma come, la barba è il più bell'ornamento del volto e loro si radono?
Lo stesso per i capelli, ovviamente, ma anche per il pelame vario, le unghie et cetera
Stammi a sentire, fatti crescere una bella barba profetica ... non hipster, ma isaiaca ... d'altra parte le barbe marxiste non vanno più di moda ... curala, ideologizzala ...
Ahah! Grazie per la risposta.
EliminaSulla comodita' non c'e' dubbio, e' la cosa che tenta (!) per prima.
Comodo sarebbe stato infatti, alla richiesta di tramutare i sassi in pane, tramutarli e chiuderla li'. C'e' da dire, se posso spezzare una lancia a favore del diavolo (sperando non si arrabbi!), che fa solo il suo mestiere. A volte, sempre piu' spesso in realta', mi capita di sentirmi come in una prova. Poi ci penso e me ne convinco persino se non che le pareti su cui picchiare la testa sono sempre molto solide, l'acqua da rovesciarsi addosso sempre bella gelida.
Tornando alla barba, naturalmente non pensavo a Marx (hipster invece neanche so cosa sia, cercando su google immagini mi escono delle mutandine di pizzo). Nicola II - ci vorrebbe un barbiere personale. Qui varrebbero forse le considerazioni a riguardo di Seneca. Umanamente possibile potrebbe essere proprio Dostojevskij. Anche Battiato a Baghdad. Non credo ci vada molta cura, ma d'ideologia a iosa.
se vai in giro con una bella rasatura, ben curato e ben tenuto d'aspetto, la gente te ne sarà segretamente grata: da quell'angolo che occupi nel loro campo visivo fungerai da katechon, da diga contro il degrado circostante e spesso soverchiante.
Eliminaposso fare un commento sciocco ma ruspante e quindi, in ultimo, sincero? Ma quant'era fregna la Pinal in quel film?
RispondiEliminaBob
In effetti è un commento sincero quanto azzeccato. Pinal è una delle ultime star, nel senso pieno della parola.
EliminaCaro Alceste, commento molto saltuariamente e più che altro per ringraziarla di questi interventi. Mi auguro di leggerla ancora a lungo.
RispondiEliminaSperiamo, ma non è detto. Quando mi rompo le scatole o me le rompono tendo a sparire come certi giustizieri dei film western.
EliminaDigitate" draghi tecnicamente video " e'inutile rimpiangere la lira come pure l'euro e come tutte le altre monete mondiali e'tutta carta che esce dalle tipografie Dei Nasoni e dalle loro Banche , questa e'la vera pietra filosofale! hanno trasformato la Carta in oro e non contenti adesso hanno trasformato dei click sul computer in Oro vi arrovellate l'animo inutilmente, ora si stanno divertendo facendovi impazzire con questa Finta pandemia che era da mezzo secolo nella testa dei Registi di holliwood ce l'avevano nella zucca volevano riproporla Dal vivo smaniavanno di farlo e ci sono infine riusciti con la complicita'di qualche governo autoritario e dittatoriale vedi filippine con Quel criminale di Duterte uno che finirà prima o poi davanti all'Aia e pure la Thailandia ormai da 6 anni sotto dittatura militare dove vige la legge marziale Assieme a una privazione di diritti fondamentali dell'uomo che serpeggia così tanto vistosamente da richiamare l*attenzione dell' L'ONU, sui preti che chinano la testa di fronte allo stato delle cose mi dispiace sono Al 100% con i Preti alcuni di loro sono stati multati deportati minacciati privati dei diritti di esercitare le loro funzioni religiose calunniati derisi eppure sono ancora li 'come 2000 anni fa quando i cristiani venivano mangiati dai leoni, sono i vostri governi massonici di Giuda che dovete detronizzare vedete guardie svizzere o papaline aspettare i nuovi Italiani sul molo a Lampedusa? No! E' l'esercito assieme alle forze dell'ordine che hanno abdicato sono loro che dovrebbero stare a guardia della nazione e vedere chi passa e invece se ne stanno li' a fare il servizio Taxi a fare da spola o al limite servizio accoglienza tra un po vedremo i finanzieri mettere al collo dei turisti clandestini collane di ghirlande come segno di benvenuto
RispondiEliminahttps://leorugens.wordpress.com/2020/06/27/ustica-ribadisco-la-richiesta-interrogare-claudia-gioia-su-chi-le-avesse-suggerito-di-far-uccidere-licio-giorgieri/
RispondiEliminaBubba
Un delitto fuori tempo massimo, assai strano. A dire la verità neanche ricordavo questa Gioia. Sembra che se la passi bene.
