Roma, 28 marzo 2019
I primi negri furono i Polacchi.
Si era allo smiagolare degli anni Ottanta, ultima decade spensierata.
Dominava, incontrastato, quale Pontefice della Romana Chiesa, Karol Wojtyla, noto come Giovanni Paolo II. Egli succedeva a Giovanni Paolo I, ultimo Pontefice Italiano, rimasto in classifica un mese circa (33 giorni di regno), sino al ritrovamento nel suo letto, con le unghie nere, schiantato da un provvidenziale infarto. Il 28 settembre 1978.
Aldo Moro, ultimo pontefice italiano, primo papa polacco.
Forse sarà meglio tradurre in date, ascendenti, questi fatti: 9 maggio 1978, 28 settembre 1978, 16 ottobre 1978. E 33, come i giorni di pontificato di Albino, uno degli ultimi conati dell’irredentismo italiano.
Si potrebbero fare altri nomi, a caso: Ivo Zini, Lupi Grigi, pista bulgara, Leonardo Sciascia, Gladio, Cristiano Fioravanti.
Vi dicono nulla questo?
A gran parte di voi no: il passato, infatti, è una terra straniera e necessita di aruspici ben più del futuro.
Ci dimentichiamo velocemente di tutto. E poi leggiamo troppo in fretta. Ora nemmeno leggiamo più. Scorriamo le parole degli altri in attesa di trovare riscontri al nostro narcisismo. Se non li troviamo incendiamo le tastiere con rampogne sconclusionate oppure esterniamo fredde delusioni (io credevo che Lei, caro Alceste, e invece … et similia). Che il prossimo sia fonte di verità o innesco, anche casuale, di una ricerca della verità è fatto da non prendersi davvero in considerazione: sarebbe una fatica rovinosa; e poi: la convinzione me la porto da casa, non serve la tua, caro mio.
Formidabili quegli anni!
In un biennio, 1978-1980, si gettano le basi del nostro presente di cui, temo, dovrò bere la feccia sin all’ultima stilla.
I cadaveri di Aldo Moro e Albino Luciani sanciscono la fine del pur limitato orgoglio italiano; l’Anschluss epocale ci sottrae persino il ghiribizzo d’avere un Papa dal cognome fraterno.
Dal simbolico 1978 comincia a correre la rapida dissoluzione del katechon sovietico: dissoluzione variamente interpretata e, però, impossibile da negare nel proprio valore decisivo.
S’ingrossa, parallela, la rinuncia alla politica, all’arte, al cinema, all’educazione, alla religione, all’esercito. La Rivoluzione Colorata e Lisergica del Sessantotto esige l’attuazione; i Maestri muoiono; Fellini gira l’ultimo vero capolavoro italiano, il Casanova; cala il buio sui teatri, gli sceneggiati RAI, le Quadriennali; da allora solo import per noi! Anche le lotte sindacali e il “fiore violento della lotta armata”, considerate di troppo, sono ramazzate con decisione, in pochi mesi: la marcia dei Quarantamila a Torino è del 1980, gli arresti di Morucci e Moretti (vezzeggiativi sbarazzini di Moro) vengono eseguiti, rispettivamente, nel 1979 e nel 1981 (gioverà sapere che Morucci Valerio sarà scarcerato nel 1994, Moretti Mario si vedrà riconoscere la semilibertà nel 1997: sono entrambi vivi, insomma: mangiano, defecano, amoreggiano, si soffiano il naso e guardano le partite della Champions League, come tutti voi; dalla parte opposta Giusva, accusato e condannato per novantatré omicidi è, del pari, libero: di soffiarsi il naso e amoreggiare: dal 2009).
I semi della globalizzazione, per l’Italia almeno, fiorirono potentemente in quel tempo glorioso. Eventi indotti scientemente e favoriti da leggi e regolamenti precisi. La morte del cinema italiano, ridotto oggi a quattro compagni guitti incapaci persino di una dizione accettabile, ha lì la propria scaturigine. L’Italia si apre. A chi? Al mondo. Quindi, aprendosi, sparisce. Come faranno tutti. Il monito di Eugenio Cefis, d’altra parte, risaliva ad appena sei anni prima. Rileggetelo. E Cefis non dice: forse l’Italia sparirà; lo afferma; anzi, lo dà per scontato così come il sacrestano registra lo spegnersi d’un mozzicone di candela.
Dal 1972 a oggi non una virgola può aggiungersi a quelle devastanti notazioni. Da autentico dominante egli conosceva la verità. Il resto dell’umanità politica si divise, perciò, da allora, in due categorie: chi sapeva tanto da imbonire il poppolo; chi sapeva, si oppose e venne eliminato. La prima categoria ingrossò da subito sino a esaurire i posti, persino quelli in piedi.
L’Italia si apriva, sempre più, alle folate della Monarchia Universale.
E arrivarono i negri.
In un biennio, 1978-1980, si gettano le basi del nostro presente di cui, temo, dovrò bere la feccia sin all’ultima stilla.
I cadaveri di Aldo Moro e Albino Luciani sanciscono la fine del pur limitato orgoglio italiano; l’Anschluss epocale ci sottrae persino il ghiribizzo d’avere un Papa dal cognome fraterno.
Dal simbolico 1978 comincia a correre la rapida dissoluzione del katechon sovietico: dissoluzione variamente interpretata e, però, impossibile da negare nel proprio valore decisivo.
S’ingrossa, parallela, la rinuncia alla politica, all’arte, al cinema, all’educazione, alla religione, all’esercito. La Rivoluzione Colorata e Lisergica del Sessantotto esige l’attuazione; i Maestri muoiono; Fellini gira l’ultimo vero capolavoro italiano, il Casanova; cala il buio sui teatri, gli sceneggiati RAI, le Quadriennali; da allora solo import per noi! Anche le lotte sindacali e il “fiore violento della lotta armata”, considerate di troppo, sono ramazzate con decisione, in pochi mesi: la marcia dei Quarantamila a Torino è del 1980, gli arresti di Morucci e Moretti (vezzeggiativi sbarazzini di Moro) vengono eseguiti, rispettivamente, nel 1979 e nel 1981 (gioverà sapere che Morucci Valerio sarà scarcerato nel 1994, Moretti Mario si vedrà riconoscere la semilibertà nel 1997: sono entrambi vivi, insomma: mangiano, defecano, amoreggiano, si soffiano il naso e guardano le partite della Champions League, come tutti voi; dalla parte opposta Giusva, accusato e condannato per novantatré omicidi è, del pari, libero: di soffiarsi il naso e amoreggiare: dal 2009).
I semi della globalizzazione, per l’Italia almeno, fiorirono potentemente in quel tempo glorioso. Eventi indotti scientemente e favoriti da leggi e regolamenti precisi. La morte del cinema italiano, ridotto oggi a quattro compagni guitti incapaci persino di una dizione accettabile, ha lì la propria scaturigine. L’Italia si apre. A chi? Al mondo. Quindi, aprendosi, sparisce. Come faranno tutti. Il monito di Eugenio Cefis, d’altra parte, risaliva ad appena sei anni prima. Rileggetelo. E Cefis non dice: forse l’Italia sparirà; lo afferma; anzi, lo dà per scontato così come il sacrestano registra lo spegnersi d’un mozzicone di candela.
Dal 1972 a oggi non una virgola può aggiungersi a quelle devastanti notazioni. Da autentico dominante egli conosceva la verità. Il resto dell’umanità politica si divise, perciò, da allora, in due categorie: chi sapeva tanto da imbonire il poppolo; chi sapeva, si oppose e venne eliminato. La prima categoria ingrossò da subito sino a esaurire i posti, persino quelli in piedi.
L’Italia si apriva, sempre più, alle folate della Monarchia Universale.
E arrivarono i negri.
Sin a metà degli anni Ottanta gli unici negri eran stati i meridionali. Rocco e i suoi fratelli. I meridionali intraprendenti divennero, col tempo, polentoni intransigenti. Come un leccese di mia conoscenza, dalla calata meneghina spietata, che raccattava un Berlusconi giovane e allegrotto fuori dei night-club.
E però i primi veri negri furono, come detto, i Polacchi.
I Polacchi arrivarono in massa: “Wojtyla, è Wojtila che li manda” divenne il tormentone di quegli anni. I Polacchi.
Solidarnosch, Danzica, Lech Wałęsa, Jaruzelski, sciopero, Premio Nobel per la Pace.
Vi ricordate di Danzica? No? Male.
I Polacchi lavavetri, i Polacchi ubriaconi. Il Polacco Lavavetri, in agguato presso i semafori, assurse a tipo da Maschera dell’Arte. Francesco Nuti ne riassume razzisticamente la figura nel suo Willy Signori e vengo da lontano. I Polacchi, Roma è piena de Polacchi, il Vaticano ce manna i Polacchi, dagli al Polacco. I Polacchi che il sabato sera si scolavano centinaia di bottiglie di birra e le abbandonavano, in perfetta fila, lungo via delle Botteghe Oscure, allora sede del PCI, nei pressi della chiesa di Santo Stanislao. E così noi, che, la domenica mattina, passeggiavamo lenti per arrivare alla libreria comunista Rinascita, proprio sotto il Bottegone, esornata dalla cassiera Carmen Llera Moravia, ammiravamo stupiti i primi effetti della globalizzazione: centinaia di vuoti verdognoli a lordare la via che ospitava la Crypta Balbi, la sede del maggior Partito Comunista d’Europa e, dieci anni prima, la Renault rossa in cui si rinvenne il cadavere rattrappito della nazione. Il futuro in cento metri!
Poi fu la volta dei Russi. I Russi fuggono, i Russi scappano. Ucraini, bielorussi, lituani, georgiani. Si sottraevano al pulviscolo delle macerie del novembre 1989 in cui fu decisa la spoliazione dell’Est. Le cavallette russe. Le colonie russe in Italia. L’invasione degli ex comunisti. Ladispoli è piena di Russi, le Russe sono bone, i Russi ubriaconi.
Intanto la classe dirigente si avviava alla decimazione. Generali, colonnelli, tenenti e marescialli della politica sparirono dalla circolazione. L’esercito si trovò in mano a caporali bighelloni e sergenti promossi all’ultimo momento. La ciurmaglia di terzo o quarto rango subentrava per meglio vendere la nazione. In un curioso volumetto lo storico negro Jerome Nriagu (Lead and lead poisoning in antiquity, 1983) ipotizza il lento avvelenamento da piombo del ceto patrizio romano. Saturnismo. Piombo nel sangue. Tubature, pentoloni piombati; e, soprattutto, dolcificanti del vino: sali di piombo in polvere, un lento stingere nel sangue. Imperatori dapprima saggi, di quella razionalità pratica e screziata di buon senso tipica dell’uomo romano, improvvisamente mutano costume assumendo pose eccentriche, sin al pazzo esibizionismo o alla mancanza di ragion pratica; oppure declinano nella gotta; si scoprono infecondi; rammolliti e viziosi; Claudio e le sue flatulenze, Caligola, le spintriae di Tiberio, Nerone, Commodo, Domiziano, Eliogabalo: un museo del bislacco buono per Hollywood e che sfinì la perfetta organizzazione imperiale. La follia e la decadenza fisica dell’aristocrazia dirigente, intossicata dal piombo, afferma Nriagu, affondò il Regnum millenario della latinità. Una tesi da dimostrare, certo, ma da non additare al totale rifiuto. Al fondo d’essa si ritrova la verità: se decapitate le prime file intellettuali recidendo la tradizione logica e politica, il poppolo verrà necessariamente dietro al primo straccione col flauto che passa per la via.
