01 luglio 2019

Una puttana si aggira per l’Europa …


Silva Candida, 1 luglio 2019

La puttana della Bontà.
Tutte le forze della vecchia Europa si sono unite per compiacere la Nuova Prostituta, la Donna Scarlatta: papi e governanti democratici, eretici, laici e radicali atei, preti e suore, ebrei e musulmani, malvagi e altruisti, banchieri e pauperisti, Bono Vox e Lady Gaga. Da ciò scaturiscono due indubbie conclusioni:

1. la Bontà Universale è il legante del Nuovo Mondo
2. è tempo per gli avversari, i mostri, di rinunziare definitivamente e lasciar correre il nuovo anelito epocale

Occorre preterire i raptus interpretativi, la cronaca minuta, i cambi di campo, le vociferazioni, la geopolitica.
Al lavoro è la Grande Opera.
Non esiste il prima o il dopo, il reazionario o il rivoluzionario, la destra o la sinistra o qualsiasi decrepita concrezione; del pari, non esistono i corpi dei messicani o degli africani annegati; né chi si compiace di quelle morti; nemmeno chi le rivendica con il volto rigato dal rimmel da agape del terzo millennio.
La Grande Opera, solo quella esiste.
I tormenti, gli scontri, le truculenze, le comparsate televisive a nulla valgono; sono teatro, sciocchezzuole: al dunque, ovvero al Dunque, son tutti d’accordo.

Una nave appesantita da qualche culturista sfonda barriere e divieti; vengono organizzate collette e maledizioni; le giugulari si gonfiano catodicamente: eppure la nave va. Inarrestabile. Le flotte europee e italiane non posseggono uno straccio di unità e qualche marinaio in grado di arrestare una barchetta di cartone comandata da una ragazzina. È tutta una buffonata, un teatrino da Gianicolo. Affondiamola! No, spingiamola col vento della solidarietà! Una sfida alla sovranità nazionale! No, una sfida agli egoismi dell’opulenta Europa! Un’invasione! Macché, la giusta nemesi per un continente che ha massacrato i deboli! Intanto, mentre tutti sono occupati a considerare i randelli di gommapiuma, la Sea Watch continua indisturbata come in una versione parodica de Il campo dei santi. Il programma, la Grande Opera, va avanti.
Se voglio inverare la Bontà mi serve, al comando, un uomo che sappia interpretare la malvagità con buona approssimazione. In tal modo i buoni rimarranno sempre eccitati e in guardia mentre i malvagi deporranno le armi, sicuri che il malvagio al comando faccia i loro interessi. E la nave va.

Non uno spettro, ma una prostituta, bruttata con i colori arcobaleno, tiepida e sorridente. Come resistere?
Chiediamoci cosa avesse in testa Marx con quel suo “spettro”, a metà dell’Ottocento. Il romanzo gotico, sicuramente, gli spifferi freddi, i cigolii, i verminosi doppi fondi del castello Europa. Insinuare il revenant, il diverso, il sovrannaturale come minaccia per la “vecchia Europa”. Decrepita, oramai, e pronta alla scossa d’una conflagrazione mondiale. L’Europa, questo grumo di senso, il più duro, inossidabile, doveva essere frantumato e reso inservibile. Papi e re sciolti nell’acido. Con le budella dell’ultimo prete impiccheremo l’ultimo re, si cicalava.

Il romanzo gotico presagisce il Manifesto del Partito Comunista. Nell’Ottocento, però, i nuovi mostri, gli spettri, vengono non solo per distruggere l’ordine borghese, ma l’ordine tout court, da Frankenstein a Dracula. Come si può resistere al fascino di Dracula? Bisognerebbe dire “no”: non è facile, tuttavia.

I primi paesi ad elaborare il romanzo gotico, l’Inghilterra, e la Germania. Anglicani, luterani, già lanciati al galoppo verso il futuro. Il futuro colava negli interstizi esistenziali di sassoni e teutoni e prendeva forme mostruose, aliene; il perturbante nasce qui. Cosa si doveva perturbare se non l’ordine millenario?
Streghe, spettri, folletti del Piccolo Popolo, maledizioni, Doppelganger, saltimbanchi, dottori pazzi, elaborazioni ignobili dell’Eterno Femminino vengono continuamente evocati fra le pagine della letteratura minore, quella più adatta a cogliere gli umori immediati del cambiamento.
L’Antico Ordine doveva essere annientato assieme alla Cristianità, ai monoteismi, alla morale, alla tradizione, alla Classicità. E al socialismo, ovviamente.

L’uomo non crede più al passato, non crede nemmeno a sé stesso. Hyde si aggira, come uno spettro, fra le vie nebbiose di Londra; si diletta nel male, frequenta puttane, attacca i deboli (una bambina, un vecchio), si compiace d'una elettrica e capricciosa puerilità. Il suo volto non ha segni particolari eppure riesce odioso. Nessuno sa spiegarsi questo istinto di avversione nei confronti di Hyde, eppure è così. Utterson, amico di Jekyll e nemico di classe di Karl Marx, combatte contro Hyde, il nuovo che avanza: e perde. Il Nuovo Ordine non reca insidie solo dall’esterno, ma anche dall’interiorità più sacra: dallo stesso cuore umano.

Freud si compiacerà di tali mostri. Rielaborerà tale dicotomia arricchendola di effetti speciali e personaggi fantasmatici.
Gli spettri ci accerchiano. Ci guardano dal bosco e dal buio, pronti ad attaccarci. Essi ne hanno potere; il nostro stesso Io, infatti, è scosso dal dubbio e dal male.

Marx se ne va in Inghilterra a studiare il capitalismo. Elabora una teoria alternativa, eppure profondamente consona, quale ideologia, al capitalismo. L’uomo è ciò che mangia, una merda insomma, non possiede anima e ciò che deve fare per essere felice è consegnarsi alle progressive sorti del Nuovo Ordine. La lotta di classe o la repressione di classe sono variazioni, pur opposte, sull’identico tema. La mano che muove il telaio socialista non è dissimile dalla mano dell’operaio fordista; le loro case, peraltro, si assomigliano; i loro figli anche, così come gli appetiti e le speranze.

Se Karl Marx fosse vivo scriverebbe su questo blog; assieme a Louis-Ferdinand Céline.

Gli Europei dovettero sobbollire in tale sbobba nichilista almeno un secolo prima di essere completamente marinati e pronti alla Monarchia Universale.
Poi la svolta. Cade il Comunismo, quindi, inevitabile, il Capitalismo.
Al netto abbiamo il cubicolo, la schiavitù dolce, la Bontà che istupidisce, l’ignoranza che frena il riscatto, la regressione dell’intelligenza, la devoluzione culturale, la poltrona.

Il mostro gotico, lo spettro, Hyde o il vampiro, freddo simbolo dell’attacco alla borghesia si è, oggi, trasformato. Osserviamo da vicino la figura di Dracula. Egli promana da un ambiente tradizionale, esotico, dominato dal sovrannaturale; comanda topi, nebbie; può trasformarsi in animali; soggioga malati di mente o outsider. Il suo regno è infero, magico, ancestrale, rurale, notturno; per questo minaccia la città, unreal city, simbolo del progresso e della luce del progresso. Oggi, liquidata la borghesia, e, con essa, il proletariato, Dracula assolve a ben altri compiti. Lo vediamo proliferare nei telefilm americani, regredito a bamboccio, o a scherzo: non spaventa più nessuno poiché il suo compito ideologico è terminato. Egli assolve altra funzione: quello di diverso assurto a giusto: poiché i diversi, oggi, luglio 2019, hanno il solo compito di dissolvere i sani. Chi è sano, oggi, luglio 2019, deve vergognarsi. Il nulla di troppo, la pudicizia, la ritrosia, la modestia, la difesa d’una famiglia, della Patria, d’un passato, di un dio qualunque che rechi senso ai ruderi sempre più dispersi di quel passato - tutto questo connota individui che il Potere aborre poiché sani; sani ovvero indisponibili, per loro stessa costituzione psicologica, al servaggio. Il vampiro deve affascinare come freak e provocatore casual; e combattere noi, gli Ultimi, divenuti i veri mostri. Siamo noi, oggi, luglio 2019, i vampiri, quasi leggende. Nei romanzi, nei film, nella propaganda siamo noi, i sani, individui dell’Antico Ordine, la minaccia fredda, brutale, tradizionale, magica, notturna. Basta porre attenzione.
Esaminare con raziocinio la portata semantica delle accuse: oscurantista, retrogrado, negatore della logica e della scienza; un grumo di odio, uno psicopatico dal cuore congelato nell’odio; nazionalista, antieuropeo, anticosmopolita; guerrafondaio.
Viceversa, i buoni sono caldi, amorevoli, aperti, pacifisti, solari, antitradizionali, ecumenici.
Dracula aveva orrore della Croce poiché vi credeva. Oggi il vampiro televisivo ha orrore della Croce poiché simbolo di coloro che resistono. Parlo di Croce, ma potrei parlare di Mezzaluna, Stella di Davide, Marco Aurelio, Aristotele, Guido Cavalcanti o Piero della Francesca. Il Potere ha orrore di tutto ciò che dona senso ad ampie porzioni di umanità; teme Ciò che Sta; il Vampiro o il Diavolo, oggi, luglio 2019, non sono Nemici del Bene o dell’umanità, bensì puri dissolutori.