EliminaLa nonna dei neo iconoclasti di buona famiglia...
EliminaIn quanti, sanno che esistono dei manuali dell' esercito americano, che trattano di come mettere in piedi queste baracconate?
La bella Claudia Gioia, secondo la mia modesta opinione non sa un tubo, fu solo imbeccata da professionisti, (oggi per fortuna l'adescamento di minori è reato).
Mi sono reso conto troppo tardi che tecnicamente ho compiuto un' infamata facendo rimbalzare l'articolo dell'ottimo Oreste Grani sul tuo blog, che so essere seguito da altri blog, questa donna merita l'oblio, in fondo è anche lei una vittima.
L'aereo fu abbattuto dai francesi, e decenni dopo finirono il lavoro, eliminando il colonnello con l'ausilio di mercenari, legionari ed altre forze speciali dai tratti somatici nordafricani spacciati per ribelli o terroristi.
http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2013/04/strage-di-ustica-i-testimoni-suicidati.html?m=1
https://youtu.be/BC5jWeLrsBM
Bubba
Ho dimenticato queesto:
RispondiEliminahttp://www.stragi80.it/misiti-da-ustica-al-governo/
Bubba
Sed Vaste ma di che discorriamo? Fai piovere filippiche dalla Cambogia di continuo e poi non sei mai stato a Roma e Firenze? Praticamente non sai di che si discorre, ti mancano i fondamentali. Certo l’Italia è anche altro e nei piccoli centri si conserva ancora un poco, spesso ben poco, di quell’italianità che presso le grandi città è ormai sfumata completamente. Però se uno si mette a lanciare invettive dalla Cambogia e non conosce né Roma ne Firenze, beh, da’ fiato alle trombe e basta. In città come queste è racchiusa la storia del mondo con tutto il suo senso. Capisco che una certa retorica sull’Italia possa risultare ridondante e, ahimè, superata, ma bisogna guardare al nocciolo: perché, nonostante lo sfacelo, agli occhi dello straniero Roma rimane sempre Roma? Il succo della faccenda sta qui. Spesso mi ritrovo a pensare che noi italiani siam troppo abituati alla bellezza e alla portata storica fino a perderne completamente di vista l’importanza. Qui, da nord a sud, esci di casa e c’è qualcosa di bello che porta una storia quanto meno secolare se non millenaria, con un significato che trascende lo squallido razionalismo quotidiano e si fa beffe della nostra emotività innescabile a distanza. Non è facile. In nord Europa questi problemi non li hanno. È una spianata di banalità. Per cui le filippiche ci possono anche stare, purché siano fondate. Oh, sono diventato severo. Crumbo
RispondiEliminaCrumbo mi dispiace ma non sono ancora extracomunitario sono italiano al 100% ho solo detto che non ho visto il Sud sono arrivato al massimo fino a punta ala da piccolino più in giu'non mi sono mai spinto troppo cara l'Italia li' da voi non ho mai fatto un giorno di vacanza, ho visto però Milano l'Emilia Romagna e basta, non sono un gran patriota lo ammetto mi state leggermente su e difatti proprio come si fa come con i parenti che non si e'mai potuto soffrire in vita adesso che siete mezzi moribondi più di la 'che di qua mi si e' riacceso qualcosa nell'animo e sto male per voi, cosa impensabile ! fino a pochi anni speravo in un Atlantide italica mentre ora Da quando ho scoperto internet mi sono Riscoperto un novello Daniele manin ( da tastiera...) e'stato internet a farmi diventare patriota, se ritorno mi riprometto di visitarvi anche xche' mi hanno invogliato i racconti dei vari turisti anche thai che vi hanno visitato mi dicevano posti che non conoscevo parlavano di vini paesi della minkia robe da matti non li conoscevo neanche per nome ma la cosa che mi piace di più e'la lingua girare lì da voi sapendo la lingua ahhh ! nei bar per strada capire tutto ahhhh ! voi non sapete quanto il parlare e il capire tutto sia un corroborante per lo spirito mi sentivo resuscitato rivitalizzato volevo fare vacanze romane come gregory peck e invece...