I sali di piombo si macinarono a Milano. Mani Pulite. L’operazione fu così raffinata da risultare inattaccabile dal punto di vista morale e documentale. La tecnica applicata è sempre la stessa. Si tollera la corruzione quando fa gioco; la si scongela quando il potere vuole rinnovare la carta da parati istituzionale.
Si tollera Antelope Cobbler nel 1976 e Teardo nel 1985; non si tollererà più Mario Chiesa nel 1992. Il potere esigeva, allora (non nel 1976 e nemmeno nel 1985), una mano di bianco maggioritario. E la ottenne, in pochi anni. Non sapete chi fossero Antelope Cobbler e Teardo? Male.
So che sei un lestofante, come tanti, ma vai avanti, ora mi servi, ti copro le spalle io! Poi, al momento opportuno, la delazione. I sali di piombo. E allora via Craxi, Fanfani, Leone, Natta, Nenni, Saragat, Andreotti, Moro, Lama. Bettino Craxi presagì i sali di piombo al limitare d’una pista d’atterraggio di Ciampino, nei primi anni Novanta. Ne ho già parlato.
Giovanni Leone, il presidente delle corna e della Cassia bis: una barzelletta napoletana, corrotto, nepotista e pulcinella, come lo descrisse Camilla Cederna nel suo best seller, via anche lui. Leone Giovanni, ex tenente colonnello, beneficiario di un encomio solenne per aver sottratto dei dissidenti alla furia crucca nel 1944, già ordinario di Diritto Penale, sin dagli anni Trenta, nonché estensore, fra le altre sue memorabili e studiatissime opere giuridiche, d’un Manuale per l’udienza penale e di un Trattato di diritto processuale penale - in tre volumi - tale uomo, ferocemente dileggiato, sopravanza i maggiori intellettuali italiani d'oggi con la statura di un gigante. Il suo messaggio alle Camere, a metà degli anni Settanta, fu un concentrato di prudenza istituzionale e uno dei rarissimi tentativi di riscattare la democrazia italiana abbeverandosi alle sorgenti della democrazia stessa. Macché, niente. Via Giovanni Leone, allora, e avanti Mariotto Segni, il referendario del maggioritario; e poi avanti altri figuri delle retrovie politiche che non sapevano neanche come tenere la penna in mano, ma lisciavano il padrone con le piume di un servilismo nuovissimo.
Leone divenne un breve sogno del passato: the great replacement vide Massimo D’Alema, Fausto Bertinotti, Giorgio Napolitano, Claudio Petruccioli; e, al versante opposto del teatrino, Pierferdinando Casini, Gianni Letta, Gianfranco Fini, a loro volta futuri sodali di Bossi Umberto, quello del profumo Dur, dei carri armati di latta a Venezia e della “bonazza” rivolto al ministro socialista Margherita Boniver (la Lega, infatti, ce l’aveva duro: si cospargeva dell’essenza di cui sopra come il ragionier Ugo Fantozzi in attesa di Colpo grosso).
Leone divenne un breve sogno del passato: the great replacement vide Massimo D’Alema, Fausto Bertinotti, Giorgio Napolitano, Claudio Petruccioli; e, al versante opposto del teatrino, Pierferdinando Casini, Gianni Letta, Gianfranco Fini, a loro volta futuri sodali di Bossi Umberto, quello del profumo Dur, dei carri armati di latta a Venezia e della “bonazza” rivolto al ministro socialista Margherita Boniver (la Lega, infatti, ce l’aveva duro: si cospargeva dell’essenza di cui sopra come il ragionier Ugo Fantozzi in attesa di Colpo grosso).
La favola dei russi in fuga durò poco. Iniziò, quindi, la telenovela degli Albanesi. I barconi degli Albanesi. Gli Albanesi fuggono dalla miseria, dalle ingiustizie del comunismo. Striscia la Notizia li dileggiò ribattezzandosi Striscia la Berisha (s’intendeva parodiare Sali Berisha, acclamato presidente post-comunista, al centro di uno scandalo da schema Ponzi). Gli Albanesi naufraghi. Silvio Berlusconi, ex nightclubber e politico, allora, in momentaneo disarmo, li accolse con salse lacrime al porto di Brindisi. Cos’era capitato? Una nave della Marina Italiana, per errore, aveva speronato un naviglio della speranza: 81 morti. L’ONU si unì alle lacrime assoldando per l’occasione dei lacrimatori di professione. I potenti semi giuridicamente modificati sui limiti di sovranità d’una nazione vennero gettati, per l’Italia, in quei giorni di lutto.
Gianni Amelio ci fece pure un film sugli Albanesi pezzentoni col sogno dell’Italia: Lamerica. Poiché noi, cioè l’Italia, rappresentavamo, per loro, l’America, la Bengodi che, tutte le sere, rigurgitava, circonfusa di luci e paillettes, dai quiz di Bongiorno Mike (che americano lo era davvero) e Baudo Pippo, il Nazionalpopolare. L’America! Il bene-stare! E chi eravamo noi per impedire questo sogno? Nessuno. Il mondo, infatti, e, a fortiori, l’Italia, non era più in mano agli abitanti millenari che si ostinavano a reputarsi legittimi e soli: il mondo (questo venne stabilito senza referendum) era, ormai, di tutti. Il mondo è di tutti: ecco il primo articolo di una Costituzione approvata a nostra insaputa e che Giovanni Leone mai avrebbe firmato.
L’Albanese, questa variante zozzona dello zingaro, ladro e straccione, svaporò lentamente - pure lei! - senza che ce ne accorgessimo. Altri negri all’orizzonte: gli slavi, i Romeni. Forse più i Romeni che gli slavi. Gli slavi rappresentavano la forza lavoro del Nord Est, i Romeni venivano un po’ meglio come bersaglio.
In questo excursus non va dimenticata una cosa: nessuno, mai, si oppose minimamente al libero flusso di uomini e merci. Questi razzismi che descrivo son solo pagliacciate ordite per voi, minchioni con la matita copiativa dietro l’orecchio. Al pari dei dazi: i dazi bossiani, contro la paccottiglia cinese che avvelena la nostra economia. Presto finirà la pacchia, ebbe a dire Bossi Umberto, presto torneranno i gazebo, poi la devolution e quindi, risolutori, i dazi. E Berlusconi si dia da fare! Prenda in mano la situazone polittica che il poppolo lo vuole! La devolution, la ricordate? La devolution, ragazzi, si vota per la devolution.
Gianni Amelio ci fece pure un film sugli Albanesi pezzentoni col sogno dell’Italia: Lamerica. Poiché noi, cioè l’Italia, rappresentavamo, per loro, l’America, la Bengodi che, tutte le sere, rigurgitava, circonfusa di luci e paillettes, dai quiz di Bongiorno Mike (che americano lo era davvero) e Baudo Pippo, il Nazionalpopolare. L’America! Il bene-stare! E chi eravamo noi per impedire questo sogno? Nessuno. Il mondo, infatti, e, a fortiori, l’Italia, non era più in mano agli abitanti millenari che si ostinavano a reputarsi legittimi e soli: il mondo (questo venne stabilito senza referendum) era, ormai, di tutti. Il mondo è di tutti: ecco il primo articolo di una Costituzione approvata a nostra insaputa e che Giovanni Leone mai avrebbe firmato.
L’Albanese, questa variante zozzona dello zingaro, ladro e straccione, svaporò lentamente - pure lei! - senza che ce ne accorgessimo. Altri negri all’orizzonte: gli slavi, i Romeni. Forse più i Romeni che gli slavi. Gli slavi rappresentavano la forza lavoro del Nord Est, i Romeni venivano un po’ meglio come bersaglio.
In questo excursus non va dimenticata una cosa: nessuno, mai, si oppose minimamente al libero flusso di uomini e merci. Questi razzismi che descrivo son solo pagliacciate ordite per voi, minchioni con la matita copiativa dietro l’orecchio. Al pari dei dazi: i dazi bossiani, contro la paccottiglia cinese che avvelena la nostra economia. Presto finirà la pacchia, ebbe a dire Bossi Umberto, presto torneranno i gazebo, poi la devolution e quindi, risolutori, i dazi. E Berlusconi si dia da fare! Prenda in mano la situazone polittica che il poppolo lo vuole! La devolution, la ricordate? La devolution, ragazzi, si vota per la devolution.
La sinistra, di fronte a tante smargiassate, aveva agio a rispondere. Col naso rosso piantato direttamente sul naso, l’arte del commediante cosmopolita, i sinistri cicalavano inesausti, senza cedere alle risate, di razzismo: basta col razzismo. Loro, infatti, avevano da tempo aperto i confini, come a Prato e a Macerata. Il protezionismo non paga, dobbiamo aprirci, ancora un poco, che la fessura non è mai abbastanza: le correnti della globalizzazione hanno da circolare indisturbate, a costo di pigliarci la broncopolmonite fulminante e la quartana. E così via.
E poi i Romeni. I Romeni ladri, ovviamente, i Romeni ubriaconi, non come i Filippini che manco li senti camminare per casa. O come i Cinesi che si fanno gli affari propri e basta: casa e bottega, bottega e casa. E pensare che pure i Romeni, questi zoticoni della Dacia traianea, hanno nostalgia del bel tempo che fu. Con Ceausescu avevamo debiti zero! Con Ceausescu i ladri avevano le mani mozze! Con Ceausescu avevamo un pollo con cui fare il brodo, ma lo avevamo tutti! Cose del genere. Ceausescu. Mi chiedo spesso cosa sappiamo davvero della storia. Ceausescu, i morti di Ceausescu, le stragi di Ceausescu, il tetro comunista Ceausescu, il dittatore Ceausescu. Via Ceausescu. Via i negri dalla Romania chez Italia.
Poi arrivò un negro ancora più negro: l’islamico. Diciannove buontemponi di varia nazionalità (fra cui nessun iracheno o afgano) tirarono giù due brutti condomini a New York. Apriti cielo. Cambia la storia! Attacco al cuore della democrazia! Ci odiano perché siamo liberi! Perché siamo multietnici! Perché siamo ricchi e prosperi!
Mi ricordo, come per suonno, l’articolo d’un tizio di “Repubblica”. Diceva pressappoco così: oggi ero seduto nel parco di questa bella città, Nuova York, l’ombelico dell’Occidente; risplendeva il sole, la vita riprendeva il suo corso. Osservavo soprattutto i giovani, belli e spensierati, stoici nella disgrazia; d’un tratto ecco un ragazzo dai tratti asiatici allenarsi nel footing, alto, bello, forte, forse uno studente universitario, il frutto d’un amore interraziale, il frutto della pace, della concordia e della verità. In questo ragazzo ho intuito la ragione dell’odio dell’Islam: la nostra libertà, la democrazia, l’apertura mentale, la globalizzazione del sapere. Ecco perché ci odiano. Avete ben compreso?