Il diavolo tenta gli uomini su permesso della divinità. Il diavolo e la divinità condividevano le medesime coordinate cartesiane sulla scacchiera: su lati opposti si affrontavano il bianco e il nero. Oggi non esistono mosse o scacchiere, non esistono più coordinate o studio dei pezzi; il nemico, l’Arcinemico, è pura dissoluzione. Il male non fronteggia il bene o viceversa; il male è assenza di scontro e limite.
Nessun sentiero, indicazione. Le sessantaquatro caselle, pedoni, cavalli o re, sono stati cancellati. Si procede alla ventura, nel deserto. Il Sommo Caos, il Nulla, è fra noi.

Donald Trump incontra Kim Jong-un. Sino a pochi mesi addietro c’era chi parlava di guerra nucleare. Il che dimostra, ancora una volta, la scarsa comprensione del futuro prossimo. La Corea del Nord, insulsa economicamente, ma importantissima per il Potere: cooptarla nella Monarchia Universale è il fine. 
L'ennesima trincea espugnata verrà festeggiata dall’apertura di un McDonald's.

Nessun paese con un McDonald's ha mai attaccato un paese che ne ospita un altro. Non so se questa è alta geopolitica: rileva, però, quale evidenza inconfutabile. Tehran non ha un McDonald's: qui potrebbe, quindi, accadere qualcosa. Forse. A volte mi sorprendo a pensare che la catena McDonald's non sia una serie di unticci fast food disseminati per il pianeta, ma una teoria innumerevole di ambasciate spirituali del Nuovo Ordine. Chiese, vescovati, cattedrali. Marchi della Bestia.

Addentare un hamburger al McDonald's, bere Coca Cola equivale a ingurgitare il corpo e il sangue del Nuovo Ordine. La transustanziazione dei valori di Carola Rackete in un Big Mac, nelle patatine o nella bibita a zero zuccheri o zero calorie (un vero miracolo) per la messa giornaliera dei miliardi, officiata da poveri che non si sentono tali, pur a ottocento al mese. Chicago come Assisi. Ogni giorno si rinnovella il patto: la multinazionale si è immolata per noi, per salvarci da un mondo bestiale, fascista, freddo, tradizionale; il panino quale patto per un nuovo Eden senza passato o senso, moderatamente ridanciano, abulico, vacuo, tatuato, nonché ravvivato da altre feste religiose a latere, lo sport domenicale, la pornografia e la vacanza, tutte coi loro sponsor: merendine, panini, bibite. 

Gli Europei reagirono dapprima con orrore ai nuovi mostri, poi si abituarono lentamente a perdere ogni identità. Alcuni scannatoi, debitamente approntati, inghiottirono i migliori fra loro.

Gli Americani, invece, questi Europei alieni e devitalizzati, erano già in combutta coi mostri: lontani dalle fonti della complessità, essi accettarono il Nuovo Ordine di buon grado. Oscar Wilde intuì questo ne Il fantasma di Canterville dove lo yankee, al sentire il cigolio di catene dello spettro, si limita a consigliare un ottimo lubrificante.

L’Americano, pasciuto e indifferente prima di tutti, satollo del nuovo corso, foss’egli un self made man o un pezzente, non riconosce il mostro, mostro egli stesso. Dopo qualche secolo pochi di noi vantano lo sguardo che distingue. Et pour cause. In un mondo al contrario il mostro ormai è amico, è allo specchio ogni mattina, al fast food, al cinema, sui visori. Deformità, pazzia e stravaganza farmacologica o alcolica sono la normalità da accettare, con qualche invidia: vorremmo tutti essere un po’ più mostri anche noi; li invidiamo i pazzi, i deformi, i freak; aneliamo il capriccio, il transeunte, la provocazione; esaltiamo non la forza o la bellezza, bensì l’esatto contrario: il dissennato è al centro del mondo, è il nuovo Apollo, così come il drogato o lo sbronzo o il malfatto; per tacere di assassini e criminali.
Lo spettro gelido che si aggirava per l’Europa ha torto il senso sino a trasformarsi in una calda baldracca. Ruotare il senso a 180 gradi ha reso mostri i normali: non so quanto resisterà il concetto di “diligenza del buon padre di famiglia”, oggi il “mostro dei mostri”, sorta di Grendel che ancora si annida nei codici di derivazione classica. Per poco, suppongo.

Io stesso sto assurgendo a leggenda. Ciò che aspettava nel buio è divenuto buono; il sottoscritto, invece, è scaduto a stregone da bruciare sul primo rogo della prima Salem disponibile.

Il monoteismo a venire: l’Indifferenza.

Perché l’uomo postmoderno ha tanto paura della morte?
Si dice: perché non crede più a Dio.
Osserviamo la plebaglia che affolla le strade del ventunesimo secolo: quale rapporto intrattiene con la morte?
Li atterrisce, in realtà, la rinunzia all’andirivieni vacuo che compone le loro vite e che oblitera, una volta per tutte, i versanti problematici dell’esistenza. Ogni passione spenta; l’orizzonte corrusco comune ai padri dei padri non fa più per loro. Una minuscola contrarietà li getta nella disperazione. Essi anelano la totale spensieratezza, cioè il non pensare più a niente. Gli si addicono eventi incorporei, facili, irresponsabili, digitali; un figlio li annienta: con le sue pappette, i pannolini smerdati, la scuola, le frignate, le sbucciature. Un tamogotchi ci vuole: da nutrire a ore alterne; se crepa, se ne produce un altro. Nessun assistente sociale, nessuna maestra, nessuno psicologo o giudice recherà disturbo.

Seccatura delle seccature: un tamagotchi abbandonato nell'auto a 50 Celsius.

Per timore della morte si rinuncia alla vita che si nutre di limiti, di soluzioni lente ai problemi, di avversioni, affetti crepuscolari, amore e odio: sentimenti che definiscono il mondo e affinano sé stessi. Le passioni, le passioni.
I più onesti, in tale brodo tiepido, scelgono, con stretta consequenzialità, pur inconscia, la via del suicidio.
Edonismo da spritz e suicidio saranno i fratelli del futuro. La vacanza e l’autoeliminazione, l’escapismo assordante o il lasciarsi andare, lo sciogliersi, abbandonando i vincoli terreni che prima definivano l’essere umano e, oggi, costituiscono solo un fardello insostenibile.
Ci sono vari modi di rimanere in vita o di suicidarsi.
Vivere come un morto in vita. Vivere senza vivere.
E suicidarsi, con una certa scelta. Vi sono i suicidi effettivi, lucidi e banali. Gettarsi nel vuoto, tagliarsi le vene, farsi saltare le cervella, impiccarsi. E poi i più spettacolari, quelli per cui il suicida ancora si aggira fra di noi, disperato o accecato dall’abisso: droga, alcool, autoannientamento morale, compiacimento nell’ignoranza, poltrona.

Mentre i micchi si affannano sui minibot, l’Europa, in tutta tranquillità, vara bandi, think tank e capifila ideologici sull’accoglienza amorale e amorevole di stupratori e pedofili.
Avete l’impressione di uno scherzo?
La diversità è la normalità e viceversa. Tale concettino non entra nella zucca dei più, ma i tanto dileggiati juncker di brussels hanno le idee chiare e non deflettono d’un millimetro. Mezzo milione, un milione, due milioni; tangenti e percentuali (del tutto lecite!) lucrate su incontri, scambi di idee fra associazioni, onlus e fondazioni: un vorticare di soldi pubblici che ha per fine l’unico Fine: la bontà. La baldracca ora reclama anche i pedofili e gli stupratori: non se la passano bene in galera, alcuni vengono brutalizzati, cicala una delle Carole del Nuovo Ordine, occorre un iter riabilitativo (intransigente, si badi!) per i più deboli o, almeno, per i renitenti alle dande dell'educazione, un regime carcerario più umano; in attesa di una legalizzazione della pedofilia, beninteso, e dello stupro, magari da regolarizzare con contratti fra le parti o con l’inaugurazione di sfogatoi monarchici.

Lo stupratore e, soprattutto, il pedofilo non hanno da restare indietro nella considerazione della Monarchia Universale. A ben vedere (e a Brussels vantano occhiali di prim’ordine) stupro e pedofilia sono nuances comportamentali; come le personalità borderline; anzi, i più intelligenti sono individui borderline se non i pazzi assoluti. Non vedete voi i telefilm anglouniversalamericani? I più intelligenti non sono, forse, degli sciroccati, affetti da sindromi di Asperger o autistici o rain men di varia natura, tatuati, coi capelli in aria, grassocci, pittati, gobbi, nerd? Sono i normali a essere noiosi, pedissequi, privi di fascino. Stupidi.

Reazione del micco? Non è possibile! Gli stupratori! I pedofili! Addirittura!
Ma quante cose impossibili appena ieri sono, oggi, merce comune?