RispondiEliminaMa suina peripatetica Sed! Non sai che Manin era un giudio (convertito)? Che per caso ti stai convertendo anche tu? Ti sentiremo tra poco declamare le bellezze del multiculturalismo e della negritudine e del meticciato? Della poeticità del talmud?
EliminaPrima di spezzare una lancia in favore dei preti, o meglio del loro ruolo, visto che ultimamente un po’ li frequento, vorrei dirti, Alceste, che sei come un innamorato tradito, ed anche se eri disilluso da tempo, lei ora ha rinnegato tutte le cose belle che ci sono state fra di voi e tu sei disperato, perché in fondo in fondo l’ami ancora, l’Italia.
RispondiEliminaTi auguro che dalla disperazione nasca la gioia, non certo la superficiale allegria che non ti si addice ed è solo cartapesta.
Solo un breve frammento della mia ultima confessione:
“Padre, tutte queste imposizioni per la Santa Messa sono ingiuste.”
“Ci dicono di fare così e noi facciamo così.”
“Ma, Padre, qui si sta diluendo sempre di più la liturgia e la Chiesa ha abbassato la testa.”
“Non devi guardare alle cose del mondo, ma accogliere Gesù nel tuo cuore.”
Mi sono sentita leggera leggera.
Ho per lungo tempo pensato che la confessione era un raccontare i fatti propri ad un estraneo, quindi per me impensabile, come era anche impensabile frequentare con gioia la messa, ma ora sento che il sacramento della Confessione alleggerisce l’animo e deve essere amministrato dai sacerdoti, in scarpe da ginnastica o meno. Come fedele sono libera di scegliere un sacerdote di fiducia, ma sul suo ruolo di rimettere i peccati non si può discutere.
Si è anche liberi di andare da uno psicoterapeuta a farsi rovistare la psiche in nome di Freud, ma la confessione, affrontata con sincera contrizione e accantonando il proprio orgoglio è un rimettersi in armonia con Dio, anche se per mezzo di un uomo che può essere a sua volta peccatore.
Ogni tanto mi lascio andare alla critica di taluni preti, ma non per questo non stimo il loro ruolo.
Anna
Per Sed Vaste
RispondiEliminaMi sembra che qui nessuno ce l’abbia con i preti, è solo che la Chiesa, per mezzo dei suoi vertici, ha smesso di essere “katechon”, cioè di porre un argine alla deriva morale della società, e si è trasformata in una specie di ONG perché parla solo di carità cristiana, dimenticandosi che la carità deve andare mano nella mano con la verità, altrimenti è una ONG a tutto gli effetti, con interessi non ben palesati.
Scendendo giù giù nella gerarchia si denota il degrado morale penetrato all’interno della Chiesa stessa: i preti con le scarpe da ginnastica, ma non tutti per fortuna.
