Massimo Bossetti è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, ma è innocente.
Massimo Bossetti non fa parte di nessuna clientela, gruppo, associazione, massoneria. Nell'Italia del 2017 è, quindi, pura carne da cannone, sacrificabile.
Nell'Italia del 2017, che è una galera a cielo aperto, come scrissi in Prigione Italia, occorre appartenere a qualche consorteria altrimenti si è spacciati: il medesimo destino che tocca ai detenuti di una vera galera. Consorterie, a scelta: statali, banche, camorra, partiti, mafia, confindustriali, ring pedofili, giornalisti, lobby sioniste, ONG, servizi natoamericani, pretame, sindacati, militari, vacche sacre del politicamente corretto.
Se si è davvero scaltri o abili è possibile rientrare in più di un gruppo di tale patriziato dominante: questo spiega le porte girevoli fra partiti e magistratura, tra banche e mafia e vertici globalisti, fra pretame e pedofili, fra camorra e ONG.
Il patriziato è molto variegato all'interno, strutturato in gerarchie non sempre distinguibili, piuttosto fluide nei suoi livelli più bassi. Il patriziato a volte coopta qualche plebeo capace, ma non espelle mai i propri membri. Dal patriziato non si esce mai, se non morti. Ciò che tiene insieme tale classe è la garanzia dell'impunità. E una certezza: il patriziato è il patriziato, definito nei suoi poteri e privilegi. Ciò che non è patriziato, invece, è plebe, una vasta, informe e indefinita somma di individui i cui diritti fondamentali (lavoro, salute, libertà) sono puramente teorici, e inesistenti di fatto. Il plebeo, infatti, può solo godere dei diritti concessigli dal patrizio: i cosiddetti diritti PolCor, i diritti-spazzatura, i diritti a costo zero, zapateriani, che ormai coincidono con un'etica viziosa e stravagante.
Il diritto di Bossetti alla giustizia (un diritto vero, non un diritto PolCor) è sempre stato vano non essendo lui parte di nessuna corporazione patrizia.
Il suo destino era segnato, così come lo è quello dei detenuti plebei in Italia, se solo provano ad alzare la testa.
Camminate con un marchio sulla fronte, cara plebaglia.
Finché vi sfogate nel gallinaio di Internet, quattro pollastri coi loro patetici flames, il patriziato lascia fare, ma se qualcuno di voi plebei ha una pur piccola eco nel mainstream scatta la tagliola. La censura, se siete fortunati. Altrimenti? Altrimenti la vostra vita, inavvertitamente, lentamente, andrà storta: cartelle Equitalia sbagliate, strane visite, avvertimenti trasversali, citazioni processuali, querele, incidenti.
A meno che non facciate ammenda, duramente, oppure entriate in una qualunque delle succitate camarille, ma, a quel punto, spesso, è troppo tardi.
I banchieri del crac Parmalat escono assolti uno dopo l'altro, le stragi del '92 sono sostanzialmente prive di colpevoli, la trattativa Stato-mafia svapora nel nulla, con un corredo di suicidi e morti accidentali, l'agenda PolCor (eutanasia, droghe, omofilia) va avanti incontrastata abbattendo un divieto legislativo dopo l'altro, deridendo leggi e codici, ignorando le sparute sentenze contrarie grazie all'impunità garantita da forze dell'ordine, partiti, magistratura.
Bossetti il plebeo, però, va in galera. A vita. Che marcisca, egli non conta nulla, nessuno lo reclama o lo annovera tra le fila alte dello Stato-prigione; i soli che lo appoggiano sono plebei come lui, non persone, ciarpame, tocchi di carne semovente, oppure - ultima beffa - patrizi col vezzo dell'anticonformismo come Vittorio Feltri.
Bossetti crepi, cachi nel suo bugliolo, tutti i giorni che Dio manda in terra, faccia la fila coi mafiosi albanesi nelle docce, ceda il posto ai puttanieri nigeriani davanti alla televisione. Tre anni, cinque, dieci, cento, finché qualcuno, un po' annoiato, svaporato l'interesse, o la dolosa convenienza, non deciderà magari di liberarlo.
Intanto ci sono altri interessi da salvare, altro materiale da occultare, le ferie da predisporre.
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RispondiEliminaUn caro saluto, Alceste! ;-)
Un saluto anche a te.
RispondiEliminaA dire il vero non ho elementi per giudicare questo processo, che non ho seguito. Una cosa è certa, quando parli delle consorterie, dici assolutamente il vero. Questo mi fa venire in mente un'altro processo della "galera-Italia" di cui parli, in cui (tanto per cambiare) si subì la prepotenza americana. Quello dell'inglesina uccisa... lì peraltro il capro espiatorio (a metà, complice di un ignoto assassino), andava anche contro i dettami PolCor (era negro). Ma la consorteria in quel caso era troppo forte. Esempio lampante peraltro della gestione mediatica che tu descrivi molto bene ne "la vestaglia del principino". L'americana bionda in lacrime al processo era finta come una banconota da tre euro, ma le lacrime erano troppe e troppo sottolineate per potervi resistere. Il melodramma italiano ha ceduto il passo alla frignata isterica americana, questa volta senza alcun "melos". Del resto come dice un nostro compaesano di fama internazionale (non certo per meriti letterari: Rocco Siffredi): "Le americane sono le donne più bigotte del mondo, per loro il sesso è la trasgressione massima, per questo lo vivono in maniera così eccessiva". L'italiano di turno invece, forte della sua garantita impunità, va in tv e scrive libri, con un nuovo look, e il negro (per questa volta) pazienza. Un saluto, Sitka.
RispondiEliminaMi ricordo la vicenda con la biondina: lì vigeva la legge incontrastabile: "Civis americanus sum" come accadde con la funivia, Calipari ...
RispondiEliminaQui con Bossetti siamo a livelli da plebaglia, una miscela di menefreghismo, arroganza, sadismo di classe. I patrizi italiani traggono linfa da quelli internazionali: si può dire che i patrizi italiani (giudici, magistrati, politicanti, giornalisti) vendono ogni giorno l'Italia in cambio del mantenimento del loro status. Bossetti ai loro occhi nulla conta ... è niente. E poi assolverlo significava indagare altri lidi, altre spiagge.
E soprattutto rispondere di 7.000.000 e passa di eurini impiegati per le indagini gettati alle ortiche...
RispondiEliminaUna ragazzina sbattuta a terra da ragazzine, in una zuffa condita all'invidia: STONK! Ma non sarebbe stato il perfetto femminicidio per mano maschile, da dare in pasto alla plebe, stravaccata davanti ai maxischermi comprati a rate.
RispondiEliminaPoliscriba:
RispondiEliminaLa dinamica criminale (e propagandistica) è proprio questa da te descritta.