Il solo dubbio che mi resta riguardo al Suicidio più Spettacolare, quello dell’Umanità, riguarda l’intenzionalità. L’umanità si sta infilando in questo vicolo cieco per colpa di una Élite pifferaia che la dirige oppure anche l’Élite soggiace a tale moto di autodistruzione?
C’è differenza tra un drogato all’ultimo stadio e Jeff Bezos?
Cosa vuole Jeff Bezos? Essere ricco, dominare, uccidere, strangolare, vendere paccottiglia? Ne siamo sicuri?
Il genere umano è programmato per l’estinzione?
È divenuto troppo complesso? O incapace di formare stati di bassa entropia cui appigliarsi prima di scivolare verso il Nulla?
Questo l’unico busillis.

67 commenti :

  1. Sono stanco, accaldato e la sera dormo male. Ho pure paura. Esco di casa e assomiglia tutto ad una giungla ostile. A volte penso che pure quello che un tempo chiamavamo Dio sia schierato con i cattivi. In fondo volevo solo una vita normale tra gente normale. Invece ho avuto il caos. Il destino beffardo del mondo al contrario. A volte mi chiedo che gusto ci avranno i giudei a regnare su questa babele di merda. Alla fine pure loro ne riceveranno gli schizzi in faccia.
    Mi tocca giocare in difesa in un mondo di finocchi col culo altrui. Non ce la faccio più a pararle tutte. Mi sono pure preso una multa perchè il comune ha cambiato 10 volte i sensi di marcia in tre mesi. Giuro. Fa caldo (oggi c'erano la metà dei negri davanti ai negozi a parassitare). Troppo caldo...

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    1. Babele di merda rende l'idea. Tutti ne avranno un bocconcino, i meno fortunati un'intera tavolata.

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    2. Invece ho avuto il caos...

      "E’ impossibile trovare le parole per descrivere ciò che è necessario a coloro che non sanno ciò che significa l’orrore. L’orrore ha un volto. E bisogna farsi amico l’orrore…orrore, terrore, morale e dolore sono i tuoi amici. Ma se non lo sono, essi sono dei nemici da temere. Sono dei veri nemici"
      Apocalypse Now

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  2. Alceste ha il dono di leggere nel pensiero, c'è solo un fatto: io sono piccolo, Alceste è grande. Ora, sebbene non abbia una risposta alla domanda delle domande posta qui alla fine del testo, mi sono ritrovato perso in una una leggera bruma del pensiero qui espresso, poco prima di averlo letto. Poco prima di incappare in questo scritto facevo infatti la seguente riflessione, che si ricollega sia allo scritto qui presente, che analizza la cortina di sfondo comune che aleggia in ogni manifestazione del Potere, sia alle precedenti analisi riguardanti il Cavaliere, che stanno a rilevare le impronte di senso che su tale cortina si sono stagliate, la riflessione era la seguente:
    Quello che emerge dai fatti degli ultimi giorni, ed è senz'altro il dato più inquietante a mio avviso, è questo: Se prima, in un tempo non lontano vi era una divisione di intenti fra il Potere e i suoi sottoposti, sia stata essa rifiuto, ribellione, adesione, speranza, indifferenza, servilismo, ruffianeria etc, oggi questa divisione si sta mutando secondo le più fosche previsioni Pasoliniane (il nuovo potere modifica e mostrifica nello spirito e nel corpo l'essere umano). E questo è riscontrabile dal fatto che, se per i giornalisti la faccenda della Carola è ORO sul quale si avventano bavosi e bramosi di intrattenere il pubblico o il lettore per puri fini editoriali (e questo atteggiamento si è potuto sempre riscontrare nella stampa, da decenni, se non secoli), se quindi per loro è ORO, e la goduria che provano nel propinare l'immondo pasto sfocia nell'attacco orgasmico, con bava alla bocca, mani che si fregano per il ghiotto pezzo, se è vero questo è anche vero che da questa isteria collettiva emerge il dato che TUTTI godono, indistintamente, di tale brama, da Salvini al rasta coi piercing in faccia sulla nave, da Orfini a Belpietro, passando per i giornalisti di prima serata e arrivando al sito di controinformazione antieuroglobalista, la goduria intesa come reazione sfrenata a un impulso irresistibile è tangibile, financo il controinformatore in buona anzi ottima fede (ma è proprio questo il problema), che si accanisce a voler dare una chiave di lettura, risulta grottesco in tale marasma dove improvvisamente siamo tutti giornalisti e abbiamo tutti una linea editoriale, complice il "web". Il web ha fatto il danno: prendere una posizione oggi è facile, nel contesto che la cronaca ci offre nel nostro ridente paese, infatti solitamente chi la prende in prima linea è ad oggi, a differenza di ieri, il più ebete e insignificante (perchè per la posizione di ieri, che implicava delle responsabilità, rischiavi la buccia) e dall'altra parte però i vantaggi erano ugualmente rilevanti, vi sarà indifferenza? Non esiste più il concetto della vecchia indifferenza, la vecchia indifferenza era cattiva, oggi abbiamo la differenza buona, non è pervenuta nè la vecchia indifferenza nè la vecchia presa di posizione, che implicava, come qui si nota, passione, responsabilità. La goduria del posizionarsi come tifoseria avversa o favorevole è servita non come atto responsabile ma come impulso isterico, e sfocia poi nel chiaroscuro dove poi succede che anche il giornalista è tifoso, e anche il politico è tifoso, il politico poi è anche un pò giornalista, il tifoso da tastiera invece è anche un po editorialista, ha studiato, ti consiglia di studiare, forse fa politica? Chi può dirlo, non esageriamo...intanto ti offre una chiave di lettura, gratis, senza scontrino, ha un blog magari..nulla passa inosservato, neanche più da una paracula e complice indifferenza, siamo tutti partecipi, libertà è partecipazione ho letto da qualche parte, ma qualìil prezzo della partecipazione oggi? Ditemelo, vi dirò il suo valore. Non esiste nè il rifiuto nè la vera adesione perchè, con gli attuali mezzi a nostra disposizione, non vogliamo dunque, in fondo, tutti le stesse cose? Questa la tragedia.

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    1. Tutti vogliono le stesse cose: da qui segue tutto.

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  3. La faccenda della Sea Watch rasenta il sublime. Una capitana giovane e indomita munita di dreadlocks, rampolla germanica straziata nelle carni e nello spirito dal proprio crasso benessere, si immola per gli ultimi, gli sconfitti. Sfida le leggi di un paese sovrano (?) e reazionario speronando addirittura un mezzo dell’autorita’ preposta pur di mettere in salvo le anime disgraziate a lei affidate dal più Alto Fattore. Al confronto le commedie buoniste della Cortellesi son barzellette di quart’ordine. Dove finisce la realtà? Dove comincia la finzione? Per quel che ne so io, che vivo ben distante da Lampedusa, potrebbe trattarsi completamente di sceneggiata ma son sicuro che no, un poco di realtà deve esserci, almeno un pochetto. È un gran gioco. Nessun giocatore di nessun gioco si metterebbe in gioco se sapesse che si tratta di pura finzione. È incredibile...impensabile eppur realizzabile. Il potere ha ben superato tutta una serie di categorie concettuali, è riuscito a porvisi sopra. Ora può mescolarle a piacimento. Sa’ quel che fa? Forse nessuno, oggi come oggi, sta dinanzi al deserto come il potere. Crumbo

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  4. Sitka, bella riflessione.
    Finche' non ci stacchiamo da questi lavaggi del cervello, approvandoli o disapprovandoli che sia, non si ripartira' mai, si perdera' sempre, perche' il potere gioca in anticipo e noi stiamo solo facendo il suo gioco, siamo in-trattenuti nel suo giogo. Stessa cosa vale finche' si usano solo i suoi mezzi (come questo), il suo linguaggio, la sua visione della vita senza alternativa. Prima o poi bisogna fare il salto di qualita', nella propria vita almeno.

    I vecchi sentimenti stanno svanendo, lo percepiamo. Sara'anche colpa del flusso continuo facile facile di pensieri e immagini e stravaganze varie che consumano la vista e il buon senso, il ben sentire. Aumentano invece, come li chiami bene tu, gli impulsi isterici. Raptus di rabbia, buonismo, narcisismo, lesionismo, tutti mal direzionati e incontrollati...un magma incandescente che lancia zampilli e gas letali.

    Saluti,
    Ise

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  5. È corretto affermare che non esistono utopie ma piuttosto un'unica utopia?
    Mi è venuto in mente leggendo il libro di Najpaul "la maschera dell'Africa"; vi si descrive la vita in in harem nigeriano. Istituzione antica, negli harem alle donne vengono sottratti i figli, che sono costrette ad allattare a volto coperto per non creare affezione nel neonato; i bimbi sono affidati ad altre donne dell'harem, poiché le regole del luogo vedono nella famiglia "nucleare" un verminaio di ignobili egoismi.
    Anche l'ambiente è interessante: nani, eunuchi, storpi mutilati di ogni genere; l'emiro stesso è un freak obeso, effeminato e dedito a vizi sessuali e alimentari di ogni tipo, tendenzialmente sadico e infantile.
    Najpaul lo rileva alla periferia dell'universo islamico ma, come sappiamo da mille racconti, l'epicentro ottomano era tradizionalmente così.
    Pensavo che ogni qualvolta l'uomo progetta madelli societari (l'harem lo è) tende naturalmente verso alcuni punti comuni.
    Dimmi che ne pensi.