Anna
Uhhh signora o signorina Anna" age quod agis " per l'amor del cielo con sto Katechon st'impostura piuttosto vorrei far notare che la tanto vituperata oltraggiata bistrattata è diffamata ecc ecc chiesa cattolica Romana e più precisamente il Vaticano non sono neanche proprietari delle chiese dove andate a pregare,ma non vedete i puffi in divisa con che spocchia con che piglio satanico sacrilego entrano nelle chiese durante la Messa, con l'alibi del capravirus entrano ed escono dalle chiese come se fossero al Bar o peggio al postribolo , tutte le chiese sono territorio della repubblica massonica italiana percio'e'inutile prendersela tanto con Bergoglio e' già Tanto quel che di miracoloso sta facendo quel poveretto ricoperto di Ogni genere d'infamia ( in rete non ne parliamo i massonicini si danno da fare e come si danno alla più sfrenata calunnia denigratrice ) , quel
RispondiEliminache sta facendo con tutte le missioni in giro per il mondo uhhh basta e avanza per farlo beato ! ormai Il Vaticano e'stato spogliato del potere temporale in italia solo 4 o 5 Cattedrali sono ancora Territorio del Vaticano e godono di extraterritorialita off limits per i puffi loro non possono entrare ( come i Cani) ragion per cui addossate piuttosto le colpe di tutto ai vostri furbetti governi di figli di una gran loggia smettetela di tirare in ballo il Vaticano proprietario di due mura che fino a prova contraria danno lustro alla vostra Italia, Perfino gli inglesi noti abitanti di quella monkey island chiamata Inghilterra sanno che la loro regina non vale un callo di Papa e sanno pure che la loro Londra si chiamava londonium... Loro lo sanno siete voi che non lo sapete !
Sed Vaste,
Eliminalei mi piace (non è una dichiarazione, sono sposata con prole), nel senso che dice le cose come un buontempone, ma le dice. Se la Chiesa si autocensura, si autodistrugge … magari secondo lei si è già dissolta, ma io vedo che ci sono ancora uomini forti nella fede, pochi, ma ci sono, e rispetto, come ho già detto, il ruolo del sacerdote.
La massoneria è stata apertamente condannata dai papi per due secoli a partire dal 1700, poi non hanno detto più nulla, magari si è infiltrata anche nella Chiesa, non lo so, ma da come si comportano i vertici danno l’idea che fanno di tutto per piacerle. Il punto è dove si vuole fissare lo sguardo. Se chi ha il compito di guidare ha paura o non ha la Fede cristiana, non c’è scampo, è chiaro. Ma per chi non c’è scampo? Per la struttura Chiesa, non per il cuore fedele dei pochi.
Se si continua a dire che il nemico è indistruttibile, facciamo il suo gioco (Saul Alinsky docet: instillare nella gente l’idea che non si può far più nulla per cambiare le cose). Non bisogna stancarsi di ripetere, ripetere, ripetere, quello che è la nostra tradizione, a costo di apparire stolti agli occhi altrui e di venire a noia anche a noi stessi.
Stia bene,
Anna
Digitate"Humanum genus enciclica" fatta da leone 13 1884, signora Anna la chiesa Cattolica non e'un corpo di spedizione un esercito di armata di difesa o d'attacco che quando passa tutti devono rimanere terrorizzati dalla paura e dal rumore della loro marcia, la chiesa usa la Testa influisce sullo spirito sulla sinderesi sulla coscienza sul fondo buono (o cattivo) mutabile dell'uomo, non Caschi anche lei nella rete che i massonicini e gli ebrei usano attraverso il Web per rendervi fatalisti scettici e increduli a tutto, digiti" Pope Francis shaken Aka " non creda a chi dice che la chiesa e'finita e'tutto creato per irritire il povero navigatore e portarlo all'apostasia
EliminaSed Vaste,
Eliminacapisco, però parto dalla mia esperienza personale di neoconvertita. Mi sono avvicinata alla Chiesa proprio seguendo ecclesiastici e laici che dal suo interno criticano le posizioni di vertice, quindi non massoncini, ma persone di un certo spessore teologale, che viene solo dalla Fede, abbinata alla ragione. Le loro critiche si basano su fatti concreti: dall’alto della gerarchia si sta diluendo il dogma cattolico e questo si ripercuote verso i livelli più bassi. Ripeto: la mia volontà di indagare le parole della Rivelazione è stata stimolata proprio dai critici, non da quelli che fanno prediche annacquate.