La risposta all’attacco ordito né da iracheni né da afgani fu: invadiamo l’Iraq e l’Afghanistan. E sia! Non mi oppongo all’illogica stringente. Fate come volete. Ma c’era bisogno di imbastire questo can can? L’Islam: mente locale, ragazzi. Quando mai, nella vostra vita, vi venne mai il ghiribizzo di credere al pericolo della Mezzaluna prima del 2001? Mai. Si era, appunto, spensierati. E, invece, da quel momento, la vostra massima preoccupazione, di italiani intellettuali blogger e berciatori assortiti, fu di contrastare l’Islam. La migrazione islamica, l’invasione islamica. Favorite i cristiani: si distendano i rossi tappeti cattolici a filippini e romeni, a contrastare l’Islam, ebbe a dire il buon Giacomo Biffi. E tutti ad accendere la canea. Oggi del cardinal Biffi non rimane che cenere ideologica. Il cardinal Giacomo Biffi, sbadiglia il sovranista, e chi era costui? Fiorì, in quei tempi da imbecilli, una imponente trattastica contro l’Islam, oggi ovviamente dimenticata, la cui capofila, in Italia, fu una giornalista brillante e concettualmente vacua, Oriana Fallaci. Non che altrove se la passassero meglio: uno dei best seller del periodo venne mantecato, con scarti di altre orge, da un tal Kagan (Of paradise and power). Robert Kagan sosteneva questa tesi: gli Americani sono forgiati dalla guerra, gli Europei dalla pace; i primi devoti del corrusco Marte, i secondi della discinta Venere. Ai marziani, quindi, il dominio del mondo. Si era nel 2003. Questo Kagan, l’ennesimo ebreo al contrario, un altro che vendeva cubetti di ghiaccio agli Eschimesi, senza arrossire, e questi glieli compravano pure, militava nell’inesauribile esercito dei circonventori di incapace a livello globale. Oggi se ne son perse le tracce assieme a Giuliano Ferrara l’Intelligente, alle fialette di Carnevale di Colin Powell e ai calzini di Paul Wolfowitz. Non ricordate i pedalini di Wolfowitz? Male.
La scatenata sardana sugli islamici cattivi, i negri del Duemila, ebbe un successo planetario tanto da durare, adeguatamente ravvivata, sino ai nostri giorni. La Lega cavalcò a pelo, forsennata. Oggi la sit-com batte un pochino la fiacca, a dire il vero. Nonostante qualche massacro di tanto in tanto la vedo appassire. Telefilm, film, trasmissioni fiume e invettive hanno saturato il teleelettore medio. I tagliatori di teste, va bene, l’Imam pazzo va bene anche questo, i dinamitardi del Duomo di Milano e di San Pietro e di via Veneto: indagini a tappeto, intelligence sotto pressione, squadre antiterrorismo con cani molecolari crociati e satelliti spia, task force di indefessi magistrati e pool d’attacco, traslitteratori e traduttori H24. Risultato: un paio di isolati belinoni al gabbio.
L’Occidente alla conquista del Santo Sepolcro. A custodirlo, però, non c’è alcun Saladino, anzi, a ben vedere, ci siamo noi. Ci risparmieremo altre sceneggiate? Il format è agli sgoccioli? Dove trovare altri negri da distrazione?
Ed ecco la trovata. Perché non sostituire i vecchi negri con negri nuovi di zecca, magari negri veri? E così arriviamo a oggi.
A questo punto mi devo fermare perché avrò già innescato l’equivoco: urge, quindi, una pausa didascalica. Questa: il succo delle mie tribolazioni di scrittura non consiste nel dire: sono per l’immigrazione o l’Islam. Au contraire. Qui occorre sottilizzare: le figurine dell’islamista cattivo, del nigeriano bevitore di sangue, dell’albanese zozzone, del polacco e del rumeno ubriaconi e ladri, così come i santini della propaganda democratica liberale, dalla donna vessata in Iran al progressista fucilato in Arabia, servono solo a placare il dissenso contro la globalizzazione - che è vera e ci sta distruggendo - dissolvendo intelligenze, strategie e sorgivi risentimenti nel falso conflitto elettorale. Chi vota Salvini crede davvero che questi contrasterà l’immigrazione; allo stesso modo, chi vota Landini o Zingaretti ha davvero fede ch’essi, invece, si opporranno al razzismo strisciante della destra, inesistente. Le figurine ingenerano speranze recitando, sull’impiantito d’un palco ormai marcito, i copioni sempre efficaci di Pulcinella e del Diavolo.
Il Programma Globale va avanti, come sempre, inarrestabile. Chi se ne rende conto davvero ha due soluzioni: ritirarsi nella misantropia a testimoniare il passato o suicidarsi. Il nostro mondo è perduto. Cerchiamo almeno di salvare l’onore. Come si possa credere alle statistiche di questi gaglioffi, per me, è incomprensibile. Le industrie del Nord hanno bisogno di immigrati per reggere la concorrenza; li anelano; e li hanno avuti, col consenso della destra. Vaticano e sinistra reclamano immigrati di diversa natura per nutrire le lamprede delle risorse pubbliche: ed ecco l’invasione opposta. Ognuno tira dalla sua il migrante giusto: con le smorfie convenienti alla bisogna: facce angelicate dall’antirazzismo, volti ultorii da sovranista. Chi si oppone alla dicotomia sparisce. La magistratura serve a questo. Sugli orientali, invece, meglio lasciar stare: c’è da imbonire, oggi, a differenza dello ieri, sempre al micco, la via della Seta, i porti rigurgitanti di merci, di visori e panatine a buon mercato. E i dazi? Son cose lontane: servirono i dazi, allora, per recitare una parte. Ora ci apriamo, invece, ancor di più: al Catai, all’Europa. Porti stellari, montagne perforate, scali internazionali. L’Italia si apre inesausta “as leaky as un unstanched wench”.
Desirée e Pamela, le nostre San Simonino, e i bimbetti nel bus in fiamme, sono i grumi simbolici della disfatta, ma è inutile sventolarne le sindoni: esse incendiano la speranza rovinosa in un sistema truffaldino, non altro. Votate, votate, fate votare, portate al voto! Cambiamento! Rivoluzione! Yes we can! Change! Regime change! Nessuna forza politica, in quanto parte di un gioco democratico falso, possiede la volontà di fermare la disintegrazione italiana programmata dal mondialismo e dalla globalizzazione. Tutto è doppio. Il bianco cela l’opposto e viceversa. I negri, dai Polacchi ai Nigeriani, hanno la funzione di dissolvere l’Italia, spaesare, disarticolare la cultura, miscelare, idiotizzare, suscitare un buio rancore da incanalare, poi, nel rivolo sbagliato: il voto liberale! A perpetuare l’inganno! Zingaretti o Salvini, ecco il duo che si darà bastonate di gomma al Gianicolo della vostra insipienza! E ancora, ancora! Dopo vent’anni di Berlusconi, Prodi, centrodestra e centrosinistra, dopo le delusioni, le patenti prese in giro, l’Italiano è ancora lì, non si è mosso di un millimetro dalla rassicurante faziosità, confortato dal maggioritario, ovviamente, il sistema psicologico più allettante, basico; via il quartetto d’archi, arrivano i petomani! E ci si cade, nel 2019! La magistratura, intanto, pota i dissidenti, come nel 1992; se c’è un ostacolo ecco la motosega degli avvisi di garanzia: via arbusti e fogliame molesto: il poppolo ha da gustare il Felpato Optimo Maximo e Mister “A Me Hanno Imparato”, col loro codazzo di confindustriali edaci, buffoni di corte, tangentari statali, funzionari da imparaticcio! Privatizzare l’acqua! Si farà, con calma, al riparo dalla canea sui negri, sugli autobus in fiamme, sulla regressione micidiale dell’Italiano a balbuziente fàtico da trecento parole.
Jorge Bergoglio ritira la mano ai baci dei fedeli. Egli è umile? No, non c’è umiltà in lui. Al contrario qui rileva una protervia smisurata; la certezza d’essere nella pienezza del giusto: il suo è solo ribrezzo ideologico verso chi rappresenta la propria tradizione, la stessa ch'egli finge nella venerazione e che, invece, ha deciso d’annientare con un atto epocale di parte, forzando, altrettanto smisuratamente, i tempi. Bergoglio intende solo dissacrare, abbassare, livellare, polverizzare, ridurre a cenere postatomica duemila anni di storia e fede. Ciò ne spiega l’ignoranza e l’arroganza dell’operato, il disgusto per chi ancora crede, l’urto per le simbologie profonde e le complessità dei rituali. Si veste del francescanesimo per meglio operare da lupo: i Fabiani, amati da Marco Pannella, non avevano forse per stemma un lupo travestito da agnello? Nell’intimo egli anela una Emma Bonino Papessa quale colpo di grazia definitivo; purtroppo dovrà solo accontentarsi d’essere l’ultimo papa cristiano assecondando, a malincuore, le profezie di Máel Máedóc, San Malachia d’Irlanda. L’Agnello viene a redimere i peccati del mondo colla semplice allusione a un dio snervato e buono per tutti: il perdono è tale poiché, in realtà, non v’è più nessun peccato da assolvere. Egli ritira la mano schifato e spinge da parte, con sgraziata maleducazione, quei pochi che ancora si prostrano: nessuno, nella sua ideologia mediocre, dovrà più prostrarsi perché tutti, in egual misura, saranno dio di sé stessi. Il Cristianesimo si apre a tutti cessando di essere tale, estinguendosi lentamente nella palude dissolutoria dell’infinita libertà e dell’eterno presente, priva d’ogni gerarchia o emozione.
Da ultimo, signori, voglio presentarvi colui che, non a torto, è stato definito “negro tra i negri”. Il negro più negro di tutti, insomma, un Ciandala che sguazza fra i liquami della propria passata protervia abbeverandosi alle pozze dell’umiliazione più abietta: l’Italiano. L’Italiano, tale figura oramai ridotta a un servaggio strisciante e ignominioso, aborrita dalla luce, degradatasi a un diportamento da cercopiteco fuori di testa: l’Italiano, l’ultimo inveramento, il più sordido e formidabile, del negro.
Nella sua forma pura ne ritroviamo gli ultimi rappresentanti nella vita di coppia di cinquant’anni prima: ecco il padre di famiglia, placido e autoritario, mentre porta a spasso i figlioli, la domenica mattina, ascoltando distratto il lascito dei campanili che s’invola nella brezza fresca e pulita; la femmina della specie, intanto, anch’essa, oggi, pressoché estinta, accomoda, con solerzia, pasta al forno e pollo al tegame con carciofi. L’essere mitologico, tornato al covo, aspira, a pieni polmoni, i confortanti effluvi di rosolature e gratinature; la paredra, invece, apparecchiato il desco, rampogna i cuccioli della specie, coi pantaloni un po’ lordi d’erba: l’erba tagliata di fresco sui prati gianicolensi. I vecchi della tana, replica psicologica perfetta della coppia anzidetta, sovraintendono, invece, alla scena vezzeggiando e ammonendo i discendenti con bonaria e finta severità: impossibile il malanimo nei giorni di festa.