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    1. Di Naipaul mi fiderei come Vito Corleone si fidava di Hyman Roth: zero.
      Ammettiamo che sia vero: tale modo di vivere si andò creando poiché era il più razionale per quei popoli. L'etologia ci insegna questo: l'irrazionalità è apparente; al dentro vi è sempre una spietata logica per ogni comportamento bislacco.
      L'etica che vogliono imporre al mondo, però, non si è mai formata, è solo imposta con atto di brutalità per sete di dominio. Anche se, come concludo, forse tale sete di dominio è dettata da un cupio dissolvi generale cui il potere è estraneo.

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    2. Si, in realtà Najpaul descrive una visita che lui stesso fa, non credo inventi.
      Il discorso che fai è giusto.
      Però parlavo di utopie e di come vi si riscontrino dei punti comuni. L'harem non è l'islam ma una microsocieta' parallela.

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    3. Su questo devo rifletterci. Ho un vecchio libro da parte: Storia dell'utopia. Studierò.

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  6. Alceste una domanda ingenua ma che, ormai, sorge spontanea. Chi sarebbe il reggente della monarchia universale? Chi comanda davvero? Mario Draghi? I Rotschild? La NASA? I Grandi Antichi? Questo è veramente un mistero. C’è qualcuno che regge realmente i fili? Poter sapere con certezza che la risposta è Sì sarebbe addirittura consolante. Crumbo

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    1. Se ti dicessi che dietro tutto c'è la Massoneria, il Veglio Ebreo della Montagna o Flavio Insinna cambierebbe qualcosa? L'importante è vivere al contrario di quanto vogliono.

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    2. Intendevo proprio questo: la controinformazione in generale va appunto dicendo da anni che i veri potenti non sono più i governati (e fin qui tutto bene) bensì vari e tanti potentati, tutti più o meno segreti o secretati. Si va dalla massoneria alle lobby alle antiche dinastie ai banchieri ai rosa croce templari qabbalisti petrolieri etc etc... fino ad assurgere a un astratto Potere. Un tempo c'era l'Imperatore che certamente aveva tutt'intorno uno stuolo di personaggi altamente influenti e potenti, ma le genti riconoscevano Lui, l'Imperatore. Oggi, chi viene riconosciuto dalle genti? Per ciò ho scritto che sapere con certezza che qualcuno regge realmente i fili sarebbe addirittura consolante. Mi sembra che "oltre" ci sia qualcosa che non si riesce a cogliere, che sempre sfugge imponendosi. Siamo esseri fratturati pressoché tutti ormai. Un uomo integro non necessiterebbe neppure del rifiuto del presente. E'così distanteda questo mondo e così radicatonel mondo vecchio da, appunto, non doverlo neanche rifiutare il mondo nuovo. Certo non lo riconoscevano come proprio ma non dovevano dimostrare nulla a nessuno, neppure a loro stessi. Erano semplicemente uomini, di quelli di una volta. Per come la vedo io già il fatto di esser qui davanti a uno schermo luminoso a scrivere cose a gente che non conosco personalmente è sinonimo di frattura, di non integrità. Eppure son qui a farlo. Perché? Chi mi ci ha messo? Chiaro che scrivo questo partendo da me stesso ma pensando a quanta gente in questo momento sta davanti a un qualche schermo luminoso. E credo altresì che tu capisca il senso del mio discorso che non è rivolto a te Alceste in quanto blogger (o soltanto a te in quanto blogger) ma è un discorso generale. Crumbo

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    3. Ps ho fatto u po' di casino… Ho conosciuto alcune persone integre ormai morte da anni (alcune da neanche tanti) ed erano serene, specchiate, senza doppi fondi. Semplici e genuine, ignoranti di una ignoranza umile e sana ma mai umiliante e umiliata.

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    4. Caro Crumbo,

      hai colto un aspetto interessante. 
      La tua riflessione fa il paro con quel che vengo pensando da un po', da quando ho conosciuto e osservato uomini ancora (abbastanza) integri. Di un'ignoranza invidiabile: non vedono il mondo come un complotto continuo, non hanno idea di cosa sia la massoneria, il deep state, la trilateral e compagnia cantando. Eppure…sanno difendersi meglio di chiunque altro. Sanno fiutare il pericolo, la minaccia, compattarsi velocemente per divenire ostili ad oltranza, finche' quella che e' percepita come una minaccia non retrocede o si adegua. Come fanno gli anticorpi quando entra un corpo estraneo che minaccia l'equilibrio e l'integrita' esistenti e tanto sudati nel tempo. Tali uomini hanno fermo e chiaro l'intento superiore che li guida: mantenere l'equilibrio tradizionale tramandato nella loro comunita'. La troppa informazione e iper-stimolazione intellettiva secondo me ci ha procurato divisione anche sulle cose piu' banali e perdita degli istinti basilari. 

      La frattura di cui parli, quella del parlare a persone (e schermi/maschere) sconosciute la sento anche io.
      Sul web poi, c'e' da dire che oltre ad essere un'arma a senso unico (quindi non a nostro vantaggio), e' anche specchio della realta': tanti siti sono come gli spacciatori di piu' basso livello. Offrono 2 minuti di notorieta', 4 di odio, 3 di piacere, 10 di eccitazione...una dipendenza dietro l'altra. 

      Ise

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  7. Ekkehart Rackete,padre della "capitana"é un ex tenente colonnello dell'esercito krukko,consulente di varie aziende belliche nei più disparati settori.RACKETE in tedesco significa MISSILE!

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  8. Forse l'unico modo per non autodistruggersi sarebbe recuperare il manuale di istruzioni fornitoci dal Cristo circa 2000 anni fa. Alla fin fine applicato in minima parte...troppo rivoluzionario, troppo completo...ma si tratterebbe comunque di una resistenza individuale ormai, da ribelli che passano al bosco.


    "Incontro un sotto-uomo, tre ore che si sarebbero potute convertire in un supplizio, se non mi fossi ripetuto continuamente che non perdevo il mio tempo, che avevo pure sempre la ventura di contemplare un modello di quello che sarà l'umanità fra qualche generazione". (E. Cioran - Squartamento).

    Grazie ancora una volta per lo splendido scritto.

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    1. Meglio essere cristiani che essere niente. Il sistema cristiano, come spesso ripeto, ha una propria interna razionalità. Anche gli atei dovrebbero convenirne.

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  9. Gentile Alceste

    Sul quesito che poni alla fine dell’articolo.
    Il caos non esiste, esiste l’ignoranza, il tutto è ordine e se quest’ultimo non lo si intravede nelle sue cause e effetti la ragione sta appunto nella non conoscenza e nella sua varietà e infinità di aspetti.
    Se prendiamo come valido il presupposto che per ogni infinitesimo evento esiste una causa, pare ovvio che il futuro sia già qui, ora, predeterminato per chi sa vedere la concatenazione infinita di cause ed effetti; proprio per questo Dio, se esiste, è in grado di scrutare con esattezza il futuro essendo consapevole in ogni momento di ciò che accade nell’esistente, al di fuori del tempo umano: un flusso infinito di eventi legati tra loro, e beata l’ignoranza nostra se non ne vediamo i tracciati.
    Il libero arbitrio è presente nell’illusione di una scelta, pur “vera”.
    Idem per i cosiddetti manovratori.
    Autodistruzione? Ci sono segni, ma chi sa davvero interpretarli?

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    1. Secondo me l'autocoscienza è il principio dell'autodistruzione.
      L'arte e la religione sono state create per distrarre, sviare l'inevitabile. Ora però si corre a capofitto verso il Nulla. Chi vivrà vedrà.

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  10. La capitana è stata liberata. Stavamo in pensiero. In Cina sarebbe già diventata ripieno per i ravioli al vapore. Intanto l'Ampi ha espresso solidarietà al sindaco emiliano amante degli affidamenti (strano che il Pd non l'abbia proposto ministro della famiglia).
    So che Alceste ha dei trascorsi, ma lo dico lo stesso: se avessi una pistola con due colpi e davanti a me un classico piddino ed Adolf Hitler, il primo colpo lo sparerei al cuore del piddiota, poi avvicinandomi lo finirei con un colpo alla testa, infine offrirei ad Hitler un buon caffè.

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    1. Quella non sa pilotare manco una Panda.
      Sono trucchi, col beneplacito di Salvini, il mozzarellone finto destro.

