Roma, 12 marzo 2019
Essi ci guardano dalle torri. Agli ultimi piani delle torri del mondo i Prescelti si devon fare, tra una festa e l’altra, parecchi risolini. Osservare, da quelle altezze, che rendono con chiarezza cristallina l’ampiezza del panorama, il disfacimento di un’intera civiltà, dell’unica civiltà motore, il crollo dell’Occidente, in un ridicolo rovinio pulviscolare ove si aggirano pagliacci da film horror e pupazzi rigonfi di stoffe sdrucite, dev’essere uno spettacolo impagabile. La storia degli ultimi tremila anni, le delicate architetture erette per resistere alla Notte, si trovano, d’improvviso, senza più fondamenta; la catastrofe si propaga per via esponenziale, dalla suburra al centro dei commerci, dai templi ai lupanari. Mai vista una cosa del genere; mai fu preannunciata. Uomini e donne spaesati, torpidi, disorientati, impolverati dalla farina disastrosa da ciò che credevano eterno, i volti grigi rigati da sangue e lacrime, chiedono aiuto, si suicidano, impazziscono, vanno dietro al primo imbecille che afferma di avere una via d’uscita. Per chi ha vivida in mente ciò che fu la nostra civiltà, squadernantesi nell’immediatezza davanti allo sguardo dell’anima, nei suoi modi multicolori e nelle epifanie brucianti, corrusca di carneficine e celesti asperità, tutto questo non può che gettarlo nella disperazione più totale. E quale sollievo trovare in tali giorni colmi d’angoscia?
Ariani. La trattatistica di destra si è lungamente interrogata sugli ariani, sugli indoeuropei, sulla civiltà bianca. Le risultanze sono state, a volte, interessanti, altre deliranti; spesso confuse in un misticismo d’accatto. Veda, Vedanta, Iperborei, le mistiche tre Roma. Ma l’elemento comune al genio dell’Occidente fu sempre uno e lo si ritrova, inevitabile e purissimo, nel popolo più fatale: i Greci.
Tutto ciò che si mosse prima di loro, religione, morale, legge, arte, venne risucchiato dall’orizzonte degli eventi entro quel ristretto nucleo di uomini e lì ebbe compiutezza. In Anassimandro, che ci lasciò poche righe, si riassume il prima e si preannuncia il dopo: “Principio delle cose è l’infinito … ove le cose hanno Nascimento e Morte secondo Necessità. Pagano, infatti, l’un l’altra la pena e l’espiazione dell’ingiustizia, secondo l’Ordine del Tempo”. Il Sileno riassume tale Filosofia Prima in un motto beffardo: “Meglio per te, Uomo, non essere mai nato!”.
E però l’occidentale volle vivere. Il Sapiente vive nonostante questo. Sapere la morte e vivere: questo è davvero occidentale. Questa la linea di confine, il limite che definisce. Conoscere il Nulla e inoltrarsi nella vita, costruire i mezzi per vivere ancora: i simboli eterni: Dio Bellezza Valore Forza Orgoglio sono stati concepiti come opposizione all’Eterna Notte. Qui occorre sottilizzare: sapere di dover morire è conoscenza comune e volgare; vivere, invece, con la certezza della morte, della morte di tutto e, malgrado tale ferro rovente nel cuore, che mai lascia requie, contrastare il Nulla: in ciò risiede la perfetta e plastica descrizione dell’aristocrazia intellettuale dell’Occidente.
Pagliacci inglesi. Leggo che Meghan Markle, ex attricetta e ora Duchessa del Sussex, subornato convenientemente il proprio consorte minus habens, sta preparando per *l* nascitur* una nursery gender-free. La catastrofe dell’aristocrazia inglese è nell’aria da tempo. Avremo un potenziale pretendente al trono in baffetti e gonnellina di organza rosa? O una maschietta in tuta blu? E perché no. Diana Spencer fu uccisa dai servizi segreti poiché aspettava un baby anglo-musulmano! Ma mi faccia il piacere! E ora? Nessun incidente per la duchessina di Los Angeles? I complottari non capiscono nulla. Come sarà quest* bimb*? Maschia, femmino, altr*? Pervinca, verde, giallino? Né rosa né blu nella cameretta, anzitutto, poiché colori genderizzanti. Ovviamente le tinte saranno completamente naturali poiché la duchessa è pure fervente ambientalista. I doni li possiede tutti: negra, donna, ambientalista, antigenderizzante; chissà, magari vanta trascorsi da lesbica e ha pure qualche quarto di sangue proibito. Non lo escluderei. I tocchi e i ritocchi al personaggio sono un marchio di fabbrica del potere. Il potere dapprima imbonisce i gonzi con un personaggio a pois, quindi lo trasforma progressivamente, sotto gli occhi di tutti, sino a pervertirlo nell’esatto contrario, magari a strisce: il gonzo ora applaude le strisce col medesimo fervore con cui acclamava i pallini: non si è accorto di nulla. Trucchi vecchi e arrugginiti, ma con i belinoni funzionano sempre.
Le femine. Tali esperimenti nichilfuturisti non sono nuovi. Nel ducentesco Novellino se ne ritrova uno eguale. Un re segrega in una caverna il nascituro, lo alleva dieci anni e poi gli mostra tante cose belle, fra cui “le femine”.
Novella XIV. Come uno re fece nudrire un suo figliuolo dieci anni in luogo tenebroso; poi li mostrò tutte le cose, e più li piacquer le femine.
A un re nacque uno figliuolo; i savi strologi providero ch’egli stesse anni dieci, che non vedesse il sole. Allora il fece nutricare e guardare in tenebrose spelonche. Dopo il tempo detto, lo fece trarre fuori , e innanzi a lui fece mettere molte belle gioie, e di molte belle donzelle, tutte cose nominando per nome, e dettoli le donzelle essere demoni; e poi li domandaro quale d’esse gli fosse più graziosa.
Rispose: ‘I demoni’.
Allora lo re di ciò si meravigliò molto, dicendo: ‘Che cosa è tirannia e bellore di donna!’
L’eterossessualità come istinto congenito del maschio: dei veri barbari medioevali.
Rispose: ‘I demoni’.
Allora lo re di ciò si meravigliò molto, dicendo: ‘Che cosa è tirannia e bellore di donna!’
L’eterossessualità come istinto congenito del maschio: dei veri barbari medioevali.
Il Re Giovane. Il Novellino ha sempre la forza di mettermi di buonumore. In esso si ritrova tutto, dalla classicità al Cristianesimo ai personaggi più nobili del tempo. Il legante è la generosità dell’animo, la grandezza del cuore, la purezza dei sentimenti, la lealtà, l’onore, la magnanimità, il valore. Le costruzioni che vennero erette dall’aristocrazia dell’anima occidentale qui risplendono di luce viva, irrefutabile. Il cerchio dei grandi uomini, degli “antiqui huomini”, forma un disegno apotropaico contro la dissoluzione. Al di là del chiacchiericcio da sincretismo new age, possiamo toccare plasticamente l’essenza di ciò che fummo e di ciò che occorre che si viva, oggi, per non morire della morte più atroce.
Uno dei personaggi chiari, adamantini, del Novellino è un re inglese, il Re Giovane d’Inghilterra, salito al trono a quindici anni: l’anonimo compilatore ne loda “la grandissima cortesia e liberalità”, la probità, il gesto contenuto e grazioso dell’altruismo.
Che tale cosa sia vera o meno, ch’egli sia vissuto o no, questo è secondario, inessenziale.