Il Programma Globale va avanti, come sempre, inarrestabile. Chi se ne rende conto davvero ha due soluzioni: ritirarsi nella misantropia a testimoniare il passato o suicidarsi. Il nostro mondo è perduto. Cerchiamo almeno di salvare l’onore. Come si possa credere alle statistiche di questi gaglioffi, per me, è incomprensibile. Le industrie del Nord hanno bisogno di immigrati per reggere la concorrenza; li anelano; e li hanno avuti, col consenso della destra. Vaticano e sinistra reclamano immigrati di diversa natura per nutrire le lamprede delle risorse pubbliche: ed ecco l’invasione opposta. Ognuno tira dalla sua il migrante giusto: con le smorfie convenienti alla bisogna: facce angelicate dall’antirazzismo, volti ultorii da sovranista. Chi si oppone alla dicotomia sparisce. La magistratura serve a questo. Sugli orientali, invece, meglio lasciar stare: c’è da imbonire, oggi, a differenza dello ieri, sempre al micco, la via della Seta, i porti rigurgitanti di merci, di visori e panatine a buon mercato. E i dazi? Son cose lontane: servirono i dazi, allora, per recitare una parte. Ora ci apriamo, invece, ancor di più: al Catai, all’Europa. Porti stellari, montagne perforate, scali internazionali. L’Italia si apre inesausta “as leaky as un unstanched wench”.
Desirée e Pamela, le nostre San Simonino, e i bimbetti nel bus in fiamme, sono i grumi simbolici della disfatta, ma è inutile sventolarne le sindoni: esse incendiano la speranza rovinosa in un sistema truffaldino, non altro. Votate, votate, fate votare, portate al voto! Cambiamento! Rivoluzione! Yes we can! Change! Regime change! Nessuna forza politica, in quanto parte di un gioco democratico falso, possiede la volontà di fermare la disintegrazione italiana programmata dal mondialismo e dalla globalizzazione. Tutto è doppio. Il bianco cela l’opposto e viceversa. I negri, dai Polacchi ai Nigeriani, hanno la funzione di dissolvere l’Italia, spaesare, disarticolare la cultura, miscelare, idiotizzare, suscitare un buio rancore da incanalare, poi, nel rivolo sbagliato: il voto liberale! A perpetuare l’inganno! Zingaretti o Salvini, ecco il duo che si darà bastonate di gomma al Gianicolo della vostra insipienza! E ancora, ancora! Dopo vent’anni di Berlusconi, Prodi, centrodestra e centrosinistra, dopo le delusioni, le patenti prese in giro, l’Italiano è ancora lì, non si è mosso di un millimetro dalla rassicurante faziosità, confortato dal maggioritario, ovviamente, il sistema psicologico più allettante, basico; via il quartetto d’archi, arrivano i petomani! E ci si cade, nel 2019! La magistratura, intanto, pota i dissidenti, come nel 1992; se c’è un ostacolo ecco la motosega degli avvisi di garanzia: via arbusti e fogliame molesto: il poppolo ha da gustare il Felpato Optimo Maximo e Mister “A Me Hanno Imparato”, col loro codazzo di confindustriali edaci, buffoni di corte, tangentari statali, funzionari da imparaticcio! Privatizzare l’acqua! Si farà, con calma, al riparo dalla canea sui negri, sugli autobus in fiamme, sulla regressione micidiale dell’Italiano a balbuziente fàtico da trecento parole.
Jorge Bergoglio ritira la mano ai baci dei fedeli. Egli è umile? No, non c’è umiltà in lui. Al contrario qui rileva una protervia smisurata; la certezza d’essere nella pienezza del giusto: il suo è solo ribrezzo ideologico verso chi rappresenta la propria tradizione, la stessa ch'egli finge nella venerazione e che, invece, ha deciso d’annientare con un atto epocale di parte, forzando, altrettanto smisuratamente, i tempi. Bergoglio intende solo dissacrare, abbassare, livellare, polverizzare, ridurre a cenere postatomica duemila anni di storia e fede. Ciò ne spiega l’ignoranza e l’arroganza dell’operato, il disgusto per chi ancora crede, l’urto per le simbologie profonde e le complessità dei rituali. Si veste del francescanesimo per meglio operare da lupo: i Fabiani, amati da Marco Pannella, non avevano forse per stemma un lupo travestito da agnello? Nell’intimo egli anela una Emma Bonino Papessa quale colpo di grazia definitivo; purtroppo dovrà solo accontentarsi d’essere l’ultimo papa cristiano assecondando, a malincuore, le profezie di Máel Máedóc, San Malachia d’Irlanda. L’Agnello viene a redimere i peccati del mondo colla semplice allusione a un dio snervato e buono per tutti: il perdono è tale poiché, in realtà, non v’è più nessun peccato da assolvere. Egli ritira la mano schifato e spinge da parte, con sgraziata maleducazione, quei pochi che ancora si prostrano: nessuno, nella sua ideologia mediocre, dovrà più prostrarsi perché tutti, in egual misura, saranno dio di sé stessi. Il Cristianesimo si apre a tutti cessando di essere tale, estinguendosi lentamente nella palude dissolutoria dell’infinita libertà e dell’eterno presente, priva d’ogni gerarchia o emozione.
Da ultimo, signori, voglio presentarvi colui che, non a torto, è stato definito “negro tra i negri”. Il negro più negro di tutti, insomma, un Ciandala che sguazza fra i liquami della propria passata protervia abbeverandosi alle pozze dell’umiliazione più abietta: l’Italiano. L’Italiano, tale figura oramai ridotta a un servaggio strisciante e ignominioso, aborrita dalla luce, degradatasi a un diportamento da cercopiteco fuori di testa: l’Italiano, l’ultimo inveramento, il più sordido e formidabile, del negro.
Nella sua forma pura ne ritroviamo gli ultimi rappresentanti nella vita di coppia di cinquant’anni prima: ecco il padre di famiglia, placido e autoritario, mentre porta a spasso i figlioli, la domenica mattina, ascoltando distratto il lascito dei campanili che s’invola nella brezza fresca e pulita; la femmina della specie, intanto, anch’essa, oggi, pressoché estinta, accomoda, con solerzia, pasta al forno e pollo al tegame con carciofi. L’essere mitologico, tornato al covo, aspira, a pieni polmoni, i confortanti effluvi di rosolature e gratinature; la paredra, invece, apparecchiato il desco, rampogna i cuccioli della specie, coi pantaloni un po’ lordi d’erba: l’erba tagliata di fresco sui prati gianicolensi. I vecchi della tana, replica psicologica perfetta della coppia anzidetta, sovraintendono, invece, alla scena vezzeggiando e ammonendo i discendenti con bonaria e finta severità: impossibile il malanimo nei giorni di festa.
Il negro Italiano è stato oggetto, nell'ultimo mezzo secolo, di una caccia spietata riducendosi nelle riserve di blog e canali mediatici di quarta fascia. Nonostante i pochi elementi non ancora in cattività, permane nei suoi riguardi il nulla osta all’ostilità venatoria.
Oggi il felpato ha dichiarato
RispondiEliminache vuole introdurre la castrazione chimica, quindi soluzione finale contro gli ultimi galletti Valle Spluga italici. Qualcuno ne sa qualcosa? Il taglio degli uccelli c'era nel contratto?
Si torna all'ordalia? Io quasi quasi lo vo' a denuncia' pe truffa.
Alceste e la seconda volta che mi leggi nel pensiero,
sei reale o sei un' arma cibernetica?
Pino
Ti sei levato nu poc de cazz da ncuoll,sta bene al misantropo. Su bergoglio non condivido, ma la citazione di Guglielmo è da brividi, seguitiamo a rimembrare i passati fasti e le vecchie entità umane, ann passa' a nuttat..o passeremo noi prima di riveder ancor le stelle..con stima fantozziana, quindi amore sub-borghese
RispondiEliminaOh Alceste!
RispondiEliminaHo letto in fretta ma un paio di cose non mi trattengo dal dirle!
Prima degli albanesi, o in contemporanea, ci fu l'ondata marocchina o sbaglio?
Purtroppo si sta trattando il malato terminale Italia come se l'unica cura fosse l'ennesima ricetta economica (iniezioni di denaro), mentre invece il problema e' il virus vampiresco che sta diffondendo la sua azione virale e senza antidoto "etico" (parola vuota) non si fermera' neanche di fronte a un'Italia ricca e spensierata come ai vecchi tempi (ehh chissa' quando!).
Ora insieme ai vampiri nigeriani, ci ritroveremo anche quelli cinesi, che vedo gia' da molti idealizzati e 'santificati'. I vampiri piu' furbi e potenti in circolazione, faranno il loro lavoretto senza che ce ne accorgiamo. E cosi' anche il governo del Conte Dragola ha dato il suo contributo alla Vampire State of Italy Inc Corp., come da copione!
Sono sempre piu' convinta della tesi di Jerome Nriagu (ma dove l'hai trovata questa chicca?), applicata ai tempi moderni. Se non altro e' quel che ho sperimentato nell'arco di 20 anni a ogni mio ritorno in Italia: mi accorgevo che persone che un tempo ritenevo assennate, erano gradualmente divenute incapaci di analizzare la realta'. Visto nel giro dei conoscenti e nella parentela, in forme anche critiche e sinceramente anormali, la sola spiegazione che ho saputo darmi era che ci fosse qualcosa nell'aria e nell'acqua che li aveva resi cosi'. Oppure pensavo di essere io sola ad essere stata modificata dalle sostanze disperse nel paese in cui vivevo. Ma visto quel che accade oggi e da quel che leggo in questo blog, compresi i commenti di tutti voi che trovo simili a me, credo che sia buona la prima che ho detto! Solo non si spiega come mai alcuni di noi ne siano immuni.
Un saluto,
Ise
Quello dei sali di piombo è un complotto delizioso ... forse non del tutto perspicuo. Credo che i nostri sali di piombo risiedano nella distruzione della scuola e della disciplina in generale, dal galateo quotidiano al senso della gerarchia.
EliminaCaro Alceste,
RispondiEliminaamara cavalcata sugli ultimi 40 anni della mia vita! Però alla fine (strane le vie del nostro subconscio!), mi è venuta in mente la battuta finale del "Galileo" di Brecht:il vecchio, cieco, chiede alla figlia "com'è la notte" e lei risponde "chiara"...sipario.
Un saluto
Hermannus Contractus
Welà Alceste: tuffo carpiato con triplo avvitamento, eseguito, voilat, alla perfession (scusa il venetismo).
RispondiEliminaNulla da aggiungere se non che il sottoscritto, tra le tante cose in cui si tuffò, vi fu anche un periodo, diciamo pure anni, poco dopo la laurea in Economia Desticazzi, di borderline-imprenditorial-workshop nel periodo dell'assalto albanese all'Italia. Avevo ricevuto all'epoca due proposte interessanti: diventare il vice responsabile marketing in una grossa azienda oppure entrare direttamente in una banca importante senza fare nessun concorso.
Invece no! Decisi di fare la cosa più assurda che un neo-laureato in economia possa fare: lavorare la pietra! Mi misi ad ideare e fabbricare, partendo da zero, mosaici e pavimenti, in un fatiscente capannone di 150 mq senza servizi (andavo al bar a fare i miei bisogni o in un secchio), una volta pollaio. Tetto rigorosamente in eternit. I miei operai? Gli albanesi che arrivavano, durante la prima ondata, senza documenti e che venivano ospitati come ratti presso la "magione" del proprietario dell'ex pollaio. fino a trenta disperati, stipati ovunque!