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  11. Carola Rackete…un altro simbolo sulla strada della dissoluzione di ogni confine, di ogni sacro recinto. Prendo spunto dal commento di anonimo (delle 04,24), per dare una sommaria definizione di tale simbolo. Solo un piccolo scherzo.
    La parola missile in tedesco e’ Rakete, senza la “c”, tuttavia il cognome di Carola risuona sia con la parola missile che con la parola racket: un misto di impeto e sotterfugio. L’azione del Capitano Rackete e’ stata allo stesso tempo sfrontata e subdola: il suo motivo principale non e’ la passione umanitaria.
    Il nome Carola e’ ancora piu’ interessante: se si ricerca su internet, il primo risultato che appare e’ che in Tedesco significa “uomo libero”, free man, se invece si cerca su wikipedia il risultato e’: donna libera…. Be’ aggiungere una “a” al nome maschile Carol, da cui Carola deriva, non ne cambia la radice. Quello che risulta quindi e’: Carola=uomo libero di sesso femminile. Non c’e’ che dire, un gran bel nome per un Capitano di vascello che sfonda un blocco navale, con motivazioni occulte, speronando un vascello della Guardia di Finanza, impavidamente incurante delle conseguenze, al fine di portare a termine la sua duplice missione. Del resto, un uomo libero, a prescindere dal sesso (ma in questo caso il sesso, o meglio la sua soppressione, e’ sicuramente un plus), non riconosce alcun confine, alcun limite.
    Ora guardiamo al tipo di infrazione commessa dal nostro Capitano: il confine violato e’ quello tra mare e terra. La Guardia di Finanza, la vittima dell’attacco, e’ il corpo che svolge il ruolo principale nel controllo delle frontiere marittime. Il simbolo ci parla dell’abolizione del confine naturale piu’ antico e piu’ sacro, il mondo alieno e fluttuante degli oceani puo’ sconfinare sulla terra, di forza o di diritto. Gia’, perche’ la legge del mare, altrettanto fluttuante quanto il suo medium e teoricamente ancora separata da quella che regola le nazioni terrestri, puo’ riversarsi impunemente, nel nome di uno sfinito spirito umanitario, nei nostri tribunali e nei nostri regolamenti.
    Il diritto marittimo deriva dalla Admiraltly Law, che regola tutte le dispute internazionali sul mare. Il mare e’ essenzialmente il campo di gioco dei commerci internazionali e l’Admiralty Law e’ principalmente dedicata alla regolamentazione dei commerci. L’introduzione di tale sistema di regolamenti, non piu’ leggi, se non di nome, nella giurisprudenza che regola le relazioni tra le persone fisiche, equivale alla mercificazione dell’umanita’.
    Non mi dilungo sull’argomento, che richiede competenze che non ho, e vi rimando a un thread sul forum di Finanza-on-line, dove questo argomento, come molti altri, e’ brillantemente discusso: https://www.finanzaonline.com/forum/l-amaca/1502065-domine-dirige-nos-alla-scoperta-della-city-london-corporation.html?s=0e01143be1bb3cb7c0ce6654b7d7d162
    continua...

    Un caro saluto

    Il fu rabal

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    1. Carola significa inno alla gioia: inno dell'europa.
      Essa lo eleva in pieno salvinismo: a metaforizzare che pure Salvini è della partita.

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  12. ...Per quanto riguarda il modo in cui questo processo di “invasione” legislativa opera, propongo qui sotto alcune citazioni a proposito del concetto di Reflexive Law, introdotto nel 1982 da un giurista Tedesco, Gunther Teubner, riportate nel libro di Patrick M. Wood: “Technocracy Rising”:

    Rather than regulate a social problem as a whole, reflexive law aims to enlist other social institutions to treat the issue. Reflexive legal strategies look to influence the processes of intermediary institutions, such as government agencies and companies, rather than regulate social behavior directly.
    Reflexive law attemps to provide solutions to the gridlock of modern law. Reflexive solutions offload some of the weight of social regulation from the legal system to other social actors. This is accomplished by proceduralizazion. Rather than detailed pronouncements of accettable behavior, the law adopts procedures for regulate entities to follow. The procedures are adopted with a design in mind to encourage thinking and behavior in the right direction. (Chi decide qual’e’ la giusta direzione? La legge liquida, credo che ancora manchi nell’elenco delle pubblicazioni di Bauman )
    “Reflexive Enviromental Law”, in Nortwestern Law Review (1995)

    E anche:

    At the same time, sustainable development’s broad sweep strains our intellectual grasp of its meaning and outruns the capacity of our current legal and political systems (ancora troppo tradizionali, immagino) to channel society’s activities toward its achievement… There is no doubt that sustainable development needs new paradigms to transform it from visionary rethoric to a viable political goal.
    Gaines: “Reflexive Law as a Legal Paradigma for Sustainable Development”, Buffalo Environmental Law Journal (2002)

    Nota: Sviluppo Sostenibile uno dei nomi in codice per Il Mondo al Contrario di Alceste

    Un caro saluto

    Il fu rabal

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  13. Caro Alceste, questa è stata una settimana esaltante per la monarchia, tra le facce deformate ad esultare di Beppe Sala, Giorgetti e Zaia per l'assegnazione delle Olimpiadi invernali, il Gay pride di Milano, il calcio femminile e dulcis in fundo....i capitani delle "opposte" fazioni.
    Devo dire che la monarchia sceglie attori e tempistiche con consumata abilità.
    Il "modernismo" ormai ha infestato le nostre vite, il 5g, la sea watch, l'immigrazionismo, il gender, il black friday, il viaggio in polinesia all inclusive, il corso avanzato di inglese, le auto elettriche che si guidano da sole, lo yoga....sono tutti fenomeni legati da un filo rosso che li unisce e il grande sbaglio è stato non essersi accorti come tutto questo abbia modificato la nostra esistenza, il nostro modo di pensare e di reagire.
    Davanti alla macchinetta della "bevanda al gusto di caffè" si consumano scontri tra novelli guelfi e ghibellini, tra salviniani e caroliani, tra trumpiani e putiniani, per accomodarsi poco dopo davanti al pc ad acquistare online il pacchetto vacanza Normandia e visita ad eurodisney, pronti per la prossima sceneggiata

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    1. Hai ragione ... il succo della questione, pare il caso di dirlo, è la "bevanda al gusto di caffè" che tutti scambiano per caffè ...

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  14. per Alceste ...


    Possa Dio benedirti e proteggerti sempre
    possano tutti i tuoi desideri diventare realtà
    possa tu sempre fare qualcosa per gli altri
    e lasciare che gli altri facciano qualcosa per te
    possa tu costruire una scala verso le stelle
    e salirne ogni gradino
    possa tu restare per sempre giovane
    per sempre giovane per sempre giovane
    possa tu restare per sempre giovane

    Possa tu crescere per essere giusto
    possa tu crescere per essere sincero
    possa tu conoscere sempre la verità
    e vedere le luci che ti circondano
    possa tu essere sempre coraggioso
    stare eretto e forte
    e possa tu restare per sempre giovane
    per sempre giovane per sempre giovane
    possa tu restare per sempre giovane

    Possano le tue mani essere sempre occupate
    possa il tuo piede essere sempre svelto
    possa tu avere delle forti fondamenta
    quando i venti del cambiamento soffiano
    possa il tuo cuore essere sempre gioioso
    possa la tua canzone essere sempre cantata
    possa tu restare per sempre giovane
    per sempre giovane per sempre giovane
    possa tu restare per sempre giovane

    Bob Dylan, Forever young

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    1. Ti ringrazio per l'ottimo augurio ... sono troppo acciaccato per auguri così futuribili, ma fanno sempre piacere.

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  15. Caro Alceste, ma secondo Lei che rapporto ci potrà essere tra la scarcerazione della Rackete e il ritiro della procedura UE d'infrazione?

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    1. Entrambe le decisioni vanno nella stessa direzione.
      Più monarchia per tutti.
      L'Italia va dissanguata, ma tenuta in vita a qualsiasi costo. Perché? Perché è l'Italia. Rinunciare all'Italia equivale non a rinunciare a un pezzo di territorio bensì a tremila anni di storia. Gli anni di storia vanno disattivati e cooptati, vampirizzando con cautela.

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  16. Caro Alceste,

    un altro bello scritto. La Grande Opera avanza alchimicamente in mondo visione. Tutti partecipano: col proprio dolore, le lacrime, la rassegnazione, e persino le misere soddisfazioni e certi sorrisi contrisi. Siamo costretti a recitare una parte dentro una grande scenografia.

    Quel che mi piace e' che dici sempre la stessa cosa (il succo del discorso) in mille modi diversi e appassionanti ahah. Stavolta ad esempio mi e' piaciuto il parallelo con il Gotico. Un 'ambiente', il Gotico nordico, che non mi e' mai piaciuto.

    Sull'uomo 'malato' odierno che descrivi perfettamente ho qualche illusione in piu'. Non credo sia destinato all'estinzione. Sono cicli di dis-velamento e ri-velamento o ri-velazione anche su noi stessi forse.  

    L'evidenza dei fatti e' "anche" quella descritta. Prendiamone atto, si vive in tempi cosi', bisogna "convivere" con questa mostruosita' evidente/latente, esserne testimoni fino in fondo. La tetimonianza di individui comuni varra' poco per la massa futura, visto che la narrativa deviata di questi tempi e' stata gia' scritta. Ma siamo pur sempre testimoni oculari di prim'ordine per chi vorra' capire meglio.

    C'e' tuttavia un'altra evidenza dei fatti, a mio parere, di cui non si parla piu': siamo fatti anche di altro, di qualcosa che va oltre tutto questo, oltre il bene e il male che vediamo o sentiamo. Dovremmo concentrarci piu' sul "essere nel mondo ma non del mondo", perche' in pratica e' cio' che gia' siamo e facciamo, seppure lo dimentichiamo o non ci facciamo caso. L'uomo non si esaurisce tutto nell'esperienza di una vita. 