Muslimgay. Leggo dal sito Neovitruvian (una sorta di sbalorditiva galleria degli orrori PolCor; che siano veri o meno poco conta: sono senz’altro verosimili) che un tale Bilan Hassan, diciannovenne marocchino, musulmano, già migrante e ora francese a tutti gli effetti, inevitabilmente gay, parteciperà a un contest musicale europeo et cetera et cetera et cetera. Il tizio, trucco pesante e parrucca, incerto nel genere sin dalle sopracciglia, è, altrettanto inevitabilmente, una star del web e dei social. Altrettanto inevitabilmente fa discutere. Egli, infatti, nel passato, pare si sia macchiato di atteggiamenti ambiguamente antisemiti o che, addirittura, fosse moralmente colluso con gli attentatori in terra di Francia! Nientemeno! Ma ci rendiamo conto!
Son le consuete balle o ballon d’essai. Qui, attraverso dicerie o sciocchezze inventate di sana pianta, si gioca su due tavoli: da una parte si propaganda uno stile di vita edonista e sessualmente indecifrabile, dall’altra si rende accettabile al mondo musulmano, grazie all’ambiguità politica di cui sopra, ciò che prima non sarebbe mai stato accettabile. Anche quella cultura, infatti, deve sparire, lentamente, nella pozza di sterco liquido del nulla. Mezzi e mezzucci, ma, alla lunga, efficaci.
I veri musulmani sono coloro che parteggiano per Hassan, non come quelle bestie che uccidono fumettisti e cantanti rock!
Hassan sarà pure frou frou, ma è dalla nostra, ribattono dalla parte opposta.
Due piccioni con una fava! Oriana Fallaci e i fallaciani hanno mai capito qualcosa sul potere? Macché.
Rocky Horror Picture Show. Trasformare l’ultima civiltà nello spettacolo del Rocky Horror è stata dura: siamo alle battute conclusive. Frank-N-Furter, l’alieno tra(ns)vestito (a sweet transvestite) del transessuale pianeta Transylvania, dirige il teatrino delle marionette in reggicalze. Dont’dream it, be it.
Gli ultimi Inglesi. William Shakespeare fu uno degli ultimi rappresentanti dell’Anglosassone europeo. Da allora si ebbero inglesi bottegai e colonizzatori, pirati e banchieri, ma sempre meno europei e occidentali. L’europeo, l’ariano con l’unico stigma possibile, colui che trae forza dalla spaventosa visione della morte, divenne, a quelle latitudini, rarefatto, sino a rilevare esclusivamente in alcune eccezioni. Si può affermare che furono più inglesi certi americani o irlandesi che non l’inglese stesso, perso nei suoi affarucci quotidiani e oggi ridotto, nell’immaginario della tipizzazione, al registratore di cassa del suo passato da strozzino moderno.
Emily Brontë fu una di tali eccezioni. La vita di Emily, delle sorelle e del fratello Branwell, costretti nel romitorio desolato e glaciale di Haworth, è di incredibile e allucinata disperazione, se letta con gli occhi ridanciani dell’oggi.
La madre Maria Branwell morì di stenti a trentotto anni; le sorelle Maria ed Elizabeth a dieci; Anne, Emily e Patrick Branwell a trenta, Charlotte a nemmeno quaranta.
Emily Brontë non viveva per i contemporanei, né per il giudizio di nessuno. L’attualità gli era indifferente. Ella gravitava costantemente in altri mondi. Era un genio poiché possedeva la chiave del genio, misconosciuta da tutti. La conoscenza dell’amore e della morte in lei, che non conobbe il sesso, furono assolute. Per questo, nonostante una produzione che si limita a un romanzo, ad alcune poesie e a una manciata di disegni (un falchetto, l’amatissimo cane), è pre-sentita, per vie misteriose e oscure, quale un classico. Ecco una donna, scevra da ogni affettazione e moda, scostante, insondabile, di viva intelligenza; in grado di precipitare una nera misantropia in gesti di altruismo incomprensibili ai farisei - gesti paurosi nel loro metafisico, pieno, disinteresse.
Durante le interminabili passeggiate nella brughiera, piatta per le nevi o desolata sotto i deboli soli autunnali, ingentilita da eriche, robinie e ginestre estive, o risvegliata nella primavera, quando il ghiaccio si fa sempre più sottile, azzurrino, sino a lasciar intravedere sotto di sé le correnti ancor indecise dei ruscelli, ella si adagiava sul terreno e scrutava le forma delle nuvole, per ore; tornava da quelle peregrinazioni come trasfigurata; i poveri di spirito allora parlavano con innocente foga del suo sguardo trasognato (“Her countenance was lit up with a divine light. Had she been holding converse with Angels, it would not have shone brighter. It seemed to me holy, heavenly …”); ella vedeva, oltre, sino a cieli, e ammansiva cani e bestie! E poi il silenzio, l’energia mascherata da indolenza, l’amicizia conferita ai pochissimi, e la devozione, sino al sacrificio, riservata a quei felici pochi … e allo stesso tempo, inaspettato, roba da far cadere tazze da tè e piattini, il frizzo umoristico, la battuta salace … Signori, vi dono il ritratto di una vera europea; l’ariana ricercata da Evola e compagnia, eccola qui. La morte nelle ossa, febbrile e continua, l’avidità per la vita che viene distillata in parole e simboli. La noncuranza per la pratica ottusa, l’abnegazione per la famiglia, il sentimento fatale. Il resoconto della sua agonia, stilato da Charlotte, è degno di un essere superiore, in cui son condensati pudicamente stoicismo e sprezzo.
In lei la densità del pensiero e delle scelte atterriscono. E, infatti, una pagina di Cime tempestose equivale all’intera produzione di Umberto Eco; ora lo si capisce? La potenza letteraria di Emily è simile, per profondità interiore, a Eschilo, Cavalcanti, Marlowe, Leopardi, Mimnermo, Keats. La letteratura si pesa, non si conta in pagine. La vera grandezza, poi, si veste del dato tecnico, non vi soggiace. Le circonvoluzioni grammaticali e logiche non reggono l’urto di una forza interiore che deborda da ogni legaccio prosaico. Non si ritrovano, nei rari scritti, dilungamenti narrativi: si percepisce, oltre quelli, nonostante quelli vien da dire, un mondo altro. Emily era credente? Atea? Panteista? Visionaria? Lei, che non lasciò la piccola camera se non per pochi mesi, e che visse circondata dalla prateria inglese, avara di colori, e dal minuscolo cimitero che poi trasmutò letterariamente in quello di Heathcliff e Catherine, Emily in estasi? Il gaglioffame PolCor ha sempre sulla lingua lo sberleffo, il razionalismo da spazzatura, lo psicologismo da discarica per spiegare tali uomini e tali donne. Ma è il sentimento essenziale a decidere, quello definitivo, aristocratico, occidentale, intuito con mezzi scabri e semplicissimi:
Son davvero felice quanto più lontana reco
l’anima mia dalla sua veste d’argilla
nel vento della notte quando splende la luna
e spazia il mio sguardo su mondi di luce
quando non sono e nessuno mi è accanto
la terra o il mare o un cielo senza nubi
ma è solo lo spirito che vaga lontano
nella vastità immensa dell’infinito
Felice quando può recare lontana l’anima dalla sua prigione di fango, “its home of clay”. “Clay”, il fango, l’argilla, l’elemento costitutivo di Anassimandro, torna nella celeberrima scena di Amleto e del becchino che dissotterra il cranio di Yorick.
La visione della morte universale, Lady Worm, è sarcastica e totale:
“Alessandro morì, Alessandro fu seppellito, Alessandro tornò polvere [dust], la polvere è terra, con la polvere si fa la calcina, e perché con quella calcina in cui egli si mutò non potrebbero aver tappato un barile di birra? L’onnipotente Cesare, defunto e convertito in calce [clay], tappa un buco per tener fuori il vento”.