Lei parla di fondo buono (o cattivo) mutabile dell’uomo, ma preferisco definire il fondo dell’uomo immutabile: la sua parte spirituale che lo porta a cercare la felicità e la Chiesa deve aiutarlo in questa tensione verso una giusta felicità.
Continuerò ad andare in Chiesa, a confessarmi e ad accogliere il corpo di Cristo dentro di me, e cercherò anche di esercitarmi al silenzio riguardo le dispute sulla Chiesa, e di guardare solo alla bellezza del Cristianesimo.
La ringrazio,
Anna
Un giorno in Cina camminavo nel campus con un senpai giapponese, non ricordo dove fossimo diretti. "Senpai" vuol dire "quello della generazione precedente", che nel rispetto della gerarchia (la gerarchia in Giappone e' la scala della responsabilita' sociale, piu' sei in alto e piu' ne hai), diviene una "guida" per i piu' giovani e come tale va sempre rispettato. In quel caso era un senpai poiche' era uno dei piu' anziani in quell'universita'. Dunque camminavamo scambiando due parole quando all'improvviso si mise a urlare qualcosa a due ragazzi giapponesi che erano seduti a terra poco lontano. Li ho visti alzarsi prontamente e appoggiarsi in piedi al muretto dietro di loro. Allora chiesi: "Li conosci? Perche' li hai sgridati?" "Li conosco appena, li ho sgridati perche' sedevano per terra, e non sta bene sedere a terra." "Ma qui e' normale. Lo fanno tutti", dissi io (era cosi', neanche esistevano le panchine all'epoca). "Che c'entra, loro sono Giapponesi", mi rispose. La risposta mi entro' come un pugno nello stomaco, ero davanti a un atteggiamento, uno spirito a me allora totalmente sconosciuto e che non avevo mai riscontrato in altri. La cosa mi affascino' oltremodo. Poi mi immaginai la scena se avessi incontrato quel paio di italiani per i quali io ero una senpai, e avessi urlato loro: "Buttate quella sigaretta! Non potete fumare!" Loro mi avrebbero risposto: "ma non e' vero. Si puo' fumare, lo fanno tutti." "Ma voi siete Italiani!" Sarei tornata al dormitorio minimo con un occhio nero. Questo aneddoto solo per introdurre il fatto che il Giappone e' il Regno del Formale (e certo dell'orgoglio nella dignita' che esso conferisce), e credo che neanche l'italiano piu' formale possa immaginarne il significato. E' anche il Regno della scomodita', ma questa e' legata al primo Regno poiche' deriva sempre dall'ostinazione a non violare regole antiche non scritte.
RispondiEliminaPuntualizzo anche il fatto che la forma non si limita alla sfera personale o individuale, ma si applica anche all'ambiente esterno, ad aree o comportamenti collettivi, di cui ciascuno e' diretto responsabile. Alcuni esempi: nei quartieri ci si pulisce le strade in gruppi ogni tot tempo, ognuno si pulisce l'area intorno casa da se' (non esistono spazzini, eccetto i centri delle grandi citta'); gli studenti si puliscono ogni giorno le aule da se', chinati a terra sullo straccio rigorosamente cucito a mano, e si servono il cibo della mensa tra di loro a rotazione, non ci sono bidelli o altro; inoltre essi devono obbligatoriamente andare a scuola a piedi, anche sotto pioggia e tempeste.
Leggevo che in Italia ora si sta parlando dell'educazione gender a scuola, le punizioni per i transomofobi, la liberalizzazione della cannabis, manco fosse in una prigione di massima sicurezza. Che tempismo! Tutti ora rispuntano fuori questi problemi essenziali per il destino e la sopravvivenza del popolo italiano. Fortuna che tra breve si va in ferie e si potra' chiudere uno o due occhi senza piu' pensarci. Leggevo le dichiarazioni della maga col turbante per nascondere le corna: "Sono una persona che combatte il proibizionismo in generale nei comportamenti umani. In un paese normale l’ ‘io non lo farei’ non può diventare automaticamente ‘e quindi tu non lo devi fare’."