    La Bonta' di cui parli e' una falsa bonta', talmente falsa da far venire il voltastomaco anche ai piu' perfidi si. Per cui tale definizione e' deviata in partenza. La vera bonta' non e' mai cosi' sfacciata. Nessuno mai predicherebbe simile pseudo-bonta' (col carico di sofferenza che porta a chi la subisce), affatto accompagnata da vera giustizia. Giustizia tanto umana quanto divina, la giustizia che non conosce confini del genere/di genere, vera bilancia in perfetto equilibrio.

    Un caro saluto,
    Ise

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    1. La Bontà al contrario o Atnob ... ti stritola. Come nel caso dei bimbi plagiati a Reggio nell'Emilia: erano tanto buoni i sinistrati che credevano di essere ancora più buoni e intelligenti dei bimbetti che, invece, poveri tontolini, rivolevano i genitori perfidi e aguzzini.

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    2. Gentile Ise, condivido appieno, "l'uomo non si esaurisce nell' esperienza di una vita", a mio parere ci siamo immiseriti in vite che non trovano più spazi per il pensiero, il filosofare epicureo, la contemplazione del mistero della natura...tutto ciò che anticamente avveniva con le lenti della fede, che sapeva essere strumento di comprensione delle cose della vita.
      L'obiettivo perfettamente raggiunto è l'annientamento del "Dio, patria, famiglia", quindi nell'ordine, concilio vaticano II, divorzio, aborto, movimenti del '68, eliminazione della leva obbligatoria, reificazione dell'umano e sensi di colpa per ciò che siamo stati.
      La nuova religione della bontà universale, dei diritti, delle minoranze, degli ultimi, è il classico lupo travestito da agnello.
      Come dice bene, siamo testimoni di una stagione straordinaria, che capita ogni quattro o cinque secoli....a me personalmente consola poco e non toglie l'amarezza per lo scempio e la perdita di un patrimonio di conoscenza ed esperienza secolari.
      Un caro saluto

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    3. Alceste: un Monumento. Un grande scrittore brilla ancora di più quando lo si ama pur non condividendolo fino all'ultima parola.
      Ise: pietra miliare. Va oltre o ci richiama all'Ordine. Quello naturale e quello metafisico.
      Ma sono argomenti difficili: "Transumanar significar per verba non se porìa".
      O giù di lì… Ma poi ci ha scritto un cantica intera.
      Grazie ad entrambi.

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  17. Piccolo intermezzo...volevo solo dirti che alla fine del quarto paragrafo, quando dici "e la nave va" non so perchè ma ho trovato la cosa oltre che esilarante un concentrato di verità...nel senso che adesso ogni volta che leggo notizie o vedo servizi Polcor e simili mi parte in automatico il pensiero "e la nave va..." :-))

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    1. Oppure: e vai col tango. O, nel caso dell'arbitra Fernanda Colombo, superpolcoressa, e vai col tanga.

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  18. NEGRI VERI E RAZZI FARLOCCHI

    Sono stanco adesso.
    In questi ultimi mesi ho preparato e condotto quattro "campagne", vitali per il mio regno.
    Due le ho vinte. Due le ho perse.
    Una l'ho persa in terra di Francia perché i contendenti (francesi alleati a italo-francesi) hanno barato al gioco. Però (a loro insaputa) li ho colti in fallo. Proverò a fargli vedere i sorci verdi. Così, per puntiglio.
    L'altra "campagna" l'ho persa in terra d'Austria contro dei teutonici. Questi hanno si vinto, ma a caro prezzo, tra l'altro facendo leva sullo spirito germanico fraterno contro lo spirito italico ecc. ecc.: erano seriamente preoccupati dalla comparsa del "bruto" italico nel loro serraglio prediletto. Così butta in questa landa decrepita e da operetta che si chiama "Unione Europea". Piccolo dettaglio che quasi dimenticavo: non ho incontrato una sola “capitana” durante tutte le battaglie di queste quattro “campagne”. Strano mi son detto: c’è del marcio in Europa!
    Così butta nel mio piccolo regno. Dalla mia vittoria o sconfitta di maschio bistrattato dipendono stipendi, famiglie ecc.. Almeno mi ripeto. Stronzate! I miei uomini stanno con me se vinco e se a fine mese pago gli stipendi con il codazzo di oboli parassitari statali dovuti al moloch "democrazia". I miei uomini sono dei mercenari in fondo. Va bene così. Per me però vincere o perdere, piantare il mio seme, la mia fatica, la mia determinazione anche tradizione nel grembo dello straniero anche europeo: quello si che mi importa e che mi fa sentire vivo! Perché in Europa nessuno che ha un po' di cervello si sente europeo.
    A questo servono i negri di contrabbando di miss Rakete e compari: in Europa qualcuno è di troppo, è evidente.
    Teatralmente parlando, eliminare questo "surplus" è solo questione di sceneggiatura e scenografia. Nel reale (mi vien da ridere) è un po' più complicato, ma non troppo.
    Mi sa che vado a casa e mi metto a dormire. Magari rifletterò anche.
    Poi, se ne avrò voglia, andrò nella mia cella/garage ad affilare una lama giapponese antica: un lavoro che non ho ancora finito e che mi fa sudare le famose sette camicie che un po' anche puzzano, visto che devo fare la lavatrice. La donna di servizio questa settimana era in ferie. Per il resto, le altre donne che mettono piede nel mio appartamento ci rimangono per massimo tre ore, e non hanno proprio il tempo di fare lavatrici: ciò a loro d’altronde è da me espressamente proibito!
    Sono tutte "capitane" ste' donne: è evidentissimo, anche se nessuna di loro (onore al merito) è vegana! Nel mio porto queste capitane ci entrano solo e quando da me autorizzate: qui si fermano per il tempo necessario allo scambio dei su e giù tra prua e poppa, tra stiva e bompresso. E alla fine del sudor: su le vele e fuor dai coglion!
    Le mie cenerentole tutte capitane, puntualmente, a mezzanotte e sulle loro carrozze zucca, se ne vanno barcollanti, felici, piene d'amore e, qui sta il bello, di "bontà". Non vedo perché tutto sto casino per una cozza-capitana teutonica che di cognome, fallicamente, patriarcalmente e anche pornograficamente parlando, fa “Razzo”! Che razzo di capitano sarà mai questo? E' un trans? Oppure si stanno allevando una nuova razza-razzo di “capitane” col nome cazzeggiante? Che insulto la parola “capitana”: quando mai la storia ha visto un capitano con la fica? Dubbi amletici tra le nebbie negre del canale vaginale di Sicilia.
    La lama che sto affilando/restaurando parrebbe di scuola soden-bizen. Ne ha tutti i crismi, ma si sa come va nel mondo delle lame antiche giapponesi: ciò che pare potrebbe non essere e ciò che è potrebbe non apparire. E’ una bella lama: chissà quanti ne ha accoppato in seicento e più anni di onoratissimo servizio!
    Domani, forse, andrò al mare.
    L'umanità è impazzita, definitivamente.
    Una volta il potere faceva leva sull'odio maschio.
    Ora fa leva sulla "bontà" femmina. Curioso cambio di strategia.

    Anonimo R

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    1. Quando il potere era differenziato, ora, invece, è unico ...

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  19. Spade del genere valgono una fortuna, immagino che la sua tecnica di restauro sia in parte segreta.

    Per @Alceste: le persone razionali non si figurano l'uomo che sta dietro questi scritti perché lei non esiste, io che razionale non sono, la immagino come Jeremy Irons nel film "Lolita".
    Magari è più bello e più affascinante o magari e alto un metro e 40 e somiglia a Magalli, chissà...

    Pino

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    1. Pensa a un Magalli più alto, che non si tinge e fa trecento piegamenti al giorno ...

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    2. Per Pino: le spade sono come le donne. Sono loro a scegliere te. Il "pezzo" in questione e' un wakisashi hirazukuri, sottile, mitsumune, oh suriage, mumei. Hamon chogi midare in nioi/nie, con andamento saka. Midare utsuri nel lato omote e, curiosamente, bo utsuri nel lato ura, dove l'hamon e' piu' midare che chogi, pur mantenendo l'andamento saka. Hada itame mista a masame fluente. Pezzo interessante, si. Per certi aspetti e' databile nel tardo Nambokucho. Per altri nel primo Muromachi. Un rebus. Ha caratteristiche proprie della scuola Bizen (Katayama?) E per altre della scuola Soshu. Salomonicamente, per ora lo attribuisco alla scuola Sodenbizen (ramo Bizen con influenze Soshu nel tardo Nambokucho) anche se istintivamente ed iniziamente pensai al primo Mino. Adoro questo tipo di lame: richiedono tempo, spesso anni, per permetterti di entrare nella loro essenza. Ammesso che ti venga data la chiave di lettura. Dovrei trasferirmi dai Giap e perfezionarmi. I Giap sono tipi gentili ma riservati. Era in condizioni pessime, assieme ad altre lame apparentemente migliori. Fui scelto, tutto qua.
      Anonimo R