La visione pessimistica, onnicomprensiva, cosmica, mette in crisi Amleto, bloccato nell’azione. A che pro l’azione se siamo destinati alla polvere, al fango? Ecco il nucleo concettuale del to be or not to be. Essere o non essere? Tale il dilemma di Amleto, epitome della crisi postmoderna, e il dilemma dell’Occidente stesso, da sempre; un dilemma ch’Esso, però, risolse nell’azione. Amleto è un ariano febbricitante, dubbioso, eppure, nonostante il terrore per l’inutilità dell’agire, intende conseguire la propria vendetta. Tutti noi siamo nati per la vendetta. La vita si compone di tale atti di redenzione dal nichilismo in cui l’incarnato della risolutezza si libera dalla sterile riflessione per mutarsi nel volto arrossato di Marte. No coward soul is mine/no trembler in the world’s storm-troubled sphere. Arte e Guerra sono le spade che abbiamo esibito di fronte all’universo.
Che fare? Trasformare la propria vita in politica, ecco cosa fare. Perdere tempo con teorie economiche, invettive o croci da analfabeta non sposterà il potere di un millimetro. Intuire la rivolta, come occidentali, nei termini sopra descritti, e tramutarla in carne: questo è davvero rivoluzionario. Oscar Wilde anelava la corrispondenza fra vita e arte; propongo, invece, per i nostri tempi apocalittici, l’identificazione fra la vita e tale nuovo arianesimo. Il disgusto sistematico verso ciò che ci viene propinato, l’abolizione dell’attualità e del pettegolezzo, il passaggio infuocato nel disprezzo. Respingere il futuro, ricreare il passato in noi; ragionare in termini assoluti; in hilaritate tristis in tristitia hilaris, come è giusto che sia.
Intellettuali stupidi. Gli unici intellettuali che ci restano sono quelli stupidi. Quelli anticlericali in primis. Anticlericali: in verità non riesco a concepire, oggi, una visione più angusta e sciocca. Se un tale la butta sull’anticlericale o sulla religione da cancellare per il bene dell’umanità, siete sulla strada giusta: o è in malafede o è un cretino. Come se, durante la ritirata più umiliante e vergognosa, si desse le colpa ai tamburini. A un gradino di stupidità sottostante abbiamo gli intellettuali anti-islamici. Michel Onfray e Michel Houllebecq sono i maggiori e più recenti pifferai di tali due losche attitudini. Che due tangheri del genere, sospetti sin dal fenotipo, edonisti, epicurei e deprimenti, sicuramente piccini, siano divenuti simboli della rivolta contro il potere dice tutto sui nostri tempi di confusione.
Cime tempestose. Chi, oggi, voglia affrontare il romanzo di Emily Brontë, Wuthering heights, si troverebbe ai piedi di una ascesa forse impossibile da intraprendere. Molti rinunciano dopo poche pagine. Trovano il libro pesante, ingarbugliato. Quelli che riescono nell’impresa rimangono, alla fine, perplessi. Cosa c’è, in realtà in queste pagine? Cosa vuol dirci l’autrice, spigolosa, enigmatica, bislacca, contradditoria? È una storia d’amore? Una maledizione? Non c’è nulla da capire, subito. Forse in seguito. Quando lo si rileggerà - dopo nuove esperienze - altro ci sarà chiaro. Poi, forse, a distanza di anni - in fin di vita - quasi tutto. È il destino dei capolavori quello di rimanere indecifrati; di resistere all’interpretazione; di suscitarne decine, diverse e contrastanti; di allettare con una soluzione per sconvolgerla improvvisamente. Un capolavoro, infatti, contiene il mondo.
L’impero delle luci. Remota dai mali del mondo e dalla città è una minuscola altura, sconosciuta ai più, ritagliata fra le linee di una celebre via consolare e del suo lungo diverticolo nel suburbio. Su quella trascurabile prospicienza siede dimenticato un grumo di antichi casali, una volta efficiente avamposto della campagna romana. I resti, in buono stato, sono contornati da una selva di pini secolari, alcuni diritti e robusti, altri piegati in pose spettacolari per l’abbandono alla selvatichezza; diversi giacciono a terra, schiantati dal vento, come una rosa di spine attorno al corpo degli edifici.
Il cammino d’entrata alla tenuta, fiancheggiato sempre da pini, e preceduto da un arco d’ingresso ancora intatto, è tagliato perpendicolarmente da una fila ordinati di rovi, incongruamente rettilinea: essi segnalano probabilmente il tracciato di un cunicolo etrusco per il drenaggio e la raccolta delle acque.
I casali vantano una propria autorevolezza architettonica. I casoni per i lavoranti, scialbati e vigorosi, convivono con elementi più leggiadri: persino le aie e le torri agricole, con le loro merlature, hanno un che di civettuolo; i palazzetti padronali, ricchi di filari di colonnette neoclassiche, volte a botte, lucernari e terrazzini, inglobano in sé marmi antichi, candidi e consunti, in un tripudio di felice e ardito gusto sincretista.
Il silenzio è completo.
Gli aghi di pino crocchiano a ogni passo.
Ecco la chiesetta, i rotondi sili, gli spiazzi per le granaglie e gli orti ora scomparsi.
Improvviso, il frusciare delle ali d'un popolo di colombi.
La bellezza si nutre della propria rovina, ecco una legge universale. Conta meno la forma che l’intrinseca nobiltà dei materiali e la perizia perfetta e amorevole nel connetterli l’uno con l’altro. Così come un’opera letteraria tollera benevolente innumerevoli riletture, e rinasce a ognuna d’esse, sempre nuova, così l’arte sopporta le ingiurie del tempo: le statue di marmo, una naiade, un piccolo tritone, accrescono la propria grazia nonostante mutilazioni e polverizzazioni; le pietre, dilavate dalle pioggie, si fanno più reali; i colori sbiadiscono col fascino degli eventi irrecuperabili. Si avverte una forza in tale disfacimento. Qui erano uomini che progettavano, che credevano in un avvenire. Allontanandosi da quei resti, nell’approssimarsi della sera, le figure perdono di profondità, si mutano in sagome oscure stagliandosi nette contro il lapislazzulo chiarissimo della sera. Si cammina, il vento è fresco e vivace. Si cammina e ci si volta, ancora, a riguardare quel pugno di alberi e mura, una volta fiorente, sorgente dal pianoro di una dolcezza regolare e delicata. Improvviso, il miracolo. Proprio nel mezzo dei casali, ecco un'apparizione, una luce. Ancor fioca, nel giorno che muore, eppure è lì. Cos’è? Non un uomo la reca, non certo a quell’ora. Forse una lampada per le abitazioni principali, fissa sopra uno degli ingressi a scalinata. Lungo tutto l’orizzonte della campagna, d’un verde cupo e abbrunato, a fissarlo con intensità, ora il puntolino risalta distinto, innegabile. Decenni di sfascio e incuria, ma, all’insaputa di tutti, un chiarore di candela brilla nel buio; il rumore bestiale della città non ha qui dominio, e nemmeno i pensieri futili dell’umanità tutta. Gli affari vorticano, lo strepito assorda ogni cosa, ronzano modem e computer, numeri digitali si susseguono nelle pupille degli uomini a decidere esistenze, fischiano le metropolitane ad alta velocità; si organizzano incontri per la serata, cene, appuntamenti; i più filano svelti, a capo chino, a rinserrare sé stessi nel carapace dell'asocialità digitale. Un dio nero osserva senza palpebre dai più alti cornicioni la terra di confusione, compiaciuto dalla babele che serra i quattro angoli del mondo. E quando il tramestio quotidiano, inutile di rimbombi e voci, arriva al culmine, ecco che, remota agli sguardi, nelle campagne della Prima Roma, entro tenebre silenziose e amiche, si accende quell'insperato barlume. Nessuno ne conosce l’esistenza; tutti ne ignorano la fonte; eppure, ogni notte, una dopo l’altra, ecco - egli lo sa! - il sopravvissuto è meno solo: lo accompagna, in segreto, l'impero delle luci.