Pendagli da forca, persone per bene, mediamente tipi fuori di testa usciti da uno dei peggiori regimi comunisti che, spesso, finivano nel mio laboratorio. A molti feci anche i documenti, alcuni riuscirono ad integrarsi e a farsi una famiglia. Tra tutta questa umanità assurda che incrociò la mia vita, spicca tale S. J.: egli arrivò con la primissima ondata, quella che fu prima ospitata nello stadio di Bari (o Brindisi non ricorso) per poi essere trasferita a forza in un hotel per poi essere rimpatriata in manette e a colpi di manganello. S. J. fu uno dei capoccioni che diresse la rivolta nell'hotel, spaccando tutto nel tentativo di evitare il rimpatrio. Egli era figlio dell'ex direttrice della Banca Centrale d'Albania durante l'ultimo periodo comunista: attore cinematografico (sua è una memorabile apparizione nel film: "Il Generale Bunker") mentitore seriale, puttaniere impenitente, serpente, ubriacone ma spesso filosofo e simpaticone! Tutto finì male quando tentò di impiccare un'altro mio aiutante suo connazionale.
Questa parte della mia vita, invero folle, mi formò nello spirito. Ricordo i primi albanesi che, con i visi scavati e violenti, senza parlare una parola di italiano, chiedevano lavoro e si accampavano davanti al portone del mio "capannone". Uno poi aveva l'abitudine di scoparsi un'italiana e lasciarmi i preservativi ripieni davanti all'ingresso come segno di sfregio. Un bel giorno l'ho affrontato e la cosa non si ripeté più. Da un certo momento cominciai a girare con un coltello e una volta l'ho puntato anche alla gola di un poveraccio.
Un po alla volta ero diventato come loro. Peggio di loro.
Anni ruggenti, tutto documentato in una raccolta di poesie e scritti. Periodo folle che però mi rinsavì da tutte le stronzate che all'università mi avevano ficcato in testa. Soprattutto la spocchia della falsa cultura ed il sentimento di "paura" verso il diverso. All'inizio ero terrorizzato, anche se affascinato da questi selvaggi. Poi compresi che o sopravvivevo e difendevo il territorio e quindi che nel mio territorio dovevo io imporre la mia legge, oppure era giusto che venissi buttato fuori da quello spazio. Siccome non avevo soldi e alternativa di spostarmi, decisi di affrontarli.
Fu l'inizio della mia rinascita come uomo, e la comprensione profonda delle leggi antiche, segrete ed universali che governano ovunque il mondo degli uomini (no quello delle donne).
Vi posso solo dire che avevo sviluppato tra tutti due sensi: l'olfatto e l'udito!
Camminando in città con la mia bella, tra la folla, sentivo l'odore di albanese o il timbro, l'inflessione della voce, anche a trenta metri di distanza, e mi regolavo di conseguenza.
Un periodo folle. Per molti aspetti magico.
Chiudo e torno al lavoro sennò qui va tutto a remengo.
Un caro saluto.
Anonimo R
Su questo sono d'accordo in toto.
EliminaLe leggi della vita (maschile) sono antiche.
Puoi evitarle: in tal caso non sei più uomo.
Ma anche per le donne è così.
Non sono le stesse leggi. Sono diverse. A noi (maschi) sono precluse quelle femminili, persino la loro comprensione, come per le donne e' preclusa la comprensione delle nostre (di uomini) leggi. In questo senso scrivevo: da uomo cieco del mistero femminile. Tutta l'androginia strombazzata oggi e' una tra le infinite bugie spacciate al popolo, come l'uguaglianza tra i sessi, le pari opportunita', le quote rosa... Mi par di vedere qualche cornacchia in parlamento o in qualche universita' o talk show strombazzare tali cretinerie come passi evangelici. Non ha nessun senso tutto cio' se non come arma di distruzione del reale.
EliminaAnonimo R
Oh! Finalmente ce semo capiti! :-)
EliminaIse
L'ultimo Papa ITALIANO è stato Pio XII, poi solo uomini CIA.
RispondiEliminaLuciani è stato l'uomo sbagliato nel momento sbagliato, la monarchia qualche volta sbaglia ma bisogna ammettere che sa correggersi in corsa con una certa eleganza.
Wojtila è stato un ottimo politico, i risultati parlano da soli, ma un pessimo teologo.
Troppo conservatore, con la sua pervicace iperdulia, altresì Benedetto pessimo politico e pessimo teologo..... addirittura rispolverando il camauro.
Bergoglio ha la lettera di dimissioni nel cassetto, pronta appena l'emerito tira le cuoia.
Tre papi sarebbero troppi anche per questo tempo.
Sul prossimo a salire sul trono si accettano scommesse, suggestiva l'ipotesi Bonino o forse sarà un Papa con fidanzata giappoamericana, buddista con residenza a Londra e laureata a Oxford....io punto sulla diarchia.....un HAL 9000 che si occuperà delle questioni teologiche, un algoritmo perfetto, capace di ecumenizzare ineccepibilmente come solo una AI può fare, e per il brand un CEO in jeans e pullover stile Marchionne.
Ovviamente sarà abolito il vecchio arnese del conclave con il discriminatorio extra omnes e saranno indette consultazioni online o ancor meglio primarie da tenersi nelle parrocchie, me li vedo i Kabobo e i cinesi in file chilometriche
Il romanzo "Roma senza papa" risponde a tutto, in tema di Vaticano.
EliminaImu, Tasi, Tari: i negri siamo noi. Gli altri negri se ne fregano, loro parassitano e delinquono beatamente. Noi siamo vittime sacrificali della burocrazia italica che uccide esclusivamente italiani. Provate ad andare in questi cazzo di uffici pubblici per pagare una qualche multa o tassa del cazzo e vedete chi ci trovate : solo italiani disgraziati che con i loro soldi tengono in piedi questa dannata baracca. Guardate i nomi sul display delle persone in attesa del loro turno :tutti e soltanto italiani. Gli altri, le risorse, gli extra, le avanguardie boldriniane col cazzo che le troverete. Invece se si tratta di ingolfare uffici pubblici per sussidi e oboli vari pagati con i nostri soldi lì ne troverete a iosa.
RispondiEliminaBravo.
RispondiEliminaVero, verissimo il loro programma va avanti hanno solo cambiato i croupier del
RispondiEliminaloro infame gioco:
http://www.libreidee.org/2019/03/ricatto-vogliono-vaccinarci-tutti-e-una-guerra-fermiamoli/
Pino
https://youtu.be/NACBHtFMllA
EliminaIn questo video uno dei maggiori medici ricercatori sviluppatori di vaccini testimonia, durante un processo per morte da vaccinazione di una bambina americana, di come vengano sviluppati i vaccini: partendo da tessuti di feti abortiti. Solo per uno studio ha utilizzato gli organi di 76 feti abortiti. Si comincia ad intravvedere a cosa serve l'industria dell'aborto spacciata per liberta'? Si Pino, ci sta provando la ministra ("m" assolutamente minuscola) Grillo ad impprre a tutti l'obbligo vaccinale: dobbiamo incazzarci di brutto e cacciarla a calci in culo dallo scranno che occupa abusivamente contro gli interessi degli italiani ed il mandato, ricevuto sulla base di promesse e un "contratto" che oggi stanno totalmente ribaltando tali "marionette del governo del cambiamento... climatico? Ah ah ah...".
Dobbiamo incazzarci di brutto e fare azione di informazione capillare: la gente e' idiota e non vuole rendersi conto e reagire.
FUORI LA MINISTRA GRILLO DAL GOVERNO!
NO AL CRIMINALE OBBLIGO VACCINALE!
SI ALL'OBBLIGO DI DIVULGAZIONE NELLE RETI RAI (DOVE CAZZO SEI FOA??? A CHI STAI UBBIDENDO? GUARDA CHE MI SONO VISTO TUTTE LE TUE INTERVISTE A BYOBLU, CAZZO!!!!) DEI RISULTATI DELL'ANALISI SUI VACCINI FATTA DALLA DOTTORESSA BOLGAN PER CORVELVA!
Gia' hanno esteso a tutti in Argentina l'obbligo vaccinale: o ti vaccini o ti tolgono la patente di guida, il passaporto ecc.
Stiamo andando verso un regime peggiore di quello sovietico!
https://youtu.be/gdseKkMQC7o
Incazziamoci come Samurai popolo italiano!!!!
ANONIMO R
https://www.corvelva.it/it/approfondimenti/pubblicazioni/questa-%C3%A8-la-storia-di-una-scorrettezza-scientifica-e-di-corruzione-redazionale-ed-editoriale.html?fbclid=IwAR2VguCBHPFUflWZIuQFrweHjpwlPVPQryp433Fw-8qPP2f_u6jsbImzOMU
EliminaLeggetevi questo, sempre sui vaccini. Non e' piu' solo "businness": le vaccinazioni sono una guerra contro l'umano.
ANONIMO R
Ricordate il film "Malena"?
RispondiEliminaOra confrontatelo con questa
trasmissione di Giletti:
https://youtu.be/KOKL0u9gF08
In Malena c'era un'ometto che
andava dietro le sottane di una trentenne, nella trasmissione di Giletti si nota come l'imperialismo culturale sia riuscito a stravolgere tutto, qui non c'è più l'ometto ma un'Homunculus del 2019.
È vero hanno vinto ma nessuna
schiavitù dura per sempre.
Pino
Scusate ma la Bonino non era trans? :-)
RispondiEliminaIse
Si è transumana nata da un rapporto a tre, tra Pietro
EliminaPacciani, Aurelio Peccei,
ed Enrico Cuccia.
Pino
FUTUFUTURISMO 1
EliminaNel movimento femminista quasi tutte le leader sono o lesbiche o trans! Così hanno "fottuto" le donne! Il problema trans (FTM o MTF - femmine che diventano "uomini" e maschi che diventano "donne") è diffusissimo a Hollywood (anche se ben coperto), nella musica, in TV. Persino nell'ambito della politica, soprattutto anglosassone. E' una strategia di sovversione dei modelli, quindi delle preferenze sessuali dell'umanità.
Ci stiamo avviando verso la dittatura del trans progressista, meglio se kutural-marxista, apolide e, va sans dire, antifascista?
Si veda l'attacco concentrico e incredibile al Congresso della Famiglia di Verona, da parte di LGBT(P), sinistre, Mov. 5 balle ecc.: quelli che per decenni ci hanno ROTTO I COGLIONI CON I DIRITTI DEGLI OMOSESSUALI!!!
La famiglia naturale fa paura, anche perché non sono riusciti, nonostante gli sforzi titanici, a distruggerla completamente.
Lo dice uno che, nonostante due ex famiglie e forse a causa di ciò, comprende l'importanza enorme di una famiglia naturale per la nascita, la difesa e la crescita di figli equilibrati, in grado di prendere il testimone quando sarà necessario, quindi di un paese sano e stabile.
Mio nonno (il tenore da parte di madre) mi ripeteva sempre: SONO LE DONNE A FARE LA FAMIGLIA! E' vero! Solo in questo mese, a 5 padri di famiglia sposati che lavorano da me gli sta saltando il matrimonio: causa le loro dolci metà che danno di matto! IDIOTE ALLO SBARAGLIO IN UN MONDO CHE STA FRANANDO!