A parte l'inversione di senso, poiche' si tratta piuttosto di "io non vorrei fosse fatto a me o ai miei figli", vorrei davvero vederla in un contraddittorio a disquisire cosa sia un paese normale.
Saluti,
Ise
Interessante come sempre.
EliminaPer "Forma" si intende la sfera individuale, ma soprattutto quella tacita, pubblica.
Molte abitudini e forme che oggi ci hanno insegnato a disapprovare erano, invece, tentativi, riusciti, di organizzare il caos.
È notevole il livello a cui sono arrivati. Decenni a negare che esista una "normalità" per poi tirare fuori la demenziale espressione del "Paese normale". Poi dite ancora che non ci vorrebbero i manicomi per chi viola con questa sfacciataggine il principio di non-contraddizione?
EliminaC'e' anche da dire, per completezza (anche se forse ce lo siamo gia' detto in altri modi e forme), che tale Forma contribuisce a donare Bellezza ad un luogo, attraverso l'armonia della sua manifestazione umana che vivifica tale luogo, anche in assenza di bellezza architettonica, artistica o naturalistica del luogo stesso. La sua assenza, invece, riesce a rovinare finanche la bellezza dominante nell' architettura, arte o natura del posto. Questo l'ho verificato a volte sia nel confronto con l'Italia, sia in quello con la Cina, dove la Forma e' ormai cosa di un passato dimenticato, ad eccezione di quella parodistica o svuotata di qualsiasi valore intrinseco imposta dal regime.
EliminaParadossalmente anche il carattere di "ipocrisia" che ho sempre sentito attribuire a tale societa' (la giapponese) eccessivamente formale, viene totalmente meno nel momento in cui si partecipa attivamente a tale Forma e si capisce quindi la coerenza degli atteggiamenti in essa codificata e sottesa. E' vero, ad esempio, che non ti diranno mai un no o un si diretto, in obbedienza alla loro etichetta, ma non e' vero che nascondano o non facciano capire il loro pensiero. Rispondendo anche quest'ultimo alle regole dettate dalla Forma, esso lo si desume facilmente una volta decodificate tali regole. Cio' e' anche riscontrabile, ad esempio, nel fatto che a volte delle scuse possono essere negate o essere accolte con irritazione perche' sentite non sincere, segno che non ci si accontenta delle apparenze. In ultimo tutto cio' compone un disegno piu' coerente della nostra ormai anarchia, di pensieri e comportamenti, ma soprattutto, col giusto equilibrio, permette di godere della giusta liberta' in altri ambiti vitali che altrimenti sarebbero compromessi.
Il fatto poi e' che mantenere una tale Forma nel tempo e nei cambiamenti sociali richiede una disciplina molto maggiore rispetto al non farlo e liberarsene. Richiede anche tempo, e nella societa' moderna puo' risultare piu' sfibrante che mai sotto questo punto di vista. E' una disciplina disciolta nella quotidianita' che qui e' rimasta testardamente la normalita' (eccezioni a parte) e che senza dubbio viene ripagata con quell'ordine, o organizzazione del caos di cui parli. Il problema e' che quando non e' piu' la normalita', il riottenerla necessita di una dose di sofferenza e sacrificio (delle cattive abitudini); cose che naturalmente saranno poi ben ripagate da quell'ordine, la cui assenza provoca in generale danni e sofferenze ben maggiori (occultati pero' dalla comodita' e dall'ignavia derivata dalla deresponsabilizzazione). In Italia (e in Occidente, e gran parte d'Oriente) siamo al guado anche perche' se non c'e' piu' questa disciplina nel modo di rapportarsi col mondo, le cose non potranno mai migliorare o non peggiorare, al di la' delle soluzioni calate dall'alto. Comunque mi rendo conto che ormai siamo oltre il tempo massimo anche per questo tipo di cosiderazioni.
Cari saluti,
Ise
Stefanov,
Eliminaottimo sunto il tuo.