I casali vantano una propria autorevolezza architettonica. I casoni per i lavoranti, scialbati e vigorosi, convivono con elementi più leggiadri: persino le aie e le torri agricole, con le loro merlature, hanno un che di civettuolo; i palazzetti padronali, ricchi di filari di colonnette neoclassiche, volte a botte, lucernari e terrazzini, inglobano in sé marmi antichi, candidi e consunti, in un tripudio di felice e ardito gusto sincretista.
Il silenzio è completo.
Gli aghi di pino crocchiano a ogni passo.
Ecco la chiesetta, i rotondi sili, gli spiazzi per le granaglie e gli orti ora scomparsi.
Improvviso, il frusciare delle ali d'un popolo di colombi.
La bellezza si nutre della propria rovina, ecco una legge universale. Conta meno la forma che l’intrinseca nobiltà dei materiali e la perizia perfetta e amorevole nel connetterli l’uno con l’altro. Così come un’opera letteraria tollera benevolente innumerevoli riletture, e rinasce a ognuna d’esse, sempre nuova, così l’arte sopporta le ingiurie del tempo: le statue di marmo, una naiade, un piccolo tritone, accrescono la propria grazia nonostante mutilazioni e polverizzazioni; le pietre, dilavate dalle pioggie, si fanno più reali; i colori sbiadiscono col fascino degli eventi irrecuperabili. Si avverte una forza in tale disfacimento. Qui erano uomini che progettavano, che credevano in un avvenire. Allontanandosi da quei resti, nell’approssimarsi della sera, le figure perdono di profondità, si mutano in sagome oscure stagliandosi nette contro il lapislazzulo chiarissimo della sera. Si cammina, il vento è fresco e vivace. Si cammina e ci si volta, ancora, a riguardare quel pugno di alberi e mura, una volta fiorente, sorgente dal pianoro di una dolcezza regolare e delicata. Improvviso, il miracolo. Proprio nel mezzo dei casali, ecco un'apparizione, una luce. Ancor fioca, nel giorno che muore, eppure è lì. Cos’è? Non un uomo la reca, non certo a quell’ora. Forse una lampada per le abitazioni principali, fissa sopra uno degli ingressi a scalinata. Lungo tutto l’orizzonte della campagna, d’un verde cupo e abbrunato, a fissarlo con intensità, ora il puntolino risalta distinto, innegabile. Decenni di sfascio e incuria, ma, all’insaputa di tutti, un chiarore di candela brilla nel buio; il rumore bestiale della città non ha qui dominio, e nemmeno i pensieri futili dell’umanità tutta. Gli affari vorticano, lo strepito assorda ogni cosa, ronzano modem e computer, numeri digitali si susseguono nelle pupille degli uomini a decidere esistenze, fischiano le metropolitane ad alta velocità; si organizzano incontri per la serata, cene, appuntamenti; i più filano svelti, a capo chino, a rinserrare sé stessi nel carapace dell'asocialità digitale. Un dio nero osserva senza palpebre dai più alti cornicioni la terra di confusione, compiaciuto dalla babele che serra i quattro angoli del mondo. E quando il tramestio quotidiano, inutile di rimbombi e voci, arriva al culmine, ecco che, remota agli sguardi, nelle campagne della Prima Roma, entro tenebre silenziose e amiche, si accende quell'insperato barlume. Nessuno ne conosce l’esistenza; tutti ne ignorano la fonte; eppure, ogni notte, una dopo l’altra, ecco - egli lo sa! - il sopravvissuto è meno solo: lo accompagna, in segreto, l'impero delle luci.
Leggevo oggi una notizia di cronaca da Palermo. Una risorsa magrebina era entrata in un negozio di due bengalesi per rubare l'incasso. I due molto politicamente scorretti lo hanno preso a bastonate fino alla morte. Da loro i ladri si ammazzano evidentemente , e non sapevano invece che da noi i delinquenti sono sacri specie se africani.
RispondiEliminaMi sono divertito a leggere i commenti. Vi risparmio quelli dei sinistri in confusione totale che non sapevano cosa dire a parte "ha stato tutta colpa di Salvini".
Un commento mi ha colpito particolarmente, si chiedeva come faranno i giudici a giudicare visto il loro grande amore per i delinquenti stranieri (con quale extracomunitario si sarebbero schierati?!). Che dilemma!
Ad ogni modo nella reazione dei due negozianti stranieri ci ho visto ancora un po' di quella " vis" che un tempo stava di casa anche da queste parti.
I romeni (romeni romani) ricordano sempre con nostalgia quando da loro giravano i ladri mutilati delle mani.
EliminaNell'ultima parte sei riuscito ad evocare atmosfere magiche..vorrei solo ricordare come nei secoli oscuri i maghi e stregoni solevano utilizzare specchi neri, irriflessivi, ma capaci di far visualizzare immagini volute dall'operatore, ora lo specchio satanico è al centro dell'attenzione del mondo intero, che dite sono riusciti a conquistare le nostre anime? Mi sa proprio di si caro misantropo!! Un abbraccio e continua ad abbellire il creato e le sue più sfortunate creature!!
RispondiEliminaSono d'accordo anche se toglierei all'aggettivo satanico ogni connotazione teologica. O meglio: credo che la teologia sia solo metafora di forze politiche oggi libere di agire e distruggere.
EliminaDopo biglino, buffa, baccarini, scardovelli, maddalena,etc teologia e politica sono altro da dio e società, religioni e morali altro da storia e antropologia. Ready for the Next level? Blue or red pill? C'mon baby, show me how to be a scrollalanza Guglielmo, siciliano e gloria della letteratura mondiale..rispetti
EliminaCito: "E però l’occidentale volle vivere. Il Sapiente vive nonostante questo. Sapere la morte e vivere: questo è davvero occidentale. Questa la linea di confine, il limite che definisce. Conoscere il nulla e inoltrarsi nella vita, costruire i mezzi per vivere ancora: i simboli eterni: Dio Bellezza Valore Forza Orgoglio sono stati concepiti come opposizione all’Eterna Notte. Qui occorre sottilizzare: sapere di dover morire è conoscenza comune e volgare; vivere, invece, con la certezza della morte, della morte di tutto e, malgrado tale ferro rovente nel cuore, che mai lascia requie, contrastare il Nulla: in ciò risiede la perfetta e plastica descrizione dell’aristocrazia intellettuale dell’Occidente".
RispondiEliminaGià solo leggere Alceste è un ottimo movente per vivere, se non mi sparo un colpo di pistola in testa sarà tutta colpa sua!
PS: "Cime tempestose" è proprio uno di quei libri che ho messo in sala d'aspetto e mi sono ripromesso di leggere prima o poi. Sebbene sia sessista in fatto di letteratura avevo intuito che sarebbe stata una grande scoperta. E ora che me ne parli in questi termini manterrò più che mai fede al mio proposito.
Sono libri da leggere per gradi.
EliminaChe piaccia o no è impossibile non innamorarsi delle Fatidiche Sorelle.
Bel parto Alceste. Per fortuna il pargolo (e' maschio) non imbarazza!
RispondiEliminaAnonimo R
Nessun commento è possibile, sarebbe solo sacrilego.
RispondiEliminaCome commentare l'Apocalisse?
Una sola parola: Grazie, Grazie, Grazie!
Appena finirò di ridere per i passi sulla famiglia reale inglese, cercherò di scrivere qualcosa di articolato.
RispondiEliminaVedo però, subito, che all'Alceste ripugna il separare i destini delle varie tribù ariane, volendo buttare anco li puri frisoni nello medesimo calderone del guazzabuglio italiota. Sai perchè Shakespeare era così bravo Alcy ? ... Perchè era italiano!
Scuotilancia?
EliminaMi ascolto Mozart e leggo Alceste....annoto spunti e tiro fuori dalla libreria la vecchia copia di Cime tempestose.
RispondiEliminaPiccoli gesti di resistenza silenziosa, personale e anonima.