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    3. Ecco, toglimi una curiosità sulla questione delle wakizashi no katana.
      Si dice che la lama secondaria più corta del tachi, poi uchigatana, fosse da sempre considerata un coltello, il tantō, e poi soppiantata solo in epoca Sengoku dal wakizashi di cui tu parli. Però il Sengoku è un periodo di oltre 150 anni più tardo del Muromachi che sta tutto all'interno del XIV secolo... come può essere una wakizashi e non un tantō? Anche questo mi sembra un rebus oltre alla fattura che citi con dovizia di particolari metallurgici. Grazie e cari saluti. Il Poliscriba

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    4. Nell'ambito delle lame giapponesi, dati alcuni stilemi peculiari a certe epoche (es le nodachi in epoca nambokucho, ovvero spade che spesso superavano il metro di lunghezza di lama per arrivare anche a un metro e trenta e oltre, similmente agli "spadoni" europei medioevali, poi quasi tutte accorciate in epoca muromachi/sengoku a lunghezza di katana, mediamente 70 cm), questi vengono ripetuti e reinterpretati. L'elegante e snello tachi (spada lunga portata a cavallo con filo rivolto verso il bassi) di epoca heian e kamakura normalmente si accompagnava ad un corto pugnale (tanto, 20-28 cm di lama) nell'arsenale del Samurai. Vi sono esempi pero' di foderi per tachi privi di guardia (tsuba) il che fa pensare ad una spada secondaria di riserva talvolta portata, il che fa pensare anche a tachi corti portati in battaglia, antesignani dei wakisashi. Tra la fine del kamakura e primi nambokucho (1350), sembra come reazione ai due tentativi di invasione del Giappone da parte del Kublai Kan, con gli smacchi subiti dai samurai in scontri individualuli con guerrieri mongoli, smacchi soprattutto dovuti alla superiorita' di taglienza delle larghe e lunghe lame mongole contro i leggeri tachi, gli stessi ed i tanto cominciano a "crescere" di dimensioni. Nel Nambokucho i tanto di scuola Soshu (ma di tutte le scuole) diventano "otanto" (grandi tanto, lunghi piu' di 30 cm) oppure kowakisashi (piccoli wakisashi) e normalmente vanno dai 30 ai 40 cm di lama, ma vi sono esempi anche piu' lunghi, come esiste un wakisashi importante di scuola Yamashiro di epoca kamakura datato verso la seconda meta' 1200 circa. Di solito gli otanto o kiwakisashi del periodo nambokucho sono in hirazukuri (come un normale coltello da cucina tanto per intendersi) mentre in epoca muromachi diventano tipo shinogizukuri (tipo katane corte) anche se troviamo tutte le fatture, hirazukuri compresa. Nell'epoca di transizione tra Muromachi e Nambokucho, immediatamente peima del Sengoku, abbiamo il periodo Oei dove le dimebsioni delle lame si riducono e gli stilemi delle tachi si rifanno a quelli kamakura: in questo periodo si codifica la katana propriamente conosciuta ed il wakisashi. In realta', dato un armamentario tipico, ogni guerriero in ogni epoca si personalizzava l'arma. Ovvio. Quindi attribuire una lama mumei e particolare talvolta diviene un rebus. Forma, tipo di acciaio, tipo di hada (damasco), tipo di tempra, utsuri ecc. diventano indizi. Poi vi e' il "feeling": qualcosa di personale ed indescrivibile. Quando e' finito il restauro (tra poco) mando le foto ad Alceste che se vuoi te le gira. Il mondo delle lame giapponesi e' incredibile. Certo: io non sono un esperto accreditato. Sono piuttosto un "fuori casta". Un battitore libero e indipendente, si durebbe, anche se per maestri ho avuto i migliori sulla piazza: appunto il mio maestro ed il mio istinto.
      Talvolta ho l'onore di prendermi cura di qualcuna di queste armi/simboli straordinarie.
      Un caro saluto e grazie per la domanda.
      Anonimo R

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  20. Caro Poliscriba, a distanza di pochi minuti ritorno sull'argomento wakisashi, perche' mi sono reso conto che la tua domanda sottende una seconda domanda. Con la mia precedente ho risposto alla prima tua domanda (apparente). Adesso rispondo alla tua domanda occulta.
    In tutte le epoche e civilta', al popolo viene data una cultura (informazione) essoterica. Ma, sempre, la vera cultura (sapere, conoscenza) e' di tipo esoterico, ovvero di e per pochi eletti. I giapponesi non fanno differenza, anzi: in tutti i testi tradotti in materia, sia di spade che di arti marziali, si trova la parte essoterica. Le vere informazioni, come sempre, sono occultate: perche' poi dovrebbero dircele? Anzi, un po' di confusione tiene lontano il cialtrone, oppure al medesimo gli vengono rifilate sole colossali.
    Quindi, per rispondere meglio alla tua domanda iniziale, dopo aver molto studiato e lavorato sulla materia, la materia mi ha suggerito che forse non era proprio come e' scritto nel "manuale della spada giapponese".
    Questo e' vero per qualiasi ambito: per es. per l"enciclopedia treccani", per le foto ed i video della Nasa ecc. ecc...
    Arigato.
    Anonimo R

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    Risposte
    1. Grazie Anonimo di nome R. Sì, immaginavo la questione esso/esoterica hai fatto bene a puntualizzarla. Al contrario, sei un esperto e intravvedo in te una passione (anche un po' la mia) per il materiale, il ferro, i suoi minerali, quindi gli elementi tutti (aria, fuoco, acqua che si avvicendano e fondono in quella meraviglia che è il forno anagama, una versione in terra del sidereo laboratorio che tutte le stelle conduce prima o poi alla creazione di Fe56) Infatti la stessa dicotomia o complementarità eso/essoterica si ritrova nel buddhismo (proprio in questi giorni sto ri-studiando lo shobogenzo di Dogen che ricorda l'arte della spada e della forgiatura che i monaci le diedero al monte Tendai). Mi faresti cosa gradita per quanto riguarda le foto dei tuoi lavori. Fatti dare la mia mail da Alceste e privatamente potremmo anche discorrere più esotericamente di questo e altri argomenti. Cari saluti. Il Poliscriba.

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  21. "I Giap sono tipi gentili ma riservati."

    Personalmente prego ogni giorno che tale riservatezza, parte della bellezza UNICA di questo paese, sia mantenuta e trasmessa. Che ai cialtroni occidentali siano dati in pasto tutti gli essoterismi con cui illudersi e consolarsi. Esoterismo e' trasmissione da cuore a cuore, come dicono tante dottrine mistiche. Quindi non trasmissibile a parole. 

    Non c'e' cosa che piu' apprezzo di questo popolo della riservatezza. Quanto sanno essere invadenti gli italiani? E i cinesi?

    Mai visto un popolo piu' rispettoso dei confini vitali della persona (e anche dei loro confini, vedeste cone sperorano le navi che entrano nelle acque territoriali senza autorizzazione ahaha, che lezione di dignita' che saprebbero dare!). In una metro non siedono quasi mai vicino a uno straniero, un po' per la "puzza" che emana, un po' per la sua scarsa percezione della distanza fisica minima necessaria...il contatto fisico non e' gradito. Che razzisti! Tutto il contrario del cinese che non ti lascia neanche quei 2 mm di spazio fisico per respirare un po' di CO2 o PM2.5, piuttosto devi sorbirti l'alito putrefatto da aglio antibatterico, vero e unico strumento di sopravvivenza in quella terra devastata, anche in ambienti aperti dove potrebbe benissimo relazionarsi con te ad almeno 10 cm di distanza. Un esempio piu' illuminante: in Giappone quando si telefona a qualcuno non si fanno piu' d tre squilli, oltre i quali vuol dire che la persona e' impegnata e quindi non va disturbata. Gli italiani? Una mia amica lascia 4-5 chiamate di fila quando non rispondo. I cinesi? Ti chiamano anche nel mezzo della notte neanche fossi loro cuggino se gli serve qualcosa. Non c'e' confronto.

    Sono gentili perche' amano mantenere una certa armonia ma fanno benissimo ad essere riservati. Non hanno affato bisogno di essere aperti e ridanciani ed accoglioni come vuole un certo global sentire. 

    Cio' non toglie che se la vostra passione e' genuina, cari Anonimo R e Poliscriba, vi fa onore. Spero che trattiate le lame giapponesi meglio di come trattate le donne…haha e ora non vi scatenate!  

    Oggi e' la festivita' Tanabata. Sono andata a godermi il mare al tramonto. Ho finalmente nuotato senza tutta quell'attrezzatura di poliesterolo su tutta la pelle. Volevo un contatto diretto con l'acqua, sentire le correnti fredde e calde, al diavolo il pericolo di tutti quei pesci e piante dal veleno mortale e meduse di stagione. Difatti non ne ho incontrato neanche uno di pericolo mortale e mi sono come al solito riconciliata col creato, sentendo le vibrazioni di questo mare cosi' vivo ed esuberante, mica come il mio Adriatico dove da piccola ricordo potevo ancora trovare dei cavallucci marini mentre ora il fondale e' come la steppa mongola al confine col Gobi. Occhio che siamo in estate e il vento soffia da sud. La marea di plastica e' dunque rispedita al mittente Dang Dong Ding. C'e' anche Nemo che bivacca in queste acque, e tutti quei coralli che a fine maggio a luna piena rilasciano il loro sperma che permea tutta l'aria del territorio. Odore di uova marce dappertutto. Benvenuto! Sopravvivere a tale quantita' di plastica e' un miracolo, grazie per la vostra tenacia cari coralli! E sott'acqua canticchiavo questo motivo:
    https://youtu.be/8foQlu_yW70

    Per par condicio (esiste ancora?), c'e'anche una pop-song maschile (sono solo canzonette): oggi, Tanabata festival, facciamoli incontrare gli amanti.

    https://youtu.be/-zQWavER7to

    Indovinello: qual e' il minimo comune deniminatore tra i due video?

