Roma, 18 luglio 2022
Qua viene giù tutto! La Lagarde il 19 luglio alza i tassi! È finita! Le sanzioni faranno il resto! Si soffrirà, ma saremo liberi, finalmente! Mi chiedo sempre perché l’apocalisse è immaginata dai complottisti come un evento da blockbuster americano. Evidentemente, nei decenni, anche l’immaginario collettivo dei più sensati ha subìto un veloce riaggiustamento: sin a una sconcertante puerilità. Tecnica e puerizia, segno distintivo dei tecnopueri, vanno a braccetto in una considerazione della fine quasi sempre ricca di esplosioni, carestie, detonazioni e invasioni di sabbiodonti. Son fatti così, inutile contrastarli. Vano farli ragionare in tal modo: “Cari ragazzi, ammettiamo anche che avvenga uno sconquasso finanziario-economico … ma questo è solo il risultato di una lunga preparazione … di un processo autodistruttivo di decenni … siamo già finiti … come potete confondere il crollo finale col vero lavorìo da ratti che ha roso fondamenta che parevano resistere altri mille anni … col vostro beneplacito, peraltro …”. Ma a questi piace il botto; tifano, anzi, per il botto ché la palingenesi, secondo loro, ha da avvenire con la dinamite. La ricostruzione delle cause dell’apocalisse, cui pure loro hanno contribuito, non li tange nemmeno un pocolino … i colpevoli son sempre gli altri … colpa di Prodi, di Carli, di Garibaldi … mica di chi si faceva le vacanze in Costa Azzurra accendendo il mutuo … perché, poi, a ben vedere non è PIL pure questo?
Un paio
d’anni fa mi decisi un investimento a lungo termine: l’acquisto di ben quattro
paia di scarpe. Mi rivolsi, quindi, a una nota catena di abbigliamento di
qualità medio-alta che vantava modelli e marche fra cui operare una scelta
ampia e rilassante. Spesi circa 500 euri risparmiandone, poi, almeno altri 100
grazie a una serie di saldi, offerte, sconti e combinazioni da scioglilingua
(sempre a tuo favore: se ne prendi tre paia abbatti il costo del paio che costa
meno: meno 50%!).
In realtà
odio fare compere; l’accumulo costituisce, quindi, solo uno dei modi per
eliminarne la frequenza. Il raptus da shopaholic si concretò, almeno quella
volta, nell’acquisto di tre paia di calzature invernali (scarponcini etc) e d’uno
primaverile (mocassini).
Il primo
paio, invernale, durò circa sei ore.
La scarpa
sinistra, in particolare, iniziò subito a ricoprirsi di una serie di macule
chiare; la destra, invece, s’abbrunò sulla punta, a farsi quasi corvina.