Ormai non mi faccio più tirare dentro polemiche bovine, a volte a costo di modermi la lingua....Non ho ancora raggiunto il distacco mistico dalla stupidità.
Riporto una scena che mi è capitato di notare in autobus.
Madre e figlia, la signora di origine islamica, probabilmente kossovara o giù di lì, vestita con abiti tradizionali, il capo coperto, nulla di estroso e di "occidentale", altresì, la figlia diciassettenne truccatissima, minigonna e borsa firmata.
L'impero continua inesorabile il suo programma, non avevamo dubbi...loro hanno il tempo e il demoniaco desiderio distruttivo.
A questo è servita la morte spettacolare di Diana....neutralizzare la monarchia, trasformandola in una famiglia da sit com, pol cor, perfettamente allineata allo spirito sulfureo dei tempi
Dopo una generazione fuori delle loro terre sono perfettamente de-generati.
EliminaCome gli Italiani in America. Dopo una generazione sembrano Ridge e Brooke di Beautiful.
Stupendo
RispondiEliminaCaro Alceste,
RispondiEliminaeccellente: a tout seigneur tout honneur!
Vorrei solo precisare (ancora un péché de vieillesse) che sono anticlericale dall'età della ragione, benché non sappia con precisione quando ho iniziato a "ragionare".
Il clero tutto (compreso il "nuovo" di Costanzo Preve, ovviamente!) mi da fastidio, in special modo quello cattolico: per me se la cantino e se la suonino come vogliono, ma non pretendano di imporre allo Stato i loro desiderata né di esigere denaro. Cionondimeno ho conosciuto qualche prete "tosto" che ha tutto il mio rispetto. Sono anche ateo, ma ritengo di essere "religioso" nel senso (perdonami la presunzione) di Leopardi o di Spinoza.
Non conosco Onfray e di Houellebecq sono riuscito a leggere trenta pagine de "Le partdreicelle elementari", poi è finito nel rogo di Pepe Carvalho.
Ho letto Cime tempestose a ventisei anni, dopo aver visto in un cineforum il film "La voce nella tempesta" (Laurence Olivier rassomigliava spudoratamente a mio padre, quando faceva il direttore di banca in un paesino laziale e le fanciulle locali lo chiamavano "Iglis", storpiatura dialettale di Heathcliff!). L'ho riletto a 62 anni...capolavoro assoluto! Non so se avrò tempo di rileggerlo: devo ancora finire la rilettura dell'Idiota e, come già ti dissi, il Tuba mirum può echeggiare da un momento all'altro...anzi il Signor Cavagnis mi ha fatto venire in mente che potrebbe benissimo
andare la versione mozartiana, insieme al Lacrymosa (è la religiosità di un ateo)!
Un caro saluto con immutata stima.
Hermannus Contractus
Ti consiglio il filmino sulle fatidiche Sorelle con la Adjani nel ruolo di Emily ... non un gran che, ma si segue bene.
EliminaANch'io sono ateo e anticlericale, purtroppo alcuni atei e anticlericali non sono atei e anticlericali: mi spiego?
Mirano ad altro o, forse, sono semplicemente stupidi, non lo escludo.
Oggi, però, non possiamo permetterci di essere atei o anticlericali ... c'è altro in pentola, la fatidiche Sorelle, quelle di Macbeth, incombono, con altre armi, altri pensieri.
Mi inserisco nel discorso Alceste ed Hermannus. Da quasi ateo con pero' un'educazione forte cattolica, mi ritrovo a ben sapere che senza un cristianesimo forte e ortodosso, l'umanita' va verso il baratro. Senza messaggio evangelico cristiano non c'e' futuro. Si le fatidiche Sorelle ci fiatano sul collo, le moltitudini dormono e l'occidente e' gia' dominio satanico.
EliminaSe oggi esiste un cristianesimo, esso e' guerriero, ed e'l'ultimo baluardo verso la catastrofe. Non credo finira' sul divano davanti a Netfix.
Un caro saluto.
Anonimo R
Ti sei spiegato perfettamente ed hai ragione!
EliminaHermannus Contractus
Spero almeno si recuperi l'estetica migliore del Cristianesimo. Si può combattere una battaglia per il re senza credere al re.
EliminaE' gia' molto.
EliminaAnonimo R
Il fumo di satana nei sacri palazzi di cui parlò Paolo VI oggi ha l'odore sgradevole e dolciastro del buonismo e del polcor. un cristianesimo ridotto a dottrina sociale o economica (quale? ma il new liberal, ovviamente!) insieme a vagonate di "volemose bbene" non è solo inutile ma anche dannoso. purtroppo il clero cattolico sta cantando all'unisono la stessa canzone col controcanto per terze parallele dei nostri amati politicanti ed il falso bordone degli europidi e transnazionali apolidi associati. Le uniche note stonate partono dai laici/apartitici/aconfessionali che si sentono traditi sia dai pastori che dai cani da pastore.
RispondiEliminaPreferisco credere comunque in un Cristianesimo che, forse, non esiste più, quello che ha edificato le cattedrali e le abbazie, prodotto arte e preservato la cultura, piuttosto che abbandonarmi all'odierno cupio dissolvi.
Qualunque siano le nostre idee o il nostro sentire, come civiltà proveniamo da quel mondo e da quello che l'ha preceduto, che ci piaccia o meno. vale la pena di combattere per salvare la propria identità?
Certo, vale la pena. Almeno si crepa bene.
EliminaLUCIFER RISING ITALY
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=g7hEEjOMsGs
Anonimo R
Non ho potuto fare a meno di associare il commento a Wuthering heights all'omonimo brano di una, all'epoca giovanissima, Kate Bush. Penso che questo sia la quintessenza di quella "Inglesità originale" di cui il nostro misantropo accenna nel testo e mi sembra una sintesi davvero mirabile del testo da cui trae ispirazione: c'è la brughiera ventosa, il romanticismo ruggente dalle passioni che sfidano la morte, c'è un alone di mistero e soprannaturale che tutto pervade ma nulla invade, un sentimento davvero aristocratico della vita, della morte e dell'amore ma, soprattutto, c'è la ricostruzione di un passato che non è affatto tale ma si ricostituisce in una sorta di eterno presente.
RispondiEliminaPraticamente tutto quello che si ritrova nei Bilan Hassan e negli Sferaebbasta... giusto?
Fa sempre emozionare la contemplazione del tramonto occidentale attraverso il filtro plastico alcestiano, nonostante dall'alto delle sue tempestose cime veicoli idee non sempre del tutto condivisibili.
RispondiEliminaUn tramonto che sembra prendere alla sprovvista, in realta' annunciato da tempi remoti (da remoto). Occidente crepuscolare malato di nevrosi, divenute psicosi, infine psicopatologie croniche. Ricordo le nevrosi in cui ero immersa fin quasi due decenni fa, i miei ultimi anni di Italia a tempo pieno...La tristezza che emanavano posti come le discoteche; le prime del mio paesello fecero impazzire i ragazzi che li' coltivavano i prodromi degli psicopatici Ebbasta. Solitari narcisisti anestetizzati e anestetizzanti, disposti a tutto pur di apparire, nessun'altra ambizione, onore o valore da scomodare.
E che dire della 'liberatio' delle donne, salutata con applausi dagli omuncoli che finalmente potevano godere di pornografia da prima serata, alla luce del sole anziche' alle sulfuree luci rosse, i Drive-in delle vallette in costumi bi(ri)kini, le sex symbol alla Samantha Fox che guarda non caso si rivelera' lesbo, touch me touch me tech-touch only. Tutti pronti a mettere il loro gettone nel jukebox dell'edonismo preselezionato per noi, con disprezzo per chi non vi cedeva, al diavolo le conseguenze di tali gesti-gusti. Quindi ritrovarsi disgustati dalle lesbio-trans-amazzoniche vendicatrici non si sa di che, psicopatiche frutto di nevrosi covate in seno per decenni... Letto l'ultimo Pecchioli sul neofemminismo, condivido al centopercento.