(continua)
FUTUFUTURISMO 2
Elimina(continuazione da 1)
Uno di questi 5, due sere fa, dopo l'ennesima lite al rientro dal lavoro con la sua moglie (lei si è invaghita di un altro - dice - e ha detto al marito che vuole essere libera di provare quest'esperienza! I due hanno due figli piccoli e lei fino a due mesi fa e voleva un terzo. Lui è da un mese che tenta di rattoppare la situazione), esce di casa dicendo che va a bersi una birra con un amico. Dimentica il telefono in macchina. Sua moglie comincia a chiamarlo, ma visto che il marito non rispondeva, CHIAMA I CARABINIERI ALLERTANDOLI CHE IL MARITO SE N'ERA ANDATO DI CASA CON INTENTI SUICIDI! Alle 22 di sera i carabinieri mi chiamano, in quanto titolare dell'azienda dove il tipo lavora, chiedendomi dove poter rintracciare il papà suicida, vista la preoccupazione della moglie (che vuole però farsi scopare da un'altro). Quindi prendo la macchina e vado al pub dove di solito ci si ritrova per una birra, e me lo becco girato i coglioni sì, ma tranquillissimo; quindi lo avviso che ha i carabinieri in allarme rosso!!! E questa è solo la più recente! Ho mandato a dire alla moglie (nota filosofa, laureata ecc. ecc.) che quando la incontro la prendo a calci in culo, come il Politically Correct d'altronde impone!
Tali problemi si scaricano anche sulle aziende che devono tamponare persino i disastri causati dalle separazioni.
Ciò non vuol dire che la famiglia tradizionale sia la via obbligata per tutti! Però va ribadito che questa è la via maestra! Tutto il resto è, almeno nell'80% dei casi, o casino inutile per i figli, o ABOMINIO! Gli attacchi contro questo convegno di Verona vanno visti solo come "liquido di contrasto" per vedere quali sono le vere forze, anche camuffate, che vogliono la distruzione dell'umano e di questo paese, attraverso la distruzione dell'identità delle donne e degli uomini, la distruzione dei concepiti, la sovversione psichica dei bambini e la distruzione della famiglia. Ormai la vera famiglia, per i media, è solo quella tra due gay o due lesbiche, il cui figlio fatto con utero in affitto di "na poraccia" sia gendefluid, bene se futuro trans o drag queen.
E' ora di dire a chiare lettere che: "vadano a fare in culo (luogo ove ci sguazzano fantasticamente) ma in privato: i gaypride hanno rotto i coglioni!"
Se io mi metto a culo nudo in una qualsiasi piazza d'Italia, mi sbattono dentro per "atti osceni in luogo pubblico"! Perché questi sono autorizzati ad andare in giro praticamente nudi nelle città come branchi di scimmie bonobo?
La famiglia normale diventerà a breve, se non ci incazziamo di brutto, fuorilegge!
Il video intervista ad un altro Samurai moderno.
https://www.youtube.com/watch?v=Pkbk0Iqd4wA
ANONIMO R
A breve chiederanno di mettere all' indice la Bibbia dato che Dio è omofomo (distrusse Sodoma e Gomorra).
EliminaA quando le scuse da parte di papa imbroglio verso tutti i gay e le gaye del
per questo olocausto?
Pino (quantemente e soprattutto spessamente).
Ciao Pino,
Eliminaio gia' ogni giorno chiedo scusa per essere nata etero, questo errore della natura che ancora si verifica nell'1 o 2 per cento della popolazione, me ne vergogno, e ancora non riesco a fare outing. Ma sono sicura che la Scienzah presto riuscira' a debellarlo, magari con un bel vaccino anti-etero per passare poi a quello anti-utero. Infatti presto nasceremo da uteri artificiali (gia' pronti), saremo "fatti" a comando in base a combinazioni genetiche artificiali: prodotti anonimi, costruiti con pezzi assemblabili intercambiabili, i lego-humans!
Ise
Bravo Pino,
Eliminanon avrei potuto meglio definire l'OGM Bonino! Fatta da una costola "dell'osceno Pannella" (cfr Orso) nell'Eden dei radicali.
Quanto ha nociuto questo partito al nostro Paese! Già lo diceva Gaber nel 1980 ("Compagno radicale, la parola compagno non so chi te l'ha data, ma in fondo ti sta bene, tanto ormai è squalificata").
Un saluto
Hermannus Contractus
Ciao anche io con questa storia di Verona mi sono scancellata da Facebook. Non parlo quasi piu'
RispondiEliminaNon è che i preti sia un bene, che mettano bocca nelle cose Delle famiglie e del sesso. Però non ci credo che l'aborto e il divorzio siano le battaglie Delle donne di oggi. Chi è che si sposa e riesce ad avere un figlio voglio dire. Sembra che sia un bene che le donne siano più istruite a prescindere che l'università non valga piu' niente. Anche la politica e l'arte. Basta averci messo sopra le mani? Serena
CRUCIANI SUPERSTAR!
RispondiElimina(Parenzo substar!)
https://youtu.be/ghL1PGix-M8
Anonimo R
Un immenso Giorgio Vitali su miti, scienziati, vaccini, JBS (sindrome di Barre'), morte di Alessandro Magno, sbarco sulla luna, Rita Levi Montalcino, Sborioni ecc...
RispondiEliminaVideo segnalato dal Ministero della Sanita' e dalla Ministra Grillo in persona.
https://youtu.be/mBVjsiAnKhA
Anonimo R
Una immensa Maria Giovanna Maglie al Congresso della Famiglia sulla "dittatura del politically correct". Da vedere almeno tre volte e far girare. Un grazie personale a Il Decimo Toro e alla sensibilita' da Samurai che dimostra. Stiamo vivendo un periodo straordinario, dove vogliono decidera in maniera strisciante ed orrenda del futuro dell'umanita', della nostra pelle. Burioni: "la scienza non e' democratica". Risposta di Anonimo R: "ma vada a fare in culo Burioni!". Uso le parole della Maglie: "organizzarsi per resistere bisogna". Aggiungo io: dobbiamo riconquistarci il nostro paese, puntandi ai posti di comando, purtroppo oggi e gramscianamente occupati quasi totalmente da pazzoidi di una sinistra (anche in parte di pseudodestra), cancerosa ed abietta. Non hanno ancora vinto! Perdonatemi se intervengo spesso: i tempi lo richiedono ed il mainstream sta facendo di tutto per soffocare ogni verita'! Thank you Mr. Foa.
RispondiEliminahttps://youtu.be/xTfFrl9Bi5Y
Anonimo R
Grazie a tutti, ma soprattutto ad Alceste per la sua pazienza.
RispondiEliminaPino
Qui un riassunto profetico (del 1933) del disfacimento dei ruoli maschile e femminile e del passaggio dal kosmos al caos odierno.
RispondiEliminahttps://www.rigenerazionevola.it/considerazioni-antimoderne-femminismo-e-crepuscolo-di-civilta/
Estraggo:
"La verità vera è invece che nel fondo del femminismo si cela un «radicale pessimismo»: cioè la premessa tacita, che la donna «in quanto donna» non possa valorizzarsi, onde debba, per quanto le è possibile, farsi uomo, rivendicare le stesse prerogative sociali e intellettuali dell’uomo. In questo senso, noi diciamo pessimismo: la presunta «rivendicazione» femministica della donna maschera una abdicazione della donna moderna, la sua impotenza, o sfiducia, ad essere e a valere come ciò che essa è: come donna e non come uomo."
Qualcuno aveva previsto l'epidemia di abdicazioni dell'era moderna quasi un secolo fa. Se abdichi al tuo ruolo, qualcuno prendera' il tuo posto, anche un demone!
Se oggi la soddisfazione per una donna e' poter dire di avere un buon lavoro o una bella posizione sociale, o un fisico da modella a 60 anni, piuttosto che avere una bella famiglia o dei figli sani (cosa che non suscita alcun interesse)...che dire, la realta' parla da sola.
E ci hanno pure con-vinti che sia una conquista. Ricordo il tempo della mia adolescenza dove le casalinghe erano divenute una categoria obsoleta, oggetto di disprezzo per la loro mancanza di indipendenza, di volonta' di affermazione e di capacita' di mettersi alla prova...
Spuntavano le neodonne con la sigaretta in bocca, piene di interessi e attiviste in diversi campi, ma non piu' attive in ambito familiare. Applaudite da tutti, media in testa.
Oggi sostituite da quelle con gli psicofarmaci in bocca perche' mentre tentano di essere manager e belle fuori, non riescono piu' a gestire una casa, o solo un frigo, men che meno un figlio o una famiglia, inclusi i sentimenti che accompagnano queste cose. Infatti Evola parla di fine dell'amore, e cosi' si prospetta.
Ise
Cara Ise, io credo che l'amore per il potere, fratellastro maggiore di quell'altro amore, quello per il denaro il quale, a differenza del primo, sconfina nel regno dell'irreale, sia alla base del femminismo come di tutte le altre scimmiettature borghesi, radical shic, proletario-etiliste, istituzional-religiose, diritto-maniacaliche imperversano terribilmente ai nostri giorni, da quando il vaso di pandora e' finalmente esploso, e anche la melma depositata nei suoi piu' torbidi fondali ha giustamente visto la luce, ma che esistono sin dalla prima antichita': il faraone, primo re, e primo uomo-dio... siamo tutti vittime di questo gnosticismo primario, il nostro peccato originale. Ho imparato qusto dal mio professore di Storia delle Religioni, Dario Sabbatucci, un grande... anche lui giustamente dimenticato.
EliminaOvviamente questo e' solo lo scheletro del problema, la sua struttura ossea, la carne che vi si attacca puo' essere multiforme e variegata, diciamo simile ad un abnorme arcobaleno.
Riguardo al potere femminile un breve aneddoto raccontatomi da una mia zia circa i miei nonni paterni: Ada, la zia piu' vicina a mio padre per eta', mi diceva che quando mio nonno un omone di 189 cm tornava dall'osteria ubriaco veniva accolto da mia nonna con un lancio serrato di coltelli e oggetti pesanti, e non solo lei una donnina di 160cm si avventava come furia lama in mano, contro il marito e toccava alle due figlie, Ada, appunto e Matilde poco piu' grande, due donne ancora bambine, mettersi in mezzo per evitare il peggio. Matilde poi era anche una famosa cavallerizza, cavacava all'amazzone e, come mi racconto' mio padre, era famosa per dare le piste a molti aitanti butteri nelle famose paludi pontine...
Avrei molto da aggiungere, ma per quanto raccontava mio padre, mia nonna era una donna superba, una maga bianca, curva alcune malattie che inperversavano in quel mondo lontano, tramite rituali di guarigione. Una donna di una severita' generosa.
Puntroppo non ho conosciuto ne lei (morta nel 1960) ne mio nonno (1937), ma la loro memoria, tramandatami da mio padre, e' estremente viva dentro di me... non so che ne sara' quando non ci saro' piu'.
Un caro saluto e grazie per i tuoi commenti, sempre brillanti (non solo i tuoi) e grazie ad Alceste per aver dare vite a tutto questo.
il fu rabal
Commento splendido! E grazie per avermi ricordato Sabatucci, uno che ho sempre letto con ammirazione, pur da ateo convinto: la lettura di questo blog mi aiuta a mantenermi vigile ed è una sorta di test per la sorveglianza dell'eventuale (mio!) "rincojonimento senile". Ovviamente mi associo alla gratitudine per Alceste, che ci ospita con pazienza e rassegnazione!