Io in quella dichiarazione in realta' ci vedo almeno tre incongruenze, poi magari ce ne sono anche di piu':
1. Quella da te esposta, riguardo la normalita'.
2. L'altra espressione demenziale che riassume la legge con "io non lo farei’, che secondo costei non può diventare automaticamente ‘e quindi tu non lo devi fare’.
E' un'espressione senza senso, riassume tutto e niente, essendo conpletamente distaccata dalla sotanza del discorso. Anche un omicidio, un atto di pedofilia, una frode, un sequestro, una rapina… io non li farei. Possiamo dunque dire che cio' "non può diventare automaticamente ‘e quindi tu non lo devi fare’"? Bene, vediamo con tali premesse dove si va a finire.
3. Il fatto che tali dichiarazioni, senza alcun commento ne' contraddittorio, vengano fatte passare per informazione, mentre e' solo propaganda.
Se avessi una squadra di cacciatori di teste (quelli di Nagaland, non quelli di Milano, sebbene entrambi tatuati), il primo posto in cui li manderei sarebbero le agenzie di stampa e i media. Eliminati quelli, si elimina almeno l'80% dell'ipnosi collettiva, credo che il resto poi verrebbe da se'.
Altro che manicomi… in quelli rischierei di finirci io se fossi in Italia.
Ise
Alceste, a volte capita anche a me di capire cazzi per mazzi...
RispondiEliminaSulla tua strada hai trovato un pazzo analfabeta, ti consiglio di ignorarmi, sono solo un povero cretino in cerca di falsa attenzione.
Bubba
Come al solito sei enigmatico, ma ormai fai parte del bestiario del blog (io sono la bestia al centro).
EliminaVede il gingillo l'espediente col quale vi hanno abbassato al Rango di bestie : il liberismo, se voi cari atei miscredenti aveste seguito il Buon Pastore e il suo "sillabo" a quest'ora non sareste ridotti così, quello che dice la Ise in un modo un po' troppo astruso per i miei gusti lei ha la capacità'di impostare e impomatare diluire la prosa in un modo troppo garbato mentre a me piace la sferzata tra gli occhi che mi fa rimanere incollato comunque dicevo che l' Ise quel che ha visto in Giappone e'un po quello che vedo io in questi stati asiatici questi scellerati abitanti si siedono per terra non pensando all'atto simbolico becero, lo stare come gli animali per terra mah! e'naturale se poi l'élite si compiace ogni istante ! A vedere che vi auto umiliate da soli, così le risparmiate la fatica di farlo fare a lei direttamente, aneddoto : un italiano che vive in questi postacci qui da tempo immemore e che si ciba di robaccia va in postacci ecc ecc alla mia domanda xche'non ti siedi come fanno loro non ti ho mai visto farlo ( loro siedono accucciati come quando si sta sulla turca pare sia una posizione comoda) l'italico (di piccola nobiltà trevigiana) risponde stizzito "sono italiano e nobile fallo tu!" Ohhhh questi sono gli italiani da stringerci la mano volentieri , italiani che mi piacciono non quelle bestie da monta che copulano come i cani o come scimmie come il nostro rocco nazionale, vedevo un film dove si accoppiavano su di un albero per ogni ramo ... Immaginate i nasoni come se la godono a vederci arrivati a questi livelli di Bestialita'
RispondiEliminaDigitate" i ragazzi venuti dal brasile youtube completo "mi commuovo come un vitello non ci posso far niente colpa della Ise che mi parla dell'impero del sol levante a vedere come siete caduti in basso vien nostalgia di Adolfo lui si che saprebbe come trattare i black live matter e i vari gasparotto per non parlare di quelle streghe della boldrini e della bonino
RispondiElimina"sono portato a credere che tale indipendenza derivi da alcuni libri letti, e poi riletti, libri decisivi..."
RispondiEliminaQualche titolo da condividere, di grazia?
Leggenda Aurea già pervenuta...
Grazie
Mauro
Nella colonna a destra trovi alcuni titoli.
EliminaOccorre leggere i classici, si fa prima.