In Oriente crepuscolo fine fase nevrosi acute, alba delle psicosi. Nevrosi piu' Acute delle occidentali, causa la velocita' accelerata del processo di cambiamento senza il tempo per...Pensare, solo pensare-immaginare un'alternativa. Si puo' pregustare l'amaro e inconsapevole destino.
Il processo di aberrazione, quello si, e' stato senza distinzione di gender. Ora abbiamo nuovi nemici confezionati e infiocchettati oltre che infinocchiati per noi, in modo che non sfuggano allo sguardo disattento. Bisogna dar loro attenzione senno' si offendono. Bisogna pure schierarsi in uno dei due cori di tifosi, e guai a stonare, ogni nota fuori sincronia porta dritti dall'altra parte della barricata, provax novax, fascist antifascist, femminist maschilist, pacifista violento, intelligente complottista... che follia, ragionare per categorie a compartimenti stagni. Letti cosi' gli opposti formano ossimori che hanno perfino piu' senso nel mondo moderno: il fascista antifascista e' una giusta definizione per descrivere l'antifascista odierno. La femminista maschilista pure mica male, quella che per invidia del pene fa strage della sua femminilita' e vuole stuprare anche quella delle altre, bambine incluse.
Va per forza presa una posizione, la posizione dei 90 verso il potere veicolato dai massmedia prima che dalla realta'. La realta' di cui dovremmo essere artefici, camuffata con artifizi con cui veniamo manopolati e plasmati ad immagine e somiglianza di...qualcuno.
Ise
L'Oriente lo vedo male, ma capitolerà senza fare troppe resistenze. Il Giappone è andato in pochi anni.
EliminaCe la fai Alceste a procurare "Hollywood Babylon" di Anger o di dare indicazioni dove trovarlo o di farci un pezzo (anche) descrittivo? A noi (poveri italiani vaccinati e non) youtube ce lo censura. Non sia mai che risvegli qualcosa la visione del tal "capolavoro".
RispondiEliminaIeri ho scoperto che a Los Angeles c'e' un ristorante (un club?) Dove si serve carne umana "giovane e sana". Clienti che ne parlano entusiaste sono, per esempio, la Streep, Kate Parry e Chelsea Clinton.
Hanno sturato le fogne e ci stanno sbattendo a velocita' della luce tutto il loro "credo religioso".
E' bene studiare i loro araldi. Anger e' uno di questi. Quanti ne abbiamo qui nel nostro "Belpaese?", nei posti di comando per esempio, di adepti dell'unica vera antica religione opposta a quella Mosaica prima, e al Cristianesimo poi? Verrebbe da pensare che siano legioni. Da lunedi' i Nas sono sguinzagliati, da questo "Governo del peggioramento", negli asili per "scovare" i sanissimi bambimi (troppo sani) non in regola con le vaccinazioni, invece di cercare le pazzesche frodi alimentari ed i veleni che ci vengono propinati sulle nostre tavole quotidianamente. I Nas sono pagati dai cittadini ma oggi stanno agendo contro i cittadini, oltre che anche contro i dettami costituzionali, tanto cari ai "Renziboys".
In accordo con la "finestra di Overton", e' bene approfondire il luciferianesimo se si vuol capire qualcosa del perche' accadono certe cose, vengano promulgate certe leggi, vengano perseguitati i bambini, i padri e le famiglie mentre la propaganda LGBT (per esempio) militante ed aggressiva ormai ce la ritroviamo ovunque, e si spaccia per scienza una visione dittatoriale ascientifica ed antiumana. Ma a cosa serve l'uomo ormai? Organi prelibati, filetto, sottofiletto di adolescente. Da un corpo di giovane sano si possono fare, sembra, fino ad 1.000.000 di euri o di dollari, non cambia.
Un caro saluto.
Anonimo R
Ti vogliono solo abituare a mangiare i morti. Prima gli insetti, poi i morti. Se mi scrivi alla casella di posta ti mando le indicazioni richieste.
EliminaQuei locali di cui parli saranno ad uso esclusivo di adepti e sacerdotesse di Moloch come le leggiadre donzelle menzionate, tutti gli altri potranno trovare, comodamente ed a prezzo accessibile, gustose confezioni di Soylent Green graziosamente esposte sugli scaffali della grande distribuzione organizzata.
EliminaAllo sdoganamento dell'antropofagia manca poco, un paio di finestre sfondate et voilà, il pranzo è servito...
Nel Gibson raccontava qualcosa del genere?
RispondiEliminaForse Lei si riferisce ad "Apocalypto", di Mel Gibson?
EliminaHemannus Contractus
SOYLENT GREEN TOYBOY (parte 1)
RispondiEliminaDa Wikipedia, con integrazioni "artistiche" del testo originale fatte dal capoccia (accusato falsamente dai suoi nemici di eresia ariana e di suprematismo bianco) di "READY MADE TV": IN MAIUSCOLO E TRA PARENTESI LE INTEGRAZIONI FATTE DAL SUDDETTO "CAPOCCIA", TUTTE OVVIAMENTE RAGIONEVOLI (????)
2022: i sopravvissuti (Soylent Green) è un film di fantascienza del 1973 per la regia di Richard Fleischer. È tratto dal romanzo distopico di Harry Harrison, Largo! Largo! del 1966.
È l'ultimo film in cui recita Edward G. Robinson, che morì poco dopo la fine delle riprese.
Trama
Anno 2022: la Terra (CHE E' PIANA E NON A GLOBO E DA CUI E' IMPOSSIBILE USCIRE) è devastata dall'(IDEA) dell'inquinamento e dalla sovrappopolazione (INCISTATI AD ARTE DAI MEDIA E DAL CINEMA NEI CERVELLI DEI GRULLI: IN REALTA' NON ESISTE NESSUN PROBLEMA CO2 E LA POPOLAZIONE MONDIALE STA DIMINUENDO A CAUSA ABORTI DI MASSA, IMPOSSIBILITA' DI RELAZIONE UOMO/DONNA A CAUSA FEMMINISMO, OMOSESSUALISMO ED LGBT DI MASSA, VACCINAZIONE ED AVVELENAMENTI DI MASSA CAUSANTI INFERTILITA'). La natura non esiste quasi più e il clima è torrido (GRAZIE ALLE QUOTIDIANE IRRORAZIONI NELL'ARIA DI POLVERI DI ALLUMINIO IGROSCOPICHE: STRATAGEMMA USATO DALLE ELITES PER FAR CREDERE AI GRULLI SEMPRE PIU' SCEMI CHE IL CLIMA STA CAMBIANDO). Le stagioni si sono ridotte a una perenne estate con oltre 30º di temperatura. New York è un formicaio di 40 milioni di abitanti (IN ACCORDO CON L'AGENDA 21 DELL'ONU) pressati in fatiscenti condomini, il dominio tecnologico e il consumismo sono tramontati perché gli oggetti che hanno prodotto stanno cadendo a pezzi, per mancanza di ricambi; manca spesso la corrente elettrica; cibo ed acqua sono razionati (E QUESTO IN ACCORDO CON LA TEORIA DELLA "DECRESCITA FELICE" INCULCATA, PER ESEMPIO IN ITALIA, NEL CERVELLO DEI GRULLI ITALIANI DA UN COMICO D'ACCATTO VENDUTO).