EliminaUn saluto
Hermannus Contractus
grazie Hermannus... e' un onore avere la tua stima... Non so se stiamo parlando dello stesso Sabbatucci, il mio si chiamava Dario, ahime' non e' piu' tra noi, e insegnava storia delle religioni alla Sapienza di Roma. Un accademico, come forse non ce ne sono piu'. La sua ultima opera pubblicata, e' una summa sul politeismo in due volumi (bulzoni editore), sintesi e compimento di una ricerca durata durata una vita. Il primo volume 1 e' esaurito, o almeno lo era... Sono riuscito a rimediare una copia in PDF se ti dovesse interessare.
EliminaTranquillo sei ben lontano dall'essere rincoglionito... un abbraccio
il fu rabal
Si, è lo stesso, anche se mi accorgo di aver scritto il cognome con una sola b.
EliminaPersonaggi di un altro spessore! Grazie.
Hermannus Contractus
Caro il fu rabal,
Eliminatra te e "zio" Hermannus C. mi avete messo una grande curiosita' per la ricerca di Sabbatucci.
Se non ti dispiace gradirei quel volume in pdf, pazienza se e' solo il primo di due. Se ti va puoi mandarlo ad Alceste che ha la mia mail, se per lui non e' un disturbo.
Poi un giorno spero che aggiungerai dell'altro, sia la nonna che Matilde possono essere d'ispirazione per molte neodonne smarrite!
Grazie per le tue belle parole.
Un caro saluto,
Ise
Cara Ise, le "neodonne" erano o trans, o lesbiche o marxiste leniniste, totalmente fottute nel cervello e quindi anche nel sesso. Le donne (quelle vere) purtroppo hanno o subito la violenza, sia culturale che fisica, delle "neodonne", oppure hanno seguito queste "pifferaie magiche", incitate dai media in mano ai "soliti noti". In cio' suicidando se stesse ed il mondo come era sempre stato.
RispondiEliminaMa non tutto e' perduto.
Un caro saluto.
Anonimo R
Cari amici,
RispondiEliminaleggere questo blog e i commenti e' una sorta di antidoto al veleno che trova metodi sempre piu' subdoli per insinuarsi in tutti noi.
Per me e' anche una finestra sull'Italia, seppure a volte finestra di Overton su quel che sara' dentro o fuori l'Italia a seconda di dove certi sdoganamenti siano piu' progrediti.
Condividere ricordi e memorie antiche della nostra cultura e' sempre davvero un grande piacere.
Anche condividere la rabbia, che sia con rabbia o con ironia, e' inevitabile e catartico.
Ad Alceste va dato atto di avere si una grande pazienza, ed anche grande comprensione dell'umana natura di cui siamo fatti.
Alla fine, con tutto questo patrimonio di memoria, qualcosa restera' in futuro. Magari solo in quantita' omeopatiche, dopo tanti anni di diluizione. Vorra' dire che andra' distillato di nuovo, per usare un termine caro ad Alceste, ma comunque sara' sempre li' per chi lo vuol trovare e distillare!
Un caro saluto,
Ise
Antoine Debord, ex marito fedifrago della Principessina Ugucciona la Svenevole ed inventore del bidet rosa vi segnala, nel suo stile ovviamente debordante, l'intervento del grande grande grande Alexandr Meluzzi al Congresso Galattico della Famiglia post post PoliticallySoviet.
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=ItwmF2pIVPY
Un grazie a Meluzzi e al Decimo toro, sempre all'altezza (entrambi) delle bassezze di questo mondo di Golem intellettuali impastati con sterco e vomito.
Un grazie anche a Chesterton del quale si cita l'abusata ma mai più reale sentenza, che ci chiama alla lotta violenta contro il male sbandierato da Golem e padroni:
“Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere non solo la incredibile virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, incredibile universo che ci fissa in volto.”
..che ci fissa in volto... (aggiunse Madamoiselle Ugucciona la Pimpante, figlia legittima -pare- del fedifrago ecc. ecc. e della Principessina ecc. ecc.) "... con stelle immote, nel firmamento, da millenni e millenni... Che ne pensi pà?"
"Stì Cazzi, da non confondersi con Me' Cojoni!...!" rispose repentino il Debord, soppesando bene il turpiloquio del quale si ricordano solo certe frasi quasi oscene, tra l'assurdo ed il sensato, dette soprattutto da sbronzo:"...è vero Principessina!!! Come è possibile che ruotiamo forsennatamente nel nostro asse terrestre, che vortichiamo attorno al sole, sole che viaggia con traiettoria ellittica in una galassia che viaggia in un'universo infinito, tutto a velocità galattiche e, e... tutte le stelle sono immote da sempre?"
Un caro saluto dal mistero della realtà che ci guarda e si prende gioco della nostra ottusità. E' giunta l'ore della lotta, cari esserini dotati di discernimento.
Ogni lotta che si rispetti, postula una scelta...
Antoine Debord
Oggi nella mia città (mia?) hanno " bombardato" massicciamente, un lieve odore chimico nell'aria, ci
RispondiEliminapisciano in testa a sottolineare il nostro infimo
rango non si nascondono più.
Lasciò questo link per quelli
che soffrono di torcicollo e
credono al cambiamento climatico.
http://www.libreidee.org/2019/01/cosa-sono-quelle-scie-bianche-che-sporcano-i-nostri-cieli/
Veramente, sono almeno 15 anni, almeno, che non si nascondono piu' da quel punto di vista. Ma se qualcuno lo diceva, almeno 15 anni fa, era un povero idiota ignorante da deridere e ostracizzare.
EliminaOra in Italia c'e' la siccita', non si vedono piu' farfalle, ne' api, ne' tutta una serie di piante, manco le margherite sui prati, o frutti: qualcuno ricorda le castagne? O i pinoli?
Ma e' solo colpa del vento solare che passa dal buco dell'Oz e penetra lo spesso strato di Co2 rompendovi quei 2 maroni che vi sono rimasti integri pur di rendere accettabile l'estinzione.
Ise
Caro Anonimo: hai le traveggole! Non ti stanno pisciando in testa: ti stanno solo gentilmente spruzzando il loro seme all'alluminio/bario, che ti farà ancora più intelligente di quanto sembri essere.
RispondiEliminaPerché tu sei intelligente, si percepisce, e questa è la tua colpa! Ma non ti preoccupare: la "nostra" ministra Grillo ha in serbo per te un bel vaccino, così potrai controbilanciare l'alluminio inalato con quello nel sangue.
Sai, il tuo torcicollo deriva, divinando la scienza non democratica del sommo Burioni, dallo scompenso di alluminio che hai nel tuo corpicino, ancora troppo dedito al su e giu' riproduttivo nonostante, appunto, il torcicollo!
Servono più alluminio, più Europa, più omofamiglia, più diritti ai negri da togliere ai bianchi... Soprattutto più alluminio, il cui unico difetto è che è vagamente biancastro se gentilmente spruzzato sulle nostre teste come le velature del Giorgione o di Leonardo! Giorgione, ispirato dallo “sfumato” di Leonardo, creò quella che viene definita “pittura tonale”.
"La tecnica pittorica di Leonardo tendeva appunto a “sfumare” i contorni degli oggetti e delle persone, basandosi sulla scoperta che l’aria non è del tutto trasparente (l’umidità atmosferica) e che con l’aumentare della distanza, dal punto da cui si osserva la scena, le forme perdono nitidezza e contrasto, mentre i colori divengono meno nitidi e la loro gamma tende verso l’azzurro." (Conti Angelo, Giorgione, Firenze, 1894)
"… Giorgione da Castelfranco, non gli piacendo in tutto il detto modo di fare, cominciò a dare alle sue opere più morbidezza e maggiore rilievo con bella maniera, usando nondimeno di cacciarsi avanti le cose vive e naturali, e di contraffarle quanto sapeva il meglio con i colori e macchiarle con le tinte crude e dolci, secondo che il vivo mostrava, senza far disegno, tenendo per fermo che il dipignere solo con i colori stessi senz’altro studio di disegnare in carta fosse il vero e miglior modo di fare ed il vero disegno … (G. VASARI, Vita de’ più eccellenti Pittori, Scultori et Architetti scritte da Giorgio Vasari Pittore e Architetto Aretino, Tomo IX, Siena 1793)
Capisci, dai, sforzati. Lo fanno per il tuo bene, sciocchino. Per il nostro bene, per stimolare il nostro lato artistico. E poi lo dicono l'ONU, Greta, Tozzi, la televisione che c'è il Cambiamento Climatico, che diventa Riscaldamento Globale verso maggio/giugno: mica potrai non credere a cotali bocche della verità? Come fai a dubitare della televisione, soprattutto da quando c'è Foa?
Uguccione Stanislav del Cappio
"Ho un paio di cose da dire ai supponenti meteorologi comunisti da "clima di odio".
RispondiEliminaNon è odio. È insofferenza per le vostre menzogne.
Questo CLIMA, è il risultato delle vostre politiche, delle vostre ideologie e della vostra onnipresente supponenza.
Lasciatevi dire da un umile operaio, che nelle risposte che sempre più italiani vi rifilano fregandosene delle vostre magliette rosse ed i sit in con le barchette di carta, c’è la reazione fisiologica per ogni vostra accusa di “razzismo”, ed ogni etichetta di “fascista”, che avete appiccicato a quanti non si piegavano alle vostre ideologie.
C’è ogni casa popolare che con soddisfazione avete assegnato ad immigrati, per poi ringhiare in faccia agli italiani che protestavano che la legge è quella e che dovevano tacere.
C’è ogni gazebo delle rappresentanze politiche a voi avverse distrutto dai quei “bravi giovani” contro i quali non proferite mai parola, ed ai quali spesso, pagate pure le bollette e gli affitti dei loro centri di ritrovo.
C’è ogni funerale di immigrati al quale siete accorsi per gareggiare nel farvi riprendere in prima fila mentre vi stracciavate le vesti e piangevate ai piedi di qualche vedova come a Fermo, per poi disertare in massa quelli degli italiani trucidati dai sedicenti “profughi”, come a Palagonia o a Macerata.
C’è ogni sorrisetto supponente, ogni espressione sardonica, ogni risposta ebbra della vostra insopportabile presunzione di superiorità morale ed intellettuale, con le quali siete usi snobbare i vostri avversari politici in ogni confronto televisivo, ben coadiuvati da sguatteri sempre pronti a darvi una mano togliendo la parola a chi vi risponde in maniera troppo efficace, o mandando la provvidenziale pubblicità ad un cenno convenuto quando tentennate e vi manca la risposta adeguata.
C’è ogni parere ebbro di disprezzo con il quale avete etichettato qualsiasi esito elettorale straniero che non si confaceva alle istanze del vostro capetto, come quando in America per Trump, o in Inghilterra per la Brexit , avete dovuto puntualizzare che quelli che avevano votato in modo difforme a quello da voi auspicato, erano certamente i “meno istruiti”.
C’è quella vostra sottile soddisfazione che nemmeno vi preoccupate più di nascondere ogni volta che un cittadino italiano che si è difeso nella propria casa in piena notte dalle vostre “risorse”, viene condannato per "eccesso di legittima difesa", e godete nell'apprendere che "il fascista" dovrà vendere la propria attività per risarcire con 330 mila euro un rapinatore straniero, irregolare in Italia, e con precedenti penali.