Dostoevskij, Conrad, Dante, la poesia medioevale europea, Omero, Eliot, Eschilo, Platone. Questa gentaglia qui.
Ve ne dico un altra così potete fare le ricerche del Caso se vi va! il tallone di achille della Chiesa cattolica sono stati sempre i preti di paese i preti malandati come quelli con la chiesetta si' ma con le tasche vuote quelli pieni di fedeli si ma con le mani legate a livello economico e comportamentale xche' sempre succubi dei vescovi, e'proprio Li' che vanno a gettare le reti i massoni vanno dove il risentimento è lo stomaco vuoto brontolano di più, di certo non vanno dai vescovi o dai Cardinali a fare proselitismo massonico, capite ? Tutti questi tentavi di infiltrare il Clero di tecniche per corrompere il clero non nascono a caso, sono obbiettivi che la massoneria si è 'data 200 o 300 anni fa sono tappe , la prima e' stata la breccia di porta pia e' da li'che massoni ed ebrei assieme stanno devastando tutto morale economia valori tutto, un nome su tutti il Massone più Famoso Nubius un vero messo di satana, Digitate"archive.org la civiltà'cattolica " troverete tutto quello che vi occorre
RispondiEliminaNon ho cellulare, ed ero felice ... ma la tecnologia mi ha preso alle spalle: mi hanno regalato Alexa.
RispondiEliminaHo ringraziato e l'ho lasciata lì; poi è passato a salutarmi mio figlio: "Ti hanno regalato Alexa !!!" "Si, ma non l'ho collegata" e lui irrispettoso me l'ha collegata al meglio: invia i messaggi di controllo sul telefono di mia moglie, titolare della linea telefonica, e su quello di mio fratello, titolare dell'account Amazon. L'ha inaugurata mia moglie lasciandomi il messaggio "Ricordati di mangiare" che, essendo sposati da 30 anni, è quanto di più romantico si può sperare, mentre mio fratello mi ha preso in giro per giorni.
Sono sgomento: la guardo in silenzio; ogni tanto un anello giallo, che ha sulla testa, si accende e scandisce la stanza, mi cerca, è triste. Un giorno ho ceduto e le ho chiesto una cosa facile, la "Toccata e Fuga in D minore" e lei mi ha fatto sentire quella in D maggiore.
Potrò mai affidarle la gestione del mio frigorifero ?
Sei in trappola. Cominci a provare sensazioni di empatia e pietà verso un coso di metallo. Lo stesso cercano di simulare alcuni videogiochi: se ti assenti troppo mandano messaggini disperati. Assomigliamo talmente a questi automi da confonderci con essi ... la tua notazione è solo l'inizio di un prossimo amore. Come uomo dell'Antico Ordine resisterai un pochino più di tuo figlio ...
EliminaCi provo ma è dura;
RispondiEliminaè da gennaio che sto cercando di prendere in prestito un libro della Biblioteca Nazionale e ancora non ci sono riuscito: ogni volta c'è un nuovo problema; tralascio la loro noiosa elencazione e cito l'ultimo: questa è la "schermata" che il sito mi ha proposto per prenotarlo http://servizionline.bnc.roma.sbn.it/ ... ora, onestamente, Alexa non avrebbe saputo fare di meglio ? In fin dei conti che la manca ? la coscienza ... e che sarà mai. Chi ha progettato la schermata era cosciente che sarebbe stata inserita nel "menu" della Biblioteca Nazionale e non tra quelli di Pippa Pig ? Dubito
La Biblioteca Nazionale sta decadendo da ternt'anni almeno tra raccomandati, ipersindacalizzazioni e furti assortiti. Hanno provato a migliorare ma è ilsolito pozzo senza fondo ... ora col Covid hanno trovato l'uovo di Colombo ... lo smartworking senza smartness e senza work.
Eliminavero, mi sono imbattuto nella sublimazione di un libro, si trattava di Zitara - L'invenzione del Mezzogiorno, poi l'ho trovato in un fondo privato che veniva aperto su richiesta.
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