I poveri vivono dentro automobili e dormono sulle scale dei palazzi (SOPRATTUTTO GLI AUTOCTONI: RAZZE STRANIERE IMMESSE A FORZA NELLE VARIE NAZIONI CON IL COMPITO DI DISTRUGGERE LE POPOLAZIONI AUTOCTONE, VIVONO MANTENUTE IN COMODI APPARTAMENTI UNA VOLTA ABITATI DA AUTOCTONI). Un prete fa beneficenza alla povera gente mettendo loro a disposizione uno spazio dove dormire per terra in chiesa (PRETE PERSEGUITATO DAL NUOVO CORSO BERGOGLIANO, SEMPRE PIU' OMOSESSUALISTA, SEMPRE PIU' GLOBALISTA, SEMPRE PIU' ANTICRISTIANO). Nei quartieri ricchi la situazione è migliore, c'è l'aria condizionata, l'acqua corrente, la televisione a circuito chiuso, un maggiordomo di palazzo. Le donne più giovani e belle fanno parte della "dotazione" dell'appartamento (IN ACCORDO CON I PROGRAMMI GLOBALISTI, FEMMINISTI ED LGBT). Solo i benestanti possono permettersi una spesa di cibo normale come un gambo di sedano, qualche mela, un pomodoro e la carne, più unica che rara, è venduta a prezzi proibitivi (QUESTO SEMPRE IN ACCORDO CON LE BALLE DELL'INQUINAMENTO GLOBALE E DELLA DECRESCITA FELICE).
(continua)
SOYLENT GREEN TOYBOY (parte 2)
RispondiEliminaProprio il cibo è il problema maggiore dell'umanità. L'unica risorsa rimasta è il Soylent, gallette nutritive di vari colori. La pubblicità (SOSTITUIRE IL TERMINE PUBBLICITA' CON IL TERMINE "PROPAGANDA") afferma che il plancton è la materia prima del Soylent verde, l'ultimo prodotto della ditta Soylent, destinato a diventare il principale alimento della popolazione con l'inaridirsi della terra. Allo scopo di alleviare il problema della sovrappopolazione il governo ha da tempo legalizzato il suicidio assistito (VEDI COSA ACCADE OGGI IN OLANDA E LE NUOVE NOMINE DELLA MINISTRA GRILLO IN MATERIA): a questo scopo sono stati creati i Templi, luoghi dove la gente può recarsi a morire in un ambiente confortevole.
Thorn è un poliziotto non integerrimo ma dedito al suo lavoro. Vive con l'anziano Solomon Roth (Sol), uno specialista nelle ricerche in biblioteche e archivi. Sol vive nel quartiere povero ed è abbastanza vecchio da ricordare com'era il mondo prima che l'inquinamento lo devastasse.
Un giorno a Thorn viene assegnato il caso dell'omicidio di William Simonson, un facoltoso membro del consiglio di amministrazione della Soylent. Durante l'ispezione della scena dell'assassinio, Thorn si preoccupa soprattutto di saccheggiare la casa della vittima, ma sospetta subito che non si tratti di una rapina. Interroga la guardia del corpo di Simonson, Tab Fielding, e la sua "dotazione", la bella Shirl. Seguendo i due come pista, Thorn si rende conto che Fielding vive in condizioni agiate per una semplice guardia del corpo, e Shirl - di cui egli approfitta fisicamente - gli confessa che Simonson era gravemente depresso e si era andato a confessare in chiesa più volte.
Ben presto si accorge che qualcuno dell'ufficio del governatore sta facendo pressioni sul suo capo sezione per insabbiare il caso e, quando lui rifiuta di chiudere le indagini, un sicario, durante un tumulto, tenta di ucciderlo, ma senza successo, poiché il killer viene schiacciato da una ruspa impiegata per reprimere la rivolta. Thorn si fa allora curare da Shirl, con la quale sta nascendo un sentimento che entrambi sanno essere impossibile, e poi decide di andare da Padre Paul, il parroco cattolico a cui Simonson aveva confessato un oscuro segreto, e tenta di interrogarlo, ma inutilmente. La mattina dopo il prete viene assassinato da Tab Fielding.
(continua)
SOYLENT GREEN TOYBOY (parte 3)
RispondiEliminaIntanto Sol consulta l'Ente Supremo (AH AH AH GRULLI: LA "GIUSTIZIA E' UGUALE PER TUTTI!!!")- ciò che resta del sistema giudiziario americano - per interpretare due libri trovati da Thorn a casa della vittima: si tratta di un rapporto riservato (OVVIAMENTE FALSO E CREATO AD ARTE PER I GRULLI DI CUI THORN FA PER FINTA PARTE) della Soylent, che parla dell'esaurimento delle riserve mondiali di plancton[1] e pone in dubbio la composizione del Soylent verde. Sconvolto dalla rivelazione Sol decide di recarsi al Tempio. Thorn lo raggiunge, ma è troppo tardi per opporsi al suicidio del suo amico, che ha bevuto una sostanza che provoca eutanasia nel giro di 15 minuti (IN ACCORDO CON I PROGETTI DELLA MINISTRA GRILLO E DEL COMICO GRILLO? VIENE IL SOSPETTO CHE SIANO LA STESSA PERSONA). Solomon fa in tempo ad informarlo della sua scoperta e gli chiede di trovare le prove della truffa della Soylent. Il corpo di Sol viene caricato insieme a tutti gli altri in camion che li trasportano in impianti di smaltimento fuori città.
Thorn si nasconde su un camion che entra in un impianto di smaltimento e durante l'ispezione scopre che i cadaveri umani sono la materia di cui è costituito il Soylent verde. Poco dopo Thorn viene scoperto da due uomini e fugge fino all'Ente Supremo, che è però piantonato da alcuni sicari della Soylent capitanati da Tab Fielding. Il poliziotto riesce a raggiungere la chiesa, uccide i sicari, compreso Fielding, ma ferito e agonizzante non fa altro che rivelare al suo superiore accorso appena in tempo la verità: l'ultima risorsa umana, il Soylent, è fatta con i cadaveri (DEI GRULLI, OVVIO). Thorn viene quindi trasportato fuori dalla chiesa urlando dalla barella alla folla che lo circonda, senza che questi diano l'impressione di capire (LA FOLLA ESSENDO FATTA DI GRULLI NON SOLO NON CAPISCE UN CAZZO, MA ANCHE NON VUOLE CAPIRE UN CAZZO: PER QUESTO SI FA COSI' FACILMENTE BUGGERARE DA QUALSIASI STRONZO LE PROMETTA LA PAGNOTTA FACILE O LE FACCIA BALENARE IDEOLOGIE O PROGRAMMI IDIOTISSIMI E SUICIDI. LA FOLLA NON VUOL PENSARE. MORALE DELLA STORIA: LE PERSONE INTELLIGENTI DEVONO GUARDARSI DALLA FOLLA -DAI GRULLI ACEFALI- ED UTILIZZARLI COME CIBO O COME CARNE DA CANNONE).
Il testo tratto da Wikipedia è stato liberamente e per soli fini "fantasy/comici" integrato dalla redazione di READY MADE TV. Ogni riferimento con situazioni reali è puramente e non volutamente casuale noché satirico.
Anonimo R
Chapeau!
EliminaIse
https://youtu.be/iAyka1BFfGY
RispondiEliminaLaura
http://www.opinione.it/societa/2018/10/10/dimitri-buffa_marek-halter-duemila-firmano-petizione-armando-verdiglione-mattarella/
RispondiElimina“- Pinocchio: Me. Lo. Merito! Uffa, e il Grillino me l'aveva detto. Ma io sono un burattino testardo e piccoso. Ma d'ora in poi, faccio proponimento di cambiare vita, voglio essere bravo, a modo, onesto e voglio andare a scuola a lavorare.
- Lucignolo: Bravo grullo.
- Pinocchio: Uh!? Chi è?
- Lucignolo: T'hanno domato, eh burattino?”
Una goccia nel mare...
Laura
Per Alceste:
RispondiEliminaCredo che il Giappone avra' il suo gran battesimo alle olimpiadi del 2020. Su lgbt sono gia' avanti, di drag-queens un'epidemia (colpa del kabuki?) , ora si stanno aggiornando sul resto.
Il prossimo mese (mese 4=morte) vedra' la fase acuta di 'diluizione' coatta della popolazione.