    Saluti,
    Ise

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  22. Cara Ise, quando mai una donna capira' un uomo ed il Giappone?
    Le spade, soprattutto quelle giapponesi, furono (e ancora lo sono sono) forgiate da uomini per essere distrutte in battaglia da altri uomini. Adesso magari sono silenti, ma questo e' naturale nel loro essere negli anni, nei secoli. Periodi di pace si alternano a periodi di guerra. Si nasce, si soffre, si gode, si muore. Chi mai puo' dire che le spade siano armi superate, reliquie del passato? Il trattarle bene (le spade come le donne), prelude solo ad usarle selvaggiamente quando sara' il momento. Perche' dovrei fare di altare un oggetto anche se immenso (la spada giapponese), quando dentro di me ho ucciso Dio, o almeno sospetto?
    Oggi sono andato al mare, il mio mare adriatico della laguna: Eraclea. Ha iniziato a piovere verso le tre di pomeriggio e tutti sono fuggiti. Tranne io e la mia dama. Era fantastico stare in acqua sotto la pioggia battente. Ad un certo punto quella katana di dama di nome K. mi si e' strusciata addosso come un polpo di Hokusai: abbiamo fatto l'amore ferocemente, in acqua e sotto la pioggia sferzante, come due samurai in una scena di sangue in un vecchio film di Kurosawa.
    Forse che c'e' ormai piu' Giappone qui dalle mie parti che li dalle tue parti.
    Suvvia: il Giappone e' uno stato dell'anima, e i Giap, se continua cosi', sono piu' fottuti di noi italiani.
    Arigato.
    Anonimo R

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  23. Caro Anonimo R,

    sara' come dici tu. Non potrei parlare di spade, di Giappone per quel che vedo, senza la pretesa di conoscerlo meglio di altri. Confermavo la tua nota sulla riservatezza. 

    Ieri era una giornata speciale. La prima canzone e' un inno al vento del tramonto, la seconda alla deita' del mare. Ho pregato che i due si accoppiassero e proteggessero questa terra. Sta per iniziare la stagione dei Grandi Venti, i Tai Feng, Taifu, Typhoons Kamikaze. Che almeno protegganno dall'invasione della plastica, dei barbari e dei civilizzati.

    Poi ho pregato che viaggassero verso il Mediterraneo e proteggessero anche l'Italia dall'invasione, dato che dagli uomini ormai non c'e' da aspettarsi nulla. C'e' una flotta che punta i suoi razzi verso l'Italia, ma alla Marina militare sta bene cosi', alla guardia costiera, al ministro delle interiora, alla magistratura sta pure bene cosi'. Non manca nessuno, quindi all'Italia tutta va bene cosi'. Quest'estate arriveranno la 4, la 5...fino alla 33 haha?

    Con chi vai al mare e cosa ci fai fa parte della riservatezza di ognuno, ma contento tu e contenta la tua dama, come si dice, contenti tutti, sembra non mancare nessuno neanche in questo caso. 

    Kochira mo arigatou gozaimasu!
    Ise

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    1. "La prima canzone e' un inno al vento del tramonto, la seconda alla deita' del mare. Ho pregato che i due si accoppiassero e proteggessero questa terra"

      Mi ricorda il Kalevala.
      Ma anche il vento divino... kamikaze...

      Giuseppe, se mi dovessi leggere... il mio consiglio è molto semplice.
      Procurati, nei modi che preferisci, qualche spicciolo in moneta d'occupazione (euro).
      Portali in una libreria (magari Feltrinelli, per vedere l'effetto che fa) e digli di procurarti "Militia", di Leon Degrelle.
      Lo stampa Giorgio "Franco" Freda, ma questo spero non ti urti.

      Poi leggilo, alla maniera antica.
      Con lentezza, ogni parola dietro all'altra.
      Infine mettilo in pratica, come meglio ti verrà.

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    2. "Mi ricorda il Kalevala."

      Chissa' che non siano imparentati.
      Kalevala suona quasi, lontanamente, come una parola giapponese. Un tempo dicevano che entrambe le lingue, agglutinanti, il finnico e il giapponese come tante altre, appartenevano alla famiglia uralo-altaica. Ma ora gli "esperti" sembrano distinguere ulteriormente, separare e allontanare...

      Naturalmente non conoscevo il kalevala, mi ha incuriosito molto.

      Un caro saluto,
      Ise

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  24. "...Chissa' quante forme di vita marina avra' nutrito il mio sperma. Questione metastorica, probabilmente razziale e con tratti di eugenetica..."
    Brano tratto da: "Il trattato dell'uomo-pesce", riflessione sulla evidente involuzione alieutica dell'uomo, o di quel che ne rimane, branchie comprese.
    Con affetto.
    Antoine Deborde

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    1. E' probabile che tu abbia generato dei piccoli kappa marini anziche' di fiume. Resta da vedere se sopravviveranno nell'Adriatico.
      https://exemplore.com/cryptids/kappa

      Ise

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    2. La faccenda non mi tocca: di chi sono poi i frutti?
      Antoine Deborde

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  25. Italiani, Giapponesi, amanti dei ruderi e delle spade...ma la vostra felicità in che consiste? tra qualche anno morirò; che bisogna fare di veramente bello in questi ultimi anni di vita?

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    1. Viaggiare di sicuro. Esaurite le responsabilità, liquidati gli asset, me ne andrò in Provenza. Poi sulle orme di Guido e Dante.

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    2. Si lega a quanto detto, tra spade, esoterismo, Dante, Giappone, vita subacquea, ruderi, senso del vivere ecc., il breve testo di Guenon: "L'esoterismo di Dante".
      E' un bene che la Conoscenza sia di pochi e per pochi. Che se ne fa la massa della conoscenza?
      La vita e' una solitaria ricerca, tra materia ed antimateria, del tutto che nasconde l'uno dentro un paradosso che a volte si chiama vita.
      Uguccione Smith detto "il Fabbro", inventore del pentacolo cosmico a moto apparente, esperto di nuvole e studioso di stelle cadenti

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  26. Combattere la guerra senza senso armato di tutto punto, oppure provare ancora una volta ad amare: cosa vuoi di piu'?
    Uguccione Gambadiferro

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  27. Alceste, viaggiare non è per me concepibile. In gioventù, mi avventurai in diversi luoghi,in Canada una volta e persino a Mosca un attimo prima che l'Unione Sovietica diventasse Russia, e i magazzini GUM scomparissero con il loro antichi pallottolieri. Ma poi mi sono fermato perchè non riuscivo più a trovare un motivo per il quale avessi dovuto pretendere di dovermi allontanare dal posto dove sono nato; per quale motivo e chi sarei io per girare questa terra, visitare altre città, fermarmi davanti alla Gioconda? un povero scemo di turista, uno dei tanti altri cretini che vanno in giro per il mondo senza avere la più pallida idea di quel che fanno e di quel che guardano...
    Per quanto riguarda, invece, l'amore, sono anni che non ho più avuto relazioni e non credo proprio che a quest'età possa accadere qualche miracolo...
    Quindi...ammazzatemi pure senza problemi.

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    1. C'è sempre un motivo per rimanere in vita. Ed è questo: non ti ricapiterà più di essere in vita.

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    2. Giuseppe lei puo' riscoprire il Cristianesimo: cattolicesimo tradizionalista oppure ortodossia, vanno bene tutte e due. Eviti pero' come la peste quello farlocco e finocchio modernista: pro migrantes, anti italiano, pedofriendly, comunista, antivecchi e antibambini, che va di moda oggi tra i sodomiti profeti della "bonta'", elargita col culo altrui (il nostro) quando e' ora di pagare i conti e col culo loro quando e' l'ora di prender(lo)e!
      Uguccione Mangiafoco detto "Il Barracuda", Capo Furiere dell'Inferno che, secondo Bergoglio "e' vuoto", come lo spazio made in Nasa... Interessanti analogie, curiose amenita', sicuramente coincidenze. Ma se lo dicono Bergoglio e la Nasa...

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  28. Si può anche andare a Settefolli... https://www.youtube.com/watch?v=uByd-kVVSOw

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    1. Deborede Antoine approva all'unanimità!

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  29. Sono capitato da queste parti perche' cercavo vecchi post di Uguccione Smith detto "il Fabbro", inventore del pentacolo cosmico a moto apparente, esperto di nuvole e studioso di stelle cadenti - e dei suoi parenti.
    Questo commento e' solo perche' trovavo irritante il numero 66 riferito ai commenti sotto alla puttana che si aggira per l'Europa.

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Siate gentili ...