Ci sono tutte quelle volte nelle quali quando si è trattato di dover scegliere se stare dalla parte dei nostri agenti di Polizia o Carabinieri costretti a lavorare con guanti bianchi da maggiordomo al cospetto di delinquenti incalliti fuggiti dalle peggiori galere africane, voi eravate puntualmente con questi ultimi, auspicando pure sospensioni, licenziamenti, e punizioni esemplari, se un agente dopo mesi di sputi, calci, morsi e coltellate, si lasciava sfuggire un “Rompetegli un braccio!” con qualche telecamera vicino..... CONTINUA
- Fabio ARMANO -
Ci sono 6 anni di vostro governo abusivo nei quali siete riusciti a devastare il mondo del lavoro e far ripiombare lo stato di diritto di un lavoratore dipendente agli anni 20, senza dimenticare le carrettate di moderni schiavi che avete deportato in Italia nell’ambito del criminale progetto (tra gli altri) di abbassare il costo del lavoro impoverendolo e rendendo i lavoratori italiani ricattabili dietro la minaccia di essere “sostituiti” in un attimo se in futuro non si adatteranno a paghe senegalesi e nigeriane, nel paese col la pressione fiscale più alta del pianeta Terra.
RispondiEliminaCi sono quegli oltre 400 marchi dell’eccellenza nazionale che avete svenduto agli avvoltoi di mezzo mondo per 4 soldi, permettendo licenziamenti, delocalizzazioni, soprusi, tagli e ribassi, venendo pure a raccontare ai cittadini che si trattava di qualcosa di positivo e di un grande “rilancio per la nostra economia”.
Ci sono le banche salvate con i soldi dei pensionati, dei lavoratori, delle casalinghe, con i relativi consigli di amministrazione pieni di amici vostri che non hanno mai pagato nulla, nè mai pagheranno qualcosa, grazie a voi “comunisti 2.0” , che da falce e martello, siete passati direttamente a “SPREAD E MIB’”.
Ci sono tutte le arance , i pomodori, ed i limoni della Sicilia andati al macero grazie a voi che a Bruxelles avete votato in favore degli agrumi ed olii marocchini, tunisini, egiziani, perché così vi imponeva madama Angela Merkel, quella con la quale voi del PD siete riusciti in passato ad avere meno dignità di quanta non ne abbia lo zerbino sul quale si pulisce le zampe il mio gatto, dopo aver usufruito della lettiera.
Ci sono tutti i sorrisetti di malcelata soddisfazione che vi sono apparsi in faccia ogni volta che il vostro avversario politico numero uno ha dovuto rinunciare ad incontri pubblici a causa di bombe carta, pietre, sprangate e molotov, robe che ai vostri incontri, guarda caso, non capitano mai.
C’è la giusta reazione ai vostri deliri che parlano di “fascismo” nel 2018, a 70 anni dalla sua scomparsa, ed impegnano aule parlamentari per intere giornate per stabilire se l’alzare o meno un braccio destro possa essere motivo di arresto e galera, quando per 5 anni di fila ci avete portato in casa ogni estate 300 mila soggetti in prevalenza maschi in età militare, dei quali non conoscevamo nemmeno i nomi.
Ci sono quei terremotati italiani senza più casa, senza lavoro, senza nemmeno più rispetto, visto che una vostra degna rappresentante di partito è arrivata tempo fa a consigliare loro di aprire mutui bancari per pagare le tasse sulle case che non hanno più e per le quali reclamavate le imposte..
Ci sono tutte quelle volte nelle quali vi abbiamo dovuto sentire ragliare contro i cittadini di Goro, Gorino, Aulla, e mille altri piccoli centri, definendoli dei “razzisti fascisti aizzati da Salvini che nemmeno meritavano di essere italiani”, solo perché si opponevano all’arrivo di sedicenti profughi da alloggiare nei loro abitati, salvo poi vedervi tacere come catacombe comuniste quando il rifiuto è partito dalla signorile Capalbio all'epoca sotto una guida PD, dove evidentemente i 36 immigrati africani non avrebbero fatto per niente “pendant” con le villette radicalchic di diversi vostri compagni di partito.
In questo clima ci sono tutte le volte che avete definito coloro che non la pensavano come voi, "ignoranti", "populisti", "rozzi", o ci avete etichettati come "violenti fomentatori di odio".... CONTINUA
Fabio ARMANO"
C’è la giusta reazione ai vostri deliri che parlano di “fascismo” nel 2018, a 70 anni dalla sua scomparsa, ed impegnano aule parlamentari per intere giornate per stabilire se l’alzare o meno un braccio destro possa essere motivo di arresto e galera, quando per 5 anni di fila ci avete portato in casa ogni estate 300 mila soggetti in prevalenza maschi in età militare, dei quali non conoscevamo nemmeno i nomi.
RispondiEliminaCi sono quei terremotati italiani senza più casa, senza lavoro, senza nemmeno più rispetto, visto che una vostra degna rappresentante di partito è arrivata tempo fa a consigliare loro di aprire mutui bancari per pagare le tasse sulle case che non hanno più e per le quali reclamavate le imposte..
Ci sono tutte quelle volte nelle quali vi abbiamo dovuto sentire ragliare contro i cittadini di Goro, Gorino, Aulla, e mille altri piccoli centri, definendoli dei “razzisti fascisti aizzati da Salvini che nemmeno meritavano di essere italiani”, solo perché si opponevano all’arrivo di sedicenti profughi da alloggiare nei loro abitati, salvo poi vedervi tacere come catacombe comuniste quando il rifiuto è partito dalla signorile Capalbio all'epoca sotto una guida PD, dove evidentemente i 36 immigrati africani non avrebbero fatto per niente “pendant” con le villette radicalchic di diversi vostri compagni di partito.
In questo clima ci sono tutte le volte che avete definito coloro che non la pensavano come voi, "ignoranti", "populisti", "rozzi", o ci avete etichettati come "violenti fomentatori di odio".
Tutte le volte che avete fatto si che la legittima difesa divenisse "xenofobia", ed il buon senso una forma di "fascismo".
Tutte le volte che avete chiamato “sciacallo” il vostro avversario politico, proprio mentre voi mostravate sul mega schermo dei vostri convegni la foto di un bambino morto annegato sul bagnasciuga, per far leva sui quei "sensi di colpa" che intendevate usare come grimaldelli per meglio tutelare il fatturato non rendicontabile di ogni cooperativa rossa a voi legata, ed assicurarvi una invasione migratoria illimitata sulla quale avete scommesso tutto pur di trovare quei voti che avete capito di non potervi più aspettare dagli elettori italiani.
Ma a differenza del passato, non perderemo altro tempo nel guardarvi, mentre ve ne state comodamente seduti sulle poltroncine dei vostri studi televisivi radicalchic, e vi esibite in acrobazie ideologiche atte a trasformare il vostro desolante calo nei consensi in uno strenuo e nobile "argine contro i fascisti", perché vedete cari compagni del PD, la verità è che nonostante un'informazione sotto il vostro totale ed assoluto controllo, e degna della repubblica popolare cinese, le fondamenta della vostra mostruosa macchina del fango stanno ormai cedendo ovunque, e non ci sono più tappeti abbastanza larghi sotto ai quali possiate nascondere oltre tutto il lerciume derivato dalle vostre politiche.
Siete stati semplicemente travolti dalla verità, e non si è nemmeno fermata a prestarvi soccorso.Finalmente"
Fabio ARMANO
Caro Puskin... lei mi fa lacrimare di commozione con questo poema dell'enorme ARMANO Fabio!
RispondiEliminaAbbracciamoci cameratescamente!!!
Or ora trovai, in una bottiglia galleggiante misteriosamente, il manoscritto di un'edizione croccantissima di READY MADE TV redatta dall'immenso Antoine Debord! Non mi assumo nessuna responsabilità di ciò che tale noto fedifrago ha scritto con animo lieve ma battagliero! Anzi: me ne dissocio! Anche se la citazione del mio avo (Conte Uguccione Von Biella di Baviera) mi imporrebbe il contrario! Ma oggi sono a lutto: è testè esploso il motore della mia amatissima 159 Romeo Alfa 2400 JTD, colore bidet bianco che vira al grigio polvere, disegnata dal genio Pininfarina Sergej durante un viaggio nella Dacia di Puskin: tutta la vita è un rincorrersi di miti... Dolore al dolore aggiungo al mio stanco cor... Non fiori ma opere di bene, grazie.
Anonimo R
PRAKTISCHER SCHEIßE IDEALISMUS
(READY MADE TV “RADICALSHIT” SAMURAI)
“Meglio una spada vera, che una spada di merda. Meglio un cazzo vero che un dildo di gomma, abusato in buchi e fesse inutili. Meglio un fascista redivivo che un comunista piddiota vivo, mon Dieu. Meglio una sacra famiglia naturale che un abominio, spesso finocchio, di famiglia di merda radicalshit!”
Citazioni dal libro di filosofia pratico/politica (Praktischer Scheiße Idealismus) del Conte Ugucione Von Biella di Baviera di madre nipporovigotta, libro scritto tra ogni assalto, alla spada luccicante e al coltello fendente, alla trincea del nemico perenne, sventolante la bandiera “PoliticalySovietShit” ma non 12 cilindri, durante la grande grande Grande Guerra del 2033, combattuta nelle grandi grandi Steppe europee dell’Ovest, del Sud Sud-est, un tempo latino-ariano-cristiane ma mai giudeocristiane, e ora transfinocchio-negroide-islamicomofobe.
https://www.youtube.com/watch?v=T_5aJbwRj2I
Floriana Ranieri
Gent. On. Meloni, è stata straordinaria nel Congresso della Famiglia!!! Italiane come LEI, ce ne vo- gliano tante !! Io, sono ottimista, ce ne sono di più di quanto crediamo. Devo darci piu' spa- zio, rispettando le nostre necessità fa- miliari e lavorative. Come ha detto LEI: asili nido gratis e tut- to quello che occorre a un bambino per cre- scere bene!!! L' Italia in questo sen- so..È ARRETRATA !!! È PIÙ FACILE AIUTA- RE LE BANCHE IN DIFFICOLTÀ ....che le ...FAMIGLIE ...IN DIFFICOLTA'. La Famiglia, costa molto, e' diventata un...LUSSO CHE ..NON POSSIAMO... PIÙ PERMETTERCI !! I Governanti passati, si devono vergognare ler non aver fatto..... ...NULLA !! I I Governanti attuali, di mantenere ...le.. ...PROMESSE..FAT- TE !!! Lo auguro a tutte le fsmiglie ITA- LIANE, che se la ve- dono...NERA!!! A portarle..AVANTI !!! Questo e' il parere di una nonna !! On. Meloni confidia- mo in LEI. GRAZIE PER QUELLO CHE FA!
Geppetto Lee
I pidioti vogliono cancellare la nostra identità... la Boldrini e company sono in piazza solo per portare avanti un progetto di sostituzione di popoli,.ma in realtà non gliene frega una mazza degli altri...
Harold the Barrel
Progetto sionista.
Will The Real Crooner Please Stand Up?
per non parlare dei vaccini e delle foibe, maledetti grillocomunisti!!! 1!!
alberto caio
@Will The Real Crooner Please Stand Up? oooh, ora ho capito chi sei : un pidiota.
Federico Guarinoni
Invece a questi importa....
Will The Real Crooner Please Stand Up?
alberto caio tu invece sei un idiota semplice
“Si chiude un assalto, se ne apre un altro miei cari non ancora infettati dal microrganismo patogeno essoterico… A morte l’abominio e l’infedele, ma non il fedifrago!”
Antoine Debord l’agitatore
(prima di azionare la ghigliottina in stile rococò)