Da aprile entra in vigore la nuova legge PER l'immigrazione = facile ottenimento di visti lavorativi per stranieri. Hanno bisogno non di giovani, ma di chiunque accetti un salario minimo di 5-6 euro/h con turni massacranti e un alto costo della vita. C'e' voluto e ci vorra' un bello sforzo massmediatico per trasmutare il carattere intimo di un popolo notoriamente chiuso, pervicacemente resiliente, e proverbialmente "razzista", ossessionato dal sangue puro, la casta di appartenenza, l'integrita'-omogeneita' nazionale, e finanche la discendenza divina. Sincronicamente, ad aprile, e tanto per stare in tema di case reali/imperiali, l'attuale imperatore abdichera' per la prima volta dopo 200 anni (come Ratzinger, pare, per motivi di acciacchi da vecchiaia) in favore del figlio 58enne. L'attuale imperatrice Michiko e' stata la prima di origini comuni e non nobili, le imperatrici precedenti erano sempre state principesse-hime, di solito dal clan Fujiwara. Michiko inoltre e' (la prima) di famiglia cattolica. Abdicando sia lei che il marito diverranno imperatori emeriti, come il nostro papa emerito. C'e' un'epidemia di reggenti che nun reggono chiuu, segno dei tempi.
Dunque per la prima volta nella storia della dinastia imperiale piu' antica del mondo, discendente diretta dalla divina Amaterasu (il Sole), diverra' imperatore un 'sangue misto'. Egli ha a sua volta sposato una donna di origini comuni. La futura imperatrice, educata a Oxford e Harvard, ha abbandonato la carriera dipmomatica per lui ed e' caduta in depressione, acuita dal non aver dato un erede maschio, dunque un erede al trono, poiche' vale solo la linea maschile e loro hanno due figlie femmine. Se solo avesse applicato la teoria gender-free avrebbe avuto un po' di sollievo dallo stress del mancato figlio maschio!
Non un bell'inizio per un'impeatrice, ne' per il futuro del trono... Chi sara' l'erede? Una femmina forse, dal sangue imperialdivino diluito... il Sol del Sol levante, gradualmente sol-levato dall'incarico di irradiare la sua forza...
Per intenderci alla PolCor, logico che il meticciato e' inevitabile oltre che gia' presente in tutti noi e potenzialmente dai risultati anche positivi. La variante da contestare e' il meticciato massivo indotto, cioe' usato come arma al fine di ottenere risultati precisi a danno di un popolo. Qui poi siamo al simbolicamente sdoganato, al segnale che parte dall'alto e si propaga sul resto: l'imperatore, la cui unica residua funzione e' quella di essere un simbolo, sdogana un certo andazzo...data la forza propulsiva del simbolo, tutta la nazione seguira'. Japanese, give it up and let the new blood flow through your veins! Cari giapponesi, fate cosi' per diventare degli emeriti...!
Per il resto, i paesi orientali ormai sono tutti satelliti nell'orbita sinocentrica e dato che, che tu ci creda o no, la Cina e' gia' "posseduta" in termini esorcisterici, finiranno-finiremo tutti nello stesso buco nero.
Ise
Tombola.
Elimina@Ise:
EliminaTi leggo con interesse, se ti va potresti dire qualcosa di più sulla Cina "posseduta in termini esorcisterici"?
Mari
Cara Mari,
Eliminae' difficile rispondere a una richiesta cosi'...impegnativa!
Vivi in Cina o ne hai avuto una qualche esperienza? In tal caso potremmo capirci meglio.
Certo il "possedimento" e' soggettivo, a qualcuno potrebbe bastare vedere un McDonald affollato ogni 6 metri nelle citta' cinesi per definirla "posseduta". Ad altri invece risulta essere il paradiso del progresso e del futuro!
Io ho scavato un pochino ed era come nel gioco delle matriosche, non finiva mai di stupirmi (il demonio!), alla fine le ulteriori matriosche neanche le vuoi piu' aprire, sai gia' quel che contengono. E' un po' come usare il metodo scientifico, osservi la realta' che ti circonda e non puoi fare a meno di fare deduzioni. Impronti una ipotesi e la metti alla prova, quando vedi che e' confermata dal test1, test2, test3...non restano dubbi. Sono ben felice di essermene andata da quel coacervo di demoni mascherati da angeli del benessere. Dove sono ora e' un ottimo posto per morire con dignita'! Gia' perche' alla fine ho smesso di cercare un posto in cui vivere con dignita' ed ho cominciato a chiedermi se ne esistesse uno in cui almeno morire con tale sentimento! Sono grata di averlo trovato.
Vedro' se riesco a scrivere un po' di piu' sulla "posseduta", e' un po' cone banalizzare il male, non e' facile farlo, e ad un certo punto mancan le parole.
Un caro saluto,
Ise
Grazie Ise,
Eliminanon vivo in Cina, nè ho avuto rapporti stretti. Mi chiedo però se il loro attuale sviluppo sia stato propiziato da poteri non strettamente cinesi.
Leggerei volentieri qualsiasi cosa tu voglia aggiungere sul tema "posseduta".
Mari
La Roma della Raggi...
RispondiEliminahttps://www.google.com/amp/s/www.newnotizie.it/2018/09/18/ragazza-madre-con-figlio-disabile-caos-in-municipio-famiglia-in-mezzo-alla-strada-ecco-a-chi-andra-la-casa/amp/
Pino
Salvini: "le scie chimiche non esistono".
RispondiEliminahttps://indacoreportage.blogspot.com/2014/04/scie-chimiche-laccordo-segreto-dei.html?m=1
Anonimo R
Ti adoro quando scrivi queste storie proibite, piano piano però, la piccola Greta si potrebbe svegliare...
EliminaLaura
Pensavo fosse uno scherzo:
RispondiEliminahttps://www.google.com/amp/s/it.aleteia.org/2017/12/06/sarco-philip-nitschke-macchina-3d-suicidio/amp/
Pino
Ne parlai in "L'uomo non sopporta più sé stesso".
EliminaTo serve man (cookbook)
RispondiEliminahttps://youtu.be/gJ3Kq6moFBQ
Ah ah ah, credete pure allo spazio, agli alieni, a Greta...
Anonimo R
Ho trovato un fratello spirituale... video top.
RispondiEliminaTo Serve Man (29 years later)
https://youtu.be/NIufLRpJYnI
Ah ah ah: "...a chi parla delle scie chimiche va dato il TSO (trattamento sanitario obbligatorio)" M. Renzi.
Anonimo R
Ise perdona la mia domanda... che città hai scelto? e cosa te l'ha fatta scegliere?
RispondiElimina"Civilta' della critica e civilta' del commento"
RispondiElimina"L'uomo pena nella civilta' della libera critica perche' ha in se' uno spirito la cui repressione costa fatica; pena altresi' nella civilta' del commento perche' non c' e' vita sociale senza istituzioni giuridiche e queste incarcerano nella finzione"
"In verita' la civilta' del commento non medica la natura umana. Pero' fornisce certi canoni, fa conoscere un fine e un modello che l'altra ignora. Da' all'uomo forme perfette, eleva le sue gioie e i suoi dolori. Inoltre essa proclama palesemente il suo Testo, l'altra viceversa nasconde di averne uno.
Perche' questo e' il gran segreto: la civilta' della critica si fonda sopra un Testo occulto e lo venera e lo impone con la forza. Lo impone copertamente, lo incide con somma frode nei cuori, spacciandosi per critica e aperta. Essa sopravvive soltanto perche' sa vietare che la sua sacralita' occulta sia svelata. Tutta la cultura critica si riduce a variazioni retoriche intorno al Testo Sacro occulto, e' ferrea ed asfissiante quanto nessuna cultura sacrale".
(Elemire Zolla, "Che cos'e' la tradizione", 1998)